StampaPeriodica ,
Leggendo
le
diatribe
contro
il
naturalismo
che
così
di
frequente
i
feroci
gallofobi
della
nostra
critica
fanno
comparire
nei
giornali
letterari
della
penisola
,
non
è
senza
una
certa
meraviglia
che
mi
sono
accorto
non
esservi
nulla
di
nuovo
in
esse
,
ma
che
e
le
accuse
e
le
insolenze
e
le
ironie
non
sono
che
dei
rifacimenti
più
o
meno
bene
riusciti
delle
accuse
,
delle
insolenze
,
delle
ironie
che
i
critici
ben
pensanti
ed
i
giornalisti
che
la
pretendono
a
spiritosi
hanno
in
Francia
per
parecchio
tempo
lanciato
contro
gli
scrittori
veristi
.
Anzi
,
confrontando
gli
articoli
italiani
coi
francesi
,
vi
si
rinviene
la
medesima
mala
fede
,
la
medesima
ignoranza
.
L
'
unica
che
su
tale
argomento
riesca
in
Italia
qualche
volta
originale
è
la
signorina
Serao
,
la
quale
,
poverina
,
ha
una
passione
sfrenata
e
purtroppo
non
corrisposta
,
per
la
critica
.
Questa
brava
signorina
,
che
pure
ne
'
suoi
romanzi
si
è
tanto
spesso
ricordata
della
lettura
da
lei
fatta
delle
opere
di
Zola
e
del
Goncourt
,
è
tutta
felice
allorché
può
lanciare
dei
sassi
contro
qualche
nuova
opera
di
uno
di
questi
illustri
scrittori
.
Ma
almeno
ella
ha
delle
trovate
graziosissime
,
ma
almeno
i
suoi
articoli
critici
sono
un
antidoto
efficacissimo
contro
la
malinconia
:
non
è
forse
stata
lei
che
,
alla
dimane
della
pubblicazione
della
Joie
de
vivre
,
ha
scoperto
che
Il
libro
delle
Vergini
apriva
nuovi
orizzonti
all
'
arte
moderna
e
che
il
D
'
Annunzio
,
con
questo
suo
volume
di
novelle
,
era
riuscito
a
conciliare
la
psicologia
con
la
fisiologia
,
cosa
non
mai
potuta
ottenere
dai
romanzieri
naturalisti
?
Queste
critiche
al
naturalismo
sono
dunque
diventate
qualche
cosa
di
simile
alle
vignette
,
i
cui
clichés
passano
le
Alpi
per
essere
adoperati
di
seconda
mano
dagli
editori
italiani
.
Ed
è
ora
talmente
invalsa
fra
noi
quest
'
usanza
,
che
nemmeno
i
migliori
riescono
a
sottrarsene
:
Edoardo
Scarfoglio
,
il
simpatico
Don
Chisciotte
della
critica
giovane
italiana
,
non
ne
ha
forse
data
una
prova
nel
recente
suo
articolo
sul
Fanfulla
della
Domenica
?
Difatti
quella
dell
'
Accademia
di
Médan
con
Emilio
Zola
arciconsolo
ed
arcifanfano
non
è
punto
una
sua
arguta
trovata
,
giacché
per
parecchi
mesi
Alberto
Wolff
,
lo
spiritoso
croniqueur
del
Figaro
,
la
ha
ammanita
sotto
tutte
le
salse
ai
numerosi
suoi
lettori
.
Non
pare
anche
a
voi
,
come
a
me
,
un
ben
curioso
modo
di
persuadere
l
'
arte
dell
'
Italia
nuova
a
liberarsi
dall
'
abbietto
vassallaggio
francese
,
questo
andare
raccattando
le
vecchie
facezie
dai
giornalisti
parigini
buttate
via
come
bucce
di
limoni
spremuti
,
e
presentarle
rinnovate
alla
meglio
al
buon
pubblico
italiano
?
Quando
lo
scorso
anno
compare
Une
vie
,
il
primo
romanzo
di
Guy
de
Maupassant
,
opera
pregevolissima
e
che
rivela
una
forte
e
spiccata
individualità
artistica
,
io
pubblicai
in
un
diffuso
giornale
letterario
di
Milano
uno
studio
lungo
ed
accurato
sul
giovine
e
valoroso
scrittore
francese
.
Ora
,
poiché
in
questo
momento
le
maggiori
ire
degli
Aristarchi
anti
-
naturalisti
della
stampa
italiana
si
riversano
sui
cinque
giovani
novellieri
delle
Soirées
de
Médan
,
voglio
presentare
al
pubblico
italiano
,
della
cui
ignoranza
e
buona
fede
si
fa
un
così
grande
abuso
,
un
altro
di
essi
,
J
.
K
.
Huysmans
,
riservandomi
di
fare
lo
stesso
per
il
Céard
,
per
l
'
Hennique
,
per
l
'
Alexis
,
allorché
un
qualche
nuovo
loro
libro
me
ne
darà
l
'
occasione
.
Sogghigni
pure
lo
Scarfoglio
,
mi
accusi
pure
di
sconfinata
ammirazione
per
costoro
,
o
si
burli
di
me
,
appellandomi
socio
estero
dell
'
Accademia
di
Médan
:
ciò
non
mi
sconcerterà
di
sicuro
.
A
me
sembra
giusto
che
alle
virulenti
requisitorie
sue
e
degli
amici
suoi
,
qualche
difesa
pur
si
opponga
,
sicché
il
pubblico
,
dopo
avere
sentita
l
'
una
e
l
'
altra
campana
,
possa
accettare
questo
o
quel
giudizio
.
Anzi
il
meglio
che
esso
potrebbe
fare
sarebbe
di
leggere
le
opere
in
discussione
e
giudicarle
da
sé
:
con
questo
articolo
altro
scopo
non
mi
prefiggo
che
di
indurre
a
ciò
i
miei
benevoli
lettori
.
Secondo
la
sciocca
leggenda
,
inventata
da
alcuni
giornalisti
parigini
e
che
adesso
si
tenta
di
acclimare
in
Italia
,
i
novellieri
delle
Soirées
de
Médan
non
sarebbero
che
cinque
volgari
imitatori
dello
Zola
,
quasi
cinque
teste
tagliate
nell
'
istesso
legno
:
eppure
nulla
vi
è
di
più
falso
,
perché
essi
,
pur
seguendo
l
'
istesso
indirizzo
letterario
,
pur
avendo
le
stesse
idee
fondamentali
,
hanno
poi
dei
temperamenti
disparatissimi
,
di
maniera
che
ciascuno
di
loro
ha
un
suo
modo
di
sentire
e
di
pensare
,
che
differisce
del
tutto
da
quello
degli
altri
.
Un
esempio
eloquentissimo
se
ne
può
ricavare
dal
confronto
di
un
romanzo
di
Guy
de
Maupassant
con
uno
di
J
.
K
.
Huysmans
:
nel
primo
si
rinverrà
una
serenità
sana
,
un
senso
della
passione
fisica
,
che
gli
dà
una
impronta
speciale
nel
nostro
secolo
malato
di
nevrosi
,
mentre
nel
secondo
si
rivela
una
sensività
nervosa
spinta
a
volte
fino
alla
morbosità
.
L
'
Huysmans
dunque
è
temperamento
essenzialmente
nervoso
,
e
quindi
gli
autori
che
egli
predilige
,
quelli
dei
quali
si
sente
l
'
influenza
nelle
sue
opere
sono
Carlo
Baudelaire
ed
i
fratelli
De
Goncourt
.
Col
dir
ciò
io
non
intendo
già
negare
all
'
Huysmans
un
'
originalità
,
che
egli
ha
potentemente
affermata
nei
parecchi
volumi
da
lui
finora
pubblicati
,
ma
soltanto
,
poiché
in
ogni
scrittore
si
risente
più
o
meno
accentuata
l
'
influenza
di
qualcheduno
di
quelli
che
lo
hanno
preceduto
e
col
quale
egli
ha
una
maggiore
affinità
di
temperamento
,
una
specie
di
parentela
intellettuale
,
pure
avendo
a
volte
diverse
tendenze
artistiche
,
ho
voluto
specificare
quali
proprio
fossero
gli
autori
prediletti
dall
'
Huysmans
,
acciocché
meglio
potesse
determinarsi
la
sua
speciale
fisonomia
letteraria
.
All
'
Huysmans
,
stante
la
grande
eccitabilità
sensitiva
del
suo
temperamento
nervoso
,
ogni
oggetto
,
ogni
persona
,
ogni
scena
si
traduce
in
imagine
,
di
modo
che
le
sensazioni
primeggiando
sulle
idee
,
il
mondo
materiale
sul
mondo
morale
,
egli
,
più
che
a
determinare
il
lavorìo
psichico
,
riesce
a
rappresentare
la
vita
esteriore
con
una
intensità
di
evocazione
addirittura
meravigliosa
,
qualche
volta
anche
eccessiva
.
Dato
questo
temperamento
di
scrittore
-
pittore
,
date
le
spiccate
simpatie
per
i
Goncourt
e
per
il
Baudelaire
,
non
è
difficile
l
'
indovinare
che
l
'
Huysmans
debba
essere
uno
di
quei
letterati
che
per
lo
stile
hanno
un
culto
speciale
ed
appassionato
;
e
di
vero
egli
è
uno
stilista
squisito
,
raffinato
,
che
corre
dietro
all
'
imagine
colorita
,
agli
epiteti
rari
,
fin
troppo
forse
,
giacché
a
volte
scivola
nel
prezioso
.
Egli
esordì
nel
1875
con
un
volumetto
di
bozzettini
e
di
poemucci
in
prosa
,
Le
drageoir
aux
épices
,
il
quale
,
pur
rivelando
le
sue
non
comuni
attitudini
letterarie
,
risentiva
ancora
un
po
'
troppo
delle
ardenti
simpatie
dell
'
autore
per
Baudelaire
.
L
'
anno
seguente
pubblicò
Marthe
,
storia
di
una
prostituta
,
opera
audace
,
interessante
,
eccessiva
e
,
ad
onta
e
forse
per
i
suoi
difetti
,
affascinante
.
La
lingua
ne
era
troppo
tormentata
,
ma
vi
erano
qua
e
là
delle
pagine
descrittive
addirittura
stupende
.
Finalmente
nel
1879
pubblicò
Les
s
urs
Vatard
,
il
romanzo
col
quale
in
realtà
si
affermò
.
Questo
libro
,
drammaticamente
semplice
,
nel
quale
è
descritta
con
inesorabile
verità
la
classe
operaia
parigina
,
fece
del
chiasso
e
scatenò
,
per
qualche
espressione
troppo
vivace
,
contro
l
'
Huysmans
una
folla
di
critici
e
giornalisti
,
che
l
'
insultarono
in
tutti
modi
e
gli
ripeterono
su
tutti
i
toni
quel
qualificativo
che
tempo
fa
il
Chiarini
affibbiò
al
buon
D
'
Annunzio
.
Ma
l
'
Huysmans
li
lasciò
strepitare
,
senza
punto
curarsi
di
loro
,
e
dopo
un
anno
e
mezzo
diede
alla
luce
un
altro
romanzo
,
En
ménage
,
nel
quale
egli
rappresentava
la
borghesia
parigina
con
non
minore
audacia
e
franchezza
.
En
ménage
è
una
pagina
della
vita
borghese
fra
le
più
comuni
e
le
più
semplici
:
un
marito
,
rientrando
una
sera
a
casa
,
sorprende
la
moglie
in
flagrante
delitto
di
adulterio
;
egli
,
senza
uccidere
né
l
'
amante
né
la
moglie
,
se
ne
va
via
e
ripiglia
la
sua
vita
di
celibe
.
Naturalmente
ricade
nei
soliti
amori
,
passeggeri
e
stupidi
,
che
finiscono
con
l
'
infastidirlo
;
sicché
,
una
sera
che
lui
e
la
moglie
si
trovano
insieme
per
discorrere
d
'
affari
d
'
interesse
,
a
poco
a
poco
si
commuovono
e
ripigliano
l
'
antica
vita
in
due
.
Null
'
altro
:
eppure
l
'
Huysmans
è
riuscito
a
farne
un
libro
,
che
nella
sua
semplicità
interessa
,
commuove
,
appassiona
,
un
libro
nel
quale
sono
riprodotti
,
con
esattezza
ed
efficacia
mirabili
,
certi
aspetti
caratteristici
di
Parigi
e
certe
curiose
scene
della
vita
artistica
,
giacché
il
protagonista
del
romanzo
,
André
Jayant
,
è
un
letterato
,
ed
il
suo
fido
amico
Cyprien
Tibaille
è
un
pittore
.
L
'
Huysmans
poi
,
oltre
la
novella
Sac
-
au
-
dos
di
un
così
felice
umorismo
,
inserita
nelle
Soirées
de
Médan
,
ha
pubblicato
un
volume
di
bellissimi
Croquis
parisiens
ed
una
lunga
novella
Avau
-
l
'
eau
.
Egli
è
inoltre
un
critico
d
'
arte
molto
acuto
e
qualche
volta
anche
paradossale
,
come
lo
prova
il
suo
interessantissimo
volume
L
'
Art
moderne
,
di
cui
ho
altra
volta
in
questo
stesso
giornale
discorso
a
lungo
ed
in
cui
egli
naturalmente
combatte
a
favore
dell
'
ardimentosa
falange
di
pittori
impressionisti
,
attaccando
vigorosamente
l
'
arte
accademica
e
convenzionale
.
Il
volume
nel
quale
a
me
sembra
che
l
'
Huysmans
abbia
finora
data
la
nota
sua
più
acuta
,
più
individuale
,
è
quello
di
recente
pubblicato
dall
'
editore
Charpentier
col
titolo
di
A
rebours
.
Esso
è
un
libro
che
esce
totalmente
dal
comune
,
che
ha
qualcosa
di
eccentrico
,
di
bizzarro
,
di
eccessivo
,
che
fa
ripensare
a
Baudelaire
,
a
Poe
,
pur
differendo
essenzialmente
dalle
opere
di
costoro
.
Scrivendo
questo
libro
,
che
è
uno
studio
minuzioso
,
fatto
con
intendimenti
artistici
,
di
un
curioso
caso
di
patologia
psicologica
,
l
'
Huysmans
sapeva
bene
di
non
dovere
sperare
uno
di
quei
clamorosi
successi
di
pubblico
,
quali
soltanto
possono
ottenere
altre
opere
più
semplici
,
meno
tormentate
,
più
atte
a
soddisfare
qualsiasi
intelligenza
;
sapeva
bene
che
il
suo
A
rebours
a
stento
avrebbe
raggiunta
una
seconda
edizione
:
ma
egli
intendeva
rivolgersi
ad
un
pubblico
ristretto
di
raffinati
,
capace
d
'
intendere
e
di
gustarne
le
deliziose
squisitezza
d
'
idee
e
di
forma
,
egli
aspirava
semplicemente
ad
un
successo
artistico
,
nel
senso
più
ristretto
della
parola
.
Ed
un
tale
successo
egli
ha
avuto
il
piacere
di
ottenere
,
e
con
una
intensità
di
entusiasmo
che
ha
certo
di
molto
superato
le
sue
speranze
.
Intorno
al
suo
volume
vi
è
stato
tutto
un
fermento
di
ammirazione
,
mista
a
sorpresa
,
nella
società
letteraria
francese
e
belga
:
i
giovani
lo
hanno
acclamato
come
un
maestro
,
ed
anche
i
più
feroci
suoi
avversari
hanno
riconosciuto
in
lui
un
meraviglioso
artefice
dello
stile
.
In
Italia
,
la
signorina
Serao
,
con
un
gentile
ed
intelligente
laconismo
tutto
muliebre
,
si
è
contenuta
di
chiamarlo
pazzo
e
noioso
.
Prima
di
discendere
all
'
analisi
del
nuovo
libro
di
Huysmans
,
parmi
non
inutile
il
raccontarne
in
breve
l
'
argomento
.
Il
giovane
duca
Jean
Florissac
des
Esseintes
è
l
'
ultimo
anemico
e
nevrotico
discendente
di
una
delle
più
antiche
e
gloriose
famiglie
dell
'
aristocrazia
francese
.
Egli
,
dopo
avere
assaporato
tutte
le
voluttà
e
tutte
le
perversioni
della
vita
libertina
,
finisce
col
sentirsi
profondamente
disgustato
degli
uomini
e
delle
cose
,
e
non
trovando
nella
realtà
della
vita
comune
più
nulla
che
allieti
o
soddisfaccia
i
suoi
sensi
,
si
ritrae
in
campagna
,
ove
segregato
dal
resto
dell
'
umanità
,
formasi
una
vita
a
sé
raffinata
,
artificiale
,
totalmente
in
contraddizione
a
quella
ordinaria
.
Lì
,
in
quella
villetta
di
Fontenay
-
aux
-
Roses
,
comprata
da
lui
per
farne
il
suo
eremo
,
egli
,
aiutato
da
un
'
immaginazione
inventiva
e
sottile
,
si
riesce
a
formare
un
ambiente
in
accordo
con
le
aspirazioni
eccezionali
e
morbose
di
una
fantasia
sovreccitata
dalla
nevrosi
,
ed
atto
a
soddisfare
i
desidèri
ricercati
de
'
suoi
sensi
pervertiti
dall
'
anemia
.
Bisogna
vedere
con
che
cura
Des
Esseintes
sovraintende
all
'
addobbo
stravagantemente
sfarzoso
del
suo
appartamento
,
alla
scelta
minuziosa
e
sapiente
dei
mobili
,
delle
tappezzerie
ricchissime
,
dei
quadri
,
dei
libri
,
dei
liquori
,
dei
profumi
,
di
tutto
ciò
,
infine
,
che
deve
occupare
la
dilettevole
sua
esistenza
di
misantropo
.
Egli
sarebbe
felice
di
questa
sua
vita
,
in
perfetta
opposizione
con
le
generali
consuetudini
,
sarebbe
felice
di
non
vedere
più
alcuna
creatura
umana
,
di
vegliare
la
notte
e
dormire
il
giorno
,
di
contemplare
i
preziosi
suoi
quadri
,
di
immergersi
con
voluttà
nella
lettura
degli
scrittori
,
latini
della
decadenza
o
di
quelli
modernissimi
francesi
,
di
poter
soddisfare
i
più
costosi
e
strani
suoi
capricci
,
di
poter
dare
un
pascolo
artificioso
a
'
suoi
sensi
,
di
poter
lasciare
oscillare
l
'
animo
suo
tra
il
misticismo
cattolico
ed
il
pessimismo
alemanno
;
egli
sarebbe
felice
,
se
la
nevrosi
,
dopo
una
breve
sosta
,
non
l
'
avesse
di
nuovo
martoriato
,
perseguitandolo
con
terribili
allucinazioni
,
se
l
'
anemia
non
lo
avesse
minato
,
abbattuto
,
precipitato
in
una
spaventevole
debolezza
.
E
presto
il
suo
stato
di
salute
si
aggrava
talmente
,
che
egli
è
costretto
a
far
chiamare
un
medico
,
il
quale
,
vedendolo
minacciato
di
tisi
e
di
follìa
,
gli
ordina
d
'
abbandonare
l
'
adorata
sua
Tebaide
e
di
ritornare
subito
a
Parigi
.
E
così
il
duca
Des
Esseintes
è
costretto
,
con
suo
dispiacere
grandissimo
,
a
rientrare
di
nuovo
in
mezzo
alla
abborrita
società
,
per
poter
prolungare
ancora
di
un
po
'
la
grama
sua
esistenza
.
Ora
questo
libro
,
nel
quale
non
vi
è
quasi
azione
,
giacché
questa
si
riassume
tutta
nel
viaggio
abortito
di
Des
Esseintes
a
Londra
,
questo
libro
che
non
ha
che
un
solo
personaggio
,
il
protagonista
,
può
chiamarsi
romanzo
?
E
perché
no
?
Edmondo
de
Goncourt
non
ha
forse
nella
prefazione
di
Chèrie
osservato
,
con
molto
acume
critico
,
che
il
romanzo
moderno
tende
sempre
più
a
diventare
un
libro
di
pura
analisi
?
Il
ricco
e
nevrosico
protagonista
di
A
rebours
non
è
una
creazione
della
fervida
fantasia
di
Huysmans
,
ma
esiste
realmente
ed
è
uno
dei
più
grandi
nomi
della
Francia
,
una
delle
più
bizzarre
individualità
dell
'
alta
società
parigina
.
Si
comprende
di
leggeri
che
,
per
uno
scrittore
come
l
'
Huysmans
,
che
dai
Goncourt
ha
appreso
ad
amare
tutto
ciò
che
è
eccezionale
ed
a
cui
il
Baudelaire
ha
contagiato
una
indagatrice
curiosità
di
certi
stati
morbidi
dell
'
umana
psiche
,
questa
strana
figura
d
'
incivilito
e
la
storia
delle
sue
artistiche
stravaganze
hanno
dovuto
avere
un
'
invincibile
attrattiva
e
lo
hanno
dovuto
persuadere
senza
difficoltà
a
farne
un
libro
,
che
prestavasi
maravigliosamente
all
esplicarsi
di
tutte
le
sue
attitudini
intellettuali
.
E
che
la
scelta
di
un
tanto
bizzarro
argomento
sia
conseguenza
dello
speciale
temperamento
artistico
dell
'
Huysmans
,
non
può
essere
posto
in
dubbio
da
chiunque
abbia
letto
con
attenzione
le
altre
opere
di
lui
e
che
quindi
si
sia
accorto
com
'
egli
più
che
allo
Zola
si
riavvicini
per
indole
e
per
tendenza
ai
Goncourt
,
e
come
l
'
alta
personalità
di
Carlo
Baudelaire
,
che
ora
esercita
un
così
potente
fascino
sulla
giovine
generazione
letteraria
francese
,
abbia
avuto
non
piccola
influenza
su
di
lui
.
Si
potrebbe
,
è
vero
,
all
'
Huysmans
,
come
a
qualche
altro
scrittore
,
rimproverare
questo
preferire
lo
studio
dell
'
eccezioni
all
'
analisi
dei
tipi
e
dei
casi
comuni
della
società
,
giacché
essendo
la
maggiore
ambizione
del
romanzo
naturalista
il
dare
la
fisonomia
dell
'
epoca
attuale
,
a
ciò
senza
dubbio
si
riesce
meglio
col
ritrarre
uomini
e
donne
che
non
escano
dalla
media
comune
e
quindi
siano
più
tipici
,
e
forse
anche
col
rappresentare
,
come
fa
lo
Zola
,
le
moltitudini
piuttosto
che
gl
'
individui
presi
isolatamente
.
Bisogna
però
pur
riflettere
che
ogni
scrittore
ha
nel
proprio
temperamento
una
forza
ignota
,
una
volontà
superiore
,
una
necessità
impellente
che
lo
domina
e
gli
detta
le
sue
opere
:
il
pessimismo
di
Flaubert
ed
il
sereno
equilibrio
dell
'
indole
di
Zola
spingono
,
per
vie
diverse
,
questi
due
scrittori
a
scegliere
i
mediocri
per
attori
dei
loro
romanzi
;
invece
i
Goncourt
,
dal
loro
nervosismo
,
ed
il
Daudet
,
dalla
sua
sensibilità
quasi
muliebre
,
sono
spinti
il
più
delle
volte
a
preferire
per
protagonisti
dei
loro
libri
le
nature
elette
,
le
nature
eccezionali
.
Del
resto
anche
da
queste
tendenze
varie
,
da
queste
scelte
diverse
nasce
un
vantaggio
,
perché
così
non
sono
mostrati
soltanto
i
grandi
aspetti
,
i
tipi
più
generali
della
vita
moderna
,
ma
di
essi
anche
i
cantucci
più
reconditi
,
più
in
ombra
,
vengono
illuminati
,
e
spesso
sono
proprio
questi
che
meglio
rivelano
l
'
indole
di
un
popolo
,
lo
spirito
di
un
'
epoca
.
«
Je
cherche
des
parfums
nouveaux
,
des
fleurs
plus
larges
,
des
plaisirs
inéprouvés
»
:
questa
frase
magica
e
solenne
con
la
quale
la
Chimera
risponde
alla
Sfinge
in
quel
meraviglioso
poema
in
prosa
che
è
La
Tentation
de
Saint
-
Antoine
del
Flaubert
,
riassume
tutte
le
aspirazioni
di
Des
Esseintes
,
comprende
la
sua
febbre
d
'
ignoto
,
il
suo
ideale
insoddisfatto
,
il
suo
bisogno
di
sfuggire
all
'
orribile
realtà
della
vita
,
di
sorpassare
i
confini
del
pensiero
,
di
andare
ramingo
,
senza
giammai
arrivare
ad
una
certezza
,
fra
le
brume
degli
al
di
là
dell
'
arte
.
Eppure
il
protagonista
di
A
rebours
,
per
quanto
possa
a
prima
vista
apparire
strano
e
paradossale
,
non
rappresenta
in
realtà
che
lo
stadio
più
acuto
,
più
eccessivo
di
una
malattia
dell
'
intelligenza
che
è
abbastanza
sviluppata
nelle
classi
superiori
della
società
moderna
e
che
tende
a
sempre
più
allargarsi
.
Le
cause
di
questa
malattia
morale
,
e
la
chiamo
così
non
per
altro
che
perché
tutto
ciò
che
nell
'
ordine
fisico
e
nell
'
ordine
morale
sorpassa
certi
limiti
comuni
alla
grande
maggioranza
degli
uomini
diventa
patologico
:
il
genio
non
rappresenta
forse
uno
stato
morboso
così
come
la
follìa
?
le
cause
dunque
bisogna
ricercarle
in
principal
modo
nella
nevrosi
,
quel
grande
flagello
del
XIX
secolo
,
che
rende
sempre
più
squisita
,
più
intensa
la
sensitività
,
ed
in
certo
qual
modo
la
perverte
,
e
nella
civiltà
estrema
,
inclinante
alla
decadenza
,
di
alcune
grandi
città
moderne
.
Si
comprende
facilmente
che
una
tale
disposizione
dello
spirito
ad
abborrire
tutto
quello
che
è
volgare
,
che
è
comune
,
ed
a
ricercare
quello
che
è
raro
,
a
preferire
le
cose
artificiali
alle
naturali
,
a
crearsi
delle
voluttà
tutte
individuali
che
dalla
folla
siano
non
comprese
o
dispregiate
,
deve
in
ispecie
mostrarsi
presso
i
cultori
delle
lettere
e
delle
arti
;
e
di
vero
in
Francia
vi
è
una
particolare
categoria
di
libri
e
di
quadri
,
le
cui
bellezze
non
appaiono
che
soltanto
agli
occhi
degli
artisti
e
degli
iniziati
.
Uno
dei
più
caratteristici
esempi
se
ne
ha
nel
delizioso
volume
dei
fratelli
De
Goncourt
,
intitolato
semplicemente
Idées
et
sensations
e
che
può
dirsi
il
breviario
dei
raffinati
.
In
esso
si
raccoglie
il
fiore
dello
spirito
francese
odierno
,
uno
spirito
che
va
nel
fondo
delle
cose
e
degli
esseri
,
che
ne
mette
a
nudo
l
'
intimità
vibrante
e
dolorosa
,
che
esprime
con
una
sottile
ironia
o
con
squisite
delicature
di
chiaro
-
oscuri
tutte
le
malinconie
,
tutte
le
ebbrezze
,
tutti
i
vacillamenti
di
un
'
intelligenza
o
di
una
coscienza
.
L
'
Huysmans
ha
messo
come
epigrafe
al
suo
volume
queste
singolari
parole
del
mistico
Rusbrock
l
'
Admirable
:
«
Il
faut
que
je
me
réjouisse
au
dessus
du
temps
...
,
quoique
le
monde
ait
horreur
de
ma
joie
,
et
que
sa
grossièreté
ne
sache
pas
ce
qui
je
veux
dire
»
.
Ecco
come
questa
necessità
di
gioie
eccezionali
è
dai
Goncourt
spiegata
:
«
Les
grands
plaisirs
du
peuple
sont
le
joies
collectives
.
A
mesure
que
l
'
individu
sort
du
peuple
et
s
'
en
distingue
,
il
a
un
plus
grand
besoin
de
plaisirs
personnels
et
faits
pour
lui
tout
seul
»
.
E
così
in
Idées
et
sensations
si
possono
trovare
i
principali
caratteri
ed
i
più
importanti
aspetti
di
questa
moderna
e
sempre
crescente
tendenza
verso
piaceri
della
mente
e
dei
sensi
,
incomprensibili
per
la
folla
,
tendenza
che
il
protagonista
di
A
rebours
,
spronato
dal
suo
temperamento
di
pessimista
e
di
anemico
-
nervoso
,
spinge
fino
alle
più
deliranti
conseguenze
.
Però
nel
libro
dei
Goncourt
si
può
trovare
il
punto
di
partenza
di
quasi
tutte
le
sue
aberrazioni
.
Difatti
i
Goncourt
affermano
:
«
Il
n
'
y
a
de
bon
que
les
choses
exquises
»
,
e
facendo
ancora
un
passo
in
avanti
:
«
Rien
n
'
est
moins
poètique
que
la
nature
et
les
choses
naturelles
»
,
e
poi
:
«
Pour
haïr
vraiment
la
nature
il
faut
préférer
naturellement
les
tableaux
aux
paysages
et
les
confitures
aux
fruits
»
;
ma
questo
amore
per
le
cose
squisite
,
questo
preferire
alle
scene
della
natura
i
quadri
che
le
rappresentano
,
non
rivelano
che
il
raffinamento
dei
gusti
di
un
vecchio
incivilito
,
di
un
artista
,
a
cui
l
'
esercizio
del
suo
mestiere
fa
trovare
dell
'
insuperabili
voluttà
intellettuali
nella
contemplazione
delle
opere
create
dall
'
uomo
.
Invece
in
Des
Esseintes
questo
sentimento
si
esagera
a
dismisura
,
fino
a
trascinarlo
alle
maggiori
perversioni
psicologiche
:
per
lui
l
'
artificio
diventa
l
'
impronta
distintiva
del
genio
dell
'
uomo
,
e
quindi
egli
cerca
di
surrogare
,
per
quanto
gli
è
possibile
,
con
l
'
artificio
la
natura
,
le
cose
naturali
,
le
sensazioni
che
esse
producono
.
Egli
,
per
esempio
,
fa
costruire
ed
arredare
in
modo
tale
la
sua
stanza
da
pranzo
,
da
sembrare
in
tutto
e
per
tutto
la
cabina
di
un
bastimento
,
e
così
,
stando
in
essa
,
egli
si
procura
,
senza
muoversi
,
le
sensazioni
rapide
,
quasi
istantanee
,
d
'
un
viaggio
per
mare
,
parendogli
d
'
altra
parte
inutile
il
movimento
,
giacché
l
'
immaginazione
può
facilmente
supplire
alla
volgare
realtà
dei
fatti
.
Altre
volte
egli
riesce
a
dare
a
'
suoi
gusti
un
convenevole
pascolo
fattizio
,
sostituendo
le
evocazioni
dell
'
olfatto
all
'
esercizio
della
vista
e
surrogando
con
similitudini
abilmente
distribuite
e
graduate
del
palato
certe
sensazioni
dell
'
udito
.
Così
per
Des
Esseintes
si
rende
possibile
il
contentare
i
desidèri
reputati
i
più
difficili
a
soddisfare
e
ciò
mediante
qualche
leggero
sotterfugio
,
mediante
qualche
approssimativa
sofisticazione
degli
oggetti
desiderati
.
I
Goncourt
in
un
'
altra
pagina
del
loro
libro
dicono
:
«
On
a
souvent
essayé
de
définir
le
Beau
en
art
.
Ce
que
c
'
est
?
Le
Beau
est
ce
qui
votre
maîtresse
et
votre
servante
trouvent
,
d
'
instinct
,
affreux
»
.
Quest
'
aforismo
nella
mente
di
Des
Esseintes
si
esagera
al
solito
e
diventa
mostruoso
:
per
lui
ogni
opera
d
'
arte
che
non
resta
indifferente
per
i
falsi
artisti
,
che
non
è
contestata
dagli
sciocchi
,
che
non
si
limita
a
suscitare
gli
entusiasmi
di
pochi
eletti
,
diventa
anche
essa
,
soltanto
per
ciò
,
polluta
,
volgare
,
quasi
spregevole
.
Sicché
per
Des
Esseintes
questa
promiscuità
di
ammirazione
diventa
uno
dei
grandi
dispiaceri
della
sua
vita
;
dei
successi
incomprensibili
gli
sciupano
per
sempre
dei
quadri
e
dei
libri
;
dinanzi
alla
generalità
di
suffragi
,
che
alcune
opere
d
'
arte
raccolgono
,
come
per
esempio
i
quadri
di
Rembrandt
e
le
acque
forti
di
Goya
,
egli
vergognasi
quasi
di
aver
per
esse
un
grande
amore
,
e
finisce
con
lo
scoprirvi
dei
diffetti
fin
'
allora
inosservati
.
E
questo
male
dell
'
esagerazione
violenta
,
irragionevole
di
certe
moderne
tendenze
raffinatrici
in
Des
Esseintes
arriva
tanto
oltre
,
che
nel
libro
stesso
dei
Goncourt
può
trovarsi
la
sua
più
severa
condanna
.
Difatti
a
pagina
219
di
esso
si
legge
:
«
Tout
bomme
d
'
intelligence
qui
cesse
de
vivre
avec
ses
semblables
,
risque
de
devenir
fou
,
s
'
il
ne
l
'
est
déjà
.
La
pensée
,
qui
s
'
abstrait
de
la
circulation
universelle
,
croupit
et
se
gâte
»
.
Ciò
che
costituisce
la
grande
superiorità
dei
Goncourt
è
che
essi
non
hanno
mai
perduto
il
senso
del
reale
,
l
'
amore
per
la
vita
,
sicché
la
loro
passione
per
le
cose
squisite
,
la
loro
inclinazione
verso
le
maggiori
raffinatezze
non
dànno
che
un
sapore
di
originalità
simpaticissima
,
un
profumo
di
più
ad
ogni
loro
scritto
.
Invece
i
Mallarmé
,
i
Verlaine
,
i
Corbière
,
gli
Hannon
,
tutta
questa
falange
di
poeti
prediletti
da
Des
Esseintes
e
che
si
possono
con
ragione
chiamare
i
Des
Esseintes
dell
'
odierna
letteratura
francese
;
questi
poeti
che
formano
una
diramazione
bizantina
di
quella
nuova
arcadia
costituita
oggidì
dai
parnassiens
sotto
il
pomposo
pontificato
di
Leconte
de
Lisle
,
e
nelle
cui
opere
malaticcie
la
lingua
superba
,
che
alla
Francia
ha
dato
il
romanticismo
,
precipita
nelle
maggiori
intemperanze
ed
ha
le
supreme
balbuzie
,
i
supremi
spasimi
,
i
supremi
lampeggiamenti
;
questi
poeti
,
che
chiudono
gli
occhi
per
non
vedere
la
vita
che
intorno
a
loro
si
agita
e
che
essi
odiano
,
non
sono
che
dei
retori
della
peggiore
specie
e
non
rappresentano
che
una
perversione
ed
un
pericolo
per
l
'
arte
.
La
personalità
del
protagonista
di
A
rebours
è
complessa
,
o
,
per
meglio
dire
,
risulta
di
vari
elementi
psicologici
e
fisiologici
,
che
esercitano
tra
essi
una
reciproca
influenza
.
Nel
duca
Des
Esseintes
la
naturale
predisposizione
verso
le
cose
raffinate
od
artificiali
si
è
accresciuta
sotto
la
deleteria
influenza
di
un
'
anemia
,
complicata
di
nevrosi
,
che
le
dissolutezze
della
sua
vita
hanno
sempre
più
aggravata
,
e
sotto
la
persistente
influenza
dell
'
educazione
avuta
presso
i
gesuiti
,
la
quale
,
non
essendo
riuscita
a
trascinarlo
nel
cattolicismo
,
lo
ha
precipitato
invece
nel
più
cupo
pessimismo
,
pur
lasciandogli
nell
'
anima
delle
vaghe
aspirazioni
mistiche
.
Orbene
l
'
Huysmans
,
a
cui
premeva
che
il
protagonista
del
suo
libro
apparisse
non
come
un
qualsiasi
bisbetico
fantoccio
romantico
,
ma
come
una
creatura
umana
,
vera
,
ad
onta
della
sua
eccezionalità
,
ha
voluto
in
Des
Esseintes
studiare
non
soltanto
il
raffinato
,
ma
anche
il
pessimista
e
l
'
anemico
nervoso
,
facendo
ben
risaltare
l
'
influenza
grande
che
sopra
i
suoi
gusti
artistici
,
sopra
le
sue
stravaganze
di
misantropo
esercitano
la
sua
fede
filosofica
e
la
malattia
che
lo
travaglia
e
che
è
dalle
prime
fino
alle
ultime
pagine
del
volume
analizzata
con
vera
rigorosità
scientifica
in
tutte
le
sue
successive
fasi
.
Della
educazione
avuta
dai
gesuiti
il
Des
Esseintes
ha
conservato
l
'
amore
per
le
sottigliezze
della
casuistica
(
e
)
teologica
,
ed
è
perciò
che
nella
sua
libreria
accanto
ai
volumi
dei
prediletti
scrittori
latini
e
francesi
trovansi
parecchie
opere
ecclesiastiche
.
Egli
si
sente
ancora
attrarre
dalle
violenti
polemiche
di
Veuillot
,
dalle
mistiche
soavità
di
Lacordaire
,
dalle
finezze
velenose
del
conte
di
Falloux
,
dai
pomposi
panegirici
di
Ozanam
,
dalla
profonda
ma
tortuosa
psicologia
di
Hello
,
dagli
splendori
romantici
di
quel
Barbey
d
'
Aurevilly
,
che
rappresenta
l
'
anello
di
congiunzione
fra
la
letteratura
clericale
e
quella
profana
.
Le
non
mai
vinte
tendenze
ascetiche
che
sono
restate
in
Des
Esseintes
si
rivelano
eziandio
in
quell
'
aver
fatto
arredare
la
sua
camera
da
letto
in
modo
che
essa
sembra
una
cella
da
frate
.
E
quindi
avviene
che
,
sotto
la
provocazione
di
questo
ambiente
fattiziamente
monastico
e
delle
sue
lunghe
letture
teologiche
,
egli
si
senta
a
volte
trascinato
di
nuovo
verso
il
misticismo
de
'
suoi
primi
anni
.
Ciò
che
lo
richiama
verso
la
Chiesa
è
dapprima
il
lato
splendidamente
plastico
del
cattolicismo
,
che
,
per
un
'
anima
di
artista
come
la
sua
e
come
quella
della
M.me
Gervaisais
dei
Goncourt
,
ha
terribili
fascini
,
imperiose
seduzioni
;
di
poi
è
il
sacrilegio
che
alla
sua
intelligenza
pervertita
si
presenta
in
tutta
la
sua
mostruosa
attrattiva
e
gli
sorride
diabolicamente
provocante
e
tentatore
così
come
appare
in
certe
pagine
di
Barbey
d
'
Aurevilly
;
infine
sono
i
rapporti
,
che
a
lui
sembra
che
esistano
tra
la
dottrina
della
Chiesa
e
quella
dello
Schopenhauer
:
non
è
forse
vero
che
ambedue
si
fondano
sull
'
iniquità
e
sulla
turpitudine
del
mondo
e
che
ambedue
concludono
,
pur
procedendo
per
vie
assai
diverse
,
alla
rassegnazione
?
Il
capitolo
settimo
,
che
contiene
la
mirabile
analisi
di
questi
ondeggiamenti
della
coscienza
di
Des
Esseintes
,
è
fra
i
più
interessanti
del
volume
e
rivela
nell
'
Huysmans
delle
rare
qualità
di
psicologo
.
Ma
anche
più
caratteristico
,
se
non
più
importante
,
è
il
capitolo
seguente
,
l
'
ottavo
.
Des
Esseintes
,
odiando
i
fiori
comuni
,
si
è
da
principio
affezionato
ai
fiori
rari
di
serra
,
poi
,
dietro
l
'
evoluzione
delle
sue
idee
generali
,
si
è
lasciato
sedurre
dai
fiori
artificiali
che
simulano
i
veri
,
ed
in
ultimo
,
stancatosi
anche
di
questi
,
si
mette
alla
ricerca
dei
fiori
naturali
che
imitino
i
fiori
falsi
.
Ed
allorché
ha
intorno
a
sé
raccolto
la
più
bizzarra
,
la
più
mostruosa
delle
flore
,
i
riflessi
metallici
di
queste
piante
,
i
colori
di
carne
di
questi
fiori
non
riescono
che
a
risvegliare
in
lui
le
sensazioni
repugnanti
che
procura
la
vista
di
un
macello
o
di
un
ospedale
,
ed
a
farlo
tormentare
da
paurose
allucinazioni
.
Ora
questo
ricevere
delle
sensazioni
spiacevoli
o
dolorose
anche
da
oggetti
che
pur
non
hanno
nulla
di
odioso
,
è
dagli
scienziati
riguardato
come
uno
dei
più
importanti
caratteri
del
temperamento
pessimista
.
D
'
altra
parte
questa
ricerca
d
'
impressioni
estetiche
nello
spettacolo
del
dolore
,
questa
creazione
di
un
fantastico
tutto
speciale
,
un
fantastico
di
malattia
e
di
delirio
,
è
particolare
di
alcune
epoche
di
decadenza
,
di
alcuni
caratteri
esaltati
dalla
religione
,
e
gli
esempi
abbondano
nelle
letterature
e
nelle
belle
arti
dei
tempi
moderni
:
pur
non
volendo
parlare
del
famoso
marchese
di
Sade
,
che
rappresenta
l
'
eretismo
della
ferocia
e
la
logica
conseguenza
della
sempre
crescente
malvagità
voluttuosa
dell
'
aristocratica
società
francese
dello
scorso
secolo
,
si
potrebbero
ricordare
Edgardo
Poe
,
Carlo
Baudelaire
,
Barbey
d
'
Aurevilly
,
Jan
Leyken
,
Goya
,
Odilon
Redon
,
Villiers
de
l
'
Isle
-
Adam
e
poi
ancora
tanti
altri
,
le
cui
onere
raccapriccianti
e
suggestive
mettono
in
un
angolo
del
giardino
dell
'
arte
una
vegetazione
a
parte
orrendamente
bella
.
Certamente
in
un
libro
come
questo
i
difetti
non
mancano
:
si
potrebbe
,
per
esempio
,
osservare
che
alcuni
capitoli
guadagnerebbero
ad
essere
abbreviati
,
come
quelli
nei
quali
si
discorre
della
letteratura
latina
e
della
letteratura
contemporanea
francese
,
perché
in
essi
Des
Esseintes
scompare
a
volte
per
lasciare
il
posto
all
'
autore
,
e
,
benché
costui
discorra
certo
con
grande
competenza
e
molto
acume
critico
di
tutto
un
periodo
poco
noto
della
letteratura
latino
e
di
alcune
singolari
opere
di
romanzieri
e
poeti
moderni
,
ciò
nondimeno
io
son
convinto
che
questo
involontario
intervento
della
sua
personalità
nuoce
al
complesso
del
libro
.
Si
potrebbe
ripetere
l
'
assennata
osservazione
fatta
dall
'
egregio
critico
Emilio
Hennequin
,
che
cioè
in
Des
Esseintes
lo
sviluppo
grandissimo
delle
facoltà
sensitive
ha
soffocato
ogni
altra
energia
,
riducendolo
all
'
impotenza
della
volontà
.
Altre
piccole
censure
si
potrebbero
anche
fare
,
ma
,
poiché
ogni
difetto
è
largamente
compensato
dai
grandi
e
rari
pregi
che
in
questo
libro
si
ritrovano
e
poiché
mi
sono
già
troppo
dilungato
,
vi
rinunzio
ben
volentieri
.
Ciò
che
mi
dispiace
è
di
dover
rinunziare
a
mostrare
le
grandi
bellezze
stilistiche
contenute
in
A
rebours
,
contentandosi
di
raccomandare
agli
intelligenti
le
splendide
pagine
nelle
quali
sono
descritte
due
dei
più
affascinanti
quadri
di
Gustavo
Moreau
.
Per
finire
,
dirò
che
,
volendo
gustare
A
rebours
,
bisogna
avere
una
qualche
educazione
artistica
ed
una
qualche
conoscenza
di
una
certa
letteratura
un
po
'
faisandée
,
quindi
non
a
tutti
è
da
consigliarsi
la
lettura
di
questo
libro
.
A
tutti
i
miei
lettori
raccomando
però
di
leggere
gli
altri
due
romanzi
di
Huysmans
,
cioè
En
ménage
;
e
Les
s
urs
Vatard
,
e
così
apprenderanno
a
conoscere
e
ad
amare
una
delle
più
simpatiche
e
caratteristiche
personalità
della
giovine
letteratura
francese
.