StampaPeriodica ,
Un
maestro
sulla
pedana
di
combattimento
costituisce
un
avvenimento
ed
uno
spettacolo
a
lettere
maiuscole
.
Ci
sarebbe
da
riempire
una
mezza
biblioteca
di
robusti
tomi
sulle
discussioni
,
le
chiacchiere
,
i
commenti
,
i
pro
e
i
contro
che
questa
manifestazione
così
caratteristicamente
combattentistica
e
fascista
ha
suscitato
.
Erano
degli
anni
,
dei
lunghi
anni
che
la
questione
del
campionato
per
i
maestri
viaggiava
sull
'
altalena
dei
sì
,
forse
,
ma
,
però
.
La
Federazione
italiana
ha
troncato
decisamente
il
nodo
,
ha
spalancato
le
porte
ai
partigiani
del
si
ed
ha
filosoficamente
lasciato
il
campo
degli
oppositori
e
dei
dubitanti
a
baloccarsi
con
gli
arzigogoli
della
dialettica
.
Questione
scottante
,
delicata
.
Questione
risolta
e
ci
auguriamo
per
sempre
.
Per
chi
ha
orgoglio
,
passione
,
disinteressato
coraggio
la
porta
è
aperta
.
Il
premio
in
posta
valeva
certamente
il
rischio
ed
ecco
il
campo
tripartirsi
:
gli
iscritti
(
numerosi
,
108
)
i
partecipanti
(
un
po
'
meno
numerosi
,
65
)
,
gli
assenti
(
troppo
numerosi
)
,
cambieranno
parere
col
tempo
.
Per
la
verità
è
necessario
aggiungere
la
coda
di
una
quarta
categoria
che
chiameremo
degli
assenti
obbligatori
.
Solo
questi
ultimi
,
i
grandi
veterani
,
le
tempie
bianche
o
troppo
grigie
della
classe
magistrale
sono
gli
scusati
a
priori
.
L
'
opera
di
alcuni
di
questi
gloriosi
rappresentanti
della
vecchia
guardia
ed
i
frutti
creati
dalla
loro
passione
e
dalla
loro
valentia
non
hanno
bisogno
di
riconoscimenti
agonistici
.
Eppure
sulla
pedana
qualcuno
ha
voluto
ancora
essere
presente
per
il
misterioso
richiamo
di
quella
passione
che
arde
ancora
inesausta
nei
cuori
che
hanno
sempre
vent
'
anni
.
Le
gambe
erano
legnose
,
il
fiato
corto
,
lo
scatto
smorzato
ed
opaco
.
Sono
caduti
in
batteria
ma
hanno
combattuto
con
lo
spirito
del
moschettiere
che
cade
ma
non
si
arrende
.
Lasciate
che
al
loro
spirito
sia
di
conforto
l
'
illusione
guascona
della
solita
incompetenza
e
parzialità
delle
giurie
.
I
partecipanti
hanno
vinto
tutti
il
loro
campionato
d
'
Italia
;
anche
se
la
critica
stupida
con
il
morso
avvelenato
dell
'
assente
ghignerà
beffarda
sulle
prove
degli
sfortunati
.
Anche
se
gli
assenteisti
sfodereranno
la
sapienza
del
calcolo
dell
'
opportunismo
e
sarà
facile
per
essi
pronunciare
la
frase
di
prammatica
:
«
te
l
'
avevo
detto
io
»
.
Perché
,
sia
detto
ben
chiaro
,
questo
campionato
italiano
dei
maestri
deve
essere
considerato
come
una
rassegna
d
'
onore
della
classe
magistrale
italiana
,
una
scorta
di
atto
dimostrativo
di
stile
,
di
tecnica
e
di
correttissima
combattività
.
Solo
così
questa
nuova
pagina
dell
'
attività
schermistica
nazionale
raggiungerà
le
vere
finalità
per
le
quali
la
prova
è
stata
creata
.
E
giusto
,
è
logico
che
ai
validi
,
ai
giovani
,
agli
animosi
sia
consentito
di
misurarsi
sul
campo
della
vera
battaglia
,
sia
concessa
la
possibilità
di
affinare
il
bagaglio
delle
proprie
conoscenze
e
di
trarre
dalla
diretta
e
personale
esperienza
il
suggerimento
più
vitale
e
più
efficace
per
l
'
allievo
.
La
classe
magistrale
italiana
ed
i
giovani
maestri
in
particolare
avevano
bisogno
di
questa
iniezione
vivificatrice
,
di
questo
stimolo
al
proprio
orgoglio
di
distributori
del
buon
pane
della
tecnica
schermistica
.
I
più
grandi
maestri
che
la
storia
ricordi
furono
grandi
,
talvolta
grandissimi
campioni
.
La
regola
non
è
così
ferrea
né
così
generale
poiché
l
'
insegnamento
richiede
doti
caratteristiche
e
quanto
mai
particolari
.
Il
sapere
intendere
,
assimilare
,
distribuire
e
suggerire
con
magistero
d
'
arte
è
privilegio
di
pochi
ma
non
va
dimenticato
che
la
scherma
è
ben
vero
un
'
arte
ma
è
anche
,
e
sopratutto
,
un
'
arte
di
combattimento
.
Chi
avrà
saputo
combattere
e
vincere
la
bella
battaglia
,
con
l
'
arma
in
pugno
,
sulla
pedana
di
combattimento
,
avrà
carpito
il
segreto
sostanziale
di
tutte
le
vittorie
che
coronano
questa
nobilissima
disciplina
sportiva
,
alimentato
la
fiamma
che
sola
può
vivificare
e
far
brillare
la
fredda
maestria
della
tecnica
:
il
cuore
del
combattente
.
Salutiamo
nei
campionati
italiani
dei
maestri
la
più
bella
,
la
più
simpatica
e
la
più
convincente
delle
esibizioni
schermistiche
.
A
Mario
Bini
vincitore
del
fioretto
,
a
Giovanni
Palmeri
trionfatore
nella
spada
,
a
Nicolò
Perno
primo
nella
sciabola
è
andato
l
'
alloro
dei
trionfatori
.
Vittorie
meritate
,
conquistate
con
l
'
impeto
,
con
la
valentia
,
con
l
'
energia
che
distinguono
i
forti
.
Essi
hanno
indicato
la
via
e
saranno
pronti
domani
a
difendere
il
fiammeggiante
tricolore
conquistato
.
A
tutti
gli
altri
,
ad
iniziare
dall
'
ultimo
classificato
delle
prime
eliminatorie
,
il
plauso
di
tutti
gli
sportivi
.
Degne
di
particolare
rilievo
la
disciplina
,
la
correttezza
sportiva
e
la
forbitezza
stilistica
di
tutti
i
concorrenti
.
La
gara
si
è
svolta
nella
ricca
sala
d
'
armi
della
Società
del
Giardino
di
Milano
,
sede
degna
da
ogni
punto
di
vista
,
ma
dove
,
per
ragioni
che
ci
sfuggono
,
la
partecipazione
degli
spettatori
è
sempre
relativamente
limitata
.