StampaPeriodica ,
Se
noi
fidiamo
,
oggi
,
che
l
'
Italia
sia
alla
vigilia
di
un
rinascimento
,
anche
artistico
,
è
perché
tra
popolo
e
creatori
l
'
abisso
romantico
si
viene
colmando
.
C
'
è
in
Italia
un
capo
di
governo
e
duce
di
giovani
moltitudini
che
va
incontro
agli
artisti
del
tempo
suo
,
li
intende
,
li
riconosce
,
li
esalta
pubblicamente
,
chiede
loro
di
adeguarsi
al
ritmo
di
rinascita
che
egli
ha
impresso
a
tutta
la
vita
nazionale
.
Chiede
loro
gli
archi
per
i
nuovi
trionfi
,
le
cupole
per
le
nuove
preghiere
,
la
terza
Roma
per
l
'
impero
di
domani
.
C
'
è
in
Italia
un
manipolo
di
buoni
artisti
-
vecchi
,
giovani
,
giovanissimi
-
che
si
stringono
in
corporazione
,
che
si
adunano
sotto
il
segno
littorio
,
che
assembrano
il
meglio
delle
loro
fatiche
-
con
una
gran
volontà
di
purificarsi
definitiva
-
mente
d
'
ogni
accento
straniero
alla
loro
razza
,
o
straniero
all
'
arte
-
in
una
esposizione
polemica
e
dimostrativa
alla
quale
impongono
orgogliosamente
il
nome
della
loro
speranza
:
il
Novecento
Italiano
.
Anche
gli
artisti
,
anche
gl
'
intellettuali
italiani
,
dunque
-
come
i
politici
,
come
i
tecnici
-
guardano
finalmente
con
maschio
amore
al
loro
secolo
,
risoluti
a
conquistarlo
.
Si
sono
messi
al
passo
con
noi
.
Li
riconosciamo
,
ci
riconoscono
.
Ora
restano
indietro
,
soli
,
gl
'
inguaribili
nemici
della
realtà
,
gl
'
intellettuali
onanisti
,
i
letterati
nostalgici
,
coloro
che
sospirano
i
tempi
andati
o
sognano
impossibili
arcadie
di
là
da
venire
;
i
bastardi
romantici
,
i
poetucoli
dell
'
esotismo
nello
spazio
o
nel
tempo
.
Il
Novecento
Italiano
!
Un
secolo
è
,
a
noi
mortali
,
patria
nel
tempo
.
E
noi
ormai
sappiamo
che
questa
patria
,
come
l
'
altra
,
-
secondo
il
motto
inscritto
sui
gagliardetti
delle
corporazioni
-
non
si
nega
ma
si
conquista
.