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Tra le ragioni che hanno permesso al governo di riportare la vittoria militare in Africa , ve ne sono almeno tre che debbono richiamare la nostra attenzione , giacché esse possono determinare , in gran parte , gli eventi immediati e più lontani della vita interna ed internazionale dell ' Italia . La prima di queste ragioni è lo sforzo , senza eguali nella storia delle imprese coloniali , che è stato compiuto per la conquista dell ' Abissinia ; sforzo economico - finanziario e militare di una portata tale , che il generale Baistrocchi lo ha paragonato a quello imposto al nostro paese dalla guerra europea del 1915-1918 . Noi comunisti , come del resto quasi tutti gli scrittori politici più autorevoli del mondo , avevamo visto nelle difficoltà economico - militari della guerra in Abissinia i limiti dell ' impresa . Lo stesso governo italiano , del resto , previde una guerra più facile ; e la prova di ciò è meno nei motivi agitatori dell ' estate scorsa sulla « passeggiata militare » quanto nelle vicende militari del novembre - febbraio , che videro le divisioni italiane sulla difensiva e obbligarono ai più grandi sforzi per portare il corpo di spedizione a quasi mezzo milione di uomini e dotarlo di una formidabile quantità di armi e di materiali . Il prestigio di Mussolini e la stessa esistenza del regime erano impegnati nella guerra : tutto , perciò , fu fatto , ed a qualunque costo , per assicurare la vittoria militare . Appartiene a questo periodo critico delle operazioni in Abissinia la decisione di condurre una guerra di distruzione , la guerra totalitaria , con i bombardamenti aerei e i gas mortali . La seconda fra le più importanti ragioni che han permesso la vittoria militare è nelle complicità che il governo di Mussolini ha trovato , non solo nei governi revisionisti che aspirano e si preparano alla guerra per una nuova spartizione del mondo , ma anche in alcuni governi ( Laval , per esempio ) del gruppo di Stati che non hanno interesse , in questo momento , a fare la guerra , come pure tra gli agenti e le forze di guerra che si trovano in tutti i paesi pacifici . Queste complicità hanno reso inefficace l ' applicazione delle misure decise dalla Società delle nazioni contro lo Stato aggressore ; non solo , ma assicurando l ' impunità al governo italiano hanno aggravato la situazione internazionale , hanno portato un serio colpo all ' opera della organizzazione della pace e della sicurezza collettiva tra le nazioni , hanno eccitato gli imperialismi più aggressivi , hanno avvicinato enormemente il pericolo di una guerra mondiale . Il colpo di Hitler nella zona renana è il frutto di queste complicità verso Mussolini , il quale ne ha a sua volta profittato per portare a compimento la sua impresa in Africa . Il proletariato internazionale non si è ancora unito , come lo chiedono reiteratamente i comunisti , per intervenire , con una larga azione e con misure esecutive , indipendenti dai governi borghesi , contro tutti gli aggressori , e per premere così sui governi borghesi e sulla Società delle nazioni perché la pace sia difesa , perché tutte le nazioni ( e in primo luogo le piccole nazioni bianche o di colore ) siano difese e gli aggressori siano impediti dal compiere i loro misfatti . La terza ragione del successo militare in Africa è la scarsa azione delle masse contro la guerra , cioè la scarsa azione del nostro partito per mobilitare le masse e portarle alla lotta . Questa constatazione deve essere messa in relazione - ma perché sia più fortemente sottolineata con la preparazione ideologica della guerra in generale condotta dal fascismo tra le nuove generazioni ; ed in particolare con le promesse di risollevamento materiale per le masse popolari italiane , legate alla conquista dell ' Abissinia . Alcuni motivi della propaganda di guerra del fascismo , sebbene non originali , hanno esercitato una notevole suggestione tra importanti strati popolari , specialmente giovanili , perché si presentavano sotto la veste di verità ineccepibili e facili a comprendere . La distinzione tra nazioni ricche e povere , borghesi e proletarie , serve alla giustificazione della guerra proletaria , delle nazioni povere contro le nazioni ricche , della guerra per la « giustizia sociale fra le nazioni » , che divida il mondo in modo più ragionevole di quanto non lo è ora , e dia alle nazioni povere una parte di quanto oggi posseggono le nazioni ricche . Questi motivi , che mascherano la vera causa delle miseria del popolo italiano e la vera causa della guerra , cioè il sistema capitalista , trovano una certa eco tra le masse che vivono nella miseria e senza domani , in particolare tra i giovani . Essi , poi , si intrecciano , specialmente tra la gioventù intellettuale , allo spirito d ' avventura e a tutte le deformazioni della coscienza della vita che sono uno dei segni più tragici della nostra epoca di decadenza della società capitalistica . Si pensi che ogni anno in Italia da 350 a 400 mila giovani si affacciano alla esistenza cosciente con un desiderio imperioso di vivere , e trovano sbarrate tutte le vie ! Noi sappiamo che non tutti i soldati e le camicie nere che hanno combattuto in Africa , e che hanno affrontato mille sacrifici e la morte , erano ostili all ' impresa . Molti tra di essi hanno creduto di combattere per il bene del popolo e del paese e contro l ' egoismo di certe grandi potenze imperialistiche . Questa illusione è stata pure un elemento della vittoria militare , ed ha riflesso un orientamento , più o meno netto , esistente nel paese ed ha ostacolato , in larga misura , e nella lenta maturazione degli elementi obbiettivi , una azione larga di popolo contro la guerra africana . Ma queste ragioni della vittoria militare diventano esse stesse , oggi , le cause dell ' aggravarsi della situazione nel paese , le cause di una acutizzazione di tutti i contrasti nel campo interno e nel campo dei rapporti internazionali . È impossibile , per ora , valutare lo sforzo fatto fino al momento in cui la capitale dell ' Abissinia cadde nelle mani dell ' esercito italiano . La spesa di 20 miliardi circa di Lire , che sembra sia costata la guerra sino a quel momento , non è la valutazione di tutto lo sforzo , che deve comprendere numerosi altri elementi , tra i quali c ' è pure da considerare quanto è stato perduto dall ' Italia nelle relazioni commerciali internazionali . E da oggi comincia il periodo delle spese per la consolidazione dell ' occupazione militare e per la valorizzazione della colonia . Si tratta di diecine e diecine di miliardi che dovranno essere , nel corso di parecchi anni , allontanati dagli investimenti produttivi nella metropoli , per un risultato ipotetico o comunque lontano . Più grande è stato lo sforzo per la conquista , il mantenimento e la valorizzazione della colonia , più grande è il peso che graverà sul popolo italiano , per molti e molti anni . Nel momento in cui scriviamo , nessuno può dire quali sono le Intenzioni del governo in Abissinia . Molto si scrive sulla stampa intorno alla futura colonizzazione , sebbene , da qualche tempo , con più grande prudenza di quanta non si adoperasse durante la preparazione e nel corso della guerra ; e se ne scrive tanto più in quanto il problema immediato non è la colonizzazione , ma la consolidazione politico - militare della conquista , e per nascondere le difficoltà di questa fase , che sarà lunga . Ma quello che si può dire , senza peccare di avventatezza , è che le conseguenze economiche dell ' impresa africana saranno dure , perché le spese della guerra d ' Africa e della consolidazione del possesso assorbiranno per molti anni le risorse del paese , e perché si vogliono far ricadere le spese della guerra sulle spalle del popolo , degli ex - combattenti d ' Africa e delle loro famiglie . Le difficoltà economiche , geografiche e militari della colonizzazione , da una parte ; e dall ' altra le conseguenze internazionali della occupazione abissina , fanno sì che la minaccia di una guerra mondiale pesi sulla testa del popolo italiano . Già Mussolini aveva detto , il 23 marzo , nel suo discorso del Campidoglio , che il piano regolatore dell ' economia italiana da lui annunciato è dominato dalla ineluttabilità della guerra , della più grande guerra , della guerra mondiale . Poiché nessuno Stato minaccia l ' Italia , è chiaro che Mussolini vede , nella concatenazione dei fatti provocati dalla guerra africana , una delle cause che possono affrettare la nuova conflagrazione . È vero che il 23 marzo le truppe italiane non erano ancora ad Addis Abeba . Ma la vittoria militare non ha attenuata la minaccia ; l ' ha , invece , aggravata . Le difficoltà economiche stesse della colonizzazione abissina spingono il governo di Mussolini a nuove aspirazioni coloniali , a realizzazioni espansioniste più rapide . Ed egli profitta dello scompiglio internazionale che ha contribuito ad aggravare per avanzare nuove pretese nel Mediterraneo , nell ' Europa centrale e nei Balcani . Il corpo di occupazione dell ' Abissinia non è smobilitato . In Italia un milione e duecentomila soldati sono alle armi . Le industrie che lavorano quasi a pieno rendimento sono quelle di guerra . Perché questa mobilitazione di forze ? Per difendere il nuovo possesso , si dice . Noi l ' avevamo previsto : la guerra d ' Africa a sarà l ' inizio di una nuova guerra mondiale , se il popolo italiano e tutti i popoli non interverranno per impedirla . È questa la terribile logica dello sviluppo delle aggressioni impunite . Una aggressione chiama l ' altra . Così , Mussolini minaccia il Sudan , per difendere il nuovo possesso ; si scontra con l ' Inghilterra nel Mediterraneo ; si allea ad Hitler e minaccia assieme a questi di accendere la guerra al centro dell ' Europa e all ' est , e nei Balcani ; complotta per riportare gli Asburgo sul trono austriaco , in omaggio alla memoria di Oberdan , di Battisti e dei seicentomila morti della guerra del 1915-1918 . L ' atmosfera della guerra imminente è diffusa in Italia ; e chi può farlo , già pensa a provvedersi di riserve alimentari . La guerra d ' Africa sta per provocare una guerra europea e mondiale . La delusione torna a conquistare molti di coloro che avevano creduto che lo sforzo africano ci porterebbe il pane e la pace . La disoccupazione aumenta , la miseria delle masse lavoratrici aumenta , il carovita aumenta , il pericolo della guerra aumenta , e i soldati d ' Africa non tornano , e il programma cento volte annunciato del pane assicurato , della « giustizia sociale » , della casa decorosa , è ancora una volta rinviato . C ' è l ' impero , ora ; ma la fame è più estesa . C ' è l ' impero ; ma senza la pace . La vittoria militare non risolve i problemi essenziali del nostro paese ; li rende più acuti . È stato detto alle masse popolari che noi siamo in troppi sulla nostra terra , e perciò non c ' è pane per tutti : bisogna andare a trovare altre terre , fuori e lontano d ' Italia . Ma non è vero che siamo in troppi , non è vero che l ' Italia non ha da dar da mangiare ai suoi figli . Lo sviluppo della capacità produttiva industriale raggiunto in Italia è tale che potrebbe provvedere al popolo italiano tutto ciò di cui ha bisogno . Invece si chiudono le fabbriche , si rallenta la produzione degli oggetti di consumo popolare , si gettano sul lastrico nuove migliaia di operai , si dedica l ' attività industriale alla produzione di guerra . Non è vero che in Italia non c ' è terra sufficiente per dar da mangiare al nostro popolo . La terra c ' è , ma è nelle mani dei signori , dei grandi proprietari fondiari . C ' è uno sviluppo industriale sufficiente a tutti i bisogni del paese , c ' è la terra , e la miseria è grande . Perché è così . La ragione sta in questo : che tutte le ricchezze del paese , create dal lavoro dei nostri lavoratori e dal genio italiano , sono nelle mani di un pugno di persone , di parassiti della nazione , dei Volpi , dei Donegani , dei Pirelli , dei Morpurgo e compagnia , e dei nobili grandi proprietari agrari e latifondisti , gli Spada , i Doria , i Torlonia , i Borghese , i Buffo , i Pavoncelli , e simili . Questa gente si preoccupa delle proprie rendite e dei propri profitti e non dei bisogni del popolo . E per assicurarsi e per aumentare le rendite e i profitti , questa gente spinge il paese alla guerra , perché nella guerra si arricchisce sempre più e perché la guerra le apre nuove possibilità di speculazione e le dà nuove terre e nuovi popoli da sfruttare . La soluzione del problema di allargare il mercato all ' industria italiana , e quindi di far fiorire l ' industria , è in Italia . È prima di tutto nella elevazione sociale ed economica delle masse lavoratrici rurali . Date la terra italiana ai contadini italiani , rompete i lacci che legano i contadini alla grande proprietà rurale , alleggerite le imposizioni fiscali inaudite che schiacciano i contadini , ed il mercato si animerà , e la disoccupazione scomparirà . La conquista dell ' Abissinia non può risolvere questi problemi . L ' Abissinia non può essere il mercato di cui ha bisogno la nostra industria , perché la condizione dello sfruttamento dell ' Abissinia è il basso costo di produzione in questo paese , inferiore a quello nazionale . Questa condizione costituisce un ostacolo insuperabile alla soluzione del problema del mercato che si dice di voler risolvere . D ' altra parte , lo sfruttamento degli abissini e dei contadini italiani che emigrassero in Abissinia non potrebbe avere come risultato di abbassare i costi di certe materie prime , se non fra una quarantina d ' anni , ammesso - per pura ipotesi che tutte le cose vadano lisce ; il che è escluso nel modo più certo . Il miraggio abissino è ingannevole , come tutti i miraggi . Esso è stato fatto balenare alle masse popolari , e ai giovani , dai ricchi , dai milionari , dai capitalisti , perché l ' impresa abissina è per questi un affare vantaggioso . La conquista abissina aumenta la miseria del popolo . Fin dall ' aprile dello scorso anno , nel Manifesto del Comitato centrale del partito comunista Salviamo il nostro paese dalla catastrofe ! noi dicemmo : « Non è vero che la eventuale conquista dell ' Abissinia risolverebbe il problema della disoccupazione e migliorerebbe le condizioni dei lavoratori italiani Anche se L ' Abissinia diventasse una colonia italiana , ciò non porterebbe nessun miglioramento ai lavoratori . Come avviene per le altre colonie , i profitti coloniali andrebbero alle banche , agli speculatori ed alle compagnie concessionarie , mentre le spese della colonizzazione costerebbero maggiori imposte per la popolazione lavoratrice » . Oggi noi confermiamo la facile previsione . La soluzione dei nostri problemi è in Italia e non in Africa o altrove . La soluzione dei nostri problemi esige , innanzi a tutto , che siano mantenute e non dilazionate le promesse che sono state fatte da quattordici anni al popolo italiano . Queste promesse consistono nel pane assicurato a tutti , nel lavoro quindi assicurato ai disoccupati , in un salario migliore , degno di un popolo civile , nella casa decorosa ai lavoratori , nella pace , in una politica che faccia largo ai giovani . Queste promesse non sono mantenute . I fatti dimostrano che esse non sono mantenute e che , anzi , si pretenderebbe che le masse popolari pagassero , ora , le spese della guerra e della colonizzazione . Noi pensiamo con un sincero spirito di fraternità a tutti quei nostri soldati e a quelle camicie nere che si sono battuti in Africa credendo di battersi per un ideale di giustizia . Questi combattenti , e le loro famiglie , e tutto il popolo italiano che soffre da quattordici anni , si domandano : « E adesso ? » . La guerra è finita in Africa . Perché si tengono laggiù cinquecentomila uomini , e se ne tiene più di un milione in Italia ? Perché non si smobilita ? Chi minaccia l ' Italia ? Chi si prepara ad invadere il nostro territorio ? Perché i disoccupati aumentano , nonostante che più di un milione e mezzo di uomini siano alle armi ? Perché non si dà il lavoro a tutti ? Perché non si aumentano i salari e gli stipendi ? Perché , in attesa della casa decorosa , non si diminuiscono gli sfratti dei lavoratori e degli impiegati , e non si vietano gli sfratti ? Perché non si diminuiscono le imposte ai contadini , a tutti i lavoratori , agli impiegati ? Perché non si apre subito un vasto campo di attività ai giovani lavoratori del braccio e del pensiero ? Gli è che i milionari e gli speculatori vogliono ancora la guerra , e non vogliono pagarne le spese ! I danari ci sono . Sia fatto un prelevamento proporzionale e progressivo su tutti i patrimoni superiori ad un milione ; siano confiscati tutti i soprapprofitti superiori al 6 per cento : allora i miliardi verranno fuori . Verranno fuori i soldi per continuare i lavori pubblici interrotti e per costruire scuole , ospedali , sanatori , campi sportivi per i nostri giovani , per alleggerire il peso delle imposte sulle masse popolari , per dare una indennità a tutti gli ex combattenti e per sussidiare , intanto , degnamente , le loro famiglie , verso le quali l ' obbligo del paese è pari a quello che il paese deve ai soldati d ' Africa . Sia fatta una politica di pace , quale la vuole il popolo italiano e quale è nel suo interesse . Se l ' Italia entra nel novero degli Stati che vogliono organizzare la pace , e lavora a costituire il più largo blocco di Stati pacifici , essa potrà alleggerire di molto il peso delle ingenti spese militari che dissanguano il paese , perché la difesa del territorio nazionale sarà affidata alla organizzazione della sicurezza collettiva . Altri miliardi potranno essere , così , destinati alle opere di pace , che elevino il benessere e la cultura del nostro popolo . I nostri giovani hanno mille volte ragione di far proprio l ' incitamento lanciato anni or sono dal fascismo largo ai giovani ! e di esigere la realizzazione di una politica che dia ai giovani la possibilità di mettere le loro energie a profitto dell ' elevamento materiale e culturale del paese . Lo spirito eroico della gioventù , dedicato alle grandi opere che aumentano il benessere del popolo , è tra le forze più preziose della nazione . È a questo spirito eroico della gioventù che noi dobbiamo fare appello , perché esso è capace di salvare il nostro paese dall ' umiliazione della miseria e di elevarne il prestigio ad una altezza mai raggiunta . Senza questo giovanile anelito verso le grandi opere della civiltà umana , senza la disciplina cosciente è impossibile salvare il nostro paese dall ' anarchia attuale , dalla disoccupazione permanente , dalla miseria , dalla decadenza dei costumi e della cultura . Largo ai giovani ! non può voler dire che questo : ogni giovane ha il diritto ad avere il suo posto nella vita e ad occuparlo degnamente . Questi obbiettivi non possono essere rinviati . Quale è l ' ostacolo al loro raggiungimento ? L ' ostacolo è costituito , innanzi tutto , dal prepotere di un gruppo di persone , di un pugno di famiglie che sono i veri padroni del paese , che hanno in mano tutte le leve dell ' economia del paese , e controllano tutto il paese , e fanno e disfanno della vita di 43 milioni di italiani . Questa gente , e coloro che li servono , hanno messo la museruola al popolo italiano , per poterlo meglio tosare . Hanno detto che i comunisti e tutti quanti combattono la loro dittatura sono i nemici della nazione , e vogliono che l ' attuale divisione del popolo , in fascisti e non fascisti , sia mantenuta ed approfondita , per meglio sfruttare il popolo ed opprimerlo . Essi hanno tutto l ' interesse a mantenere questo stato di cose , perché nella misura in cui il popolo italiano si riconcili con se stesso e scopra questa semplice verità che tra lavoratori fascisti e non fascisti non vi sono contrasti essenziali , ma v ' è una unità di intenti per fare forte , libero e felice il nostro paese , la loro potenza è compromessa , il loro dominio assolutistico è prossimo a crollare . Perciò essi temono che gli stessi fascisti dicano ciò che pensano . Questi padroni del paese , parassiti del lavoro nazionale , dicono che il sindacato è una bella cosa , ma che gli operai non devono esprimervi le loro opinioni , non devono eleggervi i loro dirigenti . Tutte le organizzazioni del regime sono , per questa gente , delle eccellenti iniziative , ma alla condizione che esse servano ai loro interessi , e che il popolo italiano subisca la loro dominazione . Sono questi magnati del capitale che non vogliono smilitarizzare le fabbriche ausiliarie , perché conviene loro la disciplina militare nelle aziende . Sono questi sfruttatori che minacciano quando un fascista esige il diritto di parlare nelle proprie organizzazioni o li critica timidamente nella stampa , e fanno sopprimere i giornali dei giovani . L ' oligarchia dei finanzieri , dei grandi industriali , dei grandi agrari è la causa delle nostre miserie , dell ' oppressione in cui viviamo , della politica di guerra . Questa oligarchia si oppone al mantenimento delle promesse fatte al popolo italiano , perché non vuole pagare . Ecco perché noi comunisti abbiamo detto e ripeteremo senza stancarci che la riconciliazione del popolo italiano , nella lotta contro questo pugno di parassiti , è la condizione per salvare il nostro paese da una catastrofe , e lavoreremo a tutti i costi per questa riconciliazione . Noi vogliamo che tutti gli operai e tutti i senza lavoro , che tutti i braccianti e tutti i contadini lavoratori , e i lavoratori manuali ed intellettuali di ogni categoria si diano la mano nelle fabbriche , nei sindacati , in tutte le associazioni , in tutti i quartieri cittadini , e lottino assieme perché le promesse fatte siano mantenute e perché i capitalisti paghino le conseguenze della crisi che travaglia duramente il paese . Noi vogliamo peri nostri giovani il diritto alla vita , all ' amore ed alla gioia operosa . Largo ai giovani , largo a tutti i giovani , ai giovani operai , ai giovani contadini , agli studenti . La promessa deve essere mantenuta . I ricchi paghino le spese necessarie a togliere la gioventù dall ' ozio e dalle angustie . Noi vogliamo che i combattenti d ' Africa siano smobilitati e trovino subito un lavoro civile e libero , che dia loro tranquillità e compensi le loro famiglie dei sacrifici sopportati . Che i capitalisti , i quali fecero affari d ' oro con la guerra , che i milionari paghino il debito della nazione verso gli ex combattenti . Noi vogliamo che i trovino subito un lavoro sicurezza dell ' avvenire e portati . Che i capitalisti , che i milionari paghino battenti . Noi vogliamo - assieme a tutto il popolo italiano che il nostro paese non sia più un elemento di turbolenza internazionale , e faccia una politica di pace , e prenda il suo posto a Ginevra fra gli Stati che vogliono organizzare la pace nel mondo ; stipuli un patto collettivo mediterraneo di sicurezza , si leghi con dei patti di assistenza mutua a tutti i suoi vicini ( con dei patti aperti a tutti gli Stati che vogliono parteciparvi ) ; cementi con la sua autorità la piccola Intesa e l ' Intesa balcanica ; difenda l ' indipendenza dell ' Austria , sulla base della restaurazione della libertà democratica in questo paese , sola garanzia per la sua indipendenza , e stringa con il governo della libera Austria un patto di assistenza mutua ; isoli l ' aggressore hitleriano che vuol fare la guerra e le cui aspirazioni espansionistiche minacciano l ' indipendenza territoriale del nostro paese ; riconosca la legge internazionale come la legge suprema di convivenza tra tutte le nazioni grandi e piccole . Il popolo italiano non vuole la guerra , vuole la pace . Noi tendiamo la mano ai fascisti , nostri fratelli di lavoro e di sofferenze , perché vogliamo combattere assieme ad essi la buona e santa battaglia del pane , del lavoro e della pace . Tutto quanto noi vogliamo , fascisti e non fascisti , possiamo ottenerlo unendoci e levando la nostra voce , che è la voce del popolo . Fascisti , ex combattenti d ' Africa , conquistate al popolo il diritto di parlare in tutte le organizzazioni . Fate che ogni organizzazione , ogni circolo , ogni sindacato diventi il cuore pulsante della nazione riconciliata , contro i suoi nemici che l ' affamano e l ' opprimono , contro il pugno di parassiti che domina il nostro bel paese . Noi comunisti vogliamo fare l ' Italia forte , libera e felice . La nostra aspirazione è pure la vostra , o fascisti , cattolici , uomini italiani di ogni opinione politica , d ' ogni fede religiosa . Uniamoci . Uniamoci in un solo cuore ed in una sola volontà . Uniamoci dovunque ed in ogni ora . Parliamo un linguaggio solo : quello degli interessi del popolo e del paese . Lottiamo uniti , per il nostro pane , per il nostro lavoro , per la nostra pace , perché l ' Italia sia strappata ai suoi nemici e restituita agli italiani , perché l ' Italia sia salvata dalla catastrofe .