StampaPeriodica ,
Dopo
la
nostra
adunata
si
nota
un
certo
equivoco
senso
di
insofferenza
e
di
dispetto
che
non
ci
sfugge
all
'
attenzione
ma
che
non
ci
preoccupa
soverchiamente
.
Però
è
pacifico
DIFFIDARE
chi
ci
comprende
facilmente
,
perché
le
nostre
azioni
saranno
energiche
e
risolutive
.
Conosciamo
certi
piani
e
abbiamo
i
nomi
di
coloro
che
si
prefiggono
d
'
attuarli
.
Da
oggi
chi
rusca
busca
!
Le
responsabilità
non
saranno
nostre
.
Con
le
mani
nella
cintola
non
ci
faremo
trovare
certamente
.
Le
donne
,
le
isteriche
,
se
non
sanno
cosa
fare
stiano
in
casa
a
rattoppare
.
I
bimbi
,
gli
innocenti
,
siano
tenuti
è
molto
meglio
a
studiare
il
sillabario
.
Gli
uomini
,
i
responsabili
,
pensino
un
poco
a
curare
le
loro
famiglie
e
i
loro
affari
,
e
i
GIOVANOTTI
,
gli
esperti
,
a
convincersi
ch
'
è
tardi
e
che
non
c
'
è
più
nulla
da
sperare
.
PER
UNO
LA
PAGANO
TUTTI
E
...
I
TUTTI
SONO
ELENCATI
!
Chi
non
sa
ancora
adattarsi
sa
come
fare
a
rimediarvi
;
cambii
paese
e
...
buon
viaggio
.
Per
noi
è
indifferente
!
In
un
modo
o
in
un
altro
la
nostra
strada
dobbiamo
batterla
:
chi
ci
ostacola
e
ci
insidia
non
può
aspettarsi
che
il
fatto
suo
.
Siamo
chiari
e
concisi
per
non
ripeterci
inutilmente
.
Gli
interessati
ci
intendano
.
Il
Direttorio
.
StampaPeriodica ,
Il
complotto
antifascista
annunziato
in
tutti
i
giornali
e
in
tutte
le
agenzie
come
una
spaventevole
opera
contro
il
regime
,
si
è
risoluto
in
un
infame
complotto
fascista
,
organizzato
da
Roma
,
forse
dallo
stesso
Mussolini
per
opera
di
un
suo
fiduciario
,
certo
Menapace
,
che
simulava
a
Parigi
un
frenetico
antifascismo
e
che
era
spia
e
agente
provocatore
.
Gli
italiani
ricordano
le
notizie
spettacolose
pubblicate
nei
primi
giorni
di
gennaio
soprattutto
dalla
stampa
italiana
.
Due
giornalisti
liberali
,
Alberto
Tarchiani
e
Alberto
Cianca
insieme
all
'
ex
deputato
Giuseppe
Sardelli
,
su
denunzia
dell
'
Ambasciata
d
'
Italia
,
erano
stati
arrestati
a
Parigi
.
Secondo
i
giornali
fascisti
si
proponevano
,
di
accordo
con
elementi
rivoluzionari
,
di
commettere
attentati
al
re
del
Belgio
,
alla
Società
delle
nazioni
,
ai
ministri
italiani
,
ecc
.
Bombe
erano
state
scoperte
in
molti
luoghi
,
soprattutto
a
Le
Cannet
nel
sud
della
Francia
.
In
casa
di
Alberto
Cianca
era
stato
trovato
un
pacchetto
di
cheddite
,
cioè
di
un
esplosivo
usato
dai
minatori
.
Tutta
la
stampa
fascista
partì
in
guerra
,
annunziando
le
cose
più
terribili
e
chiedendo
alla
Francia
,
al
Belgio
,
alla
Svizzera
l
'
espulsione
degli
emigrati
italiani
e
sopra
tutto
...
la
soppressione
del
Becco
Giallo
.
Abbiamo
già
detto
che
il
raggiro
infame
fu
subito
sventato
.
Il
governo
belga
e
il
governo
svizzero
dichiaravano
esplicitamente
la
verità
.
Tutto
il
complotto
antifascista
risultò
un
complotto
fascista
organizzato
da
Menapace
,
di
accordo
con
le
ambasciate
.
Ora
Alberto
Tarchiani
e
l
'
on
.
Sardelli
sono
stati
liberati
.
Cianca
non
dovrà
rispondere
che
di
contravvenzione
.
È
risultato
che
la
cheddite
proviene
da
Menapace
,
cioè
dai
fascisti
e
che
è
stata
depositata
in
casa
Cianca
con
inganno
.
I
soli
responsabili
sono
dunque
Mussolini
e
il
Fascismo
e
di
fronte
all
'
opinione
internazionale
essi
non
sono
che
dei
delinquenti
,
che
per
opera
di
agenti
provocatori
cercano
di
compromettere
i
migliori
italiani
.
La
magistratura
belga
e
la
magistratura
svizzera
agiscono
intanto
contro
lo
stesso
socio
di
Mussolini
,
E
.
Menapace
,
che
è
irreperibile
e
si
trova
senza
dubbio
in
Italia
.
Ha
agito
troppo
scioccamente
e
i
fascisti
non
gli
devono
essere
molto
grati
.
È
un
criminale
inabile
.
Se
fosse
riuscito
,
Mussolini
probabilmente
lo
avrebbe
nominato
ministro
come
nominò
De
Bono
,
dopo
l
'
assassinio
di
Matteotti
e
Balbo
,
dopo
l
'
assassinio
di
don
Minzoni
.
Annunziando
la
liberazione
di
Tarchiani
e
Sardelli
i
giornali
italiani
sono
stati
di
una
laconicità
impressionante
.
Ora
non
osano
più
parlare
del
complotto
e
nemmeno
della
soppressione
del
Becco
Giallo
.
Ma
ora
siamo
noi
che
abbiamo
bisogno
di
andare
in
fondo
a
questa
faccenda
.
Noi
dobbiamo
vedere
quale
sia
la
responsabilità
delle
ambasciate
d
'
Italia
a
Parigi
e
a
Bruxelles
,
in
tutto
questo
intrigo
criminoso
.
StampaPeriodica ,
19
settembre
1881
Pare
che
né
gli
intrighi
del
Ministro
dell
'
interno
,
Ignatieff
,
né
lo
zelo
dell
'
ex
-
prefetto
di
Pietroburgo
,
Baranoff
,
siano
stati
sufficienti
a
persuadere
lo
Czar
,
impaurito
sino
al
ridicolo
,
che
la
autocrazia
russa
possa
lottare
,
colle
sole
sue
forze
,
contr
'
al
Socialismo
rivoluzionario
.
La
paura
,
che
ha
lo
Czar
,
del
Socialismo
,
dev
'
essere
stata
ben
grande
,
se
poté
vincere
l
'
odio
che
nutriva
profondo
per
la
Germania
,
e
deciderlo
a
stendere
la
mano
per
aiuto
al
principe
di
Bismarck
.
Il
convegno
di
Danzica
,
che
attrae
,
ora
,
l
'
opinione
pubblica
di
tutta
Europa
,
si
deve
,
in
gran
parte
certamente
,
alle
questioni
interne
di
ambedue
gli
stati
,
l
'
uno
travagliato
dai
Socialisti
rivoluzionari
,
l
'
altro
dai
Socialisti
democratici
.
L
'
iniziativa
del
convegno
appartiene
al
gran
Cancelliere
,
il
quale
ha
capito
bene
che
l
'
estirpazione
delle
tendenze
rivoluzionarie
,
comuni
ai
due
imperi
,
era
l
'
espediente
più
efficace
per
entrare
in
relazioni
amichevoli
con
uno
stato
assai
temibile
e
per
frenare
,
pel
momento
almeno
,
anche
l
'
agitazione
panslavistica
.
Del
resto
,
è
difficile
prevedere
qual
direzione
verrà
assumendo
il
governo
nella
sua
attività
interna
.
Il
ministero
attuale
d
'
Ignatieff
e
di
Pobiedonoszeff
,
non
sarà
di
lunga
durata
;
almeno
la
stampa
russa
lo
pensa
;
ma
a
chi
possa
essere
,
dallo
Czar
,
affidato
il
governo
dopo
il
loro
,
non
si
sa
,
sebbene
si
parli
di
Sciuvaloff
,
capo
della
gendarmeria
sotto
Alessandro
II
.
La
società
russa
sta
sempre
aspettando
delle
riforme
,
che
non
vengono
mai
.
Le
riforme
militari
,
promulgate
ultimamente
,
fanno
sperare
la
stampa
officiosa
che
molte
altre
riforme
seguano
a
queste
;
ma
,
per
dire
la
verità
,
la
condizione
attuale
della
Russia
non
può
essere
espressa
meglio
che
da
un
punto
interrogativo
.
I
socialisti
rivoluzionari
stessi
pare
che
stiano
aspettando
e
si
domandino
quel
che
sarà
,
sebbene
non
isperino
,
certo
,
in
riforme
di
qualunque
siasi
specie
.
L
'
ultimo
numero
della
«
Volontà
del
popolo
»
,
stampato
clandestinamente
a
Pietroburgo
,
non
contiene
,
infatti
,
alcun
cenno
sul
da
farsi
;
ma
,
uscito
dopo
quasi
sei
mesi
di
sospensione
,
fa
soltanto
il
riassunto
di
tutti
i
fatti
successi
in
questi
ultimi
tempi
,
presenta
una
lista
degli
arrestati
e
la
ricevuta
di
varie
offerte
,
che
ammontano
a
6000
rubli
.
Parlando
dei
risultati
del
13
di
marzo
,
cioè
della
morte
di
Alessandro
II
,
si
dice
che
superarono
tutte
le
aspettative
e
che
il
vero
uccisore
dello
Czar
fu
un
Polacco
,
già
russificato
,
certo
Chrenivezky
.
Segue
,
poscia
,
l
'
enumerazione
dei
Proclami
,
pubblicati
dal
Comitato
esecutivo
,
incominciando
dal
1°
(
13
)
di
marzo
sino
ad
ora
;
in
fine
,
si
mettono
in
guardia
i
compagni
contro
una
spia
,
di
cui
si
dànno
i
connotati
ed
il
nome
.
Si
vede
che
i
Socialisti
stanno
aspettando
anch
'
essi
quel
che
può
dare
ancora
Alessandro
III
.
Minacciando
pur
sempre
lo
Czar
ed
il
suo
despotismo
,
stanno
probabilmente
preparandosi
a
qualche
nuovo
atto
d
'
audacia
,
che
commetteranno
,
tosto
che
vedano
che
l
'
aspettare
non
conduce
a
nulla
.
I
contadini
patiranno
la
fame
quest
'
anno
,
come
la
patirono
negli
anni
antecedenti
,
sebbene
i
raccolti
siano
assai
migliori
:
il
che
,
per
altro
,
non
è
loro
di
giovamento
alcuno
,
sopraffatti
,
come
sono
,
sia
dalle
imposte
presenti
e
da
quelle
,
che
non
poterono
pagare
negli
anni
di
carestia
.
Di
riforme
economiche
,
si
discorre
qua
e
là
sui
giornali
,
ma
sono
voti
platonici
dell
'
opinione
pubblica
liberale
.
Altrettanto
platonici
sono
i
voti
,
che
si
fanno
per
la
libertà
di
stampa
,
che
gli
stessi
giornali
reazionari
cominciano
ad
invocare
caldamente
.
L
'
attività
politica
e
sociale
del
governo
,
che
si
verrà
maggiormente
determinando
ne
'
prossimi
mesi
,
determinerà
,
altresì
,
l
'
attività
dei
Terroristi
,
i
quali
stanno
sempre
all
'
erta
e
sapranno
approffittarne
.
Il
processo
dei
50
e
più
terroristi
arrestati
,
che
doveva
aver
luogo
nel
passato
luglio
,
è
stato
rimandato
chi
sa
a
quando
;
e
il
numero
dei
giudicabili
è
ridotto
a
6
,
fra
cui
si
trova
il
noto
Trigoni
,
arrestato
in
un
con
Giliaboff
,
Morosoff
ed
altri
notissimi
terroristi
.
La
proposta
per
altro
,
di
ridurre
a
6
i
giudicabili
non
è
stata
ancora
sanzionata
dallo
Czar
:
venne
fatto
soltanto
dai
ministri
dell
'
interno
e
della
giustizia
.
Poco
tempo
fa
,
uscì
un
nuovo
numero
del
Ciornî
perediel
(
Divisione
nera
)
organo
della
frazione
socialistica
,
che
si
propone
sopra
tutto
la
propaganda
fra
il
popolo
.
StampaPeriodica ,
Il
Fascismo
mobilizza
le
sue
forze
per
imporre
la
propria
volontà
ad
un
parlamento
di
insufficienti
,
di
rammolliti
e
di
inetti
.
FASCISTI
!
Per
la
suprema
salute
della
Patria
siete
tutti
mobilizzati
.
Date
tutti
la
vostra
fede
,
date
tutti
la
vostra
passione
e
soprattutto
date
prova
di
disciplina
assoluta
,
d
'
ubbidienza
illimitata
.
StampaPeriodica ,
I
movimenti
dello
spirito
si
accelerano
sempre
più
,
come
i
movimenti
della
materia
;
un
determinato
ciclo
di
idee
non
si
è
ancora
affermato
nelle
anime
e
nelle
opere
di
una
razza
che
già
un
altro
si
prepara
a
contendergli
il
dominio
,
e
un
prossimo
si
feconda
per
sbalzare
ambedue
dalla
vita
.
Il
romanticismo
,
come
orientamento
della
creazione
letteraria
,
non
è
ancora
scomparso
oggi
dalla
scena
del
mondo
,
e
,
prima
reazione
,
gli
si
parò
contro
il
classicismo
,
come
mezzo
di
passaggio
all
'
altra
più
potente
reazione
che
fu
il
verismo
.
Questo
non
si
era
per
anco
rivelato
in
un
solo
nome
,
lo
Zola
,
che
già
nei
giovini
era
un
fremere
,
un
agitarsi
,
un
delinearsi
di
tendenze
nuove
.
La
seconda
reazione
si
elaborava
,
e
pochi
anni
non
trascorsero
che
essa
,
né
pure
organizzata
in
sistema
,
tanto
che
a
noi
che
vi
assistemmo
rimase
ignoto
l
'
insieme
,
sotto
varie
forme
spiritualismo
,
decadentismo
,
simbolismo
,
misticismo
,
semplicismo
diede
le
prime
battaglie
.
I
lottanti
erano
però
quasi
tutti
uomini
nati
prima
del
70
,
tanto
in
Francia
dove
il
movimento
si
accennò
,
quanto
in
Italia
dove
più
tardi
,
vale
a
dire
ai
nostri
giorni
,
fu
seguito
.
Queste
prime
lotte
presero
a
svolgersi
dal
90
e
,
aiutati
i
novatori
da
un
corrispondente
movimento
che
si
operava
in
altri
campi
,
nella
scienza
e
nella
politica
,
parvero
proprio
in
questi
ultimi
anni
trionfare
,
specie
con
l
'
aiuto
di
tutta
una
coorte
di
combattenti
scesi
dal
Nord
per
dare
il
colpo
di
grazia
all
'
antico
immenso
genio
latino
.
Parvero
per
un
istante
rinnovarsi
le
epoche
nefaste
quando
i
fratelli
contro
i
fratelli
chiamavano
in
soccorso
lo
straniero
:
per
questo
la
folla
,
cioè
lo
strato
primitivo
della
razza
,
non
si
accordò
simpaticamente
ai
nuovi
,
ma
parteggiò
con
i
vecchi
,
non
tanto
,
come
noi
credemmo
,
per
avversione
ai
recenti
ideali
,
quanto
per
solidarietà
inconscia
con
le
tradizioni
etniche
con
lo
spirito
nazionale
,
di
cui
i
vecchi
apparvero
i
depositari
e
i
difensori
.
I
giovani
simbolisti
,
mistici
ecc
.
,
non
considerarono
questo
elemento
di
debolezza
che
avevano
in
sé
,
anzi
quasi
a
bella
posta
esagerarono
nel
cosmopolitismo
.
La
vittoria
appariva
vicina
:
le
schiere
ausiliarie
scese
dal
Nord
sotto
grandi
capitani
,
Wagner
,
Ibsen
,
Tolstoi
,
ecc
.
,
occupavano
le
capitali
latine
,
gli
iniziatori
del
movimento
avevano
raggiunto
la
celebrità
,
i
critici
o
applaudivano
,
o
erano
ridotti
al
silenzio
;
gli
oppositori
,
forse
per
inattitudine
nulla
creavano
più
di
buono
,
apparivano
come
maligni
o
come
invidiosi
del
successo
delli
altri
,
ma
la
razza
,
la
folla
,
la
nazione
non
era
convinta
,
anzi
era
ostile
.
Questo
lo
stato
delle
cose
del
ieri
,
a
cui
niuno
finora
,
specialmente
in
Italia
,
pose
mente
.
Da
una
parte
perché
i
fatti
essendo
troppo
vicini
,
parlo
del
1896
,
impediscono
all
'
osservatore
di
coglierne
la
significazione
sintetica
,
dall
'
altra
perché
distratti
in
questioncelle
piccine
e
personali
,
autori
e
critici
si
perdono
dietro
Tizio
e
Caio
,
non
vedendo
quanto
si
matura
sotto
gli
occhi
loro
.
E
poi
come
potevano
fare
i
nostri
autori
o
i
nostri
critici
a
sentire
questi
ultimi
palpiti
della
coscienza
artistica
quando
eglino
ragionano
e
discutono
ancora
sopra
movimenti
e
lotte
di
più
che
dieci
anni
addietro
?
Gabriele
d
'
Annunzio
è
a
pena
giunto
ora
a
quel
grado
di
evoluzione
artistica
cui
altrove
si
era
pervenuti
prima
del
90
,
e
i
suoi
corifei
da
una
parte
vanno
in
estasi
,
per
quelle
novità
stantie
,
mentre
gli
avversari
gridano
dall
'
altra
esterrefatti
al
pazzo
iconoclasta
;
in
Francia
ormai
è
anche
scomparsa
la
memoria
delle
cause
che
qui
producono
ora
l
'
agitazione
.
Gli
altri
poi
sono
ancora
a
trastullarsi
nell
'
altalena
del
romanticismo
e
del
verismo
,
e
buon
pro
lor
faccia
.
Come
tutta
questa
gente
arretrata
,
che
vede
ancora
al
pari
di
un
'
alba
turbatrice
e
ignota
gli
ideali
spiritualistici
,
simbolici
etc
.
,
poteva
mai
avvedersi
,
che
questo
movimento
di
reazione
,
già
altrove
affermatosi
,
conteneva
in
sé
il
seme
della
propria
decadenza
,
seme
che
a
punto
comincia
a
svilupparsi
in
una
terza
reazione
?
Ormai
le
scipite
discussioni
sopra
quelli
che
i
critici
italiani
chiamano
i
folli
tentativi
dei
simbolisti
,
dei
mistici
,
e
le
ancor
più
sciocche
o
invide
irrisioni
dei
giornaletti
o
dei
vecchi
autori
per
quei
giovani
letterati
nostri
,
che
hanno
il
coraggio
oggi
di
far
del
nuovo
accogliendo
tendenze
divenute
fuori
di
qui
oggetti
da
museo
,
è
a
sperare
che
cambino
solfa
.
Questi
agitatori
novatori
del
ieri
sono
finalmente
vecchi
,
poiché
di
fronte
a
loro
sorge
un
'
insegna
novella
,
per
cui
loro
s
'
impone
o
la
trasformazione
o
il
passaggio
fra
i
conservatori
.
È
la
terza
reazione
che
si
forma
e
chi
la
imprende
sono
anime
nuove
;
una
data
profonda
,
assai
più
distaccante
che
non
quella
che
segna
la
fine
di
un
secolo
,
le
separa
dalle
anime
precedenti
:
Il
70
.
E
la
reazione
è
diretta
contro
tutto
quell
'
insieme
di
tendenze
artistiche
che
dal
90
al
96
si
esplicarono
nella
letteratura
europea
rivolte
specialmente
contro
il
verismo
;
è
diretta
quindi
contro
il
simbolismo
,
contro
il
decadentismo
,
contro
il
misticismo
per
tutta
quella
parte
di
artificiosità
in
cui
si
è
esagerato
la
tendenza
primitiva
e
vera
di
ognuna
di
quelle
scuole
;
è
diretta
contro
l
'
indeterminatezza
,
la
nebulosità
,
la
negazione
della
forza
e
della
vita
;
è
diretta
contro
la
posa
,
la
preziosità
,
l
'
alterazione
dell
'
anima
e
delle
cose
;
è
diretta
infine
contro
lo
straniero
,
contro
le
falangi
nordiche
che
mediante
l
'
adito
letterario
oggi
stavano
per
opprimere
la
latinità
di
un
più
pesante
servaggio
che
non
le
orde
barbariche
sul
suolo
di
Roma
,
che
non
i
soldati
austriaci
le
pianure
di
Lombardia
,
che
non
le
schiere
germaniche
la
capitale
della
Francia
.
La
terza
reazione
si
incarna
nelle
pure
fonti
eterne
e
solenni
dell
'
arte
nazionale
,
nella
semplicità
,
nella
forza
,
nell
'
anima
e
nella
terra
natale
.
Nati
dopo
il
70
,
tanto
in
Francia
come
in
Italia
due
grandi
fatti
hanno
dato
una
impronta
peculiare
all
'
anime
nostre
;
impronta
che
non
può
a
meno
di
farci
sentire
e
pensare
in
un
modo
a
fatto
diverso
da
quello
della
generazione
che
ci
precedette
anche
di
un
solo
anno
.
In
Francia
la
sconfitta
,
in
Italia
la
conquista
di
Roma
.
Noi
siamo
nati
quando
questi
due
eventi
si
erano
compiuti
,
il
ricordo
oscuramente
adunghia
la
coscienza
nostra
,
su
di
noi
pesa
il
fato
che
da
essi
deriva
e
che
si
riassume
nella
risurrezione
del
sentimento
nazionale
,
nel
culto
della
forza
e
della
terra
nostra
,
nella
visione
del
robusto
eroe
latino
che
accenda
la
gloria
futura
di
nostra
gente
.
I
giovani
francesi
sono
portati
a
questi
sentimenti
dall
'
onta
patita
,
dal
desiderio
incommensurabile
della
rivincita
.
Nati
in
uno
spasimo
di
dolore
e
d
'
ira
,
eglino
fin
sulla
loro
culla
hanno
sentito
insieme
al
sacro
ricordo
delli
eroi
morti
valorosamente
nella
sconfitta
,
insieme
all
'
urlo
di
esecrazione
per
i
vincenti
,
le
parole
della
rivincita
;
e
il
fiero
proposito
che
fa
della
Francia
un
'
anima
sola
è
sangue
del
loro
sangue
,
carne
della
loro
carne
.
Adulti
hanno
assistito
al
riassodarsi
delle
forze
nazionali
,
hanno
inteso
che
la
rivincita
era
a
prezzo
di
una
ricostruzione
dell
'
edificio
gallico
da
opporre
a
quello
germanico
;
niuna
infiltrazione
,
niuna
debolezza
doveva
apparire
nella
coscienza
nazionale
,
bisognava
essere
più
francesi
di
prima
.
Potevano
i
giovani
letterati
avere
un
'
anima
diversa
?
No
,
dunque
ecco
la
reazione
.
Nella
letteratura
dei
ventenni
,
nulla
di
straniero
anzitutto
,
non
si
combattono
ancora
battaglie
ma
si
creano
dei
poemi
,
dove
tutto
l
'
interno
concitamento
aspirante
alla
nuova
gloria
della
razza
,
prorompe
magnificamente
violento
,
splendido
e
felice
in
lode
delle
feste
dell
'
uomo
,
nell
'
esaltazione
della
forza
civile
e
nazionale
che
muove
le
ricchezze
della
patria
,
che
feconda
il
suolo
della
patria
,
che
conduce
in
pastorizia
le
greggi
della
patria
.
E
così
cantano
e
così
scrivono
i
nuovi
autori
francesi
dal
loro
capo
Saint
-
Georges
de
Bouhélier
ai
gregari
Michel
Abadie
,
André
Gide
,
Paul
Fort
,
ecc
.
Noi
giovani
italiani
che
nascemmo
nel
Regno
nostro
illuminato
dalla
face
eterna
di
Roma
nostra
,
sentiamo
pure
dall
'
anima
prorompere
la
reazione
.
A
differenza
della
gioventù
francese
noi
fummo
concepiti
in
una
esplosione
di
gioia
in
una
rinnovazione
gioconda
della
coscienza
nazionale
;
ma
nella
nostra
infanzia
,
leggende
più
eroiche
delle
antiche
,
ascoltammo
dovunque
il
racconto
delle
opere
dei
padri
.
Ogni
frammento
di
cosa
che
i
nostri
occhi
nuovi
contemplavano
conservava
l
'
aureola
della
temeraria
epopea
!
Ma
ben
presto
nelle
anime
giovinette
si
fece
luce
il
dovere
superbo
,
genitura
del
fato
di
Roma
,
il
dovere
di
dare
alla
patria
sentimento
di
sé
.
E
per
noi
pure
si
impose
la
necessità
di
ringagliardire
lo
spirito
nazionale
,
di
ricostruire
moralmente
la
razza
in
una
organica
unità
etnica
che
grado
grado
raggiungesse
nell
'
Europa
se
non
il
primato
certo
uno
dei
posti
maggiori
.
Quindi
non
solo
il
bisogno
di
mantenerci
puri
,
ma
di
far
rifecondare
nell
'
intimo
del
cuore
quei
mirabili
germi
della
Latinità
,
che
soltanto
la
mancanza
di
indipendenza
e
personalità
avean
tenuto
prima
infruttiferi
,
ma
pronti
ora
a
rifiorire
,
come
quei
grani
di
frumento
che
dopo
6000
anni
dalle
tombe
egiziane
fruttificarono
il
pane
sotto
il
nuovo
sole
.
A
noi
più
ancora
che
ai
giovani
francesi
si
infiamma
nell
'
anima
rigogliosa
il
grande
mistero
della
razza
millenaria
da
tutelare
,
l
'
incommensurabile
virtù
dell
'
eroe
latino
da
celebrare
,
la
sovrumana
bellezza
della
terra
nostra
da
lodare
;
e
noi
più
ancora
che
i
francesi
la
data
della
nostra
concezione
,
avvenuta
dopo
il
1870
separa
con
più
nitido
segno
dai
nati
anteriori
.
Non
solo
perché
l
'
ideale
della
raggiunta
unità
romana
è
ben
più
attivo
che
non
quello
di
una
rivincita
,
ma
per
l
'
enorme
significato
che
Roma
,
usbergo
e
speranza
nostra
,
diffuse
sulle
nostre
future
azioni
.
È
indubbio
quindi
che
quelli
fra
noi
che
oggi
si
sono
dati
alla
letteratura
debbano
sentire
e
operare
in
un
modo
tutto
a
fatto
speciale
e
loro
proprio
,
così
da
costituire
con
la
loro
attività
una
reazione
letteraria
alli
ideali
precedenti
:
reazione
all
'
invasione
straniera
,
reazione
a
tutto
ciò
che
tenta
di
deviare
o
di
sminuire
la
reintegrazione
della
nostra
genialità
nazionale
.
Finora
noi
procedemmo
con
timidi
conati
singolari
,
l
'
ora
nostra
non
era
giunta
;
adesso
nella
gagliarda
fioritura
della
nostra
giovinezza
immune
da
ogni
traccia
antica
,
dobbiamo
riunirci
,
conoscerci
,
avanzare
nella
vita
e
operare
a
seconda
di
quello
spirito
nuovo
e
personale
che
speciali
contingenze
ci
hanno
dato
.
Io
rivolgo
l
'
appello
da
queste
colonne
scevre
di
vecchie
debolezze
a
tutti
coloro
che
nacquero
nelle
albe
novelle
dopo
la
grande
data
,
i
quali
sentono
fortemente
la
gloria
della
loro
giovine
individualità
nuova
e
staccata
da
tutte
le
forme
letterarie
vigenti
e
che
hanno
volontà
di
affermarla
potentemente
e
originalmente
nelle
creazioni
del
genio
latino
.
Io
so
che
questa
voce
non
sarà
perduta
,
mille
anime
vibrano
di
impazienza
come
la
mia
fra
tutti
questi
artifici
di
simboli
,
di
forme
estetiche
ormai
passati
;
noi
vediamo
sulla
vetta
massima
dell
'
alpe
la
fiamma
intatta
della
bellezza
nostra
.
StampaPeriodica ,
Sono
sincero
;
prendere
la
penna
in
mano
per
descrivere
una
rivoluzione
appena
compiuta
e
chiusasi
con
la
più
travolgente
delle
vittorie
,
è
un
compito
inadeguato
ed
arduo
,
al
quale
non
ci
si
può
porre
senza
avere
la
presunzione
di
essere
soprannaturali
.
Ecco
perché
io
tento
solamente
di
tratteggiare
il
gigantesco
movimento
che
in
quarantotto
ore
ha
capovolta
e
rinnovata
la
situazione
nazionale
.
L
'
Italia
di
Vittorio
Veneto
si
erge
maestosa
e
magnifica
;
essa
tiene
sulle
braccia
tese
i
denudati
di
Magnaboschi
coi
trucidati
di
SciaraSciat
e
SirTobras
,
e
li
offre
,
sublime
olocausto
,
ai
nostri
morti
di
questa
santa
rivoluzione
,
perché
ad
essi
sono
intimamente
uniti
,
di
essi
sono
profondamente
degni
.
L
'
Italia
oggi
è
in
mani
salde
e
sicure
;
nelle
mani
di
coloro
che
la
difesero
per
quattro
anni
nelle
pietraie
del
Carso
e
negli
acquitrini
del
Piave
,
nelle
mani
dell
'
Esercito
che
mordendosi
a
sangue
le
labbra
convulse
ha
dovuto
abbandonare
le
posizioni
non
mai
perdute
,
e
fuggire
accanto
alle
mandre
dei
profughi
piangenti
e
lagrimanti
,
carichi
di
bimbi
e
di
fardelli
,
per
colpa
di
tutti
i
politicanti
di
tutte
le
sette
politiche
,
per
colpa
dei
predicatori
dell
'
inutile
strage
e
del
non
più
un
inverno
in
trincea
.
L
'
Italia
di
Vittorio
Veneto
è
in
mano
ai
fanti
"
scalcinati
"
che
ornarono
come
statue
di
creta
il
fango
del
fiume
italianissimo
.
Dopo
quattro
anni
dalla
Vittoria
,
oggi
il
nostro
popolo
ne
ottiene
i
frutti
.
C
'
è
stato
bisogno
che
assaporasse
il
tallone
russo
e
la
vergogna
di
governi
deboli
e
antinazionali
,
perché
questo
popolo
trovasse
la
forza
meravigliosa
per
la
quindicesima
battaglia
.
I
titani
hanno
vinto
.
Vittoria
più
grande
non
poteva
ottenere
nessun
popolo
,
nessun
esercito
;
solo
gli
italiani
,
solo
la
nostra
razza
è
capace
di
tali
prodigi
.
È
questa
ora
la
prova
del
fuoco
.
Quaranta
milioni
di
italiani
attendono
da
noi
la
nuova
vita
.
Non
è
certo
il
messia
che
giunge
:
sono
uomini
nuovi
con
nuovi
programmi
.
Abbiamo
promesso
:
dobbiamo
mantenere
.
Il
popolo
deve
avere
il
suo
governo
e
la
sua
pace
.
È
stato
il
popolo
a
crearselo
questo
governo
:
sarà
il
popolo
a
giudicarlo
.
Io
sono
certo
che
il
Mussolini
di
Roma
sarà
degno
del
Mussolini
di
Milano
.
StampaPeriodica ,
Mussolini
disse
che
,
se
fosse
stato
al
governo
dopo
il
disastro
di
Caporetto
,
avrebbe
annunziato
una
grande
vittoria
.
È
la
sua
idea
fissa
di
ciarlatano
e
di
avventuriero
.
Più
le
cose
vanno
male
e
più
bisogna
mostrare
sicurezza
.
Più
si
hanno
disfatte
e
più
bisogna
annunziare
vittoria
.
L
'
Italia
,
dopo
il
Fascismo
,
è
il
paese
del
mondo
che
ha
più
cambiali
protestate
e
più
fallimenti
.
Mussolini
fa
un
comunicato
e
un
discorso
per
dire
che
questa
è
la
prova
della
energia
del
Fascismo
,
che
liquida
le
imprese
malsane
create
dopo
la
guerra
.
Basta
un
semplice
sguardo
alla
lista
dei
fallimenti
per
vedere
che
cadono
invece
le
più
antiche
industrie
,
le
case
che
parevano
più
solide
,
i
commerci
migliori
.
Vi
è
un
fenomeno
dei
più
preoccupanti
.
"
Il
Sole
"
di
Milano
,
che
pubblica
con
maggiori
dettagli
la
lista
dei
fallimenti
è
diventato
un
necrologio
della
ricchezza
italiana
.
Ma
il
fenomeno
che
colpisce
è
il
numero
dei
magazzini
alimentari
e
di
sartorie
che
si
chiudono
.
In
Italia
la
gente
non
mangia
e
non
si
veste
.
Ma
,
dopo
ogni
Caporetto
,
Mussolini
continua
ad
annunziare
una
grande
vittoria
.
In
questi
giorni
è
avvenuta
la
fusione
del
Credito
Italiano
e
della
Banca
Nazionale
di
Credito
.
I
due
istituti
erano
in
stato
grave
,
con
molte
immobilizzazioni
e
con
un
portafoglio
pesantissimo
.
Hanno
unito
le
loro
debolezze
.
Vi
sarà
ora
una
sola
banca
:
il
Credito
Italiano
.
La
Banca
Nazionale
di
Credito
rimane
come
istituto
di
gestioni
delle
partecipazioni
industriali
,
cioè
,
delle
immobilizzazioni
.
Il
disastro
è
stato
annunziato
come
una
vittoria
.
"
Il
Popolo
d
'
Italia
"
in
un
articolo
intitolato
Finanza
moderna
(
perché
moderna
?
il
fallimento
è
un
fatto
antico
)
si
rallegra
del
fatto
,
che
è
"
una
coordinazione
di
compiti
,
una
razionalizzazione
delle
attività
bancarie
,
"
e
altre
simili
sciocchezze
,
che
devono
sembrare
esagerate
perfino
a
un
povero
scemo
come
il
ministro
Mosconi
.
Quale
è
la
situazione
attuale
?
L
'
Italia
con
40
milioni
di
abitanti
non
ha
quasi
più
banche
,
dopo
gli
innumerevoli
fallimenti
che
sono
diventati
più
numerosi
delle
bugie
di
Mussolini
,
ciò
che
può
sembrare
appena
credibile
.
Il
Banco
di
Roma
è
anchilosato
e
si
trascina
pesantemente
.
La
Banca
agricola
non
è
solo
anchilosata
,
ma
ha
la
deformazione
di
tutte
le
ossa
.
Il
Credito
Marittimo
,
imbrogliato
nelle
operazioni
della
Navigazione
generale
italiana
,
ha
il
respiro
affannoso
.
Non
rimangono
dunque
che
due
sole
banche
,
il
Credito
Italiano
(
più
debole
che
mai
dopo
la
fusione
con
la
Banca
Nazionale
di
Credito
)
e
la
Banca
commerciale
.
Ma
la
Banca
commerciale
si
trova
anch
'
essa
in
gravi
difficoltà
e
presto
assisteremo
ad
altre
fusioni
,
La
finanza
moderna
,
come
dice
la
gente
allegra
del
"
Popolo
d
'
Italia
"
ci
darà
presto
la
sorpresa
di
altre
fusioni
,
che
non
servono
se
non
a
rinviare
la
liquidazione
di
situazioni
insostenibili
.
L
'
Inghilterra
dopo
il
Fascismo
non
ha
voluto
mai
più
prestare
all
'
Italia
;
l
'
America
non
presta
più
.
Il
Fascismo
,
che
ha
rovinato
l
'
economia
nazionale
e
ha
costretto
le
migliori
industrie
italiane
a
contrarre
prestiti
onerosi
,
cerca
di
cedere
tutto
,
di
vendere
tutto
,
di
ipotecare
tutto
.
Ma
non
trova
credito
né
meno
alle
condizioni
più
onerose
.
Non
trova
più
nemmeno
il
credito
degli
straccioni
dando
dei
pegni
.
La
stampa
infame
,
che
disonora
l
'
Italia
in
regime
fascista
,
può
ancora
mentire
,
ma
non
trova
più
nessuno
che
le
crede
.
Tutti
sanno
che
la
finanza
moderna
dei
Volpi
,
dei
Ciano
,
degli
Arnaldo
Mussolini
non
è
che
l
'
ignoranza
e
il
furto
e
il
furto
e
l
'
ignoranza
preparano
sempre
il
disastro
.
StampaPeriodica ,
Davanti
allo
spettacolo
del
popolo
italiano
nell
'
esercizio
di
una
funzione
politica
universale
,
quella
della
elezione
dei
deputati
,
le
anime
più
elevate
e
più
giovini
sono
rimaste
indifferenti
,
come
se
l
'
evento
non
valesse
la
pena
della
più
lieve
attenzione
o
si
svolgesse
in
un
ambiente
e
con
interessi
del
tutto
appartati
.
Non
uno
di
noi
,
spiriti
nuovi
e
aperti
a
tutte
le
manifestazioni
dell
'
umanità
,
non
uno
di
noi
,
intelletti
moderni
e
idonei
ad
accogliere
tutta
l
'
eredità
del
passato
per
imporre
su
di
essa
l
'
impronta
nostra
,
non
uno
di
noi
,
coscienze
limpide
,
in
cui
la
realtà
si
palesa
nelle
sue
rappresentazioni
essenziali
e
si
elabora
in
modo
da
riespandersi
in
forme
scientifiche
o
letterarie
,
non
uno
di
noi
,
sui
quali
pesano
i
destini
futuri
della
nazione
e
della
razza
si
preoccupò
del
fenomeno
che
avveniva
sotto
gli
occhi
nostri
.
E
pure
noi
ci
diamo
vanto
di
universali
,
e
anzi
facciamo
consistere
una
delle
nostre
massime
virtù
,
di
cui
si
onora
l
'
uomo
moderno
,
nell
'
accogliere
dentro
l
'
anima
le
manifestazioni
più
diverse
del
mondo
,
così
che
la
coscienza
nostra
,
come
un
immenso
e
molteplice
sensorio
,
rifletta
in
forme
spirituali
l
'
agitazione
dell
'
universo
.
E
pure
noi
raccogliamo
a
ogni
giorno
,
nella
fulminea
e
molteplice
successione
di
impressioni
che
traversa
il
nostro
spirito
cosciente
,
innumerevoli
fatti
dei
quali
le
generazioni
che
ci
precedettero
non
avvertirono
quasi
l
'
esistenza
,
e
non
solo
,
ma
di
tutti
i
fatti
noi
giungiamo
a
comprendere
qualche
cosa
di
più
e
di
diverso
di
quanto
non
si
comprendeva
prima
e
sappiamo
cogliere
una
realtà
più
profonda
,
più
generale
,
meno
mutevole
di
quella
intesa
dalli
antichi
osservatori
.
E
allora
come
mai
questo
,
delle
elezioni
,
che
pur
è
un
avvenimento
umano
,
e
non
dei
più
lievi
,
ma
che
riguarda
non
solo
psicologia
,
sociologia
etc
.
ma
ben
anco
la
pratica
esistenza
e
l
'
affermazione
di
un
dominio
e
noi
a
giusta
lode
siamo
assai
sagacemente
positivi
per
non
trascurare
questo
lato
delle
cose
come
mai
questo
fenomeno
passò
per
noi
inosservato
?
Per
rispondere
non
ripetiamo
,
per
carità
!
gli
sciocchi
argomenti
delli
ignoranti
illusi
,
dei
romantici
di
vecchio
stampo
,
delli
austeri
patrioti
,
delli
inetti
scrittori
politici
quotidiani
!
Non
invochiamo
o
il
disgusto
per
la
corruzione
parlamentare
e
politica
,
o
la
mancanza
di
idealità
,
o
lo
spregio
del
potere
,
o
l
'
incompetenza
di
noi
scrittori
veri
per
l
'
arzigogolo
politico
,
poiché
ogni
parola
oltre
all
'
essere
bugiarda
sarebbe
anche
una
misera
assurdità
.
Questa
ormai
è
roba
da
museo
o
da
ospedale
;
sono
ragioni
cioè
buone
per
i
poveri
vecchi
unilaterali
e
stanchi
,
per
i
poveri
uomini
diminuiti
e
incapaci
e
per
quei
disgraziati
giovini
ancora
più
poveri
,
che
della
vita
moderna
nulla
capiscono
.
Noi
non
sentiamo
disgusto
alcuno
per
la
corruzione
politica
,
anzitutto
perché
la
corruzione
è
una
parola
priva
di
senso
,
in
secondo
luogo
poi
perché
,
anche
dato
il
significato
comune
,
questa
non
è
né
più
né
meno
di
tutto
quanto
ci
sta
attorno
nella
società
borghese
e
però
,
se
bene
noi
non
ci
adatteremmo
mai
a
niuna
diminuzione
morale
di
noi
stessi
,
abbiamo
non
di
meno
la
sincerità
di
affermare
che
essa
non
tocca
per
nulla
la
nostra
emotività
.
Ma
ripeto
la
ragione
principale
è
perché
la
parola
stessa
di
corruzione
noi
non
la
abbiamo
sentita
pronunciare
se
non
per
esprimere
lo
sfogo
ipocrita
dell
'
impotente
che
non
può
porre
in
opera
ciò
che
un
altro
fa
,
così
che
corruzione
,
non
solo
è
un
vocabolo
assurdo
se
spregiativo
,
ma
contiene
un
concetto
falso
,
perché
al
più
delle
volte
esso
si
riferisce
solo
ad
una
data
serie
di
azioni
,
che
non
hanno
altro
torto
che
quello
di
essere
o
diverse
da
quelle
che
tutti
compiono
(
e
quindi
possono
anche
essere
migliori
)
o
più
intense
(
e
quindi
più
opportune
e
rapide
a
raggiungere
lo
scopo
)
.
Non
è
poi
sicuro
per
mancanza
di
idealità
che
non
ci
accostiamo
alla
lotta
politica
.
Le
idealità
noi
le
abbiamo
in
noi
e
con
noi
sempre
fulgide
,
solenni
,
vigorose
come
fiamme
pure
nella
solitudine
dei
cieli
notturni
.
E
però
a
qualsiasi
cosa
noi
avviciniamo
l
'
anima
nostra
,
a
qualsiasi
impresa
noi
associamo
l
'
anima
nostra
,
le
idealità
non
difettano
mai
.
Nelli
atti
stessi
più
abituali
,
quelli
del
mangiare
,
del
vestire
,
dell
'
amare
,
dove
idealità
per
la
buona
gente
borghese
non
esiste
o
esiste
falsa
,
come
nell
'
amore
,
noi
sappiamo
porre
e
elaborare
e
perseguire
un
quid
novi
che
è
all
'
infuori
dell
'
atto
stesso
,
che
oscilla
in
un
campo
più
alto
,
in
quello
dello
spirito
.
Io
bacio
una
donna
non
col
solito
bacio
,
non
per
baciare
,
ma
nel
bacio
aduno
,
mediante
una
rapida
e
intensa
riflessione
psichica
,
una
serie
di
moti
e
di
elementi
da
cui
risulti
una
impronta
particolare
e
una
finitezza
completa
dell
'
atto
,
talché
il
bacio
viene
fatto
sullo
schema
dell
'
opera
ideale
più
complessa
e
in
vista
di
uno
scopo
altrettanto
ideale
di
quello
che
ha
colui
che
scrive
un
romanzo
.
Oh
d
'
accordo
che
le
idealità
vecchie
hanno
fatto
bancarotta
in
politica
,
e
che
oggi
sono
scomparse
dalla
politica
completamente
.
Ma
questo
anzi
è
un
bene
e
un
progresso
.
Tante
bestialità
di
meno
!
Chi
ci
crede
infatti
più
ad
esse
ormai
?
Tutto
il
programma
della
democrazia
liberale
,
la
quintessenza
dell
'
ottantanove
,
basata
su
tutte
le
libertà
possibili
,
su
tutti
i
diritti
escogitabili
,
e
quindi
tutte
le
illusioni
idealistiche
dei
nostri
nonni
e
dei
nostri
padri
in
questa
materia
sono
cadute
rovinosamente
;
e
oggi
farebbero
ridere
noi
uomini
di
scienza
e
di
pratica
,
quei
pochi
avanzi
che
in
esse
si
sono
fossilizzati
,
se
non
pensassimo
all
'
immenso
sciupio
di
forze
fisiche
,
morali
,
economiche
,
politiche
e
sociali
che
quelle
illusioni
sono
costate
,
ai
mali
che
hanno
prodotto
,
là
dove
si
vollero
attuare
,
all
'
inesorabile
tenebrose
di
cui
hanno
ricoperto
le
menti
dei
governanti
.
Per
fortuna
nostra
e
delli
altri
noi
non
siamo
più
guastati
da
queste
fisime
e
da
questi
errori
,
ma
abbiamo
idealità
ben
più
sublimi
e
vaste
da
inseguire
nel
campo
politico
,
a
cominciare
dalla
fortuna
nostra
fino
alla
utopistica
visione
di
una
libertà
e
di
un
diritto
tale
che
niuno
seppe
finora
concepire
.
Tanto
meno
poi
invochiamo
l
'
oraziano
procul
negotiis
riferito
alla
politica
!
Perché
artisti
,
perché
letterati
,
perché
studiosi
dubitiamo
forse
di
saper
conciliare
le
tendenze
dell
'
anima
nostra
con
le
necessarie
qualità
che
occorrono
nell
'
uomo
politico
?
No
certamente
,
anzi
per
la
testimonianza
sincera
della
nostra
coscienza
noi
sentiamo
insita
in
noi
la
condizione
del
Potere
e
comprendiamo
benissimo
che
essa
non
ci
porrebbe
affatto
in
antagonismo
con
noi
stessi
.
Ormai
è
ben
lontana
dal
nostro
modo
di
fare
la
condotta
del
poeta
passeggiatore
fra
le
nuvole
,
asceta
da
quinto
piano
,
alcoolista
da
bettola
e
inetto
a
ogni
espansione
pratica
di
vita
,
o
la
condotta
dello
scienziato
ignaro
del
mondo
,
chiuso
fra
i
quattro
libri
,
sudicio
nell
'
abbigliamento
e
orso
nelle
relazioni
sociali
.
Tanto
l
'
arte
quanto
la
scienza
vivono
oggi
con
la
realtà
sotto
la
fiammeggiante
e
universale
luce
del
sole
,
e
il
sognatore
che
si
chiude
nella
sua
camera
o
fra
le
cose
morte
è
un
debole
,
un
vinto
o
un
ignorante
.
La
vita
istessa
che
noi
viviamo
è
per
l
'
intelligente
un
estetismo
e
una
scienza
.
E
però
,
tanto
come
modestia
,
quanto
come
superbia
,
il
dire
che
noi
preferiamo
tenerci
lontani
dal
governo
del
nostro
paese
è
una
menzogna
ipocrita
.
Lo
è
nel
primo
caso
perché
noi
ci
sentiamo
perfettamente
capaci
di
reggere
la
pubblica
cosa
con
assai
maggior
forza
e
senno
che
non
coloro
che
oggi
ne
fanno
parte
,
nel
secondo
caso
perché
non
crediamo
affatto
che
sia
un
male
per
noi
o
che
sia
indegno
di
noi
il
portare
il
nostro
concorso
al
governo
nazionale
.
E
per
ultimo
niuno
di
noi
vorrà
certo
dichiarare
,
per
giustificare
l
'
astensione
,
la
propria
incompetenza
a
conoscere
,
ad
apprezzare
,
a
dirigere
il
fatto
politico
.
Oh
che
di
fronte
a
tutta
la
turba
dei
politicanti
grandi
e
piccini
noi
non
sentiamo
divampare
con
ferace
orgoglio
la
fiamma
vivida
della
nostra
superiorità
!
Basta
un
qualunque
atto
,
anche
tra
i
più
difficili
e
celebrati
dei
nostri
uomini
politici
,
basta
un
qualunque
programma
,
fra
i
più
elaborati
e
distillati
dei
nostri
deputati
e
ministri
perché
noi
,
esaminandolo
o
leggendolo
,
non
ci
avvediamo
subito
non
solo
della
loro
pochezza
ma
di
saper
fare
e
scrivere
altrettanto
e
meglio
.
Nelle
azioni
dei
governanti
non
vediamo
mai
la
determinante
originale
del
genio
,
della
volontà
personale
,
che
hanno
saputo
intuire
una
situazione
,
padroneggiarla
e
risolverla
in
vista
di
uno
scopo
prefisso
,
ma
vediamo
sempre
l
'
azione
anonima
e
infinita
di
innumerevoli
cause
e
forze
trascinanti
l
'
opera
individuale
;
nei
loro
programmi
poi
,
specie
in
Italia
,
noi
possiamo
trovare
una
siffatta
miseria
intellettuale
e
scientifica
,
una
tale
assidua
banalità
e
ignoranza
,
dove
non
splende
la
più
lieve
originalità
e
vigoria
,
da
farci
persuasi
che
veramente
noi
sapremmo
far
meglio
le
mille
volte
.
Ma
allora
quale
è
la
ragione
che
ci
tiene
lontani
dall
'
ambiente
politico
e
che
ci
fa
assistere
con
un
biasimevole
fakirismo
alla
evoluzione
politica
?
Ragioni
vere
a
parer
mio
non
ce
ne
sono
,
ci
sono
soltanto
dei
pregiudizi
,
delli
errori
,
e
delle
costrizioni
che
pur
troppo
incombono
ancora
sulla
nostra
volontà
.
Il
primo
è
appunto
il
pregiudizio
della
volgarità
.
Da
una
parte
i
nostri
padri
e
i
sopraviventi
delle
generazioni
passate
,
sorti
in
epoche
di
formazioni
e
di
lotte
,
mentre
il
corroso
edificio
della
fede
e
della
scienza
tradizionale
crollava
e
sfolgorava
fascinante
l
'
atavica
brama
dell
'
indipendenza
e
unità
della
patria
,
con
i
loro
entusiasmi
quarantotteschi
,
con
la
loro
retorica
politica
e
la
corrispettiva
ignoranza
sociale
,
dall
'
altra
la
turba
attuale
di
quei
giovini
romantici
,
poveri
esaltati
e
privi
di
cultura
moderna
con
la
loro
demagogia
romorosa
,
con
le
loro
anticaglie
sentimentali
hanno
gettato
il
discredito
sulla
politica
e
su
chi
se
ne
occupa
,
talché
uno
di
noi
teme
l
'
accusa
di
volgarità
e
di
ignoranza
se
fa
per
avvicinarsi
all
'
opera
attiva
del
governo
nazionale
e
si
attribuisce
a
lode
di
starsene
appartato
pur
soffrendo
per
l
'
ignobile
spettacolo
che
gli
sta
innanzi
e
che
egli
si
sentirebbe
in
grado
di
correggere
.
Vi
è
d
'
uopo
dire
quanto
sarebbe
facile
il
toglier
via
questo
pregiudizio
mediante
la
decisione
unanime
dei
migliori
di
noi
a
sfidarlo
entrando
gagliardamente
combattenti
nel
campo
politico
?
Il
secondo
è
l
'
errore
di
credere
che
l
'
attività
politica
non
ci
porterebbe
altro
frutto
se
non
quello
di
distrarci
da
opere
migliori
.
Vedendo
ciò
che
sono
e
che
fanno
anche
gli
uomini
politici
più
eminenti
,
noi
dubitiamo
,
seguendo
quella
via
,
di
somigliar
loro
,
cioè
di
nulla
compiere
di
buono
per
noi
e
per
gli
altri
.
Ma
,
sì
come
io
mi
rivolgo
a
chi
è
capace
di
intendermi
,
basterà
di
far
notare
quale
differenza
di
idee
,
di
cognizioni
,
di
anima
sia
fra
noi
e
questi
signori
,
quale
diversa
potenza
psichica
e
fisica
noi
possiamo
adoperare
in
loro
confronto
,
per
farci
persuasi
dell
'
utilità
dell
'
opera
nostra
.
Noi
nella
politica
rimasta
stazionaria
nel
suo
sviluppo
a
mezzo
secolo
fa
,
abbiamo
tutto
da
fare
,
e
da
guadagnare
molto
,
noi
e
gli
altri
.
La
terza
è
la
costrizione
della
tradizione
e
dei
vecchi
.
E
questa
causa
purtroppo
è
pur
troppo
in
gran
parte
indipendente
dal
nostro
volere
.
La
tradizione
impone
come
elemento
imprescindibile
per
la
qualità
di
uomo
politico
la
vecchiaia
,
a
causa
della
triste
assurdità
,
che
attribuisce
il
senno
e
la
gagliardia
a
chi
non
può
più
fisiologicamente
avere
né
l
'
uno
né
l
'
altra
;
i
vecchi
poi
si
valgono
della
credenza
favorevole
per
conservarsi
i
loro
posti
primi
e
per
opporsi
a
chi
si
attentasse
di
disputarli
loro
.
Qui
sì
che
si
conviene
l
'
azione
nostra
assidua
,
insistente
,
energica
e
associata
al
fine
di
demolire
questa
egemonia
della
vecchiezza
,
dovuta
a
una
strana
inversione
del
buon
senso
e
della
realtà
;
qui
conviene
combattere
,
e
aspramente
,
per
far
sparire
la
tirannide
rimbambita
della
anzianità
allo
scopo
di
sostituirvi
un
regime
giovane
e
salutare
di
energie
vigorose
e
intatte
.
È
immancabile
che
al
primo
assalto
dato
con
oculatezza
e
vigore
il
sistema
,
che
si
impernia
su
i
peli
bianchi
,
si
sfasci
lasciando
a
noi
libero
il
cammino
del
futuro
dominio
.
Il
risultato
di
questi
tre
elementi
forma
a
sua
volta
un
sentimento
che
è
diverso
da
ognuno
di
essi
e
sta
sopra
a
tutti
e
agisce
come
una
forza
a
sé
.
Esso
consiste
per
una
parte
in
una
specie
di
apatia
intellettuale
,
per
cui
,
all
'
infuori
delle
dilettazioni
immediate
,
noi
consideriamo
con
una
giustificata
diffidenza
tutte
quelle
altre
azioni
che
importerebbero
un
dispendio
della
nostra
energia
,
e
davanti
ad
esse
noi
ci
chiediamo
:
A
quoi
bon
?
e
sovente
se
non
sempre
la
triste
domanda
accoglie
la
risposta
negante
;
per
un
'
altra
parte
in
una
specie
di
piacere
riflesso
che
ci
procura
nel
nostro
riposo
,
nell
'
economia
delle
nostre
forze
,
nell
'
impiego
razionale
che
ne
facciamo
per
i
nostri
esclusivi
piaceri
,
lo
spettacolo
dell
'
affannarsi
che
si
dànno
gli
altri
uomini
per
raggiungere
la
loro
infelicità
.
In
tal
modo
per
soli
sentimenti
negativi
noi
ci
appartiamo
dalla
vita
politica
rinchiudendoci
a
nostra
volta
in
una
esistenza
interiore
o
in
un
àmbito
ristretto
dalla
multiforme
opera
umana
.
Or
bene
questa
lontananza
è
il
nostro
massimo
torto
e
il
nostro
massimo
errore
.
E
tanto
più
è
il
nostro
massimo
torto
,
perché
mentre
noi
ci
appartiamo
dalla
vita
pubblica
si
sta
proprio
compiendo
in
essa
un
fenomeno
evolutivo
dei
più
importanti
e
significativi
del
nostro
secolo
,
il
fenomeno
cioè
per
cui
si
troveranno
di
fronte
per
la
prima
volta
nel
mondo
i
due
soli
partiti
logici
della
società
umana
,
quelli
che
disegnano
come
immense
colonne
miliari
la
partenza
e
l
'
arrivo
di
ogni
ciclo
evolutivo
sociale
,
così
che
da
questo
incontro
sorgerà
la
fine
di
ciò
che
è
attualmente
e
l
'
inizio
della
nuova
organizzazione
futura
.
Dove
potremo
assistere
mai
a
un
fatto
più
grandioso
per
il
risolvimento
del
quale
sono
necessarie
tutte
le
forze
migliori
?
E
tanto
più
è
il
nostro
massimo
errore
,
perché
mentre
sappiamo
dolerci
del
mal
governo
che
corrompe
e
opprime
noi
e
altri
,
mentre
sentiamo
l
'
insofferenza
del
comando
e
la
voluttà
del
dominio
,
mentre
critichiamo
l
'
altrui
opera
politica
sapendone
rilevare
le
assurdità
e
le
inettezze
,
viceversa
subiamo
tutto
passivamente
stando
a
parte
e
non
ci
curiamo
di
occupare
quelle
alte
posizioni
che
assicurerebbero
facilmente
a
noi
più
che
ad
altri
l
'
egemonia
sulle
folle
,
e
che
domani
corriamo
il
rischio
di
trovar
occupate
.
Errore
nostro
tanto
più
imperdonabile
in
quanto
(
lasciate
pur
ridere
gli
sciocchi
)
con
un
piccolo
sforzo
noi
possiamo
riuscire
al
dominio
e
assicurarci
l
'
avvenire
.
Oh
non
è
questo
uno
scopo
ben
degno
,
alto
e
vantaggioso
per
noi
?
Venezia
,
aprile
'97
StampaPeriodica ,
Italiani
tutti
in
piedi
!
...
Il
grande
miracolo
della
rinascita
italiana
si
è
compiuto
.
La
passione
nazionale
che
un
Parlamento
senza
fede
e
uomini
di
Stato
senza
coscienza
avevano
cinicamente
abbandonata
al
ricatto
dell
'
organizzazione
rossa
,
è
esplosa
nella
sua
formidabile
vibrazione
come
la
grande
corrente
nervosa
che
anima
e
vivifica
la
razza
.
La
vittoria
fascista
di
questi
giorni
è
sboccata
in
una
specie
di
plebiscitaria
consacrazione
fatale
sulla
via
di
Roma
ed
ebbe
aperte
le
vie
consolari
che
portano
i
nomi
e
le
insegne
del
risorgimento
:
"
Italia
e
Vittorio
Emanuele
.
"
La
lunga
vigilia
d
'
armi
è
finita
e
lo
spirito
che
ha
portato
per
tante
ore
il
peso
di
un
'
angoscia
senza
nome
,
può
finalmente
riposare
con
la
coscienza
di
aver
dirittamente
operato
.
L
'
Italia
per
merito
esclusivo
del
Fascismo
ha
afferrato
oggi
per
la
criniera
il
nero
cavallo
del
Destino
ed
inizia
la
sua
marcia
verso
l
'
avvenire
.
Il
Re
ha
trovato
il
suo
esercito
nel
Popolo
;
la
Nazione
ha
ritrovata
la
sua
grande
anima
unitaria
e
un
ministero
fatto
di
volontà
ferrea
e
sciolto
dai
legami
della
menzogna
.
Nulla
più
manca
a
fare
dell
'
Italia
la
più
grande
e
potente
unità
d
'
Europa
.
Il
nostro
capo
,
Benito
Mussolini
,
Colui
che
oggi
ha
in
pugno
le
sorti
della
Patria
,
è
un
forte
.
Egli
ha
vinto
.
E
vincerà
ancora
anche
al
governo
,
nel
nome
d
'
Italia
!
StampaPeriodica ,
In
un
articolo
precedente
ho
cercato
di
analizzare
e
di
sceverare
pregiudizi
e
ragioni
che
tengono
lontani
dalla
vita
pubblica
italiana
i
migliori
e
più
intelligenti
fra
i
giovini
nostri
affermando
a
guisa
di
conclusione
l
'
importanza
dell
'
attuale
momento
politico
rispetto
a
noi
,
e
la
facilità
per
noi
di
riuscire
al
dominio
futuro
.
Ora
ho
pensato
che
non
basta
l
'
affermare
ma
che
per
convincere
bisogna
dimostrare
,
ed
è
quello
appunto
che
oggi
voglio
compiere
.
Per
comprendere
l
'
enorme
importanza
del
movimento
politico
odierno
bisogna
prima
conoscere
brevemente
la
teoria
dei
partiti
politici
.
I
partiti
politici
derivano
inizialmente
dai
partiti
popolari
comprendenti
tutta
la
massa
di
una
popolazione
,
separati
fra
loro
da
differenze
reali
e
naturali
che
,
oltre
che
nella
politica
,
si
fanno
sentire
in
tutte
le
altre
esplicazioni
della
attività
umana
.
Ma
siccome
in
origine
ai
capi
è
delegata
quasi
onninamente
la
funzione
politica
,
così
per
questi
non
è
visibile
e
non
ha
importanza
se
non
la
differenza
che
esiste
in
questo
àmbito
.
Con
la
specificazione
sociale
ai
capi
si
aggiungono
i
loro
aderenti
,
si
forma
cioè
quella
classe
che
si
occupa
della
cosa
pubblica
,
che
si
attribuisce
il
monopolio
politico
e
che
quindi
a
sua
volta
non
sente
che
le
differenze
politiche
.
Ora
avviene
che
sovente
,
per
non
dir
sempre
,
sia
scomparsa
nelle
masse
di
uno
stesso
popolo
quella
tal
ragione
di
differenza
che
informava
in
modo
diverso
la
condotta
di
una
parte
dei
cittadini
dalla
condotta
dell
'
altra
,
e
ad
essa
se
ne
sia
magari
sostituita
un
'
altra
,
mentre
la
prima
differenza
permane
sempre
nella
classe
politica
,
simbolo
ormai
di
una
realtà
che
non
è
più
,
proiezione
permanente
di
un
oggetto
scomparso
.
Ma
qui
sta
il
punto
.
Fino
a
che
il
partito
politico
corrisponde
a
una
differenza
reale
esplicantesi
in
tutti
i
membri
della
comunità
anche
per
le
altre
forme
dell
'
umana
attività
oltre
quella
politica
,
il
partito
è
vitale
e
logico
,
ha
una
ragion
di
essere
e
di
vivere
;
ma
quando
tale
differenza
è
scomparsa
,
il
partito
è
una
etichetta
che
copre
una
bottiglia
vuota
,
è
una
sopravvivenza
inutile
se
non
morbosa
e
dannosa
.
Ma
quali
sono
queste
differenze
naturali
e
universali
?
Ve
ne
sono
di
molte
specie
,
che
però
per
l
'
economia
della
trattazione
possiamo
raggruppare
in
tre
:
politiche
,
religiose
,
sociali
.
Alli
inizi
delle
società
hanno
il
predominio
le
divisioni
politiche
non
ancora
localizzate
in
una
sola
classe
di
cittadini
ma
estendentesi
a
tutto
il
popolo
o
per
meglio
dire
personificate
nell
'
uomo
che
riassume
questo
o
quel
gruppo
di
popolo
.
È
naturale
;
il
fatto
più
importante
delle
società
primitive
è
la
guerra
,
le
società
constano
di
due
elementi
etnici
vincitori
e
vinti
la
ricchezza
sociale
sta
nella
preda
,
e
però
la
massa
non
può
preoccuparsi
che
di
queste
cose
,
che
sono
di
natura
politica
per
quanto
barbara
e
selvaggia
.
Quando
poi
dalla
terra
l
'
orientamento
delle
anime
e
dei
desideri
si
sposta
verso
il
cielo
,
quando
la
preoccupazione
più
insistente
e
forte
è
quella
religiosa
,
allora
le
divisioni
delle
masse
diventano
di
indole
religiosa
,
e
questa
impronta
si
riverbera
anche
nella
politica
,
che
già
però
fà
corpo
a
sé
con
tutto
ciò
che
si
riferisce
allo
Stato
e
al
Governo
,
e
ché
accoglie
quindi
le
scissioni
religiose
.
Ma
ben
presto
l
'
uomo
stanco
di
annaspare
fra
le
nubi
,
dal
cielo
torna
in
terra
,
e
da
principio
è
un
gran
da
fare
per
dare
assetto
ordinato
all
'
ambiente
nazionale
in
cui
deve
vivere
,
e
magari
per
procurarselo
.
Rinascono
quindi
e
ridiventano
universali
le
divisioni
politiche
,
meno
barbare
e
più
ideali
delle
antiche
,
ma
pur
sempre
politiche
,
come
quelle
che
si
riferiscono
alla
integrità
e
indipendenza
della
patria
,
alla
forma
libera
di
governo
,
alla
creazione
di
nuovi
istituti
nello
Stato
etc
.
etc
.
Finalmente
l
'
uomo
comincia
a
pensare
a
sé
.
La
nazione
,
lo
Stato
sono
una
gran
bella
cosa
,
ma
l
'
individuo
che
vive
e
sente
ha
pur
le
sue
esigenze
,
i
suoi
bisogni
,
i
suoi
desideri
,
e
vorrebbe
soddisfarli
;
ed
eccoci
alle
divisioni
sociali
,
nascenti
appunto
dal
diverso
modo
con
cui
si
vuole
conseguire
questo
nuovo
e
più
grande
benessere
.
Ripeto
qui
,
prima
di
andare
avanti
,
che
questo
è
un
quadro
grossolano
,
e
che
questa
classificazione
è
fatta
per
la
necessità
della
trattazione
;
nella
realtà
le
cose
sono
molto
più
complicate
,
le
diverse
categorie
non
sono
certo
così
nitide
,
né
si
seguono
,
in
ogni
caso
,
nell
'
ordine
in
cui
io
le
ho
esposte
,
ma
bensì
si
confondono
l
'
una
con
l
'
altra
,
si
mischiano
e
spesso
coesistono
insieme
.
E
per
tornare
in
argomento
,
vediamo
ora
in
una
specie
di
bilancio
che
cosa
rimane
di
tutte
queste
divisioni
nell
'
ambiente
generale
e
in
quello
politico
.
Nella
nazione
e
nel
popolo
le
antiche
differenze
sono
finite
,
o
per
lo
meno
non
sono
più
sentite
spontaneamente
;
le
idealità
politiche
,
religiose
e
patriottiche
non
sono
certo
più
quelle
che
oggi
preoccupano
la
vita
delle
masse
,
o
che
scindono
la
nazione
in
due
campi
chiusi
e
guerreggiantisi
.
Oggi
la
preoccupazione
più
forte
ed
ansiosa
è
quella
del
benessere
materiale
e
morale
,
ed
essa
punge
così
gli
individui
tutti
,
da
organizzare
limpidamente
in
diverse
categorie
non
solo
quelli
che
il
loro
benessere
vogliono
raggiungere
e
accrescere
(
lavoratori
-
poveri
-
contadini
-
spostati
ecc
.
)
da
quelli
che
oggi
lo
hanno
e
si
sforzano
di
conservarselo
(
proprietari
-
capitalisti
-
professionisti
ecc
.
)
ma
quelli
che
,
più
con
un
sistema
che
con
un
altro
,
mirano
a
soddisfare
in
un
nuovo
ordinamento
i
nuovi
appetiti
.
Questa
è
la
divisione
naturale
in
cui
stanno
gli
uomini
appartenenti
alle
società
più
civili
nell
'
epoca
attuale
;
orbene
la
divisione
politica
corrisponde
ad
essa
,
ne
è
come
dovrebbe
essere
una
specie
di
proiezione
fedele
?
Condizione
questa
essenziale
perché
come
dicemmo
i
partiti
politici
abbiano
una
ragione
d
'
essere
.
Evidentemente
no
.
I
partiti
politici
di
tutti
i
paesi
d
'
Europa
,
ma
più
specialmente
in
Italia
,
rispecchiano
divisioni
e
idee
non
più
esistenti
nell
'
ambiente
.
Essi
non
corrispondono
certamente
allo
stato
di
cose
che
abbiamo
descritto
testé
e
tanto
meno
rappresentano
la
proiezione
nel
campo
del
Governo
della
divisione
sociale
che
spartisce
in
realtà
il
paese
.
Essi
si
fossilizzarono
in
quello
schema
di
principii
e
di
divisioni
che
è
il
prodotto
della
rivoluzione
francese
e
riproducono
oggi
quindi
uno
stato
di
cose
che
non
è
più
,
sono
l
'
ombra
di
un
oggetto
oggi
infranto
.
Allora
i
desideri
e
gli
ideali
delle
masse
e
della
società
consistevano
nella
rinnovazione
degli
organi
di
governo
,
nell
'
acquisto
dei
diritti
e
delle
libertà
politiche
,
nella
riforma
delli
istituti
nazionali
,
e
il
paese
si
suddivideva
generalmente
in
coloro
che
volevano
il
nuovo
ordine
di
cose
e
quelli
che
volevano
conservare
l
'
antico
,
e
in
quelli
che
volevano
raggiungere
la
meta
nuova
più
con
questo
che
con
quel
mezzo
,
ma
oggi
ripeto
ciò
non
commuove
più
alcuno
.
Vi
può
essere
qua
e
là
qualche
rudero
o
qualche
illuso
,
si
può
dare
qua
e
là
qualche
agitazione
creata
artificiosamente
risuscitando
atavici
sentimenti
,
ma
ormai
a
queste
idee
la
società
è
inerte
,
e
noi
abbiamo
visto
quali
sono
invece
le
sue
ansie
profonde
.
I
partiti
politici
sono
rimasti
invece
a
questo
punto
,
credendo
nella
loro
ignoranza
che
anche
l
'
anima
sociale
fosse
rimasta
inalterata
e
però
sono
in
gran
parte
sopravvivenze
morbose
e
dannose
di
cui
,
giorno
per
giorno
,
assistiamo
allo
sfacelo
con
grande
turbamento
della
vita
pubblica
.
Questa
la
ragione
della
disgregazione
e
confusione
dei
partiti
politici
tanto
lamentata
e
di
cui
finora
niuno
seppe
trovare
la
spiegazione
positiva
.
La
condanna
adunque
dei
partiti
politici
che
ancora
e
a
stento
si
trascinano
è
pronunciata
dal
momento
che
non
corrispondono
ad
alcuna
realtà
,
e
tale
condanna
la
eseguiscono
gli
elettori
ad
ogni
nuova
elezione
politica
tanto
in
Italia
quanto
in
Belgio
,
in
Francia
,
in
Austria
e
in
Germania
.
Come
infatti
si
svolge
e
quale
significato
ha
la
lotta
elettorale
in
Europa
?
Mi
limito
ad
affermazioni
saltuarie
per
non
dilungarmi
eccessivamente
.
La
lotta
elettorale
va
mano
mano
spostandosi
dal
campo
politico
verso
il
campo
sociale
,
sfuggendo
di
mano
ai
partiti
e
alli
uomini
politici
per
accentrarsi
nei
partiti
sociali
e
fra
le
mani
di
coloro
che
,
lasciate
in
disparte
le
divisioni
e
le
insegne
politiche
,
hanno
assunto
i
nuovi
ideali
sociali
.
E
il
significato
di
questa
lotta
è
appunto
la
progressiva
e
rapida
liquidazione
dei
puri
partiti
politici
,
specie
di
quelli
intermedi
.
Nel
Belgio
,
che
politicamente
ha
molta
affinità
con
noi
,
ma
che
socialmente
è
assai
più
progredito
,
le
elezioni
del
luglio
1896
ci
hanno
mostrato
la
fine
delle
mezze
tinte
conservatori
,
liberali
,
progressisti
,
radicali
assorbite
dai
due
partiti
estremi
e
logici
reazionari
cattolici
da
una
parte
,
socialisti
dall
'
altra
.
E
in
Francia
e
recentemente
in
Austria
e
oggi
in
Italia
ci
si
pone
ineluttabilmente
su
questa
via
.
Qui
è
l
'
avvenire
.
Da
una
parte
coloro
che
vogliono
tutto
conservare
di
ciò
che
è
attualmente
,
dall
'
altra
quelli
che
vogliono
tutto
innovare
;
da
una
parte
il
partito
,
sintesi
del
passato
dello
stata
quo
,
che
in
sé
adunerà
tutte
le
tendenze
intermedie
politiche
,
religiose
e
sociali
del
passato
e
che
sarà
a
sua
volta
ancora
partito
politico
e
religioso
sebbene
dovrà
sostenere
la
lotta
nel
campo
sociale
e
però
formulare
il
suo
programma
sociale
il
partito
cioè
clericale
e
conservatore
dall
'
altra
il
primo
partito
sociale
che
preannunzia
l
'
avvenire
e
che
oggi
si
presenta
sotto
le
forme
del
socialismo
.
Altro
che
conservatori
reazionari
e
conservatori
liberali
,
altro
che
progressisti
di
destra
e
progressisti
di
sinistra
,
altro
che
la
sinistra
liberale
storica
e
i
radicali
legalitari
,
altro
che
radicali
e
repubblicani
questi
sono
giochetti
da
bambini
,
sono
sdilinquimenti
da
arcadia
di
fronte
all
'
urto
immane
delle
caterve
d
'
uomini
adunate
nelle
due
punte
estreme
della
vita
sociale
pronte
ad
incontrarsi
!
Questa
sarà
l
'
ultima
lotta
in
cm
figureranno
ancora
bandiere
politiche
,
perché
ripeto
il
partito
conservatore
dovrà
porre
nel
suo
programma
la
conservazione
delle
istituzioni
politiche
,
ma
poi
?
E
qui
dall
'
ipotesi
si
sale
alla
profezia
;
poi
si
disegnerà
,
la
vera
la
sola
lotta
razionale
,
la
prima
lotta
che
incarnerà
i
due
elementi
essenziali
e
contradittori
dell
'
individuo
e
della
società
poiché
quando
si
dovrà
discutere
intorno
all
'
unico
argomento
che
valga
veramente
la
pena
di
essere
discusso
il
benessere
e
la
felicità
dell
'
uomo
staranno
di
fronte
i
due
soli
principi
naturali
esistenti
per
conseguirli
,
la
socialità
e
l
'
individualismo
;
rappresentanti
delle
due
realtà
positive
e
in
antagonismo
individuo
e
società
.
Qui
sarà
il
nostro
posto
;
per
ora
,
come
rappresentanti
del
movimento
futuro
,
e
con
la
sola
bandiera
del
benessere
umano
non
si
presentano
che
i
socialisti
,
ma
una
volta
che
essi
come
partito
(
non
certo
come
attuazione
pratica
)
si
saranno
affermati
,
inesorabilmente
si
alzerà
contro
essi
a
difendere
l
'
uomo
dal
mostro
sociale
e
a
proclamare
la
somma
felicità
nell
'
assoluta
individualità
,
il
partito
individualista
.
La
sintesi
delle
forze
sociali
,
lo
sforzo
massimo
della
socialità
avrà
così
di
fronte
la
suprema
reazione
dell
'
io
individuale
.
Anche
questo
movimento
già
si
disegna
e
noi
lo
abbiamo
potuto
cogliere
nell
'
ultimo
congresso
tenuto
dai
socialisti
a
Londra
,
dove
avvenne
la
scissione
palese
dei
due
gruppi
estremi
socialisti
collettivisti
marxisti
quelli
destinati
a
combattere
la
lotta
con
l
'
ultimo
partito
politico
-
sociale
,
e
gli
uni
-
anarchici
individualisti
gli
uni
-
archisti
,
che
stanno
a
significare
la
suprema
meta
della
libertà
e
individualità
umana
,
l
'
affermazione
illimitata
della
personalità
singola
per
il
conseguimento
della
felicità
massima
.
Possiamo
,
dobbiamo
noi
starcene
in
disparte
proprio
quando
stanno
per
decidersi
le
sorti
dell
'
ambiente
in
cui
viviamo
e
mentre
si
delineano
i
destini
del
secolo
futuro
?
Proprio
nel
momento
fatale
della
rinnovazione
e
della
creazione
,
quando
tutte
le
forze
sono
accese
e
vibranti
al
loro
massimo
,
quando
gli
elementi
nuovi
e
nascenti
stanno
per
apprestarsi
a
costituire
l
'
umanità
del
domani
,
noi
inettamente
faremo
da
spettatori
passivi
e
ci
lasceremo
portare
e
travolgere
dal
turbine
?
Non
è
questa
proprio
l
'
ora
tipica
per
assumere
il
nostro
posto
di
combattimento
e
invigilare
e
dirigere
,
l
'
azione
a
tutto
nostro
profitto
e
per
la
nostra
vittoria
?
Se
domani
saremo
i
vinti
e
i
sottomessi
,
di
chi
la
colpa
se
non
nostra
?
Adesso
,
e
le
ultime
elezioni
lo
hanno
mostrato
con
molta
chiarezza
,
ci
avviciniamo
alla
grande
battaglia
mentre
per
noi
,
proprio
per
noi
si
apre
l
'
adito
più
favorevole
per
giungere
alla
testa
.
Che
il
grande
urto
,
qui
da
noi
,
sia
imminente
basta
una
semplice
considerazione
di
fatto
a
provarlo
.
Il
corpo
elettorale
italiano
oltrepassa
di
poco
i
due
milioni
di
elettori
iscritti
;
appena
la
metà
accorrono
alle
urne
,
cioè
un
milione
circa
.
Ora
su
questo
milione
nelle
elezioni
del
1895
si
contavano
già
75000
socialisti
votanti
tutti
,
disciplinatamente
unanimi
,
e
in
queste
del
1897
ascendono
a
ben
140.000
i
socialisti
votanti
;
quanti
saranno
alle
prossime
elezioni
?
Non
meno
di
300.000
sicuro
.
Già
fino
da
ora
questi
140.000
socialisti
oltre
all
'
aver
mandato
alla
camera
25
dei
loro
,
hanno
prodotto
un
grosso
turbamento
nell
'
ambiente
elettorale
,
quello
di
provocare
un
gran
numero
di
ballottaggi
e
poi
di
deciderne
le
sorti
;
si
può
quindi
facilmente
imaginare
l
'
effetto
potentissimo
che
eglino
produrranno
quando
saranno
raddoppiati
,
triplicati
.
Tanto
che
fra
pochi
anni
si
troveranno
di
fronte
da
un
lato
le
riserve
clericali
e
reazionarie
,
oggi
astenentisi
,
e
allora
in
gran
parte
assottigliate
e
dall
'
altro
lato
le
masse
socialiste
,
in
mezzo
,
gli
ultimi
dispersi
rappresentanti
dei
partiti
intermedi
.
E
su
ciò
non
è
possibile
il
dubbio
.
Riguardo
al
secondo
asserto
che
proprio
per
noi
ora
si
apre
l
'
adito
più
favorevole
per
giungere
alla
testa
,
la
dimostrazione
della
sua
verità
è
altrettanto
breve
e
semplice
.
I
partiti
non
hanno
più
uomini
da
opporre
ai
candidati
socialisti
.
Le
ultime
elezioni
lo
hanno
mostrato
a
chiare
note
.
In
fatti
,
io
lo
ho
potuto
constatare
de
visu
.
Avviene
questo
fenomeno
per
la
ricerca
dei
candidati
politici
.
Due
sono
le
generazioni
che
ci
precedono
nella
vita
,
e
che
hanno
passato
i
trent
'
anni
;
i
vecchi
,
quelli
che
oggi
sono
sulla
sessantina
e
più
,
ultimi
resti
di
una
generazione
forte
,
ardita
,
avventurosa
,
poco
colta
ma
molto
attiva
,
con
una
anima
feconda
di
ideali
,
sorta
in
una
epoca
di
spasimo
e
sviluppatasi
fra
vere
battaglie
,
ma
oggi
stanca
appunto
per
la
multiforme
opera
prestata
,
esaurita
,
fuori
del
tempo
e
ridotta
a
pochissimi
individui
;
gli
intermedi
,
quelli
che
oggi
hanno
raggiunto
il
punto
più
alto
della
parabola
vitale
,
generazione
ibrida
che
ha
tutti
i
difetti
dei
vecchi
senza
averne
le
buone
qualità
e
che
in
più
vi
aggiunge
una
male
intesa
concezione
della
vita
moderna
;
generazione
inconcludente
,
debole
,
senza
tenacia
e
senza
ideali
,
che
ha
visto
fare
e
non
ha
potuto
fare
,
sorta
in
mezzo
alla
trasformazione
e
sfibrata
dal
mutamento
dell
'
ambiente
,
inadatta
ai
tempi
nuovi
e
fuori
del
passato
;
generazione
,
che
non
può
dare
capi
ma
solo
gregari
,
che
non
può
dirigere
ma
essere
diretta
,
che
non
ha
idee
proprie
e
che
trascura
coi
pregiudizi
le
idee
che
le
sono
presentate
.
Per
cui
mentre
i
primi
,
i
vecchi
,
non
sono
più
in
numero
sufficiente
per
fornire
tutti
i
candidati
richiesti
,
e
fra
qualche
anno
quando
l
'
ora
ciel
pericolo
sarà
suonata
,
non
esisteranno
più
,
i
secondi
,
quelli
che
dovrebbero
assumere
l
'
eredità
,
sono
inetti
al
còmpito
,
invisi
alle
maggioranze
e
più
diversi
da
noi
e
dal
tempo
nostro
che
non
i
vecchi
medesimi
.
Così
che
trionfarono
ancora
nelle
presenti
elezioni
i
vecchi
e
i
mediocri
degli
intermedi
,
essendo
i
partiti
politici
imbarazzati
per
trovare
qualcuno
da
opporre
ai
sociali
.
Ecco
perché
si
videro
candidati
nuovi
di
70
anni
,
età
in
cui
l
'
uomo
appena
giunge
a
conservare
con
l
'
uso
di
tutte
le
sue
energie
la
sola
attività
vegetativa
,
e
candidati
assolutamente
inferiori
alla
loro
missione
rieletti
per
12
,
terza
o
quarta
volta
.
Sfido
io
non
ci
sono
uomini
!
E
quando
i
vecchi
saranno
finiti
,
e
gli
altri
avranno
dimostrato
la
loro
inettezza
e
inadattabilità
ai
nuovi
tempi
,
per
forza
i
partiti
politici
saranno
costretti
a
rivolgersi
a
noi
a
farci
largo
e
a
porci
alla
loro
testa
.
Su
ciò
del
pari
non
può
nascer
dubbio
.
Qualunque
sia
il
partito
politico
che
ci
chiamerà
,
non
importa
:
noi
abbiamo
un
programma
nostro
formato
con
idee
nostre
e
col
patrimonio
della
scienza
odierna
e
che
noi
sosteniamo
con
mezzi
di
lotta
e
di
discussione
del
tutto
nuovi
,
e
sappiamo
che
quelle
divisioni
politiche
che
ci
hanno
portato
in
su
sono
fatalmente
destinate
a
morire
.
A
noi
basta
l
'
essere
portati
contro
il
socialismo
al
quartiere
generale
della
immensa
battaglia
che
daranno
le
forze
esistenti
alle
nuove
,
volute
monopolizzare
dai
socialisti
.
Dopo
di
questa
battaglia
noi
alzeremo
a
nostra
volta
la
nostra
insegna
raggiante
e
ci
slanceremo
alla
conquista
della
felicità
contro
il
trionfatore
.
Avanti
adunque
,
gli
erti
sentieri
umani
sono
aperti
e
soleggiati
.
Venezia
,
maggio
'97