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SOSTE DEL CAPOGIRO ( VERGANI ORIO , 1926 )
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IL BARBIERE DEI MANICHINI . Ho conosciuto il barbiere dei manichini . Ho scoperto così che ai manichini di cera cresce una barba triste come ai morti . Il barbiere dei manichini , all ' ultimo piano dei Grandi Magazzini Centrali , insapona con l ' acqua fredda le guance glabre dei suoi silenziosissimi clienti , e li rade con sopraffini rasoi lavorando con una incomprensibile tenuità di polso , per non sgranare in nessun punto la cerea epidermide . Passa le sue notti così , sotto una luce fredda , in questo silenziosissimo « salon de toilette » senza specchi , dove i manichini si muovono con secchi passi di legno . Vita grama , piena di piccole manie e di segreti incubi . Qualche volta , per dispetto , il barbiere pianta negli occhi di vetro dei manichini il pennello insaponato . Egli si toglie anche ogni settimana il gusto , negato a tutti gli altri barbieri , di segare con un solo colpo di rasoio la gola a un cliente . Lascia i Grandi Magazzini Centrali all ' alba , quando la sua clientela ha ripreso posto nella mostra . Aspetta , innanzi alle vetrine , che si rialzino le saracinesche per godersi il primo spettacolo della sua sbarbatissima umanità di cera . IL SOGNO . I manichini sognano . Sognano di diventar statue , in mezzo a una piazza , e di farsi chiamare « monumenti » . IL POMPIERE IMPAZZITO . Ho sempre pensato alla follia da cui potrebbe essere preso un pompiere , per il desiderio di raggiungere quella tale finestra al quinto piano , orrida di fiamme e di fumo : arrampicarsi con l ' ascia in bocca su per il getto verticale e gelido dell ' acqua . SONNO . Alle volte , nella notte , il mare trema lievissimamente . Sssst ! ... Sono i pesci che , nel sonno , si voltano dall ' altra parte . COMMEDIA . La notte , i cavalli impennati dei monumenti equestri fanno un piccolo sorriso ai nottambuli abituali , per dire : « Ci impenniamo così , tanto per fare ! » . L ' OSSO . Quando alle statue si spezzano le braccia , il loro viso cambia espressione , e per un attimo dimostra uno stupore profondissimo . Esse cercano l ' osso , l ' osso spezzato , e sono meravigliatissime di scoprirsi fatte soltanto d ' una gelida bianca carne senza scheletro . LETTERE DEL PAESE DELLE LAGRIME . Le lettere « passate a copialettere » pare che ci giungano da un desolato paese dove non si può scrivere una lettera senza irrorare di lagrime il foglio . IL FABBRO POVERO . La chiave femmina la inventò un fabbro povero e amante della musica che non era riuscito mai a comprarsi un flauto . NAUFRAGIO . Il silenzio delle sale cinematografiche , quando la luce si riaccende e l ' orchestra tace , fa pensare al silenzio che deve regnare nei saloni lussuosi e abbandonati dei transatlantici che affondano . Ogni spettatore ha l ' anima segreta di un naufrago dimenticato che si sente andar giù , giù , con la bella spoglia morta della nave , verso le profondità sottomarine , e non ha la forza di correre sopracoperta a cercare l ' anello di un salvagente o a far gesti di appello disperato alle scialuppe che si allontanano reggendosi sulle ali scheletriche degli otto remi . Non aprite le porte ! Potrebbe affacciarvisi , senza che più fosse possibile opporvi riparo , il fiotto verde e immenso delle acque marine . ATLETISMO . Per quanto sia grande il nostro dolore per la sua dipartita pure , mentre , con altri amici , si porta in spalla il feretro del caro estinto verso l ' imboccatura nera del carro , non si può a meno di far un certo esibizionismo , come se si fosse abituati a degli esercizi di forza , quando , tra la gente , si traversa il breve tratto dal portone fino al carro . STAMPA INGLESE . Il corno inglese si vanta della sua bella voce nasale e aristocratica . Esige per parlare un assoluto silenzio . Altezzoso , parla stando a sedere , mentre gli si fa circolo attorno , in piedi . Fa lievi gesti con la mano guantata , parlando di cacce veloci sotto alberi stillanti di pioggia . BALLO MASCHERATO . In certe opere le arpe non suonano . Rimangono in fondo all ' orchestra , avvolte nei loro mantelli verdi , come , in un ballo mascherato , gli innamorati in incognito chiusi nei loro domino pazzi di gelosia , incapaci di partecipare alle danze , mentre la loro bella si fa prendere in braccio nell ' ombra dei palchetti , e rovesciare coppe di « champagne » nel cavo della scollatura . LE IMPERATRICI IN ESILIO . Le arpe , imperatrici in esilio , parlano , tratto tratto , del loro regno perduto . Attorno a loro si fa un momento di silenzio rassegnato , e soltanto i contrabbassi legittimisti brontolano un piccolo coro di approvazione in sordina . Le arpe levano le loro teste di cigni dorati , la maestà incoronata dei fusti . Piove come sui funerali poveri . Le trombe si voltano con i calici a terra . MISTERO . Nei buchi dei clarinetti è entrato qualche cosa che non si riesce a far uscire benché ci si soffi dentro da secoli .