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L’ITALIA SARÀ ( - , 1861 )
StampaPeriodica ,
Chi avesse detto solo due anni fa , che l ’ Italia così barbaramente stracciata e divisa in sette Stati dovesse , come un sol uomo , levarsi per domandare la sua nazionalità , ed in breve tempo veder cadere tre principi , essere indebolito un quarto che aveva tutta l ’ influenza sull ’ Italia , ed il Papa ed il Borbone di Napoli sentirsi cedere il trono sotto i loro piedi , certo avrebbe creduto sentire una delle utopie del profeta dell ’ idea , e l ’ avrebbe accolta con dispregio come cosa quasi impossibile . Eppure è un fatto . Due figli d ’ Italia si sono levati , Vittorio Emanuele e Garibaldi , ed han preso l ’ impegno di raccorre le sparse membra della lacerata patria , e ricostituirla . L ’ Amico , di Casa non si occupa di politica , né pretende di entrare negli inestricabili labirinti della diplomazia : ma salendo a più alte cagioni , osa predire che l ’ Italia sarà fra breve una grande nazione . Chi non è ateo deve ammettere una Provvidenza ; chi è cristiano deve ammettere le dichiarazioni della Prole di Dio . Il castigo più grande che Dio dà a un popolo è quello di togliergli la sua nazionalità ; quel popolo è morto come popolo : ed in questo solo senso aveano ragione i nostri grandi nemici La Martine e Metternich , di dire che l ’ Italia è la terra dei morti , e che essa non è che una espressione geografica . L ’ Italia oggi s ’ incammina a riacquistare la sua vita di nazione , e già ha fatto dei passi mirabili . Continuerà essa in questa via fino a giungere allo scopo sublime che si è proposta ? Se calcoliamo le cose umanamente , non ci sembra che vi possa essere il minimo dubbio . I partiti che impedivano la unione sono spariti ; e qui dobbiamo dare la meritata lode al partito repubblicano , il quale ha ceduto per l ’ amor della unione , ed ha mandato i suoi più bravi campioni a spargere il sangue al grido d ’ Italia e Vittorio Emanuele . La diplomazia non osteggia , almeno apertamente , la nostra nazionalità ; il non intervento è proclamato ; l ’ unione dei popoli è ammirabile ; l ’ Austria è resa impotente ; il Papa non è più ascoltato ; il Borbone stesso è sceso a patti col popolo , che tiene il broncio alle sue forzate concessioni ; Garibaldi fa meraviglie ; Vittorio Emanuele è proclamato dappertutto . Tutto insomma ci dice che l ’ Italia sarà , e sarà fra breve . Ma quel libro divino nel quale troviamo insegnamenti in tutto , la Bibbia , ci dice che “ la giustizia eleva la nazione " (Prov., XIV , 34 ) . La giustizia , s ’ intende bene , non quella che così si chiama , e che è amministrata dai magistrati , ma quella giustizia che vien da Dio , e che è ne ’ cuori veramente religiosi ; in una parola , la religione eleva la nazione . Ma qual è questa religione ? Non è certo quella delle scomuniche e delle maledizioni che si esercita in corte di Roma ; quella religione anzi è quella che ha diviso l ’ Italia , e l ’ ha condotta al Medioevo . Non è neppure la religione dell ’ inquisizione che ha desolato Italia e Spagna ; quella religione spopola gli Stati , ruina il commercio , ed è sorgente di mille mali . Non è neppure la religione dei bigotti , che consiste in grossolane superstizioni ; quella religione empierà i conventi , moltiplicherà i preti e li arricchirà , e toglierà tante braccia e tante ricchezze alla patria e al commercio . L ’ elevamento della nazione deve venire da Dio . Ora come è possibile che Dio elevi una nazione se essa disprezza gli ordini che Dio gli ha dati per il suo bene ? Gli ordini di Dio sono nella sua parola : ecco la giustizia che eleva la nazione . La religione che ci è rivelata nella divina parola ci fa chiaramente sentire la nostra eguaglianza : essa ci dice che tutti abbiamo lo stesso niente per principio , lo stesso Dio per creatore , lo stesso Adamo per padre ; ma rivelandoci la nostra uguaglianza ci predica l ’ ordine ; affinché tutto proceda senza confusione ; così a colui che si stima grande , la religione gli dice : non insuperbirti , ma se sei al di sopra de ’ tuoi fratelli , lo sei per servirli ; e a colui che si vede piccolo , la religione dice : non avvilirti , perciocché innanzi a Dio la tua piccolezza sparisce . La religione vuole che noi “ parliamo con verità gli uni agli altri ” (Efes., IV , 25 ) ; e così sono aboliti gl ’ inganni . La religione vuole che si renda a Cesare quello che è di Cesare , ed a Dio quello che è di Dio ; che si " renda a ciascuno il debito : il tributo a chi si deve il tributo ; la gabella a chi la gabella ; il timore a chi il timore ; l ’ onore a chi l ’ onore " (Rom., XIII , 7 ) . La religione vuole che ci amiamo tutti come membra di un corpo , e ci aiutiamo scambievolmente ; che " niuno cerchi il suo proprio , ma ciascuno cerchi ciò che è per altri " (Cor., X , 24 ) . Se tali principi si mettessero in esecuzione , vi potrebbe essere alcun dubbio sulla ricostituzione della cara patria nostra ? Dio faccia splender dall ’ alto la luce della sua santa parola sulla cara patria , ed essa sarà elevata a nazione , anzi primeggerà fra le nazioni .