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ASPETTANDO I CONGRESSI ( MURRI ROMOLO , 1896 )
StampaPeriodica ,
Mentre tante ragioni ci fanno tener dietro , con attenzione vivissima , alle varie fasi del movimento cattolico , nella stampa nostra che lo riflette talora così poveramente , ed in tutte le altre manifestazioni collettive e isolate che ci indicano un passo innanzi , il nostro occhio si rivolge con speciale sollecitudine ai venturi , e già vicini , congressi di Padova , di Fiesole , di Orvieto . Non che da quei congressi , e parlo specialmente di quello di Fiesole , ci sia da attendersi un nuovo impulso vigoroso alla azione cattolica in Italia , un indirizzo nuovo del movimento stesso , o energie , attitudini , persone nuove ; e non che dalle poche o molte , buone od ottime decisioni che quei congressi possano prendere si sperino frutti abbondanti , quasi che fosse possibile il tradurle subito appresso in atto , almeno in piccola parte . Quella prima cosa pare a me che ci sia poco finora da desiderarla o da sperarla , poiché il movimento cattolico italiano è tuttavia alla sua prima fase di reazione impulsiva e di preparazione , direi quasi , generale e sommaria ; quanto alla seconda , sperarla oggi ormai sarebbe vano , poiché i congressi hanno efficacia direttamente pratica solo quando essi rappresentino una parte o l ' altra dell ' autorità sociale , ossia quando quelli stessi che fanno i voti o quelli che essi rappresentano per delegazione abbiano poi volontà o forza di metter mano all ' attuazione dei programmi adottati . Ora , il laicato cattolico non ha , pel momento , alcuna parte di questa autorità . Ma altro c ' è da aspettarsi , per ora almeno , dai congressi cattolici . C ' è da aspettarsi cioè che pei molti ( numericamente nei congressi d ' azione , qualitativamente nei congressi di studio ) i quali intervengono ai lavori , questi sieno come un modo di intendersi , di raffervorarsi e di ottenere quella simiglianza di vedute e di scopi che è necessaria in un partito così disgregato e disforme come è ancora il partito nazionale cattolico presso di noi ; che da quei centri il movimento si propaghi , per via di contatti e correnti spirituali , raccogliendo nel suo circuito anime e menti nuove ; che delle idee buone , utili , feconde , raccolte di fra la discussione e raffermate poi e perfezionate per via di selezione naturale , sieno intese , diffuse , illustrate ed aggiungano nuova lena ed aprano nuovi orizzonti all ' azione ; che , infine , il contarci , il vederci numerosi , l ' osservar più da vicino i problemi e i modi , la necessità di risolverli , aiuti il sorgere fra noi di quella coscienza tenace , audace , luminosa che hanno sempre i partiti giovani e che dovrebbe specialmente avere un partito al quale come al nostro si presenta una così bella missione e si promette un così fecondo avvenire . Questo in generale . E vengo ora a parlare più particolarmente di ciascuno dei tre congressi . Il primo è quello di Padova . Ha un programma tutto di studio , limitato ed opportunissimo . L ' illustre prof . Toniolo di Pisa , che tante benemerenze ha già e tanto maggiori ne va acquistando man mano che l ' opera sua acquista conoscitori ed allievi , prepara il congresso col suo tenace lavoro di apostolo , e noi speriamo che esso risponda intieramente alle sue cure . Della opportunità e dei vantaggi sperati da questo congresso sarebbe lungo il dire . Con le speciali questioni che si tratteranno , esso si propone di dare al lavoro dei cattolici vedute e norme chiare ed esatte in uno dei suoi campi più delicati e più fecondi , il credito ; affinché nelle molteplici iniziative che vanno sorgendo in esso si abbia sempre quella chiara intuizione dei principi teorici e quella certa notizia delle norme morali cristiane che solo possono assicurare ad esse il buon esito finanziario e sociale . Ma oltre a questo scopo già di per sé importantissimo , altri di interesse più vasto e più intimo ci è dato vagheggiare , gl ' interessi del risveglio intellettuale nel clero e nel laicato nostro , dello sviluppo della scienza sociale e cristiana , specialmente nel ramo economico - morale , e poi anche in tutti gli altri rami della scienza e del sapere moderno . Non ostante le poche lodi che ci capita di ricevere dal partito avversario e quelle , meno poche , dirò così , che ci diamo da noi , è certo che in filosofia , in scienze sociali , naturali , giuridiche , in letteratura specialmente , noi siamo salvo poche tanto più lodevoli eccezioni enormemente indietro . Ed è naturale che se non ci sono in questi diversi rami gli uomini di scienza che si richiederebbero , anche il livello generale di coltura , specialmente nel suo lato politico - morale - religioso , è generalmente assai basso . E d ' altra parte io ho la certezza evidente così potessero averla tanti de ' nostri colleghi d ' azione che il movimento cattolico non fiorirà , non prospererà , non entrerà nella via definitiva delle rivendicazioni che sono la sua essenza , sinché esso non possa crescere e svolgersi in un ambiente intellettuale più elevato ; sinché , privi come siamo d ' una qualsiasi tradizione scientifica , al di fuori delle scienze ecclesiastiche , noi non poniamo le basi de ' nostri nuovi indirizzi scientifici ; sinché infine scienza , letteratura , critica non sieno diventate nelle nostre mani armi potenti di propaganda e di combattimento . E nel dir questo io non voglio disgustare nessuno , neanche la piccola o grande stampa cattolica ( così benemerita anche essa , poverina ) ; né fo paragoni , né penso a quel che sono altri popoli ; io guardo in avanti e dico anche solo : avanti , benché in tante cose particolari questo avanti significhi semplicemente incominciamo . Viene poi l ' altro congresso , quello di Fiesole . Quel che io pensi e speri di questo congresso , quel che io pensi in genere del movimento cattolico italiano , volevo esporlo , prima dell ' ultimo agosto prossimo , in un opuscoletto che fosse una specie di riflessione cosciente e pensata , di esame critico sulla genesi e sulle condizioni storiche fra le quali si è svolta sinora l ' azione cattolica , e su ciò che dallo stato attuale di essa si può pensare e prevedere nel suo prossimo divenire . Ma il congresso sarà incominciato e finito e l ' opuscolo non avrà essere altro che nella mia mente , ancora ; e non sarà forse male , giacché studi ed osservazione mi renderanno più facile il dar corpo alle idee che vado vagheggiando su questo argomento , carissimo , dell ' azione cattolica italiana . Ed io spero anche che alcune idee che adesso parrebbero un poco audaci o audacemente dette o nuove , fra pochi anni , quando il compito che io credo spetti alla generazione che entra ora nel movimento , di gettare le basi ( solamente questo ) di un vero e saldo partito nazionale cosa che alcuni , ingenuamente e malignamente , credono o dicono sarebbe stata possibile sin venticinque anni addietro , e che sarebbe impossibile anche oggi quando quel compito , dico , sarà veduto ed inteso , sembreranno semplici e naturali . Io ammiro e venero coloro che sino ad oggi hanno lavorato e lavorano ancora attivamente nel campo nostro : ammiro e venero , in senso ancora più stretto , l ' autorità pontificia e le maniere onde essa ha influito ancora e influisce sul movimento cattolico italiano ; io ho una intuizione chiara , evidente , della immensa opportunità della astensione sino ad oggi e sino a del tempo ancora ed in questo , giudice supremo il papa dalla vita politica : astensione che sola poteva render possibile la preparazione ad un movimento politico serio e cosciente . E di questi miei sentimenti e di questi miei giudizi sarebbe l ' illustrazione oggettiva e critica l ' opuscolo che io annunziavo , il quale vorrebbe insieme entrare più addentro che non si faccia comunemente nella analisi dei fatti , per cercare di rendersi conto esatto del movimento cattolico , delle sue origini , delle sue condizioni presenti , de ' suoi scopi impliciti ed essenziali . Esso vorrebbe , insomma , essere un primo tentativo qualunque poi che fosse per essere il suo valore intrinseco di mutare il movimento , autogenetico ed impulsivo che ci ha mossi ognora , in un movimento riflesso e cosciente : in un movimento di azione e di idee al quale il riflesso scientifico avesse preparato un metodo di azione e degli scopi finali manifesti e accessibili a tutti e pieni di virtù d ' impulso e di propaganda . Tale cosa , che esposta a questo modo , e non molto felicemente forse , può parere complicata , sarebbe del resto semplicissima : sarebbe la progressiva conquista delle menti e del sapere fatta dalla verità cattolica e dai suoi nuovissimi aspetti sociali , così largamente svolti e illustrati fuori d ' Italia , ad uno scopo di azione e di lotta diretta ad impossessarsi della vita pubblica e del governo politico d ' Italia .
GLI AVVOCATI E LA DEMOCRAZIA ( ANSALDO GIOVANNI , 1922 )
StampaPeriodica ,
L ' enorme influenza del diritto romano sulla vita dell ' Occidente non salta fuori in niente , più che in questo : che dappertutto sono i giuristi , i dotti nel diritto romano , i figli spirituali della curia , i Zanardelli e i Fera di tutti i tempi che sono i portatori e i promotori instancabili dello Stato nazionale ; cioè dello Stato in cui l ' attività economica è indipendente ; e i trasporti mistici sono dichiarati affari estranei alla pubblica amministrazione . La grande scuola per lo Stato " razionale " è il procedimento processuale : la procedura è l ' allenamento migliore per gli affari di Stato . Dallo studio del diritto romano nelle università italiane , germina un ceto politico ben distinto : i giuristi e i pratici patentati delle Università . Accanto al chiericato , alla casta dei letterati e degli umanisti , alla nobiltà di corte , e alla " Gentry " inglese , essi costituiscono la aristocrazia politica dell ' Occidente . I Potestà italiani , i canonisti e i teologi del Conciliatorismo , i giuristi di corte dei principi del Continente , i teorici monarcomachi dei Paesi Bassi , la " noblesse de robe " dei parlamenti del re di Francia , gli avvocati della rivoluzione francese : ecco i rappresentanti del razionalismo giuridico imparato sulle Pandette e applicato alla politica , cioè a formare lo Stato razionale : ecco i gloriosi - sì , propriamente gloriosi - antenati degli avvocatissimi Zanardelli e Fera . Se passiamo in rassegna l ' elenco dei membri della Convenzione - eletta a suffragio universale - troviamo : un proletario , unico e solo : pochissimi imprenditori borghesi : e poi avvocati in massa , di tutte le specie . Dalla Convenzione in poi , " avvocato " e " democrazia " sono indissolubili . La democrazia politica è l ' incubatrice degli avvocati , e la ideologia democratica costituisce il loro paradiso terrestre . Quando , bene o male l ' Italia rientrò nella corrente della civiltà occidentale e capitalistica , gli avvocati , naturalmente , si impadronirono dello Stato e si insediarono a Roma . Ma Roma è una preda che non si digerisce . Roma , la Roma più potente , la Roma del papa , aveva due ceti politici , peculiarmente sviluppati : i chierici e i letterati . Nel Piemonte o a Napoli si imparavano le Pandette , per diventare deputato o ministro e governare la plebe : negli Stati del Papa si imparava a cantar messa o a scrivere versi latini per diventare legato , e - ugualmente - governare la plebe . Quando la Monarchia si installò a Roma , gli avvocati che la accompagnarono in nome dell ' unità nazionale , del progresso , della democrazia , ecc . risentirono l ' influenza della Roma del Papa : anch ' essi si misero a imparare a cantar messa e a poetare : e l ' Italia ebbe un ceto che si occupava di politica , di formazione prevalentemente giuridica , ma con infiltrazioni di sacrestia e di Arcadia : fenomeni come il Giornale d ' Italia e il sen . Alfredo Baccelli non si spiegano infatti che con questo trapianto del ceto legale , diffuso in tutto l ' Occidente , in terra di preti . Questa classe dirigente universitaria , avvocatesca , letteratoide , assicurò alle masse la democrazia politica . Ma la moltitudine domanda qualche cosa di più della scheda . Essa domanda di imitare , di copiare , di seguire le passioni , le abitudini sociali , lo stile di vita caratteristica dei ceti governanti . Esempio : In Francia , il dominio degli avvocati è stato fortemente temperato dall ' influenza della nobiltà di Corte . Tutta la vita pratica di tutti i francesi subisce ancora oggi gli effetti dell ' imitazione dell ' " esprit de salon " della aristocrazia francese : le forme e le convenzioni sociali di tutti i francesi , anche di quelli degli strati più disgraziati della imitazione del " geste cavalier " del XVII secolo : tutta la Francia di oggi imita le passioni , le abitudini , lo stile dell ' antico regime . Quello che vi stupirà in un caporaluccio francese , in un operaio francese , per quanto umile e misero , sarà la disinvoltura , la sicurezza di sé , l ' aplomb di uomo di mondo : questo sarà sempre ciò che i tedeschi e gli italiani segretamente invidieranno ai francesi : e i francesi lo sanno , perché le passioni , le abitudini e lo stile dell ' antica aristocrazia si sono diffuse , per un fenomeno di capillarità , fino ai più umili francesi . Ecco un esempio di democrazia , non politica , ma culturale . Un altro esempio : In Inghilterra , il dominio degli avvocati è stato fortemente temperato dall ' influenza di un altro ceto politico : la gentry , costituitasi sul cadere del medioevo da una singolare fusione di gentiluomeria campagnola e di notabili cittadini . Tutta la vita pratica degli inglesi di oggi è pervasa da convenzioni , pregiudizi e preconcetti che risalgono all ' imitazione della gentry , che fin dal XVII secolo fu il ceto " che dava il tòno " . Oggi , quando voi incontrate per il mondo la fredda , inesorabile e austera prepotenza britannica , sia pure incarnata nell ' ultimo marinaio della Marina di sua maestà , gli è perché tutti gli inglesi , da secoli , imitano passioni , abitudini e stile della gentry , cioè dei loro ceti governanti : cioè fanno della democrazia culturale . I tratti essenziali dunque della classe dirigente francese o in quella inglese , sono facilmente imitabili , cioè facilmente " democratizzabili " . Ma che cosa possono imitare le plebi dalla classe dirigente italiana ! Non si imita l ' erudizione giuridica o letteratoide . I giuristi non hanno la corazza delle convenzioni , del " cant " propria della gentry britannica . Il " commendatore " romano , tipica espressione della nostra classe dirigente , è spregiudicato , non ha passioni perché è figlio di preti : le sue abitudini si sono formate sui banchi di scuola , e sui banchi di scuola e di università si diventa scettici e pedanti , come sui divani rossi dei postriboli si diventa lazzaroni . Un abisso lo separa dal resto dei mortali : la laurea ; una montagna lo disgiunge dalla moltitudine : il concorso . Cosa possono imitare le moltitudini dei ceti dirigenti ? Non si imita la formazione mentale giuridica , non si imita il gesto avvocatesco . Fra un contadino di qualunque regione italiana e un commendatore o onorevole della Capitale , v ' è una differenza nel vedere il mondo assai maggiore di quella che vi può essere fra un contadino francese e il Ministro Poincaré . Il tipo di cultura proprio della classe dirigente italiana , e maturato perfettamente in Roma fra l ' incenso delle sacristie e il lezzo delle anticamere , non è imitabile , non è democratizzabile . L ' unico fatto nuovo , innegabilmente apportato dal Fascismo nella vita italiana , è questo : che contro a questa aristocrazia di avvocati incapaci di farsi imitare , il fascismo ha presentato qualche diecina di migliaia di uomini formatisi , non sulla panche delle università , ma in guerra : e dotati di passioni , di abitudini e di costumi che impressionano , e che le moltitudini possono imitare con estrema facilità . Di fronte a qualche diecina di migliaia di giuristi , ha suscitato qualche diecina di migliaia di guerrieri . Il successo di imitazione non poté essere dubbio . Ma l ' aver presentato un nucleo sociale di guerrieri non giustifica affatto la pretesa del Fascismo di aver creato finalmente quella classe politica , che mancò finora all ' Italia .
SFOTTÒ ( - , 1927 )
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Da un articolo circolare pubblicato nei giornali del regime : Arnaldo Mussolini , giornalista , è stata una delle più grandi rivelazioni del fascismo ; giornalisticamente , anzi , la più grande rivelazione . Il porco che scrive . L ' anti - grammatico Farinacci ha fatto rappresentare un suo dramma " Redenzione " con grande successo . L ' asino drammatico . Mario Missiroli [ toh , chi si rivede ! ] ha pubblicato un libercolo : Quota 90 . Nel libercolo si leggono frasi come queste : Coloro che hanno messo insieme un modesto gruzzolo debbono benedire il Presidente del Consiglio ... Quando Mussolini avrà vinta anche questa battaglia già vinta per tre quarti , la stessa gloria di Sella sarà oscurata ... Il presidente del Consiglio , con l ' intuizione del vero uomo di Stato ... L ' on . Mussolini sarà salutato un giorno come il fondatore della nuova democrazia e il grande pacificatore degli italiani ... Il ministro Belluzzo [ i competenti lo chiamano " Bestiuzzo " N.d.R. ] con l ' autorità che gli è universalmente riconosciuta ... I lucidi articoli di Arnaldo Mussolini ... Le benemerenze dei fratelli Perrone e del Comm . Pogliani ... Il discorso impressionante dell ' on . Frisoni ... Il prof . Del Vecchio , l ' eminente economista ... A . O . Olivetti , il più vigoroso scrittore socialista che abbia l ' Italia ... La carta del lavoro racchiude alcuni articoli di infinita saviezza ... Un articolo dell ' on . De Stefani , ecco finalmente una parola onesta , una buona azione ... Dichiarazioni dell ' on . Bottai , di una portata incalcolabile , e che suggeriscono molti problemi di un interesse ardente ... E così di seguito per 85 pagine . Volete sputare ? ... Usate la faccia di Missiroli ! Missiroli fa sapere che è pronto ad inserirsi per non essere tagliato fuori al non lontano volgere a sinistra della situazione . Missiroli , infatti , è sinistro .
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Ci preoccupa lo studio delle condizioni presenti del nostro movimento cattolico , e ci preoccupano i ritardi e i deviativi e le difficoltà di ogni sorta che esso incontra nelle sue evoluzioni , questioni interne delle quali gli avversari conoscono poco , e dalle quali pure ci distrae , molto inopportunamente , il loro schiamazzo . E su queste anche in mezzo al rumore delle gazzarre nelle quali affermano e ritemprano la loro debole fede , noi raccogliamo l ' attenzione nostra e richiamiamo quella dei colleghi di parte . Bisogna ricordare le origini prime del movimento cattolico per bene comprenderne lo stato presente ; poiché esso ha ancora nei nervi un poco della irritazione reattiva contro tutto quello , il bene e il male promiscuamente , che ci venne dal lavoro delle generazioni passate , e nel sangue quelle tradizioni di sussiego sdegnoso d ' aristocratico offeso e debole , che determinarono la politica , sola possibile allora , della astensione . Ma , da quando gli ultimi uomini politici di parte cattolica si ritirarono dal movimento innanzi al viaggio trionfatore delle idee liberali , assai cose sono mutate . Cacciata fuori la Chiesa , dagli interessi economici che mascherava l ' odio razionalista , dalle sue posizioni politiche , molte passioni diedero giù ; molti pregiudizi e timori e malintesi ha dissipato la riflessione , e , mano mano che il tempo passava , s ' andavano presso gli uni obliterando le ragioni messe speciosamente innanzi per combattere la Chiesa , e si incominciava ad accettare dagli altri , o come acquisizione nuova de ' progressi della vita pubblica o come spediente temporaneo necessario , molte cose venuteci dagli avversari ; sicché dello stato di animi e delle passioni politiche della metà del secolo , riferiteci così vivamente dalla letteratura patriottica del tempo , già quasi dimenticata , poco rimane più , meno che nell ' odio cieco di alcuni uomini ed associazioni superstiti ; il risveglio di qualche anno addietro pareva un ' aurora ed era un tramonto ; e gli avanzi di queste ire politiche contro la Chiesa li avrebbe soffocati il ridicolo , ultima condanna delle cose vecchie , se non fosse l ' irreligione che persiste e fiorisce tenacissima presso i dotti ed i colti , e di là si riflette , naturalmente , nel pensiero politico dei nostri avversari . Così anche , mentre dall ' una parte a ' vizi gravissimi che si vanno manifestando del regime liberale borghese e allo sgomento che destano i partiti estremi ai quali esso ha aperto la via si unisce lo svanire doloroso di tante illusioni che accompagnarono il risorgimento precipitato e fittizio d ' Italia , dall ' altra invece , accettando in parte i dati del diritto nuovo e con l ' assimilazione del pensiero moderno , ritardata spesso , tuttavia , da prevenzioni eccessive , disciplinando l ' intelletto a ricerche nuove sulle verità antiche , si è venuta formando in parecchi , e si diffonde ora , una concezione grandiosa della vita pubblica da instaurare ; il fondo della quale concezione è puramente religioso , ma si colora nelle forme esteriori di un programma politico sociale ammirabile ; e la coscienza riacquistata del proprio valore e le speranze nuove ringiovaniscono la propaganda sociale e politica del cattolicesimo ; e , per mezzo ad una trasformazione non molto evidente ma rapida , si va formando lo spirito e la coscienza di un partito nuovo la cui vitalità intravista spaventa già gli avversari e la cui forza di espansione imbarazza i calcoli ponderati e prudenti degli uomini del primo periodo di preparazione inconscia e segreta del movimento . L ' involucro esteriore di questo partito che va divenendo nella vita italiana contemporanea spesso è vecchio , vecchio come qualche colonna aristocratica della « Voce della Verità » o , più , più ancora , del « Vero Guelfo » , mentre il contenuto è giovane , giovanissimo . E nell ' involucro noi non consideriamo solo quello che ora resta di reazionario e di stantio ; ahi quanta arcadia , quanta sonnolenza , quanto dilettantismo , ancora , nei novelli del movimento e nelle masse che muovono dietro a stento ! Ma in questo complesso di nuovo e di tradizionale , in questa irrequietezza crescente , in queste antitesi profonde tra lo spirito religioso che riapparisce , e sembra una fioritura nuova , nella delusione delle classi che il disagio presente colpisce e la borghesia razionalistica , esautorata dall ' immortalità nella vita pubblica e da una forte corrente di idealismo nella vita intellettuale , si va delineando pei cattolici un compito nuovo e l ' operosità loro fiancheggiata da interessi di diversa natura ma avviati per lo stesso sentiero incomincia ad affrontare il problema di una riscossa politica . Sotto la varietà indefinita dell ' indole dei risvegli locali e in mezzo all ' enorme divario di tradizioni , di idee , di propositi , un bisogno vago spontaneo di stringersi e di darsi uno scopo pratico e definito si va propagando ; e non è dubbio che un giorno , non importa quando , queste forze nuove si faranno innanzi sul campo stesso che il regime borghese ha preparato alle lotte civili e combatteranno . Saranno disfatti ma la sconfitta è un passo innanzi per un partito in formazione che ha una solida base nella vita economica e morale del paese . E il movimento cattolico l ' ha solidissima . La coscienza di questo compito nelle menti de ' cattolici pone per essi la questione politica . Sinora però , poiché si è solo al principio , cotesta questione politica è spesso malintesa , fraintesa , diversamente intesa da tanti , e numerosi sono gli interessi , varii e talora discordi , che vi soffiano dentro . Dall ' estrema sinistra dei democratici cristiani , su su per il bravo radicalismo di don Albertario , su per il grosso centro che è l ' Opera dei congressi , per la destra conservatrice e dissenziente , sino all ' estrema destra , gli ultimi della quale riesce difficile distinguere dai primi di destra liberale ( poverini , ai quali le cose non vanno a partito , come narrano le patetiche lamentazioni del piissimo parroco della « Rassegna Nazionale » ) , quanta varietà di tinte e di pose ! Di questo problema politico che è in fondo a tutto il resto , e che soprattutto importa studiare agitare e cercare di risolvere , molti si ostinano a non parlarne in termini espressi . Si parli , domandano questi antichi buoni , di questione religiosa , di questione morale . Come se a molti , specialmente alla folla , importasse proprio assai di questioni religiose e morali ; come se bastasse mutare il nome per far mutare indole alla cosa ; come se per prepararsi a fare della buona politica il miglior modo fosse allontanarsi quanto è possibile dalla scuola vera della discussione e dell ' esperienza . Oh timidi interpreti di una santa parola ! Altri , o forse gli stessi , vanno poi all ' estremo opposto identificando il problema politico col puro problema religioso , non intendono come insieme agli interessi religiosi , e diremo così , papali , vi sieno tanti altri interessi , nazionali , regionali e di partito , i quali integrano con quello primo la questione politica ; interessi economici , agrari , amministrativi , cui rispondono punti di programma determinati , necessità speciali che facilmente rimangono indietro , parte perché il tempo non è maturo ancora , parte perché nell ' organizzazione noi portiamo spesso idee fatte , tendenze antidemocratiche , timori ingombranti . Ma anche questo dell ' identificazione del problema politico nazionale col problema religioso il quale è , nel senso più stretto della parola , solo una parte di quello ; è stato sinora , più che un errore , un industre e ragionevole spediente che viene ancora abilmente sfruttato ; e non sarà forse possibile fare a meno di esso se non quando tutti quegli altri interessi , inavvertiti o trascurati sinora , saranno pervenuti , nella consapevolezza dell ' animo nostro , a quella maturità che modificando in parte i giudizii , modificherà anche la tattica e i termini immediati dell ' agitazione . Ed alle divergenze di metodo si uniscono , anche più gravi benché meno osservate e sentite sinora , divergenze profonde nelle idee politiche e nei programmi di azione se non espressi , almeno tacitamente seguiti . Pochi si fanno un ' idea giusta delle nuove necessità costituzionali della vita pubblica , e dal regime viziato del parlamentarismo si passa all ' assolutismo russo , poco meno che vagheggiato ; altri , mossi dalle tradizioni e dagli interessi locali , s ' adagiano in una condotta politica che , se è lecita ad essi , si oppone poi alle esigenze comuni di parte cattolica ; i più audaci si professano repubblicani federalisti , e il numero loro cresce ogni giorno ; ma l ' idea , o per la difficoltà del parlare liberamente , o per l ' esagerazione dei doveri dei cattolici di fronte al potere costituito , non si propaga come forse potrebbe . Quindi è che la necessaria unione di pensiero e di indirizzo in tutti i cattolici militanti s ' è dovuto cercarla sinora , non nell ' affrontare direttamente le origini prime della divisione , delle quali una libera e vigorosa letteratura politica ridurrà immensamente il numero e la importanza , ma piuttosto nel tacere , nell ' evitare l ' urto degli istituti diversi , e nel ritenere coloro che minacciano di escire dai limiti ristrettissimi stabiliti . Così avviene che , in tanta discordanza di idee , si avversa fieramente il delinearsi di gruppi speciali , il dibattito di questioni delicate ed appassionanti quanto vitali ; e non si pensa a quello che pur dovrebbe precedere ogni movimento ed esserne la base più solida , la cultura , lo studio delle questioni tattiche e di principio , il formare una coscienza uniforme di partito . Alle libere , franche voci , è chiusa la via , in tanta folla di incertezze , di timori , di compromessi . Né perciò è meraviglia che i nostri movimenti sieno così poco elastici e così timidamente schivi , a simiglianza degli atti di persona che diffida di sé e non conosce coloro in mezzo ai quali si trova : immaturità di mente e di forze che nessuno potrebbe , d ' un tratto , superare . Si vuole l ' unità , ed è una santa cosa , specialmente per incominciare , una cosa di cui dobbiamo esser lieti , perché non potremmo farne a meno , nel campo dell ' organizzazione politico - religiosa ; ma non si pensa poi forse abbastanza a contemperarla con i grandi bisogni di una certa divisione e libertà autonoma di movimento , e con l ' immediatezza di impulso , necessaria nei vari luoghi . Vedete la differenza delle regioni . Alcune , pronte , fremono già di impazienza di misurarsi con gli avversari nelle ultime e definitive lotte politiche , altre si scuotono appena ora ; e però la direzione unitaria , dall ' una parte spinge , sprona ; dall ' altra deprime , rattiene , condanna ; non può , per gl ' interessi dell ' integrità d ' organizzazione e della concordia , lasciar libera agli uni la parola , non sa a queste energie libere e forti trovare in qualche modo il lavoro che le quieti ; non riescendo a giungere a tutto , perché non trova opportuno allargarsi troppo , lascia quasi nell ' abbandono parecchie provincie che pur sarebbero pronte e aspettano la chiamata ; accumula iniziative , e , benché moltiplicando l ' attività , non riesce a condurle tutte . Non raccoglie l ' attenzione che dovrebbe e sin anche si teme da molti la scienza , perché giunge con l ' occhio là dove altri non giunge , e se ne avversa lo sviluppo o almeno non lo si favorisce , trascurando così una forza della quale nessuna oggi più potente per avvivare o diffondere il movimento . Quando sorgono istituzioni nuove destinate , se ben rette , a un grande avvenire , la direzione unitaria del movimento le chiama a sé , le incorpora , le allinea , le dirige , per aiutarle ed esserne aiutata : sicché esse , perdendo nella libertà di movimento quel che guadagnano nella fratellanza più intima con altre opere , e l ' efficacia di quella unicità di lavoro che sarebbe necessaria nei direttori immediati , fanno meno bene di quel che dovrebbero e non si evolgono come dovrebbero ; non in forza di quella unione ; che può anzi essere utilissima , ma per la difficoltà di conservare , in tanto complesso di idee e di cose , quel carattere e quello spirito peculiare che dovrebbe essere l ' anima e la forza dell ' istituto ; e citiamo ad esempio il movimento pratico del credito popolare e rurale e le necessità agrarie dei piccoli proprietari , che meriterebbero di far capo a grandi società di credito , distinte se non indipendenti ; e , più ancora , lo sviluppo dello studio e della discussione scientifica , in perfetta indipendenza , questo , dalle vedute e dagli spedienti dell ' azione , come anteriori ad essi per sua natura ; ma la tattica in voga rende difficile o ritarda , talora inconsciamente , lo sviluppo autonomo di altre opere ; quella tattica che all ' unione deve sacrificare il progresso più rapido dei pionieri , perché teme per istinto di conservazione o per una prudenza non sempre felice , i pericoli della libertà e della lotta , o parte anche perché non trova ancora e non riesce a suscitare uomini eguali ai compiti altissimi . Conseguenza di tale indirizzo è poi anche , che le linee generali del movimento e le loro successive modificazioni , essendo determinate , non dal processo costante dell ' esperienza collettiva , per mezzo della propaganda diretta delle idee nella discussione , ma dal calcolo meditato di pochi , che alternativamente o resiste alla pressione delle idee comuni , molto imperfettamente manifestate , o ne prescinde o la subisce , si presentano all ' occhio di un osservatore diligente come incerte e manchevoli non di rado ; e anche fra gli empiristi uomini di azione non ce n ' è forse uno a cui non dispiaccia l ' una o l ' altra delle cose che si fanno nel suo partito ed a nome di esso ; e da ciò parecchi prendono , purtroppo , pretesto di trarsene fuori , scontenti e sfiduciati . Questa precedenza del pensiero di pochi è così evidente che talora atti di gravità eccezionale , veri giri di bordo , ai quali torna opportuno p . e . dar l ' importanza di voti di assemblee numerose , si fanno decidere così a sghimbescio , abilmente rapitane l ' approvazione all ' adunanza sorpresa : essa avrebbe certo , in altra maniera , approvato egualmente : ma non importa , avrebbe discusso . Ora da ciò si temono sorprese e contrattempi che s ' ha gran cura di evitare , e però queste grandi assemblee non sono il pensiero collettivo del partito che studia e dispone , ma il pensiero di pochi , abilmente preparato , che si riflette in una assemblea passiva e plaudente . E ciò è forse più opportuno , per ora , che non l ' intolleranza de ' capi del partito socialista , presso il quale la discussione non ha ritegni ; più opportuno , e da certi punti di vista giustificabile . E , giacché ci è capitato scrivere di passaggio questa parola , notiamo , di passaggio anche , che andrebbe assai lungi dal vero chi trovasse nelle nostre parole dei biasimi : quel che si è fatto e si fa potrebbe essere stato ed essere l ' ottimo fattibile , e noi avremmo egualmente ragione di scoprire e indicare necessità prima non avvertite a cui , da ora , importa provvedere . Del resto né programma di partito al mondo può includere qualsiasi forma di ignoranza da essere ufficialmente professata da ' seguaci , né disciplina di partito al mondo può imporre i criteri e i metodi di indagini critiche e polemiche sulla vita sociale in cui si muove ; meno di tutti un partito che si ispira direttamente al cattolicismo e meno che in ogni tempo oggi che una grande rivoluzione intellettuale riconduce la società ad intendere ed apprezzare la dottrina e la vita storica del cattolicismo , e spiana la via all ' azione nuova della Chiesa nel mondo . Si dirà che la nostra critica impaziente precorre i tempi e le cose ; ebbene , noi lo facciamo appunto di proposito deliberato ; giacché lontano da noi è il pensiero di biasimare il presente , e dar consiglio a coloro ai quali dobbiamo solo venerazione e gratitudine ; ma vogliamo solo invece scrivere per quelli ai quali l ' avvenire è presente nel cuore e nei segreti propositi giovanili . Noi abbiamo costantemente , da tre anni a questa parte , sentito e vissuto l ' agitazione cattolica in Italia , con una intensità di affetto che pochi possono immaginare e che è la cagione sola del nostro scrivere . Di questa agitazione noi potremmo parlare in due modi : o commisurandola alle condizioni storiche e al processo della vita politica , intellettuale , morale del nostro paese in mezzo al quale essa si svolge , e allora noi non faremmo che lodarci altamente di quel che si è fatto sinora e delle persone che l ' hanno fatto ; o commensurarla alle vibrazioni quasi dell ' animo nostro che presentano e precorrono le fasi nuove del partito traverso il suo lento e laborioso divenire , e allora la nostra è una critica , critica non nel senso pedante e malevolo della parola , ma in un senso migliore e più comune oggi nel mondo colto : vale a dire una comparazione analitica fra un dato lavoro o momento storico e le forme assolute o almeno le forme più progredite , esistenti in noi , del vero e del buono . Ed è per questo che scriviamo per i giovani , solo i quali , e non tutti possono essere in uno stato d ' animo che permetta loro di intendere il nostro . Del resto troppa coscienza abbiamo della rettitudine delle nostre intenzioni e del nostro zelo perché ci disturbi troppo il timore di essere fraintesi e severamente giudicati . Pe ' giovani adunque ai quali , in mezzo a tanta multiformità di giudizi , deve esser difficile cosa aver l ' occhio a tutto insieme il movimento cattolico in Italia , e farsi chiaro il concetto di alcuni criteri generali di direzione , noi scriviamo qui , brevemente , senza pretese , opportune importune , critiche e deduzioni sommarie . I criteri pratici che ci sembra poter dedurre dalle cose dette sinora sono : In linea generale e come spirito di partito : distinguiamo con esattezza , nelle menti , la pura questione religiosa , che è , in diversi modi , di tutti i tempi , dalla attuale questione politica e da altre questioni particolari . Ciò ci servirà anche per intender meglio lo spirito , che sembra talora discorde , di illustri persone e per coordinare , con maggior giustezza e profitto , le diverse forme di azione ; raccolgano i migliori di noi tutta la loro attenzione sul problema politico che è il più urgente e il più capace di interessarci e di render fruttuosa la propaganda , se abilmente maneggiato ; si cerchi tuttavia di integrare il programma dell ' azione pubblica con solide e pratiche proposte di provvedimenti per le altre forme di crisi , sociale , agraria , industriale , letteraria , morale che travagliano il paese e di integrare l ' azione con iniziative dirette ad attuare quei provvedimenti ; vediamo di isolarci da ogni parte dagli avversari e di estendere ed assodare la capacità , intellettuale e di carattere , alla vita pubblica , molto limitata e deficiente , sinora , nella massa del partito ; guardiamoci dal fare della politica isolata e parziale , guardiamoci dalla politica impulsiva e di sentimento , da connubi infelici , da iniziative incerte , da intemperanze . Tentiamo di superare gli interessi , le tradizioni , le maniere locali , per renderci possibile una cultura , una letteratura di partito , una intesa nazionale . Ma soprattutto tentiamo di liberarci da questo fatale spirito borghese , o aristocratico , conservatore che sterilizza il lavoro de ' cattolici nelle nazioni latine e che è anche oggi il più grave ostacolo ai nostri liberi movimenti nel campo politico : moltiplichiamo i congressi di studio , le pubblicazioni , le conferenze , tutto quello che serva a favorire l ' intesa comune e trovare la media via fra lo spirito democratico impetuoso di alcuni e la deploranda lentezza e il dispetto degli altri ; se siamo lontani ancora dal poter aspirare alla conquista del potere , aspiriamo e prepariamoci a fondare su basi solide , quando la Santa Sede crederà giunta l ' ora , ora cui la nostra lentezza nel prepararci non permette forse chiamar vicina , un partito solido , colto , concorde in un patto fondamentale da difendere nella vita pubblica .
CLEMENZA ( - , 1928 )
StampaPeriodica ,
Sotto il titolo : " Un nuovo atto di clemenza dell ' on . Mussolini " i giornali fascisti hanno pubblicato : " Il ventiseienne Vittorio Guidi era stato inviato al confino nelle isole Lipari : alla fine del novembre scorso una sua bimba si ammalava gravemente ed egli inviava una supplica all ' on . Mussolini perché gli permettesse di andare per due settimane a Bologna . Il capo del governo accoglieva benignamente la supplica , ma il confinato ritornava a Bologna dopo che la sua bimba era morta . Scaduti i 15 giorni egli si apprestava a far ritorno alle Lipari , quando riceveva comunicazione che l ' on . Mussolini , con un nuovo gesto di clemenza , lo graziava definitivamente . Egli ha spedito al capo del governo un messaggio di commossa gratitudine . " Gli scribi fascisti hanno evidentemente perduto ogni senso di pudore umano , se compiono l ' abbominevole tentativo di sfruttare , a vantaggio del regime , questo nuovo episodio di crudeltà e di cinismo . Ecco che cosa significa il domicilio coatto ! Non bastano le privazioni , le umiliazioni , la clausura , l ' odiosa sorveglianza oppressiva degli sgherri in camicia nera : la sofferenza dei deportati è acuita dalla preoccupazione dei genitori , delle spose , dei figli che la ferocia dei dominatori tiene divisi e lontani , come bersagli ed ostaggi . E quando al coatto arriva la notizia che una sua bimba è malata , egli deve degradarsi per rivederla ed assisterla : deve inviare una " supplica " al tiranno che , come un nuovo Caligola , si compiace barbaramente dell ' agonia morale della vittima genuflessa . Ma la " licenza , " per ottener la quale l ' angoscia del padre ha vinto la fierezza dell ' uomo , non viene elargita se non quando la piccina , fatta orfana dalla niquizia di un despota , è già morta . E mentre il padre , che non ha potuto baciare neppure la fredda spoglia della sua creatura , pensa , nella sua muta disperazione , al ritorno nell ' isola maledetta , la sposa ed i figli gli si stringono alle ginocchia e lo supplicano di restare : di restare ad ogni costo , perché li spaventa la solitudine , di fronte all ' atrocità del loro destino . Allora , sulla soglia della casa desolata , si profila il ghigno tentatore del falso amico , dell ' agente provocatore che il fascismo corruttore ha dovunque ai suoi servigi , come la spia . Egli assicura che il " duce clemente " farà grazia se il deportato confesserà semplicemente il proprio errore in un " messaggio di commossa gratitudine . " La resistenza dell ' uomo è sopraffatta ancora una volta dalle implorazioni dei figli superstiti e dal martoriato amore del padre . Il patto è stipulato : lo sciagurato sottoscrive la propria condanna morale ; e , mentre l ' agente intasca il prezzo della sua mediazione , il tiranno agita , dalle colonne della stampa asservita , il " messaggio " di umiliazione come un trofeo di vittoria e come un ' attestazione della propria magnanimità . Ma la piccola bara rimane incontaminata . E la luce di pietà che si irradia dal sacrificio dell ' innocente , investe il volto repugnante della belva umana dietro la maschera della falsa clemenza .
I CAPPELLANI DEL LAVORO ( VALENTE GIOVANNI BATTISTA , 1896 )
StampaPeriodica ,
Non dobbiamo passare sotto silenzio una novella istituzione , nata da poco tempo nel Belgio , per impulso di monsignor Doutreloux , vescovo di Liegi , ch ' è uno degli apostoli più ardenti della santa crociata che mira a ricondurre l ' operaio ed il lavoro nell ' orbita dell ' economia cristiana . Il Belgio così ricco , colla sua popolazione densa , industre , ha sentito acuta e turbolenta l ' azione degli agitatori socialisti : gli scioperi colossali , avvenuti a più riprese nei bacini carboniferi , hanno rivelato alle persone di senno la gravità del problema che diventa . più imperioso spesso là dove è maggiore il contrasto tra la ricchezza dei capitalisti e l ' affluenza degli operai , colla richiesta della mano d ' opera . E i cattolici , sempre pronti al riparo , sono scesi in campo e vanno contrastando palmo a palmo il terreno alla propaganda socialista . In molte delle principali città del Belgio sono sorte istituzioni intese a ricondurre nel mondo del lavoro il principio cristiano : circoli , società , patronati , sindacati misti , borse del lavoro ; sicché s ' è determinata una vera corrente di democrazia cristiana , la quale ha già un peso e un valore nei fatti , e dimostrò la sua potenza nelle ultime elezioni municipali , ed eziandio nelle politiche . Il movimento operaio cristiano nel Belgio dimostra quanto possa essere fecondo di ottimi frutti , e come perseverando si possa giungere a creare una vera atmosfera cristiana fra gli operai , sottraendoli alle agitazioni dei mestatori anarchici . I cattolici a Bruxelles , a Lovanio , in Aversa , a Liegi specialmente , lavorano con fortuna in questo difficile arringo , e molte istituzioni che diventerebbero pericoloso fomite di discordie ove fossero lasciate in esclusiva balia dei socialisti , sono da essi avvivate ed innovate nello spirito cristiano . Ecco ora sorgere una vera congregazione religiosa che si dedica alla cura degli operai , come un dì nella Chiesa sorsero gli ordini ospedalieri , quelli per la redenzione degli schiavi , quelli per l ' evangelizzazione de ' barbari , quelli per attendere all ' istruzione della gioventù . È un nuovo raggio della varietate in unitate , che splende nella Chiesa . I cappellani del lavoro son un raggio di questa benefica luce multicolore , che adatta meravigliosamente il soccorso al bisogno , il rimedio al male , l ' azione viva e diretta dopo la teoria lucida e opportuna . In Francia abbiamo la Madonna dell ' officina , che gli operai venerano ed invocano . Nel Belgio ecco farsi avanti les aumoniers du travail , che , istituiti , non or molto tempo , a Liegi , sotto gli auspici di quel vescovo insigne , hanno di già mostrata quanta sia la loro pratica efficacia in mezzo agli operai . Nei grandi centri industriali , dove affluiscono numerosi gli operai colle loro famiglie , è sentito il bisogno di un amico disinteressato del popolo , di un avvocato dei suoi interessi , di un consigliere , che sia nel tempo stesso intermediario di pace fra l ' operaio e il padrone , che colla giustizia del suo operare si acquisti la confidenza dell ' uno e dell ' altro , per recare l ' armonia nelle frequenti questioni che possono insorgere . Questo uffizio fanno i cappellani del lavoro . Sono sacerdoti che si dedicano esclusivamente ai bisogni spirituali , morali e materiali dell ' operaio , che vivono nei centri del lavoro , che all ' opera spirituale del ministero sacerdotale congiungono quella , non meno necessaria , d ' indole civile e sociale . I cappellani sono coadiuvati da secolari , e vengono così a formare una vera congregazione che ha i fratelli laici vicino ai sacerdoti . Tutta la loro attività è in pro degli operai , fra i quali vivono , pei quali lavorano . Essi sono nelle officine , nelle società , nei circoli , nelle scuole , nelle famiglie , nelle botteghe . Studiano i problemi del lavoro , e istruiscono gli operai con conferenze , relative alle arti , alle industrie . Si tengono al corrente delle scoperte , dei sistemi agricoli , industriali e commerciali , per renderne consapevoli gli operai ed anche i padroni ; illuminano i loro amici sulle migliori istituzioni di previdenza , di cooperazione , di beneficenza , e di quant ' altro può riuscire vantaggioso alla classe operaia . Vicino all ' azione esterna vanno parallele la religiosa e la morale . Nella loro casa è la cappella , dove l ' operaio sente la parola cristiana e dove impara la retta uguaglianza e la nobiltà del lavoro nel codice divino ; sonvi sale di lettura , di ricreazione , di istruzione nel profitto artistico ; v ' ha una biblioteca di libri , di giornali , di pubblicazioni utili agli operai ; v ' ha ancora un refettorio dove l ' operaio e la sua famiglia hanno , con modico prezzo , un cibo frugale , sano e abbondante . Tutto quanto la carità industriosa e delicata di un cuore cristiano ha saputo trovare , questi ammirabili preti l ' hanno offerto agli operai con apostolica fratellanza . I giornali belgi recavano , or sono pochi giorni , commoventi relazioni di questa nuova istituzione cristiana ; e noi tosto abbiamo voluto pubblicarne la notizia . L ' opera santa di questi sacerdoti , essendo già scesa dalla teoria alla pratica , ogni giorno più si fortifica ed ottiene il plauso degli economisti , che ne sono ammirati . Nell ' adunanza generale tenuta testè a Liegi , l ' abate Reyn , superiore di questa veramente caritatevole società , ha letto un resoconto dal quale risulta l ' incremento che va prendendo l ' istituzione , con vantaggio grandissima del ceto operaio . E noi mandiamo un saluto ai nostri fratelli del Belgio , che con tanto vigore e virtù seguono gl ' insegnamenti del papa . I cappellani del lavoro pensano all ' anima ed al corpo degli operai , strappano al vizio ed alla taverna i lavoratori , li istruiscono religiosamente e civilmente e diminuiscono le vittime della propaganda anarchica . Il popolo a questi angeli pietosi ha già dato il vero nome : les bons pères des ouvriers .
ORDINE NUOVO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Se ne impara una tutti i giorni . Una volta si credeva che l ' ordine non fosse né vecchio , né nuovo , né passato , né futuro , l ' ordine era ... l ' ordine : una verità matematica , non suscettibile di trasformazioni . Ed ecco che ora dei nuovi filosofi , armati di falce e martello , ci apprendono che c ' è un ordine nuovo in stridente contrasto con l ' ordine antico . Qualche rapido cenno basterà a chiarire ai pazienti lettori in che consista il contrasto . Ecco qui : l ' ordine vecchio diceva , per esempio , di rispettare la roba altrui . L ' ordine nuovo vuole invece che il furto sia regola comune e vuole che tale regola sia riconosciuta e sanzionata dalla legge . L ' ordine vecchio proclamava sacra la vita altrui . L ' ordine nuovo , invece , eleva l ' assassinio all ' apoteosi dell ' apostolato , dell ' eroismo . L ' ordine vecchio insegnava la temperanza . L ' ordine nuovo , invece , che pone ogni idealità nel ventre , si fa banditore dello sperpero e dell ' orgia . L ' ordine vecchio riconosceva ad ogni cittadino il diritto di pensare con la propria testa . L ' ordine nuovo , invece , non riconosce altra libertà , che di adorare il verbo del profeta Lenin . Concludendo : l ' ordine vecchio predicava l ' amore , quello nuovo predica l ' odio . Su queste basi è sorto un giornale che s ' intitola appunto : L ' Ordine nuovo . Ma che nuovo ? È vecchio quanto Caino , da cui discende per li rami .
SFOTTÒ ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
Pare ormai accertato che l ' autore della bomba di Milano , per effetto della quale le mutande del Re sono state dichiarate monumento nazionale , sia stato Mario Giampaoli . Teniamo scommessa che se si proseguissero le indagini si scoprirebbe che il mandante è Mussolini . Come sempre quando c ' è da compiere un delitto . Il ... generale Starace , incaricato dell ' inchiesta al Fascio di Milano , ha fatto mettere in galera tutto lo stato maggiore di Mario Giampaoli . Lo stesso Giampaoli è agli arresti di fortezza . Rubavano tutti . Una prossima inchiesta avrà come naturale epilogo l ' arresto di tutto lo stato maggiore del ... generale Starace . Lo stesso Starace andrà agli arresti di fortezza . Per aver rubato . L ' incaricato della inchiesta sulla gestione del ... generale Starace sarà a sua volta arrestato insieme al suo stato maggiore . Per aver rubato . Poi verrà il turno di Arnaldo Mussolini . E finalmente quello del "Duce." Allora tutti ripeteranno : L ' ho sempre detto che erano volgari delinquenti , briganti di strada nuova , ladri di portafogli . Per intanto lo dicono di Giampaoli . Il ... generale Starace lo ricordiamo , morto di fame , davanti il caffè Aragno , alla caccia di un biglietto di cinque lire per andare a colazione . Vestiva con i calzoni grigio - verde , residuo del pacco vestiario ed esibiva le sue medaglie per meglio stoccare i passanti . Domandiamo una inchiesta per accertare l ' attuale patrimonio del ... generale Starace . E quello dei suoi parenti più stretti . Perché come Arnaldo anche il ... generale Starace ruba per tutta la famiglia . Un nuovo ordinamento costituirà il Partito Fascista in tre grandi categorie : quelli che hanno rubato ; quelli che rubano ; quelli che ruberanno . Arnaldo a quale categoria sarà assegnato ? A tutte e tre .
StampaPeriodica ,
1 . Noi vogliamo l ' organizzazione graduale della società in associazioni professionali corporative , autonome , generale ed ufficiali . Tutti i cittadini appartenenti alla stessa professione o a gruppi di professioni analoghe si riuniscano insieme , conservando individualmente la loro funzione economica ( padroni o imprenditori , operai , impiegati , apprendisti , disposti in gruppi distinti , e organicamente collegati per mezzo di commissioni miste in parti eguali o proporzionali ) per trattare insieme e regolare i rapporti reciproci e tutelare gli interessi comuni . Perciò chiediamo che lo Stato e tutti gli enti pubblici minori favoriscano in tutti i modi questa tendenza all ' organizzazione corporativa , specialmente lasciando piena libertà e dando il riconoscimento giuridico alle Unioni professionali che sotto l ' azione dell ' iniziativa privata verranno formandosi . 2 . Noi vogliamo la rappresentanza proporzionale dei partiti nei consigli dei comuni e della nazione , come forma superiore di lealtà politica e come avviamento alla rappresentanza proporzionale degli interessi , che sarà la portata dell ' organizzazione sociale corporativa . 3 . Noi vogliamo il referendum e il diritto d ' iniziativa popolare . 4 . Noi vogliamo un largo decentramento amministrativo come avviamento all ' effettiva autonomia comunale e regionale contemperata colle esigenze strettamente nazionali dello Stato . 5 . Noi vogliamo una legislazione efficacemente protettrice del lavoro : la limitazione del lavoro notturno e del lavoro delle donne e dei fanciulli ; il riposo festivo obbligatorio ; l ' assicurazione contro gli infortuni , per le malattie e la vecchiaia ; la determinazione della giornata massima di lavoro e del minimum di salario . Noi chiediamo che l ' applicazione pratica di queste regole generali stabilite dalla legislazione , la disciplina effettiva e tecnica del lavoro , siano affidate ai corpi professionali corporativi . 6 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi agricoli ; della piccola proprietà , anche con la creazione di beni di famiglia , di monti frumentari , ecc . , delle proprietà collettive e specialmente comunali ; una legislazione razionale sui contratti agrari ; la diffusione dell ' istruzione agraria ; l ' istituzione di camere d ' agricoltura e di un probivirato agricolo . 7 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi industriali e commerciali ; dell ' istruzione professionale popolare ; delle istituzioni cooperative di produzione , di consumo , di credito ; delle associazioni di mutuo soccorso e per la costruzione di case operaie . Chiediamo la creazione di un ministero del Lavoro e di camere professionali , nonché lo sviluppo del probivirato industriale . Vogliamo la tutela e lo sviluppo della Marina mercantile e la creazione di sbocchi al commercio . 8 . Noi vogliamo una forte diminuzione progressiva delle spese militari e degli altri oneri pubblici ; economie in tutti i servizi improduttivi della burocrazia amministrativa . 9 . Noi vogliamo una riforma tributaria conforme alle esigenze della giustizia distributiva e il sollievo all ' attuale esauriente regime fiscale ; l ' abolizione dei dazi di consumo e la riduzione dei dazi protettivi nei limiti strettamente richiesti dai bisogni economici nazionali , e l ' abolizione o lo sgravio delle imposte reali ; l ' istituzione di una imposta personale moderatamente progressiva ; l ' esenzione da imposte del minimum d ' esistenza . 10 . Noi vogliamo la repressione dell ' usura , dei giochi di borsa e delle speculazioni capitalistiche improduttive e dannose alla società ; la riduzione dell ' interesse legale del denaro . 11 . Noi vogliamo la tutela delle libertà civili e politiche : d ' insegnamento , di stampa , di associazione , di riunione , di coalizione ; la libertà e l ' allargamento del suffragio ; lo sviluppo della cultura nazionale e dell ' educazione religiosa e civile popolare . 12 . Noi vogliamo il disarmo generale progressivo , la fratellanza dei popoli e l ' arbitrato internazionale . Tutto questo noi vogliamo come democratici cristiani , perché le riforme che noi domandiamo corrispondono insieme alle aspirazioni di una vera democrazia e ai principi sociali del cristianesimo . Democrazia cristiana vuol dire applicazione integrale del cristianesimo , ossia del cattolicismo , a tutta la vita privata e pubblica moderna e a tutte le sue forme di progresso . Come democratici cristiani italiani poi vogliamo che cessi l ' antagonismo esistente fra le istituzioni politiche e civili del nostro paese e la Chiesa cattolica e il pontificato romano , che sono il centro storico – morale e politico – della nazione italiana . Noi vogliamo la libertà , l ' indipendenza e ogni bene civile dell ' Italia unito con la libertà e indipendenza della Chiesa . Noi invochiamo perciò nella coscienza nazionale una trasformazione che la conduca a vedere la propria missione e la garanzia migliore della propria grandezza e prosperità avvenire là dove essa è realmente : nel farsi centro e cooperatrice col pontificato di un rinnovamento universale dell ' umanità in senso cristiano e in senso popolare , nel promuovere cioè l ' avvento di quella democrazia cristiana internazionale che in forza di impellenti ascensioni sociali sarà la gloria del secolo ventesimo . Finché una simile trasformazione dello spirito pubblico italiano non sia avviata e finché duri il divieto pontificio dell ' accesso alle urne politiche , i democratici cristiani italiani , organizzati nell ' astensione politica , si ripromettono con un ' efficace opera estraparlamentare di promuovere questa nuova coscienza nel paese e di educare ed organizzare il popolo per la propria redenzione morale , politica ed economica e pel rinnovamento di tutta la vita pubblica moderna .
IL VERO FASCISMO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Dacché è cominciato il caos agrario nel cremonese , c ' è spesso accaduto di udire degli individui , che ignorano del tutto il nostro programma , dire : siamo fascisti ! Oh sì , il fascismo agrario ! Il fascismo vero è una forza spontanea composta di persone che al di sopra di tutto e di tutti vogliono il benessere della nazione e della collettività . Non può esistere un fascismo d ' occasione composto di agrari puri ... E accaduto in questi giorni che gruppi di agrari servendosi del nome fascismo si son presentati nelle cascine a reclamare ciò che dai popolari era stato loro tolto . Questo atto lo troviamo giusto , ma preghiamo gli agrari a non servirsi del nostro nome ... In virtù di questo postulato i fascisti possono intervenire contro la violenza , ma occorre che le azioni siano guidate dai singoli segretari politici ... Perciò dichiariamo agli agrari i quali hanno delle questioni in pendenza che non potranno usufruire mai del nostro intervento come paceri nelle due parti in conflitto e come giudici in caso di violenze da parte delle masse miglioline , se non sono iscritti regolarmente al fascio e conosciuti dal segretario politico ...