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PEDAGOGIA PARLAMENTARE ( GIULIANO BALBINO , 1913 )
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Forse è proprio vero anche della Pedagogia quello che un personaggio di Sardou diceva dell ' arte : sono argomenti in cui si può esprimere liberamente qualunque giudizio con la certezza di avere sempre ragione . Questo melanconico dubbio mi sorgeva nell ' animo leggendo le ultime discussioni parlamentari sul bilancio della P.I. Ché questa volta non abbiamo assistito solo alla consueta spezzatura di lancia del marchese Lucifero in favore del femminismo ; ed ancora alle più consuete raccomandazioni di onorevoli , assunti per ragioni professionali a patroni e santi protettori di speciali classi diseredate . Questa volta parecchi deputati hanno sentito il bisogno , in sede di bilancio , di fare un loro bravo sermone a onore e gloria della pedagogia scientifica . E tutti , l ' on . Rattone , l ' on . Podrecca , l ' on . Schanzer , l ' on . Comandini , pur esponendo le idee più opposte , hanno meritato quelle cordiali strette di mano e vivissime approvazioni , di cui la Camera è generosa nelle questioni di cui le importa un bel niente . E la ragione , per cui in materia didattica si può avere sempre ragione e riscuotere vivissime approvazioni e strette di mano pure esponendo indifferentemente le idee più diverse , è semplicemente questa : che il valore dell ' insegnamento , come di ogni attività spirituale , consiste nel modo intrinseco con cui l ' insegnamento viene attuato , e non è determinabile secondo norme astratte e principi generali . Tutte le norme e tutti i principi , sono divagazioni superflue , che ridotte ad un contenuto concreta significano solo che bisogna insegnare bene . Il che è sublimamente vero . Il bene , ancora adesso come ai tempi di Aristotele , ha la disgrazia o la fortuna di avere a lato due opposti mali . Perciò i discorsi didattici di ogni specie , così quelli dei ministri , come quelli dei deputati , come quelli dei professori , non possono essere il più delle volte che semplici dilettazioni , in cui si inveisce o contro l ' uno o contro l ' altro male e si fa l ' apologia di ' quella santa sola virtù che sta nel mezzo . Nelle sedute dei professori , in principio d ' anno , se non è noioso , è quasi divertente ascoltare la lettura dei programmi didattici , con cui ciascun insegnante fa sapere che egli non stancherà troppo i suoi alunni e non li stancherà troppo poco , che nel suo insegnamento non sarà né troppo umile né troppo sublime , che eviterà gli ardui voti ma non si contenterà di strisciare troppo terra terra , che insomma farà del suo meglio per fare bene . Ma per essere giusti , bisogna convenire che talvolta un insegnante approfittando di quel po ' di libertà che gli è concessa ed arrischiandosi a qualche personale iniziativa , scende dalle vuote astrattezze a qualche concetto concreto : ed allora può dar motivo ad una discussione interessante , e può anche provare la soddisfazione di aver torto . Ma nei recenti discorsi pedagogici dei nostri onorevoli , di concreto non c ' era proprio nulla . Ed ecco perché hanno detto tutti delle cose inesorabilmente giuste . S ' alza per primo l ' on . Rattone e con le statistiche e con gli ultimi risultati della scienza nientemeno positiva , dimostra che non si deve rovinare la salute dei ragazzi facendoli studiare troppo . Ed a parte la scienza positiva e la statistica , chi avrebbe mai cuore di dargli torto ? Ma sorge , secondo , l ' on . Comandini : e combatte il Rattone , sostenendo la tesi reciproca , che cioè è vero che i ragazzi non bisogna ammazzarli coi libri , bisogna però anche farli studiare perché non crescano asini . E non si può a meno di concludere come quel tale sindaco del Daniele Cortis : anca vu , avi razon . Se non ché , s ' alza , terzo , l ' on . Podrecca ed annuncia una cosa anche più ragionevole dell ' on . Comandini e dell ' on . Rattone : anch ' egli teme il sovraccarico intellettuale , perché sa che per avere delle opinioni , ad es . in fatto di geografia della Libia , non è poi necessario aver studiato molto ; ma soprattutto egli vuole che nella scuola s ' introducano metodi e sistemi adeguati e razionali . Ed ecco un ' altra verità sacrosanta , a cui devono inchinarsi Rattone e Comandini e tutti i pedagogisti della terra . Finalmente l ' on . Schanzer è preoccupato da un altro timore : invece del sovraccarico intellettuale , egli teme che nella scuola media l ' antico riesca a sopraffare il moderno . Il che sarebbe certamente grave . Peccato che non ci fosse alla Camera un rappresentante dell ' Atene a Roma per denunziare l ' altro pericolo altrettanto imminente ed altrettanto grave che la modernità riesca a sopraffare l ' antichità , che è sempre moderna , poiché lo spirito non ha tempo . Ma c ' è mancato poco che questa parte l ' abbia fatta lo stesso on . Schanzer ; quando s ' è dichiarato scontento dei licei moderni . Ed ora , se noi volessimo stringere in breve quello che abbiamo appreso sui problemi della scuola media da questi eminenti legiferatori ed illustri luminari della pubblica opinione , che in tanto argomento hanno sentito il bisogno di esprimere i profondi pensamenti del loro pensiero , dovremmo concludere così : che ci vuole l ' antico fino ad un certo punto , bisogna fare studiare le speranze della patria fino ad un certo punto e farle riposare fino ad un certo punto , usare fino ad un certo punto metodi persuasivi e fino a un certo punto metodi costrittivi ; ed è necessaria una severità indulgente ed una indulgenza severa : bisogna tenere quella via giusta , che fuori di tutte le metafore e di tutte le frasi generiche ed indeterminate vuoi dire insegnare bene . B . G . ... e potremmo concludere eziandio con un ' altra considerazione : che i signori deputati farebbero bene a non mettere becco in quei soggetti , sui quali non possono spifferare solennemente visibili luoghi comuni , quando non corrono pericolo di dire addirittura delle vere e proprie asinità . Ognuno faccia il suo mestiere . Il mestiere dei deputati non è quello di fare concioni pedagogiche ; ma quello di non perturbare la scuola con inframmettenze importune a favore quasi sempre degli insegnanti peggiori e di non approvare leggi , che non stanno né in ciclo né in terra . Il mestiere dei professori è che facciano essi sul serio , minuto per minuto , della pedagogia concreta ed applicata , senza prendere in nessuna considerazione le chiacchiere dei politicanti ( L ’ Unità )