StampaPeriodica ,
Non
siamo
né
di
destra
né
di
sinistra
e
ce
ne
vantiamo
.
Parrà
forse
a
molti
un
paradosso
,
l
'
occuparsi
di
questioni
politiche
,
essere
buoni
italiani
,
eppure
non
appartenere
né
alla
destra
né
alla
sinistra
.
A
noi
sembra
invece
naturalissimo
.
Anzi
,
una
volta
accettate
le
opinioni
che
la
«
Rassegna
»
professa
,
non
sappiamo
davvero
come
potremmo
fare
per
ascriverci
a
destra
o
a
sinistra
.
La
«
Rassegna
»
vuole
il
suffragio
universale
uninominale
e
diretto
.
La
maggioranza
della
destra
non
lo
vuole
,
e
così
pure
la
maggioranza
della
sinistra
.
In
entrambe
le
schiere
vi
sono
pochi
individui
che
in
quest
'
argomento
voterebbero
con
noi
.
La
destra
accetta
una
qualche
estensione
del
suffragio
,
ma
parte
sempre
dal
punto
di
vista
delle
capacità
,
così
come
fa
pure
l
'
on
.
Depretis
nel
progetto
di
legge
da
lui
presentato
alla
Camera
L
'
on
.
Lanza
ci
dice
che
l
'
estensione
del
voto
dev
'
esser
fatta
in
modo
da
giovare
egualmente
a
tutte
le
classi
;
ma
noi
sfidiamo
chiunque
a
trovare
altro
modo
di
raggiungere
questo
intento
,
all
'
infuori
o
del
suffragio
universale
o
del
voto
graduato
;
e
questo
secondo
mezzo
non
è
praticamente
effettuabile
,
senza
dire
che
i
signori
di
destra
non
avrebbero
mai
l
'
ardire
di
affrontare
l
'
impopolarità
sostenendolo
.
E
la
sinistra
?
Essa
ha
,
dacché
è
al
potere
,
architettato
diversi
progetti
di
nuova
legge
elettorale
.
In
tutti
si
esclude
a
priori
il
suffragio
universale
,
in
tutti
si
dà
una
soverchia
preponderanza
all
'
elemento
cittadino
,
che
già
predomina
nel
nostro
paese
,
e
il
cui
esclusivo
predominio
è
la
ragione
principale
per
cui
appunto
richiedesi
una
riforma
elettorale
.
La
«
Rassegna
»
chiede
al
nostro
Stato
una
politica
più
sicura
di
sé
,
più
convinta
,
più
seria
di
fronte
alla
Chiesa
.
Ciò
non
vuole
la
maggioranza
della
destra
,
la
quale
trova
che
lo
stato
di
cose
attuale
è
l
'
ideale
;
la
quale
si
contenta
di
una
frase
vuota
e
ambigua
,
come
di
una
sicura
regola
di
condotta
.
Ciò
vuole
tanto
meno
la
maggioranza
della
sinistra
,
la
quale
dacché
è
al
potere
fa
crollare
anziché
rinforzare
quei
pochi
sostegni
che
ancora
difendevano
i
diritti
dello
Stato
di
fronte
alla
azione
invadente
e
accaparratrice
della
gerarchia
ecclesiastica
romana
.
Vi
sono
,
è
vero
,
e
a
destra
e
a
sinistra
,
alcuni
individui
che
sanno
valutare
tutto
il
pericolo
a
cui
la
nostra
civiltà
nazionale
va
incontro
;
ma
sono
eccezioni
,
che
il
partito
conserva
nel
suo
seno
,
tanto
per
avere
un
'
arme
di
più
contro
l
'
avversario
,
in
un
momento
in
cui
urga
batterlo
più
vigorosamente
in
breccia
.
Così
noi
vorremmo
che
la
proprietà
e
l
'
amministrazione
dei
beni
delle
parrocchie
fosse
riconosciuta
nella
comunione
dei
parrocchiani
correligionari
,
rappresentata
da
una
congregazione
elettiva
,
e
che
lo
Stato
non
concedesse
il
godimento
dei
frutti
delle
proprietà
destinate
al
mantenimento
degli
ufficiali
ecclesiastici
che
a
chi
è
designato
per
elezione
dai
parrocchiani
stessi
.
Volendo
queste
cose
,
ci
troviamo
compagni
con
alcune
brave
persone
di
destra
e
di
sinistra
,
ma
recisamente
contrari
alla
maggioranza
e
di
qua
e
di
là
.
Noi
abbiamo
sempre
patrocinato
gl
'
interessi
delle
classi
povere
nel
nostro
paese
.
Crediamo
che
la
prima
preoccupazione
del
nostro
governo
dovrebb
'
essere
quella
di
meglio
tutelare
quegl
'
interessi
,
che
ora
sono
conculcati
da
ogni
parte
,
dallo
Stato
,
dalla
provincia
,
dal
comune
e
dalla
classe
agiata
.
Non
ci
siamo
mai
stancati
dal
far
rilevare
l
'
urgenza
di
provvedere
e
con
misure
legislative
e
con
provvedimenti
amministrativi
di
ogni
maniera
.
Or
bene
:
qual
è
il
partito
che
sia
con
noi
in
questa
questione
?
Destra
o
sinistra
,
tutti
parlano
genericamente
della
questione
sociale
;
tutti
assicurano
che
essi
soli
cureranno
gli
interessi
delle
classi
meno
agiate
;
ma
di
provvedimenti
seri
ed
efficaci
non
se
ne
sono
visti
affatto
da
parte
dei
ministri
né
prima
del
18
marzo
1876
né
dopo
;
ma
e
gli
uni
e
gli
altri
molte
,
moltissime
cose
hanno
fatto
per
aggravare
la
condizione
del
nostro
contadiname
.
Tutto
il
nostro
sistema
d
'
imposte
gravita
sproporzionatamente
sul
lavoro
e
sul
povero
.
Il
nostro
contadino
non
trova
nella
società
difesa
alcuna
contro
la
prepotenza
e
gli
abusi
della
classe
che
sta
sovra
di
lui
.
Già
troppe
volte
,
del
resto
,
abbiamo
parlato
ampiamente
di
ciò
,
per
dover
ora
dilungarci
a
dimostrarlo
.
Ma
ora
,
ci
si
dirà
,
ora
che
la
sinistra
ha
preso
per
bandiera
l
'
abolizione
totale
del
macinato
,
perché
non
vi
schierate
con
lei
?
È
facile
spiegarlo
.
La
«
Rassegna
»
,
fin
dal
giugno
1878
,
consigliava
che
nel
più
breve
termine
possibile
si
dovesse
abolire
l
'
intera
tassa
sul
macinato
,
sostituendovi
qualche
altro
balzello
che
supplisse
al
vuoto
che
ne
deriverebbe
nelle
entrate
del
Tesoro
.
La
sinistra
vuole
ora
l
'
abolizione
,
ma
non
ha
il
coraggio
di
rimediare
al
deficit
con
tasse
che
vadano
a
colpire
gli
elettori
;
e
sostiene
che
4
e
4
fanno
9
perché
così
vuole
l
'
amor
di
parte
.
Il
suo
ragionamento
ci
pare
essere
il
seguente
:
«
Se
4
e
4
non
fanno
9
,
torna
la
destra
:
noi
non
vogliamo
la
destra
:
ergo
dobbiamo
ritenere
che
4
e
4
fanno
9
»
.
La
destra
mette
in
ridicolo
quest
'
argomentazione
ed
ha
ragione
;
ma
essa
stessa
che
vuole
?
Essa
si
contenta
di
dire
:
«
9
meno
1
fa
8;
4
e
4
fanno
8
:
noi
abbiamo
bisogno
di
9;
dunque
4
e
4
non
bastano
»
.
Ma
tace
sul
punto
essenziale
,
se
voglia
o
no
l
'
abolizione
del
macinato
.
Il
dirci
:
«
Per
abolire
il
macinato
,
ci
vogliono
nuove
tasse
,
perché
noi
vogliamo
il
pareggio
»
,
non
è
una
risposta
,
perché
il
quid
faciendum
rimane
sempre
dubbio
;
e
noi
chiediamo
loro
:
«
Volete
il
pareggio
mediante
nuove
tasse
da
sostituirsi
al
macinato
,
o
lo
volete
con
il
macinato
,
lasciando
tutto
così
come
sta
ora
?
»
.
Per
ora
nessuno
di
destra
lo
ha
detto
;
e
non
lo
ha
detto
perché
anch
'
essa
platonicamente
vorrebbe
abolire
il
macinato
,
ma
non
ha
il
coraggio
né
la
voglia
di
gravare
di
più
gli
elettori
per
isgravare
i
non
elettori
.
Onde
a
noi
la
questione
del
giorno
apparisce
in
questi
termini
:
destra
e
sinistra
ripugnano
dall
'
aggravare
gli
elettori
;
ma
mentre
la
seconda
preferisce
a
ciò
il
deficit
,
la
prima
vi
preferisce
il
macinato
.
Noi
invece
vorremmo
l
'
abolizione
del
macinato
,
e
il
mantenimento
del
pareggio
con
nuovi
balzelli
o
con
l
'
aggravamento
dei
vecchi
,
in
modo
che
colpiscano
di
preferenza
la
classe
abbiente
.
Onde
anche
in
siffatta
questione
non
sappiamo
d
'
essere
né
di
destra
né
di
sinistra
.
Le
riforme
amministrative
,
dice
di
volerle
l
'
un
partito
quanto
l
'
altro
;
all
'
atto
pratico
finora
l
'
uno
ha
fatto
su
per
giù
come
l
'
altro
.
Così
delle
riforme
nel
militare
,
nella
Marina
,
ecc
.
Tutti
le
vogliono
;
ma
nessun
partito
ha
un
programma
speciale
e
distinto
di
riforme
,
tale
da
poterlo
distinguere
dall
'
avversario
.
I
mali
che
si
deplorano
nell
'
amministrazione
e
nel
campo
della
giustizia
,
quelli
del
modo
in
cui
funzionano
le
istituzioni
parlamentari
;
l
'
ultrapotenza
dei
deputati
;
la
demoralizzazione
generale
;
sono
state
effetto
costante
del
governo
dell
'
uno
come
dell
'
altro
.
Non
vogliamo
entrare
nella
questione
se
uno
dei
due
partiti
abbia
mostrato
maggiore
serietà
e
dato
maggior
numero
di
uomini
di
Stato
che
non
l
'
altro
.
Questo
giudizio
spetterà
agli
storici
nell
'
avvenire
,
ma
non
è
ragione
sufficiente
per
ascriversi
a
un
partito
o
a
un
altro
.
Un
partito
non
è
,
e
non
deve
essere
semplicemente
una
società
di
persone
che
provino
simpatia
e
stima
reciproca
,
ma
invece
un
insieme
di
uomini
che
si
raccolgono
intorno
a
un
programma
determinato
nelle
questioni
maggiori
.
Queste
lotte
dei
nostri
partiti
ricordano
alcune
guerre
dei
nostri
comuni
medioevali
:
gli
uni
si
dicevano
guelfi
,
gli
altri
ghibellini
,
tanto
per
distinguersi
;
ma
del
Papa
o
dell
'
Imperatore
se
ne
ridevano
egualmente
tutti
e
due
.
Oramai
si
erano
sempre
chiamati
così
;
perché
cambiare
?
Firenze
guelfa
,
Pisa
ghibellina
,
dunque
giù
randellate
e
stoccate
;
sempre
in
nome
dei
princìpi
,
e
sempre
egualmente
a
danno
di
tutto
il
paese
.
Ma
che
cosa
vogliono
dunque
di
diverso
questa
destra
e
questa
sinistra
?
ci
dimanderà
il
lettore
ingenuo
.
Risponda
sempre
per
noi
quel
tal
poeta
di
Mugello
:
...
tutto
si
riduce
,
a
parer
mio
,
A
dire
:
esci
di
lì
,
ci
vo
'
star
io
.
StampaPeriodica ,
Caro
Gioda
,
al
vostro
telegramma
di
plauso
,
rispondo
con
poche
dichiarazioni
che
vi
prego
di
pubblicare
su
Il
Maglio
.
Veramente
avrei
preferito
tacere
in
proposito
e
che
alla
mia
iscrizione
ai
Fasci
venisse
data
la
stessa
importanza
che
ha
quella
del
più
modesto
gregario
,
innamorato
del
proprio
Paese
,
disposto
a
difenderlo
a
qualunque
costo
,
conscio
che
il
Fascismo
sia
l
'
unica
arma
indispensabile
alla
salvezza
d
'
Italia
.
Ma
poiché
giornali
e
giornaletti
di
diversi
partiti
e
di
diverse
parti
della
Nazione
hanno
,
con
varia
cortesia
,
commentato
la
mia
lettera
a
Mussolini
e
continuano
a
giungermi
lettere
di
privati
specialmente
cattolici
che
plaudono
o
si
stupiscono
o
imprecano
,
bisognerà
pure
che
io
affermi
pubblicamente
quelle
semplici
verità
cui
troppi
ahimè
!
sogliono
dare
assai
poca
importanza
.
La
pluralità
degli
Italiani
,
o
per
timidezza
o
per
buon
senso
eccessivo
o
perché
preoccupata
dalla
rapidità
evolutiva
delle
idee
che
travagliano
il
nostro
Paese
,
non
ha
finora
partecipato
attivamente
alla
lotta
politica
,
ha
solamente
sofferto
.
Ha
fatto
il
proprio
dovere
di
soldato
al
fronte
,
ha
sperato
in
una
pace
che
è
ancora
assai
lontana
,
ha
maledetto
nel
segreto
del
cuore
l
'
opera
dissolvitrice
degli
sciacalli
bolscevichi
;
per
poter
credere
nel
buono
e
nel
giusto
si
è
rifugiata
nelle
memorie
del
passato
,
ha
ripristinato
il
culto
delle
tradizioni
;
per
poter
sopportare
l
'
angoscia
è
ritornata
a
Dio
,
alla
legge
eterna
di
Cristo
,
alla
fede
dei
Padri
:
è
nato
così
uno
spiritualismo
nuovo
,
santificato
dall
'
immensità
del
dolore
.
Io
sono
stato
di
questi
uomini
fino
ad
ieri
;
ed
era
forse
necessario
che
l
'
ardore
e
la
sincerità
d
'
oggi
fossero
preparati
,
giorno
per
giorno
,
ora
per
ora
,
dallo
stillicidio
di
quella
pena
.
Si
giunge
alla
certezza
assoluta
di
noi
stessi
solo
attraverso
un
lungo
sentiero
di
spine
.
Ma
la
meta
è
di
luce
e
di
gioia
;
poiché
l
'
azione
è
splendida
.
Io
ho
toccato
la
meta
della
mia
certezza
il
giorno
che
ho
sentito
la
impossibilità
di
durare
nel
silenzio
delle
mie
solitudini
e
che
ho
compreso
la
viltà
del
non
scendere
in
campo
.
Il
campo
era
aspramente
conteso
dai
giovani
,
dalla
falange
di
coloro
che
,
per
purità
d
'
entusiasmo
,
a
costo
eli
ogni
sacrificio
,
hanno
dimostrato
e
dimostrano
di
adorare
l
'
Italia
.
Ho
voluto
essere
dei
loro
.
E
bisogna
che
siano
dei
loro
,
ossia
dei
nostri
,
quanti
in
Italia
tuttora
incerti
e
doloranti
vogliono
la
salvezza
d
'
Italia
.
Non
c
'
è
da
scegliere
:
il
Fascismo
procede
su
grandi
strade
parallele
e
tutte
conducono
a
un
fine
unico
:
di
liberazione
e
di
pace
.
Passano
le
falangi
col
moto
travolgente
della
guerra
:
ma
è
la
guerra
santa
:
ogni
gregario
porta
la
sua
croce
sul
petto
:
così
come
i
soldati
di
Goffredo
.
E
"
il
Dio
dei
Cristiani
è
con
noi
,
"
come
mi
scrive
un
prete
settantenne
di
Genova
,
don
Antonio
Benvenuto
,
fascista
.
Dio
è
con
noi
,
checché
arzigogoli
l
'
onorevole
Meda
quando
,
preoccupato
che
venga
scossa
la
compagine
del
suo
partito
,
manda
articoli
ai
giornali
per
dimostrare
come
i
cattolici
non
possano
essere
fascisti
,
la
violenza
fascista
contrastando
coi
dettami
di
Cristo
...
StampaPeriodica ,
Cominciamo
con
questo
numero
la
pubblicazione
di
una
serie
di
rapporti
"
riservatissimi
"
al
Comm
.
Bocchini
,
direttore
generale
della
P.S.
in
Italia
,
redatti
da
un
attivissimo
antifascista
d
'
azione
addetto
al
servizio
di
spionaggio
;
il
quale
per
la
sua
posizione
autorevole
è
di
solito
bene
informato
.
Al
.
Comm
.
Bocchini
Ministero
dell
'
Interno
Roma
(
Riservatissimo
N
.
566
)
Parigi
,
10.10-30
.
Egregio
commendatore
,
L
'
affare
della
cheddite
è
andato
ottimamente
.
Avevamo
pensato
di
farne
trovare
un
paio
di
chilogrammi
nel
barattolo
del
caffè
di
Filippo
Turati
,
il
quale
ha
una
svariata
raccolta
di
caffettiere
napoletane
che
con
un
paio
di
articoli
scritti
come
si
conviene
ne
"
La
Liberté
,
"
potevano
benissimo
passare
per
"
macchine
infernali
"
truccate
in
quel
modo
per
meglio
varcare
la
frontiera
svizzera
.
Poi
,
abbiamo
pensato
che
Turati
era
meglio
riservarcelo
per
un
altro
complotto
,
a
cui
metteremo
mano
nel
caso
in
cui
questo
in
corso
non
dovesse
dare
tutti
i
risultati
previsti
.
Anche
per
Nitti
e
Sforza
abbiamo
delle
buone
idee
;
ma
bisognerà
che
io
faccia
una
corsa
a
Roma
per
metterci
d
'
accordo
soprattutto
sui
"fondi."
Intanto
quello
che
non
marcia
è
l
'
affare
del
"
Becco
Giallo
.
"
Eravamo
rimasti
d
'
accordo
che
subito
dopo
l
'
arresto
di
Alberto
Cianca
,
l
'
ambasciatore
avrebbe
fatto
energici
passi
al
Quai
d
'
Orsay
per
ottenere
il
decreto
di
sospensione
dell
'
immondo
libello
e
l
'
espulsione
dell
'
altro
direttore
,
che
non
siamo
riusciti
a
coinvolgere
nel
complotto
,
perché
abita
ad
un
settimo
piano
ed
era
impossibile
entrare
dalla
finestra
per
mettergli
la
cheddite
sotto
al
letto
.
I
corrispondenti
di
Parigi
,
che
erano
stati
istruiti
,
hanno
funzionato
a
dovere
.
Ed
infatti
tutti
i
giornali
con
"
Il
Corriere
della
Sera
"
in
testa
,
hanno
annunziato
come
imminente
il
provvedimento
.
Ma
questo
,
al
momento
in
cui
scrivo
,
non
è
ancora
arrivato
e
credo
che
anche
questa
volta
abbiamo
fatto
palla
corta
.
Ho
fatto
una
capatina
in
redazione
,
con
la
scusa
che
mi
mancava
una
copia
arretrata
della
collezione
,
per
vedere
che
faccia
avevano
e
che
pensavano
.
In
quanto
alla
faccia
,
la
prima
impressione
è
stata
poco
confortante
.
Le
dico
:
come
se
non
fosse
affare
loro
!
Tranquilli
peggio
di
Salandra
dopo
un
terremoto
o
del
Duce
nostro
invitto
dopo
una
delle
tante
battaglie
che
vince
sempre
.
Le
loro
faccie
erano
più
fresche
del
solito
ed
a
gonfiarle
di
schiaffi
come
i
palloncini
della
"
Rinascente
"
del
due
volte
senatore
Borletti
,
avrei
avuto
un
gusto
matto
.
Quello
che
pensano
dell
'
affare
è
poi
addirittura
esasperante
.
E
se
non
ci
fosse
il
fatto
che
la
ghigliottina
qui
la
fanno
funzionare
senza
guardare
al
fine
nazionale
,
non
ci
penserei
un
momento
a
mettermene
un
paio
sulla
coscienza
con
relativo
encomio
solenne
nel
foglio
d
'
ordini
.
In
breve
il
loro
ragionamento
è
questo
:
"
Il
Becco
Giallo
"
lei
mi
capisce
chi
è
che
parlava
così
è
un
giornale
attrezzato
per
i
lunghi
viaggi
.
Il
suo
bagaglio
è
perciò
,
ridottissimo
:
tutta
l
'
amministrazione
registri
,
fascettari
,
timbri
e
conti
debitori
compresi
entra
in
una
valigetta
50
per
25
,
trasportabile
a
mano
.
Soppresso
in
Italia
,
venne
a
spalla
,
in
un
sacco
da
montagna
,
in
Francia
dove
,
rispettoso
delle
leggi
del
paese
e
fiducioso
negli
immortali
principi
dell
'
89
(
che
roba
mi
tocca
sentire
,
senza
neanche
poter
sparare
!
)
riprese
le
sue
pubblicazioni
.
Se
domani
ai
cani
del
signor
Ambasciatore
dicendo
(
perdoni
,
signor
commendatore
la
frase
irriverente
,
ma
la
riporto
tale
e
quale
,
mettendo
di
mio
soltanto
l
'
a
maiuscola
all
'
Ambasciatore
,
perché
lei
ci
faccia
mente
locale
)
dovesse
essere
soppresso
in
Francia
,
si
trasferirebbe
in
ferrovia
o
in
battello
in
un
punto
qualunque
di
un
paese
qualunque
ove
sia
una
tipografia
ed
un
ufficio
postale
e
continuerebbe
come
prima
,
peggio
di
prima
.
E
se
anche
in
quel
punto
qualunque
di
un
paese
qualunque
dovesse
essere
soppresso
,
andrebbe
a
piedi
,
in
bicicletta
o
in
automobile
in
un
altro
punto
di
un
altro
paese
qualunque
ove
fosse
una
tipografia
e
un
ufficio
postale
,
e
ricomincerebbe
da
capo
...
E
così
di
seguito
per
tutto
il
giro
del
mondo
in
53
anni
,
quanti
restano
dei
sessanta
appaltati
al
Padreterno
da
Mussolini
.
Che
ne
dice
,
di
simili
criminali
?
Mi
istruisca
sul
da
farsi
.
Dev.mo
AGENTE
99
P
.
S
.
Riapro
per
dirle
che
ho
fatto
trasferire
Menapace
in
Olanda
in
attesa
che
si
schiarisca
l
'
orizzonte
e
che
lei
mi
mandi
istruzioni
.
Bisognerebbe
intanto
mettere
sotto
la
stampa
nazionale
per
fare
capire
al
governo
francese
che
la
condanna
di
Cianca
,
Sardelli
e
Tarchiani
gioverebbe
alle
buone
relazioni
franco
-
italiane
,
faciliterebbe
l
'
accordo
navale
,
spianerebbe
la
via
alla
Locarno
del
Mediterraneo
,
abbatterebbe
gli
ostacoli
al
regolamento
dello
statuto
per
Tunisi
e
allargherebbe
la
zona
d
'
influenza
dell
'
acqua
di
colonia
del
signor
Coty
col
quale
vado
benissimo
.
StampaPeriodica ,
8
aprile
1881
Tutta
l
'
Europa
seguiva
con
ansietà
la
lotta
ardente
impegnatasi
fra
il
despotismo
illimitato
e
la
gioventù
rivoluzionaria
lotta
che
continua
da
due
anni
senza
tregua
,
col
terrore
da
una
parte
e
dall
'
altra
.
Ogni
nuovo
attentato
contro
lo
Tzar
,
lasciava
la
società
occidentale
stupefatta
,
atterrita
;
i
commenti
erano
assai
vari
;
ma
in
una
cosa
convenivano
tutti
:
in
questo
,
cioè
,
che
la
cagione
stessa
della
lotta
era
da
cercarsi
appunto
nell
'
assolutismo
stesso
del
monarca
.
Di
guisa
che
,
quando
giunse
la
notizia
della
catastrofe
del
13
di
marzo
,
parve
che
nessuno
ne
fosse
meravigliato
:
se
l
'
aspettavano
tutti
!
Finito
questo
primo
atto
del
dramma
luttuoso
,
sorge
spontanea
la
domanda
:
vorrà
il
nuovo
Tzar
approfittare
dell
'
esperienza
triste
fatta
da
suo
padre
,
o
vorrà
seguire
la
via
del
despotismo
illimitato
;
e
,
tanto
nel
primo
,
quanto
nel
secondo
caso
,
qual
sarà
la
condotta
della
gioventù
rivoluzionaria
?
Per
ora
,
a
queste
domande
è
assai
difficile
rispondere
,
tanto
più
che
ai
giornali
russi
viene
officiosamente
proibito
di
parlare
delle
riforme
politiche
ed
economiche
da
introdursi
nel
paese
;
ma
la
stampa
europea
va
generalmente
d
'
accordo
nel
supporre
qual
sarà
l
'
opera
del
nuovo
Tzar
.
Nel
«
Times
»
e
nella
«
Revue
politique
»
sono
stati
stampati
degli
articoli
di
un
personaggio
,
che
conosce
davvicino
Alessandro
III
;
questi
articoli
assicurano
,
e
noi
non
esitiamo
a
dubitare
dell
'
assicurazione
,
che
non
v
'
è
da
aspettarsi
una
costituzione
,
in
Russia
,
a
mo
'
di
quelle
che
han
vigore
nell
'
Europa
occidentale
,
essendo
lo
Czar
partigiano
del
partito
ultranazionaleslavofilo
,
che
abborre
dalle
forme
della
civiltà
occidentale
.
A
quel
che
sembra
lo
Tzar
si
preoccuperà
,
invece
,
della
sorte
della
classe
rurale
,
e
vorrà
essere
uno
«
Czar
dei
contadini
»
.
Le
riforme
,
che
si
proporrebbe
d
'
introdurre
,
saranno
queste
:
1
.
Diminuzione
considerevole
del
pagamento
dovuto
pel
riscatto
delle
terre
;
2
.
Cambiamento
radicale
del
sistema
d
'
imposte
;
3
.
Abolizione
della
tassa
di
capitazione
(
pogolovnaia
podat
)
;
4
.
Facilità
d
'
emigrazione
in
altri
governi
(
province
)
sulle
terre
del
fisco
;
5
.
Abolizione
del
sistema
de
'
passaporti
;
6
.
Fondazione
di
banche
rurali
.
Oltre
a
ciò
darebbe
la
libertà
ai
vecchi
credenti
(
setta
religiosa
)
;
ma
quanto
alla
costituzione
propriamente
detta
,
non
c
'
è
da
aspettarla
...
...
L
'
assemblea
consultiva
,
di
cui
si
è
tanto
parlato
,
consiste
di
228
rappresentanti
della
città
di
Pietroburgo
,
eletti
fra
i
grandi
proprietari
,
i
locatori
principali
delle
case
,
i
grandi
industriali
e
la
burocrazia
.
Questi
228
rappresentanti
elessero
fra
di
loro
25
membri
e
25
supplenti
.
Il
modo
con
cui
fu
eletta
quest
'
assemblea
fu
assai
singolare
.
La
popolazione
della
città
non
sapeva
neanche
di
che
si
trattasse
.
Il
giorno
dopo
il
decreto
dello
Czar
,
che
,
convocava
codesta
assemblea
,
la
polizia
andava
per
tutte
le
case
a
raccogliere
i
voti
;
alcuni
non
sapevano
chi
indicare
,
e
la
polizia
proponeva
sé
stessa
;
altri
credevano
si
trattasse
di
perquisizioni
;
e
nascondevano
la
roba
;
riunioni
elettive
naturalmente
,
non
potevano
aver
luogo
.
L
'
assemblea
era
convocata
non
per
altro
che
per
aiutare
la
polizia
a
ristabilire
il
così
detto
ordine
e
la
così
detta
sicurezza
pubblica
in
Pietroburgo
...
...
Parte
del
popolo
istigata
dalla
polizia
,
diventa
,
in
tanta
confusione
,
furiosa
contro
la
gioventù
studiosa
.
Ci
furono
de
'
casi
,
in
cui
de
'
giovani
studenti
e
delle
studentesse
vennero
bastonati
ferocemente
dalla
moltitudine
e
minacciati
di
essere
impiccati
ai
fanali
...
...
La
carestia
è
dappertutto
spaventevole
:
12
governi
(
province
)
sono
in
piena
miseria
;
prima
del
13
marzo
,
i
consigli
provinciali
(
zemstvo
)
chiedevano
sussidi
al
governo
;
ora
è
proibito
di
trattare
della
questione
della
fame
fra
i
contadini
!
...
28
aprile
1881
Dopo
la
catastrofe
del
13
di
marzo
,
tutti
si
domandavano
ansiosamente
qual
sarebbe
la
condotta
di
Alessandro
III
.
Certuni
confidavano
nel
buon
senso
dello
Czar
e
prevedevano
già
delle
riforme
e
la
tranquillizzazione
del
paese
;
ma
queste
illusioni
svanirono
dopo
un
mese
di
regno
del
nuovo
carnefice
.
Dico
carnefice
e
senza
esagerazione
perché
la
Russia
traversa
adesso
un
tal
periodo
straziante
,
che
non
si
vide
nemmeno
durante
il
regno
dello
Czar
di
ferro
,
Nicola
I
.
Quest
'
ultimo
fu
mansueto
,
in
paragone
col
suo
nipote
Alessandro
III
.
A
tutti
sono
già
note
le
ultime
esecuzioni
,
che
provocarono
dappertutto
un
senso
d
'
orrore
.
Alessandro
III
è
il
primo
fra
gli
Czar
che
abbia
fatto
giustiziare
due
donne
:
dico
due
,
poiché
sebbene
la
seconda
non
sia
ancora
impiccata
,
la
sua
condizione
è
peggiore
della
morte
.
Il
meglio
morire
cento
volte
che
rimanere
5
mesi
nelle
torture
morali
e
sapere
che
con
ogni
giorno
che
passa
si
stringe
vieppiù
sempre
la
corda
rimasta
lenta
attorno
al
collo
...
...
La
reazione
che
infierisce
adesso
in
Russia
è
incredibile
.
Vecchi
processi
,
la
cui
sentenza
fu
pronunziata
due
o
tre
anni
fa
riveduti
ora
dal
senato
,
hanno
un
esito
inaudito
.
Nel
processo
di
Tcighirin
,
ove
furono
complicati
molti
contadini
per
una
cospirazione
iniziata
dai
rivoluzionari
nelle
campagne
,
le
condanne
non
furono
,
relativamente
,
molto
dure
.
Adesso
tutti
quelli
,
che
furono
assolti
,
sono
condannati
da
1
a
6
anni
di
carcere
,
quelli
che
furono
solamente
esiliati
nei
lontani
governi
della
Russia
,
ora
sono
condannati
ai
lavori
forzati
in
Siberia
da
13
a
20
anni
.
Fra
questi
v
'
è
una
donna
.
Quanto
ai
contadini
stessi
,
la
loro
pena
fu
commutata
,
ma
in
tal
modo
ch
'
essi
si
troveranno
ben
peggio
nell
'
esilio
in
Siberia
che
nelle
prigioni
del
proprio
paese
.
(
Golos
,
11-22
aprile
.
)
Ultimamente
,
avvennero
tumulti
fra
gli
studenti
di
Mosca
e
di
Pietroburgo
in
favore
della
libertà
di
riunione
.
La
politica
non
vi
entrava
per
niente
;
ma
le
Università
furono
circondate
dalle
truppe
;
arresti
in
massa
furono
eseguiti
;
e
,
dopo
essere
stati
processati
dall
'
autorità
universitaria
,
500
studenti
furono
condannati
chi
al
carcere
,
chi
esiliato
e
chi
escluso
dall
'
Università
.
Ma
non
è
solamente
la
gioventù
studiosa
che
protesta
ed
insorge
contro
la
brutalità
del
regime
attuale
.
I
contadini
del
governo
di
Tver
si
sollevano
contro
i
signori
,
non
volendo
giurare
al
nuovo
Czar
,
dicendo
che
col
nuovo
regno
comincerà
la
schiavitù
abolita
dallo
Czar
ucciso
.
Ci
vollero
delle
truppe
per
soffocare
questo
movimento
.
Nel
governo
di
Volinsk
fra
poco
saranno
processati
più
di
200
contadini
che
si
sollevarono
contro
certe
imposte
inflitte
loro
dai
preti
per
riti
religiosi
.
Gli
arresti
si
succedono
ogni
giorno
in
una
quantità
indeterminabile
.
Giorni
sono
furono
sequestrate
:
la
stamperia
della
«
Narodnaia
Volia
»
,
cioè
la
stamperia
del
«
Comitato
esecutivo
»
,
a
Pietroburgo
ed
un
'
altra
stamperia
clandestina
a
Kieff
,
cioè
quella
dell
'
«
Unione
meridionale
degli
operai
»
.
A
Kieff
fra
pochi
giorni
si
aspetta
un
nuovo
processo
contro
la
frazione
del
partito
rivoluzionario
russo
del
«
Ciornî
Perediel
»
(
divisione
nera
)
.
Questa
frazione
si
chiama
popolare
,
perché
intende
particolarmente
alla
propaganda
fra
il
popolo
.
Vi
sono
implicate
sei
persone
,
fra
cui
3
donne
...
...
Per
finire
,
aggiungerò
che
quel
giovane
il
quale
gettò
la
seconda
bomba
,
che
cagionò
la
morte
ad
Alessandro
II
,
e
morì
senza
dir
il
suo
nome
,
è
un
Polacco
,
Chrenivezky
studente
all
'
Università
di
Pietroburgo
.
StampaPeriodica ,
Richiamo
l
'
attenzione
di
tutti
i
Fasci
e
dei
rispettivi
Direttori
e
Comandi
squadra
sull
'
ammonimento
reciso
del
nostro
Capo
nel
suo
recente
discorso
di
Udine
:
L
'
indisciplina
,
le
violenze
inutili
,
singole
,
sporadiche
vanno
represse
e
punite
"
col
ferro
e
col
fuoco
.
"
Non
è
possibile
che
azioni
d
'
impulsivi
o
di
avventurieri
e
di
lestofanti
,
infiltratisi
nelle
nostre
file
,
possano
ostacolare
l
'
attività
del
fascismo
ed
offuscare
la
bellezza
magnifica
della
nostra
milizia
.
E
pertanto
,
sotto
l
'
impressione
di
non
pochi
fatti
particolari
,
dolorosamente
avvenuti
qua
e
là
,
per
opera
di
incoscienti
pseudo
fascisti
richiamo
gli
organi
dirigenti
e
responsabili
del
fascismo
ligure
:
1
)
Sul
mimetismo
troppo
sovente
pappagallesco
e
,
talvolta
,
antiumano
e
irritante
dei
bandi
a
persone
,
e
di
azioni
contro
singoli
o
case
abitate
da
estranei
,
da
donne
bambini
vecchi
!
Ciò
che
può
essere
chirurgicamente
necessario
in
un
caso
,
è
inutile
e
antipatico
in
altri
cento
casi
.
Può
condurre
a
fatti
spiacevoli
e
dolorosi
,
non
previsti
e
voluti
.
I
bandi
alle
persone
non
possono
essere
deliberati
che
dai
direttori
provinciali
!
Inoltre
il
fascista
deve
essere
generoso
e
cavalleresco
.
Dieci
contro
uno
è
semplicemente
vile
e
non
fascista
.
Le
donne
,
i
bambini
vanno
rispettati
e
protetti
,
anche
se
famigliari
di
avversari
.
2
)
Sull
'
abuso
che
da
taluni
fascisti
si
va
facendo
in
ferrovia
o
tranvie
,
di
non
pagare
biglietti
e
di
tenere
,
verso
chi
ne
chiede
il
pagamento
,
contegno
spavaldo
.
Codesto
è
bolscevismo
bello
e
buono
.
Altro
che
restaurazione
dello
Stato
!
3
)
Sull
'
abuso
inutile
e
spendereccio
di
viaggi
,
colazioni
e
pranzi
in
occasione
di
cerimonie
.
I
volontari
del
fascismo
che
si
rispettano
,
si
accontentano
di
poco
e
fanno
anche
dei
sacrifici
.
Altrimenti
si
va
a
finire
nello
scrocconismo
festaiolo
.
4
)
Sulla
enorme
frequenza
,
anche
fuori
la
propria
città
,
di
collette
,
offerte
di
cartoline
,
oblazioni
ecc
.
Tutte
questue
,
codeste
,
che
ormai
scocciano
il
buon
cittadino
italiano
che
,
nonostante
tutta
la
simpatia
,
giudica
in
cuor
suo
,
si
secca
e
manda
al
diavolo
gli
scocciatori
in
camicia
nera
.
Inoltre
questo
spesseggiare
di
questue
è
talvolta
pretesto
ed
occasione
al
pelandronismo
di
loschi
volontari
del
far
niente
e
del
vivere
a
scrocco
,
ieri
comunisteggianti
,
oggi
disposti
a
giurare
ed
...
a
spassarsela
col
fascismo
.
5
)
Sull
'
abuso
di
vestire
la
camicia
nera
.
La
camicia
nera
è
una
divisa
.
È
la
divisa
dei
morti
.
È
il
segno
della
fede
e
del
valore
fascista
.
Va
rispettata
.
Va
vestita
nelle
cerimonie
,
o
solo
in
seguito
a
comando
dei
Superiori
.
E
chi
la
veste
deve
onorarla
con
la
sua
condotta
.
Avviene
invece
che
taluno
la
porti
a
zonzo
nei
caffè
,
in
giro
per
le
piazze
e
perfino
nei
postriboli
.
Ciò
non
deve
più
avvenire
...
Ferracelo
Lantini
,
Delegato
Regionale
StampaPeriodica ,
Il
fascismo
è
in
crisi
,
in
gravissima
crisi
economica
,
politica
,
morale
.
Tutti
lo
sentono
,
tutti
lo
dicono
.
Mussolini
confessa
che
i
tempi
sono
"difficili."
All
'
estero
,
nelle
cancellerie
e
nei
giornali
,
le
previsioni
si
fanno
ogni
giorno
più
scure
.
La
caduta
di
De
Rivera
preannuncia
la
rovina
mussoliniana
e
richiama
l
'
attenzione
del
mondo
sulla
tragedia
italiana
.
Il
mito
di
un
fascismo
ricostruttore
d
'
Italia
è
crollato
miseramente
.
Il
popolo
italiano
è
oggi
,
in
virtù
del
littorio
,
schiavo
ed
affamato
.
Perciò
il
mal
contento
si
diffonde
,
guadagna
le
fila
di
quelli
che
del
fascismo
furono
un
tempo
i
sostenitori
ardenti
,
mentre
i
primi
conati
di
rivolta
(
Sulmona
,
Faenza
,
Viterbo
)
danno
il
senso
della
catastrofe
vicina
.
L
'
antifascismo
guadagna
terreno
,
si
riorganizza
,
i
giovani
accorrono
,
l
'
ora
delle
grandi
prove
si
approssima
.
Ed
ecco
risorgere
,
sull
'
inquieto
orizzonte
la
Medusa
monarchica
,
speranza
vile
e
addormentatrice
.
Da
qualche
settimana
a
questa
parte
ringalluzzita
dalle
cerimonie
matrimoniali
,
la
compagnia
scema
degli
italiani
filomonarchici
si
è
rimessa
in
moto
a
diffonder
consigli
di
calma
,
pazienza
,
prudenza
:
tale
e
quale
come
dopo
il
delitto
Matteotti
.
Ci
sussurrano
del
povero
re
prigioniero
,
del
principino
antifascista
,
di
Maria
José
che
guarda
storto
Mussolini
,
del
Papa
che
vuole
vendicarsi
,
di
Federzoni
che
,
d
'
accordo
coi
gesuiti
e
la
grande
industria
,
prepara
la
successione
.
Un
diluvio
di
pettegolezzi
uno
più
falso
e
più
sciocco
dell
'
altro
il
cui
effetto
è
uno
solo
:
spezzare
la
ripresa
antifascista
e
dar
tempo
a
Mussolini
di
superare
la
crisi
per
ribadirci
le
già
pesanti
catene
.
Molte
animule
in
pena
,
che
la
salvezza
attendono
da
tutti
fuor
che
da
se
stessi
,
abboccano
all
'
amo
e
vanno
sospirando
d
'
orecchio
in
orecchio
i
"
magari
fosse
vero
...
"
Bisogna
reagire
.
E
violentemente
reagire
.
Matteotti
non
deve
essere
morto
invano
.
L
'
amara
esperienza
di
Amendola
,
ultimo
nobile
cavaliere
dell
'
idea
monarchica
,
non
deve
andar
perduta
.
La
monarchia
va
inchiodata
sin
d
'
ora
alle
sue
tremende
responsabilità
.
Diciamo
subito
che
noi
non
siamo
dei
repubblicani
pregiudizialisti
.
Non
crediamo
cioè
che
un
paese
,
sol
perché
retto
a
repubblica
,
divenga
perciò
solo
depositario
d
'
ogni
giustizia
e
virtù
.
In
Inghilterra
vivremmo
benissimo
sotto
la
monarchia
.
Ma
diciamo
chiaro
e
tondo
che
la
monarchia
in
Italia
è
venuta
meno
al
suo
compito
storico
e
alla
sua
funzione
specifica
di
garante
delle
libertà
statutarie
,
e
deve
considerarsi
finita
.
Casa
Savoia
-
Carignano
non
regna
per
diritto
divino
o
per
lunga
tradizione
di
secoli
.
Casa
Savoia
-
Carignano
regna
in
Italia
solo
e
solamente
in
virtù
del
patto
statutario
liberamente
accettato
in
sei
plebisciti
.
Dal
giorno
(
sono
sette
anni
!
)
che
il
patto
fu
dal
re
calpestato
,
il
patto
è
risolto
e
il
popolo
italiano
ha
riacquistato
,
intera
,
la
sua
libertà
.
La
sua
libertà
,
dopo
questa
esperienza
,
ha
un
solo
nome
:
repubblica
.
A
chi
ci
parla
della
monarchia
come
possibile
salvatrice
,
noi
rispondiamo
col
ricordo
di
una
complicità
continua
,
gravissima
,
determinante
.
L
'
alleanza
infame
non
si
scioglie
all
'
ora
ultima
,
quando
tutto
precipita
.
Sette
anni
di
corresponsabilità
non
si
lavano
col
facile
pentimento
del
poi
.
Ricordiamo
:
Fu
la
monarchia
a
consegnare
il
potere
a
Mussolini
,
sovrapponendosi
a
Governo
,
a
Parlamento
,
a
Paese
,
a
quel
Paese
che
,
nelle
elezioni
del
"
21
"
aveva
schiacciato
il
fascismo
sotto
una
valanga
di
schede
.
Fu
la
monarchia
ad
apporre
il
suo
sigillo
ad
una
serie
indefinita
di
decreti
anticostituzionali
,
dalla
revoca
della
libertà
di
stampa
e
di
associazione
alla
legge
sul
Gran
Consiglio
,
nonostante
l
'
avvertimento
solenne
e
contrario
dell
'
antico
suo
servitore
,
Giolitti
.
Fu
la
monarchia
ad
amnistiare
gli
assassini
di
Matteotti
e
a
tradire
vergognosamente
le
opposizioni
abbandonandole
,
dopo
il
colpo
di
stato
del
3
gennaio
,
mani
e
piedi
legati
,
alle
vendette
del
Duce
.
Fu
la
monarchia
a
ratificare
la
soppressione
di
tutte
le
libertà
,
a
firmare
le
leggi
eccezionali
,
a
consentire
la
feroce
persecuzione
di
cittadini
rei
soli
di
tener
fede
a
quello
Statuto
cui
tuttora
,
per
atroce
ironia
,
è
fatto
obbligo
agli
impiegati
e
ai
soldati
,
di
prestar
giuramento
.
La
monarchia
,
sempre
la
monarchia
.
Né
si
dica
che
bisogna
distinguere
tra
padre
e
figliolo
,
tra
Vittorio
ed
Umberto
.
Il
monarca
rappresenta
l
'
istituto
monarchico
in
tutti
i
suoi
elementi
e
ne
impegna
coi
suoi
atti
presente
e
avvenire
.
Ma
a
parte
ciò
,
grandemente
si
illude
chi
vede
nel
figlio
un
correttivo
del
padre
.
Gli
antifascisti
sappiano
che
il
principe
cova
sogni
grotteschi
di
restaurazione
,
monarchica
-
autoritaria
,
a
braccetto
dei
preti
,
se
ora
posa
ad
antifascista
,
non
è
in
odio
a
Mussolini
tiranno
,
a
Mussolini
liberticida
,
ma
sol
perché
vuol
essere
lui
al
posto
di
Mussolini
,
lui
al
centro
della
vita
italiana
,
lui
a
profittare
della
centralizzazione
di
poteri
operata
dal
fascismo
.
Per
ben
7
anni
ha
servito
di
comparsa
nelle
cerimonie
fasciste
,
ha
rivestito
la
camicia
nera
,
comandato
alle
manovre
battaglioni
di
militi
,
concesso
interviste
all
'
Impero
,
votato
clamorosamente
alle
elezioni
...
plebiscitarie
primo
ed
unico
tra
i
principi
ereditari
per
i
fascisti
.
È
tardi
ormai
per
il
voltafaccia
caro
ai
Savoia
.
Coloro
che
ancora
sognano
una
libertà
per
concessione
graziosa
del
Sovrano
,
tradiscono
la
loro
impotenza
e
la
loro
bassezza
.
La
libertà
non
si
dona
,
ma
si
conquista
;
e
in
tanto
vale
in
quanto
molto
si
è
dovuto
lottare
per
conquistarla
.
Tutti
i
grandi
popoli
hanno
conquistato
la
libertà
sulle
barricate
,
suggellando
col
sangue
il
loro
noviziato
di
modernità
.
L
'
Italia
non
può
sottrarsi
al
suo
fato
.
Una
falsa
libertà
che
ci
venisse
elargita
da
una
monarchia
fedifraga
,
attraverso
compromessi
miserabili
,
sarebbe
una
schiavitù
ancor
più
triste
perché
più
definitiva
della
presente
.
Basta
coi
re
e
con
le
speranze
nel
re
.
Monarchia
e
fascismo
fanno
tutt
'
uno
.
Legati
alla
stessa
catena
,
marciano
assieme
e
assieme
debbono
cadere
.
Il
popolo
italiano
non
si
lascerà
attrarre
nella
trappola
monarchica
.
Il
popolo
italiano
prepara
la
sua
rivoluzione
che
spazzerà
via
tutti
i
tiranni
,
tutti
i
responsabili
,
tutti
i
traditori
.
A
cominciare
dal
Re
.
StampaPeriodica ,
Un
atto
di
barbarie
inaudita
si
commette
in
questo
momento
in
Russia
.
Una
giovane
donna
,
Jessa
Helfmann
,
condannata
a
morte
dal
tribunale
dello
Czar
,
non
aspetta
che
di
sgravarsi
per
porgere
il
collo
delicato
alla
corda
dello
strangolatore
.
Le
angosce
,
gli
strazi
ineffabili
di
quella
madre
,
per
la
quale
il
primo
vagito
del
figlio
suonerà
lugubre
come
la
morte
,
quelle
angosce
,
quegli
strazi
hanno
un
'
eco
in
ogni
cuore
gentile
,
che
non
sia
complice
dello
Czar
e
de
'
suoi
carnefici
.
Le
donne
italiane
,
che
validamente
perorarono
,
sebbene
invano
!
pel
giovane
caporale
Barsanti
,
le
madri
,
che
sentono
agitarsi
in
seno
il
frutto
delle
viscere
loro
,
quelle
che
furono
,
quelle
che
saranno
madri
,
levino
la
voce
contro
il
capestro
di
Alessandro
III
!
Domandino
esigano
unanimi
la
liberazione
di
Jessa
Helfmann
!
Noi
invitiamo
le
società
femminili
,
le
società
operaie
,
tutti
i
giornali
e
tutti
gli
uomini
di
cuore
,
che
non
parteggiano
per
lo
Czar
e
pel
carnefice
,
a
far
eco
alla
nostra
chiamata
.
Lasciar
impiccare
Jessa
Helfmann
mantenerla
più
a
lungo
in
quelle
torture
senza
protestare
d
'
orrore
,
sarebbe
un
'
onta
per
tutta
l
'
Europa
civile
.
Imola
,
5
maggio
1881
.
StampaPeriodica ,
Comando
Generale
Fascista
Proclama
Fascisti
!
Italiani
!
L
'
ora
della
battaglia
decisiva
è
suonata
.
Quattro
anni
fa
,
l
'
Esercito
nazionale
scatenò
di
questi
giorni
la
suprema
offensiva
che
lo
condusse
alla
vittoria
:
oggi
,
l
'
esercito
delle
Camicie
Nere
riafferra
la
Vittoria
mutilata
e
,
puntando
disperatamente
su
Roma
,
la
riconduce
alla
gloria
del
Campidoglio
.
Da
oggi
Principi
e
Triari
sono
mobilitati
.
La
legge
marziale
del
Fascismo
entra
in
pieno
vigore
.
Dietro
ordine
del
Duce
i
poteri
militari
,
politici
e
amministrativi
della
Direzione
del
Partito
vengono
riassunti
da
un
Quadrumvirato
Segreto
d
'
Azione
con
mandato
dittatoriale
.
L
'
Esercito
,
riserva
e
salvaguardia
suprema
della
Nazione
non
deve
partecipare
alla
lotta
.
Il
Fascismo
rinnova
la
sua
altissima
ammirazione
all
'
Esercito
di
Vittorio
Veneto
.
Né
contro
gli
agenti
della
forza
pubblica
marcia
il
Fascismo
,
ma
contro
una
classe
politica
di
imbelli
e
di
deficienti
che
in
quattro
lunghi
anni
non
ha
saputo
dare
un
governo
alla
Nazione
.
Le
classi
che
compongono
la
borghesia
produttiva
sappiano
che
il
Fascismo
vuole
imporre
una
disciplina
sola
alla
Nazione
e
aiutare
tutte
le
forze
che
ne
aumentino
l
'
espansione
economica
e
il
benessere
.
Le
genti
del
lavoro
,
quelle
dei
campi
e
delle
officine
,
quelle
dei
trasporti
e
dell
'
impiego
,
nulla
hanno
da
temere
dal
potere
fascista
.
I
loro
giusti
diritti
saranno
lealmente
tutelati
.
Saremo
generosi
con
gli
avversari
inermi
.
Inesorabili
con
gli
altri
.
Il
Fascismo
snuda
la
sua
spada
per
tagliare
i
troppi
nodi
di
Gordio
che
irretiscono
e
intristiscono
la
vita
italiana
.
Chiamiamo
Iddio
e
lo
spirito
dei
nostri
cinquecentomila
Morti
a
testimoni
che
un
solo
impulso
ci
spinge
,
una
sola
volontà
ci
raccoglie
,
una
passione
sola
ci
infiamma
:
contribuire
alla
salvezza
e
alla
grandezza
della
Patria
.
Fascisti
di
tutta
Italia
!
Tendete
romanamente
gli
spiriti
e
le
forze
.
Bisogna
vincere
.
Vinceremo
.
Viva
L
'
Italia
!
Viva
il
Fascismo
!
Il
Quadrumvirato
StampaPeriodica ,
Una
notizia
tragica
nel
suo
laconismo
ci
giunge
da
Lipari
.
Il
confinato
Filipic
Giuseppe
,
di
Nlovac
(
Istria
)
,
giovane
robustissimo
e
aitante
,
è
morto
il
20
gennaio
in
seguito
a
polmonite
traumatica
causatagli
da
una
violentissima
bastonatura
dei
militi
.
Egli
fu
uno
dei
tanti
colpiti
nella
prova
generale
di
massacro
che
ebbe
luogo
a
Lipari
il
29
e
30
dicembre
u
.
s
.
Gli
eroi
dell
'
Era
Nuova
gli
fracassarono
varie
costole
coi
calci
dei
moschetti
,
determinando
una
fatale
lesione
ai
polmoni
.
Ai
confinati
venne
fatto
assoluto
divieto
di
partecipare
ai
funerali
.
Avendo
qualcuno
protestato
la
milizia
intervenne
con
nuove
violenze
.
Il
povero
Filipic
fu
così
accompagnato
al
cimitero
dai
suoi
bastonatoci
.
Filipic
era
un
irredento
.
Il
popolo
italiano
,
per
liberare
lui
e
i
suoi
fratelli
istriani
dalla
tirannide
austriaca
ha
lasciato
il
fiore
della
sua
giovinezza
nelle
trincee
.
Ora
il
bastone
fascista
,
in
nome
dell
'
Italia
imperiale
,
lo
uccide
.
Quale
tragica
rivoltante
ironia
...
Fino
a
quando
permetteremo
a
quest
'
orda
di
briganti
di
usurpare
il
governo
del
nostro
paese
?
StampaPeriodica ,
31
giugno
1881
Sono
tumulti
,
sommosse
isolate
,
o
è
il
principio
della
rivoluzione
?
Tal
è
la
domanda
che
si
fa
involontariamente
chi
legge
le
notizie
,
che
giungono
ogni
giorno
dalla
Russia
.
Non
importa
esser
ottimisti
,
basta
conoscere
alquanto
le
condizioni
,
in
cui
versano
attualmente
i
contadini
,
gli
operai
e
tutte
le
classi
della
società
in
Russia
,
per
considerare
la
situazione
tragica
attuale
come
il
principio
d
'
un
soqquadro
generale
delle
istituzioni
e
dello
stato
attuale
di
cose
.
Alessandro
III
,
il
quale
non
mira
in
tutti
i
suoi
«
ukasi
»
che
alla
guerra
contro
gli
elementi
«
sovversivi
»
,
come
quelli
che
turbano
la
tranquillità
dello
stato
e
soprattutto
la
sua
,
non
s
'
avvede
,
naturalmente
,
che
se
il
suo
trono
si
trova
bensì
in
pericolo
pei
colpi
portatigli
dal
partito
rivoluzionario
,
pericolo
ben
maggiore
sta
nella
marea
che
sale
da
tutt
'
altro
lato
,
marea
popolare
che
annegherà
lui
ed
il
suo
trono
.
Tutto
ciò
che
avviene
oggi
in
Russia
fa
intravedere
un
89
russo
nel
senso
della
distruzione
della
monarchia
assoluta
e
del
feudalesimo
dei
signori
;
ma
sarà
naturalmente
,
diverso
dal
francese
per
le
conseguenze
positive
,
dipendendo
esse
dallo
spirito
particolare
del
popolo
russo
e
dai
progressi
dei
tempi
moderni
,
rappresentati
dalla
gioventù
socialista
e
dalla
società
colta
democratica
da
un
lato
,
e
dall
'
altro
dalla
piena
assenza
della
borghesia
come
classe
organizzata
e
composta
.
Sì
,
senza
farsi
illusioni
,
si
può
ritenere
la
Russia
alla
vigilia
d
'
un
'89
:
tutto
ciò
che
ivi
succede
lo
conferma
.
La
carestia
sevisce
in
20
governi
della
Russia
orientale
,
centrale
e
meridionale
.
I
contadini
,
in
massa
lasciano
le
campagne
e
si
recano
nelle
città
in
cerca
di
lavoro
e
d
'
elemosina
.
Tutto
quel
po
'
di
bene
che
hanno
avuto
,
l
'
ha
venduto
il
governo
per
pagarsi
delle
imposte
,
che
i
contadini
non
poterono
pagare
;
e
questi
,
spogliati
,
derubati
,
non
avendo
più
che
pelle
ed
ossa
,
vanno
di
casa
in
casa
stracciati
,
scalzi
,
colle
teste
scoperte
,
chiedendo
un
tozzo
di
pane
;
e
,
non
trovandolo
,
si
nutrono
di
pezzi
di
cuoio
,
d
'
ossa
,
di
cose
putrefatte
,
che
trovano
nelle
spazzature
.
E
questi
sono
ancora
fortunati
.
Nei
governi
orientali
,
le
madri
vendono
i
loro
figli
maschi
per
3
rubli
e
lasciano
le
femmine
al
cimitero
per
non
vedere
la
loro
agonia
.
In
altri
luoghi
,
le
madri
danno
i
loro
figli
a
chi
li
vuole
prendere
per
non
vederli
morire
di
fame
.
Un
bambino
,
leggiamo
nello
«
Slovo
»
,
si
è
roso
un
dito
del
piede
dalla
fame
,
e
n
'
è
morto
.
Il
tifo
,
la
difterite
e
la
peste
or
ora
scoppiata
nella
Russia
meridionale
,
conseguenze
tutte
della
carestia
,
devastano
le
campagne
.
Nei
centri
industriali
,
il
salario
è
ridotto
ad
un
minimo
incredibile
:
gli
uomini
ricevono
da
5
a
7
rubli
al
mese
,
e
le
donne
non
più
di
un
rublo
.
Ma
nemmeno
questa
misera
condizione
è
sicura
.
Le
fabbriche
,
a
cagione
della
crisi
generale
,
diminuiscono
la
quantità
del
lavoro
,
e
il
«
Nuovo
tempo
»
dice
che
nel
governo
di
Kostroma
4000
operai
si
trovano
ora
senza
lavoro
e
nella
più
squallida
miseria
.
Ecco
le
condizioni
delle
popolazioni
in
Russia
:
esse
chiariscono
le
sommosse
contro
gli
ebrei
,
che
si
son
estese
ora
anche
contro
i
signori
russi
,
come
l
'
annunziano
le
ultime
notizie
della
Piccola
Russia
,
ove
i
contadini
s
'
impadronirono
delle
terre
signorili
,
prendendole
in
possesso
comunale
,
secondo
le
tradizioni
patriarcali
del
contadino
russo
.
Del
resto
fin
dal
principio
c
'
era
da
prevedere
che
i
tumulti
principali
contro
gli
ebrei
non
si
fermerebbero
lì
,
ma
andrebbero
più
oltre
.
Dalle
numerosissime
corrispondenze
,
di
cui
sono
pieni
i
giornali
russi
,
come
il
«
Golos
»
,
il
«
Poriadok
»
,
il
«
Novoe
Vremia
»
,
il
«
Telegrafo
»
di
Mosca
,
e
dalle
relazioni
dei
giornali
meridionali
,
si
deduce
chiaramente
che
non
fu
solo
il
fanatismo
religioso
che
spinse
il
popolo
contro
gli
ebrei
.
Il
fanatismo
religioso
fu
un
'
occasione
,
un
pretesto
che
giustificava
il
popolo
a
'
suoi
occhi
stessi
per
gli
atti
che
commetteva
;
ma
la
cagione
delle
sommosse
furono
principalmente
economiche
.
La
miseria
,
la
mancanza
di
lavoro
,
il
caro
de
'
viveri
,
la
rivendita
de
'
quali
si
trova
generalmente
nelle
mani
degli
ebrei
,
spinsero
il
popolo
contro
questi
ultimi
,
come
loro
nemici
più
vicini
ed
evidenti
.
Quando
a
Odessa
le
autorità
intimarono
al
popolo
di
sciogliersi
,
minacciandolo
del
carcere
,
della
Siberia
ed
anche
della
morte
,
si
udirono
molte
voci
gridare
:
«
È
lo
stesso
,
peggio
di
così
non
si
può
stare
»
.
Ma
la
sanzione
morale
ottenuta
col
fare
degli
atti
«
grati
a
Dio
»
,
sterminando
«
gl
'
infedeli
»
,
non
bastò
:
allo
spirito
popolare
occorreva
una
sanzione
legale
;
e
,
secondo
le
sue
tradizioni
di
tanti
secoli
di
schiavitù
,
l
'
ha
trovata
nei
pretesi
«
ukasi
»
del
governo
,
bollati
e
mandati
dappertutto
,
che
ordinavano
di
«
sterminare
gli
ebrei
»
.
Tali
voci
si
ripetevano
in
tutti
i
luoghi
della
Russia
meridionale
.
I
contadini
si
rivolgevano
ai
consigli
provinciali
,
chiedendo
loro
di
far
vedere
«
l
'
ukas
dello
Czar
che
ordinava
di
uccidere
gli
ebrei
»
.
Ad
Olviopol
gli
operai
si
recarono
dal
Sindacato
per
chiedergli
«
la
carta
bollata
»
,
ma
il
più
bello
è
l
'
interpretazione
che
dà
il
popolo
all
'
ultimo
ukas
dello
Czar
,
ove
egli
si
rivolge
alla
società
,
perché
questa
lo
aiuti
nella
guerra
che
sostiene
cogli
elementi
«
anarchici
-
sovversivi
»
(
kramolniki
)
.
Gli
ukasi
dello
Czar
si
leggono
generalmente
ai
contadini
nelle
chiese
,
di
modo
che
il
popolo
ha
interpretato
i
«
kramolniki
»
a
modo
suo
,
cioè
che
sono
i
commercianti
,
(
kramorniki
)
i
signori
,
gli
sfruttatori
provenuti
dal
popolo
stesso
(
kulaki
)
,
gli
ebrei
ed
i
funzionari
pubblici
.
Alle
autorità
che
si
oppongono
a
queste
voci
,
che
vanno
sempre
aumentando
,
il
popolo
risponde
come
a
traditori
venduti
agli
ebrei
ed
ai
signori
.
A
Elisabetgrad
venne
lapidato
a
morte
un
officiale
dei
cosacchi
,
allorquando
volle
soffocare
il
movimento
del
popolo
sollevato
,
e
a
Odessa
la
medesima
sorte
toccò
ad
un
ispettore
di
quartiere
.
I
governatori
generali
fanno
affiggere
in
tutte
le
grandi
città
delle
circolari
per
ismentire
le
dicerie
popolari
,
e
nel
medesimo
tempo
i
governatori
militari
annunziano
pure
per
circolari
e
affissi
che
adopreranno
la
forza
armata
nel
caso
della
continuazione
dei
tumulti
;
ma
le
autorità
civili
e
militari
temono
esse
stesse
il
popolo
,
il
che
spiega
la
loro
piena
inattività
nei
primi
giorni
dei
tumulti
.
E
poi
,
come
dice
il
«
Nuovo
tempo
»
,
il
popolo
sollevato
offre
l
'
aspetto
di
un
vero
esercito
disciplinato
,
avente
a
capo
gli
uomini
più
intelligenti
,
energici
e
decisivi
,
i
quali
indovinano
la
volontà
popolare
;
e
se
sentono
di
non
essere
più
capaci
di
dirigere
,
svaniscono
nelle
file
dei
semplici
combattenti
,
cedendo
il
loro
posto
a
persone
più
atte
a
guidare
il
popolo
.
Gl
'
insorti
d
'
un
governo
vanno
nei
governi
vicini
.
L
'
incendio
spento
in
un
luogo
comincia
in
un
altro
;
ed
in
tutta
la
Russia
centrale
:
Orci
,
Kursk
,
Cernigoff
e
Carkoff
si
aspettano
dei
fatti
simili
a
quelli
della
Russia
meridionale
ed
occidentale
.
Tutta
la
stampa
russa
si
preoccupa
molto
di
questi
movimenti
popolari
,
e
cerca
d
'
indagarne
le
cagioni
;
tutti
i
giornali
,
eccetto
quelli
del
genere
della
«
Gazzetta
di
Mosca
»
li
attribuiscono
alle
malattie
sociali
gravissime
,
da
cui
sono
affette
tutte
le
istituzioni
dello
stato
;
e
,
chi
alludendo
,
chi
dicendo
chiaro
,
vedono
tutti
un
solo
modo
di
riparare
i
mali
sociali
,
ed
è
per
mezzo
di
una
costituzione
e
di
riforme
politiche
ed
economiche
,
che
possono
alquanto
migliorare
le
finanze
dello
stato
,
le
quali
soffrono
disavanzi
tali
,
che
c
'
è
da
temere
una
piena
crisi
finanziaria
.
Tutti
escludono
che
vi
siano
state
delle
provocazioni
da
parte
dei
socialisti
rivoluzionari
.
I
socialisti
,
è
vero
,
prendono
parte
ai
movimenti
scoppiati
dappertutto
,
ma
per
dar
ad
essi
un
carattere
più
generale
,
indicano
nei
proclami
al
popolo
,
che
non
sono
i
soli
ebrei
quelli
contrai
quali
si
deve
insorgere
,
ma
che
si
deve
insorgere
contro
tutti
gli
oppressori
e
sfruttatori
,
ebrei
o
cristiani
,
e
contro
le
autorità
.
Con
tali
proclami
addosso
furono
arrestati
parecchi
socialisti
travestiti
da
pellegrini
o
da
guardie
rurali
,
e
fu
pure
arrestata
,
in
campagna
,
una
donna
che
diffondeva
tali
manifesti
.
Ignatieff
e
lo
Czar
vogliono
invece
far
credere
che
la
cagione
unica
di
tutti
i
turbamenti
sociali
siano
i
socialisti
,
come
lo
disse
il
primo
ministro
di
stato
nelle
circolari
spedite
ai
governatori
generali
delle
provincie
,
e
lo
Czar
stesso
nell
'
udienza
ch
'
ebbe
col
barone
ebreo
Ghinzburg
,
il
quale
venne
per
conferire
con
lui
come
delegato
degli
ebrei
.
E
le
persecuzioni
e
gli
arresti
dei
socialisti
corrispondono
appunto
alle
vedute
dello
Czar
e
del
governo
.
Le
persone
le
più
energiche
delle
frazioni
del
«
Ciornî
Perediel
»
e
della
«
Narodnaia
Volia
»
(
Terroristi
)
vengono
arrestati
ogni
giorno
.
L
'
ufficiale
di
marina
Sucanoff
e
i
suoi
compagni
,
una
donna
molto
notevole
del
partito
rivoluzionario
,
furono
pure
arrestati
giorni
sono
,
come
complici
dell
'
uccisione
e
degli
attentati
commessi
contro
Alessandro
II
.
Essi
saranno
processati
nel
mese
di
giugno
in
un
con
Trigoni
,
Micailoff
ed
altri
terroristi
.
Tutti
si
aspettano
che
al
boia
Froloff
non
manchi
l
'
occasione
di
esercitare
il
suo
officio
,
forse
anche
prima
che
venga
la
parte
di
Jessa
Helfmann
.
Le
notizie
sparse
sul
conto
suo
dall
'
Intransigeant
non
vengono
confermate
da
alcuna
altra
parte
;
perciò
essendo
la
fonte
da
cui
provengono
assai
incerta
,
non
si
può
saper
nulla
di
determinato
sulla
sua
sorte
.
Dall
'
altra
parte
,
il
giornale
officiale
russo
annunzia
che
dei
professori
privati
,
Balandin
e
Slavians
,
non
addetti
alla
prigione
,
i
quali
la
visitarono
nel
carcere
preventivo
,
ma
non
nella
fortezza
di
Pietro
e
Paolo
,
trovarono
che
il
suo
stato
non
inspira
alcun
timore
d
'
aborto
.
È
vero
che
anche
questa
fonte
è
altrettanto
poco
sicura
quanto
quella
dell
'
Intransigeant
.
Del
resto
,
la
situazione
di
Jessa
Helfmann
è
già
tanto
triste
da
far
inorridire
chiunque
abbia
un
po
'
di
sentimento
umano
;
e
non
c
'
è
bisogno
di
aggiungere
di
più
per
isvegliare
lo
sdegno
e
l
'
orrore
di
tutte
le
società
civili
.