StampaPeriodica ,
Mussolini
disse
che
,
se
fosse
stato
al
governo
dopo
il
disastro
di
Caporetto
,
avrebbe
annunziato
una
grande
vittoria
.
È
la
sua
idea
fissa
di
ciarlatano
e
di
avventuriero
.
Più
le
cose
vanno
male
e
più
bisogna
mostrare
sicurezza
.
Più
si
hanno
disfatte
e
più
bisogna
annunziare
vittoria
.
L
'
Italia
,
dopo
il
Fascismo
,
è
il
paese
del
mondo
che
ha
più
cambiali
protestate
e
più
fallimenti
.
Mussolini
fa
un
comunicato
e
un
discorso
per
dire
che
questa
è
la
prova
della
energia
del
Fascismo
,
che
liquida
le
imprese
malsane
create
dopo
la
guerra
.
Basta
un
semplice
sguardo
alla
lista
dei
fallimenti
per
vedere
che
cadono
invece
le
più
antiche
industrie
,
le
case
che
parevano
più
solide
,
i
commerci
migliori
.
Vi
è
un
fenomeno
dei
più
preoccupanti
.
"
Il
Sole
"
di
Milano
,
che
pubblica
con
maggiori
dettagli
la
lista
dei
fallimenti
è
diventato
un
necrologio
della
ricchezza
italiana
.
Ma
il
fenomeno
che
colpisce
è
il
numero
dei
magazzini
alimentari
e
di
sartorie
che
si
chiudono
.
In
Italia
la
gente
non
mangia
e
non
si
veste
.
Ma
,
dopo
ogni
Caporetto
,
Mussolini
continua
ad
annunziare
una
grande
vittoria
.
In
questi
giorni
è
avvenuta
la
fusione
del
Credito
Italiano
e
della
Banca
Nazionale
di
Credito
.
I
due
istituti
erano
in
stato
grave
,
con
molte
immobilizzazioni
e
con
un
portafoglio
pesantissimo
.
Hanno
unito
le
loro
debolezze
.
Vi
sarà
ora
una
sola
banca
:
il
Credito
Italiano
.
La
Banca
Nazionale
di
Credito
rimane
come
istituto
di
gestioni
delle
partecipazioni
industriali
,
cioè
,
delle
immobilizzazioni
.
Il
disastro
è
stato
annunziato
come
una
vittoria
.
"
Il
Popolo
d
'
Italia
"
in
un
articolo
intitolato
Finanza
moderna
(
perché
moderna
?
il
fallimento
è
un
fatto
antico
)
si
rallegra
del
fatto
,
che
è
"
una
coordinazione
di
compiti
,
una
razionalizzazione
delle
attività
bancarie
,
"
e
altre
simili
sciocchezze
,
che
devono
sembrare
esagerate
perfino
a
un
povero
scemo
come
il
ministro
Mosconi
.
Quale
è
la
situazione
attuale
?
L
'
Italia
con
40
milioni
di
abitanti
non
ha
quasi
più
banche
,
dopo
gli
innumerevoli
fallimenti
che
sono
diventati
più
numerosi
delle
bugie
di
Mussolini
,
ciò
che
può
sembrare
appena
credibile
.
Il
Banco
di
Roma
è
anchilosato
e
si
trascina
pesantemente
.
La
Banca
agricola
non
è
solo
anchilosata
,
ma
ha
la
deformazione
di
tutte
le
ossa
.
Il
Credito
Marittimo
,
imbrogliato
nelle
operazioni
della
Navigazione
generale
italiana
,
ha
il
respiro
affannoso
.
Non
rimangono
dunque
che
due
sole
banche
,
il
Credito
Italiano
(
più
debole
che
mai
dopo
la
fusione
con
la
Banca
Nazionale
di
Credito
)
e
la
Banca
commerciale
.
Ma
la
Banca
commerciale
si
trova
anch
'
essa
in
gravi
difficoltà
e
presto
assisteremo
ad
altre
fusioni
,
La
finanza
moderna
,
come
dice
la
gente
allegra
del
"
Popolo
d
'
Italia
"
ci
darà
presto
la
sorpresa
di
altre
fusioni
,
che
non
servono
se
non
a
rinviare
la
liquidazione
di
situazioni
insostenibili
.
L
'
Inghilterra
dopo
il
Fascismo
non
ha
voluto
mai
più
prestare
all
'
Italia
;
l
'
America
non
presta
più
.
Il
Fascismo
,
che
ha
rovinato
l
'
economia
nazionale
e
ha
costretto
le
migliori
industrie
italiane
a
contrarre
prestiti
onerosi
,
cerca
di
cedere
tutto
,
di
vendere
tutto
,
di
ipotecare
tutto
.
Ma
non
trova
credito
né
meno
alle
condizioni
più
onerose
.
Non
trova
più
nemmeno
il
credito
degli
straccioni
dando
dei
pegni
.
La
stampa
infame
,
che
disonora
l
'
Italia
in
regime
fascista
,
può
ancora
mentire
,
ma
non
trova
più
nessuno
che
le
crede
.
Tutti
sanno
che
la
finanza
moderna
dei
Volpi
,
dei
Ciano
,
degli
Arnaldo
Mussolini
non
è
che
l
'
ignoranza
e
il
furto
e
il
furto
e
l
'
ignoranza
preparano
sempre
il
disastro
.
StampaPeriodica ,
Davanti
allo
spettacolo
del
popolo
italiano
nell
'
esercizio
di
una
funzione
politica
universale
,
quella
della
elezione
dei
deputati
,
le
anime
più
elevate
e
più
giovini
sono
rimaste
indifferenti
,
come
se
l
'
evento
non
valesse
la
pena
della
più
lieve
attenzione
o
si
svolgesse
in
un
ambiente
e
con
interessi
del
tutto
appartati
.
Non
uno
di
noi
,
spiriti
nuovi
e
aperti
a
tutte
le
manifestazioni
dell
'
umanità
,
non
uno
di
noi
,
intelletti
moderni
e
idonei
ad
accogliere
tutta
l
'
eredità
del
passato
per
imporre
su
di
essa
l
'
impronta
nostra
,
non
uno
di
noi
,
coscienze
limpide
,
in
cui
la
realtà
si
palesa
nelle
sue
rappresentazioni
essenziali
e
si
elabora
in
modo
da
riespandersi
in
forme
scientifiche
o
letterarie
,
non
uno
di
noi
,
sui
quali
pesano
i
destini
futuri
della
nazione
e
della
razza
si
preoccupò
del
fenomeno
che
avveniva
sotto
gli
occhi
nostri
.
E
pure
noi
ci
diamo
vanto
di
universali
,
e
anzi
facciamo
consistere
una
delle
nostre
massime
virtù
,
di
cui
si
onora
l
'
uomo
moderno
,
nell
'
accogliere
dentro
l
'
anima
le
manifestazioni
più
diverse
del
mondo
,
così
che
la
coscienza
nostra
,
come
un
immenso
e
molteplice
sensorio
,
rifletta
in
forme
spirituali
l
'
agitazione
dell
'
universo
.
E
pure
noi
raccogliamo
a
ogni
giorno
,
nella
fulminea
e
molteplice
successione
di
impressioni
che
traversa
il
nostro
spirito
cosciente
,
innumerevoli
fatti
dei
quali
le
generazioni
che
ci
precedettero
non
avvertirono
quasi
l
'
esistenza
,
e
non
solo
,
ma
di
tutti
i
fatti
noi
giungiamo
a
comprendere
qualche
cosa
di
più
e
di
diverso
di
quanto
non
si
comprendeva
prima
e
sappiamo
cogliere
una
realtà
più
profonda
,
più
generale
,
meno
mutevole
di
quella
intesa
dalli
antichi
osservatori
.
E
allora
come
mai
questo
,
delle
elezioni
,
che
pur
è
un
avvenimento
umano
,
e
non
dei
più
lievi
,
ma
che
riguarda
non
solo
psicologia
,
sociologia
etc
.
ma
ben
anco
la
pratica
esistenza
e
l
'
affermazione
di
un
dominio
e
noi
a
giusta
lode
siamo
assai
sagacemente
positivi
per
non
trascurare
questo
lato
delle
cose
come
mai
questo
fenomeno
passò
per
noi
inosservato
?
Per
rispondere
non
ripetiamo
,
per
carità
!
gli
sciocchi
argomenti
delli
ignoranti
illusi
,
dei
romantici
di
vecchio
stampo
,
delli
austeri
patrioti
,
delli
inetti
scrittori
politici
quotidiani
!
Non
invochiamo
o
il
disgusto
per
la
corruzione
parlamentare
e
politica
,
o
la
mancanza
di
idealità
,
o
lo
spregio
del
potere
,
o
l
'
incompetenza
di
noi
scrittori
veri
per
l
'
arzigogolo
politico
,
poiché
ogni
parola
oltre
all
'
essere
bugiarda
sarebbe
anche
una
misera
assurdità
.
Questa
ormai
è
roba
da
museo
o
da
ospedale
;
sono
ragioni
cioè
buone
per
i
poveri
vecchi
unilaterali
e
stanchi
,
per
i
poveri
uomini
diminuiti
e
incapaci
e
per
quei
disgraziati
giovini
ancora
più
poveri
,
che
della
vita
moderna
nulla
capiscono
.
Noi
non
sentiamo
disgusto
alcuno
per
la
corruzione
politica
,
anzitutto
perché
la
corruzione
è
una
parola
priva
di
senso
,
in
secondo
luogo
poi
perché
,
anche
dato
il
significato
comune
,
questa
non
è
né
più
né
meno
di
tutto
quanto
ci
sta
attorno
nella
società
borghese
e
però
,
se
bene
noi
non
ci
adatteremmo
mai
a
niuna
diminuzione
morale
di
noi
stessi
,
abbiamo
non
di
meno
la
sincerità
di
affermare
che
essa
non
tocca
per
nulla
la
nostra
emotività
.
Ma
ripeto
la
ragione
principale
è
perché
la
parola
stessa
di
corruzione
noi
non
la
abbiamo
sentita
pronunciare
se
non
per
esprimere
lo
sfogo
ipocrita
dell
'
impotente
che
non
può
porre
in
opera
ciò
che
un
altro
fa
,
così
che
corruzione
,
non
solo
è
un
vocabolo
assurdo
se
spregiativo
,
ma
contiene
un
concetto
falso
,
perché
al
più
delle
volte
esso
si
riferisce
solo
ad
una
data
serie
di
azioni
,
che
non
hanno
altro
torto
che
quello
di
essere
o
diverse
da
quelle
che
tutti
compiono
(
e
quindi
possono
anche
essere
migliori
)
o
più
intense
(
e
quindi
più
opportune
e
rapide
a
raggiungere
lo
scopo
)
.
Non
è
poi
sicuro
per
mancanza
di
idealità
che
non
ci
accostiamo
alla
lotta
politica
.
Le
idealità
noi
le
abbiamo
in
noi
e
con
noi
sempre
fulgide
,
solenni
,
vigorose
come
fiamme
pure
nella
solitudine
dei
cieli
notturni
.
E
però
a
qualsiasi
cosa
noi
avviciniamo
l
'
anima
nostra
,
a
qualsiasi
impresa
noi
associamo
l
'
anima
nostra
,
le
idealità
non
difettano
mai
.
Nelli
atti
stessi
più
abituali
,
quelli
del
mangiare
,
del
vestire
,
dell
'
amare
,
dove
idealità
per
la
buona
gente
borghese
non
esiste
o
esiste
falsa
,
come
nell
'
amore
,
noi
sappiamo
porre
e
elaborare
e
perseguire
un
quid
novi
che
è
all
'
infuori
dell
'
atto
stesso
,
che
oscilla
in
un
campo
più
alto
,
in
quello
dello
spirito
.
Io
bacio
una
donna
non
col
solito
bacio
,
non
per
baciare
,
ma
nel
bacio
aduno
,
mediante
una
rapida
e
intensa
riflessione
psichica
,
una
serie
di
moti
e
di
elementi
da
cui
risulti
una
impronta
particolare
e
una
finitezza
completa
dell
'
atto
,
talché
il
bacio
viene
fatto
sullo
schema
dell
'
opera
ideale
più
complessa
e
in
vista
di
uno
scopo
altrettanto
ideale
di
quello
che
ha
colui
che
scrive
un
romanzo
.
Oh
d
'
accordo
che
le
idealità
vecchie
hanno
fatto
bancarotta
in
politica
,
e
che
oggi
sono
scomparse
dalla
politica
completamente
.
Ma
questo
anzi
è
un
bene
e
un
progresso
.
Tante
bestialità
di
meno
!
Chi
ci
crede
infatti
più
ad
esse
ormai
?
Tutto
il
programma
della
democrazia
liberale
,
la
quintessenza
dell
'
ottantanove
,
basata
su
tutte
le
libertà
possibili
,
su
tutti
i
diritti
escogitabili
,
e
quindi
tutte
le
illusioni
idealistiche
dei
nostri
nonni
e
dei
nostri
padri
in
questa
materia
sono
cadute
rovinosamente
;
e
oggi
farebbero
ridere
noi
uomini
di
scienza
e
di
pratica
,
quei
pochi
avanzi
che
in
esse
si
sono
fossilizzati
,
se
non
pensassimo
all
'
immenso
sciupio
di
forze
fisiche
,
morali
,
economiche
,
politiche
e
sociali
che
quelle
illusioni
sono
costate
,
ai
mali
che
hanno
prodotto
,
là
dove
si
vollero
attuare
,
all
'
inesorabile
tenebrose
di
cui
hanno
ricoperto
le
menti
dei
governanti
.
Per
fortuna
nostra
e
delli
altri
noi
non
siamo
più
guastati
da
queste
fisime
e
da
questi
errori
,
ma
abbiamo
idealità
ben
più
sublimi
e
vaste
da
inseguire
nel
campo
politico
,
a
cominciare
dalla
fortuna
nostra
fino
alla
utopistica
visione
di
una
libertà
e
di
un
diritto
tale
che
niuno
seppe
finora
concepire
.
Tanto
meno
poi
invochiamo
l
'
oraziano
procul
negotiis
riferito
alla
politica
!
Perché
artisti
,
perché
letterati
,
perché
studiosi
dubitiamo
forse
di
saper
conciliare
le
tendenze
dell
'
anima
nostra
con
le
necessarie
qualità
che
occorrono
nell
'
uomo
politico
?
No
certamente
,
anzi
per
la
testimonianza
sincera
della
nostra
coscienza
noi
sentiamo
insita
in
noi
la
condizione
del
Potere
e
comprendiamo
benissimo
che
essa
non
ci
porrebbe
affatto
in
antagonismo
con
noi
stessi
.
Ormai
è
ben
lontana
dal
nostro
modo
di
fare
la
condotta
del
poeta
passeggiatore
fra
le
nuvole
,
asceta
da
quinto
piano
,
alcoolista
da
bettola
e
inetto
a
ogni
espansione
pratica
di
vita
,
o
la
condotta
dello
scienziato
ignaro
del
mondo
,
chiuso
fra
i
quattro
libri
,
sudicio
nell
'
abbigliamento
e
orso
nelle
relazioni
sociali
.
Tanto
l
'
arte
quanto
la
scienza
vivono
oggi
con
la
realtà
sotto
la
fiammeggiante
e
universale
luce
del
sole
,
e
il
sognatore
che
si
chiude
nella
sua
camera
o
fra
le
cose
morte
è
un
debole
,
un
vinto
o
un
ignorante
.
La
vita
istessa
che
noi
viviamo
è
per
l
'
intelligente
un
estetismo
e
una
scienza
.
E
però
,
tanto
come
modestia
,
quanto
come
superbia
,
il
dire
che
noi
preferiamo
tenerci
lontani
dal
governo
del
nostro
paese
è
una
menzogna
ipocrita
.
Lo
è
nel
primo
caso
perché
noi
ci
sentiamo
perfettamente
capaci
di
reggere
la
pubblica
cosa
con
assai
maggior
forza
e
senno
che
non
coloro
che
oggi
ne
fanno
parte
,
nel
secondo
caso
perché
non
crediamo
affatto
che
sia
un
male
per
noi
o
che
sia
indegno
di
noi
il
portare
il
nostro
concorso
al
governo
nazionale
.
E
per
ultimo
niuno
di
noi
vorrà
certo
dichiarare
,
per
giustificare
l
'
astensione
,
la
propria
incompetenza
a
conoscere
,
ad
apprezzare
,
a
dirigere
il
fatto
politico
.
Oh
che
di
fronte
a
tutta
la
turba
dei
politicanti
grandi
e
piccini
noi
non
sentiamo
divampare
con
ferace
orgoglio
la
fiamma
vivida
della
nostra
superiorità
!
Basta
un
qualunque
atto
,
anche
tra
i
più
difficili
e
celebrati
dei
nostri
uomini
politici
,
basta
un
qualunque
programma
,
fra
i
più
elaborati
e
distillati
dei
nostri
deputati
e
ministri
perché
noi
,
esaminandolo
o
leggendolo
,
non
ci
avvediamo
subito
non
solo
della
loro
pochezza
ma
di
saper
fare
e
scrivere
altrettanto
e
meglio
.
Nelle
azioni
dei
governanti
non
vediamo
mai
la
determinante
originale
del
genio
,
della
volontà
personale
,
che
hanno
saputo
intuire
una
situazione
,
padroneggiarla
e
risolverla
in
vista
di
uno
scopo
prefisso
,
ma
vediamo
sempre
l
'
azione
anonima
e
infinita
di
innumerevoli
cause
e
forze
trascinanti
l
'
opera
individuale
;
nei
loro
programmi
poi
,
specie
in
Italia
,
noi
possiamo
trovare
una
siffatta
miseria
intellettuale
e
scientifica
,
una
tale
assidua
banalità
e
ignoranza
,
dove
non
splende
la
più
lieve
originalità
e
vigoria
,
da
farci
persuasi
che
veramente
noi
sapremmo
far
meglio
le
mille
volte
.
Ma
allora
quale
è
la
ragione
che
ci
tiene
lontani
dall
'
ambiente
politico
e
che
ci
fa
assistere
con
un
biasimevole
fakirismo
alla
evoluzione
politica
?
Ragioni
vere
a
parer
mio
non
ce
ne
sono
,
ci
sono
soltanto
dei
pregiudizi
,
delli
errori
,
e
delle
costrizioni
che
pur
troppo
incombono
ancora
sulla
nostra
volontà
.
Il
primo
è
appunto
il
pregiudizio
della
volgarità
.
Da
una
parte
i
nostri
padri
e
i
sopraviventi
delle
generazioni
passate
,
sorti
in
epoche
di
formazioni
e
di
lotte
,
mentre
il
corroso
edificio
della
fede
e
della
scienza
tradizionale
crollava
e
sfolgorava
fascinante
l
'
atavica
brama
dell
'
indipendenza
e
unità
della
patria
,
con
i
loro
entusiasmi
quarantotteschi
,
con
la
loro
retorica
politica
e
la
corrispettiva
ignoranza
sociale
,
dall
'
altra
la
turba
attuale
di
quei
giovini
romantici
,
poveri
esaltati
e
privi
di
cultura
moderna
con
la
loro
demagogia
romorosa
,
con
le
loro
anticaglie
sentimentali
hanno
gettato
il
discredito
sulla
politica
e
su
chi
se
ne
occupa
,
talché
uno
di
noi
teme
l
'
accusa
di
volgarità
e
di
ignoranza
se
fa
per
avvicinarsi
all
'
opera
attiva
del
governo
nazionale
e
si
attribuisce
a
lode
di
starsene
appartato
pur
soffrendo
per
l
'
ignobile
spettacolo
che
gli
sta
innanzi
e
che
egli
si
sentirebbe
in
grado
di
correggere
.
Vi
è
d
'
uopo
dire
quanto
sarebbe
facile
il
toglier
via
questo
pregiudizio
mediante
la
decisione
unanime
dei
migliori
di
noi
a
sfidarlo
entrando
gagliardamente
combattenti
nel
campo
politico
?
Il
secondo
è
l
'
errore
di
credere
che
l
'
attività
politica
non
ci
porterebbe
altro
frutto
se
non
quello
di
distrarci
da
opere
migliori
.
Vedendo
ciò
che
sono
e
che
fanno
anche
gli
uomini
politici
più
eminenti
,
noi
dubitiamo
,
seguendo
quella
via
,
di
somigliar
loro
,
cioè
di
nulla
compiere
di
buono
per
noi
e
per
gli
altri
.
Ma
,
sì
come
io
mi
rivolgo
a
chi
è
capace
di
intendermi
,
basterà
di
far
notare
quale
differenza
di
idee
,
di
cognizioni
,
di
anima
sia
fra
noi
e
questi
signori
,
quale
diversa
potenza
psichica
e
fisica
noi
possiamo
adoperare
in
loro
confronto
,
per
farci
persuasi
dell
'
utilità
dell
'
opera
nostra
.
Noi
nella
politica
rimasta
stazionaria
nel
suo
sviluppo
a
mezzo
secolo
fa
,
abbiamo
tutto
da
fare
,
e
da
guadagnare
molto
,
noi
e
gli
altri
.
La
terza
è
la
costrizione
della
tradizione
e
dei
vecchi
.
E
questa
causa
purtroppo
è
pur
troppo
in
gran
parte
indipendente
dal
nostro
volere
.
La
tradizione
impone
come
elemento
imprescindibile
per
la
qualità
di
uomo
politico
la
vecchiaia
,
a
causa
della
triste
assurdità
,
che
attribuisce
il
senno
e
la
gagliardia
a
chi
non
può
più
fisiologicamente
avere
né
l
'
uno
né
l
'
altra
;
i
vecchi
poi
si
valgono
della
credenza
favorevole
per
conservarsi
i
loro
posti
primi
e
per
opporsi
a
chi
si
attentasse
di
disputarli
loro
.
Qui
sì
che
si
conviene
l
'
azione
nostra
assidua
,
insistente
,
energica
e
associata
al
fine
di
demolire
questa
egemonia
della
vecchiezza
,
dovuta
a
una
strana
inversione
del
buon
senso
e
della
realtà
;
qui
conviene
combattere
,
e
aspramente
,
per
far
sparire
la
tirannide
rimbambita
della
anzianità
allo
scopo
di
sostituirvi
un
regime
giovane
e
salutare
di
energie
vigorose
e
intatte
.
È
immancabile
che
al
primo
assalto
dato
con
oculatezza
e
vigore
il
sistema
,
che
si
impernia
su
i
peli
bianchi
,
si
sfasci
lasciando
a
noi
libero
il
cammino
del
futuro
dominio
.
Il
risultato
di
questi
tre
elementi
forma
a
sua
volta
un
sentimento
che
è
diverso
da
ognuno
di
essi
e
sta
sopra
a
tutti
e
agisce
come
una
forza
a
sé
.
Esso
consiste
per
una
parte
in
una
specie
di
apatia
intellettuale
,
per
cui
,
all
'
infuori
delle
dilettazioni
immediate
,
noi
consideriamo
con
una
giustificata
diffidenza
tutte
quelle
altre
azioni
che
importerebbero
un
dispendio
della
nostra
energia
,
e
davanti
ad
esse
noi
ci
chiediamo
:
A
quoi
bon
?
e
sovente
se
non
sempre
la
triste
domanda
accoglie
la
risposta
negante
;
per
un
'
altra
parte
in
una
specie
di
piacere
riflesso
che
ci
procura
nel
nostro
riposo
,
nell
'
economia
delle
nostre
forze
,
nell
'
impiego
razionale
che
ne
facciamo
per
i
nostri
esclusivi
piaceri
,
lo
spettacolo
dell
'
affannarsi
che
si
dànno
gli
altri
uomini
per
raggiungere
la
loro
infelicità
.
In
tal
modo
per
soli
sentimenti
negativi
noi
ci
appartiamo
dalla
vita
politica
rinchiudendoci
a
nostra
volta
in
una
esistenza
interiore
o
in
un
àmbito
ristretto
dalla
multiforme
opera
umana
.
Or
bene
questa
lontananza
è
il
nostro
massimo
torto
e
il
nostro
massimo
errore
.
E
tanto
più
è
il
nostro
massimo
torto
,
perché
mentre
noi
ci
appartiamo
dalla
vita
pubblica
si
sta
proprio
compiendo
in
essa
un
fenomeno
evolutivo
dei
più
importanti
e
significativi
del
nostro
secolo
,
il
fenomeno
cioè
per
cui
si
troveranno
di
fronte
per
la
prima
volta
nel
mondo
i
due
soli
partiti
logici
della
società
umana
,
quelli
che
disegnano
come
immense
colonne
miliari
la
partenza
e
l
'
arrivo
di
ogni
ciclo
evolutivo
sociale
,
così
che
da
questo
incontro
sorgerà
la
fine
di
ciò
che
è
attualmente
e
l
'
inizio
della
nuova
organizzazione
futura
.
Dove
potremo
assistere
mai
a
un
fatto
più
grandioso
per
il
risolvimento
del
quale
sono
necessarie
tutte
le
forze
migliori
?
E
tanto
più
è
il
nostro
massimo
errore
,
perché
mentre
sappiamo
dolerci
del
mal
governo
che
corrompe
e
opprime
noi
e
altri
,
mentre
sentiamo
l
'
insofferenza
del
comando
e
la
voluttà
del
dominio
,
mentre
critichiamo
l
'
altrui
opera
politica
sapendone
rilevare
le
assurdità
e
le
inettezze
,
viceversa
subiamo
tutto
passivamente
stando
a
parte
e
non
ci
curiamo
di
occupare
quelle
alte
posizioni
che
assicurerebbero
facilmente
a
noi
più
che
ad
altri
l
'
egemonia
sulle
folle
,
e
che
domani
corriamo
il
rischio
di
trovar
occupate
.
Errore
nostro
tanto
più
imperdonabile
in
quanto
(
lasciate
pur
ridere
gli
sciocchi
)
con
un
piccolo
sforzo
noi
possiamo
riuscire
al
dominio
e
assicurarci
l
'
avvenire
.
Oh
non
è
questo
uno
scopo
ben
degno
,
alto
e
vantaggioso
per
noi
?
Venezia
,
aprile
'97
StampaPeriodica ,
Italiani
tutti
in
piedi
!
...
Il
grande
miracolo
della
rinascita
italiana
si
è
compiuto
.
La
passione
nazionale
che
un
Parlamento
senza
fede
e
uomini
di
Stato
senza
coscienza
avevano
cinicamente
abbandonata
al
ricatto
dell
'
organizzazione
rossa
,
è
esplosa
nella
sua
formidabile
vibrazione
come
la
grande
corrente
nervosa
che
anima
e
vivifica
la
razza
.
La
vittoria
fascista
di
questi
giorni
è
sboccata
in
una
specie
di
plebiscitaria
consacrazione
fatale
sulla
via
di
Roma
ed
ebbe
aperte
le
vie
consolari
che
portano
i
nomi
e
le
insegne
del
risorgimento
:
"
Italia
e
Vittorio
Emanuele
.
"
La
lunga
vigilia
d
'
armi
è
finita
e
lo
spirito
che
ha
portato
per
tante
ore
il
peso
di
un
'
angoscia
senza
nome
,
può
finalmente
riposare
con
la
coscienza
di
aver
dirittamente
operato
.
L
'
Italia
per
merito
esclusivo
del
Fascismo
ha
afferrato
oggi
per
la
criniera
il
nero
cavallo
del
Destino
ed
inizia
la
sua
marcia
verso
l
'
avvenire
.
Il
Re
ha
trovato
il
suo
esercito
nel
Popolo
;
la
Nazione
ha
ritrovata
la
sua
grande
anima
unitaria
e
un
ministero
fatto
di
volontà
ferrea
e
sciolto
dai
legami
della
menzogna
.
Nulla
più
manca
a
fare
dell
'
Italia
la
più
grande
e
potente
unità
d
'
Europa
.
Il
nostro
capo
,
Benito
Mussolini
,
Colui
che
oggi
ha
in
pugno
le
sorti
della
Patria
,
è
un
forte
.
Egli
ha
vinto
.
E
vincerà
ancora
anche
al
governo
,
nel
nome
d
'
Italia
!
StampaPeriodica ,
In
un
articolo
precedente
ho
cercato
di
analizzare
e
di
sceverare
pregiudizi
e
ragioni
che
tengono
lontani
dalla
vita
pubblica
italiana
i
migliori
e
più
intelligenti
fra
i
giovini
nostri
affermando
a
guisa
di
conclusione
l
'
importanza
dell
'
attuale
momento
politico
rispetto
a
noi
,
e
la
facilità
per
noi
di
riuscire
al
dominio
futuro
.
Ora
ho
pensato
che
non
basta
l
'
affermare
ma
che
per
convincere
bisogna
dimostrare
,
ed
è
quello
appunto
che
oggi
voglio
compiere
.
Per
comprendere
l
'
enorme
importanza
del
movimento
politico
odierno
bisogna
prima
conoscere
brevemente
la
teoria
dei
partiti
politici
.
I
partiti
politici
derivano
inizialmente
dai
partiti
popolari
comprendenti
tutta
la
massa
di
una
popolazione
,
separati
fra
loro
da
differenze
reali
e
naturali
che
,
oltre
che
nella
politica
,
si
fanno
sentire
in
tutte
le
altre
esplicazioni
della
attività
umana
.
Ma
siccome
in
origine
ai
capi
è
delegata
quasi
onninamente
la
funzione
politica
,
così
per
questi
non
è
visibile
e
non
ha
importanza
se
non
la
differenza
che
esiste
in
questo
àmbito
.
Con
la
specificazione
sociale
ai
capi
si
aggiungono
i
loro
aderenti
,
si
forma
cioè
quella
classe
che
si
occupa
della
cosa
pubblica
,
che
si
attribuisce
il
monopolio
politico
e
che
quindi
a
sua
volta
non
sente
che
le
differenze
politiche
.
Ora
avviene
che
sovente
,
per
non
dir
sempre
,
sia
scomparsa
nelle
masse
di
uno
stesso
popolo
quella
tal
ragione
di
differenza
che
informava
in
modo
diverso
la
condotta
di
una
parte
dei
cittadini
dalla
condotta
dell
'
altra
,
e
ad
essa
se
ne
sia
magari
sostituita
un
'
altra
,
mentre
la
prima
differenza
permane
sempre
nella
classe
politica
,
simbolo
ormai
di
una
realtà
che
non
è
più
,
proiezione
permanente
di
un
oggetto
scomparso
.
Ma
qui
sta
il
punto
.
Fino
a
che
il
partito
politico
corrisponde
a
una
differenza
reale
esplicantesi
in
tutti
i
membri
della
comunità
anche
per
le
altre
forme
dell
'
umana
attività
oltre
quella
politica
,
il
partito
è
vitale
e
logico
,
ha
una
ragion
di
essere
e
di
vivere
;
ma
quando
tale
differenza
è
scomparsa
,
il
partito
è
una
etichetta
che
copre
una
bottiglia
vuota
,
è
una
sopravvivenza
inutile
se
non
morbosa
e
dannosa
.
Ma
quali
sono
queste
differenze
naturali
e
universali
?
Ve
ne
sono
di
molte
specie
,
che
però
per
l
'
economia
della
trattazione
possiamo
raggruppare
in
tre
:
politiche
,
religiose
,
sociali
.
Alli
inizi
delle
società
hanno
il
predominio
le
divisioni
politiche
non
ancora
localizzate
in
una
sola
classe
di
cittadini
ma
estendentesi
a
tutto
il
popolo
o
per
meglio
dire
personificate
nell
'
uomo
che
riassume
questo
o
quel
gruppo
di
popolo
.
È
naturale
;
il
fatto
più
importante
delle
società
primitive
è
la
guerra
,
le
società
constano
di
due
elementi
etnici
vincitori
e
vinti
la
ricchezza
sociale
sta
nella
preda
,
e
però
la
massa
non
può
preoccuparsi
che
di
queste
cose
,
che
sono
di
natura
politica
per
quanto
barbara
e
selvaggia
.
Quando
poi
dalla
terra
l
'
orientamento
delle
anime
e
dei
desideri
si
sposta
verso
il
cielo
,
quando
la
preoccupazione
più
insistente
e
forte
è
quella
religiosa
,
allora
le
divisioni
delle
masse
diventano
di
indole
religiosa
,
e
questa
impronta
si
riverbera
anche
nella
politica
,
che
già
però
fà
corpo
a
sé
con
tutto
ciò
che
si
riferisce
allo
Stato
e
al
Governo
,
e
ché
accoglie
quindi
le
scissioni
religiose
.
Ma
ben
presto
l
'
uomo
stanco
di
annaspare
fra
le
nubi
,
dal
cielo
torna
in
terra
,
e
da
principio
è
un
gran
da
fare
per
dare
assetto
ordinato
all
'
ambiente
nazionale
in
cui
deve
vivere
,
e
magari
per
procurarselo
.
Rinascono
quindi
e
ridiventano
universali
le
divisioni
politiche
,
meno
barbare
e
più
ideali
delle
antiche
,
ma
pur
sempre
politiche
,
come
quelle
che
si
riferiscono
alla
integrità
e
indipendenza
della
patria
,
alla
forma
libera
di
governo
,
alla
creazione
di
nuovi
istituti
nello
Stato
etc
.
etc
.
Finalmente
l
'
uomo
comincia
a
pensare
a
sé
.
La
nazione
,
lo
Stato
sono
una
gran
bella
cosa
,
ma
l
'
individuo
che
vive
e
sente
ha
pur
le
sue
esigenze
,
i
suoi
bisogni
,
i
suoi
desideri
,
e
vorrebbe
soddisfarli
;
ed
eccoci
alle
divisioni
sociali
,
nascenti
appunto
dal
diverso
modo
con
cui
si
vuole
conseguire
questo
nuovo
e
più
grande
benessere
.
Ripeto
qui
,
prima
di
andare
avanti
,
che
questo
è
un
quadro
grossolano
,
e
che
questa
classificazione
è
fatta
per
la
necessità
della
trattazione
;
nella
realtà
le
cose
sono
molto
più
complicate
,
le
diverse
categorie
non
sono
certo
così
nitide
,
né
si
seguono
,
in
ogni
caso
,
nell
'
ordine
in
cui
io
le
ho
esposte
,
ma
bensì
si
confondono
l
'
una
con
l
'
altra
,
si
mischiano
e
spesso
coesistono
insieme
.
E
per
tornare
in
argomento
,
vediamo
ora
in
una
specie
di
bilancio
che
cosa
rimane
di
tutte
queste
divisioni
nell
'
ambiente
generale
e
in
quello
politico
.
Nella
nazione
e
nel
popolo
le
antiche
differenze
sono
finite
,
o
per
lo
meno
non
sono
più
sentite
spontaneamente
;
le
idealità
politiche
,
religiose
e
patriottiche
non
sono
certo
più
quelle
che
oggi
preoccupano
la
vita
delle
masse
,
o
che
scindono
la
nazione
in
due
campi
chiusi
e
guerreggiantisi
.
Oggi
la
preoccupazione
più
forte
ed
ansiosa
è
quella
del
benessere
materiale
e
morale
,
ed
essa
punge
così
gli
individui
tutti
,
da
organizzare
limpidamente
in
diverse
categorie
non
solo
quelli
che
il
loro
benessere
vogliono
raggiungere
e
accrescere
(
lavoratori
-
poveri
-
contadini
-
spostati
ecc
.
)
da
quelli
che
oggi
lo
hanno
e
si
sforzano
di
conservarselo
(
proprietari
-
capitalisti
-
professionisti
ecc
.
)
ma
quelli
che
,
più
con
un
sistema
che
con
un
altro
,
mirano
a
soddisfare
in
un
nuovo
ordinamento
i
nuovi
appetiti
.
Questa
è
la
divisione
naturale
in
cui
stanno
gli
uomini
appartenenti
alle
società
più
civili
nell
'
epoca
attuale
;
orbene
la
divisione
politica
corrisponde
ad
essa
,
ne
è
come
dovrebbe
essere
una
specie
di
proiezione
fedele
?
Condizione
questa
essenziale
perché
come
dicemmo
i
partiti
politici
abbiano
una
ragione
d
'
essere
.
Evidentemente
no
.
I
partiti
politici
di
tutti
i
paesi
d
'
Europa
,
ma
più
specialmente
in
Italia
,
rispecchiano
divisioni
e
idee
non
più
esistenti
nell
'
ambiente
.
Essi
non
corrispondono
certamente
allo
stato
di
cose
che
abbiamo
descritto
testé
e
tanto
meno
rappresentano
la
proiezione
nel
campo
del
Governo
della
divisione
sociale
che
spartisce
in
realtà
il
paese
.
Essi
si
fossilizzarono
in
quello
schema
di
principii
e
di
divisioni
che
è
il
prodotto
della
rivoluzione
francese
e
riproducono
oggi
quindi
uno
stato
di
cose
che
non
è
più
,
sono
l
'
ombra
di
un
oggetto
oggi
infranto
.
Allora
i
desideri
e
gli
ideali
delle
masse
e
della
società
consistevano
nella
rinnovazione
degli
organi
di
governo
,
nell
'
acquisto
dei
diritti
e
delle
libertà
politiche
,
nella
riforma
delli
istituti
nazionali
,
e
il
paese
si
suddivideva
generalmente
in
coloro
che
volevano
il
nuovo
ordine
di
cose
e
quelli
che
volevano
conservare
l
'
antico
,
e
in
quelli
che
volevano
raggiungere
la
meta
nuova
più
con
questo
che
con
quel
mezzo
,
ma
oggi
ripeto
ciò
non
commuove
più
alcuno
.
Vi
può
essere
qua
e
là
qualche
rudero
o
qualche
illuso
,
si
può
dare
qua
e
là
qualche
agitazione
creata
artificiosamente
risuscitando
atavici
sentimenti
,
ma
ormai
a
queste
idee
la
società
è
inerte
,
e
noi
abbiamo
visto
quali
sono
invece
le
sue
ansie
profonde
.
I
partiti
politici
sono
rimasti
invece
a
questo
punto
,
credendo
nella
loro
ignoranza
che
anche
l
'
anima
sociale
fosse
rimasta
inalterata
e
però
sono
in
gran
parte
sopravvivenze
morbose
e
dannose
di
cui
,
giorno
per
giorno
,
assistiamo
allo
sfacelo
con
grande
turbamento
della
vita
pubblica
.
Questa
la
ragione
della
disgregazione
e
confusione
dei
partiti
politici
tanto
lamentata
e
di
cui
finora
niuno
seppe
trovare
la
spiegazione
positiva
.
La
condanna
adunque
dei
partiti
politici
che
ancora
e
a
stento
si
trascinano
è
pronunciata
dal
momento
che
non
corrispondono
ad
alcuna
realtà
,
e
tale
condanna
la
eseguiscono
gli
elettori
ad
ogni
nuova
elezione
politica
tanto
in
Italia
quanto
in
Belgio
,
in
Francia
,
in
Austria
e
in
Germania
.
Come
infatti
si
svolge
e
quale
significato
ha
la
lotta
elettorale
in
Europa
?
Mi
limito
ad
affermazioni
saltuarie
per
non
dilungarmi
eccessivamente
.
La
lotta
elettorale
va
mano
mano
spostandosi
dal
campo
politico
verso
il
campo
sociale
,
sfuggendo
di
mano
ai
partiti
e
alli
uomini
politici
per
accentrarsi
nei
partiti
sociali
e
fra
le
mani
di
coloro
che
,
lasciate
in
disparte
le
divisioni
e
le
insegne
politiche
,
hanno
assunto
i
nuovi
ideali
sociali
.
E
il
significato
di
questa
lotta
è
appunto
la
progressiva
e
rapida
liquidazione
dei
puri
partiti
politici
,
specie
di
quelli
intermedi
.
Nel
Belgio
,
che
politicamente
ha
molta
affinità
con
noi
,
ma
che
socialmente
è
assai
più
progredito
,
le
elezioni
del
luglio
1896
ci
hanno
mostrato
la
fine
delle
mezze
tinte
conservatori
,
liberali
,
progressisti
,
radicali
assorbite
dai
due
partiti
estremi
e
logici
reazionari
cattolici
da
una
parte
,
socialisti
dall
'
altra
.
E
in
Francia
e
recentemente
in
Austria
e
oggi
in
Italia
ci
si
pone
ineluttabilmente
su
questa
via
.
Qui
è
l
'
avvenire
.
Da
una
parte
coloro
che
vogliono
tutto
conservare
di
ciò
che
è
attualmente
,
dall
'
altra
quelli
che
vogliono
tutto
innovare
;
da
una
parte
il
partito
,
sintesi
del
passato
dello
stata
quo
,
che
in
sé
adunerà
tutte
le
tendenze
intermedie
politiche
,
religiose
e
sociali
del
passato
e
che
sarà
a
sua
volta
ancora
partito
politico
e
religioso
sebbene
dovrà
sostenere
la
lotta
nel
campo
sociale
e
però
formulare
il
suo
programma
sociale
il
partito
cioè
clericale
e
conservatore
dall
'
altra
il
primo
partito
sociale
che
preannunzia
l
'
avvenire
e
che
oggi
si
presenta
sotto
le
forme
del
socialismo
.
Altro
che
conservatori
reazionari
e
conservatori
liberali
,
altro
che
progressisti
di
destra
e
progressisti
di
sinistra
,
altro
che
la
sinistra
liberale
storica
e
i
radicali
legalitari
,
altro
che
radicali
e
repubblicani
questi
sono
giochetti
da
bambini
,
sono
sdilinquimenti
da
arcadia
di
fronte
all
'
urto
immane
delle
caterve
d
'
uomini
adunate
nelle
due
punte
estreme
della
vita
sociale
pronte
ad
incontrarsi
!
Questa
sarà
l
'
ultima
lotta
in
cm
figureranno
ancora
bandiere
politiche
,
perché
ripeto
il
partito
conservatore
dovrà
porre
nel
suo
programma
la
conservazione
delle
istituzioni
politiche
,
ma
poi
?
E
qui
dall
'
ipotesi
si
sale
alla
profezia
;
poi
si
disegnerà
,
la
vera
la
sola
lotta
razionale
,
la
prima
lotta
che
incarnerà
i
due
elementi
essenziali
e
contradittori
dell
'
individuo
e
della
società
poiché
quando
si
dovrà
discutere
intorno
all
'
unico
argomento
che
valga
veramente
la
pena
di
essere
discusso
il
benessere
e
la
felicità
dell
'
uomo
staranno
di
fronte
i
due
soli
principi
naturali
esistenti
per
conseguirli
,
la
socialità
e
l
'
individualismo
;
rappresentanti
delle
due
realtà
positive
e
in
antagonismo
individuo
e
società
.
Qui
sarà
il
nostro
posto
;
per
ora
,
come
rappresentanti
del
movimento
futuro
,
e
con
la
sola
bandiera
del
benessere
umano
non
si
presentano
che
i
socialisti
,
ma
una
volta
che
essi
come
partito
(
non
certo
come
attuazione
pratica
)
si
saranno
affermati
,
inesorabilmente
si
alzerà
contro
essi
a
difendere
l
'
uomo
dal
mostro
sociale
e
a
proclamare
la
somma
felicità
nell
'
assoluta
individualità
,
il
partito
individualista
.
La
sintesi
delle
forze
sociali
,
lo
sforzo
massimo
della
socialità
avrà
così
di
fronte
la
suprema
reazione
dell
'
io
individuale
.
Anche
questo
movimento
già
si
disegna
e
noi
lo
abbiamo
potuto
cogliere
nell
'
ultimo
congresso
tenuto
dai
socialisti
a
Londra
,
dove
avvenne
la
scissione
palese
dei
due
gruppi
estremi
socialisti
collettivisti
marxisti
quelli
destinati
a
combattere
la
lotta
con
l
'
ultimo
partito
politico
-
sociale
,
e
gli
uni
-
anarchici
individualisti
gli
uni
-
archisti
,
che
stanno
a
significare
la
suprema
meta
della
libertà
e
individualità
umana
,
l
'
affermazione
illimitata
della
personalità
singola
per
il
conseguimento
della
felicità
massima
.
Possiamo
,
dobbiamo
noi
starcene
in
disparte
proprio
quando
stanno
per
decidersi
le
sorti
dell
'
ambiente
in
cui
viviamo
e
mentre
si
delineano
i
destini
del
secolo
futuro
?
Proprio
nel
momento
fatale
della
rinnovazione
e
della
creazione
,
quando
tutte
le
forze
sono
accese
e
vibranti
al
loro
massimo
,
quando
gli
elementi
nuovi
e
nascenti
stanno
per
apprestarsi
a
costituire
l
'
umanità
del
domani
,
noi
inettamente
faremo
da
spettatori
passivi
e
ci
lasceremo
portare
e
travolgere
dal
turbine
?
Non
è
questa
proprio
l
'
ora
tipica
per
assumere
il
nostro
posto
di
combattimento
e
invigilare
e
dirigere
,
l
'
azione
a
tutto
nostro
profitto
e
per
la
nostra
vittoria
?
Se
domani
saremo
i
vinti
e
i
sottomessi
,
di
chi
la
colpa
se
non
nostra
?
Adesso
,
e
le
ultime
elezioni
lo
hanno
mostrato
con
molta
chiarezza
,
ci
avviciniamo
alla
grande
battaglia
mentre
per
noi
,
proprio
per
noi
si
apre
l
'
adito
più
favorevole
per
giungere
alla
testa
.
Che
il
grande
urto
,
qui
da
noi
,
sia
imminente
basta
una
semplice
considerazione
di
fatto
a
provarlo
.
Il
corpo
elettorale
italiano
oltrepassa
di
poco
i
due
milioni
di
elettori
iscritti
;
appena
la
metà
accorrono
alle
urne
,
cioè
un
milione
circa
.
Ora
su
questo
milione
nelle
elezioni
del
1895
si
contavano
già
75000
socialisti
votanti
tutti
,
disciplinatamente
unanimi
,
e
in
queste
del
1897
ascendono
a
ben
140.000
i
socialisti
votanti
;
quanti
saranno
alle
prossime
elezioni
?
Non
meno
di
300.000
sicuro
.
Già
fino
da
ora
questi
140.000
socialisti
oltre
all
'
aver
mandato
alla
camera
25
dei
loro
,
hanno
prodotto
un
grosso
turbamento
nell
'
ambiente
elettorale
,
quello
di
provocare
un
gran
numero
di
ballottaggi
e
poi
di
deciderne
le
sorti
;
si
può
quindi
facilmente
imaginare
l
'
effetto
potentissimo
che
eglino
produrranno
quando
saranno
raddoppiati
,
triplicati
.
Tanto
che
fra
pochi
anni
si
troveranno
di
fronte
da
un
lato
le
riserve
clericali
e
reazionarie
,
oggi
astenentisi
,
e
allora
in
gran
parte
assottigliate
e
dall
'
altro
lato
le
masse
socialiste
,
in
mezzo
,
gli
ultimi
dispersi
rappresentanti
dei
partiti
intermedi
.
E
su
ciò
non
è
possibile
il
dubbio
.
Riguardo
al
secondo
asserto
che
proprio
per
noi
ora
si
apre
l
'
adito
più
favorevole
per
giungere
alla
testa
,
la
dimostrazione
della
sua
verità
è
altrettanto
breve
e
semplice
.
I
partiti
non
hanno
più
uomini
da
opporre
ai
candidati
socialisti
.
Le
ultime
elezioni
lo
hanno
mostrato
a
chiare
note
.
In
fatti
,
io
lo
ho
potuto
constatare
de
visu
.
Avviene
questo
fenomeno
per
la
ricerca
dei
candidati
politici
.
Due
sono
le
generazioni
che
ci
precedono
nella
vita
,
e
che
hanno
passato
i
trent
'
anni
;
i
vecchi
,
quelli
che
oggi
sono
sulla
sessantina
e
più
,
ultimi
resti
di
una
generazione
forte
,
ardita
,
avventurosa
,
poco
colta
ma
molto
attiva
,
con
una
anima
feconda
di
ideali
,
sorta
in
una
epoca
di
spasimo
e
sviluppatasi
fra
vere
battaglie
,
ma
oggi
stanca
appunto
per
la
multiforme
opera
prestata
,
esaurita
,
fuori
del
tempo
e
ridotta
a
pochissimi
individui
;
gli
intermedi
,
quelli
che
oggi
hanno
raggiunto
il
punto
più
alto
della
parabola
vitale
,
generazione
ibrida
che
ha
tutti
i
difetti
dei
vecchi
senza
averne
le
buone
qualità
e
che
in
più
vi
aggiunge
una
male
intesa
concezione
della
vita
moderna
;
generazione
inconcludente
,
debole
,
senza
tenacia
e
senza
ideali
,
che
ha
visto
fare
e
non
ha
potuto
fare
,
sorta
in
mezzo
alla
trasformazione
e
sfibrata
dal
mutamento
dell
'
ambiente
,
inadatta
ai
tempi
nuovi
e
fuori
del
passato
;
generazione
,
che
non
può
dare
capi
ma
solo
gregari
,
che
non
può
dirigere
ma
essere
diretta
,
che
non
ha
idee
proprie
e
che
trascura
coi
pregiudizi
le
idee
che
le
sono
presentate
.
Per
cui
mentre
i
primi
,
i
vecchi
,
non
sono
più
in
numero
sufficiente
per
fornire
tutti
i
candidati
richiesti
,
e
fra
qualche
anno
quando
l
'
ora
ciel
pericolo
sarà
suonata
,
non
esisteranno
più
,
i
secondi
,
quelli
che
dovrebbero
assumere
l
'
eredità
,
sono
inetti
al
còmpito
,
invisi
alle
maggioranze
e
più
diversi
da
noi
e
dal
tempo
nostro
che
non
i
vecchi
medesimi
.
Così
che
trionfarono
ancora
nelle
presenti
elezioni
i
vecchi
e
i
mediocri
degli
intermedi
,
essendo
i
partiti
politici
imbarazzati
per
trovare
qualcuno
da
opporre
ai
sociali
.
Ecco
perché
si
videro
candidati
nuovi
di
70
anni
,
età
in
cui
l
'
uomo
appena
giunge
a
conservare
con
l
'
uso
di
tutte
le
sue
energie
la
sola
attività
vegetativa
,
e
candidati
assolutamente
inferiori
alla
loro
missione
rieletti
per
12
,
terza
o
quarta
volta
.
Sfido
io
non
ci
sono
uomini
!
E
quando
i
vecchi
saranno
finiti
,
e
gli
altri
avranno
dimostrato
la
loro
inettezza
e
inadattabilità
ai
nuovi
tempi
,
per
forza
i
partiti
politici
saranno
costretti
a
rivolgersi
a
noi
a
farci
largo
e
a
porci
alla
loro
testa
.
Su
ciò
del
pari
non
può
nascer
dubbio
.
Qualunque
sia
il
partito
politico
che
ci
chiamerà
,
non
importa
:
noi
abbiamo
un
programma
nostro
formato
con
idee
nostre
e
col
patrimonio
della
scienza
odierna
e
che
noi
sosteniamo
con
mezzi
di
lotta
e
di
discussione
del
tutto
nuovi
,
e
sappiamo
che
quelle
divisioni
politiche
che
ci
hanno
portato
in
su
sono
fatalmente
destinate
a
morire
.
A
noi
basta
l
'
essere
portati
contro
il
socialismo
al
quartiere
generale
della
immensa
battaglia
che
daranno
le
forze
esistenti
alle
nuove
,
volute
monopolizzare
dai
socialisti
.
Dopo
di
questa
battaglia
noi
alzeremo
a
nostra
volta
la
nostra
insegna
raggiante
e
ci
slanceremo
alla
conquista
della
felicità
contro
il
trionfatore
.
Avanti
adunque
,
gli
erti
sentieri
umani
sono
aperti
e
soleggiati
.
Venezia
,
maggio
'97
StampaPeriodica ,
...
Giovinezza
,
giovinezza
...
è
intonato
per
le
vie
dalle
fanfare
e
dai
concerti
militari
(
perfino
dalla
Regia
Guardia
!
)
,
entra
nei
luoghi
dove
meno
si
sospetterebbe
(
l
'
ho
sentito
uscire
,
trionfante
,
tra
la
sorpresa
prima
e
gli
applausi
poi
,
in
una
festa
d
'
una
comunità
religiosa
)
,
è
di
prescrizione
in
tutti
i
ritrovi
;
le
orchestre
di
tutti
i
teatri
e
le
bande
anche
dei
più
umili
villaggi
sanno
benissimo
che
assai
di
rado
si
sfugge
alle
acclamanti
richieste
del
novissimo
inno
.
Chi
è
l
'
autore
,
o
chi
ne
sono
gli
autori
?
È
.
certo
soltanto
che
le
belle
suggestive
parole
del
ritornello
:
Giovinezza
,
giovinezza
primavera
di
bellezza
...
si
trovano
nel
canto
degli
Arditi
,
del
quale
invano
ha
tentato
di
ricostruire
la
storia
il
Fumagalli
nell
'
ultima
edizione
del
suo
Chi
l
'
ha
detto
?
Parrebbe
che
l
'
inno
degli
Arditi
,
intitolato
appunto
Giovinezza
,
giovinezza
primavera
di
bellezza
fosse
l
'
adattamento
operato
dall
'
exsottotenente
degli
Arditi
Marcello
Manni
d
'
un
coro
tratto
da
un
'
operetta
intitolata
Festa
dei
fiori
,
musica
del
maestro
Blanc
e
parole
del
compianto
Nino
Oxilia
,
rappresentata
a
Torino
prima
della
guerra
(
del
coro
,
poi
,
era
stata
fatta
la
riduzione
per
banda
da
G
.
Castaldi
che
ha
figurato
anch
'
esso
come
autore
dell
'
inno
degli
Arditi
)
...
Il
Fumagalli
riporta
inoltre
un
'
altra
versione
secondo
la
quale
Giovinezza
,
giovinezza
sarebbe
opera
di
un
laureando
dell
'
Ateneo
torinese
,
il
signor
Blanc
di
Torino
che
la
cantò
la
prima
volta
nel
1910
a
Bardonecchia
,
dove
si
svolgeva
un
corso
di
skiatori
al
quale
partecipava
un
ufficiale
per
ognuno
dei
reggimenti
Alpini
.
La
canzone
piacque
ai
giovani
ufficiali
Alpini
che
la
popolarizzarono
presso
i
rispettivi
reggimenti
e
fu
messa
in
repertorio
dalle
loro
fanfare
,
tanto
che
fu
adottata
dal
corpo
quasi
come
inno
ufficiale
.
Per
concludere
,
può
dirsi
identificato
il
musicista
di
Giovinezza
,
giovinezza
:
il
maestro
Giuseppe
Blanc
che
figura
,
come
abbiamo
veduto
,
tanto
quale
autore
della
Festa
dei
fiori
(
da
cui
derivò
l
'
inno
degli
Arditi
)
quanto
come
autore
dell
'
inno
degli
Alpini
,
esaltante
anch
'
esso
la
giovinezza
.
Ma
il
poeta
?
...
Diremo
solo
che
da
Torino
è
stato
lanciato
un
"
inno
italico
"
con
musica
di
G
.
Blanc
e
parole
di
Vittorio
Emanuele
Bravetta
con
questo
ritornello
:
Giovinezza
,
giovinezza
primavera
di
bellezza
,
il
coraggio
e
la
fortezza
ci
provengono
da
te
...
che
è
anche
diffusa
,
da
Firenze
,
una
"
edizione
ufficiale
"
dell
'
inno
dei
Fascisti
Giovinezza
,
giovinezza
con
motivi
di
Giuseppe
Blanc
,
riduzione
di
Ernesto
Vitale
,
e
che
pure
a
Firenze
è
stato
stampato
il
canto
dei
Fascisti
Giovinezza
,
giovinezza
,
con
queste
indicazioni
:
versi
di
Marcello
Manni
(
l
'
ufficiale
degli
Arditi
che
abbiamo
ricordato
)
,
musica
di
G
.
Blanc
.
L
'
origine
torinese
della
musica
e
la
stretta
parentela
con
l
'
inno
degli
Arditi
sono
così
adombrate
in
una
breve
prefazione
dello
stesso
Marcello
Manni
:
"
Compagni
torinesi
,
io
vi
porto
una
canzone
che
è
vostra
,
una
canzone
che
forse
il
vostro
bel
cielo
ispirò
,
una
canzone
che
porta
ancora
viva
la
freschezza
di
un
canto
goliardico
.
Pur
nella
sua
veste
fascista
essa
rimane
la
canzone
dell
'
arditismo
"
...
StampaPeriodica ,
La
gente
di
Strapaese
,
salutando
l
'
inizio
della
quinta
annata
del
suo
Selvaggio
,
portavoce
del
paese
più
paese
del
mondo
,
ha
stabilito
in
una
memorabile
assemblea
,
prima
di
tutto
di
riconfermare
Orco
Bisorco
suo
segretario
anche
per
il
1928
,
e
in
secondo
luogo
alcuni
principii
d
'
ordine
generale
e
alcune
precise
direttive
che
il
Selvaggio
dovrà
seguire
,
per
una
sempre
maggior
chiarezza
delle
sue
funzioni
.
1
.
-
Gli
artisti
che
fanno
capo
al
Selvaggio
intendono
di
proseguire
l
'
italianissima
tradizione
per
la
quale
essi
hanno
sempre
fatto
parte
integrante
della
vita
politica
,
rappresentando
anzi
la
quintessenza
dell
'
italianità
.
Italia
prima
che
industria
,
agricoltura
,
commercio
,
significa
spirito
,
e
gli
artisti
sono
i
sacerdoti
dello
spirito
.
Quel
che
essi
pensano
e
affermano
ha
valore
di
voce
schietta
della
razza
e
quindi
funzione
di
prim
'
ordine
nella
vita
politica
italiana
.
Soltanto
in
un
regime
demoliberale
o
socialistico
,
e
quindi
improprio
all
'
italianità
,
gli
artisti
erano
assenti
dalla
vita
pubblica
.
Il
fascismo
,
restauratore
degli
autentici
valori
nazionali
,
ha
ridato
,
e
il
Selvaggio
ne
è
prova
palpitante
,
una
coscienza
politica
agli
artisti
.
2
.
-
Strapaese
,
originale
espressione
di
bisogni
spirituali
di
un
popolo
che
ha
ritrovato
la
sua
unità
nel
Fascismo
e
che
la
vuol
permeare
dei
propri
caratteri
,
attraverso
quella
necessaria
continua
selezione
in
cui
consiste
la
modernità
,
non
è
stato
difatti
creato
da
letterati
,
ma
da
artisti
.
Questo
punto
è
essenziale
e
non
va
dimenticato
.
3
.
-
Gli
artisti
,
per
essere
immuni
da
tendenze
a
carriere
politiche
e
a
posizioni
politiche
personali
,
sono
i
più
adatti
naturalmente
a
esprimere
,
nell
'
interesse
del
Fascismo
,
una
serena
opera
positiva
e
negativa
perché
la
vita
italiana
acquisti
tono
,
stile
e
costume
sempre
più
degni
delle
aspirazioni
imperiali
della
razza
e
si
vada
liberando
da
incrostazioni
,
deformazioni
e
deviazioni
ostacolatrici
,
magari
con
etichetta
fascista
o
col
favore
di
personaggi
fascisti
,
del
compito
alto
e
severo
del
vero
Fascismo
.
4
.
-
Occorre
avere
il
coraggio
,
squisitamente
fascista
,
di
mettere
a
confronto
le
affermazioni
ideali
e
di
ordine
generale
coi
fatti
della
realtà
,
e
di
assumersi
la
responsabilità
di
denunziare
la
sconcordanze
che
ne
resultassero
,
senza
rispetti
e
senza
preconcetti
.
Amici
o
nemici
sono
la
stessa
cosa
di
fronte
alla
rivoluzione
.
Soltanto
se
alimentata
da
un
simile
coraggio
,
la
critica
può
esser
benefica
e
feconda
.
Il
Duce
va
servito
con
fatti
e
non
con
chiacchiere
aeree
o
con
divagazioni
dottrinarie
.
Questo
farà
il
Selvaggio
,
che
si
chiama
così
anche
perché
è
estraneo
ad
ogni
forma
di
società
di
mutuo
soccorso
politico
o
peggio
.
5
.
-
Soltanto
la
passione
sincera
incita
a
scoprire
il
male
e
a
combatterlo
.
La
parola
d
'
ordine
«
Tutto
bene
»
è
un
tradimento
,
ed
è
un
segno
di
spregevole
cinismo
o
di
volgare
egoismo
,
quando
si
applichi
come
sistema
per
scaricarsi
dalle
responsabilità
dalle
seccature
.
Il
Fascismo
non
può
volere
dei
servizi
sciocchi
,
ma
dei
devoti
,
ardenti
,
vivi
e
fieri
gregari
.
I
fascisti
debbon
esser
degli
apostoli
e
la
tessera
non
dev
'
essere
un
'
autorizzazione
al
vivere
tranquillo
e
sicuro
,
ma
una
consegna
di
coraggio
e
di
azione
.
6
.
-
Strapaese
proclama
da
anni
la
necessità
di
difendere
il
carattere
rurale
della
vita
italiana
dalle
importazioni
di
civiltà
straniere
che
tendono
a
distruggerlo
.
Questo
è
un
principio
politico
,
non
una
ricettina
letteraria
.
Andate
a
un
mercato
qualunque
dei
nostri
paesi
:
vedrete
gente
robusta
,
abbronzata
e
fiera
,
attivissima
e
piena
d
'
ingegno
.
Costì
è
la
base
di
un
impero
.
Andate
in
un
tabarìn
:
ci
troverete
dei
giovani
che
a
trent
'
anni
n
'
hanno
sessanta
.
7
.
-
L
'
Italia
è
il
paese
dell
'
armonia
.
Tale
armonia
deve
trovare
riscontro
nella
vita
politica
.
Noi
detestiamo
il
quaqquerismo
formalistico
.
Gli
uomini
son
uomini
:
pieni
di
vizi
e
di
virtù
:
la
politica
deve
maneggiare
un
materiale
eterogeneo
per
fare
le
sue
costruzioni
.
Occorre
la
nobile
pietra
,
come
occorre
il
fango
.
Si
tratta
di
fare
in
modo
che
la
pietra
domini
il
fango
;
che
l
'
edificio
non
risulti
un
ammasso
di
mota
,
ma
un
armonico
insieme
dove
il
marmo
prezioso
e
l
'
umile
calcina
concorrano
a
creare
un
capolavoro
.
8
.
-
Ma
le
questioni
letterarie
,
i
problemi
artistici
,
estetici
,
le
tendenze
,
le
scuole
,
le
mode
,
le
polemiche
?
Non
c
'
interessano
se
non
in
quanto
possano
interessare
quelli
che
per
noi
sono
i
principi
essenziali
dello
spirito
italiano
,
e
i
valori
che
attraverso
i
secoli
esso
ha
affermato
.
Il
resto
,
o
è
pettegolezzo
e
non
ci
riguarda
;
o
è
questione
tecnica
e
culturale
,
e
in
quanto
riguarda
il
nostro
mestiere
,
in
tanto
ci
mettiamo
bocca
.
Tranquillamente
ripigliamo
quindi
il
nostro
lavoro
,
offrendolo
con
semplicità
e
con
affetto
,
per
quel
che
valga
,
e
senza
pretesa
alcuna
d
'
infallibità
,
ma
con
la
fierezza
dell
'
onestà
e
della
serietà
che
ne
formano
la
sostanza
,
al
nostro
Duce
,
e
agli
Italiani
.
StampaPeriodica ,
È
così
raro
il
trovare
un
contradittore
cortese
,
il
quale
opponga
ragioni
a
ragioni
,
anziché
argomenti
tolti
al
sarto
o
ingiurie
apprese
nella
bettola
,
che
io
non
ho
saputo
resistere
alla
tentazione
di
credermi
per
qualche
parte
indicato
nel
suo
articolo
,
pubblicato
sul
Marzocco
col
titolo
Contro
l
'
egoismo
e
di
rispondervi
,
a
rischio
forse
di
apparire
pretensioso
.
Io
confido
del
resto
che
tale
apparenza
vanirà
per
la
natura
della
mia
risposta
e
per
la
sua
obbiettività
.
Poiché
,
anzitutto
,
io
non
voglio
discutere
sui
principii
generali
che
portano
lei
a
combattere
la
legge
morale
che
si
fonda
sulla
supremazia
dell
'
io
e
che
hanno
portato
me
invece
ad
affermarla
nella
formula
più
assoluta
in
un
libro
recente
.
Una
tal
discussione
,
Ella
lo
comprende
,
esigerebbe
non
un
articolo
,
non
un
giornale
,
ma
volumi
e
volumi
,
come
quella
che
implica
tutta
la
concezione
filosofica
dell
'
universo
considerato
in
tutti
i
suoi
diversi
ordini
di
fenomeni
,
da
quelli
cosmici
fino
a
quelli
psichici
e
sociali
.
Pertanto
io
desidero
limitare
queste
mie
osservazioni
a
un
solo
rilievo
di
carattere
generale
e
poi
fermarmi
esclusivamente
sopra
i
fatti
da
lei
addotti
in
sostegno
delle
sue
conclusioni
.
Il
rilievo
di
carattere
generale
è
il
seguente
:
Ella
fa
tutt
'
uno
dell
'
egoismo
(
inteso
nel
senso
più
ristretto
,
più
concreto
e
più
condannevole
del
vocabolo
)
e
di
un
sistema
morale
e
sociale
astratto
chiamato
egoarchia
.
Ella
confonde
insieme
quella
parte
più
atavica
e
animalesca
del
nostro
istinto
elementare
di
conservazione
e
di
soprafazione
che
è
appunto
l
'
egoismo
vitale
con
quell
'
altissimo
e
astratto
complesso
di
idee
e
di
norme
tendenti
non
all
'
esaltazione
dell
'
egoismo
ma
bensì
dell
'
io
individuale
,
definito
col
nome
di
egoarchia
o
meglio
di
egocrazia
,
appunto
in
contrasto
a
democrazia
.
Né
la
differenza
è
piccola
,
perché
dicendo
esaltazione
dell
'
egoismo
si
può
interpretare
,
come
Ella
fa
logicamente
,
tanto
l
'
incitamento
ai
più
brutali
atti
dell
'
uomo
inferiore
quanto
la
negazione
di
ogni
grandezza
affettiva
e
morale
,
concludendo
facilmente
alla
riprovazione
e
alla
condanna
;
mentre
dicendo
esaltazione
dell
'
io
individuale
,
tale
interpretazione
non
è
più
lecita
,
e
si
intende
soltanto
lo
sviluppo
di
quelle
attività
e
facoltà
fisiche
e
intellettuali
tendenti
ad
una
più
armonica
,
più
bella
e
più
completa
esplicazione
della
propria
personalità
senza
affatto
impedire
che
all
'
intorno
,
parallelamente
,
altre
personalità
ottengano
il
medesimo
svolgimento
;
e
da
tutto
ciò
esula
qualsiasi
idea
di
riprovazione
e
di
condanna
.
Non
è
lecito
infine
far
una
cosa
sola
dell
'
egoismo
,
come
elemento
del
nostro
essere
biologico
,
elemento
integrante
e
necessario
e
perciò
soltanto
né
buono
né
cattivo
,
con
l
'
egoarchia
,
come
sistema
filosofico
,
del
tutto
indipendente
dal
primo
;
o
se
tal
confusione
si
fa
,
essa
viene
subito
a
togliere
ogni
forza
all
'
argomentazione
,
perché
l
'
egoarca
potrà
sempre
rispondere
:
«
Verissimo
quanto
dite
sull
'
egoismo
e
sopra
i
suoi
effetti
,
anzi
io
vi
approvo
,
ma
ciò
non
ha
nulla
a
che
vedere
né
con
l
'
egoarchia
né
con
le
conseguenze
morali
e
sociali
di
essa
»
.
Io
vorrei
ancora
farle
notare
un
'
altra
confusione
di
minore
entità
in
cui
Ella
crede
,
quando
nella
espressione
astratta
assoluta
di
Legge
morale
Ella
intende
di
significare
la
passeggera
e
relativa
norma
morale
che
Ella
ed
altri
seguono
in
questo
quarto
d
ora
,
a
preferenza
di
un
'
altra
,
mostrandole
quanto
sia
pericoloso
l
'
attribuire
una
tale
importanza
all
'
abito
morale
proprio
anche
quando
esso
sia
accetto
alle
maggioranze
,
perché
domani
io
potrei
valermi
dello
stesso
diritto
per
dichiarare
sola
legge
morale
assoluta
la
norma
morale
che
io
ed
altri
propugniamo
e
dichiarare
immorale
la
sua
;
ma
l
'
insistere
su
questo
punto
porterebbe
di
necessità
a
trattare
sulla
differenza
del
relativo
e
dell
'
assoluto
morale
e
ancor
più
sulla
disparità
dei
vari
sistemi
etici
,
i
quali
non
per
questo
cessano
di
essere
morali
,
nel
senso
di
essere
norme
della
condotta
tendenti
a
un
dato
scopo
;
e
vengo
ai
fatti
.
Ella
scrive
:
«
Che
cosa
significa
egoismo
?
»
«
Significa
in
politica
,
il
Valentino
;
in
etica
,
Don
Giovanni
;
in
fisiologia
,
Trimalcione
.
E
se
volete
ancora
,
in
politica
,
il
processo
Dreyfus
;
in
etica
,
il
quartiere
latino
;
in
fisiologia
,
la
Banca
romana
.
E
ancora
in
politica
,
le
stragi
d
'
Armenia
;
in
etica
,
Malthus
;
in
fisiologia
,
la
dinamite
»
.
Ora
se
il
riferimento
del
Valentino
e
del
Don
Giovanni
possono
reggere
,
ed
io
non
so
celare
la
mia
ammirazione
per
queste
due
autentiche
e
veramente
umane
personificazioni
del
dominio
e
del
piacere
,
gli
altri
esempi
sono
più
o
meno
fuori
luogo
.
Il
processo
Dreyfus
?
riguardo
al
processo
Dreyfus
basta
non
contentarsi
delle
apparenze
,
delle
lustre
superficiali
,
delle
retoriche
verbali
,
buone
solo
per
gl
'
ingenui
e
gli
illusi
,
e
penetrare
un
po
'
addentro
in
quella
intricata
matassa
per
capire
che
la
cosa
non
è
tanto
liscia
,
che
la
tanto
strombazzata
giustizia
e
la
invocata
verità
salvo
appunto
per
qualche
illuso
in
buona
fede
,
come
lo
Zola
,
non
sono
che
pretesti
,
come
lo
era
il
ribasso
del
pane
per
i
tumulti
delle
plebi
italiane
,
per
capire
che
il
processo
lo
hanno
ridotto
quello
che
ora
è
i
soliti
mestatori
,
altruisti
soltanto
quando
si
tratta
di
provocare
disordini
e
di
demolire
.
Non
è
il
governo
o
l
'
esercito
che
non
voglia
rivedere
il
processo
Dreyfus
.
Ella
è
giovane
troppo
intelligente
per
ripetere
questo
genere
di
illazioni
in
cui
si
impernia
la
scienza
democratica
,
ma
sono
invece
i
peggiori
elementi
del
corpo
sociale
che
,
ammantandosi
di
simpatici
orpelli
,
vogliono
fare
il
processo
alle
classi
incarnanti
l
'
autorità
e
la
forza
.
E
queste
si
difendono
,
ed
è
giustizia
il
dirlo
,
molto
ma
molto
male
.
Il
Quartier
latino
?
Eh
via
,
per
il
quartier
latino
si
potrà
parlare
di
licenziosità
,
di
volgarità
(
non
egoistica
,
ma
rumorosa
e
plebea
)
,
di
miseria
,
di
sciocchezza
,
ma
di
una
applicazione
della
morale
dell
'
egoismo
,
no
,
no
sicuro
.
Sarebbe
lo
stesso
come
se
io
,
dal
mio
punto
di
vista
,
affermassi
che
le
sconcia
urla
di
una
dimostrazione
popolare
rappresentano
l
'
applicazione
del
regime
democratico
in
pro
degli
umili
alla
politica
.
Ella
se
ne
dorrebbe
ed
avrebbe
ragione
.
Peggio
poi
quando
si
esuma
il
putrido
affare
della
Banca
romana
.
Qui
,
per
un
lato
,
si
tratta
di
quella
corruzione
imbecille
e
piccola
propria
dei
nostri
governanti
,
venuti
su
dall
'
avara
borghesia
o
dall
'
avida
plebe
;
per
l
'
altro
di
criminalità
vera
e
propria
.
Tanto
varrebbe
allora
che
Ella
richiamasse
tutti
i
crimini
,
omicidi
,
truffe
,
rapine
,
furti
che
avvengono
in
Italia
:
poiché
non
c
'
è
differenza
fra
i
grandi
e
i
piccoli
,
nel
qual
caso
,
io
avrei
tutto
il
diritto
d
'
imputare
con
la
medesima
logica
al
regime
morale
e
sociale
che
Ella
difende
gli
stessi
crimini
,
poiché
nessuno
più
di
me
li
ritiene
incompatibili
con
l
'
ideale
espansione
egoistica
che
io
propugno
,
impossibili
quando
questo
ideale
fosse
realizzato
.
Il
criminale
non
rappresenta
il
frutto
dell
'
egoismo
ma
lo
scarto
fallito
dell
'
egoismo
,
e
dico
egoismo
e
non
egoarchia
,
poiché
non
posso
ammettere
che
Ella
rinnovi
contro
questo
sistema
filosofico
l
'
errore
grossolano
che
,
anni
fa
,
si
commetteva
da
taluni
imputanti
alla
teoria
darvinistica
le
aberrazioni
criminose
del
singolo
,
e
fra
questi
alcuni
debbo
notare
il
Daudet
.
Altrettanto
potrei
dirle
per
le
stragi
d
'
Armenia
,
ma
io
desidero
sopratutto
venire
all
'
ultimo
esempio
che
Ella
cita
,
alla
dinamite
.
Questo
no
poi
,
assolutamente
no
.
Permetta
che
io
le
dica
che
qui
Ella
ha
invertito
le
parti
.
Basta
la
più
elementare
conoscenza
di
quello
che
è
e
di
quello
che
vuole
o
meglio
non
vuole
l
'
anarchia
e
sia
pur
quella
che
mette
la
dinamite
al
servizio
di
un
'
idea
,
per
dovere
concludere
a
rovescio
di
quanto
Ella
ha
affermato
.
L
'
anarchia
,
ed
Ella
non
ha
bisogno
che
io
glie
lo
insegni
,
da
Bakounine
alle
figurazioni
letterarie
di
essa
nel
Germinal
e
nel
Paris
,
se
rappresenta
qualcosa
,
rappresenta
l
'
antitesi
più
spiccata
dell
'
egoismo
,
rappresenta
il
sogno
utopistico
di
umanità
,
di
eguaglianza
,
di
comunanza
e
di
amore
più
grande
che
sia
mai
stato
fatto
sulla
terra
,
rappresenta
addirittura
l
'
altruismo
sovrumano
.
Ni
dieu
ni
maître
,
tutti
uguali
,
tutto
in
comune
,
non
più
autorità
,
non
più
leggi
,
libertà
e
fratellanza
universale
,
questo
l
'
ideale
anarchico
,
il
quale
costituisce
,
precisamente
l
'
estremo
svolgimento
logico
dell
'
incompleto
concetto
cristiano
democratico
socialista
.
E
come
negli
effetti
a
queste
limitate
concezioni
cristiane
-
democratiche
-
socialiste
,
quando
la
turba
inferiore
comincia
ad
operare
corrispondono
lo
sciopero
,
la
sommossa
,
il
tumulto
,
la
devastazione
,
il
saccheggio
,
così
alla
illimitata
concezione
altruistica
dell
'
anarchia
corrisponde
inevitabilmente
un
ben
maggiore
effetto
,
la
dinamite
e
la
distruzione
.
Per
cui
se
la
morale
egoistica
,
secondo
Ella
dice
,
può
apparire
la
negazione
di
ogni
morale
,
la
morale
altruistica
portata
alle
sue
ultime
conseguenze
può
significare
la
negazione
della
vita
medesima
.
Poiché
,
almeno
lo
spero
,
Ella
non
vorrà
certo
imputare
all
'
egoarchia
e
ai
suoi
seguaci
e
in
genere
a
coloro
che
mirano
a
scopi
egoistici
ed
edonisti
l
'
uso
della
dinamite
.
Sarebbe
errore
troppo
grande
e
sarebbe
una
affermazione
smentita
da
tutti
gli
attentati
dinamitardi
individuali
e
collettivi
avvenuti
da
che
la
dinamite
fu
inventata
,
e
basta
che
Ella
ne
ricordi
qualcuno
per
dovermi
dar
completa
ragione
su
questo
punto
.
Del
resto
Ella
che
si
mostra
nei
suoi
studi
critici
fine
psicologo
non
può
ignorare
che
essenza
dell
'
egoismo
è
conservare
e
non
mai
distruggere
e
ciò
anzi
tanto
più
quanto
l
'
egoismo
è
angusto
e
materiale
.
In
un
altro
punto
del
suo
articolo
là
dove
vieppiù
l
'
argomentazione
stringe
Ella
giudica
:
«
Una
donna
del
popolo
che
compia
un
atto
di
sacrifizio
è
infinitamente
più
grande
di
fronte
all
'
Assoluto
che
non
siano
Copernico
,
Lagrange
,
Dante
,
Leibnitz
,
Galileo
»
.
Qui
davvero
io
non
mi
trovo
più
,
anche
facendo
astrazione
completa
dall
'
egoismo
e
dall
'
altruismo
,
e
non
mi
trovo
più
perché
non
comprendo
il
valore
di
questo
paragone
,
dato
che
il
termine
fisso
l
'
Assoluto
a
cui
Ella
confronta
la
donna
sacrificantesi
e
l
'
uomo
di
genio
mi
è
ignoto
,
come
è
ignoto
a
Lei
e
a
tutti
.
Quale
assoluto
?
Notando
che
,
pur
dovendole
fare
questa
domanda
,
sono
obbligato
a
riconoscerla
errata
e
a
ritenere
già
errata
la
risposta
,
perché
qualunque
qualifica
Ella
mi
esprimesse
,
questa
verrebbe
necessariamente
a
limitare
l
'
assoluto
,
che
allora
non
sarebbe
più
assoluto
.
E
per
tanto
si
impone
il
dilemma
:
o
Ella
mi
specifica
l
'
assoluto
ed
allora
questo
è
una
porzione
del
relativo
,
o
Ella
lascia
,
come
è
imprescindibile
,
indeterminata
l
'
espressione
e
allora
il
confronto
diviene
impossibile
e
nulla
significa
poiché
si
paragona
un
termine
noto
ad
uno
del
tutto
,
non
solo
ignoto
,
ma
inconcepibile
.
E
quest
'
ultima
è
la
verità
;
il
confronto
da
lei
instituito
non
può
sussistere
,
perché
di
fronte
all
'
infinita
chimera
dell
'
assoluto
l
'
atto
umano
,
dalla
Divina
commedia
alla
giocata
di
un
temo
al
lotto
,
e
noti
solo
l
'
atto
umano
,
ma
qualsiasi
atto
biologico
,
e
non
solo
,
ma
qualsiasi
fenomeno
,
dalla
sconfitta
della
Spagna
alla
caduta
di
una
goccia
d
'
acqua
,
dalla
conflagrazione
di
un
sole
allo
spostamento
di
un
grano
di
sabbia
,
ha
lo
stesso
valore
e
la
medesima
importanza
;
non
è
né
più
grande
né
più
piccolo
,
né
migliore
né
peggiore
,
è
,
soltanto
è
e
basta
.
Ella
ha
forse
una
sola
via
di
uscita
,
una
sola
risposta
,
quella
di
oppormi
l
'
Assoluto
divino
,
Dio
,
ed
allora
davanti
a
un
argomento
di
fede
,
io
non
discuto
più
,
poiché
la
discussione
non
è
più
possibile
;
mi
inchino
.
Ancora
una
osservazione
prima
di
venire
all
'
ultimo
fatto
.
Ella
scrive
:
«
Essa
(
la
legge
morale
dell
'
altruismo
e
del
disinteresse
)
è
una
vera
e
propria
legge
di
natura
,
di
cui
le
religioni
sono
interpreti
e
custodi
»
.
La
frase
è
bella
letterariamente
,
ma
filosoficamente
contiene
due
errori
.
Primo
:
gli
studi
più
recenti
hanno
tolto
ogni
finalità
,
ogni
teleologia
alla
natura
,
la
quale
non
ha
scopi
né
buoni
né
cattivi
da
conseguire
e
quindi
essa
non
ha
che
una
legge
sola
,
quella
del
divenire
,
all
'
infuori
da
qualsiasi
apprezzamento
qualificativo
:
inoltre
anche
nell
'
accezione
non
scientifica
ma
materiale
del
vocabolo
,
la
natura
,
quando
la
si
guardi
con
occhi
veritieri
,
spogli
ad
ogni
rosea
superstizione
,
ci
porge
in
ogni
sua
manifestazione
un
solo
insegnamento
,
quello
dell
'
indifferenza
e
dello
sperpero
o
sovente
dell
'
ingiustizia
o
della
crudeltà
sia
che
ci
fermiamo
sul
delicato
fenomeno
della
riproduzione
degli
esseri
sia
sull
'
esistenza
stessa
dei
corpi
inorganici
.
Per
cui
non
è
già
che
la
natura
sancisca
la
legge
morale
altruistica
e
disinteressata
ma
furono
i
propugnatori
di
questa
morale
che
incorporarono
nella
natura
e
alla
natura
prescrissero
il
loro
ideale
.
Secondo
:
vi
furono
e
vi
sono
religioni
in
perfetta
antitesi
con
la
legge
morale
del
disinteresse
e
della
rinuncia
e
non
mi
occorrono
esempi
,
poiché
Ella
di
certo
li
può
trovare
al
pari
di
me
.
Sono
giunto
così
al
fatto
essenziale
e
conclusivo
cui
Ella
,
attribuendo
più
forza
di
qualsiasi
ragionamento
,
oppone
alle
dottrine
egoarchiche
.
Ella
dice
:
«
Del
resto
,
più
di
qualunque
dimostrazione
,
la
smentita
più
eloquente
alla
vostra
egoarchia
sta
nell
'
evoluzione
stessa
della
società
contemporanea
,
la
quale
prende
a
cellula
tipica
non
già
le
signorie
del
rinascimento
ma
le
corporazioni
mediovali
»
.
Qui
non
mi
occorrono
argomentazioni
,
obbiezioni
e
difesa
;
la
storia
,
il
gran
libro
della
storia
sta
lì
aperto
e
per
tutti
palese
.
Mi
basta
solo
che
Ella
riconosca
la
verità
storica
dei
fatti
,
il
significato
cioè
della
corporazione
d
'
arti
e
mestieri
nel
medioevo
strettissima
,
misoneista
,
tirannica
,
ladresca
associazione
di
chi
possedeva
lo
strumento
e
la
capacità
tecnica
per
l
'
asservimento
e
lo
sfruttamento
del
lavoratore
anonimo
e
del
consumatore
di
fronte
alle
magnifiche
signorie
del
Rinascimento
che
illustrarono
l
'
Italia
davanti
al
mondo
e
segnarono
una
meravigliosa
fioritura
d
'
arte
e
la
rinnovazione
della
scienza
;
mi
basta
,
ripeto
,
che
Ella
riconosca
questo
,
che
del
resto
è
la
verità
,
perché
io
le
ammetta
che
l
'
evoluzione
della
società
contemporanea
sui
regoli
democratici
e
socialisti
prende
a
cellula
tipica
non
già
le
signorie
del
Rinascimento
ma
le
corporazioni
medioevali
.
Ma
in
questo
caso
sarò
io
quegli
che
avrà
ragione
e
che
sarà
nella
logica
e
nel
vero
,
quando
concluderò
contrariamente
a
lei
:
«
Tale
evoluzione
significa
la
condanna
della
società
contemporanea
e
specialmente
della
guida
che
la
dirige
;
tanto
peggio
se
questa
è
la
morale
dell
'
altruismo
e
del
disinteresse
,
e
significa
la
trionfale
giustificazione
ed
esaltazione
della
morale
opposta
,
quella
della
egocrazia
»
.
StampaPeriodica ,
...
Perché
Benito
Mussolini
ha
dichiarato
che
"
il
gruppo
fascista
si
asterrà
ufficialmente
dal
prendere
parte
alla
seduta
reale
"
è
sorto
per
ogni
dove
un
venticello
di
fronda
che
francamente
,
a
noi
fa
molto
schifo
.
Esistono
dunque
ancora
dei
fascisti
che
si
sono
rifugiati
nel
nostro
purissimo
e
giovanile
movimento
per
cullarsi
nella
certezza
di
una
conservazione
perenne
dello
stata
quo
per
sottrarsi
all
'
incubo
di
tutte
le
trasformazioni
,
per
sentirsi
al
sicuro
da
ogni
novità
che
si
affaccia
all
'
orizzonte
politico
.
Ci
sono
ancora
dei
fascisti
dei
simpatizzanti
che
non
hanno
affatto
compreso
quello
che
è
e
deve
assolutamente
essere
il
fascismo
,
che
non
possiedono
la
mentalità
spregiudicata
che
ci
occorre
,
che
non
hanno
seguito
la
nostra
evoluzione
parallela
a
quella
dei
tempi
.
Ebbene
,
tali
pseudofascisti
dovranno
passare
per
questo
vaglio
,
secondo
,
dopo
quello
creato
dai
fatti
di
Fiume
.
Inutilmente
dunque
per
costoro
illustrammo
su
queste
pagine
il
nostro
programma
con
tenace
insistenza
,
vagamente
per
essi
proclamammo
che
se
il
fascismo
è
intimamente
antipregiudizialistico
,
nel
momento
attuale
,
date
le
attuali
condizioni
,
è
tendenzialmente
repubblicano
.
Leggano
costoro
l
'
articolo
del
Duce
"
Parole
chiare
alle
reclute
"
imparino
che
il
fascismo
non
è
mai
stato
monarchico
dalle
sue
origini
fino
ad
oggi
e
che
il
fascismo
assunse
un
atteggiamento
di
destra
negli
ultimi
tempi
esclusivamente
per
la
necessità
di
combattere
la
degenerazione
...
ai
principi
originari
.
Ma
ora
è
tempo
di
tornare
sulla
retta
via
,
ai
principi
originari
.
Questa
monarchia
che
sanzionò
la
amnistia
ai
disertori
,
questa
monarchia
che
assume
per
i
suoi
ministri
il
Cagoia
e
il
labbrone
,
questa
monarchia
che
va
cercando
,
come
farà
nel
discorso
della
corona
,
la
collaborazione
socialista
al
governo
,
questa
monarchia
che
non
ebbe
uno
slancio
di
fede
nei
momenti
tristi
,
un
gesto
grande
e
generoso
nei
momenti
tragici
non
è
degna
,
o
signori
falsi
fascisti
,
di
essere
da
noi
riverita
.
Noi
siamo
l
'
Italia
nuova
che
se
ne
frega
dell
'
Italia
vecchia
,
siamo
la
purità
che
insorge
contro
la
camorra
impura
,
l
'
eroismo
contro
la
vigliaccheria
e
guai
a
noi
se
ci
comprometteremo
con
un
solo
atto
di
omaggio
verso
la
vecchia
Italia
di
ieri
.
Il
sacro
compito
della
rivolta
del
bene
contro
il
male
è
passato
dal
socialismo
migliore
di
un
tempo
e
dal
repubblicanesimo
a
noi
.
Se
all
'
apertura
della
Camera
,
l
'
aula
fosse
vuota
,
come
dovrebbe
,
da
tutti
i
fascisti
,
repubblicani
e
socialisti
,
ahi
allora
sì
avrebbe
finalmente
la
sensazione
che
il
Paese
va
,
con
una
mentalità
nuova
,
verso
istituzioni
nuove
,
e
che
la
meta
,
attraverso
la
Costituente
non
è
lontana
.
Così
forse
non
sarà
,
perché
l
'
anima
piccina
e
affaristica
di
coloro
che
hanno
tradito
la
Patria
e
poi
Lenin
,
avviandosi
verso
il
piccolo
sol
dell
'
avvenire
della
collaborazione
al
governo
,
avrà
perduta
la
voglia
di
assentarsi
.
E
se
a
poco
varrebbe
l
'
assenza
dell
'
esiguo
gruppo
repubblicano
,
molto
significativa
in
tutti
i
casi
sarà
l
'
assenza
del
gruppo
fascista
.
Ma
chi
sono
coloro
,
fra
i
nostri
,
che
questo
non
comprendono
?
"
Noi
pensiamo
scrive
Mussolini
che
per
i
nuovi
alla
vita
politica
,
per
coloro
che
si
affacciano
per
la
prima
volta
sulla
scena
,
questo
discorso
è
assai
probabilmente
superfluo
.
I
giovani
ci
comprendono
magnificamente
e
non
hanno
gli
strani
tremori
,
le
curiose
oscillazioni
,
proceduristiche
e
formalistiche
,
nelle
quali
molta
gente
impiglia
e
perde
la
sua
coscienza
.
Molte
reclute
che
sono
venute
al
fascismo
nel
1921
,
ignorano
,
evidentemente
,
la
storia
del
fascismo
italiano
;
non
conoscono
,
evidentemente
,
le
idee
programmatiche
direttrici
del
fascismo
italiano
e
stanno
pescando
dei
granchi
piuttosto
vistosi
che
non
hanno
proprio
niente
di
comune
col
fascismo
italiano
.
"
Dunque
uomini
vecchi
di
età
che
sono
vecchi
anche
di
spirito
,
si
discostino
da
noi
,
insieme
ai
giovani
d
'
età
che
sono
vecchi
di
spirito
.
Noi
siamo
fascisti
.
Fascisti
,
oggi
tendenzialmente
repubblicani
,
che
ànno
qualche
non
lieve
cosa
,
da
rimproverare
alla
monarchia
.
Se
voi
avete
applaudito
Mussolini
quando
disse
,
il
3
aprile
,
che
per
merito
nostro
il
timone
dello
Stato
passa
da
Giolitti
a
Gabriele
D
'
Annunzio
,
come
potete
conservare
una
mentalità
così
piccina
,
pesante
,
statica
,
incagoiata
come
quella
che
non
vi
fa
approvare
una
doverosa
e
dignitosa
astensione
dalla
prima
seduta
della
Camera
,
che
è
cerimonia
squisitamente
dinastica
?
A
Bologna
i
fascisti
sono
nella
grandissima
maggioranza
,
dei
migliori
,
concordi
nell
'
indirizzo
puro
,
nell
'
indirizzo
di
Mussolini
e
nostro
.
Siamo
orgogliosi
di
poterlo
dire
al
Duce
.
Siamo
fieri
di
proclamarlo
ai
quattro
venti
che
portino
l
'
annuncio
ai
fascisti
veri
e
a
quelli
falsi
delle
più
lontane
regioni
d
'
Italia
.
E
commettiamo
solennemente
ai
deputati
fascisti
della
nostra
circoscrizione
che
presenzieranno
all
'
adunata
di
Milano
di
sostenere
con
intransigenza
,
il
principio
dell
'astensione."
StampaPeriodica ,
Benissimo
ha
fatto
Paolieri
a
mettere
al
posto
le
cose
intorno
al
Salgari
,
su
cui
i
soliti
giornalisti
-
letterati
stanno
facendo
un
disgustoso
can
can
,
ridicolizzando
quello
che
potrebbe
essere
una
semplice
riparazione
,
dal
punto
di
vista
strettamente
economico
,
dall
'
ingiustizie
e
angherie
che
il
Salgari
patì
dagli
editori
.
Dice
opportunamente
Paolieri
sulla
Nazione
:
«
Il
Salgari
,
non
solo
scriveva
con
la
sciatteria
degli
scrittori
a
poche
lire
la
dispensa
,
ma
non
poteva
essere
un
vero
e
proprio
educatore
,
come
ad
esempio
l
'
impareggiabile
Giulio
Verne
,
proprio
a
causa
della
sua
completa
mancanza
di
cognizioni
scientifiche
,
oltre
che
di
sintassi
e
di
lingua
.
Il
Salgari
non
era
che
un
abile
rimpolpettatore
del
Mayne
-
Reid
,
dei
l
'
Aymard
,
del
Boussenard
e
,
soprattutto
,
dell
'
Assollant
sulle
cui
orme
marciò
peggiorando
il
genere
per
l
'
assoluto
dilettantismo
nel
quale
sempre
rimase
,
non
possedendo
serii
studii
di
scienza
né
avendo
mai
sconfinato
oltre
la
propria
provincia
.
»
Aggiungeremo
per
conto
nostro
che
Salgari
ha
diffuso
nevrastenia
e
morboso
romanticismo
nelle
file
dei
giovani
lettori
,
li
ha
tenuto
lontani
dagli
studi
,
dalla
realtà
e
dell
'
umanità
.
Siamo
quindi
sbalorditi
di
leggere
sul
Raduno
che
Salgari
sarebbe
un
«
martoriato
educatore
della
nostra
gioventù
»
e
un
precursore
del
fascismo
;
e
lo
sbalordimento
si
muta
in
nausea
e
disgusto
quando
in
quel
giornale
«
degli
artisti
di
tutte
le
arti
»
troviamo
,
buttata
giù
di
straforo
,
una
frase
simile
:
«
Io
affermo
che
nel
bilancio
storico
dell
'
Italia
,
della
nuova
Italia
,
Emilio
Salgari
conta
molto
più
che
Giacomo
Leopardi
»
.
Se
degli
Italiani
pensano
e
scrivono
questa
roba
in
pieno
anno
VI
del
Fascismo
,
noi
ci
domandiamo
seriamente
se
valga
la
pena
lottare
e
dedicare
,
come
abbiamo
dedicato
,
la
nostra
migliore
giovinezza
per
la
purificazione
di
questa
nostra
Italia
,
che
vorremmo
grande
,
nobile
bella
,
gloriosa
e
forte
,
e
che
non
sa
ancora
espellere
violentemente
da
sé
tanta
marcia
,
tanta
miseria
,
tanta
carogneria
.
Inconsciamente
,
l
'
autore
di
quella
trista
frase
,
ha
posto
un
problema
essenziale
.
Insomma
,
l
'
Italia
del
Fascismo
è
nata
da
Salgari
o
da
Leopardi
?
Il
problema
esiste
,
dal
momento
che
qualcuno
l
'
ha
posto
.
Ma
intanto
,
visto
che
il
Raduno
si
è
gloriosamente
collocato
fra
le
più
evidenti
manifestazioni
di
grossolanità
,
di
volgarità
e
di
ignoranza
,
domandiamo
,
alle
corte
:
1
.
-
Se
roba
simile
è
fascismo
;
2
.
-
Se
il
Raduno
è
giornale
polemico
o
officioso
;
3
.
-
Se
gli
intellettuali
e
gli
artisti
sono
obbligati
ad
essere
solidali
con
un
organo
di
tanta
imbecillità
e
confusione
,
degnamente
battezzato
con
una
parola
che
in
Italiano
non
esiste
.
StampaPeriodica ,
Io
penso
nel
medesimo
tempo
con
una
tristezza
e
con
una
gioia
infinite
ai
profondi
secreti
dell
'
anima
che
i
grandi
poeti
non
rivelarono
mai
con
le
parole
.
Quel
silenzio
immortale
nel
quale
si
spense
la
loro
voce
potente
,
avvince
,
attraverso
i
secoli
,
il
nostro
spirito
al
loro
,
e
ci
attira
ancora
coi
profondi
abissi
del
mistero
,
vaneggianti
sempre
dinanzi
agli
occhi
vigili
della
mente
nostra
.
Quanto
di
tutto
quello
che
s
'
agitò
nel
cuore
di
quei
grandi
,
e
il
meglio
senza
dubbio
,
non
suggellò
nel
loro
petto
col
suo
bacio
la
morte
?
E
tutto
quello
che
essi
sentirono
,
quella
voce
che
per
loro
soli
ebbe
la
natura
e
che
si
articolò
in
parole
,
le
cui
sillabe
furono
battiti
del
cuore
e
pulsazioni
delle
arterie
,
tutto
questo
non
potrà
dunque
più
riecheggiare
nell
'
animo
d
'
alcuno
?
Allorché
io
vedo
lettori
attenti
badare
,
nella
lettura
dei
poeti
,
solamente
a
ciò
che
le
parole
suonano
,
vedo
uomini
pallidi
,
il
cui
viso
non
ha
mai
imporporato
la
fiamma
dell
'
Amore
.
Ma
vi
son
quelli
sul
cui
animo
incombe
la
gravità
di
quel
silenzio
che
involge
d
'
ombra
quelle
parole
e
che
silenziosamente
ascoltano
parlare
il
loro
cuore
;
e
sono
gli
eletti
,
che
sentono
in
quel
momento
la
loro
comunione
con
gli
spiriti
del
passato
.
La
fatica
dei
secoli
intorno
alla
Commedia
non
è
che
lo
sforzo
titanico
di
penetrare
l
'
immenso
e
pauroso
silenzio
di
Dante
,
e
dimostra
ad
un
tempo
la
grandezza
del
poeta
,
e
la
vanità
delle
opere
umane
quando
non
sono
irraggiate
dalla
Grazia
.
Il
commentatore
non
potrà
mai
pronunziar
la
parola
che
non
suonò
sul
labbro
del
poeta
,
perché
l
'
eterno
non
si
può
chiudere
nel
tempo
,
e
il
silenzio
(
diceva
il
professor
Teufelsdröckh
)
è
appunto
dell
'
eternità
,
come
del
tempo
è
la
parola
.
Egli
dunque
disporrà
solo
l
'
animo
del
lettore
ad
accogliere
in
lui
quel
muto
linguaggio
i
cui
segni
ideali
,
sono
tutti
nella
profondità
dell
'
anima
nostra
e
sdegnano
di
essere
racchiusi
nelle
angustie
delle
lettere
e
di
essere
evocati
da
deboli
suoni
.
Ogni
volta
che
io
ripeto
nella
mente
:
Quel
giorno
più
non
vi
leggemmo
avante
e
ripenso
a
tutti
coloro
che
hanno
voluto
compiere
il
pensiero
del
poeta
,
non
so
se
m
'
assale
più
il
dispetto
o
il
riso
,
ed
ho
come
davanti
agli
occhi
il
riflesso
della
fiamma
che
tremò
nell
'
animo
di
Dante
e
Io
scaldò
:
intraducibile
tutto
.
Noi
possiamo
comprendere
,
ma
non
spiegare
;
risentire
tutto
il
tumulto
della
passione
incomposta
,
violenta
,
ma
non
esprimerlo
;
e
rifugiamo
dal
limitare
il
sentimento
della
nostra
tristezza
,
che
è
più
vago
,
più
si
diffonde
quasi
per
tutto
l
'
essere
nostro
.
I
poeti
i
quali
trovarono
una
espressione
determinata
per
tutti
i
loro
sentimenti
,
o
credettero
che
quanto
essi
percepivano
poteva
passare
nell
'
animo
dei
lettori
solamente
attraverso
le
parole
,
furono
con
questi
in
una
comunione
temporanea
,
poiché
dei
sentimenti
si
palesa
con
esattezza
solo
quel
grado
più
semplice
e
più
comune
,
nella
cui
espressione
tutti
convengono
egualmente
,
poiché
solo
per
poco
può
piacer
riudire
ciò
che
noi
stessi
possiamo
ad
ogni
momento
formulare
.
Così
quelli
,
allorché
furono
spenti
i
contemporanei
,
testimoni
delle
anime
loro
,
capaci
di
comprendere
la
parte
più
caduca
di
esse
,
la
quale
vibra
nei
sentimenti
che
sono
la
caratteristica
di
un
periodo
o
di
una
società
,
non
hanno
altra
via
di
comunicare
coi
futuri
;
poiché
tutto
di
essi
si
è
spento
.
Fecero
come
i
fanciulli
:
trovarono
un
suono
per
tutti
i
loro
vaghi
sentimenti
:
ma
non
proferirono
mai
la
parola
velata
d
'
ombra
.
E
la
natura
li
ammoniva
in
ben
altro
modo
,
la
natura
che
ha
rivestito
tutte
le
idee
più
grandi
e
più
belle
di
forme
mute
che
solo
a
coloro
che
sanno
ascoltare
parlano
un
divino
linguaggio
.
La
natura
dice
attraverso
le
gemme
e
i
fiori
degli
alberi
le
sue
odorose
parole
,
solo
perché
le
profonde
radici
bevono
nel
suo
oscuro
seno
i
succhi
della
vita
.
L
'
uomo
che
ascolta
la
parola
del
fiore
caduco
sa
solamente
quello
che
muore
:
quegli
che
sa
udire
tutto
ciò
che
mormora
sommessa
la
terra
ha
colto
forse
la
parola
eterna
.
Così
l
'
artista
deve
imitar
la
natura
creando
forme
che
abbiano
un
linguaggio
per
coloro
che
l
'
Amore
ha
illuminato
.
Così
il
Poeta
,
il
cui
strumento
è
la
parola
,
ha
nelle
sue
mani
il
mezzo
più
potente
e
più
difficile
per
creare
:
e
la
sua
creazione
diventa
meravigliosa
fra
tutte
le
altre
appunto
perché
egli
ha
saputo
conciliare
in
una
divina
armonia
il
Silenzio
e
la
Parola
.
Quando
egli
ha
fatto
ciò
,
ha
creato
nell
'
arte
quello
che
è
vivo
nella
natura
:
il
Simbolo
.
Molti
scambiano
facilmente
l
'
allegoria
col
simbolo
e
credono
di
avere
allora
svelato
il
significato
riposto
delle
cose
;
ma
l
'
allegoria
non
cela
che
apparentemente
l
'
idea
,
ed
è
un
velo
che
può
facilmente
essere
rimosso
,
così
che
tutto
può
apparire
poi
manifesto
in
tutte
le
sue
parti
.
Non
così
il
simbolo
,
che
non
lascia
se
non
spiragli
aperti
al
mistero
delle
cose
e
non
può
essere
mai
rivelato
tutto
.
Ricordate
Il
Vischio
di
Giovanni
Pascoli
?
L
'
orto
nel
quale
egli
erra
con
l
'
anima
sorella
non
ha
carattere
allegorico
,
cioè
non
indica
alcuna
cosa
di
determinato
:
ma
i
fiori
rosei
dei
peschi
e
i
bianchi
dei
susini
sono
pure
la
speranza
e
la
promessa
;
ma
i
loro
petali
sparsi
a
terra
e
calpestati
sull
'
aurora
non
adombrano
le
memorie
vane
,
sono
invece
quelle
stesse
,
«
Ognuna
con
la
sua
lacrima
ancora
»
.
È
importante
notar
questo
,
perché
è
essenziale
al
carattere
del
poeta
il
non
aver
voluto
presentare
due
spettacoli
distinti
,
l
'
apparente
e
il
morale
,
che
si
corrispondano
artificiosamente
e
separatamente
l
'
uno
all
'
altro
,
ma
l
'
aver
colto
tutt
'
insieme
uno
spettacolo
della
natura
con
la
sua
significazione
oscura
forse
agli
occhi
del
corpo
,
ma
lucida
a
quella
dell
'
anima
.
L
'
albero
che
getta
,
per
la
volontà
di
vivere
,
qualche
cosa
di
più
bello
della
vita
,
fiori
od
ali
,
è
sempre
l
'
albero
,
ma
quando
ha
detto
al
poeta
il
suo
segreto
.
Allora
solo
,
dopo
che
il
poeta
ha
raccolto
la
parola
eterna
,
allora
solo
egli
che
volge
intorno
lo
sguardo
s
'
accorge
dell
'
albero
ignoto
,
dell
'
albero
strano
«
Che
non
ha
frutti
ai
rami
e
fiori
al
piede
»
.
S
'
accorge
non
già
ch
'
esso
è
davanti
ai
suoi
occhi
,
ma
che
gli
parla
anch
'
esso
.
Il
molle
seme
del
vischio
si
è
inserito
nella
sua
dura
scorza
,
e
volle
,
senza
che
esso
o
sapesse
o
credesse
.
Comprendete
come
qui
sia
scomparsa
l
'
allegoria
?
Questa
può
spiegare
quel
che
l
'
uno
volle
e
l
'
altro
non
seppe
e
non
credé
;
il
simbolo
vi
ha
solo
aperto
quello
spiraglio
,
perché
voi
che
avete
occhi
vediate
nella
tenebra
.
E
la
fusione
del
silenzio
e
della
parola
è
piena
nell
'
anima
dell
'
artista
quando
sa
e
vi
dice
quel
che
s
'
agitò
tra
le
fibre
dell
'
albero
tristo
,
«
E
tu
languivi
:
e
la
bellezza
e
il
bene
t
'
uscìa
di
mente
,
né
pulsar
più
fuori
gemme
sentivi
di
tra
il
tuo
lichene
»
.
La
bellezza
e
il
bene
e
le
gemme
sono
appunto
i
termini
di
questa
fusione
,
le
une
eterne
,
le
altre
passeggiere
,
e
davanti
agli
occhi
del
poeta
sono
come
una
sola
cosa
:
«
Due
anime
in
te
sono
,
albero
.
Senti
più
la
lor
pugna
,
quando
mai
t
'
affisi
ne
l
'
ozioso
mormorio
dei
venti
?
Quella
che
avea
lacrime
e
sorrisi
,
che
ti
ridea
col
labbro
de
'
bocciuoli
,
che
ti
piangea
dai
palmiti
recisi
,
e
che
d
'
amore
abbrividiva
ai
voli
d
'
api
villose
,
già
sé
stessa
ignora
.
Tu
vivi
l
'
altra
,
e
sempre
più
t
'
involi
da
te
,
fuggendo
immobilmente
;
ed
ora
l
'
ombra
straniera
è
già
di
te
più
forte
,
più
te
.
Sei
tu
,
checché
gemmasti
allora
,
ch
'
ora
distilli
il
glutine
di
morte
»
.
Non
cercate
qui
quello
che
il
poeta
abbia
voluto
significare
nel
mondo
morale
;
non
fate
alcuna
costruzione
etica
;
non
cercate
il
parallelo
dell
'
albero
e
dell
'
uomo
;
poiché
tutta
la
vostra
fatica
sarebbe
vana
,
e
forse
non
direste
mai
tutta
la
verità
.
Io
l
'
ho
già
detto
:
questa
non
è
un
'
allegoria
.
Pensate
solo
che
quell
'
albero
è
il
vischio
,
il
vischio
solamente
con
la
sua
ultrasensibile
significazione
,
ed
aprite
l
'
animo
vostro
ad
accogliere
il
mistero
e
il
simbolo
:
checché
il
cuore
vi
parlerà
e
voi
non
saprete
esprimere
è
per
voi
la
verità
.