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Ad ogni estate il calcio prende le sue vacanze , e tanto più meritate sono quest ' anno in quanto ha sostenuto anche la fatica e gloriosamente risposto all ' impegno della difesa e della riconferma del massimo titolo mondiale . Ma sono vacanze più apparenti che sostanziali . La parentesi è tale per il pubblico che non ha più di che gridare e gesticolare dalle scalee degli stadi , ed intanto si pasce di quel che accade o si presume nei retroscena delle trattative e delle cessioni . La parentesi è poi piuttosto relativa per squadre e giuocatori , che sì e no hanno un mese di autentico intervallo , e gli attori di Coppa Europa anche meno . Non esiste poi affatto per dirigenti di società e federali , poiché hanno tanto di quel lavoro a tavolino e in viaggio che neanche un « brasseur d ' affaires » di trust bancario . Del resto , in cassetti e cartelle , federali o sociali che siano , circolano e ballano milioni ad oltranza ... A sostegno , dobbiamo pure riconoscerlo , di vasti e chiari interessi sportivi . La Federazione Italiana Giuoco Calcio lavora con lena anche sotto la canicola e soltanto sotto Ferragosto si permette il lusso di riprendere un po ' di fiato . Per contro , quest ' anno le squadre di Nazionale A e B hanno già fissato la diana della raccolta con i primi di agosto . Nessun rispetto più per la tradizione ! Si comincia presto adesso con la preparazione fisica , tecnica e morale per l ' individuo e per la compagine . Del resto a che servivano certi ozii estivi in piena indipendenza personale e senza alcun controllo ? A far tornare in sede , un mese prima dell ' inizio del campionato , degli atleti che per troppe settimane dedicatisi alla spensieratezza se non alla pazza gioia , apparivano in condizioni fisiche tutt ' altro che brillanti o addirittura deplorevoli e tali da compromettere sin dall ' inizio utilità di allenamento ed efficienza futura di giuocatori e di squadra . Il rimedio acconcio , è stato trovato dal Presidente del Napoli , una delle squadre più esposte alle traditrici lusinghe delle vacanze estive . Ha già radunato , con da fine di luglio , i suoi « polli » e confinatili in un suo delizioso eremo , dove tra esercizi ... spirituali e atletici e lo studio assiduo dei segreti della sfera di cuoio avranno modo di che corroborarsi a dovere e presentarsi alla competizione forti di un accumulo di energie vergini e squillanti come mai per il passato . E , posto che la compagine è stata seriamente rinforzata di elementi , quali giovani e quali di carriera , chi sa che questa volta il Napoli non riesca a correre la giostra in qualità di temibile aspirante al titolo . Tuttavia l ' esempio del Comandante Lauro non resta isolato . Anche le altre quindici squadre fanno lo stesso : tutto sta a vedere quale saprà farlo con maggiore e più fedele convinzione . Ma torniamo ai nostri bravi dirigenti federali . Che prima di riprendere il fiato accennato lo sappiamo , sì e no , per i rituali tre giorni del mezz ' agosto - hanno provveduto alla riunione dei Presidenti di Nazionale A e B nella sede del C.O.N.I. per esposizione e considerazione di problemi generali , del regolamento organico e varie cosa questa mai fatta in passato di « varie » e per la compilazione del calendario , che questa volta è stato formato col procedimento della estrazione a sorte . Sarà stato indovinato questo ricorrere alla sorte ? Ai fini del crescente interesse del torneo forse no ; ma d ' altra parte la scelta degli incontri secondo un criterio selettivo previsionale aveva suscitato recriminazioni e malcontenti . Ora se non le recriminazioni , i malcontenti sia pure postumi , ci saranno lo stesso ; ma insomma la buona fede resta fuori causa , come certamente doveva essere ineccepibile anche per l ' innanzi . In ogni modo , arrivederci dal 17 settembre in poi . L ' altra cosa fatta importantissima è la sistemazione delle iscrizioni per la Serie C : 107 squadre avremo quest ' anno in lizza , suddivise in 8 gironi di 14 squadre . Nuove energie ... E bene si è fatto a rinunziare al « goal - average » nei casi di parità in classifica finale e tornare alla disputa delle qualificazioni : si eviterà così di spegnere anzi tempo entusiasmi e appassionamento , di rinunziare a notevoli incassi e nel contempo sarà rispettato il principio sportivo assoluto del risultato sul campo . Deliberazione di Direttorio questa che fa parte di tutto un complesso importantissimo trattato e definito subito dopo le succitate assemblee di A e B . Un complesso invero di vasta portata , e colmo di un soffio vitale fresco e rinnovatore . Si è incominciato col ricordare che la Federazione è al 400 anno di vita quasi mezzo secolo di autentica storia sportiva , per mille guise addentellata e ingranante con quella della Nazione ! anniversario che la seconda vittoria ai Campionati del mondo ha degnamente , e senza altre cerimonie che l ' innalzamento del tricolore italiano sullo Stadio di Parigi celebrato . Per suo conto la Federazione ha voluto dare una prova di clemenza , dimostrando che non si vuole la morte del ... peccatore , ma il suo ravvedimento e ha concesso un condono di due anni per le punizioni a tempo indeterminato e la riammissione nelle file federali dopo un intervallo di quattro anni degli squalificati a vita . E forse sarà un condono che ridurrà all ' ovile molte pecore pentite , ferma restando però in noi la convinzione della necessità di mai deflettere a parte eccezionalità di ben fausti eventi da processo di epurazione sempre in permanenza , sempre il più oculato e rigoroso possibile . Il calcio come tutti gli sport è per i galantuomini ... In tema di attività internazionale , la prossima stagione vedremo i nostri azzurri impegnati con Svizzera , Ungheria , Francia e Germania ; non sarebbe troppo , ma sono in programma altri incontri per la B ed uno , il 28 maggio , per la Nazionale A da disputarsi all ' estero . Fosse questa volta con la Nazionale inglese ! E ' pur necessario identificare a che punto la squadra Campione del Mondo si trovi oggi in fatto di potenzialità e di tecnica precisamente espresse nei confronti dei maestri d ' oltre Manica che dalla massima competizione mondiale si sono finora astenuti ... Fa parte dell ' attività internazionale anche la Coppa Europa , di cui parliamo a parte in questa breve scorribanda sul calcio estivo ; ma pare che una certa domenica di luglio l ' Ambrosiana , Campione d ' Italia , se ne fosse dimenticata , recandosi a Praga ad incontrarvi in Coppa Europa lo Slavia forse con la stessa disposizione con cui si giuoca una partita amichevole con una squadra ... balneare . L ' ondata di goal ricevuta a Praga è certo un infortunio , tanto che lo Slavia a Milano dovette poi incassare a sua volta una sconfitta , molto meno vistosa ma assai più probativa circa la reale forza delle due compagini . Ciò che rappresenta azione di rinnovamento e di rassodamento e anche di chiarificazione amministrativa sono l ' adozione per le società di un libro amministrativo contabile , fornito e bollato dalla stessa Federazione : è un controllo amministrativo in piena regola specificamente normativo , che in molti casi sarà utile alle stesse società nei confronti dei loro stipendiati . Si è pensato finalmente anche alla tenuta in ordine dei campi di giuoco , sia del terreno , sia degli annessi . Sarà preferibile per tutti provvedere a sistemazioni complete piuttosto che vedersi decurtati ogni volta gli incassi per maggiorazione percentuale a società ospiti a disagio su campo non in ordine ... E speriamo che nella definizione e non in ordine n rientri lo stato di terreni troppo duri e sconnessi , così esiziali per gli arti dei giuocatori . Degne di rilievo , inoltre , modifiche a carattere moralizzatore , quali la limitazione della percentuale spettante al giocatore in caso di passaggio di società ( avremo un po ' meno passaggi desiderati e architettati dal giocatore ! ) ; e invece consentimento alle società di migliorare le condizioni ai giuocatori che dimostrino attaccamento alla propria società : veri e propri premi di fedeltà che varranno a rendere felici molti bravi atleti , a rinforzare le compagini e stabilire sempre più cordiali rapporti tra giuocatori , società e pubblico . Si è inoltre ribadito il divieto di trattative o cessioni durante il Campionato ; tassativamente vietate trattative dirette con giocatori e soltanto riservate tra le società ; e per i militari non più automaticamente il diritto alla lista di trasferimento , ma prima nulla osta della società di appartenenza . Incidenti e casi diversi verranno così eliminati . E ' stato delimitato al 31 marzo precedente l ' inizio del Campionato il periodo di residenza fisica per i giocatori provenienti da Federazione estera . Quanto mai interessante la revisione delle norme regolanti i rapporti tra società e giuocatori . Insomma la F.I.G.C. insiste e con chiarezza di vedute e precisione di provvedimenti su un processo di normalizzazione e di epurazione psicologica e condizionale del calcio come sport , come spettacolo , come organizzazione e come organizzati ; intende ottenere la completa sanità dell ' ambiente , la serenità e l ' equilibrio in tutte le sue manifestazioni , dove entusiasmo e passione devono aver sì libero corso , ma dentro argini ben definiti e solidi . Opera da quarant ' anni bene intrapresa e d ' anno in anno , di giorno in giorno sempre meglio condotta e vigilata . Ed ora uno sguardo alla Coppa Europa , dove il Milan cominciava col trovare nella compagine romena del Ripensia uno squadrone dal quale s ' è fatto sorprendere senza possibilità di riscatto . Ma dove l ' Ambrosiana ha giuocato quel brutto scherzo che tutti sanno . Non è autentica squadra da combattimento , si dice ; non è da Coppa Europa ; troppa tecnica e anche troppa classe ... Per noi è anche squadra da combattimento , altrimenti non avrebbe guadagnato il titolo di fronte a compagini gladiatorie oltre che tecniche , tipo Juventus , Bologna , Genova . ecc . Gli è che troppo presto si è smobilitata nello spirito e nel regime atletico . In piena efficienza non avrebbe defezionato da un trio dove sarebbe stata la compagna della Juventus e del Genova . Gagliardamente s ' è invece comportata la Juventus , la cui prima linea è tuttavia in gestazione e in seconda il miracolo della resurrezione di Monti non sappiamo quanto durerà . Forse quanto la stagione estiva , che è di solito propizia ai giuocatori anziani ? Quest ' uomo sta ripetendo nel calcio il fenomeno Facelli in atletica . Il nostro entusiasmo salirebbe al colmo se ci fosse dato di vedere Monti funzionare in pieno anche nel prossimo inverno ... Intanto Monti e la sua squadra , agli ordini di un Rosetta che fremerebbe tuttavia di tornare in campo , è già molto quello che hanno fatto . Purtroppo l ' infortunio e l ' assenza di Gabetto al centro dell ' attacco hanno compromesso le ulteriori possibilità dei secondi campioni d ' Italia . E sì che la vittoria di Torino , per 3-2 sul Ferencvaros , benchè di minimo scarto , è stata invero augurale . Ancor più gladiatorio e rispondente allo spirito di Coppa è stato il comportamento del Genova , la cui compagine ormai , oltre alle qualità tecniche , dispone di risorse atletico - agonistiche di primissimo ordine . A Genova lo Slavia è stato battuto per 4-2 : andamento di semifinale quindi a pieno favore dei rosso - bleu della Superba . Gli incontri di ritorno sul terreno avversario hanno dato i risultati che sappiamo . Siamo ora in attesa della finale , il cui esito non si potrà sapere che a ... settembre . Ma intanto ricordiamoci che alla Coppa Europa non ci si può andare alla stracca . E ' un durissimo torneo dove le squadre d ' Europa centrale si giuocano ogni anno il loro diritto all ' esistenza ... E ' per gli incassi di essa , e con tanto maggior profitto per semifinaliste e iînaliste , che esse si assicurano la vita per l ' inverno . Per le nostre compagini la mentalità non è la medesima ; ma al torneo devono partecipare , e alla sua durezza abituarsi se vogliono corazzarsi contro tutte le sorprese del magnifico sì ma severo giuoco del calcio ed ai fini stessi del sempre aggiornato attrezzamento fisico e morale agli incontri internazionali , ivi compresi quelli che interessano il titolo di Campione del Mondo .
StampaPeriodica ,
In tutta Italia è un fiorire di campi , di piscine , di palestre , di impianti sportivi del Regime . Sono del Regime nello spirito , nei fini e nella struttura . Superfluo dire il perché sono fascisti nello spirito e nei fini . Quanto alla loro impostazione e costruzione è noto come esista un modello fisso di campi sportivi del Littorio , della massima economicità e praticità , del tutto rispondenti alle specifiche esigenze tecniche . Modello al quale ogni nuova costruzione si attiene ed ogni precedente man mano si uniforma . Per le organizzazioni della G.I.L. e del Dopolavoro , vi si annettono impianti che oltre all ' atletica , al calcio , alla pallacanestro , consentano altre attività di palestra , schermistiche , pugilistiche , lotta , pesi , ecc . sino agli specchi d ' acqua , coperti o scoperti , che stanno sorgendo anch ' essi in ogni parte d ' Italia e che tra pochi anni trasformeranno un popolo di camminatori come il nostro , anche in un popolo di nuotatori . Pare una favola ? ... Sarà una realtà , e a scadenza più rapida che non si pensi . Miracoli dell ' era nuova . Anzi , perché miracoli ? Conseguenza logica di mentalità trasformata , di azione irresistibile . Dobbiamo rilevare che anche ad uno sport che poteva ritenersi dal tempo e dai mezzi meccanici superato , l ' ippica cioè , ci si dedichi con vero entusiasmo e su scala assai vasta . Il cavallo è un prezioso elemento di sport , di educazione fisica e militare , di fiero e gentile spirito cavalleresco . E tutti possono dedicarsi al culto dell ' ippica . Non diciamo di quella che attrae le folle intorno agli steccati degli ippodromi e ai picchetti degli allibratori , che ha anch ' essa ragion di vita , ma ove restasse isolata e fine a se stessa , sarebbe davvero un guaio grosso , indicazione certa di decadenza . Parliamo dello sport « equitazione » , per cui chiunque , atleta specializzato o sportivo generico , maschio o femmina , adulto o adolescente , può mettersi in sella e convenientemente addestrarsi a tutti i passi e gli esercizi di maneggio , a tutte le varietà di ostacoli che un avveduto pilotaggio del nobile animale può consentire . Scuola di coraggio , di misura , di sensibilità , l ' equitazione . Una volta pareva riservato privilegio delle classi nobiliari o di alta borghesia , lo sport del cavallo . Infatti non era alla portata delle medie possibilità economiche . Oggi , attraverso la G.I.L. , la Milizia e il C . O . N . I . gli accessi all ' equitazione sono ampi ed agevoli , tanto vero che gli adepti si sono moltiplicati al punto che si è reso necessario di pensare ad un aumento o ad un ampliamento , ovunque , dei terreni e degli impianti per l ' esercizio sempre più diffuso dell ' equitazione . Che ancora , per esempio , nel suo giuoco tipico , il polo a cavallo ha , nel senso propagandistico , molta strada da fare , e tuttavia , tecnicamente , da parte dei suoi cultori ha raggiunto un elevato livello internazionale . Ma in quanto a campi , alla frequenza in essi e al numero degli appassionati , l ' equitazione in Italia marcia a grandi tappe verso le mete più luminose . Basta del resto tener dietro all ' aumento delle richieste di soggetti presso i nostri allevamenti , sempre più fiorenti , e che sono per l ' appunto intesi oggi a produrre il cavallo « tipo sport » . L ' Urbe ha dato un esempio egregio per la istituzione di un centro di equitazione modello . E per diretto incitamento delle alte gerarchie del Partito e per pronta e feconda comprensione di dirigenti e tecnici della Società Romana di Equitazione . Esisteva già dalla ... nascita di Villa Borghese il trotter famoso , dalla parte di Porta Pinciana , riservato a semplici passeggiate e moderate galoppate della mondanità sportiva romana , e di quella straniera ospite dell ' Urbe . Romanticismo , in verità . E tale lo ricordiamo ancora non troppi anni addietro . Lungo l ' arborato e fresco anello di sabbia , dallo sviluppo di circa 1200 metri si caracollava con composta serietà ( cavalieri , amazzoni , ufficiali , scudieri , attendenti ; un imponente maestro di equitazione seguito da un gentile codazzo di apprendiste ) e si suonava l ' allarme quando qualche raro spericolato al gran galoppo chiedeva strada . Nel mezzo del prato , giuochi vari , compreso il calcio , tra un gruppo e l ' altro di mucche ruminanti , con un trapelare qua e là , di tra l ' erba e i fossatelli , di amori ancillari ... Una prima trasformazione quel prato la subì qualche anno fa . Fu diviso in mezzo da uno steccato , metà rimase al pubblico , e l ' altra , munita di siepi e modesti ostacoli , fu riservata agli amanti del vivere pericolosamente , mentre alle cavalcature e ai cavalcatori di buon carattere rimaneva sempre il circuito deambulatorio . Ma insomma le esigenze dei frequentatori crescevano giorno per giorno . Gli annuali concorsi ippici di Piazza di Siena mettevano il pepe su molte selle e l ' argento vivo nelle vene di quella che è la gioventù del Littorio , anche se qualche alto esponente di questa sta mettendo i capelli bianchi e occupa posti di comando e poltrone che in relazione ai tempi nemmeno esse vogliono essere più tali e stanno tra il seggiolino della carlinga , una sella di motocicletta , l ' insellatura di un puledro e un cavallo da palestra da saltarsi a volo radente ... Non poteva andare avanti col tran - tran dei tempi del cardinal Borghese quel galoppatoio . nè soddisfaceva più quell ' aggiunta degli ostacoli a scartamento ridotto . E nemmeno , più tardi , sino a pochi mesi or sono , quel pur razionale campo di ostacoli messo su in un primo tempo dalla Società Romana di Equitazione . Si è voluto alfine dal Presidente della Società stessa , il Ministro Segretario del Partito , un impianto sportivo , equestre , del Regime , degno in tutto e per tutto dell ' Urbe e delle fiere esigenze dell ' equitazione nazionale quale oggi si presenta . E poiché non è detto che tutti possano avere per il dovuto esercizio libere proprio le ore del giorno , si è pensato anche alle ore della notte . Illuminazione . Illuminazione a giorno . E poi nella stagione estiva , chi avrebbe avuto cuore di cimentare la cavalcatura sotto il solleone ? Ecco invece risolto il problema , come a Villa Glori e come in tutti gli Ippodromi attrezzati per le « notturne » . Con la differenza che qui ci si specializza nell ' esercizio del maneggio e nella ostacolistica . La visibilità è perfetta . L ' inaugurazione , alla presenza del Ministro Segretario del Partito , fu un trionfo . E una maravigliosa soddisfazione di ogni sera è recarsi a questo campo ostacoli , unico del genere , dove chi non ha a disposizione le prime ore del mattino e quelle del tardo pomeriggio , utilizza quelle della notte , che forse per l ' innanzi sprecava in guise inconsistenti . A che vale descrivere minutamente questo campo ? E ' un terreno d ' equitazione assolutamente perfetto , a cui su d ' un aereato ed accogliente terrapieno a terrazzo si aggiunge un luogo di ritrovo ( musica , danza , servizio di bar ) da formare la delizia di chi al severo costume sportivo sa accoppiare con la dovuta misura le signorili abitudini e le lecite soddisfazioni del mondo elegante . Poiché sport , educazione fisica , preparazione militare in regime fascista non sono certo musoneria , astinenza aggrondata , rinunzia vuota . E ' disciplina fisica e morale , ma anche sorriso e gioia , è vita vivente .
IPPICA ESTIVA. VILLA GLORI – AGNANO ( BLANCO ALESSANDRO , 1938 )
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Pochi avvenimenti di saliente interesse vivificano la cronaca ippica del mese di luglio . Esaurito il ciclo dei grandi premi di galoppo , spenta la eco delle significative affermazioni di Nearco e Bistolfi in campo internazionale , messi a riposo i grossi calibri in vista delle future grandi contese dell ' autunno ; la storia ippica estiva si tesse in tono minore mentre le piste « dal sol di luglio affocate » offrono , specie al galoppo , incontri compensativi per la media classe . In questi periodi , che sono anche nel campo ippico quelli della saldatura , per dirla con una parola del gergo economico - finanziario , si abbozzano i bilanci delle conseguite risultanze e si proiettano sul bianco schermo della pagina del domani , progetti e proponimenti . Profittiamo anche noi della sosta per gettare uno sguardo panoramico sui risultati di Agnano e sulle riunioni in pieno sviluppo a Villa Glori . Ad Agnano , la riunione concentrata in un ristretto numero di giornate , ha presentato una caratteristica prevalente : l ' alta media giornaliera offerta in premi e cioè in ottantamila lire al giorno . II concorso delle scuderie è stato notevole , ma forse non compiutamente adeguato alla veramente cospicua signorilità delle dotazioni offerte dalla benemerita società di Agnano . Ben è vero che più pesante che mai si è fatta sentire la concomitanza con le riunioni di Milano e Torino , come assai incidente lo sviluppato programma livornese che ha tenuto ferme in attesa dell ' Ardenza , tutte le scuderie toscane . Il nutritissimo complesso di prove offerto a San Siro , con quattro convegni settimanali , ha calamitato anche parte del materiale delle scuderie romane che , in genere , dovrebbero logicamente orientarsi verso Napoli , e di conseguenza si è un po ' risentito , sul numero , il contraccolpo della crisi di effettivi che imperversa in Italia . Ad onta di ciò il programma si è svolto in maniera superba , e le varie contese sono sboccate in una serie di risultati regolarissimi e ricchi di ammaestramenti e di indicazioni tecniche . Sopratutto nel campo giovanile le corse napoletane hanno messo in eccellente evidenza un gruppo di ottimi soggetti . Una innovazione è stata attuata quest ' anno in merito alle distanze delle corse dei puledri : esse infatti si sono uniformemente svolte sul chilometro ad eccezione di quattro corse sugli 800 metri . Probabilmente nel prossimo anno si ritornerà all ' antico sistema di far disputare delle corse anche su 1200 e 1300 metri : ne acquisterà un senso di novità ogni contesa e sarà possibile realizzare quelle interessanti deduzioni tecniche che con la ripetizione in serie di corse non è stato possibile catalogare . Una eccellente impressione ha suscitato nei tecnici Sesella , una magnifica puledra da Sandra Botticelli della scuderia Maino , affermatasi galoppatrice di mezzi eccezionali . Sulle tre corse disputate ha realizzato due successi facilissimi ; e una sconfitta non ingloriosa , perché dopo una pessima partenza , non si ritrovava sul percorso con la monta di un allievo e finiva al terzo posto . Fra gli altri soggetti giovanili che ci hanno molto bene impressionati ad Agnano ricorderemo Sociantino , Zurigo , Adda , Obertenga e Montecuccoli . Il programma riservato ai cavalli giovani è stato quello che ha offerto il più significativo complesso di attrattive . Noi riteniamo che sull ' elemento giovanile debba nei programmi estivi di Napoli intelaiarsi la parte preponderante delle contese di massimo rilievo . Il Premio città di Napoli che nelle scorse edizioni aveva visto per tre volte trionfare i gloriosi colori di Dormello è sboccato quest ' anno in usa corsa magnifica , combattuta strenuamente dalla partenza all ' arrivo e risoltasi proprio sulla linea del traguardo in un arrivo fra Prode , Pizzo di Sevo , Califfo che solo la cinematografia ha potuto decifrare in favore del 3a . della Razza del Soldo che si affermava per la più corta delle teste sui due tenacissimi rivali finiti in parità . La prova di appello al città di Napoli , una grossa periziata dotata di 50 mila lire e disputata l ' ultimo giorno della Riunione , non vedeva all ' arrivo né Pizzo né Califfo che erano stati i brillanti protagonisti della settimana precedente . Califfo poteva solo assicurarsi il terzo posto mentre Pizzo di Sevo rimaneva ai nastri e la vittoria era appannaggio di uno dei pesi minimi : Ferruccio , montato con bell ' impegno dall ' anziano , ma energico Alessi . Le riunioni di galoppo ad Agnano si svolgono nelle più contrastanti e complicate stagioni dell ' anno : o quando il solleone imperversa o quando l ' inverno incrudisce con tutti i suoi rigori . Ad onta di ciò appassionata , totalitaria , cooperante si manifesta la simpatia e l ' adesione : lei napoletani . Se però per le riunioni invernali non è possibile concretare provvidenze particolari per meglio assecondare la passione degli sportivi partenopei , per le riunioni estive i dinamici dirigenti di Agnano hanno già approntato studii e progetti per realizzare l ' impianto di illuminazione ed organizzare così i convegni serali . Fin dalla prossima estate , pertanto , sarà forse possibile organizzare le corse al galoppo di sera . Non v ' è chi non veda quale formidabile contributo ad una sana e fervida propaganda porterebbe la realizzazione del grandioso progetto al quale il gr . uff . Salvatore Spinelli sta dando lo slancio della sua fervida e dinamica propulsione . Non sveliamo un segreto infornando che gli studii sono già stati tutti compiuti e ultimati e che è anche stato esaminato un particolarissimo e nuovo sistema di illuminazione che rappresenterà il « non plus ultra » dei modernissimi ritrovati in tale campo . Non ci rimane che formulare l ' augurio di una pronta e brillante realizzazione e quello ancora più fervido di un pieno successo della iniziativa . A Villa Glori i convegni serali si susseguono con un ritmo di costante successo . Il civettuolo ippodromo che con assidua cura i dirigenti incessantemente migliorano e abbelliscono , è diventato il convegno di più alta mondanità e di più saliente attrattiva fra quanti arricchiscono l ' Urbe in questa particolare stagione dell ' anno . Ogni sera la falange degli assidui si infittisce di nuove schiere di appassionati e nelle serate dei grandi premi il movimento è quasi inceppato dal nutrito affollarsi degli appassionati . Invero ogni studio è stato diligentemente fatto per integrare le attrattive tecniche insite nelle serrate contese , attrattive di particolare richiamo spettacolare e mondano . Sul dinamismo realizzatore di Salvatore Spinelli si è inserito quello propulsivo dell ' on . Lando Ferretti : è quindi facile augurare che l ' avvenire riserverà alle fortune e alle realizzazioni dello sport del trotto nella capitale i più luminosi orizzonti . Una prova tangibile l ' abbiamo avuta proprio in questi giorni con la licitazione alla stampa del nuovo programma della Società Villa Glori per la seconda Riunione di Estate che si inizierà il 2 agosto per conchiudersi il 18 settembre attraverso 19 giornate di corse . Per tale periodo , nonostante la particolare incidenza stagionale , la società ha mantenuto inalterata rispetto alla prima riunione la dotazione giornaliera che si aggira sulle 50 mila lire , per un complesso di 900 mila lire per le 19 giornate . La Riunione si impernia sul Premio del Littorio che assurge ad un particolare risalto per la significativa offerta di un Trofeo d ' oro che S . E . il Capo del Governo ha graziosamente concesso agli organizzatori . Questa corsa che ben può qualificarsi come la più significativa contesa di trotto che si disputa in Italia ha una dotazione di 50 mila lire e sarà disputata l ' ultimo giorno della riunione , il 18 settembre , per consentire la totalitaria partecipazione dei migliori soggetti internazionali che prima di tale epoca saranno impegnati all ' estero . La corsa è aperta ai cavalli di 3 anni ed oltre di ogni paese sulla distanza di 2140 metri . Una penalità di 20 m . colpisce i cavalli con velocità di 1,16 o migliore , abbuoni di m . 20 sono concessi alle cavalle estere con velocità di 1,18 o peggiore , di m . 20 agli indigeni che non vinsero 500 mila lire nella carriera , di m . 20 agli indigeni di 4 anni e oltre con velocità di 1,21 o peggiore e che non vinsero nell ' annata L . 100 mila e di m . 20 agli indigeni di 3 anni . Proposizione un po ' complessa ma meditatamente studiata per permettere una combattiva ed equilibrata partecipazione dei migliori indigeni nei confronti degli assi e delle regine americani . Il programma , anche nei riflessi delle altre corse aperte agli internazionali , ha tenuto conto delle attuali contingenze di fatto e ha logicamente tenuto nella dovuta considerazione i cavalli indigeni . Le corse di allevamento offrono una caratteristica innovatrice che sarà certo accolta col più largo favore dai tecnici e dagli interessati : cioè nelle varie proposizioni non esiste ricorso alle velocità conseguite ma solo alle somme vinte , da un determinato periodo , nella misura , nell ' annata o nella carriera . I dirigenti la Villa Glori in sostanza hanno anticipato e fatto loro il voto espresso recentemente dal Comitato Tecnico dell 'E.N.C . T . Naturalmente fissata tale norma tutte le proposizioni di corse , e non solo quelle di allevamento rispecchiano e si uniformano a tale direttiva . In complesso il recente programma segna una evoluzione e si adegua con preciso senso realistico alle condizioni generali che attraversa lo sport del trotto in Italia . È un bene , ci sembra , che i delineatisi orientamenti tecnici trovino proprio in Roma quella pratica impostazione destinata poi a fissare in avvenire quella struttura generale alla quale tutti i compilatori di programmi dovranno attenersi . L ' esperimento nuovo , ma già accolto con spiccata simpatia , merita di essere seguito con fiducia e con attenzione , perché è solo al vaglio della realtà che è possibile trarre norme precise ed istruttive per l ' avvenire . Noi siamo convinti che la via da battere è precisamente quella che i dirigenti la Villa Glori hanno oggi meditatamente e diligentemente prescelto . La realtà , non mancherà di confermare pienamente le nostre previsioni .
FESTA DI MOTORI IN LAGUNA ( BOSCOLO-ANZOLETTI ARMANDO , 1938 )
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Chi conosce Venezia solo nel quadro , ormai oleografico , dei rii silenti con le gondole accoglienti che i vogatori discreti conducono sotto il chiaro di luna di tra l ' ombre oblunghe dei vecchi palazzi patrizi , non può avere idea di una Venezia vestita a nuovo per la festa dei motori . Ma anche così , con questo suo sfondo vitale per quanto meno romantico , Venezia è pur sempre bella , vorremmo anzi dire ch ' essa è più bella per quest ' altra malia men nota che ha il Bacino in fragore . I vecchi veneziani che vivono solo per la loro città dalla vita quieta , hanno aperto tanto d ' occhi vedendo sorgere le tribune imponenti sulla nuova Riva dell ' Impero , poi loro che non si fermano mai a leggere i manifesti murali - han visto caracollare sulle acque del Bacino alcuni infernali piccoli scafi che borbottavano una strana canzone metallica . In Canalazzo intanto son finite le chiazze oleose perse da quei piccoli mostriciattoli tonanti , chiazze che sono andate sin nei rii più nascosti a dar notizia di vigilia del Gran Premio Motonautico . E sulla Riva dell ' Impero , al sole d ' un luglio estroso , è stato levato un piccolo pavese di bandiere dei Paesi presenti alle prove veneziane , alle due giornate di passione sportiva vissuta nel nome della Serenissima . Si dice passione sportiva perché una folla enorme di spettatori s ' è affollata sulle tribune e durante il sabato e durante la domenica delle gare . Tutta Venezia s ' è riversata qui , dagli ospiti cosmopoliti agli sportivi locali ; solo i colombi , quei vecchi tranquilli colombi delle Procuratie si sono spaventati a tanto rumore e si sono rannicchiati sotto i volti dei palazzi e delle chiese istoriate . Ma i colombi non sono abbisognati per riempire le tribune affollate d ' un pubblico che sapeva perfettamente il valore delle competizioni in programma . Si trattava infatti di una prova per il campionato mondiale e di quattro gare per il campionato italiano . Complesso di manifestazioni quindi di sommo interesse essendo di scena non solo fuoribordo di tre diverse classi , ma pure motoscafi da corsa di 400 , 800 e 1.200 chili . E ' specialmente quest ' ultima categoria quella che ha portato alla ribalta del mondo sportivo la gara di Venezia in quanto la competizione a carattere intercontinentale è stata , tra l ' altro , dotata anche di Coppe del Re Imperatore e del Duce . Tale gara di motoscafi da corsa da 1.200 chili o , come più comunemente si dice , da 12 litri è stata un po ' il fulcro della riunione veneziana rivestendo essa il carattere di prima prova per il campionato mondiale della categoria . Valore eccezionale quindi di una competizione che da sola ha valso a richiamare la folla cosmopolita del Lido , quella sportiva di ogni centro della Penisola e sovrattutto un temibilissimo concorrente d ' oltre Oceano . John Rutherford , infatti , accogliendo l ' invito del suo amico conte Theo Rossi , ha voluto venir a correre la bella avventura sulle acque della Laguna movimentando così particolarmente una già bellissima riunione , anche se alla resa dei conti i risultai sono stati tutt ' altro che pari alle previsioni . Diciamo così per le basse medie raggiunte e anche perché nelle due prove è mancata completamente la lotta , non solo , ma in entrambi i casi si è finito per avere una semplice corsa ad uno . Impossibilitati ad intervenire i due francesi , Barrère e Piquerez , senza notizie del tedesco Mayenburg , hanno preso il « via » nella prima prova del Gran Premio Motonautico di Venezia prova del campionato mondiale i soli Rutherford , Cattaneo e Rossi . Senonché la battaglia a tre è stata brevissima con un Cattaneo costretto al ritiro già al primo giro e con lo « Juno » immobilizzato al nono . Come se non bastasse tuttavia il risultato si è ripetuto nella seconda prova , questa volta però ai danni di Theo Rossi costretto a vedere l ' indisturbata vittoria dell ' americano . Ha vinto il migliore ? Se lo son chiesto tanti degli spettatori mentre è inutile parlare , discutere sulla superiorità di uno o dell ' altro perché sono eloquenti le velocità raggiunte dai due diversi scafi . Escluso a priori l ' « Asso » che seppur accusante velocità superiore non ha dimostrato praticamente il suo valore , l ' « Alagi » di Rossi ha reso a ragion veduta molto di più dello « Juno » se non altro almeno perchè l ' italiano ha realizzato una media generale di 99,923 ed una sul giro di 112,970 contro 93,732 e 100 dell ' americano . Sarebbe stato tuttavia interessante vedere , in confronto diretto e completo , i due avversari che così non hanno potuto rendere a dovere come ebbe a dire dopo la prima prova vittoriosa - al gen . Vaccaro il conte Rossi : u Non spingevo perchè mi sentivo troppo solo » . Allo scafo di Rutherford deve del resto aver nuociuto , come ci faceva personalmente osservare poche ore avanti della gara lo stesso conte Ravizza , la lunga traversata ed il celerissimo trasporto terrestre ( un giorno da Napoli a Venezia ) senza dare possibilità al pilota di provare il motore prima della competizione . Si aggiunga che Rutherford ha corso sempre con tanto di compressore e vedrete poi se egli non doveva venir considerato inizialmente come disponente di un motore inferiore . Di contro i nostri spettatori hanno potuto rendersi esatto conto della stabilità notevole dello scafo americano che sembrava non subire minimamente le influenze ... sussultorie del movimentato percorso - circuito . La tendenza alla stabilità nelle costruzioni americane è provata del resto pure dal « Baby Juno » , lo scafo con il quale Maud Rutherford la bionda compagna del vincitore della Coppa del Duce si è piazzata al secondo posto tra i motoscafi da corsa 400 e 800 chili . La questione si può basare tutta sul sistema italiano che sinora ha teso sempre ad ottenere barche atte a correre per superare primati . Oggi pertanto , specie nella classe dei 400 chili , abbiamo degli scafi velocissimi , velocità però accresciuta procurando una riduzione di dimensioni a tutto detrimento della stabilità dell ' imbarcazione . Ecco perché tanto indovinato è tale indirizzo per quanto si riferisce a scafi speciali per superare , su basi misurate e tranquille , primati di categoria quanto esso è errato per correre in circuito dove le acque mosse richiedono sufficienti doti di stabilità . È questo il caso tipico del primatista romano Franco Venturi che , pur dopo la magnifica sua prodezza di Sabaudia ( km . 83,230 sulle 24 miglia ) , malgrado una prova eccellente di coraggio ed abilità non ha saputo resistere al treno regolarissimo imposto da Passarin . Ma l ' ennesimo « Mariella » , questa volta vittorioso , senza metter da parte lo scopo primo , « velocità » , ha donato il suo bravo peso a quell ' altro elemento basilare che è la « stabilità » . È merito completo di Passarin questo di aver voluto fare una imbarcazione da circuito , vale a dire una imbarcazione che , ospitando i 330 cavalli di un motore « Alfa Romeo » , può poggiare sempre su criteri razionali di costruzione , criteri sinora non seguiti per alcun altro motoscafo da 400 chili . Proprio qui , cioè nella stabilità ridotta , vanno ricercate le ragioni degli incidenti di Moretti , Lapeyre , Roncoroni e Franco Venturi il quale ultimo attuale primatista di categoria ha fatto per breve tempo pensare che , grazie all ' audacia ed alla abilità personali , la vittoria potesse finire in ... Campidoglio . Se la poca stabilità ha prodotto tali conseguenze fra i motoscafi , vale a dire tra imbarcazioni che se anche più veloci possono pur sempre contare su una maggiore superficie di immersione e di galleggiamento , lasciamo ai lettori pensare ai danni subiti dai fuoribordo che , passando sulle acque scompigliate dalle scie , sembravano in qualche momento invasati dalla misteriosa forza che produce il non meno famigerato ballo di San Vito . Dopo una gara di queste fuoribordo da corsa di classe « C » vedemmo infatti una sequenza di imbarcazioni ( sei o sette ) rimorchiate da una gondola , senza contare i concorrenti attraccati alle « briccole » o naviganti a ... remi , spettacolo curioso di un raduno di motori . Salvo questo inconveniente , del resto la gara è stata ottima sotto ogni rapporto anche perché animata dallo splendido inseguimento di Guerini il quale però ha finito per rimanere vittima della sua stessa generosa condotta di gara . La competizione è stata pertanto appannaggio di un pilota dalle pretese limitate e sfruttanti la situazione creatasi con i ritiri di Guerini e Pedrali - Noy . Si tratta tuttavia d ' un buon corridore accorto e abile , il cremonese Sabatucci che ha avuto come avversari più duri da piegare il consocio Morosi , il napoletano Scalero ed altri ancora tra cui il francese Mayet . Gara giudiziosa quella del vincitore , malgrado ciò però si sono registrati dei discreti risultati tecnici , in primo piano il giro più veloce di Guerini ( km . 67,331 ) . Se appassionante , agli effetti di una affermazione dell ' industria e dei piloti nazionali , è stata la prova dei fuoribordo di classe « C » , entusiasmante addirittura è risultata la competizione di classe « A » , dove la Luchini ha gareggiato con generosità non certo inferiore a quella di Guerini ; peccato che la prova sia stata tanto bella quanto sfortunata giacché la gentile guidatrice è stata costretta a ritirarsi dopo aver guidato per parecchi giri . Sfortuna nera , « pegola » come dicono i triestini e lacrimuccie femminili perché si è dovuto dar via libera a quegli altri che potevano rincorrere quella chimera pur donna che è la « vittoria » e che a Venezia ha voluto donarsi solo ai cavalieri dell ' acqua . Il rito nuziale ( ! ) della categoria è stato celebrato per Carlo Toselli , un pilota che non si è peritato di superare ... anticavallerescamente ma in modo sportivissimo la signorina Lombardi che ha vendicato l ' amica Luchini facendo tirar il collo al vincitore e lasciandosi dietro la poppa molti altri uomini . Piccole vendette del debole sesso che conquista ormai tanto spavaldamente le poltrone sportive che un tempo eran riserbate solo agli uomini . In tutte le gare veneziane ( nella prima prova dei 12 litri la Rutherford ha corso con il compagno ) all ' infuori di una - sono state presenti le donne ; solo nei fuoribordo da corsa di classe « X » infatti non ci sono state signorine e la competizione ( che le gentili piloti siano come la famosa coda del diavolo ? ) è stata l ' unica ad andar via senza sussulti anche se Sestini ha tentato di soffiar forte nel fuoco con quei suoi 80 km . sul giro . La gara infatti l ' ha vinta comodamente Augusto Romani regolante senza molta difficoltà Scalero e Forni quando ormai gli « ossi » , tipo Casalini , Schiller , Segurini , erano stati liquidati per incidenti o bagni involontari . Gara piana insomma . « Ma se c ' eravamo noi ... » ha detto una signorina lasciandoci la conclusione . Sì , se c ' eran le donne sarebbero stati dolori perché son loro che hanno un diavolo per capello ( o per cappello ? ) e si buttan nella lotta peggio degli uomini anche se ora , mentre qualche ritardatario continua a girare in bacino col fuori bordo tonante , anche se ora ripetiamo una di loro è seduta sulle tribune , intenta a passarsi il rossetto sulle labbra arse dalla salsedine . Poco lungi , quel vecchietto brontolone che non legge mai i manifesti murali e che ama Venezia quieta è ritornato a sedersi sulla panchina della Riva dell ' Impero , proprio sotto alle tribune quasi vuote . Un colombo curioso è venuto forse a vedere se è finito quell ' inferno di motori che è durato due giorni e che non ha lasciato dormire un attimo l ' acqua del Bacino ; i compagni di questo ficcanaso hanno intanto ripreso i loro voli intorno all ' angelo del « campaniel » mentre le ragazze d ' ogni paese son tornate al Lido per arrostire quelle loro belle schiene al sole d ' Italia .
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... Ma occorreva anche un Duce magnifico che nella sua spregiudicatezza di italiano moderno volgesse l ' animo a qualcosa di eroico , ad un superamento gravido di avvenire , accettasse ogni alito di vita nuova , avesse tutto il coraggio della concreta attuazione dello stato organico e della nazione corporativa , tanto più meritevole in quanto la sua mentalità e la sua sensibilità in origine non furono sindacalistiche ma piuttosto blanquistiche e romantiche , ossia , nel senso estetico - dinamico , come solo la politica poteva essere rispettabile . Ma Benito Mussolini è insieme un uomo di azione impareggiabile ed un sensorio squisito , uno strumento di precisione delicatissimo , uno psicologo delle masse in - superato , dotato di un intuito geniale a divinare ed occorrendo a seguire ( che è forse maggiore virtù ) tutti gli atteggiamenti e tutta la passione del popolo italiano , e ad accogliere ogni dottrina feconda , il che costituisce proprio la qualità opposta alla mummificazione del dottrinario , il quale non può scostarsi dalla sua dottrina , che si fa apriorismo , domma infecondo , cecità ed incomprensione . Occorreva infine il giurista mistico e puro , un Rocco , mente giuridica di primo ordine , che travedesse di colpo la importanza di tutte codeste materie caotiche , di codesto amalgama ardente in fusione a fucinarlo in sostanza di diritto , a dargli corpo ed anima , forma di legge e di ordina - mento , e riducesse a comando ed a sistema quello che era ancora fiotto di idee , tendenza storica e rinascita di un pensiero politico originario nella stirpe . Tutto questo occorreva , e tralasciamo i particolari , perché il miracolo potesse compiersi , e lo stato corporativo italiano potesse sorgere , ricco di una sua vita autonoma , capace di un ' indefinita evoluzione di idee e di fatti sul terreno sperimentale delle formazioni concrete . Perché cadrebbe in grave errore chi supponesse che tutto fosse oramai definito e che l ' attuale sistema dovesse rimanere immobile , condannato ad un ’ autoammirazione infeconda . Il diritto nello stato è vita , è movimento , è specificazione , è divenire hegeliano che ha già trovato un suo assetto , che è sintesi , ma non come punto di arrivo , bensì come punto di partenza per le ulteriori evoluzioni tendenti a sintesi superiori e più vaste ...
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Della dispersione dell ’ esercito meridionale , dei modi come eseguita , e della guisa con che la intristirono quelli stessi che ne avrebbero dovuto lenire la crudescenza ne tratterò altra volta : che io non mi dimentico d ’ essere stato io stesso un garibaldino nella mia evangelica capacità , e non mi vergogno di avere appartenuto all ’ armata liberatrice dell ’ Italia meridionale , e di avere servito all ’ immenso Garibaldi ; e ciò per meritare i sorrisi ed i ciondoli dei novellamente arrivati . Mio tema presente è la mostruosa ingratitudine di che furono pagati i feriti dell ’ esercito meridionale . Dico dunque che i prodi dell ’ eroico Garibaldi battezzati sui campi nel sangue delle loro ferite , e consacrati in ospedali dai crismi del dolore e della infermità , alle mani del nuovo governo furono e sono trattati peggio che cani . E sì che ragion volea di carezzarli alla Beniamino . Imperocché se il Governo Farini e il Ministero Fanti non ne sentiano l ’ inclinazione da natura , la doveano almeno simular per politica : ché in questo caso l ’ essere inumani per calcolo era lo stesso che scapitarne il cento per uno . Quando si rifletta che all ’ esercito garibaldino soltanto si deve l ’ affrancamento delle due Sicilie , il loro voto per Vittorio Emmanuele , e l ’ annessione loro alle altre provincie d ’ Italia : la gratitudine italiana si cangia in dovere , quella dei nuovi signori in obbligo di giustizia e di coscienza . Sareste voi qui , se non era per Garibaldi ed i suoi ? Vi conveniva dunque essere loro grati , almeno per prudenza . Non ne avreste sanguinato al cuor di corame , intantoché vi sareste buscata riputazione non vostra di onesti . Ma voi avete preferito al plauso immeritato la svergognata rinomanza d ’ ingrati ; e di essere trombettati al mondo intiero per francamente e generosamente inumani . Di che io vi lodo , sbugiardeggiando così la vostra fama che sapete mentire , e provandovi a questo popolo di affetti meridionali , nell ’ eroico coraggio della crudeltà . Una volta che in massima fu determinato di finirla coll ’ esercito garibaldino , non fuvvi maniera di tristizia che si risparmiasse ai suoi malati , ai suoi feriti . Parlerò di due principali , né con altro scopo che fruttino ai loro autori l ’ infamia che le seconda . Conoscendosi in pratica che nulla tanto giova al pronto ristabilimento dei convalescenti , quanto il cangiar di locale , di aria , di trattamento , erasi fino da sotto il dittatore stabilito di formare a tant ’ uopo un adatto valetudinario : e si decretò la Conocchia , siccome il luogo più conveniente per ospitar tal fatta di pazienti . E dal dirlo al farlo , fu in questo caso un solo atto : ché in corto di giorni quella gesuitica spelonca , già predata e guasta da ’ suoi ruffianeschi loiolei , fu trasmutata in bellissimo ospizio per ricevere i convalescenti . E ripeto bellissimo ospizio , dacché niuno degli ospedali della metropoli avrebbe potuto competere col nuovo valetudinario a semplicità , mondezza , sufficienza e bontà di fornitura e di stoviglie . Qual ’ aria , qual vista , quale salute vi si goda , io nol dirò ai Napolitani , per non parere di portar nottole ad Atene . Or bene , quando il direttore di quel provvido ospizio con reiterate istanze dimandò al ministero i convalescenti dell ’ esercito meridionale , per restituirli a sanezza ; gli fu reiteratamente risposto , che i garibaldini non dovevano avere convalescenza , che nei casi più speciali la farebbero nei loro ospedali , che del resto dovevano il più presto che possibile sgomberare da Napoli . Ed ecco gli uomini che sono al comando di piazza , all ’ intendenza militare , al Ministero della guerra , alla luogotenenza per le fatiche , le infermità , le ferite dei garibaldini , che niegano a questi otto giorni di opportuna convalescenza , rubando ad essi , per quanto è da loro , l ’ aria , l ’ aria balsamica di questa Napoli che di loro egoismo ci vennero a contaminare ! Per tal crudele misura , molti si viddero forzati a rimpatriare con anche le aperte ferite , benché li aspettassero nel loro tragitto per alle patrie , il duro pancato di una terza classe , e la negazione di ogni cibo . Ed intanto la Conocchia che costò già allo Stato non poche migliaia per ridurla a ’ comodi , anzi pure alle delizie di valetudinario italiano , in oggi rimane al tutto oziosa ed inutile : nell ’ atto che cento e cento lingue dì e notte bestemmiano negli infetti ospedali il duro stato di quei che non più infermi non sono tuttavia sani ; maledicendo coi dialetti di venti italiche provincie alla barbara parsimonia dei vecchi e nuovi divoratori . E che ! Hanno dunque i Gesuiti ancora tanta pecunia in Napoli , che come già in novembre il senile comando della Guardia Nazionale presso la femminesca pro - dittatura poté conservare ai mascherati loioleschi la chiesa del Gesù Nuovo , ora lo squarquoio ispettorato degli ospedali militari possa presso la sconsigliata luogotenenza preservare agli erranti Tartuffi la loro piacevole casineggiatura della Conocchia ? Oh quando finirà mai questa tristissima razza di Gesuiti , e di gesuitanti ? Che accadde in seguito di questa bizzarria di crudeltà ? I feriti garibaldini dei differenti ospedali ( eccetto i pochi casi non rimovibili ) furono accalcati nelle sale dei Santi Apostoli , già piene a ribocco per rigurgito degli ammalati . Da ciò la condizione di questi bravi è divenuta delle più miserande . Si badi bene a questa verità ; che il locale dei Santi Apostoli è dei tanti il meno adattato per essere ospedal militare : e non fu tollerabile nell ’ autunno che per la bontà della stagione , e le gentili maniere e la caritatevole energia del suo nuovo comandante . Oggidì le quattro sale , ossia i quattro corridoi ove sono ammontichiati i feriti presentano un aspetto di tristizia che ti serra al cuore , perché umidi , perché freddi , perché mefitici , perché irrespirabili . È forse per piacere ai nuovi signori che colà entro tutto debba camminare alla peggio ? Il lerciume dei letti è cosa intolleranda . La mancanza di ventilazione ributta il visitatore che a quei canili volesse ministrare il sollievo o la consolazione . Il cibo mette colmo alle miserie di colà entro . Caduti i liberatori di Napoli sotto le cure di un nuovo capo medico , che sarà certamente delle antiche risme borboniche , il cibo dei feriti è stato pressocché livellato a quello dell ’ albergo dei poveri . So che si griderà alla esagerazione , so che chi cerca pretesti per iscusarsi dalla carità vorrà non credere al mio detto , so che il governo e ì suoi mirmidoni troveranno una colluvie di panegiristi per laudarne l ’ umanità a fior fiore di Borboniani e di carnefici : ma ciò nulla manco i fatti saranno pur sempre quali io qui li narro . Si è tolta anche ai più dilicati e necessitosi ( ne hanno in quell ’ ospedale alcuni compassionevolissimi casi ) la porzione di pollo ; per sostituirvi l ’ impossibile bue . Come , pollo ai garibaldini ? Pollo agli uomini che hanno procurato alle mense della luogotenenza , e del ministero le pernici e i fagiani , insaporandole delle cacciagioni e delle selvaggine le più prelibate ? Ohibò , ohibò ! Bue , bue , e sempre bue : anzi perché non ci prendano il verso , adusandosi così alle delizie di ospedale da non più volerlo abbandonare , il capo medico ha stimato prudente che il bue sia della peggior qualità , a tale da rassembrar piuttosto ad un ciarpame di ciabattino , anziché ad un boccone per uomini . E giacché per nove decimi quei garibaldini sono delle provincie settentrionali , ove si costuma più che altro il riso per minestra , la loro minestra sarà per borbonica prescrizione pasta , pasta , e sempre pasta . E se a modo di medicina a qualcuno si consentirà la minestra di riso : il cuoco la condisca a intingolo di cimici , che di meglio non meritano i garibaldini ! E questi sono fatti : né il comandante ci può rimediare , avendo in preciso i nuovi suoi ordini . Ma Garibaldi in sullo esular per Caprera , non lasciò forse un capo che facesse le veci di padre a questi infelici ? Dove è questo padre , che fa ? Io non lo cercherò certamente nell ’ autore dei nauseosi proclami che quando a quando deturpano i muri di Napoli , invitando i prodi dell ’ esercito meridionale all ’ ordine , alla quiete che ei neppur sognano disturbare . Queste puerili scempiaggini non mi rivelerebbero già il padre di gloriose reliquie , ma il lurido cicaraio che con lanternino in mano fruga gli angoli delle regie sale per pizzicarvi un cencio di ricamo , o un rimasuglio di croce ! Invece io lo vorrei trovare in questi pestilenti corridoi dei Santi Apostoli per veder da se stesso tanta miseria , tanta ingiustizia tanta perversità : e reclamare un termine a nome della gratitudine e della umanità . Quand ’ anche non fossero fratelli quei che tanto vi soffrono , quand ’ anche non fossero Italiani : il pensiero che è ad essi , ad essi , ad essi soltanto che il governo costituzionale di Vittorio Emmanuele va debitore della sua proclamazione e del suo installamento , dovrebbe più che bastare per ottenere loro alfine un qualche riguardo dalla gratitudine governativa .
CAMPAGNA PER IL FORZATO RISVEGLIO ( GIAN FALCO , 1906 )
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Confesso pubblicamente la mia decadenza senza scusarmene : da solitario creatore e distruttore di miti vo diventando propagandista e apostolo delle genti . Vado verso gli uomini . Salgo o scendo ? Non so né voglio sapere . Non posso disobbedire alla voce che mi spinge verso coloro che io disprezzai con gagliarde risa e turbai con parole oscure .. Sento - come un mazziniano degli antichi giorni - ch ' io posso avere una missione nel mio paese e che debbo far di tutto perché l ' Italia diventi meno sorda , meno cieca , meno vile . Sarò chiamato una volta di più Don Chisciotte . Ma da chi ? Dalla tribù dei Sancio Pancia . Le sorti d ' Italia son quelle del mondo Mazzini , Scritti , VII , 181 Il mio programma rispetto all ' Italia è tanto semplice che ai soliti molti sembrerà assurdo : Io voglio che alcune centinaia di giovani italiani perdano certe qualità e ne acquistino certe altre ... Il mio scopo è dunque ben preciso : non si tratta di un moto politico o religioso , ma puramente spirituale e interno ... Mi bastano pochi uomini che sappiano e sentano ciò ch ' io voglio . Col loro contagio essi cambieranno l ' aria morale di un paese , e il contagio di questo paese potrà cambiare il mondo . Nella cultura , come nella politica , i meno tirano i più . Basta volere con forza e agire con ostinazione e a tutto si arriva ... La mia è ... una campagna " morale " ( nel senso non kantiano della parola ) ma bisogna risolversi a usare per la propaganda " morale " anche quei mezzi che oggi si adoperano soltanto per le campagne elettorali e per la propaganda delle chiese e dei partiti ... Quelli che hanno compreso lo spirito di questa mia campagna vorranno conoscere subito quali sono i mutamenti spirituali ch ' io medito . Eccoli : Bisogna fare qualcosa d ' importante Far sentire prima di tutto che non val la pena di continuare la vita mediocre e abituale che conducono la maggior parte degli uomini ... Far sentire la necessità di fare qualcosa d ' importante perché la nostra vita abbia un senso e qualche bellezza ... Per noialtri giovani italiani del secolo XX quale può essere la cosa importante da compiere ? Un nuovo rinascimento ideale dell ' Italia . Far dell ' Italia un grande centro di cultura , e di alcuni italiani i generali di nuove conquiste dello spirito . Ridare alla Italia il primato intellettuale poiché non può riavere né quello politico né quello economico . Roma ha sempre avuto una missione universale e dominatrice . In lei sedettero l ' Imperatore e il Papa a dominare e organizzare il mondo . Oggi , a Roma , l ' Impero è rappresentato da un buon padre di famiglia , numismatico e automobilista , ed il Papato da un buon curato di campagna , ignorante ed esitante ... La terza Roma ideale deve nascere dalla nostra volontà e dalla nostra opera e se i miei compagni non cominciano col sentir fortemente questa necessità possono lasciarmi senz ' altro . Osate esser pazzi ! Abbiate del coraggio , dell ' audacia , della temerarietà e della pazzia ... L ' Italia è vile : da molti anni , subito dopo che ebbe rimessi insieme i suoi pezzi , si è data alla " politica del raccoglimento " . Che cosa abbia raccolto da questo raccoglimento non si vede bene , ma è chiaro che il popolo italiano s ' è dato alla umiltà , alla modestia , alla paura , alla rassegnazione con una buona volontà spaventosa ... In politica ci siamo fatti sconfiggere per timidezza ; negli affari abbiamo ottenuto il pareggio a forza di economie esagerate ; nella vita comune abbiamo un timore inverosimile del grandioso , del pazzamente ed assurdamente grandioso , e un rispetto beghinesco degli scopi misurati e degli ideali a breve scadenza . Ma bisogna che tutto ciò cambi e che l ' amore del rischio , della ventura , dello sbaraglio , della carica a fondo , dei sogni enormi e dei programmi eterni entri nell ' anima di una parte dei giovani d ' Italia . Solo a questo patto noi potremo fondare la nuova civiltà italica ; il secondo Rinascimento degli spiriti . Ogni rettorica deve morire Un ' altra qualità degli italiani ch ' io voglio fare sparire è l ' amore esagerato delle parole inutili ... La rettorica - cioè la non sincerità e lo sfoggio inutile - è sempre viva dappertutto . Confrontate un discorso o una lettera di un anglosassone con quella di un italiano e vedrete quante più parole più bugie ci sono in quel che scrive quest ' ultimo ... E ci fosse soltanto la rettorica delle immagini ! C ' è purtroppo , anche la rettorica dei concetti ed è , quasi sempre la filosofia . Ci sono di quelli che si divertono seriamente a combinare insieme delle frasi senza significato , ma ben congegnate e piene di parole grandi e grosse , col pretesto di risolvere problemi che non esistono ... Poche parole , precise , chiare , sincere e che dicano qualche cosa ; ecco ciò ch ' io tendo di ottenere da me e dagli altri . Scegliamo di essere semplici ed energici villani , invece che ipocriti e cascanti parolai . Cerchiamo i problemi terribili ! Noi conosciamo poco la nostra anima e non pensiamo abbastanza a noi stessi , non al me piccoletto che cerca l ' impiego o la moglie , ma al grande me che non è più di questa casa e di questa città , ma pensa e ripensa al mondo ed al suo significato , alla vita e al suo fine . Noi dobbiamo scoprire noi stessi e quando ci saremo scoperti potremo forse cambiare la nostra direzione . Per far ciò il coraggio , e un grande coraggio , è necessario . Scendendo in noi stessi ci troviamo dinanzi a problemi che possono farci inorridire più di un rettile o di un abisso . Guai a chi non ha forte il cuore contro le paure di se stesso ! Riflettendo a noi stessi e al nostro destino , siamo forzati a riflettere al mondo e al destino del mondo . Vi sono alcuni problemi ai quali gli uomini temono di accostarsi . Vi sono veramente dei morti ? Il mondo sarà annientato o qualche immaginabile forma di esistenza succederà alla nostra ? Potremo noi rifare il mondo oppure dobbiamo continuare ad essere degli animaletti obbedienti e rassegnati ? Questi problemi o non si pongono o si cerca di scordarli . Enigmi troppo grandi ? Domande troppo pazze ? Tentazioni troppo paurose ? A noi giovani Italiani liberati dalla viltà e innamorati dei " folli voli " , questi problemi non debbono far paura . Dobbiamo , anzi , trovarne ancora altri e suscitare nei nostri compagni di vita il bisogno di averli sempre dinanzi e di risolverli . Soltanto volgendo la mente verso di essi potremo temprare una nuova anima e preparare una nuova vita .
UN AMICO AUTOREVOLE ( Bianciardi Luciano , 1954 )
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Eravamo tutti contenti ed orgogliosi , quando Mino fu chiamato a Milano : ed in verità fa sempre piacere che per un lavoro importante , com ' era quello , avessero scelto proprio uno di noi , della provincia , la provincia che tante energie ha dato alla città , alla nazione , senza nulla ricevere o chiedere in cambio . Così , appunto , diceva Mino , ogni volta che la discussione ( e capitava spesso ) cadeva su questo punto . Poi ci dispiacque , perché il vuoto era incolmabile . Ora chi avrebbe ricevuto gli intellettuali , quelli di Firenze o di Roma , quando venivano per una conferenza , per esempio ? Chi ci avrebbe organizzato , in poche parole , la vita culturale ? Mino era stato un personaggio , in città , fin dagli anni del ginnasio ; al liceo addirittura riuscì a fondare una rivista , con un bel nome etrusco sulla copertina , che faceva un bell ' effetto . Una volta , ricordo , non avevo i soldi per comprare il numero due , della rivista . Andai alla redazione , che era in casa di un certo Bianchi , chiesi se me la prestavano , ma loro dissero che non avevano tempo da perdere con i ragazzi ( avevano tutti tre o quattro anni più di me ) e che me ne andassi . Mino , invece , il giorno dopo mi fermò e mi disse : « Scusa , per ieri sera , sai , e passa da me , verso le quattro . Vedremo se si può fare qualcosa » . Così tutti gli volevano bene , anche perché era serio , opportuno , attento a quel che diceva ; mai apriva bocca a caso . Il sindaco lo stimava , e si faceva scrivere da lui i manifesti di maggior impegno , quelli per la festa degli alberi , per esempio . Il federale anche , sebbene non fosse ignoto a nessuno l ' antifascismo dottrinario di Mino . « È un bravo ragazzo » , diceva il federale , « e poi , culturalmente , è un valore . Bisogna lasciarli un po ' stare questi intellettuali . » Così era ovvio che , morendo il vecchio prete bibliotecario , il posto , una volta laureato , toccava a lui ; ed anche qui Mino si distinse , le riviste specializzate gli chiedevano la collaborazione , ai congressi non mancava mai e prendeva ogni volta la parola , preciso , puntuale , breve . Ed intanto preparava il saggio . E poi partì per Milano . Ed era naturale : gente come lui non può restare qui , e poi lassù si sarebbe fatto una posizione , certamente . « Faglielo vedere , tu » , gli dicemmo alla stazione , « che gente nasce in provincia . » Ogni tanto vedo Mino , ed ormai son passati cinque o sei anni da quando se ne andò . Ogni volta lo trovo più pingue , stempiato , ma in fondo è sempre lo stesso . Lo incontro , di solito , negli atri degli alberghi dove si tengono conferenze culturali , dibattiti , convegni , premi letterari . Mi riconosce subito , e mi viene incontro , sorridente , con la mano tesa : « Ciao , caro » , mi dice sempre , « come va ? Cosa fai di bello ? E laggiù da voi cosa fate ? » . Io gli spiego tutto per filo e per segno , e lui mi sta ad ascoltare , assentendo col capo . E quando mi lascia mi stringe ancora la mano : « Ciao , caro , scusami ma ho da fare . Ci vediamo dopo . E scrivimi qualche volta » . Io gli scrivo , infatti , lunghe lettere dove gli racconto quel che succede in provincia , e gli chiedo consigli , per una iniziativa , o gli propongo di venire a fare qualche conferenza , su Graham Greene , per esempio , o su Moravia . E lui risponde sempre . Scusandosi perché è tanto occupato , ha da fare . Prepara il saggio . Di lui sento parlar bene da tutti : « È un giovane critico su cui possiamo contare . Prenderà il posto di Pancrazi » . L ' ho ritrovato quest ' estate in un albergo balneare , dove assegnavano un premio : era nella giuria . Mi venne incontro lui , anche questa volta , sorridente e con la mano tesa : « Ciao , caro , come va ? Tua moglie ? Avete bambini ? E cosa fate , laggiù da voi ? » . Io gli rispondevo puntualmente : sto bene , anche lei sta bene , sì ne abbiamo uno di cinque anni . E laggiù , si sa , la solita vita , la provincia ; almeno fosse tornato lui , qualche volta , a farci una bella conferenza su Moravia o su Graham Greene . « Eh , caro , cosa vuoi farci , gli impegni , il lavoro . Anzi , scusami , ho da fare , ci vediamo dopo » . Rimasi lì tre giorni , e lo vedevo sempre affaccendato per l ' atrio dell ' albergo , guardandosi attorno , sorridente . Prima di partire mi chiamò : era con Diego V . « Permetti , Diego » disse , « ti presento questo giovane , un bravo giovane , un certo ... » e dopo una breve pausa disse il mio nome . Mi fece anche un sacco di elogi , ed io un po ' , per la verità , mi vergognavo e tenevo gli occhi bassi . « È un bravo giovane , che vive in provincia , ha fatto molto bene , laggiù . » E continuava gli elogi . « Eh , caro Diego , noi spesso abbiamo il torto di ignorarlo , un grosso torto , ma in provincia si fanno tante cose belle , veramente » .
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La situazione natatoria italiana nei confronti internazionali è quale risulta dai nostri piazzamenti ai campionati europei di Londra : pressoché zero nelle prove sia di nuoto che di tuffi ; due risultati incoraggianti nella pallanuoto , quali il 5-3 ottenuto sulla squadra inglese e il 2-I su quella belga ; nonché il 3-4 conseguito nei confronti della squadra olandese . E ci siamo piazzati , al quinto posto , dinanzi alla Francia . Eppure questa situazione di inferiorità denunziata da cifre che parrebbero inoppugnabili non può né deve uniformarsi a rigore matematico . Essa , anzitutto , riflette uno stato di cose ormai sorpassato . I nostri rappresentanti invitati a Londra sono ancora l ' espressione d ' uno sport allo stato empirico , frazionario , discontinuo che come ovunque del resto caratterizza tutti gli inizi . Non sono questi gli elementi che possono avere assimilato e mai assimileranno la quintessenza della tecnica natatoria più perfezionata quale oggi , sotto l ' egida federale , da allenatori valenti si insegna nelle nostre piscine , ormai non più rare e sperdute come per il passato . Magnifici atleti alcuni , non possono più cancellare dai loro muscoli , dalla loro mentalità di sforzo e di lotta quei tali errori di meccanica natatoria che s ' innestarono sin dall ' inizio della carriera . A compiuto sviluppo fisico , a fissazione ormai inveterata di un dato automatismo di movimenti non è più possibile tornare indietro , e , cancellando memoria ed abitudini , ricominciare tutto da capo , riassorbendo in piena verginità di sensazioni e di cognizioni , i canoni della tecnica perfetta , le rifiniture dello stile impeccabile , superredditizio . Ciò non è nelle possibilità umane nel senso fisiologico . Annullarsi per entrare in un clima di perfezione ? Ciò può verificarsi nei campi dello spirito . Ma sul terreno della formazione scheletrica , dallo sviluppo e della plastica muscolare , della tecnicità inesorabile del movimento di traslazione in acqua dai riflessi d ' un immediatezza e d ' una delicatezza decisivi agli effetti della padronanza e della velocità nel liquido elemento , nessuna radicale trasformazione è possibile . Cosicché dai pur magnifici atleti che noi possediamo , ma non più giovanissimi e tanto meno neofiti al primo contatto con l ' acqua delle piscine , noi non possiamo attenderci né pretendere nulla , più di quello che finora hanno fatto . Coloro che finora ci hanno reso come massimo del loro rendimento tempi di 1'3 " sui cento metri stile libero , non scenderanno mai al disotto del già tanto agognato tra noi 1' netto ; e così , in relazione negli altri stili e sugli altri percorsi . Perché non mandare allora i nostri giovanissimi ? Perché siamo in processo di formazione . Sono frutti acerbi che attendono con le dovute cure alla loro maturazione . E faremo in tempo a presentare i nostri prodotti alla Olimpiade di Helsinski , cioè fra un anno e dieci mesi ? Qualcuno forse sì . Siamo ottimisti in proposito . Ci incoraggia a questo ottimismo , non eccessivo , ma neanche facile , il fatto che attraverso le organizzazioni della Gil e del Dopolavoro miriadi di giovanissimi , di ragazzi e di bambini dell ' uno e dell ' altro sesso , si dedicano al nuoto in tutti gli specchi d ' acqua possibili , e nelle piscine di cui il numero si va accrescendo dovunque . E tra i giovanissimi i progressi sono più che rapidi . Un insegnamento tecnico razionale , che eviti gli errori di un empirismo che ci ha rovinato magnifici elementi , esercitato a profitto di ragazzi digiuni sino a ieri di nuoto , ma dal fisico ben predisposto , può benissimo darci fra un paio di anni qualche elemento da Olimpiade . Anche se si tratterà di un sedicenne . Ed a proposito di giovanissimi campioni come alle volte ci parlano taluni risultati dell ' estero vogliamo rilevare che certi risultati apparentemente sbalorditivi quali si ottengono in Danimarca , in Germania , negli Stati Uniti sono invece il prodotto rigorosamente logico di questi fattori : 1 ) il grandissimo numero di praticanti le piscine ; 2 ) la giovanissima età della maggior parte di questi praticanti , dei quali non pochi , ad appena cinque o sei anni , già sfoggiano una perfezione ammirabile di movimenti ; 3 ) l ' insegnamento veramente razionale e scientifico di cui sono oggetto gli allievi . E , infine , l ' ambiente di entusiasmo e di passione in cui tutti questi « delfini » , maschi e femmine , si muovono , crescono e si abituano alle gare , educando , temperando ed affinando senso agonistico , e corazzando il loro sistema nervoso contro tutte le sorprese , di gara , di acqua e di ambiente . Da noi non è ancora così . Comincia adesso ad essere così . Ci troviamo in forte svantaggio di tempo , di quantità e di qualità . Ma è anche uno svantaggio che può recuperarsi rapidamente , secondo le ben conosciute doti di prontezza e di elasticità fisiologiche e psicologiche della razza . Già un esempio palmare in argomento lo abbiamo avuto negli stessi recenti campionati europei a Londra . Dove siamo regolarmente rimasti eliminati nelle prove di percorso a cui abbiamo partecipato ; e nelle prove di tuffi abbiamo conseguito soltanto un settimo posto , che , del resto , dato il valore dei concorrenti non è da disprezzarsi . Però , nella pallanuoto , anche se abbiamo dovuto registrare un pesante 9-0 inflittoci dall ' Ungheria maestra assoluta del giuoco abbiamo tuttavia conseguito tre risultati ( due vittorie ed una sconfitta già innanzi citate ) che denunziano non indifferenti possibilità nostre , allo stato latente è vero , ma che altro non chiedono che di essere raccolte , concentrate e fuse nel dovuto modello e strumento di battaglia . E tali onorevoli risultati non sono proprio l ' esponente di cognizioni tecniche e di abilità di manovra apprese negli allenamenti e nelle partite in casa e qualche volta rara volta fuori casa , ma lì per lì , sul posto , sul terreno stesso , o meglio sull ' acqua , della competizione di campionato . Sono andate male le prime uscite , ma ci si è ambientati e perfezionati subito , e si sono sfoggiati numeri e punteggi senza dubbio sorprendenti . C ' è da scommettere che se fosse dato di ricominciare da capo il torneo di pallanuoto , il « sette » azzurro giuocherebbe senz ' altro un ruolo di prim ' ordine . E allora se tanto si può ottenere in sede stessa di campionato , in un giuoco è vero dove oltre la velocità , hanno loro importanza anche il guizzo , l ' estro , l ' intelligenza agonistica e cioè qualità innate degli « azzurri » , qualche cosa di effettivamente buono si potrà anche ottenere in questi due anni di sempre più intensa e sempre meglio organizzata attività natatoria . Qualche cosa , si intende , rappresentata da qualche prodotto che ad Helsinski possa ottenere piazzamenti utili ai fini di un punteggio generale , eliminando il netto passivo che per noi il nuoto ha rappresentato nelle precedenti Olimpiadi . E - dato che l ' elemento femminile nel nuoto si è decisamente confermato più precoce di quello maschile - con particolare riferimento alle possibilità delle nostre ondine . Cui deve pur sorridere la eventualità di allori olimpionici vista la fortuna che essi hanno portato a tutte le ragazze vincitrici di Giuochi Olimpici ... Fortuna meritata e che poco ha di inferiore ai grandi premi che si possono conseguire nel regno dell ' arte , della scienza , tanto più che non sarà mai il nuoto , positivamente praticato , a togliere nulla alla cultura : con in più la prerogativa di aggiungere molto alla bellezza , al vigore fisico nonché alla capacità procreativa del sesso . Ma un altro argomento prettamente tecnico che strettamente interessa l ' intera questione del nuoto in Italia , come sport in genere e come titolo qualitativo delle prestazioni dei suoi praticanti e dei suoi campioni in particolare , un altro prezioso fattore di successo bisogna curare : quello della assidua , pur se in apparenza temeraria , partecipazione alle gare all ' estero , anche le più ardue , dove convengono i campioni della più eccelsa classe internazionale . È accaduto già per il canottaggio e per la scherma due anni or sono ne scrivemmo in proposito che si inviavano i nostri esponenti all ' estero solo dopo accurato calcolo di nostre probabilità di successo . L ' esito di questi calcoli troppo prudenziali in fatto di sport , fu che diradammo via via le nostre presenze fuori casa e presto ai successi , nonostante tutti i calcoli , seguirono le cosidette sorprese e le sconfitte . Bastò che cambiassimo sistema , perché dopo un certo periodo di difficoltà canottieri e schermidori azzurri tornassero a brillare dell ' antica luce . E certe competizioni internazionali furono inoltre affrontate con elementi giovanissimi , tratti da leve recentissime , dopo nemmeno due anni di insegnamento e di tirocinio ... Del resto è arciprovato che si apprende assai più in una lezione di tecnica e di combattimento sportivo ricevuta sul terreno in mezzo a grandi campioni che in anni di preparazione casalinga . Così deve essere nel nuoto . I nostri pallanuotisti hanno imparato più nelle loro giornate londinesi che in anni di carriera . Per i nostri nuotatori e tuffisti è stato certamente altrettanto . E se ormai e età e carriera a taluno di essi non consentiranno più miglioramenti a vista , consentiranno però spiegare molte cose ai loro compagni rimasti in Italia . Bisogna andarli a cercare certi confronti . Sono le lezioni più efficaci . E più se ne ricevono e più se ne farà tesoro . L ' elemento per trarne profitto non ci manca davvero . Ma classe e possibilità naturali resteranno pressoché inespresse se gli atleti non vengono lanciati nel più vivo della giostra . Del resto il pedaggio del noviziato tutti debbono pagarlo e nessuno può non riconoscere che il nostro nuoto , per l ' appunto , si trova in tale periodo . Ed infine le sconfitte sportive ( quando poi si sa che si sta lavorando seriamente per migliorare e proprio per questo si affrontano paragoni anche ardui per vedere ed imparare ) non compromettono nessuna reputazione . Ed un rilievo ancora , importantissimo : nel nuoto gli effetti dell ' emozione , dell ' incertezza nelle proprie risorse , dell ' ambiente diverso se non avverso , in connubio col freddo si sentono assai più che in altri sport , e per la necessaria assuefazione è condizione fondamentale essere degli assidui delle frigide e ardue piscine del nord Europa , dove per d ' appunto si tiene per ora accademia di eccellenza . In tempo più breve del supponibile , stile , rendimento , disinvoltura e temperamento dei nostri « tritoni » e delle nostre e ondine e si porteranno al livello necessario per battersi ad armi pari con maestri e dominatori di oggi .
VELE AZZURRE SU TUTTI I MARI ( BOSCOLO-ANZOLETTI A. , 1938 )
StampaPeriodica ,
Quando nei primi giorni del marzo scorso , durante le regate genovesi , ci vedemmo involata la bella « Coppa Italia » , pensammo e con noi tutti gli amatori dello sport velico se non fosse giunto il momento doloroso dell ' offuscamento della nostra vittoria olimpionica . Per noi non potevano infatti valere i successi ottenuti nella « Duca degli Abruzzi » , nella « Pozzani » , nella « Direzione R . Y . C . I . » e nelle altre competizioni che facendo corona alla nostra sconfitta segnarono altrettante affermazioni azzurre . Ma ecco che per ogni sconfitta lo sport italiano leva contro dieci vittorie e mentre son noti i provvedimenti presi dalla R.F.I.V. per poter tentare la riconquista materiale della « Coppa » involata , provvedimenti cui accenneremo più compiutamente altra volta , la nostra marina velica da diporto corre sulle acque d ' ogni paese per vendicar l ' insuccesso . Si potrà dire che le vittorie del « Miranda II » a Mentone , a Monaco , a Juan les Pins , a Cannes non possono valere il riscatto , ma ecco la serie di premi collezionati dal « Bona » nella riviera francese ed ancora i successi a ripetizione di Mario Perretti con la sua fragile stella « O sole mio II » , tutti allori strappati in acque straniere e che possono in un qualche modo , se non proprio completamente , dolcificare il molto amaro trangugiato dopo le regate genovesi del marzo ultimo . Quello che fa più piacere tuttavia è il constatare come i nostri velisti , lungi dall ' abbattersi per la sconfitta subita nella importantissima competizione , sono stati in questi ultimi tempi d ' una attività addirittura eccezionale . Dal napoletano alla riviera Ligure , al golfo veneto - giuliano è stato tutto un continuo veleggiare , un continuo succedersi di regate che hanno animato senza posa gli specchi d ' acqua d ' ogni regione . A Chioggia poi s ' è corsa una bella interessantissima regata che ha raccolto - suddivise in tre distinte categorie di bragozzi , bragozzetti e battelli a pizzo qualcosa come duecento barche da pesca che han finito la loro gara nel veneziano bacino San Marco parato a festa e vivo di luminarie . Ma a noi oltre che rilevare l ' attività della nostra marina interessa molto rievocare quelle che sono state le affermazioni maggiori delle vele azzurre che contano oggi fra mezzo a loro il « campione europeo delle stelle » . Straulino infatti , l ' abilissimo tenente di vascello Agostino Straulino dello Sport Velico della Regia Marina , è riuscito - con la sua imbarcazione di completa costruzione italiana a conquistare il titolo di « campione europeo delle stelle S . I . » . Il titolo , che fu già nostro per merito di Federico Giannini ( 1934 ) e Guido Postiglione ( 1935 ) , ritorna ora a noi dopo che la Germania lo ha posseduto per due anni consecutivi grazie alle prodezze di Hütschler prima e Bischoff poi . La vittoria è tanto più significativa in quanto nella specialità essa rimette in testa la nostra marina che si è aggiudicata il titolo in tutto tre volte contro due della Germania ed una ciascuna della Francia e della Spagna . Che Straulino andasse forte del resto lo si sapeva anche fuori d ' Italia giacché nei primi giorni di luglio , durante le regate di Hankow , con il suo « Vega II » era riuscito a strappare una significativa vittoria classificandosi nelle quattro prove rispettivamente terzo , primo e settimo e primo ancora risultando perciò vincitore netto davanti alle più veloci imbarcazioni tedesche e norvegesi tra le quali ultime era il « Norna » del principe Olav . Il successo di Kiel , venuto a breve distanza dall ' alloro di Hankow , ha riconfermato in pieno perciò la indiscussa superiorità dell ' italiano su tutti i piloti europei in quanto al raduno tedesco erano presenti ben 18 barche rappresentanti sei nazioni . Avendo a manovratore il sottotenente di vascello Flaminio Micheli , il « Polluce » guidato da Straulino ha iniziato quietamente con un terzo posto nella prima regata dietro all ' olandese Maas ed al francese De Kerviller e precedendo l ' altro pilota italiano Salata . Nella seconda prova , però , le qualità dei nostri piloti sono subito rifulse con un secondo di Salata ed un terzo di Straulino , classifiche portanti in testa i nostri due rappresentanti alla pari col francese De Kerviller e del tedesco Hütschler , già campione europeo e vincitore della seconda prova . Sfavorevole agli azzurri è stata invece la terza prova , con un settimo posto di Straulino ed un ottavo di Salata , malgrado essa permettesse ad un altro italiano Fago di mettersi in luce piazzandosi al terzo posto . Dopo questa prova la classifica generale portava i nostri due maggiori velisti rispettivamente dietro all ' olandese Maas che guidava con appena un punto di distacco . La ripresa piena è venuta però nella quarta prova durante la quale Straulino con un secondo posto e Salata con un quarto avevano la possibilità di passare a guidare la classifica generale . Il successo italiano era pertanto ormai delineato e con l ' ultima prova Straulino , piazzatosi al terzo posto , concludeva vittoriosamente il campionato europeo . Vittoria netta che non ammette discussioni e che da sola vale a ripagarci delle amarezze primaverili anche perché il successo di Straulino è stato completato da un significativo terzo posto di Salata . Tra i nostri due rappresentanti è riuscito ad incunearsi infatti solo l ' olandese Maas mentre i tedeschi , già dominatori incontrastati , hanno dovuto accontentarsi di dividere il terzo posto di Hütschler con il nostro Salata piazzatosi dietro ai due Weiss . È questa la vittoria della volontà , ma è anche la vittoria della scuola giacché la nostra è stata una superiorità non certo individuale ma una superiorità di indirizzo non fosse altro anche almeno per il fatto che pure nella disputa della cc IV Coppa Internazionale delle marine da guerra » , ove era in palio tra undici nazioni il « Premio Hindemburg » offerto da Hitler , la nostra vela anche non vincendo si è affermata in modo davvero brillante . La barca italiana infatti , con a bordo la coppia Salata - Maggi , dopo essersi piazzata tre volte al secondo posto , una volta al quinto ed una al primo , ha finito per risultare seconda dietro alla Germania e precedendo nell ' ordine : Inghilterra , Francia , Olanda , Svezia e barche di altre cinque marine . Sono queste le affermazioni dei nostri velisti , affermazioni colte contro avversari d ' ogni paese e correndo sulle acque poco conosciute di altre marine , vittorie che hanno quindi il crisma della volontà tutta fascista che anima ormai compiutamente tutti gli atleti italiani . Ed è per questa certezza che in noi la riconquista della « Coppa Italia » è più di una speranza , per voi piloti azzurri l ' imperativo dev ' esser categorico perché accanto alle affermazioni più luminose si realizzi la grande riconquista .