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IL DOVERE DEI GIOVANI ( RADETTI GIORGIO , 1929 )
StampaPeriodica ,
Il principale appunto che gli esponenti della vecchia ed illuministica mentalità massonico - liberale , muovono al Fascismo è quello di livellare soverchiamente le varie personalità , di sopprimere , in una parola , l ' individuo a vantaggio dell ' unità dello Stato . Questo rimprovero dimostra ad abundantiam come tali oppositori siano destinati a non comprendere assolutamente nulla di ciò che forma l ' essenza del Fascismo . La loro posizione intellettualistica li costringe a non vedere più in là dell ' individuo come puro individuo , astratto , fuori dello Stato , anzi , contrapposto allo Stato stesso ; e l ' unità di esso Stato necessariamente appare ad essi come unità indifferenziata , astratta , tale da non ammettere in sé alcuna distinzione . Ma è noto a chiunque del Fascismo abbia seguito gli sviluppi , non limitando la propria osservazione alla superficie , ma vivendo profondamente , nella sua intimità spirituale , questo nostro grande movimento , è noto che esso non annulla l ' individuo ma anzi gli dà la sua vera vita , nel tutto nazionale , statale , fuori del quale esso individuo non esiste , né può avere vita . E lo Stato , d ' altra parte , nell ' individuo trova la sua vita , la sua attuazione : per esistere veramente , esso , con tutti i suoi problemi e le sue esigenze , deve vivere nell ' intimo dell ' individuo . Nulla sfugge e si contrappone assolutamente allo Stato fascista , Stato totalitario per eccellenza , in cui una separazione fra teoria e pratica , fra pensiero e azione è impossibile . Queste fondamentali premesse del Fascismo se sfuggono ai summenzionati adoratori dell ' individuo astratto , sfuggono anche , ci sembra , a coloro che oggi , speriamo in buona fede , vorrebbero fare del Fascismo una specie di catechismo da accettarsi , così , dommaticamente , esteriormente , bell ' e fatto e conchiuso in sé , senza più vita , ridotto a qualcosa di statico , di morto . Il Fascismo invece non è una dottrina definitiva , dommatica , ma è essenzialmente vita spirituale , sviluppo . È falso che il Fascismo tenda a legare la libera attività dell ' individuo ( che , però , si deve intendere sempre nel tutto statale ) : egli non può né vuole aver pensato una volta tanto per tutti ma esige che ognuno ricrei in sé stesso i suoi problemi , li sviluppi , li risolva . Premesso ciò è chiaro il dovere della gioventù fascista : non accettare passivamente le idee del Fascismo ma meditarle , viverle , convincersene sempre più , sinceramente , nell ' intimo della propria coscienza . Possiamo agire e sacrificarci per un ' idea allora , soltanto che questa idea la abbiamo rivissuta in noi , l ' abbiamo fatta più nostra del nostro sangue e della nostra carne . Ciò che non ha alla base una convinzione formatasi nella più intima coscienza , è costruito sulla sabbia e destinato ben presto a perire . E perciò l ' opera di coloro che tendono a fare del Fascismo un canone formalistico e superficiale , a scapito della sua intimità e della sua vita attiva , è opera deleteria , antifascista . Purtroppo questa tendenza ad accettare supinamente la lettera del Fascismo senza riuscire a coglierne lo spirito è abbastanza diffusa , dovunque : e varie volte il Duce ha dovuto bollare sdegnosamente certi relatori di un ' ortodossia tutta esteriore , i quali di fascista il più delle volte non hanno che la tessera . Senza contare poi che la maggioranza di tali relatori , pronti a gridare allo scandalo e all ' eresia se qualcuno accenni ad esprimere un parere leggermente diverso da quello del gerarca di Roccacannuccia di sopra , sono proprio quelli che nel Fascismo si son rifugiati all ' ultimo momento , assaliti da stranissime e troppo tempestive crisi di coscienza . Oh , la noiosissima e pedantesca genia dei neofiti ipocriti ! Ma quel che è peggio , è il fatto che molti , troppi , dei nostri giovani sono rimasti infetti da questa tabe : troppi studenti universitari hanno messo un robusto lucchetto alla propria scatola cranica , beatamente sicuri che per essere buoni fascisti basti non mancare alle varie cerimonie e pagare regolarmente i canoni del Partito . Per il resto , abulia assoluta : le Università pullulano ancora di quei tali studenti cui S . E . Turati minacciò una serqua di sacrosantissimi calci . In una rivista destinata agli Universitari certe verità , anche poco simpatiche non si devono tacere : i problemi che il Fascismo agita e che devono essere meditati e sviscerati , per troppa gente sono ancora lettera morta . Il difetto capitale è questo : non s ' è ancora bene compreso che Fascismo vuol dire essenzialmente serietà e sincerità , vuol dire opera attiva , disinteressata , ognuno al proprio posto , coscienziosamente , come il Duce meravigliosamente insegna col suo esempio . Ed è veramente doloroso che tale rimprovero di poca serietà purtroppo debba così spesso essere rivolto proprio alla così detta classe intellettuale , universitaria destinata domani a dirigere la vita nazionale . Questo disinteressamento sempre maggiore della gioventù per i più importanti problemi dello spirito , per la scienza e per l ' arte non è invero soltanto malattia italiana : la peste pragmatistica d ' oltre Atlantico sta vigilando in tutta Europa e perciò anche da noi se ne risentono le conseguenze . Ma a questa tendenza reagisce il Fascismo il quale , ripetiamo , non è un avversario della vita spirituale , della libera attività dell ' individuo che pensa e agisce , ma anzi ne è il più schietto e genuino esaltatore . E la serietà che il Fascismo esige non è serietà esteriore , apparente ma è quella intima serietà , quella dirittura morale che non tollera compromessi fra teoria e pratica , la serietà degli spiriti pensosi e pronti all ' azione . Ecco in conclusione il dovere della gioventù fascista : render sempre più seria la propria attività , collaborare coscienziosamente all ' opera del Fascismo , vivendo , discutendo , risolvendo , i suoi problemi , aumentando sempre più il proprio patrimonio spirituale per poter così essere sempre più utili alla Patria . Bisogna fissarsi bene in testa che l ' Italia non occuperà mai il posto che le spetta di fronte alle altre nazioni se i suoi cittadini non la renderanno degna con la loro opera ininterrotta ed efficace . Ma non dimentichiamo che opera efficace è soltanto quella che scaturisce da un travaglio spirituale profondo e sincero , dalla coscienza sicura del proprio dovere e della ferma volontà di seguirlo completamente , a qualunque costo . E allora comprenderemo facilmente come gli inetti , lo studente ignorante , il professionista incapace e così via , siano i peggiori antifascisti anche se forniti abbondantemente di tessere e di distintivi .