StampaPeriodica ,
Ebbene
,
quanto
ciò
durerà
,
sei
mesi
ancora
,
un
anno
forse
?
Ce
ne
sarà
sempre
abbastanza
perché
il
regime
ne
vada
crivellato
.
E
discuteremo
dopo
se
ciò
sia
un
bene
o
sia
un
male
,
se
a
noi
giova
o
a
noi
nuoce
dare
dei
fieri
colpi
di
temperino
al
regime
parlamentare
,
quintessenza
della
epoca
borghese
.
Confessiamo
per
il
momento
che
non
sapremmo
che
sostituire
al
regime
rappresentativo
,
poiché
alla
democrazia
diretta
non
credono
neppure
i
compagni
dell
'
azione
diretta
.
Or
dunque
,
quanto
durerà
l
'
agonia
di
questa
Camera
?
Quanto
durerà
la
sfacciata
onnipotenza
di
un
uomo
sulla
paralisi
del
sistema
?
L
'
uomo
non
sarebbe
un
uomo
se
non
ne
usasse
e
non
ne
abusasse
.
Ma
le
circostanze
della
dittatura
non
sono
da
accagionarsi
a
lui
.
Perciò
di
lui
non
si
può
dire
che
abbia
aspirato
alla
tirannide
.
Né
questo
eccesso
di
onore
,
né
questa
indegnità
.
La
tirannide
è
venuta
verso
di
lui
;
si
è
data
a
lui
come
un
'
amante
,
ed
egli
l
'
ha
presa
.
Non
altro
.
La
tirannide
si
chiama
due
volte
la
"
fatalità
storica
"
!
Prima
fatalità
storica
,
la
guerra
.
La
guerra
porta
alla
dittatura
,
infallibilmente
.
Anche
le
guerre
di
liberazione
sono
dittatorie
.
Cesare
è
Cesare
.
Figurarsi
le
guerre
di
conquista
!
La
dittatura
esce
dal
congegno
della
disciplina
militare
nell
'
ora
che
questa
esprime
la
sua
più
energica
potenza
di
azione
.
Perciò
la
democrazia
è
per
la
pace
;
è
contro
la
guerra
,
sempre
.
Tranne
la
democrazia
italiana
;
tranne
la
democrazia
napoleonica
,
plebiscitaria
e
imperiale
.
Il
motivo
è
troppo
vecchio
,
quasi
stantio
,
perché
occorra
svilupparlo
.
La
guerra
di
Libia
era
una
cosa
bastarda
,
mezzo
guerra
coloniale
,
mezzo
guerra
europea
.
Generalmente
la
guerra
scoppia
sul
fallimento
della
diplomazia
ed
è
sciolta
da
ogni
rapporto
con
la
diplomazia
.
Le
sciabole
hanno
sconfitto
gli
spadini
,
i
caschi
,
le
parrucche
,
i
cannoni
,
i
protocolli
.
Generalmente
.
Ma
noi
siamo
originali
.
La
nostra
guerra
è
stata
dominata
dai
diplomatici
.
Ogni
mossa
ci
fu
comandata
o
proibita
,
sempre
passata
al
vaglio
delle
cancellerie
.
Perciò
ci
mettemmo
tredici
mesi
a
conquistare
un
1200
chilometri
di
lungo
ed
un
15
chilometri
di
profondo
,
sopra
un
milione
e
mezzo
forse
di
chilometri
quadrati
,
che
avevamo
dichiarato
sulla
carta
di
nostra
sovranità
...
E
non
l
'
avremmo
fatta
finita
se
non
ci
si
mettevano
di
mezzo
i
banchieri
a
sconfiggere
generali
e
diplomatici
.
Però
la
guerra
di
Libia
è
stata
una
guerra
abbastanza
europea
,
perché
il
governo
fosse
legittimato
,
dalla
soggezione
alle
cancellerie
e
dall
'
imbarazzo
verso
le
aspettazioni
popolari
,
a
chiudere
la
Camera
ed
esercitare
il
potere
esecutivo
,
senza
il
controllo
parlamentare
.
Preso
l
'
abbrivio
,
si
è
trovato
che
il
sistema
era
comodo
anche
dopo
fatta
la
pace
,
se
la
guerra
continuava
sui
Balcani
!
Il
governo
disse
esplicitamente
che
la
Camera
riaperta
era
buona
per
gli
affari
interni
;
per
quelli
esteri
,
non
mai
.
Soccorreva
forse
all
'
on
.
Giolitti
la
dottrina
meravigliosa
,
svolta
ai
banchettanti
di
Torino
,
secondo
cui
la
politica
estera
di
un
paese
non
influisce
sulla
sua
politica
interna
.
Oh
!
no
!
Ne
domina
soltanto
tutta
la
politica
militare
e
quella
finanziaria
.
E
,
se
è
poco
,
scusate
.
La
dittatura
,
nata
dalla
guerra
nostra
,
si
rinforzava
della
guerra
altrui
e
della
crisi
europea
;
si
rinforzava
uscendo
dal
tipo
violento
,
straordinario
,
eccezionale
dei
pieni
poteri
e
della
Camera
chiusa
,
per
entrare
nel
tipo
più
mite
,
normale
ed
ordinario
dei
pieni
poteri
e
della
Camera
aperta
,
ma
non
funzionante
.
Rinviate
le
discussioni
incomode
sulla
crisi
internazionale
a
tempo
più
opportuno
,
si
metteva
la
Camera
davanti
alla
maestà
dei
fatti
compiuti
,
la
guerra
,
la
pace
,
il
rinnovamento
della
Triplice
Alleanza
.
La
Camera
non
reagisce
;
non
può
reagire
,
è
felice
di
non
reagire
;
tripudia
della
sua
decadenza
,
della
sua
abbiezione
,
perché
è
sotto
l
'
impero
della
seconda
"
fatalità
storica
,
che
fa
la
dittatura
;
la
fatalità
di
essere
,
non
una
Camera
di
deputati
,
ma
una
Camera
di
candidati
.
E
supplichevoli
!
...
Inutile
insistere
!
Di
questi
508
,
non
meno
forse
di
450
hanno
fatto
il
maggior
sacrifizio
di
sé
,
approvando
la
riforma
elettorale
.
L
'
hanno
approvata
in
una
fede
cieca
che
il
dittatore
avrebbe
sempre
,
in
ogni
caso
,
salvato
i
suoi
fedeli
.
Come
?
Non
se
lo
domandano
nemmeno
.
Il
governo
ha
tanti
mezzi
sul
suffragio
universale
o
semiuniversale
che
sia
!
La
fiducia
elettorale
di
costoro
nel
governo
,
in
genere
,
nell
'
on
.
Giolitti
,
in
ispecie
,
tocca
i
limiti
della
religione
,
del
misticismo
,
del
feticismo
.
È
vano
contestare
che
tal
fiducia
è
il
più
insigne
oltraggio
alla
onestà
del
governo
.
Essi
sanno
meglio
di
noi
che
debbono
pensare
al
riguardo
.
Essi
adorano
il
Nume
;
non
importa
loro
di
rispettarlo
.
L
'
onorevole
Giolitti
è
il
Mosè
che
li
tirerà
dalla
dura
terra
di
Egitto
e
farà
loro
passare
,
a
piedi
asciutti
,
il
mar
Rosso
del
suffragio
universale
.
Come
se
la
caverà
Mosè
,
è
affar
suo
;
ad
essi
basta
sapere
che
Mosè
compirà
il
miracolo
.
Ma
lo
compirà
,
s
'
intende
,
soltanto
per
i
meritevoli
,
cioè
,
per
coloro
che
avranno
sempre
tutto
approvato
senza
nulla
domandare
,
anzi
senza
mai
discutere
:
né
la
guerra
,
né
la
pace
,
né
l
'
estero
,
né
l
'
interno
;
né
la
polizia
,
né
la
finanza
;
nulla
.
Meglio
ancora
;
che
avranno
tutto
approvato
,
facendo
intendere
ad
altrui
che
il
discutere
è
il
crimenlese
parlamentare
più
vero
e
maggiore
.
Così
guadagnata
l
'
onnipotenza
e
paralizzato
il
controllo
,
la
dittatura
cresce
,
alimentandosi
di
se
stessa
.
Ed
ecco
i
sintomi
di
quella
malattia
che
lo
psichiatra
tedesco
definiva
la
cesarite
.
Cesare
,
convinto
di
essere
Domeneddio
,
in
ogni
estremo
solitario
censore
vede
il
congiurato
da
castigarsi
in
guisa
esemplare
.
Un
senatore
,
fruendo
della
invidiabile
posizione
per
cui
non
può
più
essere
candidato
,
ricordando
di
essere
un
ammiraglio
ed
un
uomo
di
guerra
,
accenna
nella
Camera
vitalizia
a
formulare
qualche
censura
sulle
operazioni
di
guerra
?
Taccia
l
'
anarchico
,
non
si
vergogna
il
senza
-
patria
?
E
il
richiamo
è
così
offensivo
della
personale
dignità
,
che
l
'
ammiraglio
non
ci
regge
e
si
rimette
a
sedere
-
Un
deputato
,
uno
dei
pochi
fuori
della
schiera
,
pure
essendo
ligio
come
non
si
potrebbe
essere
di
più
alle
patrie
istituzioni
,
ardisce
censurare
il
provvedimento
per
cui
si
aumenta
la
ricchezza
pubblica
aumentando
la
circolazione
dei
biglietti
(
teorica
del
torchietto
!
)
;
e
il
ministro
non
mancherà
bellamente
di
invitarlo
a
stare
zitto
,
poiché
errò
in
certi
calcoli
consegnati
qualche
anno
prima
in
una
intervista
con
un
giornale
!
L
'
insofferenza
del
controllo
diventa
impertinenza
.
È
nel
rito
.
La
dittatura
si
inebria
di
sé
:
convinta
di
tutto
potere
,
non
rifugge
,
nel
suo
puntiglio
di
onnipotenza
,
da
proporsi
l
'
impossibile
.
Credere
,
per
esempio
,
che
il
bilancio
italiano
comporti
senza
prestiti
o
senza
nuove
imposte
,
il
dispendio
di
oltre
un
miliardo
per
la
guerra
,
è
,
evidentemente
,
ubbia
cesarea
.
Il
governo
la
insegue
,
vi
si
infervora
,
e
contribuirà
al
dissesto
assoluto
del
bilancio
per
il
puntiglio
di
ostentare
che
non
mette
imposte
e
non
fa
debiti
.
Naturalmente
,
perché
la
realtà
è
insopprimibile
,
esso
fa
debiti
e
mette
imposte
:
ma
debiti
e
imposte
sono
coverti
da
finzioni
che
non
ingannano
gli
esperti
,
e
sono
il
portato
dei
pieni
poteri
.
Così
,
vere
nuove
imposte
"
per
impero
dittatorio
sono
gli
aumenti
negli
accertamenti
,
comandati
agli
esattori
,
oltre
quel
limite
di
onesta
transazione
tra
l
'
imponibile
potenziale
e
quello
reale
,
che
faceva
legge
tra
il
contribuente
e
il
fisco
.
E
veri
debiti
e
vere
imposte
insieme
sono
gli
anticipi
degli
istituti
di
emissione
e
l
'
aumento
della
circolazione
cartacea
,
che
spinge
all
'
aggio
,
deprezzando
la
moneta
.
Ma
questa
forma
di
imposta
,
colpisce
particolarmente
i
salari
dei
lavoratori
,
che
veggono
,
per
lo
stesso
tasso
,
scemare
la
potenza
acquisitiva
del
denaro
ricevuto
per
la
settimana
di
lavoro
...
E
allora
,
dal
chiuso
campo
borghese
,
chi
ha
interesse
a
rivoltarsi
ad
una
dittatura
,
che
si
fa
pesare
specialmente
sul
proletariato
;
ad
una
dittatura
di
classe
?
La
"
democrazia
"
no
,
per
centomila
buoni
motivi
,
di
cui
basta
addurre
il
primo
:
che
la
democrazia
non
c
'
è
.
Non
è
infatti
democrazia
quel
miserando
avanzo
nazionalista
che
inneggia
alla
guerra
e
,
per
coerenza
,
ai
postulati
della
guerra
,
che
sono
la
blague
,
il
bluff
,
la
vanità
dei
chilometri
quadrati
e
del
bilancio
nazionale
,
da
cui
sono
stornati
tutti
gli
stanziamenti
per
opere
di
civiltà
,
allo
scopo
di
vantare
la
guerra
fatta
senza
debiti
e
senza
imposte
:
storia
da
fare
sprofondare
dalla
invidia
la
nostra
cara
alleata
,
l
'
Austria
,
che
,
più
candida
,
ha
ordinato
,
con
la
mobilitazione
,
un
onesto
prestito
di
250
milioni
di
corone
!
Ah
!
la
democrazia
è
irredentista
,
sebbene
non
si
arrischi
a
parlare
contro
la
anticipazione
del
rinnovamento
della
Triplice
!
Ma
la
democrazia
conferisce
alla
dittatura
,
con
la
speranza
,
che
essa
divide
con
la
maggioranza
,
di
essere
tratta
in
salvo
nel
gran
cimento
elettorale
dall
'
on
.
Giolitti
.
E
questo
è
altro
dei
miracoli
che
si
attendono
dal
dittatore
,
che
egli
faccia
vincere
i
deputati
clericali
e
moderati
che
hanno
votato
per
lui
ed
anche
i
loro
avversari
democratici
e
,
magari
,
socialisti
-
riformisti
.
Per
intanto
,
tutti
,
dai
clericali
ai
socialisti
riformisti
,
gli
stanno
attorno
,
supplici
,
adoranti
.
Non
fosse
per
qualche
socialista
(
senza
qualifiche
!
)
e
per
qualche
ultimo
repubblicano
meno
di
tre
dozzine
di
deputati
in
tutto
la
Camera
italiana
darebbe
lo
spettacolo
,
unico
al
mondo
da
che
esistono
parlamenti
,
della
unanimità
.
Ora
,
una
dittatura
,
che
si
esprime
con
una
semi
-
universalità
di
consensi
parlamentari
,
non
infama
sé
,
infama
il
regime
parlamentare
.
Essa
sfrutta
la
situazione
;
l
'
usa
e
ne
abusa
.
È
umano
.
Se
di
suo
aggiunge
l
'
espressione
di
un
non
celato
fastidio
verso
cotesti
elemosinanti
;
se
,
a
cagion
d
'
esempio
,
ha
creduto
di
sopprimere
la
tradizionale
ora
di
udienza
ai
deputati
,
di
chi
la
colpa
?
Non
si
può
dire
che
i
modi
della
dittatura
,
onde
agonizza
il
sistema
rappresentativo
,
siano
balzati
interamente
dalla
mente
del
capo
del
governo
;
è
tutta
la
classe
borghese
che
ama
prostrarsi
in
sua
viziosa
libidine
,
in
sua
sadica
esaltazione
nazionalista
,
ai
piedi
del
conquistatore
,
il
quale
non
trattiene
neppure
l
'
ingiuria
pubblica
alla
gente
di
Borsa
,
che
della
gente
borghese
è
così
gran
parte
!
Ma
la
donna
che
ama
,
tutto
perdona
,
e
dai
mali
trattamenti
tira
materia
di
nuovo
ardore
,
di
altre
concupiscenze
.
È
l
'
uomo
forte
che
le
promette
gioie
violente
e
trionfi
clamorosi
sul
nemico
esterno
e
,
più
,
sul
nemico
interno
,
il
proletariato
,
che
la
femmina
borghesia
adora
nel
grosso
montanaro
,
sicuro
di
sé
,
che
fa
ballare
a
suo
talento
deputati
e
senatori
.
Perciò
questa
dittatura
è
veramente
di
classe
.
Se
il
regime
rappresentativo
rovina
,
è
la
borghesia
che
rovinato
lo
vuole
.
Noi
potremo
discutere
a
nostro
agio
,
se
ciò
è
un
bene
od
un
male
,
e
se
noi
sapremmo
sostituire
di
meglio
al
regime
parlamentare
,
quintessenza
dell
'
epoca
borghese
.
Oggi
non
v
'
ha
dubbio
la
dittatura
va
combattuta
dal
proletariato
come
l
'
espressione
storica
più
agguerrita
della
possanza
borghese
.
Se
c
'
è
contraddizione
nei
termini
tanto
peggio
per
la
dialettica
.
Nella
realtà
della
vita
,
contro
la
borghesia
e
contro
la
dittatura
il
proletariato
deve
anelare
di
ricostituire
,
col
suffragio
universale
,
nei
venturi
comizi
,
il
regime
rappresentativo
,
ricreando
dentro
di
esso
l
'
integrazione
di
una
potente
,
decisa
,
formidabile
opposizione
.
Opposizione
al
governo
;
opposizione
alla
classe
!
Al
lavoro
!