StampaPeriodica ,
Ardire
,
parola
sottile
,
acuminata
,
che
voli
come
freccia
dall
'
arco
,
risplendi
di
una
tua
luce
,
anche
tra
la
foschia
delle
viltà
,
hai
una
tua
chiara
voce
incitatrice
anche
tra
il
clamore
confuso
della
paura
,
quando
grida
con
mille
bocche
urlanti
!
Ardire
,
sei
tu
che
apri
il
varco
alle
belle
imprese
;
tu
sei
che
,
col
tuo
raggio
e
il
tuo
sibilo
,
tracci
la
via
ai
forti
pensieri
,
rasenti
le
vette
,
sfidi
gli
abissi
,
raggiungi
ogni
meta
e
,
quando
percorsa
la
tua
parabola
,
precipiti
verso
la
terra
vi
ti
conficchi
,
la
squarci
,
vi
ti
sprofondi
e
là
dove
ti
fermi
fiorisce
la
pianta
dell
'
alloro
.
Ardito
,
io
non
ti
voglio
abbellire
,
né
poetizzare
.
Così
quale
tu
sei
hai
una
tua
bellezza
che
mi
piace
e
una
poesia
...
che
io
accetto
.
Ognuno
deve
accettarla
.
La
poesia
della
bufera
che
schianta
e
spesso
devasta
:
è
la
poesia
del
fiume
che
,
gonfiandosi
,
diventa
torbido
e
straripa
;
è
la
poesia
del
vulcano
che
manda
fiamme
e
distrugge
.
Intorno
a
te
c
'
è
chi
cade
,
chi
geme
,
chi
impreca
,
chi
muore
;
ma
,
quando
la
terra
,
superate
le
sue
convulsioni
,
torna
viva
e
raggiante
,
si
capisce
che
la
devastazione
era
necessaria
per
purificare
e
la
distruzione
necessaria
per
liberare
il
suolo
dai
detriti
accumulati
.
Ardito
,
uniforme
sbiadita
al
sole
,
al
vento
,
all
'
acqua
:
cravatta
nera
dalle
cocche
svolazzanti
,
passo
lungo
,
agile
di
belva
,
nelle
ore
dell
'
assalto
;
passo
dondolante
,
nei
giorni
del
riposo
;
fascio
di
nervi
in
vibrazione
;
istinti
in
agguato
;
occhi
accesi
,
pronto
furore
,
corto
respiro
,
denti
serrati
,
labbra
gonfie
di
collera
,
sudore
e
polvere
,
polsi
battenti
;
grondante
di
sangue
nemico
e
del
tuo
proprio
sangue
;
sprezzante
della
morte
,
assetato
della
vita
,
generoso
di
una
tua
generosità
impulsiva
;
tutto
preso
,
tutto
chiuso
nel
minuto
che
fugge
!
A
te
la
violenza
fu
inculcata
quale
supremo
dovere
e
per
mesi
ti
hanno
abituato
il
respiro
a
un
'
atmosfera
di
fiamma
,
l
'
occhio
a
spettacoli
di
strage
!
Così
dovevi
essere
per
la
nostra
salvezza
;
così
fosti
per
la
nostra
gloria
;
ma
la
vita
ha
le
sue
leggi
imperiose
quanto
le
leggi
della
morte
e
tu
,
ardito
,
fratello
nostro
,
acceso
vessillo
vivo
della
nostra
gesta
,
tu
ora
devi
raccoglierti
un
momento
,
meditare
,
rimetterti
in
comunicazione
col
tuo
pensiero
,
ridestare
quella
parte
di
te
che
aveva
dormito
durante
la
guerra
;
temprarti
alle
battaglie
dell
'
anima
,
necessarie
,
nobili
,
faticose
quanto
e
più
delle
battaglie
da
te
vinte
contro
il
nemico
;
fare
della
tua
forza
un
utensile
di
lavoro
come
finora
della
tua
forza
facesti
pugnale
;
obbligare
il
tuo
istinto
all
'
ubbidienza
verso
il
tuo
raziocinio
,
e
la
tua
violenza
ammassarla
,
farne
gorgo
,
perché
nella
immensa
officina
di
domani
officina
dove
le
volontà
dovranno
essere
di
schietto
acciaio
le
turbine
,
mosse
da
energie
vigorose
,
diano
impulso
al
macchinario
destinato
a
forgiare
la
nuova
vita
.
O
ardito
,
fratello
nostro
,
non
rinnegarti
,
né
menomarti
;
seguita
ad
essere
quello
che
fosti
!
Ci
sarà
tanto
da
combattere
e
da
conquistare
,
tanti
ostacoli
da
superare
,
tante
viltà
da
sgominare
:
e
i
reticolati
degl
'
interessi
loschi
,
e
le
ipocrisie
di
chi
predica
il
bene
,
tessendo
il
male
,
e
le
falsità
di
chi
grida
amor
di
patria
e
la
patria
baratterebbe
per
un
quattrino
,
e
gli
accomodamenti
e
le
brutte
passioni
di
parte
,
e
lo
strapparsi
,
da
mano
a
mano
,
i
frutti
della
vittoria
,
e
le
avidità
smodate
,
le
vanità
pompose
,
le
piccinerie
,
le
bassezze
,
le
compromissioni
!
...
Questo
sarà
difficile
a
ottenersi
da
tutti
i
nostri
giovani
;
sarà
difficilissimo
a
ottenersi
dai
nostri
arditi
,
su
cui
la
giovinezza
ha
più
impero
,
le
vene
più
fuoco
,
la
forza
più
slancio
,
l
'
orgoglio
una
più
alta
statura
.
Ma
noi
,
che
preparammo
corone
per
le
loro
fronti
,
bende
per
le
loro
ferite
,
noi
che
li
amammo
crudeli
,
quando
la
crudeltà
era
diritto
e
dovere
,
noi
che
tendemmo
loro
braccia
e
sospiri
,
trovandoli
belli
tra
le
stragi
e
gli
orrori
,
noi
li
prenderemo
oggi
per
mano
e
,
conducendoli
attraverso
le
città
diroccate
dal
nemico
,
attraverso
i
campi
calpestati
,
i
casolari
spogliati
,
i
villaggi
deserti
,
diremo
loro
:
"
O
ardito
,
fratello
nostro
,
guarda
.
Vedi
quante
famiglie
dove
chi
parti
non
potrà
mai
più
tornare
?
Vedi
quante
vecchie
donne
senza
più
figli
e
quanti
bimbi
senza
più
padri
?
Vedi
quanti
solchi
che
hanno
bisogno
di
essere
dissodati
,
quante
officine
a
cui
ridonare
movimento
,
quante
sponde
di
fiumi
da
ricongiungere
,
quante
miserie
da
curare
,
quante
lacrime
da
asciugare
?
"
O
ardito
,
fratello
nostro
,
aiutaci
in
questa
terribile
opera
di
pietà
ricostruttrice
:
sii
buono
tu
che
sei
forte
,
sii
misericordioso
tu
che
fosti
implacabile
,
diventa
il
figlio
delle
madri
che
non
hanno
un
figlio
,
il
padre
degli
orfani
,
l
'
amico
e
il
protettore
dei
derelitti
!
Sarai
benedetto
per
quanto
fosti
acclamato
,
amato
per
quanto
fosti
temuto
!
"
Ecco
cosa
ti
diremo
noi
donne
,
o
ardito
,
bellissimo
fratello
nostro
,
e
la
tua
rude
mano
ferma
tremerà
d
'
amore
nella
nostra
piccola
mano
ferma
.