Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaPeriodica"
EXPEDIT ( FALORSI G. , 1889 )
StampaPeriodica ,
Non mi perderò in preamboli , oziosi sempre , oziosissimi in un breve scritto , del quale il titolo dice chiaro e l ' argomento e l ' intento . Affermo , pertanto , e sostengo , non pure la convenienza , ma il debito preciso che hanno , in Italia , del concorrere alle urne politiche i Cattolici , e con essi gli uomini tutti d ' opinioni saviamente conservatrici ; debito tanto più grave ed urgente , quanto più gravi ed urgenti sono i mali , derivati alla Patria nostra dall ' aver esse sino a qui , per qual motivo si voglia , operato altrimenti . Di questa convenienza , o di questo debito , sono manifestamente convinti da un pezzo molti , nel clero e nel laicato italiano , cattolici o d ' opinione comecchessia conservatrice ; anzi , vorrei dir tutti ; salvo que ' pochi , i quali , stolti o perversi , invocano catastrofi , e sperano dalla violenza straniera e dal caos interno un riordinamento ( e nemmeno sanno essi quale ) delle cose italiane . Ma quello , di che sentesi da tanti l ' urgente necessità , rimane tuttavia , con profitto grande de ' partiti più intemperanti , senza pratica applicazione ; e pur troppo il concorso de ' Cattolici all ' urne politiche , e la loro bene intesa alleanza co ' savi conservatori , rimarrà per lungo tempo un malinconico e pio desiderio , se si continua ad aspettarne , e peggio ancora a sollecitarne l ' expedit del Vaticano . Lasciamo lì la storia , certo tutt ' altro che edificante , del primo non expedit ; lasciamo ogni spinosa quistione generale sul valore del non expedit in sé , od altre siffatte discussioni ; la sostanza si è che , stando come stanno ora le cose d ' Italia , per colpa de ' famosi zelanti , e d ' altri , che malamente sfaccendarono e s ' imposero nei primi tentativi di organare un Partito Conservatore Nazionale , l ' expedit dal Vaticano è inutile l ' aspettarlo , ed assai peggio che inutile il domandarlo . Nell ' attuale condizione , chiedere l ' expedit pare che voglia dire : intendersi col Vaticano per elegger deputati , i quali , ascesi appena a Montecitorio , si dispongano a risolvere quella difficoltà del restituire al Papa , non pur la sostanza , ma la evidenza della Sovranità e libertà sua , ch ' è una ma non l ' unica delle difficoltà da affrontarsi da un partito di Destra , o Conservatore Nazionale , o Conservatore Liberale , che voglia dirsi . Ora , al Vaticano , nonostante la nebbia delle passioni maligne e delle ree cupidigie , e il fumo delle bizze e degli orgogli levantesi da certi bassi fondi , quelli che stanno su alto , nell ' aereo sereno , sanno bene che , se la convenienza di comporre il gran dissidio appare oggi manifesta a taluni anco di quelli , che un tempo sdegnavano di fermarci sopra il pensiero ; se le pretese di restaurazioni peggio che impossibili vanno perdendo fautori ; se fra i più temperanti e retti amatori e della Chiesa e dell ' Italia gli animi vengono ravvicinandosi , c ' è ancora , su quel terreno , della strada da fare , molte idee da chiarire , molti pregiudizi da dileguare , molte resistenze faziose , e nell ' un campo e nell ' altro , da vincere . Al Vaticano si deve sapere inoltre , nonostante le ciance dei novellieri , che , se l ' idee saviamente conservatrici troverebbero in Italia un numero di aderenti bastevole perché , in un nuovo Parlamento , chi governa avesse da contare anche con queste ; una elezione fatta con un expedit espresso e clamoroso mostrerebbe molto ma molto minore di quella strombazzata sin qui , in ispecie per quel che riguarda l ' assetto unitario della Nazione , la differenza fra l ' Italia legale e l ' Italia reale . Ond ' è che un expedit non potrebbe venire per ora ; né forse esplicito verrà mai ; né è desiderabile che esplicito e clamoroso venga nemmeno ; perché da nessun Cattolico , anzi da nessun uomo , che capisca l ' alto ufficio morale e sociale del Papa , può ragionevolmente desiderarsi ch ' è divenga , anco per veder trionfare i candidati suoi , una specie d ' Elettor generale del Regno d ' Italia . Ma se non expedit , almeno ora com ' ora , che il Vaticano , quant ' è da lui , licenzi i Cattolici a portare in Parlamento la ricerca de ' modi pe ' quali , con un lembo di territorio o senza ( SENZA , a giudizio mio e di molti altri Cattolici ) , s ' ha da guarentire in modo evidente la sovranità del Papa ; expedit , e di che tinta ! che quanti hanno coscienza di Cristiani e di Cittadini s ' adoperino , con que ' più efficaci e diretti mezzi che hanno , a restaurare in Italia il senso morale perturbato da tante ragioni e la religiosità indebolita per colpa degli intemperanti d ' ogni setta e colore . Questo , expedit ; expedit fuor d ' ogni dubbio ; expedit , o che il Papa lo dica espressamente , o che non lo dica ; ed a questo conviene che , con ardore uguale alla grandezza dell ' intento e al lungo perniciosissimo indugio , s ' adoperino i Cattolici , senza aspettare prossima o remota che sia , la soluzione dell ' altra , ormai troppo famosa difficoltà . La quale , del resto , o dovrebbe risolversi per violenza straniera , con quegli scandali , quella jattura del sentimento religioso , quella sequela di ingiustizie e di risentimenti feroci , quella precarietà d ' effetti , che ogni persona sensata può immaginarsi ; o sarà tranquillamente e durevolmente risolta dalla risensata e rinnovellata coscienza degli Italiani . E certo un ' Italia , in cui tutte le opinioni abbiano la loro proporzionale e legittima rappresentanza ; un ' Italia francatasi dalla tirannide delle sètte , che hanno , per colpa non meno degli zelanti che de ' liberi pensatori , sfruttata l ' opera del nostro riscatto politico , vorrà e farà libero il Papa ; poiché un ' Italia siffatta , non subirà , costretta e vinta , ma invocherà spontanea anche il concorso delle altre Potenze per assettare , ove occorra , la parte extra o sopranazionale del dissidio , cui la inevitabile caduta del potere temporale ha dato luogo . Ma questo , se mai , sarà effetto del risveglio della coscienza nazionale , e di un riordinamento de ' partiti politici , a cui si richiede la cooperazione attiva di tutti i ben pensanti ; sarà effetto ultimo di trasformazioni che expedi ogni dì più l ' accelerare , con altro che con chiacchiere , declamazioni ed intemperanze di Congressi , spampanate di politica visionaria , aspirazioni dissennate o parricide . Expedit alla Chiesa e all ' Italia che il giogo delle minoranze settarie si franga : Expedit che la ostilità al sentimento religioso non trovi altrimenti nemmeno la remota apparenza d ' una giustificazione o spiegazione nella tutela dell ' unità nazionale , e s ' arresti la diffusione dell ' empietà : Expedit che e nelle Camere , e nelle Scuole , e ne ' Cantieri , e negli Ospedali , e nelle Carceri torni a profferirsi , altrimenti che a dileggio infame , il nome di Dio : Expedit che la stampa , rimanendo libera di discutere le pubbliche faccende , perda la licenza , arrogatasi da gran tempo , di essere calunniatrice , oscena , depravatrice : Expedit che cessi il conflitto , pel quale all ' estero Missioni italiane , Consolati , Viceconsolati , Scuole di religiosi e Scuole laiche italiane , combattendosi , si neutralizzano con discapito e della Chiesa e dell ' Italia : Expedit che lo studio e la evolutiva soluzione delle difficoltà economiche e morali di ordine sociale , si informino , anziché ad angustie giuridiche , a larghi criteri etici e cristiani : Expedit che l ' Italia , anziché pericolo e inciampo a se stessa ed agli altri , si ravvii ad essere , nella pienezza delle sue forze unificate , strumento potentissimo di civiltà vera , vale a dire , di civiltà Cristiana . Tutto ciò expedit , fuor d ' ogni dubbio ; e chi si pensasse di andare a domandarne al Papa , se expedit o no , farebbe cosa ridicola , od opera maliziosa , per la quale si ricadrebbe nell ' eterno paralogismo , in cui parecchi de ' Conservatori si sono , o sono stati ravviluppati sin qui . Se expedit , e ciò per manifesto debito verso la Chiesa , verso la Patria , verso la Società tuttaquanta , e se a conseguire il rilevantissimo effetto abbiamo un mezzo precipuo od unico ; il mezzo di cui i Cattolici d ' Europa e d ' America si valgono efficacemente tutto dì , senza infastidire con domande o soverchiamente ingenue o peggio che maliziose il Vaticano ; si valgano i Cattolici d ' Italia di questo medesimo mezzo . Se ne valgano , e presto . Rimedino alle colpevoli tardanze ; si restringano fra loro , e co ' più saviamente conservatori d ' ogni confessione religiosa , e si guardino da quello , che taluni vagheggiano come una gran bella cosa , e che sarebbe , pur troppo ormai l ' effetto d ' un expedit clamorosamente venuto dal Vaticano ; cioè dalla formazione d ' un così detto Partito Cattolico . Formare un partito che , invece di Conservatore Nazionale , o che altro , fosse e si dicesse Partito Cattolico , sarebbe togliere ai Cattolici italiani ogni onesta libertà di pensiero politico ; sarebbe un turbare più e più le coscienze , rabbassando e facendo faziosa la religiosità ; sarebbe un rimpicciolire il Papa , fatto capo partito e segno agli sdegni politici di coloro che dissentono , politicamente parlando , da ' suoi Deputati . Il Cattolicismo è comprensione , è carità universale , è pace , non è partito . Tutto ciò expedit ; expedit istantemente ; chi si ravviluppa in volontarie difficoltà , chi impone hic et nunc a sé od agli altri un problema , la soluzione del quale , qual ch ' ella si sia , dipende dalla soluzione di tante e tante altre , certo non meno urgenti , è nemico , o per semplicità , o per malizia , della Chiesa non meno che dell ' Italia . Dunque , avanti ! alle urne politiche ! Expedit ! expedit !
PARTITA APERTA... ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Il signor Caporali , il coraggioso sciacallo corrispondente dell ' Avanti ! , l ' avv . Chiappari , che continua ad imbastire denunce contro i fascisti , la troupe Pozzoli , Bernamonti , che vanno tentando di inquadrare gli arditi della " fifa , " il maestro Sasdelli , il Verzeletti ed altri che continuano ad aizzare i loro tesserati contro di noi sappiano che noi li teniamo responsabili di ogni ulteriore provocazione , sappiano che ogni oltraggio a un nostro capo deve essere dai fascisti energicamente vendicato . Quando domani poi delle bastonate troveranno dei crani deboli non si faccia almeno tanto baccano .
L'EVASIONE DA LIPARI ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
Dopo dieci giorni dall ' avvenimento che lo ha riempito di rabbioso stupore e di paura , il governo fascista ha dato , in tre righe , attraverso un comunicato Stefani , l ' annuncio dell ' evasione di tre deportati antifascisti dall ' isola di Lipari . Esso avrebbe preferito mantenere il silenzio : per non confessare implicitamente un formidabile smacco e per non dare agl ' italiani un motivo inaspettato di giubilo , una nuova speranza incitatrice . Ma tacere non era più possibile , dopo che tutti i giornali del mondo e in prima linea quelli inglesi , nordamericani e sudamericani avevano pubblicato con gran rilievo di titoli e con suggestivi dettagli , la notizia dell ' evasione ; indicandola come magnifica prova di ardimento , di tenacia , di organizzazione , come segno della indomabile volontà di lotta del popolo italiano rappresentato , nelle sue migliori virtù , nel suo bisogno e nella sua capacità di liberazione , dai tre evasi contro il regime di dittatura . Di fronte a questo atteggiamento della stampa internazionale , richiamata dal valore morale e politico dell ' episodio a considerare , sotto l ' apparenza di un ordine ch ' è frutto della violenza , l ' assurdità antistorica e antiumana della situazione italiana ; e di fronte alla certezza che la notizia , superando tutte le barriere innalzate tra l ' Italia e il mondo , tra italiani e italiani , dal terrore fascista , si sarebbe diffusa nel paese come , al tempo delle dominazioni straniere , si diffondeva ogni voce d ' insuccesso nemico , il governo fascista ha dovuto diramare alla stampa , con l ' ordine di pubblicarlo coi caratteri più modesti e nell ' angolo più nascosto , il comunicato che si limita a dire i nomi degli evasi . Ma bastano quei nomi per far intendere la straordinaria importanza dell ' avvenimento . Si tratta di tre giovani , gagliarde forze dell ' antifascismo che per la causa della libertà italiana hanno affrontato il carcere e l ' esilio ; che nel lungo periodo della loro prigionia , meditativa insieme ed attiva , sottoponendo a un processo di rielaborazione critica le ragioni lontane e immediate dell ' usurpazione fascista , i metodi e i risultati della lotta antifascista , le profonde forze , le capacità e le possibilità del popolo italiano , hanno fortemente educato volontà e coscienza ai problemi della riscossa , alle valutazioni e alle esigenze della nuova realtà che dovrà erompere sulle rovine della tirannide ; e che , dopo una lunga preparazione , prova di lucidissima ostinata pazienza , e attraverso un atto temerario , prova non necessaria ma stupenda dello spirito di decisione e di ardimento , hanno saputo sottrarsi alla sorveglianza armata di un esercito di carcerieri per restituirsi alla battaglia , accanto ai compagni di esilio , che sono , e sempre più saranno , compagni di trincea . Emilio Lussu è l ' eroico reduce di guerra , capo del partito sardo di azione , lottatore silenzioso e indomabile , che assalito nella sua casa da un ' orda di camicie nere , si difende solo e abbatte un aggressore , mettendo in fuga tutti gli altri . Assolto dai magistrati per legittima difesa assoluzione reclamata ed imposta , non tanto da elementari ragioni di giustizia , che in regime fascista non contano , quanto dalla concorde opinione pubblica dell ' isola , che in lui si esalta come nel suo figlio più degno è inviato dopo un anno di carcere a domicilio coatto . Carlo Rosselli , ex valoroso combattente anche lui , ha già legato il suo nome , nell ' ammirazione e nella riconoscenza degl ' italiani , all ' evasione di Filippo Turati e al processo di Savona : nel quale egli rivendicò , accanto a quell ' altro magnifico campione di coraggiosa e fiera nobiltà ch ' è Ferruccio Parri , tutta la responsabilità del suo gesto , tramutandosi , da accusato , in accusatore del regime , e riaffermandosi custode e continuatore delle generose tradizioni italiane della sua famiglia , ospite della quale , a Pisa , morì , sotto falso nome , Giuseppe Mazzini . Soffre un anno di carcere ; e poi viene deportato a Lipari . Francesco Fausto Nitti , volontario di guerra a 17 anni , perseguitato con maggiore accanimento per il sangue e per il nome che porta , viene relegato per il sospetto non contestato di essere l ' organizzatore ed il capo di un ' associazione segreta antifascista , prima a Lampedusa la più maledetta fra le isole maledette e poi a Lipari ; ed oppone , con incrollabile fedeltà alle tradizioni del suo sangue , ai doveri del suo nome e alla sua coscienza di militante repubblicano , il più sereno disdegno alle provocazioni dei suoi aguzzini fra cui il famigerato tenente Veronica , folle criminale , che si divertiva a straziare i deportati politici . Per circa un anno e mezzo questi tre compagni di prigionia hanno preparato , in silenzio , la loro evasione con tenacia più forte di ogni difficoltà , con volontà più forte di ogni insuccesso , con fede più forte di ogni delusione , con serietà scientifica , col più vigile senso di responsabilità . Spezzare la rete di sorveglianza e di spionaggio che circondava l ' isola e , nell ' isola , ogni deportato ; superare le molteplici trincee costituite dai moschetti dei vigili , dai riflettori disposti lungo le coste , dalle mitragliatrici e dai cannoni delle navi ; affrontare il mare vigilatissimo , mentre il battito dei remi e il rombo dei motori avrebbero facilitato agl ' inseguitori l ' implacabile caccia : tutto questo poteva sembrare follia . E , invece , è realtà : voluta e compiuta da meravigliosi ribelli , che hanno affrontato e battuto il nemico nella maggior forza di cui esso dispone : l ' organizzazione poliziesca . All ' urto di un piccolissimo gruppo di audaci , questo formidabile puntello , a cui s ' appoggia tutta l ' impalcatura del regime , è miseramente crollato . E l ' episodio assume , sotto certi aspetti , per il regime delle molteplici milizie , l ' atroce significato di una beffa . La beffa di Lipari . A Lipari , i confinati sono 500; e 400 i sorveglianti ( 200 militi fascisti , 100 agenti di polizia , 50 carabinieri , più marinai , guardie di finanza , semaforisti ecc . ) . Dodici pattuglie fisse vigilano alla cintura , e varie nell ' abitato ; senza tener conto delle pattuglie volanti . V ' è un appello quotidiano alle 8 e una visita di controllo alle 22 . In mare stazionano tre motoscafi velocissimi armati di mitragliatrici , e un mas armato di cannone . A terra e a bordo la radio collega l ' esercito dei carcerieri e dei custodi con le basi aviatorie e navali . Difficilissima , dunque , per l ' ubicazione dell ' isola e per il sistema difensivo , l ' evasione : più difficile , quando si pensi che i tre erano sottoposti a strettissima sorveglianza , e più specialmente Lussu che , nelle sue varie passeggiate , era costantemente seguito da quattro agenti di polizia . Per poter abbandonare improvvisamente , senza essere scorto , la sua casa , che dà in un dedalo di vicoli , Lussu ebbe , per un anno e mezzo , la costanza di osservare con feroce rigore un orario : evitando così che gli agenti continuassero a stazionare sempre proprio alla porta di casa . D ' altronde , si supponeva che la malattia contratta dal Lussu in carcere , e acuitasi al domicilio coatto , avrebbe reso impossibile ogni sua partecipazione a una fuga . Si aggiunga che due tentativi erano già miserevolmente falliti : il primo compiuto da quattro prigionieri , rinchiusi nelle carceri locali , fra i quali G . B . Canepa ; e il secondo dal comunista Spangaro che venne arrestato quando era già riuscito , con sforzi infiniti , squarciandosi il petto , a salire lungo la catena dell ' ancora di una nave straniera ormeggiata nel vicino porto di Canneto e che fu , per questo , condannato a tre anni di detenzione , quantunque la nave su cui si era rifugiato fosse diretta in Italia . Per rompere l ' assedio , erano necessari , oltre la disperata volontà di riuscire , un ' assoluta segretezza , un calcolo rigoroso di tutte le probabilità , una organizzazione tecnica severissimamente studiata , un ' audacia eccezionalmente serena . A queste esigenze hanno pienamente corrisposto i tre evasi e gli esuli che li hanno aiutati nella rischiosissima impresa : esuli i cui nomi potranno essere un giorno indicati all ' ammirazione degli italiani . Non ci è possibile , per intuitive ragioni , pubblicare i particolari dell ' impresa ; la quale si svolse nella notte dal 27 al 28 luglio , sotto gli occhi dei militi e dei poliziotti , in tutt ' altre faccende affaccendati . Mentre i tre , miracolosamente sfuggiti alla sorveglianza degli aguzzini , salivano a bordo , le autorità fasciste , raccolte come di consueto nella piazza del paese , sorbivano pacificamente le loro bibite al caffè . E le loro voci giungevano nitidamente agli orecchi degli evasi e dei loro amici che , per raccoglierli , si erano spinti fin sulla spiaggia . Beffa meravigliosa , che strappa italiani inermi , ma idealmente e moralmente invulnerabili , all ' artiglio di carcerieri formidabilmente armati e apporta all ' emigrazione antifascista il contributo di energie e di esperienze ripetutamente selezionate . Ecco perché la liberazione dei tre ardimentosi ( i quali , attraverso le interviste loro domandate dai più importanti giornali del mondo , hanno riproposto all ' opinione pubblica internazionale la questione dei confinati , in tutta la sua mostruosità giuridica ed umana ) preannuncia , nella nostra volontà e nella nostra fede , più rapida e luminosa e sicura , la liberazione di tutti gli italiani .
StampaPeriodica ,
Fin dal suo primo nascere , questo periodico dichiarò francamente che veniva alla luce per sostenere il principio nazionale e il sentimento religioso ; e a queste due affermazioni , a questi due sentimenti , che lo hanno sempre guidato nel suo cammino , procurò di non mancare e cercherà di non mancare mai . Combattuto fin da principio dagli intransigenti rossi e neri esso ha continuato imperterrito la sua via , sicuro di avere da sostenere una idea buona e vera che un giorno dovrà inevitabilmente trionfare . Tempo fa avevamo notato con piacere il succedersi di una certa calma alla lotta ed alcuni atti di benevolenza dai più importanti periodici . Nel 1886 alcuni dei giornali cattolici più autorevoli avevano cominciato a citare benevolmente varj articoli , e nel 1887 il Moniteur de Rome singolarmente non lasciava passare quasi nessun numero senza far citazioni e dar conto particolareggiato di alcuni lavori , fra i quali specialmente prediligeva quelli che riguardavano la conciliazione , commentandoli e lodandoli fino a dirli notevolissimi , quantunque tutti quegli articoli in sostanza esprimessero la necessità di conservare la unità e integrità d ' Italia : ma allora il Moniteur era fautore aperto di un accordo fra il papato e l ' Italia , fino al punto che in un numero dell ' aprile invitava tutti a ingrossare la corrente favorevole alla conciliazione . Il 30 maggio scriveva : « Se l ' Italia rendesse al Papa questa garanzia reale , evidente , della sua indipendenza spirituale , nonché l ' indipendenza diremo ancora l ' integrità del suo territorio , sarebbe violata o lesa ? » . E il 12 giugno , commentando l ' interpellanza Bovio alla Camera e la risposta dei Ministri esciva a dire : « Quand , d ' ailleurs , M . Crispi parle de droit national , il doit savoir que la solution de la question romaine , loin de nuire à l ' unité italienne , la consoliderait en l ' asseyant sur des bases granitiques » . Andata a monte ogni probabilità di una conciliazione immediata , il giornalismo mutò condotta verso il nostro periodico , e fece verso di noi congiura del silenzio ; lo stesso accadde della stampa liberale che , pur essa , aveva cominciato a farci buon viso . Cessata ogni speranza di un prossimo accomodamento , non sappiamo se per colpa di straniere potenze come affermano alcuni , o per cocciutaggine settaria di certi liberali , e per male arti degli intransigenti , mentre noi ne fummo dolentissimi , non ci perdemmo d ' animo , e la Rassegna nostra mantenne intatte le sue aspirazioni , le convinzioni sue , giacché ritenne giustamente che ciò che non era avvenuto potrà un giorno accadere . Per schiarire ogni equivoco , innanzi tutto dichiariamo che noi laici cattolici , i quali caldeggiamo la conciliazione e la crediamo ancora possibile in un avvenire più o meno prossimo , non pretendiamo né abbiamo mai preteso di dar consigli al S . Padre che rispettiamo e veneriamo . Ossequenti a Lui in tutto ciò che riguarda il dogma e la morale , nelle quistioni opinabili crediamo lecitissima una giusta libertà di apprezzamenti alla quale teniamo moltissimo senza punto mancare al nostro dovere di cattolici . Ed infatti lo stesso pontefice Leone XIII nell ' enciclica Della libertà umana scrive : « Bensì quando si tratti di cose opinabili lasciate da Dio alla discussione degli uomini , è lecito allora , e ce ne dà la natura stessa il diritto , di sentir come meglio ne aggrada , ed esprimere liberamente il proprio avviso : poiché libertà siffatta non torna mai di pregiudizio alla verità , e giova sovente a farla trionfare » . In base a ciò non pare a noi irreverente l ' asserire che la questione romana potrà risolversi restituendo al Pontefice piena ed evidente libertà senza menomare l ' unità e l ' integrità d ' Italia ; e che dobbiamo essere in tutto buoni cattolici e buoni italiani . Lasciando adunque da parte le modalità di un accordo , lasciando da parte se questo possa avvenire presto o fra molto tempo , vogliamo lavorare per renderlo possibile . Come italiani crediamo nostro dovere procurare il bene della patria , nostro dovere difendere le coscienze dei nostri figli dalla invadente istruzione atea e materialistica , la nostra proprietà dal socialismo minacciante , la famiglia da una dissoluzione dissenata , la donna da una trasformazione sconveniente alla sua natura ; crediamo nostro dovere preparare ai figli nostri una condizione migliore , per modo che essi possano mostrarsi apertamente cattolici senza pericolo di danneggiare la loro carriera , per modo che essi abbiano aperta la via a sodisfare quella giusta ambizione che ognuno può sentire , senza il bisogno di rinnegare o di nascondere le proprie convinzioni . Per questo intendiamo valerci delle armi legali consentiteci dal vigente sistema di Governo , cessando una buona volta dall ' astensione che ci rappresenta come nemici della patria , che ci toglie ogni importanza , che ci lascia in balia assoluta delle sette . Per quella giusta libertà che dobbiamo avere nelle cose disputabili ci è lecito prender parte alla pubblica vita senza bisogno di andare ogni momento a bussare alle porte del Vaticano per domandar permessi con inopportuna insistenza ; la quale , crediamo anzi , causa non ultima del ripetersi del Non expedit , che taluno vedrebbe volentieri convertito in aperto Non licet . Se nella dichiarazione principale della Sacra Penitenzeria vi è il divieto , nelle seguenti spiegazioni è lasciata a ciascuno libertà di agire secondo coscienza ; il divieto è in genere , in pratica poi ognuno dovrà regolarsi come meglio crede . Il fatto stesso ha dimostrato ai dubbiosi questa verità , giacché in varie occasioni i cattolici hanno votato , e nelle ultime elezioni generali Pisa ce ne dette una prova luminosissima , poiché quasi tutti gli elettori accorsero all ' urne , e in una recente elezione parziale moltissimi cattolici hanno votato e alcuni seguaci in teoria dell ' astensione hanno incitato a votare ; né poteva essere altrimenti poiché è impossibile distaccare affatto , per un tempo tanto lungo , un gran numero di persone da ogni interesse , e quando non è dato lavorare per gli interessi morali si lavora per quelli materiali . Il non expedit , nella campagna singolarmente , non è osservato che da pochissimi ; per cui le masse si abituano a seguire e obbedire le persone influenti di altri partiti . Il non expedit è così poco seguito che non l ' osservano neppur tutti i Sacerdoti , alcuni dei quali votano o fanno propaganda manifesta per chi promette loro restauri alla Chiesa , alla Parrocchia , al Campanile , o per chi fa qualche dono in arredi sacri paghi di questa sola dimostrazione di credenza religiosa , senza nemmeno curarsi di sapere quali opinioni andrà a sostenere alla Camera quel loro beniamino ; e spesse volte appunto e certi sacerdoti e alcuni astensionisti votano proprio quando il non expedit sarebbe diventato un non licet , poiché votano per uno che , in Parlamento , combatterà le credenze cattoliche . È dunque opportuno cessare dall ' astensione , ed occuparsi seriamente per il trionfo dei candidati non avversi al sentimento religioso o almeno dei meno avversi , ché anco questo è un bene . Se vogliamo , o prima o poi , come noi desideriamo vivamente , giungere a una cessazione del dissidio , è necessario preparare il terreno nella patria nostra , facendo argine al diffondersi della miscredenza e delle idee sovversive ; e per ottener questo , evidentemente non abbiamo altro modo che prender parte alla vita pubblica , formando un partito schiettamente nazionale e francamente rispettoso del sentimento cattolico ; schiettamente nazionale , perché altrimenti sarebbe inutile qualunque azione , che anzi sarebbe funesta e non ad altro valida che ad accrescere i pregiudizj contro il cattolicismo e l ' antipatia contro i cattolici . Meglio cento volte l ' astensione , che noi vivamente deploriamo , di un ' azione con fini antinazionali . La massoneria e certi liberali a parole , nemici del sentimento religioso , abilmente valendosi di tutte le circostanze propizie , alcune delle quali fornite loro da certa stampa cattolica , hanno saputo far nascere la convinzione fra noi che i cattolici siano nemici della patria ; e a forza di ripetere queste calunnie per mezzo della stampa che fra l ' una e gli altri hanno a loro disposizione , son riusciti a formare una corrente di impopolarità verso ogni persona che apertamente si dimostra cattolica . Bisogna adunque far cadere questi equivoci , che valgono tanto ad infiacchire i caratteri fino al punto che si vedono non pochi serbarsi cattolici in famiglia , e mostrarsi in pubblico sprezzanti di ogni credenza ; oppure , per contrabbilanciare la religiosità loro , corteggiare i massoni cercando di averli colleghi nelle pubbliche amministrazioni , mostrandosi eccessivamente deferenti ad ogni loro desiderio . Bisogna adunque spezzare questa calunniosa catena che ci hanno avvinto al collo , mostrando a tutti gli onesti la falsità di cosiffatte insinuazioni ; bisogna lavorare per il bene stesso della patria nostra a conservar intatta la credenza religiosa . Sappiamo bene che la questione della libertà del Pontefice è soprannazionale , in quanto che a tutti i cattolici interessa che il capo della religione sia indipendente ; ma siccome non vogliamo che sia risoluta da una guerra , né il Pontefice stesso ciò vuole , come lo ha dichiarato più volte , bisogna pur necessariamente che della giustizia di un accordo sian persuasi gli Italiani o almeno quegli Italiani che hanno in mano il potere . Tutte le altre vie non potranno condurre che a soluzioni imposte , che non saranno mai vere e proprie soluzioni , tali cioè da ridonare alla Chiesa una pace stabile , e tranquillità all ' Italia ; né senza il consenso dell ' Italia potremo sperare in un accordo durevole neppur da una azione diplomatica , poiché , evidentemente , o questa si limiterebbe ad un semplice voto platonico , e non avrebbe effetto veruno ; o dovrebbe esser accompagnata da una guerra , ed avremmo da capo una soluzione che non vogliamo e che in ultimo sarebbe dannosa alla Chiesa stessa , poiché recherebbe seco come conseguenza l ' allargarsi della miscredenza e della ostilità verso la Chiesa in Italia . Bisogna adunque persuadere gl ' Italiani stessi della necessità di un accordo , e noi laici per ottener questo non abbiamo altro campo che il politico . Serviamocene adunque francamente e lealmente . So che vi saranno persone che ci daranno degli utopisti ; e sia pure . Ad ogni modo la nostra sarebbe una bella utopia , giacché davvero non è spregevole ideale cercare di armonizzare il sentimento nazionale col sentimento religioso , riportando la pace fra l ' Italia e il Papato . Utopisti saremmo se coll ' azione nostra pretendessimo di fare sparire il male dal mondo , ma noi non abbiamo mai avuto simiglianti pretese , e saremmo paghi e sodisfatti anche se ci riuscisse soltanto di impedirne una parte . A chi poi volesse obiettare che oramai è tardi , si potrebbe rispondere che , se è tardi , non è per colpa nostra ; ma noi non crediamo ancora impossibile od inefficace ogni azione da parte nostra , poiché Dio ha fatto sanabili le nazioni . E quando anche , sciaguratamente , non riuscissimo a nulla , avremmo almeno scagionato i cattolici dalla grave responsabilità di aver contribuito essi pure colla loro inerzia alla rovina della patria ; né questo ci parrebbe resultato affatto meschino .
MUSSOLINI ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Mussolini si è dimesso : era naturale ! Congresso regionale veneto ! Congresso di Todi ! Congresso interregionale dell ' Emilia ! Dalli di qui e dalli di là , non poteva che avvenire così ! Orbene tutto questo spirito critico iconoclasta non è per nulla disciplina ! Questo voler misurare Mussolini col metro di Marsich , d ' Oviglio e di Grandi è poco persuasivo e poco accorto : anzi è segno che tanta brava gente non ha capito nulla né ha il senso politico della disciplina . Tutta questa gente confonde la parola e il significato di " squadre d ' azione " con " partito politico " ; confonde il significato di " tregua " con quello di " alleanza " ; crede di vedere lontano ... mentre il solo che vede lontano in questo momento è proprio Mussolini , il quale dopo aver tagliato le radici al bolscevismo tende ad isolare il comunismo . Siate contenti umane genti al quia ! Non vogliate precipitare giudizi , convegni , congressetti e congiure ! Chi vi dice che la visuale di Mussolini ora non coincida e corrisponda con l ' angolo visuale di D ' Annunzio ? Discutere di opportunità e di tattica quando , non si ha sotto mano tutto il materiale e tutti gli strumenti delicatissimi per misurarlo è fuori luogo e vano sforzo ! E chi contraddice Mussolini nel proposito di voler mutare il fascismo da movimento in partito è uomo che non sente i tempi , che non ha concetto di nazione , che antepone la mazzetta alla conquista intellettuale .
DOPO L'EVASIONE ( - , 1929 )
StampaPeriodica ,
L ' assenza dei tre evasi fu notata a Lipari quasi subito . Poco dopo la partenza , la ronda notturna bussò alla porta della casa dove abitavano Lussu e Nitti . Bussa e ribussa , nessuno risponde . Il brigadiere chiama . Silenzio . " Eppure ci sono , " osserva l ' agente , " c ' è la luce . " Nuova chiamata . Silenzio . Si urla più forte . Niente . Qualche faccia di confinato e di liparuota addormentato compare alla finestra . Il brigadiere li interpella : " Ci sono o non ci sono ? " " Eh , ci saranno certo . C ' è la luce . " " Ma perché non rispondono ? " Silenzio generale . Nuove chiamate . Alla fine , il brigadiere sale , apre la porta , caccia lo sguardo nella stanza da letto . Nessuno . Stupore . Nuove chiamate . Silenzio . Una corsa per le altre stanze e poi giù a rotta di collo verso la piazzetta del paese dove ordinariamente prende il caffè il Sig . direttore , Commissario di prima , cav . Cannata . " Cavaliere , Cavaliere , " grida il brigadiere . Altre autorità gli si fanno d ' intorno e lo avvertono che Cannata è andato a Canneto ( sembra un giuoco di parole , ma è la verità ) , il vicino porto della pomice , a godersi la festa e i fuochi d ' artifizio . Fischi convenzionali vengono fatti . Le pattuglie volanti di controllo corrono . Si telefona a Cannata , si telefona alla Milizia , si telefona al Semaforo . Sopraggiunge tutta ansante per la lunga corsa la pattuglia di controllo della zona dove abita Rosselli . " Signor direttore , grida il brigadiere panciuto , Rosselli non c 'è." " Non c ' è Rosselli ? " Stupefazione generale . " Ma come ? il ' professore ' non c ' è ? Il professore sarebbe fuggito ? Ma allora è uno schifoso ipocrita questo signore . " Intanto il cielo si illumina a tratti di rosso , di verde , di giallo per effetto dei fuochi . Segnali dal castello alle pattuglie di militi di raddoppiare la vigilanza . Il maresciallo Allò uno dei più perfidi e sporchi arnesi della polizia italiana , giuocatore d ' azzardo nella sede del Fascio di Lipari , ricattatore emerito , persecutore dei confinati prende la direzione delle ricerche marittime . L ' allarme è completo alle 22,30 . Esce la flotta asmatica dei motoscafi e dei mas e si mette a trottolare intorno a Lipari sotto il muso beffardo della luna . Sopraggiunge intanto il signor cavaliere coi capelli ricciuti irti sul capo . La polizia ha identificato il luogo di partenza . C ' è una giacca di qualcuno , là , su una roccia . Arriva un pescatore e informa di aver visto passare una nave velocissima . Il mas col cannoncino che stava attentamente esplorando , coll ' aiuto del riflettore , la scogliera di partenza , forse nella speranza di poter raccogliere i miseri corpi di tre annegati , riceve l ' ordine di partire . I motoscafi intanto incrociano velocissimi . Ma non sono in grado di attraversare il Tirreno . La radio , la radio ! pensa Cannata . La radio segnali alle basi di Trapani , Messina , Augusta , Cagliari e a tutti i semafori la fuga . Ma ahimè , la radio è alle dipendenze della Marina . Bisogna chiedere prima il permesso . L ' ufficiale dorme . Via di corsa a svegliarlo . Ottenuto il permesso , gli S.O.S. di Cannata , solcano lo spazio in cerca di qualche pietoso ricevitore . Ma nessuna stazione raccoglie il disperato richiamo . Tutti dormono o sono a spasso . Non per nulla fu scelta la sera di un sabato ... Intanto , la notizia strabiliante invade tutto il paese . È un correre di qua e di là , un parlottare , un almanaccare , un ammiccare , che ci vorrebbe la penna di Manzoni per descriverlo . Il mas tornò nella notte . Aveva incontrato una nave che disse ( veramente lo disse il capitano ) d ' aver scorto un motoscafo indemoniato . Ma avvertì che era inutile inseguirlo perché era passato da più di due ore e correva troppo . Il maresciallo del mas , per nulla entusiasta di quella pazza corsa dopo un così buon pranzetto , e probabilmente per nulla infelice al pensiero che tre confinati avessero preso il volo , non ebbe dubbi . Accettò senz ' altro la versione e fece macchina indietro . Notte di angoscia al quartier generale di Cannata . Si raddoppiano i messaggi radio , ma tutto è inutile . Tutto tace . Si telegrafa in cifra a Roma . S . E . Michelino viene svegliato . Ve la immaginate la scena ? Il fulmine di guerra ( non è uno dei quadrumviri ? ) si attacca al telefono e impartisce ordini napoleonici . Preghiera particolare ai tonni e alle balene di insidiare la corsa della navicella fantasma . Dopo di che il buon Michelino spegne il lume e si caccia sotto le coperte , divertendosi a immaginare le bestemmie del padrone all ' indomani . A Lipari , intanto , la notizia si sparge per tutto il paese , penetra anche nelle case e nei cameroni dei confinati . Alle 6 del mattino , sono in molti a girare con aria volutamente fessa . I confinati si interpellano a vicenda , si scambiano a bassa voce le impressioni , qualche sorrisetto ironico non riesce a occultarsi . Tutti sono lieti , tutti sperano che almeno questa volta vada bene . Le notizie più incredibili si diffondono . Ecco che cominciano i soliti bene informati a spararle grosse . Si parla di un telegramma da Tunisi che invita a sospendere le ricerche , poi si racconta che Nitti , proprio Nitti , è venuto a salvare il nipote in persona , che al largo stazionava un idrovolante ecc . I liparesi , buona gente in fondo , partecipano alla gioia comune . Si aspetta che il milite sia passato o l ' agente di fazione sia voltato , per parlare della cosa . Il vecchio giornalaio , brutto tipo di ex coatto usuraio , per propiziarsi i clienti confinati , dichiara di non rimpiangere neppure i cinque giornali quotidiani di Rosselli . Il partito anti Saltalamacchia ( il vecchio podestà recentemente defenestrato ) e quindi anti Cannata ( amico del podestà ) esulta dell ' evasione riuscita come di una vittoria propria . Si perquisiscono minutamente le abitazioni di Ferruccio Parri , di Carlo Silvestri , di Ermanno Bartellini . Si vorrebbe sapere come quei tre accidenti di Lussu , Nitti , Rosselli hanno potuto mettersi d ' accordo coi vili fuorusciti . Le perquisizioni naturalmente danno esito negativo . Alle 11 arriva nel porticciuolo l ' Etna , il piroscafo che fa il servizio Milazzo - Lipari . Ne discendono il vice - questore di Messina e un alto ufficiale dei carabinieri , annunciatori di visite più illustri . Il vicequestore viene condotto sul luogo del misfatto . Quando si avvede che la partenza è avvenuta a cento metri dal centro del paese , proprio sotto il naso dei 400 sorveglianti , il signor vicequestore non può trattenersi e dichiara al satellite Cannata : " Non mancava altro che li accompagnaste voi . " Il povero Cannata abbassa il viso e maledice il giorno in cui ebbe la malaugurata idea di entrare nella P . S . I poliziotti , rimasti malissimo , squadrano torvi i confinati , pronti ad arrestarli al minimo sorriso evidente . Soprattutto scornato un famoso brigadiere , di nome Cacciola , che i confinati chiamano per burla Javert . Era addetto in particolar modo alla sorveglianza dell ' abitato e di Lussu . Ogni qualvolta Lussu passava , lo squadrava in tutti i sensi . Usava girare a lento passo per il paese , con un giornale dinanzi al viso per darsi un contegno indifferente , ma di tanto in tanto , al disopra del giornale , comparivano due occhi fulminanti . Ora anche Cacciola è un po ' in ribasso . La roba di Lussu e di Nitti fu sequestrata , mentre la casetta di Rosselli veniva piantonata . Rosselli , per sfottere la polizia , lasciò nel cassetto parecchie lettere di solidarietà scrittegli da inglesi , dopo il processo di Savona . Si può immaginare la faccia di Cannata quando qualche liparese di ritorno dall ' Australia glie le avrà tradotte in stile liparuota ...
PAPA E RE ( - , 1878 )
StampaPeriodica ,
Argomento per noi di massimo sconforto per l ' avvenire del liberalismo in Italia è la quasi unanimità di cui dànno prova in questi giorni gli organi principali della stampa italiana , nell ' invocare che fanno , come beneficio massimo per il nostro paese , l ' elezione d ' un Papa che voglia conciliarsi con lo Stato italiano , e che accettando i fatti compiuti lasci libero ai cattolici di gettarsi con coscienza tranquilla in mezzo alle nostre lotte politiche . Strana contraddizione è questa ! Tutti riconoscono la follìa delle illusioni quarantottesche di un possibile governo liberale dei preti , di una possibile conciliazione nella stessa persona delle due qualità di buon Papa dal punto di vista ecclesiastico e di buon re dal punto di vista civile e liberale . Tutti vi dicono che non si capisce come già allora , nel 1848 , non apparisse a tutti evidente che la Chiesa cattolica poggiandosi sul domma , ed organizzata a gerarchia con governo autocratico , non poteva affatto coordinarsi con un governo civile che posi sul principio elettivo , e che abbia per ragion di essere la esplicazione di tutte le libertà , di quella di pensiero , di coscienza e di parola quanto di ogni altra più strettamente politica . Ma queste cose che sono chiare a tutti quando si tratti del '48 e del governo teocratico degli Stati pontifici fino al 1870 , non sarebbero dunque più vere per l ' Italia dal '70 in poi , dopo che la Chiesa ha proclamato il Sillabo ed eretto a domma l ' infallibilità papale , e ciò soltanto perché l ' autorità monarchica non è più riunita nella stessa persona con l ' autorità papale ? Dunque quella conciliazione tra le due istituzioni che non sarebbe assolutamente possibile quando fossero rappresentate dallo stesso individuo , diventerebbe per la sola divisione delle persone , naturale e desiderabile per ogni verso ! E come ciò ? Noi non giungiamo davvero a capirlo . Forse perché il Pontefice non è più egli stesso re , dunque deve poter ammettere la libertà di coscienza , di pensiero e di parola , e quindi di propaganda anche nell ' errore . È assurdo il supporlo , ammenoché si voglia ritenere che il nuovo Pontefice voglia e possa trasformare la Chiesa romana in Chiesa nazionale , e sé in un arcivescovo primate d ' Italia , valendosi della propria infallibilità per negare l ' infallibilità stessa , e facendo un falò del Sillabo e dei canoni della Chiesa . Quello che potrà avvenire sarà , bensì , che il Papa , cioè a dire la Chiesa cattolica romana , accetti di fare , per ora e per necessità , una croce sulla questione del poter temporale , e che non accettando , ma valendosi delle nostre libere istituzioni , entri nella lotta con tutte le sue forze , nazionali e forestiere , al solo ed unico scopo di distruggere o snaturare quelle stesse istituzioni , non appena si fosse impadronita del potere . Fin dal primo numero della « Rassegna » noi dichiarammo apertamente il nostro pensiero a questo proposito . Noi temiamo ogni e qualunque conciliazione tra il nostro governo e il Papato , perché non crediamo che la Chiesa romana con tutte le sue forze sia oramai più da paventarsi in quanto combatta la nostra costituzione a Stato nazionale , ma invece riteniamo fermamente che ella sia la nemica peggiore e più temibile di quello che , secondo l ' avviso nostro , è scopo non inferiore , e bene altrettanto inestimabile , quanto l ' indipendenza nazionale , cioè , delle nostre libertà interne , della libertà del pensiero italiano in tutte le sue forme . Se per sventura nostra il partito cattolico prendesse il di sopra in Italia , il principio della libertà individuale verrebbe soffocato dal principio dell ' autoritarismo , la ragione si sommetterebbe al Sillabo , ed il paese nostro , già così prostrato moralmente per le lunghe servitù politiche , e per l ' azione secolare dello spirito oscurantista della Chiesa romana , ricadrebbe ben presto in condizioni tali di servitù morale ed intellettuale , da far disperare di ogni possibile risorgimento avvenire , e la stella d ' Italia sarebbe tramontata per sempre . Non lusinghiamoci , a guisa di fanciulli , con stolte superstizioni di un destino fatale che debba per sua propria virtù e a dispetto dei vizi nostri e del poco nostro accorgimento , far trionfare il nostro paese di tutti gli ostacoli , e farlo procedere glorioso nelle vie della civiltà . Se non saremo savi , cadremo , come sono caduti altri popoli ; se non sapremo misurare freddamente le forze dei nostri nemici , se daremo loro battaglia prima di esser pronti , e impegnando il combattimento nello stesso nostro campo , saremo schiacciati ; se l ' Italia non saprà mantenersi libera dal giogo dei preti e dal predominio del principio autoritario che essi glorificano , l ' Italia diventerà pur troppo la terra dei morti .
CARO BOLSCEVICO! ( ROSAI , 1921 )
StampaPeriodica ,
Scommetto che nessuno à mai fatta una dimostrazione ostile all ' orologio e neanche à mai pensato , svegliandosi al mattino , di sparare una revolverata al lunario , che come se niente fosse segnala all ' uomo un giorno di più . Che idioti , l ' orologio e il lunario , vero bolscevico ? ! Come ... non mi rispondi ? O non è forse una brutta questione sociale la morte ! ? ... Ah già , dimenticavo che la tua lotta è impostata sull ' avvenire ... Ma come , tu così tanto egoista vorresti dare ad intendere che pensi alle generazioni future ? ! Va ' ' ia , va ' ' ia bòlscevico ! ... Il vino e la sciampagna che bevevi la notte del 31 dicembre da Giovacchino alla barba di chi era bevuta : del proletariato o della borghesia ? ! Caro bolscevico , che bisogno c ' era di mettersi in vetrina ? Eravate tutt ' i caporioni di ' partito e tutti vestiti di nero per l ' occasione , gozzovigliavi in compagnia di signore più nude che vestite e vi rovesciavi la borghesissima sciampagna sulle teste e fra le poppe bene in vista delle vostre compagne di lotta . Scusatemi , ma quella sera facevi schifo , tanto più che rincantucciato con altri miei due amici in un angolo di quel ristorante bevevo proletariamente mezzo litro di vino . Voi potevi pur pensare che ognuno si trovasse nelle vostre condizioni , ma io vi fo rilevare che tutti non possono diventare capilega , o corrispondenti dell ' Avanti ! , o organizzatori di scioperi e comizi , né tanto meno deputato al Parlamento . Non m ' eri visi nuovi e giurerei di avervi visti altre volte in imprese simile a quella senza neanche la scusa di ricorrenze speciali . Caro bolscevico , ti piace la sciampagna eh ? ... Ma lo sai che quelle folle che tu dici di proteggere non possono darsi a certi bagordi e che tanti di quelli che credono a Leninne vanno spesso a letto con poca cena ?
ANNO SESTO ( - , 1930 )
StampaPeriodica ,
Il " Becco Giallo " inizia il suo sesto anno di vita il quarto di esilio . Il programma del giornale la lotta contro il fascismo resta immutato . Il " Becco Giallo " vuoi vivere per combattere e vincere . Ma la nostra volontà , le nostre forze non bastano da sole . Al lettori spetta sorreggerci nell ' impresa sempre più aspra e difficile . Il signor Mussolini , vuole e reclama la soppressione del " Becco Giallo . " E moltiplica le insidie , centuplica gli sforzi per realizzare questo suo scopo . Egli paventa la voce di questo piccolo e libero giornale , ed è esasperato perché non riesce ad impedirne la penetrazione in Italia , ove arriva per mille vie . La fine del " Becco Giallo " avrebbe per lui il valore di una battaglia vinta . Noi non gli daremo questa gioia . Amici intensificate gli sforzi : date ali al " Becco Giallo . " Alberto Cianca rinchiuso nel carcere de " la Santé , " accusato di detenzione di esplosivi non ha lavorato alla redazione di questo numero del giornale . Restiamo fiduciosi nell ' attesa . Ma nell ' attesa del giorno non lontano in cui la giustizia di questo civile paese che ci ospita dirà la sua parola conclusiva , noi mandiamo ad Alberto Cianca al caro compagno di lavoro , che per due anni ha dato a questo giornale il valido contributo del suo ingegno , tutta la sua fede e la sua passione il nostro saluto affettuoso , l ' espressione della nostra solidarietà incondizionata .
LA MONUMENTOMANIA ( - , 1878 )
StampaPeriodica ,
I sintomi della mania monumentale che ha invase le menti in Italia vanno purtroppo crescendo . L ' ultimo e più pericoloso eccesso si è dichiarato con la proposta , stata accolta favorevolmente da alcuni autorevoli periodici , di promuovere una sottoscrizione nell ' esercito per innalzare a Palestro un monumento al gran Re che abbiamo perduto . Questa sottoscrizione sarebbe , è vero , contraria ai regolamenti disciplinari , che vietano nell ' esercito le sottoscrizioni con carattere collettivo ; ma di ciò poco importa ai fanatici monumentalisti : essi dicono che la sottoscrizione dei militari dovrebbe essere individuale e spontanea . Fortuna delle frasi ! Ci par di vederla questa spontaneità della sottoscrizione . Ogni comandante di divisione , premendogli che il corpo sotto i suoi ordini faccia buona figura , chiamerà i colonnelli dei reggimenti e li pregherà gentilmente a promuovere la sottoscrizione per il monumento , ad onore dell ' esercito e specialmente della divisione . I colonnelli aduneranno i maggiori , e li inviteranno a prestarsi per la riuscita della generosa impresa ; i maggiori raccomanderanno la cosa calorosamente ai capitani , i quali esorteranno seriamente i loro ufficiali , perché prescrivano ai bassi ufficiali di ordinare ai soldati di pagare individualmente ( sottoscrivere non sarà sempre possibile ) un tanto per uno per il monumento al Re defunto . Vedrete allora che spontaneità !