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LA MODERNA LOTTA DI CLASSE ( TURATI FILIPPO , 1892 )
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1 . Lotta dichiarata ! Sì ; la classe operaia italiana ha finalmente inalberato anch ' essa la nuova e rifulgente bandiera . Anch ' essa comincia a intendere e a proclamare il principio che muterà la faccia del mondo e farà di mille mandre di schiavi un popolo solo di liberi . Questo fatto – per quanto ancora agli inizi – è senza discussione il fenomeno più importante che sia avvenuto nella vita italiana dopo il sorgere dei Comuni del medioevo . Più importante d ' assai dello stesso cosiddetto risorgimento politico , della stessa liberazione dai papi , dagli stranieri e dai duchi , perché questa fu rivoluzione borghese , fatta e sfruttata a beneficio di una sola classe – mentre la redenzione del proletariato , ultimo porto della lotta odierna , sarà al tempo stesso la redenzione dell ' umanità tutta quanta . E invero , se la servitù abbrutisce e corrompe il servo , essa non corrompe meno il padrone e i suoi sgherri : ed è una triste e rovinosa vita per tutti , quella in cui la ingiustizia e la violenza danno ai pochi la ricchezza e il benessere , e di società – nel vero senso della parola – non rimane più altro che il nome . Di questo male morirono le civiltà antiche , fondate sul dispotismo e sul dispregio della umana dignità – e l ' ha constatato la storia . Di questo male morranno le moderne democrazie , se non sapranno trasformarsi a tempo e radicalmente – e anche questo la scienza ha preveduto ed è fatale come il destino . 2 . Quel che fu nel passato Che cos ' è la lotta di classe ? È la lotta – rispondono – di coloro che non posseggono nulla , contro quelli che posseggono tutto ; degli sfruttati contro gli sfruttatori ; delle vittime contro i parassiti . Ed è vero . E se consultiamo la storia , questa lotta noi la troviamo in tutti i tempi e presso tutti i popoli . Dacché la proprietà privata riuscì ad imporsi , a monopolizzare la terra , che è il retaggio di tutti , e i mezzi della produzione e dello scambio , che sono il prodotto delle attività consociate – dacché essa riuscì a impiantarsi nelle leggi e ad organizzare sul suo modello e al suo servizio lo Stato , la Chiesa , l ' educazione e persino le teste della stessa popolazione che ne soffre e che è indotta a crederla inevitabile ed eterna – da quel giorno , tuttavia , la società non rimase senza convulsioni . E la lotta dei miseri contro gli abbienti , degli oppressori contro i dominatori , animò con varia vicenda ogni movimento della civiltà . Nei tempi bui dell ' antichità e del medio evo la vita della società diventò una specie di duello , un combattimento di fiere per ghermirsi a vicenda il boccone contrastato . Le classi al potere , sospinte da avidità e da paura , non rifuggirono da alcun mezzo per disarmare , per avvilire , per estenuare i possibili ribelli – decimando dei migliori , dei più valorosi , le schiere assoggettate , comprando o ricattando le intelligenze , intimidendo le velleità generose , corrompendo con ogni sorta di frottole religiose l ' intelletto e il cuore delle masse . Sotto l ' influenza di tali artifizi non fu cosa forte e gentile che potesse resistere . La stessa fede – nata dalla sete di ideale , in tempi in cui la scienza bambina male rispondeva a cotesto eterno bisogno umano – fu convertita in istrumento di servaggio e di degenerazione , impiegata a mantenere nei cervelli l ' ombra e lo sgomento . Il timor di dio fu speso a rinforzare i catenacci agli scrigni dei potenti , impinguati dal sudore dei popoli ; il sacerdote fu chiamato a fare il paio col birro per assicurare la tranquillità alle orgie dei signori del mondo . 3 . Quel ch ' è oggi Ma se , sotto quest ' aspetto , una lotta di classi si può dire che dura da millenni ed ebbe un esito vario a seconda delle circostanze e dei tempi , ben altra cosa è la lotta di classe moderna – quella che oggi noi combattiamo . E invero essa sarebbe cosa ben meschina se si limitasse a voler capovolgere il mondo e farcelo ritrovare poi tale e quale – a voler porre una classe in luogo dell ' altra a voler creare , mutate solo le persone , nuove falangi di padroni e nuove sterminate schiere di servi . Che anzi , se molti episodi di codesta lotta , nel passato , ebbero esito infelice e non condussero a nulla , si fu perché mancava in essi un concetto morale superiore , al quale le circostanze permettessero di realizzarsi – di cui le circostanze esigessero anzi il realizzamento . La lotta di classe moderna per questo sarà vittoriosa e sarà redentrice ; perché essa è concepita dal pensiero quale è richiesta ed è voluta dai fatti : perché essa è vera ed è giusta dentro dell ' uomo che la pensa e che essa spinge ad agire , e fuori di lui , nelle condizioni fatali della produzione moderna ; perché la meta , a cui essa tende , è voluta non solo dal pensiero , ma anche dalla storia . 4 . Le sue cause La lotta di classe moderna è nata collo sviluppo dell ' industrialismo moderno . Come tale essa ha a mala pena un secolo di vita . Finché la produzione fu individuale , e dominò la piccola industria , e il lavoratore era padrone del suo campicello o della sua bottega , vi poterono essere angherie , spoliazioni , soprusi , ma non vi era – non vi poteva essere – la lotta di classe nel senso moderno . Fu soltanto quando l ' economia medioevale venne capovolta ; quando – specialmente per l ' applicazione delle macchine e l ' allargarsi dei mercati – la produzione divenne collettiva e il padrone non fu più il lavoratore più abile o il più anziano , ma diventò uno straniero , un parassita della produzione – fu allora che l ' appropriazione individuale del prodotto del lavoro di tutti o delle , grandi maggioranze , a favore di uno solo o di pochi e specialmente degli oziosi , diventò un flagrante controsenso . La proprietà , invece di essere la condizione ed il compenso del lavoro , diventò una semplice tassa , un pedaggio gravosissimo , succhiante il sangue del lavoratore , a cui in compenso non diede più nulla – neppure la sicurezza del domani . E chiamò ipocritamente « libertà del lavoro » la libertà dello sfruttamento ad oltranza , il diritto dell ' oppressione senza limiti , il più fiero e il più invincibile di tutti i dispotismi . Il monopolio delle terre , delle miniere , degli strumenti del lavoro , diventati oramai grandi capitali , o del loro equivalente in moneta – monopolio acquistato collo sfruttamento , coll ' usura , colla frode di cui vive il commercio , coll ' eredità , col servilismo e con altri mezzi dai quali è disgiunta ogni moralità ed ogni merito personale – diventò la condizione imprescindibile dell ' arricchimento e del benessere . Il lavoro , la virtù , il risparmio non ebbero più altri compagni che la miseria eterna e senza speranza . La concorrenza dei capitalisti fra loro , necessaria per sopraffarsi a vicenda e dominare il mercato , non permise più ad essi di essere umani , buoni , pietosi : e , i più grossi e i più fortunati sempre divorando i più piccoli , le schiere del proletariato si andarono ogni giorno ingrossando colle rovine della classe possidente . Quanto più al vertice della piramide si concentrava il lusso e la felicità , tanto più alla base si ammucchiava la fame e la disperazione . La stessa causa , l ' assenza d ' ogni concetto regolatore della produzione , produsse le crisi , la disoccupazione , l ' ingombro dei magazzini insieme alla impotenza dei produttori di diventar consumatori e di diminuirlo ; lo sfruttamento del lavoro dei miseri diventò a dirittura forsennato , e invano le leggi , per la salute della razza umana , tentarono a volte di frenarlo . La casa di lavoro diventò simile all ' ergastolo , e dopo avere inghiottito il padre di famiglia , inghiottì la donna ed il fanciullo , senza rispetto ad età né a debolezza , scagliò la donna ed i fanciulli – strumenti meno costosi – a strappare il pane di bocca al marito ed al padre – esaurì coi lunghi orari e col cottimo le forze e la salute dei lavoratori , ai quali fu disertato il focolare , furon tolte la famiglia e la patria . Le epidemie , la delinquenza spaventosamente crescente , la prostituzione che dilaga , il fermento dovunque della ribellione e dell ' odio , la giustizia fatta scudiera delle Loro Maestà l ' oro e l ' argento , lo smarrimento d ' ogni fede e d ' ogni ideale sociale e morale furono le conseguenze di uno stato di cose che rammentava – peggiorate – le decadenze di Babilonia , di Bisanzio e dell ' antica Roma . 5 . Il suo significato A reazione e a difesa contro questa decadenza e questo dissolvimento , sorge il movimento operaio , si desta la coscienza operaia . Essa capisce che , essendo il proprietario divenuto un peso morto sulla produzione , affatto inutile ad essa , il prelevamento che esso fa sul prodotto al quale non coopera , per pagarsi il lusso od i vizi , per mantenere la burocrazia e gli eserciti a sua esclusiva difesa , per corrompersi e per corrompere il mondo , cotesto enorme prelevamento è diventato a sua volta un assurdo : che , collettiva essendo ormai la produzione , collettiva dev ' essere la ripartizione dei valori , a misura dei meriti e dei bisogni di ciascuno ; che chi , potendo , non lavora , non ha diritto di mangiare , e che chi vive del sudore altrui non ha diritto di vivere . La coscienza operaia ha capito che la ricchezza , la forza , il sapere dei potenti del mondo , non son fatti che del lavoro e degli stenti dei lavoratori : e che , se vasti ceti di professionisti , di impiegati , di operai del pensiero sono al servigio di quei pochi contro i moltissimi , è perché i pochi seppero armarsi e , per tal modo , rimanere i più forti . Ma la forza delle forze , pur di saperla impiegare , sta pur sempre nella virtù del lavoro , e solo chi tutto produce può distruggere tutto perché saprebbe tutto riedificare . Ha capito che chi detiene le ricchezze , nel mondo industriale moderno , detiene indirettamente ogni altro potere ; che la libertà è un nome vano e un ' ironia feroce per chi nulla ha e nulla può . Ha capito che gli sforzi dell ' operaio isolato , per emanciparsi , sono altrettanto folli quanto il voler scuotere da soli e senza leva un enorme macigno – e che solo l ' unione illuminata e cosciente e la volontà ferrea , compatta , pertinace degli interessati può spostare l ' asse della costituzione sociale . Ha capito infine che nulla più si oppone a che il mondo industriale – questa geenna infernale – ridiventi un paradiso terrestre , una grande cooperativa di soci e di fratelli , interessati non a divorarsi e a svaligiarsi a vicenda , ma ad amarsi e ad aiutarsi – nulla più si oppone a questo , tranne l ' ostacolo che impedisce appunto il fiorire delle cooperative – la mancanza cioè , nei lavoratori , del possesso collettivo dei capitali – e che i capitali bisogna prenderli dove sono , dove il lavoro di tutti da migliaia d ' anni ha cooperato a crearli . Ed ha innastata , a questo scopo , la bandiera della lotta di classe . 6 . La conquista del potere Ma ai primi passi di questa lotta ravvisò un altro ostacolo , potente fra tutti , e che prima non aveva sospettato . Vide cioè che la classe spropriatrice , la borghesia capitalista , aveva organizzato il suo potere nelle leggi e nelle istituzioni amministrative e politiche ; si era accampata nei Comuni , nello Stato , nella scuola , nel tribunale , ecc . , ecc . ; e di questi istituti si serviva a tagliar le gambe al movimento operaio . E allora – ammaestrata da dolorose esperienze – la classe operaia capì che le bisognava seguire la medesima via . Capì che la violenza improvvisa , se può riuscire a un mutamento semplicemente politico , a detronizzare un principe od a sbaragliare momentaneamente un esercito , non riescirà però mai , da sola , a mutare profondamente la struttura economica d ' una società , mentre offre ottimi pretesti ai dominatori per salassare i popoli e snervarne le migliori energie . Capì che i Parlamenti , i Comuni , tutte le istituzioni organizzate erano strumenti potentissimi di dominazione – che difficilmente si potevano distruggere – ma dei quali si poteva invece impossessarsi e servirsene . Capì che il voto , questo arnese d ' inganni e d ' intrighi , questo strumento di vanità e di cupidigie fin che era maneggiato unicamente dai dominatori o dato alla massa a pro dei loro fini e per le loro contese , poteva invece – maneggiato dai lavoratori ai fini loro propri e per le loro proprie battaglie – diventare , non solo un mezzo di reclutamento del partito e di schierarne e di contarne le forze – ma altresì la più sicura delle armi per acquistare un ascendente sempre maggiore nella vita pubblica ed , acquistatolo , poterlo conservare . A paragone di quest ' arme , la dinamite e qualunque più terribile esplosivo diventano un giochetto da bambini . Per tutto ciò la classe operaia si organizzò in partito politico indipendente e , sulla bandiera inalberata della lotta di classe , ha inscritto : La conquista del potere . 7 . Il grande ideale Con questa bandiera , per questa via . il proletariato militante cammina , lento ma sicuro , alla mèta luminosa , traendo seco la folla innumerevole , fra lo sgomento dei tiranni pubblici e privati – sfidando la calunnia e il sarcasmo dei nemici , la congiura incosciente degli imbecilli e dei vigliacchi – arruolando nelle sue file ogni giorno nuove reclute , sia nel campo del lavoro manuale , sia in quello del pensiero ; attraendo a sé i ceti a lui vicini , che il moto vorticoso del capitalismo va precipitando nel suo seno o che sentono ormai inevitabile il loro tracollo . Cammina e diventa la fiumana che s ' ingrossa e s ' avanza maestosa , che travolge gli ostacoli , che spazza e che feconda il terreno . Per questa via il proletariato – che fu nulla – sente che diventa qualcosa e che domani sarà tutto : ma colla vittoria non sarà più il proletariato , la classe dei reietti , sarà invece l ' umanità tutta intera laboriosa e redenta . Fuori del suo seno , che avrà radunate tutte le forze utili della società , non ci saranno più che i parassiti ostinati , gli elementi corrotti – condannati a trasformarsi o a perire . Così la lotta di classe avrà raggiunto il suo fine ultimo e grandioso : l ' abolizione delle classi , l ' armonizzamento degli interessi nella « giustizia pia del lavoro » . Allora , per la prima volta dopo tanti secoli , una « società umana » di fatto e non di nome sarà alfine instaurata . La lotta di classe moderna , animata da questo grande ideale , aiutata da tutte le forze materiali dell ' evoluzione sociale , incarnata nella grande maggioranza degli interessi e dei voleri , non potrà fallire la sua mèta . Essa si presenta restauratrice della proprietà sulla sua base legittima , il lavoro , contro gli spogliatori e gli usurai – restauratrice della famiglia dissolta o mercantilizzata ai danni della specie – restauratrice di una patria terrena all ' immenso popolo che più non ha patria e che è burlato colla patria celeste – realizzatrice della libertà , dell ' eguaglianza e della fratellanza che il dominio borghese ha insultate e derise – abolitrice della guerra e degli odii nazionali e di classe – fondatrice , nel violento disordine borghese , della pace e dell ' ordine . Essa sola – la lotta di classe – può infiammare ancora di un santo ardore le anime generose , sostituire le religioni crollanti , restituire alla vita il valore e l ' ideale smarriti . Essa è la demolitrice della barbarie – la salvatrice della pericolante civiltà . E le altre classi ? Taluno ci osserva : – E le altre classi ? Il mondo non è composto soltanto di operai del braccio . Analizziamole un po ' queste pretese « altre classi » . – I contadini innanzi tutto . Ma essi sono i più sfruttati e i più miseri fra i proletari . Se l ' avanguardia è fatalmente operaia , il popolo campagnuolo certo le dovrà tener dietro . Basterà che si svegli . I piccoli proprietari . Questi sono gente dall ' anatomia complicata , Dalla cintola in giù proletari ; dalla cintola in su si illudono di appartenere alla classe dirigente . Perciò , fin che prevalsero col numero , il socialismo rimase utopia . Ma l ' evoluzione sociale , l ' espropriazione continua dei piccoli ad opera dei grossi , che è il sale del sistema borghese , li tronca appunto alla cintola e non ne lascia più che le gambe . Come i piccoli esercenti e tutta l ' altra gente piccina , essi non sono che i proletari del domani . E noi aspettiamo che giungano . Segue la immensa categoria degli impiegati , professionisti , insegnanti , magistrati , preti , soldati , ecc . ; la categoria dei lavoratori non esclusivamente manuali . Or da costoro staccate una decima parte ; quelli che pappano lauti onorarii , che intrigano coi dirigenti , che sono anch ' essi già proprietari almeno virtuali . Rimane la turba infinita degli altri . E sono proletari in giubba , plebe verniciata . Schiacciati dalla gerarchia , nessun legame li avvince ai dominanti , tranne l ' oppressione . Col cuore son già nostri in gran parte , coll ' interesse lo sono tutti . Non si tratta per essi che di capirlo . E , vinti dall ' esempio operaio , ogni giorno una loro falange , gettata la stupida albagia della livrea , scende , ossia sale , fra noi . Molti di essi il sistema costringe a un lavoro ripugnante , strumenti della lotta di classe dei dominatori contro i loro veri compagni . Questo assurdo mostruoso li farà più fieramente ribelli . Il proletariato abbraccia già per tre quarti , abbraccerà domani per intero , le energie utili , le forze vive della società . Fuori di lui non resterà che il mostro del parassitismo . Intanto la battaglia è ingaggiata dai manipoli degli operai dell ' industria , perché son essi le vittime più dirette e perché è il loro lavoro tutto utile che darà l ' impronta alla nuova società . Perciò la loro bandiera è anche la prima in fila e la più vivida . A cotesti altri ceti e non classi non rimane che da prender posto . O seguirla o combatterla . Note storiche Ecco quasi mezzo secolo dacché Carlo Marx e l ' amico suo Federico Engels annunciarono nel loro Manifesto dei Comunisti il grande principio : che l ' emancipazione della classe lavoratrice sarà raggiunta dalla lotta cosciente degli stessi lavoratori . La reazione che invase tutta l ' Europa dopo i giorni sanguinosi delle rivoluzioni del ‘48 non lasciò campo alla diffusione del verbo nuovo ed al nuovo metodo di lotta del lavoro contro il capitale . La sua prima larga e solida applicazione la troviamo in Germania verso il 1860 , quando vari nuclei di operai organizzati cominciarono a sentire il bisogno di un programma comune di principi e di azione . A tal uopo , nel 1862 , i rappresentanti di coteste prime organizzazioni si riunirono a Berlino ed elessero un Comitato coll ' incarico di convocare un Congresso operaio nazionale . Il Comitato si rivolse a Ferdinando Lassalle perché redigesse un programma del movimento operaio . E Lassalle scrisse la sua celebre Lettera aperta al Comitato centrale di Lipsia , nella quale diceva : « Il partito operaio deve organizzarsi in un partito politico indipendente sotto la bandiera del suffragio universale . Sarà soltanto la rappresentanza degli operai nei corpi legislativi che potrà ottenere i mezzi necessari per soddisfare ai diritti legittimi dei lavoratori » . L ' appello alla organizzazione degli operai in partito politico indipendente scatenò addosso a Lassalle tutte le ire più feroci della borghesia di tutti i colori , compresa la democrazia . Gli stessi operai tedeschi a tutta prima non intesero bene tutto il significato della lettera aperta di Lassalle . Gli uni , disgustati dalle manovre politiche della borghesia , proclamavano l ' astensione il miglior mezzo di difesa ; altri , pur già coscienti del dovere di organizzarsi per la lotta economica , in politica assumevano a prestito un colore qualunque nell ' iride dei partiti politici delle classi dominanti . Ma Lassalle , con un ' energia e un ' arditezza meravigliose , si scagliò contro l ' indifferentismo e l ' ignoranza politica della classe operaia , incitandola « a non rimanere in coda del partito progressista , a non far coro ed eco ai partiti politici nemici , ma invece a lottare indipendente » . In una riunione tenuta a Berlino egli disse agli operai : che l ' idea della conquista del potere politico dovea dominare tutti i loro pensieri e tutte le loro azioni . « Quest ' idea soggiungeva non dovete abbandonarla mai . Essa deve essere con voi all ' officina , con voi nelle ore di riposo , accompagnarvi nelle rare vostre passeggiate , in tutte le vostre riunioni ; e persino quando andate al riposo , sul duro giaciglio essa deve occupare l ' animo vostro . Quanto più cotesta idea diventerà esclusiva , tanto più vi appassionerete , e tanto più presto l ' attuale periodo storico compirà la sua parabola ; tanto più presto vi arriderà la vittoria » . Tanto più presto in altri termini il proletariato conquisterà il potere politico per attuare il regime socialista . In trent ' anni cotesta idea , cotesta convinzione profonda , ha fatto tale presa nell ' animo del proletariato tedesco , ch ' esso è ormai a pochi passi , a pochi anni di distanza dalla meta . Esso ha lottato fieramente , ma già vede il porto , già sta per cogliere il premio meritato . Quando il milione e mezzo di elettori socialisti delle ultime elezioni continuando la rapida progressione seguita fin qui sarà appena raddoppiato , il partito in Germania avrà causa vinta . Comincerà una nuova età della storia . E tutti gli altri popoli operai si cacciano , sempre più risoluti , nella stessa via , per non lasciare soli ed isolati quei primi combattenti , che altrimenti , già presso alla vittoria , verrebbero schiacciati dalla coalizione delle potenze avversarie . Solo gli operai italiani parvero fino a ieri i più refrattari ad entrare , colla stessa bandiera , nello stesso movimento . Ciò che meritò loro il plauso degli anarchici e l ' elogio di essere operai ragionevoli e benpensanti da parte dei padroni e del governo . Ma ormai anche nella pigra Italia operaia il sonno antico si è scosso . Il principio , una volta attecchito , metterà radici tanto più salde e più rapide , quanta maggiore è la forza dell ' esempio che vien dal di fuori e la pressione eccitatrice delle condizioni economiche mondiali . Si comincia sbrancati e a passo di scuola ; preso l ' andare , si correrà al segno in marcia serrata , a passo di bersaglieri .