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DESTRA O SINISTRA? ( - , 1879 )
StampaPeriodica ,
Non siamo né di destra né di sinistra e ce ne vantiamo . Parrà forse a molti un paradosso , l ' occuparsi di questioni politiche , essere buoni italiani , eppure non appartenere né alla destra né alla sinistra . A noi sembra invece naturalissimo . Anzi , una volta accettate le opinioni che la « Rassegna » professa , non sappiamo davvero come potremmo fare per ascriverci a destra o a sinistra . La « Rassegna » vuole il suffragio universale uninominale e diretto . La maggioranza della destra non lo vuole , e così pure la maggioranza della sinistra . In entrambe le schiere vi sono pochi individui che in quest ' argomento voterebbero con noi . La destra accetta una qualche estensione del suffragio , ma parte sempre dal punto di vista delle capacità , così come fa pure l ' on . Depretis nel progetto di legge da lui presentato alla Camera L ' on . Lanza ci dice che l ' estensione del voto dev ' esser fatta in modo da giovare egualmente a tutte le classi ; ma noi sfidiamo chiunque a trovare altro modo di raggiungere questo intento , all ' infuori o del suffragio universale o del voto graduato ; e questo secondo mezzo non è praticamente effettuabile , senza dire che i signori di destra non avrebbero mai l ' ardire di affrontare l ' impopolarità sostenendolo . E la sinistra ? Essa ha , dacché è al potere , architettato diversi progetti di nuova legge elettorale . In tutti si esclude a priori il suffragio universale , in tutti si dà una soverchia preponderanza all ' elemento cittadino , che già predomina nel nostro paese , e il cui esclusivo predominio è la ragione principale per cui appunto richiedesi una riforma elettorale . La « Rassegna » chiede al nostro Stato una politica più sicura di sé , più convinta , più seria di fronte alla Chiesa . Ciò non vuole la maggioranza della destra , la quale trova che lo stato di cose attuale è l ' ideale ; la quale si contenta di una frase vuota e ambigua , come di una sicura regola di condotta . Ciò vuole tanto meno la maggioranza della sinistra , la quale dacché è al potere fa crollare anziché rinforzare quei pochi sostegni che ancora difendevano i diritti dello Stato di fronte alla azione invadente e accaparratrice della gerarchia ecclesiastica romana . Vi sono , è vero , e a destra e a sinistra , alcuni individui che sanno valutare tutto il pericolo a cui la nostra civiltà nazionale va incontro ; ma sono eccezioni , che il partito conserva nel suo seno , tanto per avere un ' arme di più contro l ' avversario , in un momento in cui urga batterlo più vigorosamente in breccia . Così noi vorremmo che la proprietà e l ' amministrazione dei beni delle parrocchie fosse riconosciuta nella comunione dei parrocchiani correligionari , rappresentata da una congregazione elettiva , e che lo Stato non concedesse il godimento dei frutti delle proprietà destinate al mantenimento degli ufficiali ecclesiastici che a chi è designato per elezione dai parrocchiani stessi . Volendo queste cose , ci troviamo compagni con alcune brave persone di destra e di sinistra , ma recisamente contrari alla maggioranza e di qua e di là . Noi abbiamo sempre patrocinato gl ' interessi delle classi povere nel nostro paese . Crediamo che la prima preoccupazione del nostro governo dovrebb ' essere quella di meglio tutelare quegl ' interessi , che ora sono conculcati da ogni parte , dallo Stato , dalla provincia , dal comune e dalla classe agiata . Non ci siamo mai stancati dal far rilevare l ' urgenza di provvedere e con misure legislative e con provvedimenti amministrativi di ogni maniera . Or bene : qual è il partito che sia con noi in questa questione ? Destra o sinistra , tutti parlano genericamente della questione sociale ; tutti assicurano che essi soli cureranno gli interessi delle classi meno agiate ; ma di provvedimenti seri ed efficaci non se ne sono visti affatto da parte dei ministri né prima del 18 marzo 1876 né dopo ; ma e gli uni e gli altri molte , moltissime cose hanno fatto per aggravare la condizione del nostro contadiname . Tutto il nostro sistema d ' imposte gravita sproporzionatamente sul lavoro e sul povero . Il nostro contadino non trova nella società difesa alcuna contro la prepotenza e gli abusi della classe che sta sovra di lui . Già troppe volte , del resto , abbiamo parlato ampiamente di ciò , per dover ora dilungarci a dimostrarlo . Ma ora , ci si dirà , ora che la sinistra ha preso per bandiera l ' abolizione totale del macinato , perché non vi schierate con lei ? È facile spiegarlo . La « Rassegna » , fin dal giugno 1878 , consigliava che nel più breve termine possibile si dovesse abolire l ' intera tassa sul macinato , sostituendovi qualche altro balzello che supplisse al vuoto che ne deriverebbe nelle entrate del Tesoro . La sinistra vuole ora l ' abolizione , ma non ha il coraggio di rimediare al deficit con tasse che vadano a colpire gli elettori ; e sostiene che 4 e 4 fanno 9 perché così vuole l ' amor di parte . Il suo ragionamento ci pare essere il seguente : « Se 4 e 4 non fanno 9 , torna la destra : noi non vogliamo la destra : ergo dobbiamo ritenere che 4 e 4 fanno 9 » . La destra mette in ridicolo quest ' argomentazione ed ha ragione ; ma essa stessa che vuole ? Essa si contenta di dire : « 9 meno 1 fa 8; 4 e 4 fanno 8 : noi abbiamo bisogno di 9; dunque 4 e 4 non bastano » . Ma tace sul punto essenziale , se voglia o no l ' abolizione del macinato . Il dirci : « Per abolire il macinato , ci vogliono nuove tasse , perché noi vogliamo il pareggio » , non è una risposta , perché il quid faciendum rimane sempre dubbio ; e noi chiediamo loro : « Volete il pareggio mediante nuove tasse da sostituirsi al macinato , o lo volete con il macinato , lasciando tutto così come sta ora ? » . Per ora nessuno di destra lo ha detto ; e non lo ha detto perché anch ' essa platonicamente vorrebbe abolire il macinato , ma non ha il coraggio né la voglia di gravare di più gli elettori per isgravare i non elettori . Onde a noi la questione del giorno apparisce in questi termini : destra e sinistra ripugnano dall ' aggravare gli elettori ; ma mentre la seconda preferisce a ciò il deficit , la prima vi preferisce il macinato . Noi invece vorremmo l ' abolizione del macinato , e il mantenimento del pareggio con nuovi balzelli o con l ' aggravamento dei vecchi , in modo che colpiscano di preferenza la classe abbiente . Onde anche in siffatta questione non sappiamo d ' essere né di destra né di sinistra . Le riforme amministrative , dice di volerle l ' un partito quanto l ' altro ; all ' atto pratico finora l ' uno ha fatto su per giù come l ' altro . Così delle riforme nel militare , nella Marina , ecc . Tutti le vogliono ; ma nessun partito ha un programma speciale e distinto di riforme , tale da poterlo distinguere dall ' avversario . I mali che si deplorano nell ' amministrazione e nel campo della giustizia , quelli del modo in cui funzionano le istituzioni parlamentari ; l ' ultrapotenza dei deputati ; la demoralizzazione generale ; sono state effetto costante del governo dell ' uno come dell ' altro . Non vogliamo entrare nella questione se uno dei due partiti abbia mostrato maggiore serietà e dato maggior numero di uomini di Stato che non l ' altro . Questo giudizio spetterà agli storici nell ' avvenire , ma non è ragione sufficiente per ascriversi a un partito o a un altro . Un partito non è , e non deve essere semplicemente una società di persone che provino simpatia e stima reciproca , ma invece un insieme di uomini che si raccolgono intorno a un programma determinato nelle questioni maggiori . Queste lotte dei nostri partiti ricordano alcune guerre dei nostri comuni medioevali : gli uni si dicevano guelfi , gli altri ghibellini , tanto per distinguersi ; ma del Papa o dell ' Imperatore se ne ridevano egualmente tutti e due . Oramai si erano sempre chiamati così ; perché cambiare ? Firenze guelfa , Pisa ghibellina , dunque giù randellate e stoccate ; sempre in nome dei princìpi , e sempre egualmente a danno di tutto il paese . Ma che cosa vogliono dunque di diverso questa destra e questa sinistra ? ci dimanderà il lettore ingenuo . Risponda sempre per noi quel tal poeta di Mugello : ... tutto si riduce , a parer mio , A dire : esci di lì , ci vo ' star io .
PAROLE CHIARE AI CATTOLICI D'ITALIA ( GOTTA SALVATOR , 1922 )
StampaPeriodica ,
Caro Gioda , al vostro telegramma di plauso , rispondo con poche dichiarazioni che vi prego di pubblicare su Il Maglio . Veramente avrei preferito tacere in proposito e che alla mia iscrizione ai Fasci venisse data la stessa importanza che ha quella del più modesto gregario , innamorato del proprio Paese , disposto a difenderlo a qualunque costo , conscio che il Fascismo sia l ' unica arma indispensabile alla salvezza d ' Italia . Ma poiché giornali e giornaletti di diversi partiti e di diverse parti della Nazione hanno , con varia cortesia , commentato la mia lettera a Mussolini e continuano a giungermi lettere di privati specialmente cattolici che plaudono o si stupiscono o imprecano , bisognerà pure che io affermi pubblicamente quelle semplici verità cui troppi ahimè ! sogliono dare assai poca importanza . La pluralità degli Italiani , o per timidezza o per buon senso eccessivo o perché preoccupata dalla rapidità evolutiva delle idee che travagliano il nostro Paese , non ha finora partecipato attivamente alla lotta politica , ha solamente sofferto . Ha fatto il proprio dovere di soldato al fronte , ha sperato in una pace che è ancora assai lontana , ha maledetto nel segreto del cuore l ' opera dissolvitrice degli sciacalli bolscevichi ; per poter credere nel buono e nel giusto si è rifugiata nelle memorie del passato , ha ripristinato il culto delle tradizioni ; per poter sopportare l ' angoscia è ritornata a Dio , alla legge eterna di Cristo , alla fede dei Padri : è nato così uno spiritualismo nuovo , santificato dall ' immensità del dolore . Io sono stato di questi uomini fino ad ieri ; ed era forse necessario che l ' ardore e la sincerità d ' oggi fossero preparati , giorno per giorno , ora per ora , dallo stillicidio di quella pena . Si giunge alla certezza assoluta di noi stessi solo attraverso un lungo sentiero di spine . Ma la meta è di luce e di gioia ; poiché l ' azione è splendida . Io ho toccato la meta della mia certezza il giorno che ho sentito la impossibilità di durare nel silenzio delle mie solitudini e che ho compreso la viltà del non scendere in campo . Il campo era aspramente conteso dai giovani , dalla falange di coloro che , per purità d ' entusiasmo , a costo eli ogni sacrificio , hanno dimostrato e dimostrano di adorare l ' Italia . Ho voluto essere dei loro . E bisogna che siano dei loro , ossia dei nostri , quanti in Italia tuttora incerti e doloranti vogliono la salvezza d ' Italia . Non c ' è da scegliere : il Fascismo procede su grandi strade parallele e tutte conducono a un fine unico : di liberazione e di pace . Passano le falangi col moto travolgente della guerra : ma è la guerra santa : ogni gregario porta la sua croce sul petto : così come i soldati di Goffredo . E " il Dio dei Cristiani è con noi , " come mi scrive un prete settantenne di Genova , don Antonio Benvenuto , fascista . Dio è con noi , checché arzigogoli l ' onorevole Meda quando , preoccupato che venga scossa la compagine del suo partito , manda articoli ai giornali per dimostrare come i cattolici non possano essere fascisti , la violenza fascista contrastando coi dettami di Cristo ...
RAPPORTO N. 566 ( - , 1930 )
StampaPeriodica ,
Cominciamo con questo numero la pubblicazione di una serie di rapporti " riservatissimi " al Comm . Bocchini , direttore generale della P.S. in Italia , redatti da un attivissimo antifascista d ' azione addetto al servizio di spionaggio ; il quale per la sua posizione autorevole è di solito bene informato . Al . Comm . Bocchini Ministero dell ' Interno Roma ( Riservatissimo N . 566 ) Parigi , 10.10-30 . Egregio commendatore , L ' affare della cheddite è andato ottimamente . Avevamo pensato di farne trovare un paio di chilogrammi nel barattolo del caffè di Filippo Turati , il quale ha una svariata raccolta di caffettiere napoletane che con un paio di articoli scritti come si conviene ne " La Liberté , " potevano benissimo passare per " macchine infernali " truccate in quel modo per meglio varcare la frontiera svizzera . Poi , abbiamo pensato che Turati era meglio riservarcelo per un altro complotto , a cui metteremo mano nel caso in cui questo in corso non dovesse dare tutti i risultati previsti . Anche per Nitti e Sforza abbiamo delle buone idee ; ma bisognerà che io faccia una corsa a Roma per metterci d ' accordo soprattutto sui "fondi." Intanto quello che non marcia è l ' affare del " Becco Giallo . " Eravamo rimasti d ' accordo che subito dopo l ' arresto di Alberto Cianca , l ' ambasciatore avrebbe fatto energici passi al Quai d ' Orsay per ottenere il decreto di sospensione dell ' immondo libello e l ' espulsione dell ' altro direttore , che non siamo riusciti a coinvolgere nel complotto , perché abita ad un settimo piano ed era impossibile entrare dalla finestra per mettergli la cheddite sotto al letto . I corrispondenti di Parigi , che erano stati istruiti , hanno funzionato a dovere . Ed infatti tutti i giornali con " Il Corriere della Sera " in testa , hanno annunziato come imminente il provvedimento . Ma questo , al momento in cui scrivo , non è ancora arrivato e credo che anche questa volta abbiamo fatto palla corta . Ho fatto una capatina in redazione , con la scusa che mi mancava una copia arretrata della collezione , per vedere che faccia avevano e che pensavano . In quanto alla faccia , la prima impressione è stata poco confortante . Le dico : come se non fosse affare loro ! Tranquilli peggio di Salandra dopo un terremoto o del Duce nostro invitto dopo una delle tante battaglie che vince sempre . Le loro faccie erano più fresche del solito ed a gonfiarle di schiaffi come i palloncini della " Rinascente " del due volte senatore Borletti , avrei avuto un gusto matto . Quello che pensano dell ' affare è poi addirittura esasperante . E se non ci fosse il fatto che la ghigliottina qui la fanno funzionare senza guardare al fine nazionale , non ci penserei un momento a mettermene un paio sulla coscienza con relativo encomio solenne nel foglio d ' ordini . In breve il loro ragionamento è questo : " Il Becco Giallo " lei mi capisce chi è che parlava così è un giornale attrezzato per i lunghi viaggi . Il suo bagaglio è perciò , ridottissimo : tutta l ' amministrazione registri , fascettari , timbri e conti debitori compresi entra in una valigetta 50 per 25 , trasportabile a mano . Soppresso in Italia , venne a spalla , in un sacco da montagna , in Francia dove , rispettoso delle leggi del paese e fiducioso negli immortali principi dell ' 89 ( che roba mi tocca sentire , senza neanche poter sparare ! ) riprese le sue pubblicazioni . Se domani ai cani del signor Ambasciatore dicendo ( perdoni , signor commendatore la frase irriverente , ma la riporto tale e quale , mettendo di mio soltanto l ' a maiuscola all ' Ambasciatore , perché lei ci faccia mente locale ) dovesse essere soppresso in Francia , si trasferirebbe in ferrovia o in battello in un punto qualunque di un paese qualunque ove sia una tipografia ed un ufficio postale e continuerebbe come prima , peggio di prima . E se anche in quel punto qualunque di un paese qualunque dovesse essere soppresso , andrebbe a piedi , in bicicletta o in automobile in un altro punto di un altro paese qualunque ove fosse una tipografia e un ufficio postale , e ricomincerebbe da capo ... E così di seguito per tutto il giro del mondo in 53 anni , quanti restano dei sessanta appaltati al Padreterno da Mussolini . Che ne dice , di simili criminali ? Mi istruisca sul da farsi . Dev.mo AGENTE 99 P . S . Riapro per dirle che ho fatto trasferire Menapace in Olanda in attesa che si schiarisca l ' orizzonte e che lei mi mandi istruzioni . Bisognerebbe intanto mettere sotto la stampa nazionale per fare capire al governo francese che la condanna di Cianca , Sardelli e Tarchiani gioverebbe alle buone relazioni franco - italiane , faciliterebbe l ' accordo navale , spianerebbe la via alla Locarno del Mediterraneo , abbatterebbe gli ostacoli al regolamento dello statuto per Tunisi e allargherebbe la zona d ' influenza dell ' acqua di colonia del signor Coty col quale vado benissimo .
DALLA RUSSIA ( A. K. , 1881 )
StampaPeriodica ,
8 aprile 1881 Tutta l ' Europa seguiva con ansietà la lotta ardente impegnatasi fra il despotismo illimitato e la gioventù rivoluzionaria lotta che continua da due anni senza tregua , col terrore da una parte e dall ' altra . Ogni nuovo attentato contro lo Tzar , lasciava la società occidentale stupefatta , atterrita ; i commenti erano assai vari ; ma in una cosa convenivano tutti : in questo , cioè , che la cagione stessa della lotta era da cercarsi appunto nell ' assolutismo stesso del monarca . Di guisa che , quando giunse la notizia della catastrofe del 13 di marzo , parve che nessuno ne fosse meravigliato : se l ' aspettavano tutti ! Finito questo primo atto del dramma luttuoso , sorge spontanea la domanda : vorrà il nuovo Tzar approfittare dell ' esperienza triste fatta da suo padre , o vorrà seguire la via del despotismo illimitato ; e , tanto nel primo , quanto nel secondo caso , qual sarà la condotta della gioventù rivoluzionaria ? Per ora , a queste domande è assai difficile rispondere , tanto più che ai giornali russi viene officiosamente proibito di parlare delle riforme politiche ed economiche da introdursi nel paese ; ma la stampa europea va generalmente d ' accordo nel supporre qual sarà l ' opera del nuovo Tzar . Nel « Times » e nella « Revue politique » sono stati stampati degli articoli di un personaggio , che conosce davvicino Alessandro III ; questi articoli assicurano , e noi non esitiamo a dubitare dell ' assicurazione , che non v ' è da aspettarsi una costituzione , in Russia , a mo ' di quelle che han vigore nell ' Europa occidentale , essendo lo Czar partigiano del partito ultranazionaleslavofilo , che abborre dalle forme della civiltà occidentale . A quel che sembra lo Tzar si preoccuperà , invece , della sorte della classe rurale , e vorrà essere uno « Czar dei contadini » . Le riforme , che si proporrebbe d ' introdurre , saranno queste : 1 . Diminuzione considerevole del pagamento dovuto pel riscatto delle terre ; 2 . Cambiamento radicale del sistema d ' imposte ; 3 . Abolizione della tassa di capitazione ( pogolovnaia podat ) ; 4 . Facilità d ' emigrazione in altri governi ( province ) sulle terre del fisco ; 5 . Abolizione del sistema de ' passaporti ; 6 . Fondazione di banche rurali . Oltre a ciò darebbe la libertà ai vecchi credenti ( setta religiosa ) ; ma quanto alla costituzione propriamente detta , non c ' è da aspettarla ... ... L ' assemblea consultiva , di cui si è tanto parlato , consiste di 228 rappresentanti della città di Pietroburgo , eletti fra i grandi proprietari , i locatori principali delle case , i grandi industriali e la burocrazia . Questi 228 rappresentanti elessero fra di loro 25 membri e 25 supplenti . Il modo con cui fu eletta quest ' assemblea fu assai singolare . La popolazione della città non sapeva neanche di che si trattasse . Il giorno dopo il decreto dello Czar , che , convocava codesta assemblea , la polizia andava per tutte le case a raccogliere i voti ; alcuni non sapevano chi indicare , e la polizia proponeva sé stessa ; altri credevano si trattasse di perquisizioni ; e nascondevano la roba ; riunioni elettive naturalmente , non potevano aver luogo . L ' assemblea era convocata non per altro che per aiutare la polizia a ristabilire il così detto ordine e la così detta sicurezza pubblica in Pietroburgo ... ... Parte del popolo istigata dalla polizia , diventa , in tanta confusione , furiosa contro la gioventù studiosa . Ci furono de ' casi , in cui de ' giovani studenti e delle studentesse vennero bastonati ferocemente dalla moltitudine e minacciati di essere impiccati ai fanali ... ... La carestia è dappertutto spaventevole : 12 governi ( province ) sono in piena miseria ; prima del 13 marzo , i consigli provinciali ( zemstvo ) chiedevano sussidi al governo ; ora è proibito di trattare della questione della fame fra i contadini ! ... 28 aprile 1881 Dopo la catastrofe del 13 di marzo , tutti si domandavano ansiosamente qual sarebbe la condotta di Alessandro III . Certuni confidavano nel buon senso dello Czar e prevedevano già delle riforme e la tranquillizzazione del paese ; ma queste illusioni svanirono dopo un mese di regno del nuovo carnefice . Dico carnefice e senza esagerazione perché la Russia traversa adesso un tal periodo straziante , che non si vide nemmeno durante il regno dello Czar di ferro , Nicola I . Quest ' ultimo fu mansueto , in paragone col suo nipote Alessandro III . A tutti sono già note le ultime esecuzioni , che provocarono dappertutto un senso d ' orrore . Alessandro III è il primo fra gli Czar che abbia fatto giustiziare due donne : dico due , poiché sebbene la seconda non sia ancora impiccata , la sua condizione è peggiore della morte . Il meglio morire cento volte che rimanere 5 mesi nelle torture morali e sapere che con ogni giorno che passa si stringe vieppiù sempre la corda rimasta lenta attorno al collo ... ... La reazione che infierisce adesso in Russia è incredibile . Vecchi processi , la cui sentenza fu pronunziata due o tre anni fa riveduti ora dal senato , hanno un esito inaudito . Nel processo di Tcighirin , ove furono complicati molti contadini per una cospirazione iniziata dai rivoluzionari nelle campagne , le condanne non furono , relativamente , molto dure . Adesso tutti quelli , che furono assolti , sono condannati da 1 a 6 anni di carcere , quelli che furono solamente esiliati nei lontani governi della Russia , ora sono condannati ai lavori forzati in Siberia da 13 a 20 anni . Fra questi v ' è una donna . Quanto ai contadini stessi , la loro pena fu commutata , ma in tal modo ch ' essi si troveranno ben peggio nell ' esilio in Siberia che nelle prigioni del proprio paese . ( Golos , 11-22 aprile . ) Ultimamente , avvennero tumulti fra gli studenti di Mosca e di Pietroburgo in favore della libertà di riunione . La politica non vi entrava per niente ; ma le Università furono circondate dalle truppe ; arresti in massa furono eseguiti ; e , dopo essere stati processati dall ' autorità universitaria , 500 studenti furono condannati chi al carcere , chi esiliato e chi escluso dall ' Università . Ma non è solamente la gioventù studiosa che protesta ed insorge contro la brutalità del regime attuale . I contadini del governo di Tver si sollevano contro i signori , non volendo giurare al nuovo Czar , dicendo che col nuovo regno comincerà la schiavitù abolita dallo Czar ucciso . Ci vollero delle truppe per soffocare questo movimento . Nel governo di Volinsk fra poco saranno processati più di 200 contadini che si sollevarono contro certe imposte inflitte loro dai preti per riti religiosi . Gli arresti si succedono ogni giorno in una quantità indeterminabile . Giorni sono furono sequestrate : la stamperia della « Narodnaia Volia » , cioè la stamperia del « Comitato esecutivo » , a Pietroburgo ed un ' altra stamperia clandestina a Kieff , cioè quella dell ' « Unione meridionale degli operai » . A Kieff fra pochi giorni si aspetta un nuovo processo contro la frazione del partito rivoluzionario russo del « Ciornî Perediel » ( divisione nera ) . Questa frazione si chiama popolare , perché intende particolarmente alla propaganda fra il popolo . Vi sono implicate sei persone , fra cui 3 donne ... ... Per finire , aggiungerò che quel giovane il quale gettò la seconda bomba , che cagionò la morte ad Alessandro II , e morì senza dir il suo nome , è un Polacco , Chrenivezky studente all ' Università di Pietroburgo .
AI FASCI DELLA LIGURIA ( LANTINI FERRACELO , 1922 )
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Richiamo l ' attenzione di tutti i Fasci e dei rispettivi Direttori e Comandi squadra sull ' ammonimento reciso del nostro Capo nel suo recente discorso di Udine : L ' indisciplina , le violenze inutili , singole , sporadiche vanno represse e punite " col ferro e col fuoco . " Non è possibile che azioni d ' impulsivi o di avventurieri e di lestofanti , infiltratisi nelle nostre file , possano ostacolare l ' attività del fascismo ed offuscare la bellezza magnifica della nostra milizia . E pertanto , sotto l ' impressione di non pochi fatti particolari , dolorosamente avvenuti qua e là , per opera di incoscienti pseudo fascisti richiamo gli organi dirigenti e responsabili del fascismo ligure : 1 ) Sul mimetismo troppo sovente pappagallesco e , talvolta , antiumano e irritante dei bandi a persone , e di azioni contro singoli o case abitate da estranei , da donne bambini vecchi ! Ciò che può essere chirurgicamente necessario in un caso , è inutile e antipatico in altri cento casi . Può condurre a fatti spiacevoli e dolorosi , non previsti e voluti . I bandi alle persone non possono essere deliberati che dai direttori provinciali ! Inoltre il fascista deve essere generoso e cavalleresco . Dieci contro uno è semplicemente vile e non fascista . Le donne , i bambini vanno rispettati e protetti , anche se famigliari di avversari . 2 ) Sull ' abuso che da taluni fascisti si va facendo in ferrovia o tranvie , di non pagare biglietti e di tenere , verso chi ne chiede il pagamento , contegno spavaldo . Codesto è bolscevismo bello e buono . Altro che restaurazione dello Stato ! 3 ) Sull ' abuso inutile e spendereccio di viaggi , colazioni e pranzi in occasione di cerimonie . I volontari del fascismo che si rispettano , si accontentano di poco e fanno anche dei sacrifici . Altrimenti si va a finire nello scrocconismo festaiolo . 4 ) Sulla enorme frequenza , anche fuori la propria città , di collette , offerte di cartoline , oblazioni ecc . Tutte questue , codeste , che ormai scocciano il buon cittadino italiano che , nonostante tutta la simpatia , giudica in cuor suo , si secca e manda al diavolo gli scocciatori in camicia nera . Inoltre questo spesseggiare di questue è talvolta pretesto ed occasione al pelandronismo di loschi volontari del far niente e del vivere a scrocco , ieri comunisteggianti , oggi disposti a giurare ed ... a spassarsela col fascismo . 5 ) Sull ' abuso di vestire la camicia nera . La camicia nera è una divisa . È la divisa dei morti . È il segno della fede e del valore fascista . Va rispettata . Va vestita nelle cerimonie , o solo in seguito a comando dei Superiori . E chi la veste deve onorarla con la sua condotta . Avviene invece che taluno la porti a zonzo nei caffè , in giro per le piazze e perfino nei postriboli . Ciò non deve più avvenire ... Ferracelo Lantini , Delegato Regionale
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Il fascismo è in crisi , in gravissima crisi economica , politica , morale . Tutti lo sentono , tutti lo dicono . Mussolini confessa che i tempi sono "difficili." All ' estero , nelle cancellerie e nei giornali , le previsioni si fanno ogni giorno più scure . La caduta di De Rivera preannuncia la rovina mussoliniana e richiama l ' attenzione del mondo sulla tragedia italiana . Il mito di un fascismo ricostruttore d ' Italia è crollato miseramente . Il popolo italiano è oggi , in virtù del littorio , schiavo ed affamato . Perciò il mal contento si diffonde , guadagna le fila di quelli che del fascismo furono un tempo i sostenitori ardenti , mentre i primi conati di rivolta ( Sulmona , Faenza , Viterbo ) danno il senso della catastrofe vicina . L ' antifascismo guadagna terreno , si riorganizza , i giovani accorrono , l ' ora delle grandi prove si approssima . Ed ecco risorgere , sull ' inquieto orizzonte la Medusa monarchica , speranza vile e addormentatrice . Da qualche settimana a questa parte ringalluzzita dalle cerimonie matrimoniali , la compagnia scema degli italiani filomonarchici si è rimessa in moto a diffonder consigli di calma , pazienza , prudenza : tale e quale come dopo il delitto Matteotti . Ci sussurrano del povero re prigioniero , del principino antifascista , di Maria José che guarda storto Mussolini , del Papa che vuole vendicarsi , di Federzoni che , d ' accordo coi gesuiti e la grande industria , prepara la successione . Un diluvio di pettegolezzi uno più falso e più sciocco dell ' altro il cui effetto è uno solo : spezzare la ripresa antifascista e dar tempo a Mussolini di superare la crisi per ribadirci le già pesanti catene . Molte animule in pena , che la salvezza attendono da tutti fuor che da se stessi , abboccano all ' amo e vanno sospirando d ' orecchio in orecchio i " magari fosse vero ... " Bisogna reagire . E violentemente reagire . Matteotti non deve essere morto invano . L ' amara esperienza di Amendola , ultimo nobile cavaliere dell ' idea monarchica , non deve andar perduta . La monarchia va inchiodata sin d ' ora alle sue tremende responsabilità . Diciamo subito che noi non siamo dei repubblicani pregiudizialisti . Non crediamo cioè che un paese , sol perché retto a repubblica , divenga perciò solo depositario d ' ogni giustizia e virtù . In Inghilterra vivremmo benissimo sotto la monarchia . Ma diciamo chiaro e tondo che la monarchia in Italia è venuta meno al suo compito storico e alla sua funzione specifica di garante delle libertà statutarie , e deve considerarsi finita . Casa Savoia - Carignano non regna per diritto divino o per lunga tradizione di secoli . Casa Savoia - Carignano regna in Italia solo e solamente in virtù del patto statutario liberamente accettato in sei plebisciti . Dal giorno ( sono sette anni ! ) che il patto fu dal re calpestato , il patto è risolto e il popolo italiano ha riacquistato , intera , la sua libertà . La sua libertà , dopo questa esperienza , ha un solo nome : repubblica . A chi ci parla della monarchia come possibile salvatrice , noi rispondiamo col ricordo di una complicità continua , gravissima , determinante . L ' alleanza infame non si scioglie all ' ora ultima , quando tutto precipita . Sette anni di corresponsabilità non si lavano col facile pentimento del poi . Ricordiamo : Fu la monarchia a consegnare il potere a Mussolini , sovrapponendosi a Governo , a Parlamento , a Paese , a quel Paese che , nelle elezioni del " 21 " aveva schiacciato il fascismo sotto una valanga di schede . Fu la monarchia ad apporre il suo sigillo ad una serie indefinita di decreti anticostituzionali , dalla revoca della libertà di stampa e di associazione alla legge sul Gran Consiglio , nonostante l ' avvertimento solenne e contrario dell ' antico suo servitore , Giolitti . Fu la monarchia ad amnistiare gli assassini di Matteotti e a tradire vergognosamente le opposizioni abbandonandole , dopo il colpo di stato del 3 gennaio , mani e piedi legati , alle vendette del Duce . Fu la monarchia a ratificare la soppressione di tutte le libertà , a firmare le leggi eccezionali , a consentire la feroce persecuzione di cittadini rei soli di tener fede a quello Statuto cui tuttora , per atroce ironia , è fatto obbligo agli impiegati e ai soldati , di prestar giuramento . La monarchia , sempre la monarchia . Né si dica che bisogna distinguere tra padre e figliolo , tra Vittorio ed Umberto . Il monarca rappresenta l ' istituto monarchico in tutti i suoi elementi e ne impegna coi suoi atti presente e avvenire . Ma a parte ciò , grandemente si illude chi vede nel figlio un correttivo del padre . Gli antifascisti sappiano che il principe cova sogni grotteschi di restaurazione , monarchica - autoritaria , a braccetto dei preti , se ora posa ad antifascista , non è in odio a Mussolini tiranno , a Mussolini liberticida , ma sol perché vuol essere lui al posto di Mussolini , lui al centro della vita italiana , lui a profittare della centralizzazione di poteri operata dal fascismo . Per ben 7 anni ha servito di comparsa nelle cerimonie fasciste , ha rivestito la camicia nera , comandato alle manovre battaglioni di militi , concesso interviste all ' Impero , votato clamorosamente alle elezioni ... plebiscitarie primo ed unico tra i principi ereditari per i fascisti . È tardi ormai per il voltafaccia caro ai Savoia . Coloro che ancora sognano una libertà per concessione graziosa del Sovrano , tradiscono la loro impotenza e la loro bassezza . La libertà non si dona , ma si conquista ; e in tanto vale in quanto molto si è dovuto lottare per conquistarla . Tutti i grandi popoli hanno conquistato la libertà sulle barricate , suggellando col sangue il loro noviziato di modernità . L ' Italia non può sottrarsi al suo fato . Una falsa libertà che ci venisse elargita da una monarchia fedifraga , attraverso compromessi miserabili , sarebbe una schiavitù ancor più triste perché più definitiva della presente . Basta coi re e con le speranze nel re . Monarchia e fascismo fanno tutt ' uno . Legati alla stessa catena , marciano assieme e assieme debbono cadere . Il popolo italiano non si lascerà attrarre nella trappola monarchica . Il popolo italiano prepara la sua rivoluzione che spazzerà via tutti i tiranni , tutti i responsabili , tutti i traditori . A cominciare dal Re .
PER JESSA HELFMANN ( LA RED. DELL'« AVANTI! » , 1881 )
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Un atto di barbarie inaudita si commette in questo momento in Russia . Una giovane donna , Jessa Helfmann , condannata a morte dal tribunale dello Czar , non aspetta che di sgravarsi per porgere il collo delicato alla corda dello strangolatore . Le angosce , gli strazi ineffabili di quella madre , per la quale il primo vagito del figlio suonerà lugubre come la morte , quelle angosce , quegli strazi hanno un ' eco in ogni cuore gentile , che non sia complice dello Czar e de ' suoi carnefici . Le donne italiane , che validamente perorarono , sebbene invano ! pel giovane caporale Barsanti , le madri , che sentono agitarsi in seno il frutto delle viscere loro , quelle che furono , quelle che saranno madri , levino la voce contro il capestro di Alessandro III ! Domandino esigano unanimi la liberazione di Jessa Helfmann ! Noi invitiamo le società femminili , le società operaie , tutti i giornali e tutti gli uomini di cuore , che non parteggiano per lo Czar e pel carnefice , a far eco alla nostra chiamata . Lasciar impiccare Jessa Helfmann mantenerla più a lungo in quelle torture senza protestare d ' orrore , sarebbe un ' onta per tutta l ' Europa civile . Imola , 5 maggio 1881 .
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Comando Generale Fascista Proclama Fascisti ! Italiani ! L ' ora della battaglia decisiva è suonata . Quattro anni fa , l ' Esercito nazionale scatenò di questi giorni la suprema offensiva che lo condusse alla vittoria : oggi , l ' esercito delle Camicie Nere riafferra la Vittoria mutilata e , puntando disperatamente su Roma , la riconduce alla gloria del Campidoglio . Da oggi Principi e Triari sono mobilitati . La legge marziale del Fascismo entra in pieno vigore . Dietro ordine del Duce i poteri militari , politici e amministrativi della Direzione del Partito vengono riassunti da un Quadrumvirato Segreto d ' Azione con mandato dittatoriale . L ' Esercito , riserva e salvaguardia suprema della Nazione non deve partecipare alla lotta . Il Fascismo rinnova la sua altissima ammirazione all ' Esercito di Vittorio Veneto . Né contro gli agenti della forza pubblica marcia il Fascismo , ma contro una classe politica di imbelli e di deficienti che in quattro lunghi anni non ha saputo dare un governo alla Nazione . Le classi che compongono la borghesia produttiva sappiano che il Fascismo vuole imporre una disciplina sola alla Nazione e aiutare tutte le forze che ne aumentino l ' espansione economica e il benessere . Le genti del lavoro , quelle dei campi e delle officine , quelle dei trasporti e dell ' impiego , nulla hanno da temere dal potere fascista . I loro giusti diritti saranno lealmente tutelati . Saremo generosi con gli avversari inermi . Inesorabili con gli altri . Il Fascismo snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio che irretiscono e intristiscono la vita italiana . Chiamiamo Iddio e lo spirito dei nostri cinquecentomila Morti a testimoni che un solo impulso ci spinge , una sola volontà ci raccoglie , una passione sola ci infiamma : contribuire alla salvezza e alla grandezza della Patria . Fascisti di tutta Italia ! Tendete romanamente gli spiriti e le forze . Bisogna vincere . Vinceremo . Viva L ' Italia ! Viva il Fascismo ! Il Quadrumvirato
ASSASSINI! ( - , 1930 )
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Una notizia tragica nel suo laconismo ci giunge da Lipari . Il confinato Filipic Giuseppe , di Nlovac ( Istria ) , giovane robustissimo e aitante , è morto il 20 gennaio in seguito a polmonite traumatica causatagli da una violentissima bastonatura dei militi . Egli fu uno dei tanti colpiti nella prova generale di massacro che ebbe luogo a Lipari il 29 e 30 dicembre u . s . Gli eroi dell ' Era Nuova gli fracassarono varie costole coi calci dei moschetti , determinando una fatale lesione ai polmoni . Ai confinati venne fatto assoluto divieto di partecipare ai funerali . Avendo qualcuno protestato la milizia intervenne con nuove violenze . Il povero Filipic fu così accompagnato al cimitero dai suoi bastonatoci . Filipic era un irredento . Il popolo italiano , per liberare lui e i suoi fratelli istriani dalla tirannide austriaca ha lasciato il fiore della sua giovinezza nelle trincee . Ora il bastone fascista , in nome dell ' Italia imperiale , lo uccide . Quale tragica rivoltante ironia ... Fino a quando permetteremo a quest ' orda di briganti di usurpare il governo del nostro paese ?
DALLA RUSSIA ( A. K. , 1881 )
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31 giugno 1881 Sono tumulti , sommosse isolate , o è il principio della rivoluzione ? Tal è la domanda che si fa involontariamente chi legge le notizie , che giungono ogni giorno dalla Russia . Non importa esser ottimisti , basta conoscere alquanto le condizioni , in cui versano attualmente i contadini , gli operai e tutte le classi della società in Russia , per considerare la situazione tragica attuale come il principio d ' un soqquadro generale delle istituzioni e dello stato attuale di cose . Alessandro III , il quale non mira in tutti i suoi « ukasi » che alla guerra contro gli elementi « sovversivi » , come quelli che turbano la tranquillità dello stato e soprattutto la sua , non s ' avvede , naturalmente , che se il suo trono si trova bensì in pericolo pei colpi portatigli dal partito rivoluzionario , pericolo ben maggiore sta nella marea che sale da tutt ' altro lato , marea popolare che annegherà lui ed il suo trono . Tutto ciò che avviene oggi in Russia fa intravedere un 89 russo nel senso della distruzione della monarchia assoluta e del feudalesimo dei signori ; ma sarà naturalmente , diverso dal francese per le conseguenze positive , dipendendo esse dallo spirito particolare del popolo russo e dai progressi dei tempi moderni , rappresentati dalla gioventù socialista e dalla società colta democratica da un lato , e dall ' altro dalla piena assenza della borghesia come classe organizzata e composta . Sì , senza farsi illusioni , si può ritenere la Russia alla vigilia d ' un '89 : tutto ciò che ivi succede lo conferma . La carestia sevisce in 20 governi della Russia orientale , centrale e meridionale . I contadini , in massa lasciano le campagne e si recano nelle città in cerca di lavoro e d ' elemosina . Tutto quel po ' di bene che hanno avuto , l ' ha venduto il governo per pagarsi delle imposte , che i contadini non poterono pagare ; e questi , spogliati , derubati , non avendo più che pelle ed ossa , vanno di casa in casa stracciati , scalzi , colle teste scoperte , chiedendo un tozzo di pane ; e , non trovandolo , si nutrono di pezzi di cuoio , d ' ossa , di cose putrefatte , che trovano nelle spazzature . E questi sono ancora fortunati . Nei governi orientali , le madri vendono i loro figli maschi per 3 rubli e lasciano le femmine al cimitero per non vedere la loro agonia . In altri luoghi , le madri danno i loro figli a chi li vuole prendere per non vederli morire di fame . Un bambino , leggiamo nello « Slovo » , si è roso un dito del piede dalla fame , e n ' è morto . Il tifo , la difterite e la peste or ora scoppiata nella Russia meridionale , conseguenze tutte della carestia , devastano le campagne . Nei centri industriali , il salario è ridotto ad un minimo incredibile : gli uomini ricevono da 5 a 7 rubli al mese , e le donne non più di un rublo . Ma nemmeno questa misera condizione è sicura . Le fabbriche , a cagione della crisi generale , diminuiscono la quantità del lavoro , e il « Nuovo tempo » dice che nel governo di Kostroma 4000 operai si trovano ora senza lavoro e nella più squallida miseria . Ecco le condizioni delle popolazioni in Russia : esse chiariscono le sommosse contro gli ebrei , che si son estese ora anche contro i signori russi , come l ' annunziano le ultime notizie della Piccola Russia , ove i contadini s ' impadronirono delle terre signorili , prendendole in possesso comunale , secondo le tradizioni patriarcali del contadino russo . Del resto fin dal principio c ' era da prevedere che i tumulti principali contro gli ebrei non si fermerebbero lì , ma andrebbero più oltre . Dalle numerosissime corrispondenze , di cui sono pieni i giornali russi , come il « Golos » , il « Poriadok » , il « Novoe Vremia » , il « Telegrafo » di Mosca , e dalle relazioni dei giornali meridionali , si deduce chiaramente che non fu solo il fanatismo religioso che spinse il popolo contro gli ebrei . Il fanatismo religioso fu un ' occasione , un pretesto che giustificava il popolo a ' suoi occhi stessi per gli atti che commetteva ; ma la cagione delle sommosse furono principalmente economiche . La miseria , la mancanza di lavoro , il caro de ' viveri , la rivendita de ' quali si trova generalmente nelle mani degli ebrei , spinsero il popolo contro questi ultimi , come loro nemici più vicini ed evidenti . Quando a Odessa le autorità intimarono al popolo di sciogliersi , minacciandolo del carcere , della Siberia ed anche della morte , si udirono molte voci gridare : « È lo stesso , peggio di così non si può stare » . Ma la sanzione morale ottenuta col fare degli atti « grati a Dio » , sterminando « gl ' infedeli » , non bastò : allo spirito popolare occorreva una sanzione legale ; e , secondo le sue tradizioni di tanti secoli di schiavitù , l ' ha trovata nei pretesi « ukasi » del governo , bollati e mandati dappertutto , che ordinavano di « sterminare gli ebrei » . Tali voci si ripetevano in tutti i luoghi della Russia meridionale . I contadini si rivolgevano ai consigli provinciali , chiedendo loro di far vedere « l ' ukas dello Czar che ordinava di uccidere gli ebrei » . Ad Olviopol gli operai si recarono dal Sindacato per chiedergli « la carta bollata » , ma il più bello è l ' interpretazione che dà il popolo all ' ultimo ukas dello Czar , ove egli si rivolge alla società , perché questa lo aiuti nella guerra che sostiene cogli elementi « anarchici - sovversivi » ( kramolniki ) . Gli ukasi dello Czar si leggono generalmente ai contadini nelle chiese , di modo che il popolo ha interpretato i « kramolniki » a modo suo , cioè che sono i commercianti , ( kramorniki ) i signori , gli sfruttatori provenuti dal popolo stesso ( kulaki ) , gli ebrei ed i funzionari pubblici . Alle autorità che si oppongono a queste voci , che vanno sempre aumentando , il popolo risponde come a traditori venduti agli ebrei ed ai signori . A Elisabetgrad venne lapidato a morte un officiale dei cosacchi , allorquando volle soffocare il movimento del popolo sollevato , e a Odessa la medesima sorte toccò ad un ispettore di quartiere . I governatori generali fanno affiggere in tutte le grandi città delle circolari per ismentire le dicerie popolari , e nel medesimo tempo i governatori militari annunziano pure per circolari e affissi che adopreranno la forza armata nel caso della continuazione dei tumulti ; ma le autorità civili e militari temono esse stesse il popolo , il che spiega la loro piena inattività nei primi giorni dei tumulti . E poi , come dice il « Nuovo tempo » , il popolo sollevato offre l ' aspetto di un vero esercito disciplinato , avente a capo gli uomini più intelligenti , energici e decisivi , i quali indovinano la volontà popolare ; e se sentono di non essere più capaci di dirigere , svaniscono nelle file dei semplici combattenti , cedendo il loro posto a persone più atte a guidare il popolo . Gl ' insorti d ' un governo vanno nei governi vicini . L ' incendio spento in un luogo comincia in un altro ; ed in tutta la Russia centrale : Orci , Kursk , Cernigoff e Carkoff si aspettano dei fatti simili a quelli della Russia meridionale ed occidentale . Tutta la stampa russa si preoccupa molto di questi movimenti popolari , e cerca d ' indagarne le cagioni ; tutti i giornali , eccetto quelli del genere della « Gazzetta di Mosca » li attribuiscono alle malattie sociali gravissime , da cui sono affette tutte le istituzioni dello stato ; e , chi alludendo , chi dicendo chiaro , vedono tutti un solo modo di riparare i mali sociali , ed è per mezzo di una costituzione e di riforme politiche ed economiche , che possono alquanto migliorare le finanze dello stato , le quali soffrono disavanzi tali , che c ' è da temere una piena crisi finanziaria . Tutti escludono che vi siano state delle provocazioni da parte dei socialisti rivoluzionari . I socialisti , è vero , prendono parte ai movimenti scoppiati dappertutto , ma per dar ad essi un carattere più generale , indicano nei proclami al popolo , che non sono i soli ebrei quelli contrai quali si deve insorgere , ma che si deve insorgere contro tutti gli oppressori e sfruttatori , ebrei o cristiani , e contro le autorità . Con tali proclami addosso furono arrestati parecchi socialisti travestiti da pellegrini o da guardie rurali , e fu pure arrestata , in campagna , una donna che diffondeva tali manifesti . Ignatieff e lo Czar vogliono invece far credere che la cagione unica di tutti i turbamenti sociali siano i socialisti , come lo disse il primo ministro di stato nelle circolari spedite ai governatori generali delle provincie , e lo Czar stesso nell ' udienza ch ' ebbe col barone ebreo Ghinzburg , il quale venne per conferire con lui come delegato degli ebrei . E le persecuzioni e gli arresti dei socialisti corrispondono appunto alle vedute dello Czar e del governo . Le persone le più energiche delle frazioni del « Ciornî Perediel » e della « Narodnaia Volia » ( Terroristi ) vengono arrestati ogni giorno . L ' ufficiale di marina Sucanoff e i suoi compagni , una donna molto notevole del partito rivoluzionario , furono pure arrestati giorni sono , come complici dell ' uccisione e degli attentati commessi contro Alessandro II . Essi saranno processati nel mese di giugno in un con Trigoni , Micailoff ed altri terroristi . Tutti si aspettano che al boia Froloff non manchi l ' occasione di esercitare il suo officio , forse anche prima che venga la parte di Jessa Helfmann . Le notizie sparse sul conto suo dall ' Intransigeant non vengono confermate da alcuna altra parte ; perciò essendo la fonte da cui provengono assai incerta , non si può saper nulla di determinato sulla sua sorte . Dall ' altra parte , il giornale officiale russo annunzia che dei professori privati , Balandin e Slavians , non addetti alla prigione , i quali la visitarono nel carcere preventivo , ma non nella fortezza di Pietro e Paolo , trovarono che il suo stato non inspira alcun timore d ' aborto . È vero che anche questa fonte è altrettanto poco sicura quanto quella dell ' Intransigeant . Del resto , la situazione di Jessa Helfmann è già tanto triste da far inorridire chiunque abbia un po ' di sentimento umano ; e non c ' è bisogno di aggiungere di più per isvegliare lo sdegno e l ' orrore di tutte le società civili .