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LA BATTAGLIA PER L’UNITÀ SOCIALISTA ( ROSSELLI CARLO , 1926 )
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La questione dell ' unità socialista sta per avere il suo epilogo che possiamo prevedere negativo . Dai massimalisti cioè , ancora una volta verrà un gesto di disperata negazione , di attaccamento non al proletariato , ma a una loro formula cento volte sconfitta . Possiamo tutti deplorare un tale stato di cose e conservare , nonostante questo , intatta la nostra fiducia che l ' unità socialista si farà . Ma è evidente che non possiamo per questo cedere a tentazioni di scetticismo e di abbandono . Al contrario : è nell ' azione che i socialisti devono proporsi di risolvere un problema che è fondamentale e che risponde al sentimento e agli interessi delle classi lavoratrici . Perciò il prossimo Congresso del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani ( ex Partito Unitario ) assumerà una importanza ancora maggiore , almeno per quanti navigano oggi contro corrente ansiosi di un segno di orientamento e di rinascita . Esso ci dirà fino a qual punto questa frazione tutt ' altro che trascurabile dei socialisti italiani ha la consapevolezza della funzione storica che l ' ora le affida di svolgere ; in quale misura cioè essa ha la capacità e l ' energia di farsi centro coordinatore e propulsore delle forze di opposizione , sulla base di quel programma di integrale rinnovamento della vita nazionale che noi e con noi sicuramente tutti i giovani da molti mesi invochiamo . Più volte sostenemmo la tesi che , nella attuale situazione , tocca ai socialisti l ' onore e l ' onere di guidare la opposizione italiana . E ora , col profilarsi di un nuovo non possumus massimalista , questa tesi si rafforza e si chiarisce fino a farci ritenere che saranno probabilmente gli elementi del disciolto partito unitario a farsi eco concreto dell ' appello che dalle masse si leva verso i socialisti perché vogliano sortire dalla stasi indecorosa nella quale si dibattono da anni . Noi non facciamo del partito un feticcio : siamo abbastanza sensibili per capire che non saranno le etichette che in definitiva trionferanno , ma le opere . Né abbiamo nascoste ( tutt ' altro ) le nostre modeste ma recise censure verso i maggiori esponenti del PSLI . Se diciamo che probabilmente una ripresa se una ripresa ha da esservi verrà dalle fila dei socialisti unitari è perché siamo convinti che questo partito ha in sé elementi tali da permettergli di assolvere il compito che ricordavamo più sopra . Si voglia o non si voglia il PSLI è l ' unico partito di opposizione che per il suo programma realistico , per gli appoggi e le simpatie che desta in tutti i ceti così manuali che intellettuali , per la notorietà dei suoi capi , per il primissimo posto occupato nella lotta , per il chiaro riconoscimento dell ' interesse universale e altamente umano dei valori oggi calpestati , per lo sforzo di contemperare le esigenze della classe con quelle della nazione , sia in grado di far leva su tutti i ceti non parassitari della popolazione e possa contare con quasi sicurezza per un non troppo lontano domani su un larghissimo seguito . Malgrado tutte le critiche che gli si rivolgono , il PSLI resta pur sempre l ' unico partito di massa che disponga di uno stato maggiore politico e sindacale degno di questo nome . E comunque si giudichino gli uomini che lo dirigono non si può fare a meno di riconoscere che cotesto troppo bistrattato stato maggiore , che è di una altezza morale fuori di discussione , è l ' unico esistente nelle fila dell ' opposizione . Il che , dati i tempi , non è poco . Si ricordi , infine , che esso è il solo partito , fatta eccezione forse per il repubblicano , nel quale si noti da tempo un fervore di iniziative e un promettente risveglio di forze giovanili ; e si affermi , sia pure faticosamente , un complesso processo di revisione . Questi e molti altri motivi ci fanno dunque ritenere che il PSLI , pur che sappia essere all ' altezza della situazione e sappia sfruttare i molti elementi che oggi giuocano in suo favore , potrà dare il primo segno tangibile di ripresa . E appunto per questo , noi vogliamo qui fissare sinteticamente quali sono secondo noi i massimi ostacoli che si frappongono tuttora nel suo cammino , nella speranza che il prossimo Congresso ci dica che le nostre critiche o sono superate o non hanno ragione di essere . Sembra dunque a noi che il PSLI comprometta le sue possibilità avvenire e in special modo la sua opera d ' attrazione dei migliori elementi della nuova generazione , per la riluttanza di alcuni dei suoi dirigenti a impostare la battaglia in modo radicale , adeguando cioè i suoi metodi di lotta alle ferree necessità dell ' ambiente e audacemente rivendicando quella iniziativa e quel posto nella ripresa oppositoria che gli vengono ormai da tempo per dovere e per diritto riconosciuti . Questa riluttanza deriva da un grave errore nella visione della situazione e da un troppo tenace e sentimentale attaccamento a un passato ormai definitivamente superato dal lato politico . Per essere più chiari sopravvive troppo in essi della mentalità , del programma , dello stato d ' animo aventiniani ; stati d ' animo , che , come è noto , comportavano la previsione di un rapido mutare della situazione per forze essenzialmente estranee all ' azione oppositoria , l ' accurata astensione da ogni candidatura alla successione , il desiderio di mantenere il contatto con tutte le forze di opposizione , il ripudio di tutti gli irrigidimenti che potessero eliminare anche una sola delle tante possibili soluzioni compromettendo nel tempo stesso l ' unità del blocco aventiniano . Ed ecco così non pochi degli unitari rifiutare nettamente ogni accenno alla questione istituzionale , ogni accentuazione della nota antiborghese , ogni maggiore precisazione intorno al programma del poi , ogni rivendicazione successoria . Ed ecco compromessa o gravemente ostacolata quell ' opera alla quale pure s ' ha da arrivare se vogliamo sortire dalle presenti distrette . Noi non abbiamo il culto della intransigenza esteriore e formale ; tanto che proclamiamo la necessità del più ampio mobilismo tattico . Non vogliamo imboscarci facendo nostre le negazioni in toto e rinchiudendoci in uno splendido isolamento che ci elimini dalla lotta positiva . Ma d ' altra parte non riusciamo assolutamente a comprendere la posizione di questi socialisti che in una situazione come l ' attuale danno prova di un malthusianismo così radicale da far loro respingere con orrore la tesi elementare della conquista del potere politico ; e che sono disposti a transigere a priori e in permanenza sul loro specifico programma , anche quando come oggi è il caso sono venute a cadere una per una tutte le condizioni che rendevano per l ' innanzi utile e forse inevitabile la transazione . Se ci fossero le forze con le quali e per le quali transigere , evitando gli irrigidimenti e i programmi a lunga scadenza , noi potremmo ancora riconoscere la logicità di una simile impostazione . Ma non riusciamo a vederle . Nel campo liberale e democratico , dove la disorganizzazione regnò sovrana non rimangono sulla breccia altro che pochi uomini di nobile carattere che reggono dignitosamente anche se spesso passivamente alla prova : e nel campo popolare è definitivamente cessata ogni attività anche strettamente legale . In campo restano dunque col PSLI solo i partiti repubblicano e massimalista , oltre scarse pattuglie democratiche . Sono queste le forze sulle quali , bene o male , possiamo fare assegnamento . Fuori di esse non ci sono in Italia , di forze reali , che i comunisti e i fascisti . Finché dunque il PSLI si ostinerà in questa erronea impostazione , solito frutto della solita immobilità di visione , darà inevitabilmente l ' impressione di essere disposto a tutti i compromessi pur di tenersi aperte tutte le strade ; e si inimicherà gli elementi più giovani e combattivi giustamente desiderosi per la somma stessa dei sacrifici che la lotta richiede di una assoluta nettezza di posizioni ideali e per salvare un passato ormai sepolto comprometterà l ' avvenire , il suo avvenire , immiserendo , sciupando questa grande battaglia . Ciò che si richiede in quest ' ora è un coraggioso riesame della situazione da un punto di vista meno contingente che la liberi dagli accidenti passeggeri e ingannatori . Quattro anni sono passati dall ' avvento del fascismo al potere e quasi due anni dal crollo dell ' Aventino . Noi non rammarichiamo nulla , non accusiamo nessuno . Chiediamo solo che si vogliano prendere una buona volta in considerazione le lezioni del passato ; chiediamo solo che si abbandoni l ' ottimismo facilone e la fede inconcussa nella legge del progresso indefinito ; chiediamo solo che gli oppositori italiani , pur senza cadere nelle braccia del volontarismo parolaio , si abituino a cercare la salvezza più nelle forze proprie che nelle armi , più nella storia che essi medesimi imbastiscono , che in quella imbastita dagli avversari e dal fato . Siamo stanchi di vivere alla giornata e di essere tutto , fuori che noi stessi . Occorre che i socialisti italiani tornino a essere loro , tornino cioè a battersi sul loro terreno , senza per questo rinnegare e allontanare nessuna forza efficiente di opposizione , ma solo facendosi essi centro delle forze affini con un programma che sia per lo meno socialista per l ' ispirazione e per gli ispiratori . Si facciano i socialisti , e per essi il PSLI , gli iniziatori dell ' accordo fra i partiti di opposizione per la conquista di un regime di integrale e agguerrita democrazia , il cui nerbo abbiano a essere le classi lavoratrici . L ' ora incalza e le masse , abbandonate a loro stesse , brancolano nel buio alla disperata ricerca di una luce , di un segno di vita , di ripresa , per piccoli che siano . Occorre far presto . Tra un anno potrebbe essere tardi . Altre mani sono pronte ad afferrare il bastone del comando . Il comunismo lavora . Contrapporre alla doppia concezione dittatoriale , per quanto profondamente diversa nei fini , una soluzione media che abbia come pernio il movimento socialista , come minimo comune denominatore la fede nel metodo democratico , come base essenziale le forze del lavoro in lotta per la loro emancipazione , ecco ciò che occorre in quest ' ora . Socialisti italiani , al lavoro .