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PAROLE CHIARE AI CATTOLICI D'ITALIA ( GOTTA SALVATOR , 1922 )
StampaPeriodica ,
Caro Gioda , al vostro telegramma di plauso , rispondo con poche dichiarazioni che vi prego di pubblicare su Il Maglio . Veramente avrei preferito tacere in proposito e che alla mia iscrizione ai Fasci venisse data la stessa importanza che ha quella del più modesto gregario , innamorato del proprio Paese , disposto a difenderlo a qualunque costo , conscio che il Fascismo sia l ' unica arma indispensabile alla salvezza d ' Italia . Ma poiché giornali e giornaletti di diversi partiti e di diverse parti della Nazione hanno , con varia cortesia , commentato la mia lettera a Mussolini e continuano a giungermi lettere di privati specialmente cattolici che plaudono o si stupiscono o imprecano , bisognerà pure che io affermi pubblicamente quelle semplici verità cui troppi ahimè ! sogliono dare assai poca importanza . La pluralità degli Italiani , o per timidezza o per buon senso eccessivo o perché preoccupata dalla rapidità evolutiva delle idee che travagliano il nostro Paese , non ha finora partecipato attivamente alla lotta politica , ha solamente sofferto . Ha fatto il proprio dovere di soldato al fronte , ha sperato in una pace che è ancora assai lontana , ha maledetto nel segreto del cuore l ' opera dissolvitrice degli sciacalli bolscevichi ; per poter credere nel buono e nel giusto si è rifugiata nelle memorie del passato , ha ripristinato il culto delle tradizioni ; per poter sopportare l ' angoscia è ritornata a Dio , alla legge eterna di Cristo , alla fede dei Padri : è nato così uno spiritualismo nuovo , santificato dall ' immensità del dolore . Io sono stato di questi uomini fino ad ieri ; ed era forse necessario che l ' ardore e la sincerità d ' oggi fossero preparati , giorno per giorno , ora per ora , dallo stillicidio di quella pena . Si giunge alla certezza assoluta di noi stessi solo attraverso un lungo sentiero di spine . Ma la meta è di luce e di gioia ; poiché l ' azione è splendida . Io ho toccato la meta della mia certezza il giorno che ho sentito la impossibilità di durare nel silenzio delle mie solitudini e che ho compreso la viltà del non scendere in campo . Il campo era aspramente conteso dai giovani , dalla falange di coloro che , per purità d ' entusiasmo , a costo eli ogni sacrificio , hanno dimostrato e dimostrano di adorare l ' Italia . Ho voluto essere dei loro . E bisogna che siano dei loro , ossia dei nostri , quanti in Italia tuttora incerti e doloranti vogliono la salvezza d ' Italia . Non c ' è da scegliere : il Fascismo procede su grandi strade parallele e tutte conducono a un fine unico : di liberazione e di pace . Passano le falangi col moto travolgente della guerra : ma è la guerra santa : ogni gregario porta la sua croce sul petto : così come i soldati di Goffredo . E " il Dio dei Cristiani è con noi , " come mi scrive un prete settantenne di Genova , don Antonio Benvenuto , fascista . Dio è con noi , checché arzigogoli l ' onorevole Meda quando , preoccupato che venga scossa la compagine del suo partito , manda articoli ai giornali per dimostrare come i cattolici non possano essere fascisti , la violenza fascista contrastando coi dettami di Cristo ...