StampaPeriodica ,
Non
mi
meraviglierei
se
anche
Stevenson
fosse
di
quegli
scrittori
che
,
per
un
complesso
di
circostanze
piuttosto
difficili
a
spiegare
,
i
conterranei
ammirano
,
spesso
anche
enfaticamente
,
ma
in
un
modo
intrigato
.
Nei
riguardi
di
questi
scrittori
,
gli
stranieri
godono
un
privilegio
di
spregiudicatezza
e
candore
,
o
diciamo
addirittura
d
'
ignoranza
:
ignoranza
che
,
come
in
altri
casi
,
finisce
per
contare
come
una
buona
azione
ad
esser
premiata
.
Si
potrebbe
obbiettare
,
quanto
all
'
Italia
,
che
Stevenson
non
è
ammirato
in
nessuno
dei
due
modi
,
perché
sostanzialmente
è
ignorato
;
e
lo
considerano
,
alla
lontana
,
come
un
autore
di
libri
d
'
avventure
pei
ragazzi
:
un
quissimile
di
Salgari
o
di
Verne
.
Ed
è
vero
.
Ma
se
,
nel
testo
o
in
traduzioni
fatte
con
arte
,
Stevenson
sarà
più
letto
,
non
credo
improbabile
si
riconoscerà
,
d
'
istinto
e
con
molta
chiarezza
,
il
suo
significato
vitale
,
che
,
studiando
alcuni
scritti
inglesi
intorno
a
lui
,
ho
visto
che
invece
è
scoperto
,
quando
è
scoperto
,
soltanto
tra
frasche
e
andirivieni
;
e
definito
,
quasi
sempre
,
incidentalmente
o
a
mezza
voce
.
È
uno
di
quei
casi
che
si
cerca
la
seggiola
sulla
quale
siamo
seduti
;
e
che
il
problema
letterario
s
'
inacerbisce
appunto
perché
si
parla
troppo
d
'
un
problema
letterario
e
ci
si
monta
il
capo
.
Probabilmente
la
vera
soluzione
la
dettero
,
fin
da
'
primi
giorni
di
Treasure
Island
,
i
ragazzi
.
È
l
'
unica
cosa
che
resterebbe
da
fare
ai
grandi
,
forse
non
sarebbe
altro
che
mettere
in
forma
,
con
più
riguardo
possibile
,
le
impressioni
dei
piccini
.
Ha
osservato
Chesterton
,
discutendo
un
libro
di
H
.
Bellyse
Baildon
su
Stevenson
,
che
,
nell
'
ammirazione
dei
lettori
colti
,
l
'
incanto
delle
straordinarie
virtù
di
questo
scrittore
è
in
certo
modo
turbato
dall
'
eccesso
d
'
una
virtù
addizionale
:
"
la
versatilità
e
destrezza
artistica
"
.
"
Egli
sofferse
della
sua
versatilità
,
non
perché
riuscì
abbastanza
bene
nei
generi
più
diversi
,
ma
perché
,
nei
generi
più
diversi
riuscì
troppo
bene
"
.
"
Capace
di
realizzare
il
proverbiale
miracolo
d
'
essere
in
cinque
posti
allo
stesso
tempo
,
portò
gli
altri
a
ritenere
ch
'
egli
fosse
cinque
diverse
persone
"
.
(
Twelve
Types
,
115
)
.
E
cinque
persone
,
specie
se
coperte
d
'
un
sol
nome
,
finiscon
sempre
coll
'
essere
molto
meno
convincenti
di
una
sola
persona
.
Ma
vorrei
dire
,
piuttosto
,
che
non
soltanto
Stevenson
fu
capace
di
trovarsi
in
cinque
posti
allo
stesso
tempo
,
in
modo
che
la
gente
poté
pensare
ch
'
egli
fosse
cinque
diverse
persone
.
Completamente
in
alcuni
dei
suoi
libri
,
saltuariamente
in
altri
,
tutte
le
sue
cinque
,
sette
o
otto
persone
:
il
ragazzo
,
il
cockney
,
il
letterato
,
il
pirata
,
il
puritano
,
si
riabbracciavano
fraternamente
e
ridiventavano
una
;
e
fu
,
per
l
'
appunto
,
nei
luoghi
più
semplici
dei
libri
abili
e
versatili
,
quando
non
fu
nei
più
semplici
fra
tutti
i
suoi
libri
.
In
realtà
,
uno
scrittore
come
lui
,
ricchissimo
di
senso
del
romanzo
peccava
,
almeno
in
certo
senso
,
di
eccesso
romanzesco
,
quando
,
pur
con
tutta
la
sua
scaltra
discrezione
e
la
sua
facoltà
di
dare
alle
immagini
la
positività
d
'
un
documento
storico
,
si
metteva
ad
architettare
un
romanzo
.
Senza
contare
che
per
questo
scrittore
così
dotato
la
vita
vissuta
era
stata
,
quasi
dal
principio
,
straordinaria
come
il
più
incredibile
dei
romanzi
.
"
Questo
clima
;
questi
viaggi
;
e
l
'
apparire
delle
terre
all
'
aurora
;
le
nuove
isole
che
spuntavano
dai
banchi
di
nebbie
mattutine
;
e
nuovi
approdi
boscosi
;
e
nuovi
allarmi
di
temporali
e
risacche
-
tutta
la
storia
della
mia
vita
è
per
me
più
bella
di
qualsiasi
poema
"
(
Letters
,
11
,
160
)
.
Per
questo
scrittore
,
la
disposizione
più
feconda
veniva
ad
essere
non
dico
tanto
rituffarsi
nella
propria
storia
"
più
bella
di
qualsiasi
poema
"
,
quanto
lasciarsi
galleggiare
alla
superficie
di
cotesta
storia
;
non
tanto
raccontarsi
nel
passato
,
quanto
rivedersi
nelle
cose
,
semplicemente
posando
gli
occhi
sul
mondo
.
La
sapienza
ingenua
del
suo
sguardo
bastava
a
creare
,
con
la
materia
immediata
del
mondo
,
il
più
pacifico
e
vertiginoso
miracolo
,
al
quale
era
impossibile
potessero
aggiunger
qualcosa
anche
le
più
acute
invenzioni
.
Tutta
la
sua
mitologia
è
,
così
,
colore
istantaneo
e
suono
.
Ci
son
parole
semplicissime
,
portate
senza
epiteti
:
la
parola
surf
,
per
esempio
;
che
nessun
altro
scrittore
sembra
possa
mai
più
,
in
nessun
modo
,
adoprarle
,
senza
accettare
nello
stesso
tempo
tutto
quello
che
in
lui
voglion
dire
,
tanto
il
suo
romanzo
ormai
le
riempie
e
le
preme
.
E
se
guarda
:
"
la
ciocca
secca
d
'
un
palmizio
come
un
ventaglio
d
'
oro
fra
la
verzura
"
o
"
l
'
acqua
dell
'
atollo
azzurra
e
grigia
;
e
nella
trasparenza
della
luce
sottomarina
il
corallo
rameggiante
e
fiorito
e
la
moltitudine
dei
pesci
che
volteggiano
,
punteggiati
,
striati
,
perfino
rostrati
come
pappagalli
...
"
(
In
The
South
Seas
,
167
)
;
il
suo
colore
è
in
sé
la
più
fantastica
delle
favole
;
e
qualsiasi
avventura
,
dopo
,
non
sembra
che
un
'
estensione
e
un
commento
.
Come
il
suo
stile
è
,
costantemente
,
così
delicato
e
fermo
,
leggero
e
governato
,
che
l
'
unica
sorpresa
ch
'
egli
riesce
ad
aggiungergli
è
d
'
arrivare
quasi
ad
obliarlo
,
ritrovando
nelle
lettere
e
diari
,
e
nelle
pagine
di
In
The
South
Seas
,
una
familiare
chiarezza
anche
superiore
a
quella
sua
chiarezza
temperata
su
Livio
;
una
naturale
finitezza
,
anche
più
raffinata
di
quella
sua
industriosa
finitezza
francese
.
Intendo
che
,
per
mio
conto
,
è
impossibile
,
nei
riguardi
di
Stevenson
,
eresia
più
rozza
e
pedantesca
di
quella
proposta
dal
suo
biografo
e
critico
Graham
Balfour
,
secondo
la
quale
,
una
volta
entrato
nei
mari
del
Sud
e
nell
'
ultimo
periodo
della
sua
vita
,
Stevenson
non
avrebbe
prodotto
più
nulla
d
'
assolutamente
grande
.
E
,
in
ogni
caso
,
sarei
piuttosto
per
un
'
eresia
che
sostenesse
il
contrario
.
Comunque
,
posso
assicurare
,
che
quella
versatilità
e
ubiquità
la
quale
determina
,
come
s
'
è
visto
,
in
alcuni
lettori
,
una
sorta
di
diminuzione
di
fede
,
per
conto
mio
non
mi
ha
mai
impedito
di
essere
a
tutti
i
suoi
spettacoli
e
col
più
innocente
abbandono
.
Ho
detto
che
,
riguardo
a
Stevenson
,
forse
converrebbe
fare
come
i
bambini
.
E
anche
in
questo
caso
,
oltre
mille
altri
,
mi
trovo
davvero
ad
avere
fatto
in
tutto
come
i
bambini
.
Al
pappagallo
di
cucina
,
sulla
nave
che
porta
i
pirati
verso
l
'
isola
del
tesoro
,
io
gli
ho
voluto
più
bene
che
se
fosse
stato
il
pappagallo
di
casa
mia
;
molti
anni
prima
di
sapere
che
c
'
erano
stati
anche
i
pappagalli
di
Daniel
Defoe
,
e
che
cotesto
,
probabilmente
,
veniva
da
quella
famiglia
di
pappagalli
.
E
son
sicuro
d
'
aver
sgranato
gli
occhi
come
un
bambino
,
quando
in
Treasure
Island
la
nave
deserta
viene
bordeggiando
sul
risucchio
come
la
più
indubitabile
e
pazza
delle
apparizioni
;
e
d
'
averli
sgranati
con
non
meno
stupore
,
più
tardi
,
e
,
questa
volta
,
non
più
soltanto
come
un
bambino
ma
anche
come
un
critico
,
nell
'
accorgermi
che
cotesta
nave
,
il
più
perfezionato
dei
vascelli
fantasma
,
apparteneva
alla
stessa
flottiglia
della
nave
-
scheletro
in
Coleridge
e
del
pontone
abbandonato
di
Gordon
Pym
.
La
voce
spettrale
presso
la
tomba
del
tesoro
,
il
campanello
del
lebbroso
in
The
Black
Arrow
,
il
gemito
delle
sirene
in
The
Beach
of
Falesa
,
e
quel
cantarellare
di
Keawe
nella
stanza
da
bagno
,
che
bruscamente
s
'
interruppe
e
non
si
sentì
più
(
The
Bottle
Imp
)
,
se
qualcuno
poté
udirli
e
scordarsene
,
per
me
li
sentii
con
troppo
spavento
da
potermene
mai
più
dimenticare
.
Il
diabolismo
di
The
Master
of
Ballantrae
e
Dr
.
Jekyll
,
appena
per
un
miracolo
non
mi
fece
davvero
credere
,
anche
me
come
tanti
,
a
un
pessimismo
di
Stevenson
.
E
se
,
infine
,
c
'
era
da
applaudire
una
trovata
da
maestro
,
un
'
alzata
di
genio
nel
cavarsi
d
'
impaccio
,
nel
rianimare
e
risolvere
una
situazione
(
per
esempio
il
duello
notturno
di
Wiltshire
e
Case
in
The
Beach
of
Falesa
che
poteva
,
da
un
minuto
all
'
altro
,
diventar
banale
,
io
ho
applaudito
con
la
compunzione
con
cui
si
applaudono
i
portenti
che
non
sapremo
far
mai
,
ma
ai
quali
la
bontà
di
Dio
ci
permette
,
qualche
volta
,
d
'
assistere
di
dietro
le
quinte
,
o
dalla
buca
del
suggeritore
.
Con
tutto
questo
,
so
che
ci
son
cose
nelle
quali
Stevenson
è
Stevenson
più
che
in
tutte
queste
cose
.
E
toni
anche
più
suoi
di
tutti
questi
toni
.
Verità
sue
,
più
romanzesche
di
tutte
queste
strepitose
invenzioni
.
Ripeto
ch
'
egli
era
troppo
immediatamente
pieno
di
romanzo
da
aver
bisogno
di
romanzi
.
Era
di
quei
poeti
che
dicono
qualche
gran
cosa
lirica
,
tutte
le
volte
che
scrivono
una
lirica
,
ma
forse
ne
dicono
una
anche
più
grande
,
quando
si
crederebbe
soltanto
che
avessero
tirato
giù
il
più
vago
degli
appunti
,
o
magari
avessero
chiesto
un
cerino
.
Era
di
quei
pittori
che
stemperano
gli
ori
e
le
gemme
del
Sultano
e
i
colori
del
tramonto
,
nella
loro
nuova
edizione
delle
Mille
e
una
notte
.
Ma
poi
si
scopre
che
la
figura
più
luminosa
la
tinsero
"
con
una
scatola
di
acquarelli
da
una
lira
"
,
come
quelle
che
,
per
dipingere
i
mari
e
i
regni
delle
loro
carte
geografiche
,
adoprano
i
bambini
.
Era
di
quei
sognatori
che
convincono
a
tutti
i
sogni
,
e
specialmente
ai
più
eccessivi
e
assurdi
sogni
;
e
così
ci
ha
fatto
credere
d
'
aver
visto
con
questi
poveri
occhi
il
diavolo
stesso
uscire
e
rientrare
nella
boccetta
più
lesto
d
'
un
lucertolino
(
The
Bottle
Imp
)
.
Ma
non
c
'
è
sogno
che
non
imbianchi
,
quando
s
'
è
visto
che
cosa
sieno
una
proda
d
'
erba
,
una
donna
lungomare
,
il
muro
d
'
una
casa
specchiati
nelle
sue
infantili
e
tremende
pupille
.
Era
di
quei
raccontatori
che
posson
fare
anche
a
meno
delle
suggestive
distanze
che
altri
ricava
dalle
cronache
e
dalle
leggende
,
o
trova
nelle
architetture
e
prospettive
del
racconto
;
perché
tutto
in
lui
,
all
'
atto
della
parola
,
precipitava
in
ingenuità
trasparenti
e
vivi
colori
,
ma
portando
seco
come
il
rombo
d
'
un
'
avventura
e
d
'
una
lontananza
infinita
.
Questa
chiarezza
misteriosa
diventa
più
fissa
e
più
alta
,
quando
gli
arcipelaghi
tropicali
gli
galleggiarono
incontro
,
come
paradisi
emersi
di
fondo
al
tempo
e
al
dolore
:
"
e
s
'
udirono
sopra
bordo
belare
gli
agnelli
e
un
uccello
che
cantava
alla
collina
;
e
ci
fiatò
incontro
l
'
odore
della
terra
e
della
frutta
e
dei
fiori
;
ed
ecco
,
una
casa
o
due
apparvero
...
"
(
In
the
South
Seas
,
6
)
.
Ma
l
'
accento
leggendario
è
in
ogni
impressione
della
sua
vita
;
né
ricordi
di
Barbizon
e
del
lago
artico
di
Saranac
;
di
Davos
Platz
e
della
domestica
Edimburgo
;
fino
a
quelli
della
miseria
infantile
,
nelle
interminabili
notti
di
tosse
e
di
febbre
,
in
braccio
alla
nutrice
:
"
Come
mi
ricordo
bene
di
quando
ella
m
'
alzava
di
letto
,
e
portandomi
alla
finestre
mi
mostrava
una
o
due
finestre
accese
di
là
dal
nero
cerchio
dei
giardini
;
e
l
'
un
con
l
'
altra
ci
dicevamo
che
forse
anche
laggiù
c
'
eran
dei
bambini
malati
con
le
loro
nutrici
e
come
noi
aspettavano
l
'
alba
!
"
(
Underwoods
:
The
Sick
Child
)
.
Nei
mari
del
Sud
il
suo
miracolo
riceve
soltanto
l
'
ultima
evidenza
;
e
succede
qualcosa
di
simile
a
quando
Wiltshire
sulla
nave
porta
all
'
occhio
il
cannocchiale
e
regola
la
vite
,
e
la
spiaggia
s
'
accostò
di
salto
.
Vita
e
fantasia
si
sovrapposero
in
assoluta
e
storica
identità
;
e
veramente
ormai
non
c
'
era
che
dimenticarsi
e
guardare
.
Tutti
i
suoi
personaggi
,
anche
quelli
che
non
aveva
avuto
coraggio
di
descrivere
,
eran
diventati
vivi
e
parlanti
,
di
carne
e
d
'
ossa
;
e
venivano
a
pigliare
il
thè
e
chiedergli
un
consiglio
in
casa
sua
e
sulla
veranda
:
i
capi
tribù
,
le
regine
cannibali
ora
spotestate
e
ospiti
delle
monache
;
i
pirati
ridotti
a
mestieri
ragionevoli
,
i
ravveduti
bucanieri
.
Così
le
sue
lettere
e
diari
di
questi
anni
son
la
miniera
d
'
un
materiale
che
non
ha
quasi
subìto
ritocchi
,
e
non
ne
aveva
bisogno
,
passando
negli
ultimi
racconti
famosi
;
ma
c
'
è
passato
soltanto
in
piccola
parte
.
Daremo
prossimamente
la
traduzione
d
'
alcune
di
coteste
pagine
;
e
,
oltre
alla
gioia
che
potrà
offrire
la
loro
bellezza
,
saranno
la
più
netta
riprova
di
quel
che
abbiamo
voluto
dire
della
visionarietà
di
Stevenson
e
del
suo
particolare
senso
del
romanzo
.
I
rematori
di
The
Beach
of
Falesa
;
che
vanno
con
il
loro
canotto
verso
le
cascate
dove
son
le
fate
;
quella
magica
barca
del
missionario
dipinta
di
bianco
,
la
cui
sagoma
sembra
d
'
aver
visto
(
con
la
seggiola
a
dondolo
e
l
'
elmo
di
sughero
del
prete
e
ogni
cosa
)
sulla
pancia
d
'
un
vaso
cretese
;
l
'
"
atollo
"
di
The
Isle
of
Voices
,
con
la
frangia
di
dattolieri
e
la
laguna
tempestata
di
stelle
;
e
Kokua
ch
'
esce
dal
bagno
col
suo
cappellone
di
paglia
;
e
Urna
sulla
riva
di
Falesa
nella
sua
nudità
d
'
antica
statua
greco
buddhista
,
non
son
che
poche
figure
d
'
un
album
che
ne
ha
mille
.
E
quanto
ai
guerrieri
e
capi
,
lasceremo
giudicare
quelli
che
conoscono
,
o
ai
quali
faremo
conoscere
,
Tembinok
re
di
Apemama
,
in
tight
o
in
uniforme
navale
,
con
la
pipa
di
schiuma
e
gli
occhiali
verdi
.
Tutti
i
suoi
personaggi
eran
diventati
veri
,
e
si
raccoglievano
intorno
a
lui
:
e
perfino
l
'
orrendo
lebbroso
di
The
Black
Arrow
,
dall
'
antichità
medievale
era
disceso
nel
lazzeretto
di
Molokai
,
con
centinaia
di
fratelli
.
Stevenson
volle
vivere
insieme
a
loro
parecchi
giorni
.
La
cristiana
giovialità
ch
'
è
la
gran
logica
dei
suoi
racconti
,
gli
si
trasformava
,
o
meglio
finiva
di
trasformarglisi
,
in
atto
;
e
questo
è
forse
l
'
ultimo
segreto
anche
della
sua
perfezione
di
poeta
,
conquistato
attraverso
le
sue
infinite
e
quasi
quotidiane
morti
;
il
segreto
di
quel
suo
ultimo
sguardo
,
umido
e
sfolgorante
sopra
le
cose
.
Com
'
è
diverso
,
anzi
contrario
a
tutti
gli
artisti
che
si
misero
in
giro
pel
mondo
,
disperati
predoni
!
Gauguin
,
che
va
a
Tahiti
per
ragion
.
d
'
estetica
,
e
,
dipingendo
Tahiti
,
con
la
coda
dell
'
occhio
guarda
Parigi
;
e
s
'
abbevera
di
vita
primordiale
,
come
uno
che
beve
vino
non
perché
il
vino
è
una
cosa
gioconda
,
ma
perché
ci
son
casi
che
il
vino
può
esser
anche
una
medicina
.
La
volontà
arcaica
di
Gauguin
a
Tahiti
non
è
spiritualmente
più
sana
dell
'
atto
col
quale
il
decadente
fuma
l
'
oppio
per
sognare
e
cavare
una
poesia
da
cotesti
sogni
.
Niente
di
simile
in
Stevenson
;
e
niente
di
quella
cupidità
ch
'
è
in
Henley
,
di
caricare
i
toni
della
vita
barbarica
.
La
sua
passione
per
le
avventure
,
i
combattimenti
,
il
sangue
che
corre
,
è
tutta
ariostesca
.
E
niente
della
professionalità
di
Kipling
,
della
sua
enfasi
imperiale
.
Stevenson
gira
soltanto
per
le
necessità
della
salute
distrutta
;
e
nella
sua
casa
di
Vailima
seguita
di
buona
voglia
a
scriver
fiabe
scozzesi
.
Non
ha
nessuna
velleità
di
allargare
il
mondo
,
come
fa
Kipling
,
che
non
è
mai
sazio
delle
diversità
più
mostruose
;
e
il
suo
interesse
,
invece
d
'
allargare
il
mondo
è
stranirlo
,
è
di
famigliarizzarlo
e
riempirlo
d
'
intimità
.
In
confronto
all
'
improntitudine
del
Kipling
,
giornalista
e
militare
,
che
commovente
confessione
quella
di
Stevenson
,
la
notte
che
precede
il
suo
approdo
alle
isole
dei
mari
del
Sud
!
"
A
un
tratto
sentii
vergogna
che
quelle
notti
fossero
più
belle
delle
nostre
notti
,
gli
astri
più
dolci
e
lucenti
,
le
costellazioni
più
armoniose
.
Sentii
vergogna
,
dico
,
come
d
'
un
'
estrema
infedeltà
,
d
'
aver
disertato
le
stelle
che
brillano
sui
miei
padri
...
"
(
In
the
South
Sea
,
14
)
.
È
questo
scrupolo
di
possedere
,
che
dà
benedizione
al
suo
possesso
.
E
per
questo
i
suoi
arcipelaghi
equatoriali
sembran
visti
nella
santa
luce
che
illuminò
le
prime
navigazioni
mediterranee
.
E
per
questo
la
vita
di
Samoa
e
di
Honololu
ha
la
domestica
universalità
che
prima
avevan
avuto
soltanto
quei
risvegli
borghigiani
e
giuochi
di
fanciulle
e
marini
colloqui
dell
'
Odissea
.