StampaPeriodica ,
L
'
on
.
Starace
,
nelle
disposizioni
trasmesse
recentemente
ai
segretari
federali
,
ha
riaffermato
con
le
seguenti
istruzioni
la
volontà
dell
'
uso
del
saluto
romano
per
tutti
i
fascisti
:
Il
saluto
romano
è
ormai
di
uso
comune
,
perché
tutto
il
popolo
italiano
l
'
ha
adottato
.
La
stretta
di
mano
,
specie
nelle
cerimonie
ufficiali
,
deve
essere
assoluta
-
mente
abolita
.
Sia
abolita
anche
nelle
presentazioni
che
vengono
fatte
all
'
atto
dell
'
arrivo
di
un
gerarca
,
nonché
al
termine
dei
discorsi
,
compresi
quelli
pronunciati
alla
Camera
.
A
parte
ogni
altra
considerazione
di
carattere
fascista
è
antiestetica
,
serve
a
far
perdere
del
tempo
,
oppure
è
causa
di
disagio
per
le
inevitabili
esclusioni
che
ne
derivano
.
StampaPeriodica ,
La
Rivoluzione
Fascista
ha
trovato
le
sue
migliori
legioni
fra
i
rurali
,
ha
detto
recentemente
il
Duce
.
I
rurali
,
infatti
,
se
per
natura
sono
alieni
dall
'
entusiasmo
e
dal
partecipare
a
rinnovamenti
improvvisi
o
a
rivolgimenti
politici
,
tuttavia
,
quando
riscontrino
in
un
movimento
quella
bontà
e
serietà
che
sono
proprie
del
loro
carattere
e
s
'
accorgano
che
un
Capo
merita
la
loro
fiducia
,
allora
,
come
in
guerra
,
si
trasformano
in
militi
silenziosi
e
fedeli
disposti
sempre
a
dare
e
incapaci
di
chiedere
.
Il
socialismo
ha
dovuto
fare
i
conti
con
la
gente
di
campagna
alla
quale
non
piacciono
le
chiacchiere
perché
sotto
le
belle
parole
indovina
subito
la
"fregatura."
Così
la
terra
ai
contadini
,
promessa
da
ogni
tribuno
dieci
volte
al
giorno
negli
anni
del
dopoguerra
,
invece
di
commuovere
i
rurali
li
ha
insospettiti
trasformandoli
in
conservatori
anziché
in
sovversivi
.
Si
può
oggi
riconoscere
che
la
gente
di
campagna
,
con
la
sua
fedeltà
alla
terra
,
è
stata
l
'
ostacolo
maggiore
per
il
bolscevismo
no
-
strano
e
l
'
elemento
risolutivo
nella
lotta
impegnata
fra
le
forze
sane
del
paese
e
l
'
antinazione
.
Era
una
imponente
massa
di
milioni
di
persone
che
si
rifiutava
,
con
la
sua
muta
condanna
,
di
partecipare
a
qualsiasi
avventura
che
si
volesse
tentare
contro
la
Patria
.
In
Mussolini
i
rurali
hanno
riconosciuto
il
Capo
,
colui
che
fa
sul
serio
,
che
non
promette
niente
e
dà
quello
che
può
;
l
'
Uomo
che
ha
le
stesse
loro
virtù
di
probità
,
pazienza
,
coraggio
e
perciò
sono
entrati
compatti
nei
ranghi
delle
legioni
fasciste
.
Durare
per
essi
non
è
un
programma
ma
un
costume
di
vita
.
StampaPeriodica ,
...
Le
smisurate
dovizie
di
valore
sociale
,
portate
dalla
cultura
fascista
imposta
nel
-
le
scuole
come
centro
di
tutto
il
sapere
,
provano
che
i
fanciulli
vivono
in
una
consapevolezza
che
li
fa
degni
di
ravvivare
la
fiamma
rivoluzionaria
e
crea
in
loro
stessi
la
forza
costruttrice
dell
'
Italia
di
Mussolini
.
Composizioni
varie
,
corrispondenze
con
le
scuole
delle
colonie
,
celebrazioni
annua
-
li
,
resoconti
di
lettura
sul
Fascismo
,
la
vita
del
Duce
,
libri
d
'
oro
contenenti
le
sue
frasi
incisive
,
interessanti
raccolte
di
fotografie
e
stampe
dalle
origini
della
guerra
fino
alle
ultime
realizzazioni
del
Fascismo
,
i
quaderni
del
Balilla
e
della
Piccola
Italiana
,
tutto
testimonia
un
lavoro
assi
-
duo
che
sospinge
azzurre
ondate
di
un
pro
-
mettente
avvenire
.
Altra
novità
che
attiva
la
cultura
con
immenso
potere
,
in
quanto
rappresenta
l
'
intima
forza
della
politica
è
la
creazione
di
giornali
illustrati
,
redatti
dalle
allieve
di
una
sezione
femminile
.
Diano
conto
delle
lezioni
create
dal
Duce
,
o
cantino
l
'
ultima
epica
gesta
,
celebrino
l
'
ala
d
'
Italia
per
i
cieli
del
mondo
o
realizzino
un
anno
di
attività
fascista
,
sono
sempre
l
'
affermazione
della
pensosa
personalità
della
Piccola
Italiana
vivente
nell
'
atmosfera
della
Rivoluzione
fascista
...
Le
idee
trattate
come
sostanze
di
vita
hanno
dato
slancio
spirituale
ad
ogni
smisurata
concorrenza
di
iniziative
...
E
quel
che
più
vale
hanno
introdotto
una
didattica
concretamente
fascista
per
assicurare
alla
scuola
palermitana
la
sua
funzione
normale
e
formare
una
coscienza
forte
che
sia
lo
spirito
stesso
del
Fascismo
;
è
fascistizzata
rapidamente
,
completamente
la
scuola
,
tutta
la
scuola
e
non
soltanto
attraverso
la
cultura
essenzialmente
politica
,
ma
anche
vivendo
e
respirando
negli
avvenimenti
nazionali
,
nelle
celebrazioni
patrie
poiché
tutta
la
vita
è
fascismo
...
StampaPeriodica ,
...
Colpi
di
piccone
qui
ci
vogliono
,
risanamento
da
troppi
miasmi
,
abbattimento
di
sovracostruzioni
accademiche
,
raddrizzamento
di
deformazioni
,
riapertura
di
canali
nella
terra
nuovamente
squarciata
perché
tutte
le
acque
confluiscano
al
grande
fiume
.
Magnifica
cosa
l
'
Accademia
d
'
Italia
!
Ottima
cosa
l
'
Istituto
Fascista
di
Cultura
con
gli
altri
organismi
nati
nel
Regime
!
Ma
è
ben
più
vasto
il
lavoro
da
compiere
,
perché
sia
messo
un
po
'
di
ordine
in
questo
caotico
mondo
,
che
ti
appare
come
una
specie
di
museo
di
provincia
dove
tu
trovi
i
resti
della
civiltà
etrusca
od
i
marmi
di
Roma
mischiati
con
le
calze
o
la
camicia
da
notte
di
qualche
più
o
meno
illustre
concittadino
.
Bisogna
togliere
l
'
Accademia
dalle
Accademie
.
Bisogna
mettersi
anche
qui
al
passo
del
Condottiero
.
Bisogna
demolire
inesorabilmente
un
ammasso
di
casupole
senza
sole
e
piene
di
miseria
per
isolare
il
Campidoglio
;
creare
la
via
dell
'
Impero
,
riattaccar
-
si
alle
strade
Consolari
;
cercare
su
di
quelle
,
fatte
lisce
come
specchi
,
il
mare
e
gli
oceani
del
nostro
domani
.
In
quelle
casupole
c
'
era
troppa
malinconia
e
talora
erano
infette
.
La
loro
pretesa
apoliticità
non
può
non
rimanere
terreno
adatto
per
lo
sfogo
di
qualunque
nostalgia
di
un
tempo
che
fu
.
Lo
sventramento
e
la
fine
di
tanti
malanni
sono
fortunatamente
vicini
...
StampaPeriodica ,
In
una
via
di
Napoli
un
bimbo
sta
per
essere
investito
dal
tranvai
che
sopraggiunge
veloce
.
Con
prontissima
decisione
un
ragazzo
di
appena
dieci
anni
si
slancia
in
mezzo
al
binario
,
afferra
il
bimbo
e
lo
trascina
sul
marciapiedi
salvandolo
dal
grave
pericolo
che
incombe
su
di
lui
.
Il
coraggioso
ragazzo
è
una
piccola
Camicia
Nera
,
il
Balilla
Alfredo
Picaro
.
La
Piccola
Italiana
non
è
la
bimba
timida
e
impacciata
che
non
sa
distaccarsi
dalle
gonne
materne
.
Essa
è
degna
compagna
ed
emula
del
Balilla
d
'
Italia
,
e
come
lui
sa
dimostrare
,
nel
momento
del
bisogno
,
prontezza
di
decisione
,
generosità
di
cuore
,
sangue
freddo
,
sprezzo
del
pericolo
.
Ricordiamo
la
Piccola
Andreina
Massa
da
Recoaro
(
Vicenza
)
.
In
un
giorno
dello
scorso
marzo
era
in
riva
al
torrente
Agno
con
una
sorellina
,
quando
questa
precipitò
nell
'
acqua
profonda
e
impetuosa
.
Senza
esitazione
la
brava
Piccola
Italiana
si
gettò
anch
'
essa
nell
'
acqua
e
lottando
con
la
corrente
molto
rapida
riuscì
a
gran
fatica
a
raggiungere
la
piccina
,
afferrarla
e
trarla
a
salvamento
,
quando
già
il
torrente
l
'
aveva
trascinata
per
una
cinquantina
di
metri
.
A
Castiglione
di
Sicilia
il
24
luglio
XI
uno
stabile
ardeva
in
preda
alle
fiamme
.
D
'
ogni
parte
accorrevano
i
paesani
per
do
-
mare
con
ogni
mezzo
l
'
incendio
e
per
sal
-
vare
quanto
poteva
essere
salvato
.
Fra
i
primi
ad
accorrere
furono
due
Avanguardisti
,
Vincenzo
Di
Carlo
e
Giuseppe
Girardi
,
i
quali
si
prodigarono
animosamente
per
aiutare
nello
spegnimento
,
incuorando
gli
altri
con
l
'
esempio
finché
il
fuoco
non
fu
completamente
estinto
StampaPeriodica ,
Noi
bambini
giocavamo
cavalcando
sedie
,
presso
la
finestra
perché
la
sera
si
avvicinava
e
non
ancora
si
era
accesa
la
luce
.
Dalla
cucina
dove
la
mamma
e
la
serva
preparavano
la
cena
venivano
i
rumori
familiari
dei
loro
passi
intorno
al
focolare
,
delle
stoviglie
smosse
.
Alcuni
minuti
e
poi
la
mamma
sarebbe
entrata
accendendo
la
luce
,
cominciando
ad
apparecchiar
la
tavola
,
e
certo
un
gioco
rumoroso
,
come
quello
del
cavalcar
se
-
die
a
mo
'
di
focosi
destrieri
,
e
di
di
-
menarle
trattandosi
di
focosi
anima
-
li
,
sarebbe
stato
subito
proibito
.
Ma
udimmo
aprir
la
porta
di
casa
e
vedemmo
capitar
in
sala
da
pranzo
,
col
cappotto
bagnato
siccome
uscita
senza
ombrello
l
'
aveva
sorpresa
la
pioggia
,
la
nostra
cugina
Anna
,
una
ragazza
che
scendendo
a
Lucca
due
volte
all
'
anno
smaniosa
di
divertirsi
noi
la
consideravamo
bambina
.
Essa
non
diceva
niente
a
vederci
fracassar
sedie
sicché
le
facemmo
uno
sfrenato
galoppo
d
'
onore
finale
in
quanto
accesasi
la
luce
si
capiva
bene
come
non
potevamo
continuare
,
quei
nostri
cavalli
ridivenute
misere
sedie
.
Piove
diceva
Anna
;
c
'
è
tanta
gente
in
piazza
San
Michele
;
ci
sono
i
socialisti
che
fanno
un
comizio
.
Noi
ci
facemmo
attenti
perché
allettava
assai
le
nostre
immaginazioni
quella
piazza
coi
socialisti
adunati
;
tanto
vicina
a
casa
nostra
tale
piazza
,
eppure
ai
nostri
occhi
parimenti
lontana
,
come
di
un
'
altra
città
,
come
mai
l
'
avessimo
traversata
.
Ce
la
figuravamo
piena
di
gente
bigia
e
cupa
.
I
vetri
della
finestra
gocciolavano
,
le
case
dirimpetto
sparivano
e
quell
'
esser
bambini
,
tra
quattro
mura
,
ci
riempiva
di
tristezza
profonda
.
Dopo
,
la
cugina
andò
a
mutarsi
e
venne
la
mamma
ad
apparecchiare
,
a
sgridarci
per
le
sedie
sciupate
,
a
farci
mettere
a
tavola
composti
quasi
mancasse
un
minuto
alla
venuta
del
babbo
e
non
una
lunghissima
attesa
.
Ma
ecco
nell
'
attesa
,
mentre
ci
annoiamo
a
osservare
le
macchie
di
vi
-
no
sulla
tovaglia
e
lo
scintillare
delle
stoviglie
,
ecco
improvvisamente
s
'
ode
uno
scroscio
lontano
e
un
clamore
levarsi
;
né
v
'
è
tempo
di
domandarci
che
sia
perché
Anna
entra
gridando
qualche
parola
e
tutti
la
seguiamo
attraverso
le
stanze
al
buio
fino
ad
una
camera
dalla
finestra
della
quale
si
scorge
un
angolo
della
piazza
dov
'
è
scoppiato
il
conflitto
,
da
dove
la
gente
fugge
dicendo
parole
soffocate
dal
fracasso
dei
negozi
che
chiudono
imposte
e
abbassano
saracinesche
.
Né
fermi
alla
finestra
sapemmo
staccar
-
cene
,
un
po
'
tremanti
un
po
'
eccita
-
ti
;
fino
a
quando
vedemmo
nostro
padre
in
strada
venire
e
sorridere
per
rassicurarci
.
E
il
babbo
rientrato
,
prima
di
levarsi
il
cappotto
,
molte
cose
ebbe
da
raccontare
a
proposito
di
quel
conflitto
scoppiato
tra
socialisti
in
comizio
e
fascisti
venuti
ad
impedirlo
;
e
come
si
era
gettata
una
bomba
e
come
ne
era
seguito
un
subisso
di
rivolverate
,
e
come
dei
presenti
i
pratici
di
quelle
faccende
per
la
guerra
combattuta
si
eran
gettati
corpo
a
terra
mentre
gli
altri
disordinata
-
mente
fuggivano
.
Un
morto
e
un
ferito
:
l
'
uno
e
l
'
altro
uomini
senza
colo
-
re
,
che
passavano
per
caso
.
Poi
si
andò
a
cena
,
la
quale
fu
diversa
dal
-
le
solite
ché
ci
perdemmo
a
ragionar
dell
'
accaduto
:
Stasera
non
vi
sarà
un
'
anima
fuori
!
diceva
il
babbo
:
nemmeno
io
uscirò
;
e
impressionava
il
pensiero
della
città
paurosa
-
mente
deserta
;
solo
che
senza
avvedercene
ci
calmammo
con
negli
ani
-
mi
solo
una
leggera
smania
di
sapere
,
per
la
quale
noi
bambini
non
si
era
capaci
di
rassegnarci
ad
andare
a
letto
e
nostro
padre
a
rimanersene
in
casa
.
Così
se
egli
prima
dicendo
di
non
uscire
voleva
con
una
precauzione
eccezionale
adeguarsi
ad
un
eccezionale
momento
,
poi
,
a
poco
a
poco
,
la
sua
smania
lo
vinse
:
Vado
a
prender
da
fumare
disse
.
Mi
terrò
per
le
vie
secondarie
;
ed
usci
.
Allora
noi
non
sapevamo
arrenderci
a
coricarci
;
ma
quando
,
fallito
l
'
ultimo
tentativo
per
rimanere
ancora
un
po
'
alzati
si
dové
cedere
,
volemmo
in
camera
nostra
la
mamma
e
la
cugina
.
Si
riparlò
a
lungo
del
conflitto
e
del
morto
,
il
quale
lasciava
moglie
e
figlioli
,
particolare
che
commoveva
le
donne
e
impressionava
noi
bambini
;
sopratutto
pensavamo
che
morti
mai
se
n
'
era
visti
e
che
se
ci
fossimo
trovati
in
quella
piazza
ne
avremmo
visto
uno
;
e
pensavamo
anche
che
un
uccisore
doveva
esservi
per
forza
e
come
chi
uccide
,
dicono
,
rivede
la
notte
in
sogno
la
propria
vittima
,
pensiero
troppo
forte
per
noi
quasi
la
vita
ci
riserbasse
un
così
atroce
destino
.
Ma
la
luce
ormai
irritando
i
nostri
occhi
le
due
donne
si
ritirarono
lasciandoci
al
buio
a
pensare
,
confusamente
come
prima
del
sonno
,
alla
piazza
del
conflitto
che
non
ci
pareva
nemmeno
della
nostra
città
.
StampaPeriodica ,
Si
chiude
un
periodo
,
e
se
ne
apre
un
altro
.
Tutti
gl
'
italiani
lo
sentono
.
Con
la
Legge
sulle
Corporazioni
la
Rivoluzione
fascista
è
giunta
alla
sua
maturità
,
e
l
'
Istituto
Nazionale
Fascista
di
cultura
riconosce
che
non
si
tratta
più
di
"
educare
"
il
popolo
italiano
alla
scuola
del
fascismo
,
ma
di
esporre
ormai
ed
enucleare
le
esigenze
del
nuovo
spirito
,
e
concorrere
,
per
la
propria
parte
,
all
'
opera
di
costruzione
della
nuova
civiltà
che
il
mondo
attende
dagl
'
italiani
o
a
cui
già
collabora
.
Certo
,
in
un
senso
assoluto
,
l
'
educazione
umana
non
finisce
mai
;
e
il
fascista
che
ha
la
sua
fede
non
dimenticherà
mai
,
che
ogni
giorno
ci
sarà
un
nuovo
dovere
per
lui
,
e
una
nuova
prova
;
alla
quale
resterà
impari
senza
nuovi
sforzi
e
un
superiore
perfezionamento
della
sua
personalità
.
Ma
c
'
è
pure
una
maturità
relativa
,
che
licenzia
i
giovani
da
ogni
obbligo
di
scuola
e
li
ammette
alla
vita
;
nella
quale
devono
dire
la
loro
parola
e
recare
il
contributo
della
loro
opera
,
assumendo
tutta
sopra
di
sé
la
responsabilità
d
'
ogni
loro
azione
.
Finisce
il
tirocinio
e
comincia
il
lavoro
della
produzione
e
della
creazione
.
L
'
uomo
comincia
socialmente
a
contare
,
ed
esser
lui
...
Quindici
anni
(
1919-1933
)
sono
passati
in
un
travaglio
che
ha
impegnato
dapprima
,
col
fondatore
del
nuovo
sistema
politico
e
morale
,
pochi
adepti
animosi
,
e
poi
schiere
sempre
più
numerose
e
serrate
di
italiani
attratti
dalla
luce
dell
'
idea
e
dalla
bellezza
dell
'
esempio
,
e
in
-
fine
tutta
la
nazione
.
Sono
passati
,
non
in
un
'
attesa
vana
;
ma
in
una
lenta
,
prudente
,
disciplinata
e
laboriosa
fatica
,
piena
di
fede
e
di
entusiasmo
,
diretta
costantemente
ad
un
fine
:
restaurare
lo
Stato
,
non
forma
astratta
e
quasi
soprastruttura
per
sé
stante
della
realtà
nazionale
,
ma
la
stessa
vivente
organizzazione
e
coscienza
di
tale
realtà
.
Azione
squisitamente
educativa
,
attraverso
la
scuola
e
il
Partito
,
attraverso
il
Parlamento
e
la
Milizia
,
ma
sopra
tutto
attraverso
la
potente
suggestione
del
Duce
sulla
massa
.
Oggi
con
la
legge
delle
Corporazioni
questa
fatica
trilustre
è
compiuta
,
poiché
lo
Stato
,
almeno
virtualmente
,
è
organizzato
;
e
s
'
affaccia
con
la
sua
caratteristica
fisionomia
nel
mondo
,
come
artefice
primario
di
quella
pace
mondiale
che
è
disarmo
di
frontiere
e
di
animi
,
lealmente
e
coraggiosamente
voluto
e
perciò
divenuto
realisticamente
possibile
;
e
come
portatore
di
una
nuova
idea
.
Questa
idea
non
è
un
'
astratta
dottrina
politica
,
né
un
astratto
sistema
economico
e
sociale
.
Lo
Stato
di
Mussolini
è
forza
;
ma
è
forza
perché
è
idea
.
È
concetto
dell
'
uomo
e
del
mondo
,
e
quindi
programma
totalitario
di
vita
,
così
pel
singolo
come
per
la
nazione
.
La
quale
,
a
sua
volta
,
non
è
quella
fittizia
entità
naturalistica
che
è
per
qualche
imitatore
esotico
del
fascismo
,
ossia
la
razza
,
presunta
realtà
naturale
misteriosa
.
La
nazione
del
fascista
è
,
mazzinianamente
,
coscienza
di
sé
e
missione
.
Tanto
fiera
di
sé
e
gelosa
della
sua
individualità
storicamente
privilegiata
,
quanto
è
aperta
e
pronta
al
riconoscimento
ed
esaltamento
di
ciò
che
nell
'
italiano
è
umano
,
e
che
all
'
italiano
rende
possibile
un
linguaggio
significativo
per
tutte
le
genti
.
Lo
Stato
di
Mussolini
è
perciò
riordinamento
e
potenziamento
delle
energie
nazionali
radunate
e
unificate
nella
disciplina
dell
'
autorità
,
che
sola
è
capace
di
stringerle
in
un
vivo
fascio
;
ma
anche
nuova
civiltà
.
Che
vuoi
dire
nuovo
pensiero
in
tutta
la
ricchezza
delle
sue
determinazioni
:
arte
e
religione
,
scienza
e
visione
speculativa
della
vita
,
costume
e
legge
,
stile
dell
'
uomo
.
Ciò
che
lo
Stato
di
Mussolini
non
potrebbe
essere
,
se
si
limitasse
a
quel
semplicistico
principio
dell
'
autorità
,
a
cui
l
'
osservatore
superficiale
guarda
come
al
suo
carattere
più
rilevato
.
Come
forma
essenzialmente
etica
della
personalità
umana
,
lo
Stato
fascista
è
autorità
.
Ma
è
autorità
in
quanto
è
libertà
,
od
espressione
della
volontà
nazionale
.
Tutt
'
è
che
questa
volontà
non
vada
cercata
ne
'
suoi
accidentali
e
fallaci
erramenti
,
come
il
capriccio
od
arbitrio
insofferente
e
insolente
dell
'
individuo
,
o
come
l
'
inconsapevole
,
nervosa
,
stravagante
velleità
degli
irresponsabili
che
,
pur
di
mettere
a
fuoco
la
presunzione
del
lorocervello
,
non
esiterebbero
a
rischiare
l
'
esistenza
stessa
del
cielo
e
della
terra
:
fiat
experimentum
et
pereat
mundus
.
La
volontà
nazionale
è
invece
lì
,
nel
suo
storico
,
normale
,
sano
,
razionale
indirizzo
,
qual
è
determinato
dal
complesso
de
'
bisogni
della
nazione
economici
e
politici
,
materiali
e
morali
.
Perciò
lo
Stato
di
Mussolini
è
Stato
corporativo
:
che
vuol
dire
la
forma
più
adeguata
e
più
aderente
di
una
democrazia
,
che
non
sia
quel
mito
comodo
ai
politicanti
anarcoidi
del
vecchio
parlamentarismo
di
una
volta
,
ma
la
realtà
stessa
ed
effettiva
del
popolo
.
Il
quale
popolo
,
poi
ormai
si
sa
,
è
cosa
molto
diversa
dalla
somma
o
maggioranza
dei
singoli
cittadini
che
il
materialistico
liberalismo
fantasticava
,
ma
si
incontra
e
si
manifesta
nel
sistema
organico
delle
forze
produttive
della
nazione
.
Quelle
forze
d
'
ogni
genere
,
che
creano
la
storia
,
e
che
,
se
sfuggono
allo
sguardo
dei
più
,
che
ne
sono
in
certo
modo
governati
e
come
vissuti
,
sono
ravvisate
e
tratte
alla
luce
e
rese
consapevoli
dall
'
uomo
di
genio
nella
universalità
chiaroveggente
e
gagliarda
del
suo
spirito
.
L
'
uomo
di
genio
non
è
certo
un
istituto
,
che
il
diritto
pubblico
possa
postulare
e
teorizzare
.
Ma
appunto
perciò
riveste
il
carattere
provvidenziale
proprio
dei
grandi
eventi
e
personaggi
della
storia
.
Che
gli
uomini
s
'
illudono
sempre
di
creare
o
guidare
,
laddove
essa
è
già
in
atto
,
tutta
determinata
,
quando
gli
uomini
cominciano
a
pensarci
su
e
a
studiarla
...
StampaPeriodica ,
...
Come
ben
disse
Mussolini
,
la
crisi
che
attanaglia
da
quattro
anni
il
mondo
economico
,
è
penetrata
così
profondamente
nel
sistema
che
è
diventata
una
crisi
del
sistema
.
Non
è
più
un
trauma
,
ma
una
malattia
costituzionale
.
Il
sistema
liberale
-
capitalistico
,
che
,
partendo
dalle
solite
premesse
astrattamente
individualistiche
,
ha
esasperato
lo
spirito
di
iniziativa
e
condotto
alle
costruzioni
ipertrofiche
del
supercapitalismo
(
cartelli
,
sindacati
,
consorzi
,
trusts
,
ecc
.
)
è
ormai
al
suo
tramonto
:
le
crisi
di
sovraproduzione
lo
hanno
afferrato
alla
gola
e
gettato
nelle
braccia
dello
Stato
per
ottenere
protezione
e
privilegi
.
Lo
Stato
a
sua
volta
non
può
più
fare
,
sul
terreno
economico
,
professione
di
agnosticismo
,
non
può
più
"
stare
alla
finestra
"
e
disinteressarsi
delle
questioni
della
produzione
e
del
lavoro
:
la
crisi
ormai
sistematica
,
superando
i
limiti
dell
'
interesse
individuale
,
ha
toccato
i
più
vitali
interessi
dell
'
intera
società
,
ha
trasformato
il
fatto
economico
in
fatto
sociale
.
L
'
intervenzionismo
statale
è
dunque
,
allo
stato
attuale
delle
cose
,
una
necessità
storica
e
morale
:
occorre
anche
su
questo
terreno
una
superiore
disciplina
,
un
controllo
gerarchico
,
una
per
così
dire
burocratizzazione
o
calmieramento
del
lavoro
,
in
nome
dei
più
generali
interessi
della
Nazione
e
della
società
.
Cadrà
per
questo
lo
Stato
nell
'
estremo
opposto
del
socialismo
di
Stato
,
della
statizzazione
dei
mezzi
di
produzione
,
dell
'
annientamento
d
'
ogni
libera
iniziativa
individuale
?
Il
Fascismo
ha
già
risposto
da
tempo
a
tale
quesito
,
e
la
dichiarazione
VII
della
Carta
del
Lavoro
è
esplicita
su
questo
punto
:
"
Lo
Stato
corporativo
considera
l
'
iniziativa
privata
nel
campo
della
produzione
come
lo
strumento
più
efficace
e
più
utile
nell
'
interesse
della
Nazione
.
"
Il
Fascismo
in
altre
parole
accetta
il
principio
della
libertà
individuale
(
è
questo
il
grande
portato
della
rivoluzione
francese
)
,
perché
sa
che
solo
nello
spirito
d
'
iniziativa
sta
la
dignità
e
la
ragione
d
'
ogni
reale
progresso
;
ma
intende
dare
a
questo
principio
un
fondamento
idealistico
ed
etico
,
impedendo
le
degenerazioni
della
moderna
vita
economica
e
politica
.
"
Il
Corporativismo
,
"
ebbe
a
dichiarare
S
.
E
.
Mussolini
con
una
frase
che
è
come
la
chiave
dell
'
intero
discorso
e
che
è
destinata
a
segnare
la
meta
della
nuova
civiltà
fascista
,
"
su
-
pera
il
socialismo
e
supera
il
liberalismo
,
creando
una
nuova
sintesi
.
"
E
ancora
:
"
Il
Corporativismo
è
la
economia
disciplinata
e
quindi
anche
controllata
,
perché
non
si
può
pensare
ad
una
disciplina
che
non
abbia
un
controllo
.
"
Liberalismo
e
socialismo
decadono
contemporaneamente
in
tutta
Europa
:
fatto
sintomatico
,
che
segna
la
precarietà
e
l
'
aberrazione
di
questi
due
opposti
fenomeni
,
e
prepara
l
'
avvento
del
nuovo
Corporativismo
fascista
.
L
'
Italia
,
interprete
della
millenaria
civiltà
classica
e
latina
,
segnerà
ai
popoli
le
vie
dell
'
equilibrio
e
del
-
la
mediazione
:
l
'
aureo
centro
tra
gli
estremi
,
aborrente
dalle
soluzioni
esclusive
e
radicali
,
la
sintesi
nuova
destinata
a
fondere
le
opposte
,
parziali
verità
...
StampaPeriodica ,
Com
'
è
nato
l
'
ordinamento
corporativo
?
È
una
concezione
teorica
,
sorta
dalla
speculazione
filosofica
,
oppure
è
il
risultato
di
un
'
esperienza
di
-
retta
?
A
questo
interrogativo
rispondono
esaurientemente
gli
Scritti
di
economia
corporativa
di
S
.
E
.
Biagi
,
editi
...
dallo
Zanichelli
.
Il
pregio
di
questo
libro
,
che
mantiene
assai
più
di
quanto
promette
,
è
quello
di
offrire
un
quadro
organico
,
una
sin
-
tesi
felice
,
di
quella
che
è
la
concezione
mussoliniana
dello
Stato
corporativo
superando
le
vedute
unilaterali
e
comunque
parziali
.
La
dottrina
non
vi
è
esposta
in
forma
astratta
,
ma
concreta
,
poiché
è
cura
costante
dell
'
autore
mostrare
come
essa
sia
sorta
dalle
necessità
della
vita
e
si
sia
sviluppata
attraverso
una
laboriosa
esperienza
.
Di
modo
che
il
libro
costituisce
,
oltre
tutto
,
un
valido
contributo
alla
storia
della
Rivoluzione
fascista
,
riguardata
come
feconda
generatrice
di
idee
.
Natural
-
mente
l
'
autore
è
troppo
imbevuto
di
spirito
idealistico
per
cedere
alle
tentazioni
del
materialismo
storico
;
è
,
anzi
,
sua
costante
preoccupazione
mettere
in
luce
la
preminenza
della
volontà
anche
in
quel
campo
dei
fenomeni
economici
,
che
,
secondo
la
scuola
socialista
e
la
stessa
scuola
liberale
,
sfuggiva
al
controllo
e
alla
coscienza
riflessa
degli
uomini
.
L
'
auto
-
re
respinge
energicamente
questa
visione
propria
del
fatalismo
,
si
ammantasse
,
essa
,
di
materialismo
,
o
di
idealismo
storicistico
,
per
rivendicare
all
'
azione
,
sia
dello
Stato
,
sia
dei
gruppi
,
sia
dei
singoli
quella
supremazia
del
pensiero
e
della
volontà
,
che
,
sola
,
conferisce
un
valore
alla
vita
e
un
senso
alla
storia
.
Certo
lo
studioso
è
stato
molto
aiutato
,
in
questo
orientamento
,
dalla
comprensione
dell
'
opera
di
Mussolini
,
che
offre
il
più
insigne
esempio
di
volontà
nei
tempi
moderni
ed
è
suo
merito
l
'
averne
tratto
tutti
gli
insegna
-
menti
e
le
necessarie
riprove
...
StampaPeriodica ,
...
Che
cosa
intendiamo
per
sistema
corporativo
fascista
?
Intendiamo
una
forma
di
decentramento
dell
'
attività
regolatrice
dell
'
economia
,
affidata
,
sotto
l
'
alta
direttiva
del
potere
politico
,
alle
categorie
economiche
opportunamente
organizzate
.
Permane
intatta
la
proprietà
privata
,
intesa
però
come
un
plenus
ius
utendi
e
non
più
come
un
ius
utendi
et
abutendi
;
e
rimane
libera
la
privata
iniziativa
,
molla
fondamentale
e
insostituibile
della
attività
economica
.
Nella
corporazione
si
equilibra
-
no
e
si
conciliano
le
forze
degli
imprenditori
e
dei
lavoratori
,
regolando
così
la
distribuzione
:
sotto
questo
aspetto
,
il
regime
corporativo
ha
già
avuto
in
Italia
un
brillante
collaudo
,
prima
ancora
della
istituzione
del
-
le
corporazioni
,
con
la
pratica
dei
contratti
collettivi
e
con
l
'
azione
efficace
della
magistratura
del
lavoro
;
poiché
ogni
attività
volta
a
ridurre
ad
unità
lo
sforzo
costante
di
organismi
sindacali
opposti
è
intrinsecamente
corporativa
.
Ma
nella
corporazione
deve
anche
ridursi
ad
unità
l
'
attività
produttiva
:
e
questo
è
il
campo
nuovo
,
delicatissimo
,
gelosissimo
,
nel
quale
le
nuove
corporazioni
dovranno
saggiare
la
loro
idoneità
e
vitalità
.
Delicatissima
e
gelosissima
funzione
,
abbiamo
detto
,
perché
unità
non
deve
significare
monopolio
,
e
disciplina
della
produzione
non
deve
significare
soffocamento
dell
'
iniziativa
privata
:
ma
la
discriminazione
è
difficile
,
e
occorrerà
bontà
di
organizzazione
e
saggezza
di
dirigenti
per
raggiungerla
nella
pratica
quotidiana
.
Né
potranno
bastare
,
a
indirizzare
l
'
attività
delle
nuove
corporazioni
,
criteri
puramente
economici
:
ma
questi
dovranno
sempre
essere
illuminati
da
una
visione
politica
,
nel
senso
più
pieno
e
alto
della
parola
.
Una
visione
politica
:
cioè
completa
,
organica
,
totalitaria
;
una
visione
capace
di
superare
e
di
risolvere
i
problemi
economici
sollevandoli
in
una
atmosfera
superiore
,
piegando
in
qualche
modo
le
sorde
necessità
della
vita
economica
sotto
il
dominio
dello
spirito
.
Difficoltà
analoghe
,
e
non
meno
gravi
,
già
si
incontrarono
e
si
superarono
in
materia
di
distribuzione
,
con
i
contratti
collettivi
e
con
i
giudizi
del
magistrato
del
lavoro
:
e
si
superarono
appunto
grazie
al
clima
di
intensa
vibrazione
politica
in
cui
i
nuovi
istituti
vennero
sperimentati
.
Anche
le
nuove
difficoltà
verranno
certamente
superate
,
e
l
'
Italia
,
dopo
avere
offerto
all
'
attenzione
del
mondo
uno
straordinario
esempio
di
integrale
organizzazione
politica
,
riuscirà
,
noi
crediamo
,
anche
ad
offrire
un
esempio
di
integrale
organizzazione
economica
:
anzi
,
per
meglio
dire
,
l
'
Italia
mostrerà
al
mondo
come
la
sua
poderosa
organizzazione
politica
abbia
tanta
intrinseca
vitalità
da
poter
definitivamente
costituire
anche
una
forma
di
integrale
organizzazione
economica
.
È
in
sostanza
il
Regime
,
che
,
dopo
avere
già
,
in
questi
difficili
anni
,
con
mezzi
di
fortuna
,
vittoriosa
-
mente
dominata
e
sostenuta
l
'
economia
italiana
,
si
appresta
a
sostener
-
la
e
a
regolarla
organicamente
raccogliendo
definitivamente
in
saldo
fa
-
scio
tutte
le
energie
materiali
e
morali
del
paese
.
Il
Regime
:
cioè
il
Partito
unico
,
lo
Stato
forte
,
la
coscienza
vibrante
della
nuova
Italia
.
Questo
è
e
rimane
il
fondamento
ferreo
,
la
condizione
prima
della
grande
impresa
nazionale
,
cui
tutti
ci
industriamo
di
collaborare
con
appassionato
fervore
.