StampaPeriodica ,
Il
principale
appunto
che
gli
esponenti
della
vecchia
ed
illuministica
mentalità
massonico
-
liberale
,
muovono
al
Fascismo
è
quello
di
livellare
soverchiamente
le
varie
personalità
,
di
sopprimere
,
in
una
parola
,
l
'
individuo
a
vantaggio
dell
'
unità
dello
Stato
.
Questo
rimprovero
dimostra
ad
abundantiam
come
tali
oppositori
siano
destinati
a
non
comprendere
assolutamente
nulla
di
ciò
che
forma
l
'
essenza
del
Fascismo
.
La
loro
posizione
intellettualistica
li
costringe
a
non
vedere
più
in
là
dell
'
individuo
come
puro
individuo
,
astratto
,
fuori
dello
Stato
,
anzi
,
contrapposto
allo
Stato
stesso
;
e
l
'
unità
di
esso
Stato
necessariamente
appare
ad
essi
come
unità
indifferenziata
,
astratta
,
tale
da
non
ammettere
in
sé
alcuna
distinzione
.
Ma
è
noto
a
chiunque
del
Fascismo
abbia
seguito
gli
sviluppi
,
non
limitando
la
propria
osservazione
alla
superficie
,
ma
vivendo
profondamente
,
nella
sua
intimità
spirituale
,
questo
nostro
grande
movimento
,
è
noto
che
esso
non
annulla
l
'
individuo
ma
anzi
gli
dà
la
sua
vera
vita
,
nel
tutto
nazionale
,
statale
,
fuori
del
quale
esso
individuo
non
esiste
,
né
può
avere
vita
.
E
lo
Stato
,
d
'
altra
parte
,
nell
'
individuo
trova
la
sua
vita
,
la
sua
attuazione
:
per
esistere
veramente
,
esso
,
con
tutti
i
suoi
problemi
e
le
sue
esigenze
,
deve
vivere
nell
'
intimo
dell
'
individuo
.
Nulla
sfugge
e
si
contrappone
assolutamente
allo
Stato
fascista
,
Stato
totalitario
per
eccellenza
,
in
cui
una
separazione
fra
teoria
e
pratica
,
fra
pensiero
e
azione
è
impossibile
.
Queste
fondamentali
premesse
del
Fascismo
se
sfuggono
ai
summenzionati
adoratori
dell
'
individuo
astratto
,
sfuggono
anche
,
ci
sembra
,
a
coloro
che
oggi
,
speriamo
in
buona
fede
,
vorrebbero
fare
del
Fascismo
una
specie
di
catechismo
da
accettarsi
,
così
,
dommaticamente
,
esteriormente
,
bell
'
e
fatto
e
conchiuso
in
sé
,
senza
più
vita
,
ridotto
a
qualcosa
di
statico
,
di
morto
.
Il
Fascismo
invece
non
è
una
dottrina
definitiva
,
dommatica
,
ma
è
essenzialmente
vita
spirituale
,
sviluppo
.
È
falso
che
il
Fascismo
tenda
a
legare
la
libera
attività
dell
'
individuo
(
che
,
però
,
si
deve
intendere
sempre
nel
tutto
statale
)
:
egli
non
può
né
vuole
aver
pensato
una
volta
tanto
per
tutti
ma
esige
che
ognuno
ricrei
in
sé
stesso
i
suoi
problemi
,
li
sviluppi
,
li
risolva
.
Premesso
ciò
è
chiaro
il
dovere
della
gioventù
fascista
:
non
accettare
passivamente
le
idee
del
Fascismo
ma
meditarle
,
viverle
,
convincersene
sempre
più
,
sinceramente
,
nell
'
intimo
della
propria
coscienza
.
Possiamo
agire
e
sacrificarci
per
un
'
idea
allora
,
soltanto
che
questa
idea
la
abbiamo
rivissuta
in
noi
,
l
'
abbiamo
fatta
più
nostra
del
nostro
sangue
e
della
nostra
carne
.
Ciò
che
non
ha
alla
base
una
convinzione
formatasi
nella
più
intima
coscienza
,
è
costruito
sulla
sabbia
e
destinato
ben
presto
a
perire
.
E
perciò
l
'
opera
di
coloro
che
tendono
a
fare
del
Fascismo
un
canone
formalistico
e
superficiale
,
a
scapito
della
sua
intimità
e
della
sua
vita
attiva
,
è
opera
deleteria
,
antifascista
.
Purtroppo
questa
tendenza
ad
accettare
supinamente
la
lettera
del
Fascismo
senza
riuscire
a
coglierne
lo
spirito
è
abbastanza
diffusa
,
dovunque
:
e
varie
volte
il
Duce
ha
dovuto
bollare
sdegnosamente
certi
relatori
di
un
'
ortodossia
tutta
esteriore
,
i
quali
di
fascista
il
più
delle
volte
non
hanno
che
la
tessera
.
Senza
contare
poi
che
la
maggioranza
di
tali
relatori
,
pronti
a
gridare
allo
scandalo
e
all
'
eresia
se
qualcuno
accenni
ad
esprimere
un
parere
leggermente
diverso
da
quello
del
gerarca
di
Roccacannuccia
di
sopra
,
sono
proprio
quelli
che
nel
Fascismo
si
son
rifugiati
all
'
ultimo
momento
,
assaliti
da
stranissime
e
troppo
tempestive
crisi
di
coscienza
.
Oh
,
la
noiosissima
e
pedantesca
genia
dei
neofiti
ipocriti
!
Ma
quel
che
è
peggio
,
è
il
fatto
che
molti
,
troppi
,
dei
nostri
giovani
sono
rimasti
infetti
da
questa
tabe
:
troppi
studenti
universitari
hanno
messo
un
robusto
lucchetto
alla
propria
scatola
cranica
,
beatamente
sicuri
che
per
essere
buoni
fascisti
basti
non
mancare
alle
varie
cerimonie
e
pagare
regolarmente
i
canoni
del
Partito
.
Per
il
resto
,
abulia
assoluta
:
le
Università
pullulano
ancora
di
quei
tali
studenti
cui
S
.
E
.
Turati
minacciò
una
serqua
di
sacrosantissimi
calci
.
In
una
rivista
destinata
agli
Universitari
certe
verità
,
anche
poco
simpatiche
non
si
devono
tacere
:
i
problemi
che
il
Fascismo
agita
e
che
devono
essere
meditati
e
sviscerati
,
per
troppa
gente
sono
ancora
lettera
morta
.
Il
difetto
capitale
è
questo
:
non
s
'
è
ancora
bene
compreso
che
Fascismo
vuol
dire
essenzialmente
serietà
e
sincerità
,
vuol
dire
opera
attiva
,
disinteressata
,
ognuno
al
proprio
posto
,
coscienziosamente
,
come
il
Duce
meravigliosamente
insegna
col
suo
esempio
.
Ed
è
veramente
doloroso
che
tale
rimprovero
di
poca
serietà
purtroppo
debba
così
spesso
essere
rivolto
proprio
alla
così
detta
classe
intellettuale
,
universitaria
destinata
domani
a
dirigere
la
vita
nazionale
.
Questo
disinteressamento
sempre
maggiore
della
gioventù
per
i
più
importanti
problemi
dello
spirito
,
per
la
scienza
e
per
l
'
arte
non
è
invero
soltanto
malattia
italiana
:
la
peste
pragmatistica
d
'
oltre
Atlantico
sta
vigilando
in
tutta
Europa
e
perciò
anche
da
noi
se
ne
risentono
le
conseguenze
.
Ma
a
questa
tendenza
reagisce
il
Fascismo
il
quale
,
ripetiamo
,
non
è
un
avversario
della
vita
spirituale
,
della
libera
attività
dell
'
individuo
che
pensa
e
agisce
,
ma
anzi
ne
è
il
più
schietto
e
genuino
esaltatore
.
E
la
serietà
che
il
Fascismo
esige
non
è
serietà
esteriore
,
apparente
ma
è
quella
intima
serietà
,
quella
dirittura
morale
che
non
tollera
compromessi
fra
teoria
e
pratica
,
la
serietà
degli
spiriti
pensosi
e
pronti
all
'
azione
.
Ecco
in
conclusione
il
dovere
della
gioventù
fascista
:
render
sempre
più
seria
la
propria
attività
,
collaborare
coscienziosamente
all
'
opera
del
Fascismo
,
vivendo
,
discutendo
,
risolvendo
,
i
suoi
problemi
,
aumentando
sempre
più
il
proprio
patrimonio
spirituale
per
poter
così
essere
sempre
più
utili
alla
Patria
.
Bisogna
fissarsi
bene
in
testa
che
l
'
Italia
non
occuperà
mai
il
posto
che
le
spetta
di
fronte
alle
altre
nazioni
se
i
suoi
cittadini
non
la
renderanno
degna
con
la
loro
opera
ininterrotta
ed
efficace
.
Ma
non
dimentichiamo
che
opera
efficace
è
soltanto
quella
che
scaturisce
da
un
travaglio
spirituale
profondo
e
sincero
,
dalla
coscienza
sicura
del
proprio
dovere
e
della
ferma
volontà
di
seguirlo
completamente
,
a
qualunque
costo
.
E
allora
comprenderemo
facilmente
come
gli
inetti
,
lo
studente
ignorante
,
il
professionista
incapace
e
così
via
,
siano
i
peggiori
antifascisti
anche
se
forniti
abbondantemente
di
tessere
e
di
distintivi
.