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DONNE IN DIVISA ( FABBIANINI ITALIA , 1940 )
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Vi sono ancora delle signore le quali si presentano nelle cerimonie fasciste facendo delle esposizioni personali di sgargianti vestiti e capricciosi cappellini con penne lunghe magari mezzo metro , e poi nascondono sotto la volpe argentata il distintivo fascista . Questo ho dovuto notare più volte in dette cerimonie , fra le massaie rurali , dignitose e corrette , col loro fazzoletto allacciato al collo . Ebbene , noi massaie rurali , noi fasciste , non permettiamo che dove si esige serietà , semplicità , cameratismo , si ostenti una inopportuna distinzione di categoria sociale come per dire : " Lo vedi quanto sono elegante ? " Meno goffaggini e più solidarietà . E la divisa fascista appena è possibile . Nelle cerimonie è l ' unica moda che ci piace .
BASE ORO O BASE FIGLI? ( MARTIN PIETRO , 1940 )
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Tutti i giornali hanno minutamente diffuso con foto o descrizioni il gesto del Duce che , fermo a un passaggio a livello , guarda con mite compiacenza la famiglia del cantoniere , ricca di ben nove figliuoletti e la regala d ' un segno tangibile della sua generosità . Il gesto inquadra la sagoma d ' un grande Condottiero , d ' un grandissimo Uomo di Stato . Il Duce che si dispone , come nel sullodato episodio , a ispezionare un imponente ammassamento di armati , non ritiene stridere la ferrea visione con il sorriso dell ' infanzia . Fondamentale ragione di questa guerra è lo spazio vitale . Da questa ragione deve scaturire anche la misura della ricchezza . Altri discutano sulla base - oro o sulla base - lavoro : siccome per il lavoro occorrono braccia , è evidente che la vera misura della ricchezza sia il numero dei figli : figli robusti , figli sani , figli praticamente religiosi . La terra si conceda sulla base degli elementi che se ne devono servire , l ' officina sulla base dei figli e delle donne feconde che ne devono ritrarre i mezzi di vita . Le Nazioni che non vogliono essere feconde non hanno diritto a ricchezze , perché non possono nemmeno misurare le ricchezze . Chi ha ricondotto l ' umanità a tali semplicissime concezioni è il Duce con il movimento fascista , è il Fiihrer con la sua lotta contro i crocifissori di Cristo , è Franco che libera la sua Patria insanguinata da un ' orda di farisei . Su queste tre Nazioni , con la loro particolare fisionomia religioso - politico - amministrativa , si impernia il divenire dell ' Europa e del mondo . A loro spetta travolgere nel fango il dio - oro realizzando il governo più perfetto che la storia registri .
LA GUERRA COME STRUMENTO DI RINNOVAZIONE DELLE GERARCHIE FRA I POPOLI ( ALFASSIO GRIMALDI DI BELLINO UGOBERTO , 1940 )
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Per il Fascismo la guerra sarà , nel mondo , finché vivrà il male , e questo è parte essenziale della natura umana , tanto rilevante , dato che esiste , quanto il bene , ed altrettanto indispensabile come momento dialettico dello spirito . Soltanto chi crede nella instaurazione sulla terra della Città di Dio , può postulare teleologicamente la pace perpetua come sistemazione definitiva del genere umano . La guerra è dunque lo strumento formativo e riformativo delle gerarchie storiche . Tale formulazione è però accettabile solo se si postula la validità di una gerarchia tra i popoli . È in questo punto preciso che , nell ' ambito della dottrina fascista , il fattore guerra si incontra con un altro fattore ugualmente importante : il razzismo . Secondo la nuova concezione del mondo che il razzismo porta con sé , concezione che per la sua necessaria esplorazione nel tempo si addentra anche nella storia antica e nella preistoria , l ' umanità , il genere umano concepito come " genus , " con caratteri di omogeneità , è una astratta finzione . Contro il mito egualitaristico e livellatore portato dalla cultura enciclopedica il razzismo afferma , quale dato originario , la diseguaglianza , la differenziazione che trova l ' espressione sua più tangibile nella varietà delle razze e dei popoli . ... La disuguaglianza dei sangui e dei popoli presuppone la necessità di una gerarchia , e l ' inevitabile sviluppo ascensionale o volto alla decadenza di ogni singolo popolo presuppone per la gerarchia la necessità di rinnovarsi .
'SUA ECCELLENZA' ( ALBANELLO ETTORE , 1940 )
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In diciassette anni , il regime fascista ha spazzato molti rimasugli di vita borghese , presuntuosi capitelli di debolezza e di elasticità . Va sparendo il " lei , " sgradita espressione di epoche servili ed il vocabolario della Rivoluzione non perderà nulla mandando in pensione una etichetta che sa troppo di terza persona , ultimo relitto di tempi che furono : " Sua Eccellenza . " Gli uomini chiamati dal Duce ai più alti posti di comando sono l ' aristocrazia di una vigilia eroica temprata da tre guerre vittoriose che non sente il bisogno di tale appellativo . Può benissimo stare unito ai luminari democratici , figure panciute o chilometriche col tubo di stufa , ma non è indispensabile agli energici esecutori degli ordini mussoliniani . E come , senza rimpianto , se n ' è andato " l ' onorevole , " può benissimo eliminarsi " l ' eccellenza " di giustiana memoria . Dire : Tal dei Tali , Ministro del tale dicastero , Prefetto della tal ' altra provincia è sufficiente ai gerarchi del Fascismo che sanno andare verso il popolo anche senza il " S . E . "
FERRO E FUOCO ( - , 1940 )
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Senza dubbio uno sbarco in territorio nemico è sempre un ' operazione difficile ; e può darsi che sia difficilissima in Inghilterra ; ma non è impossibile . Che cosa lo rese impossibile dal giorno in cui fu disfatta l ' Invincibile Arrnada fino alla guerra mondiale ? Il fatto che l ' Inghilterra tenne sempre il dominio del mare . Per invadere l ' Inghilterra bisognava battere la flotta inglese ; e la flotta inglese fu per tre secoli e mezzo invincibile . Che cosa lo rende possibile oggi ? Il fatto che la flotta inglese non riesce più a tenere il mare in prossimità di coste nemiche . La minaccia terribile dell ' arma aerea ha reso per essa inabitabile proprio quel mare che fu per secoli il suo immediato dominio , proprio quel mare in cui si deve decidere la sorte dell ' Inghilterra . Se si vuole , si può ancora dire che essa domina i mari , nel senso che non esiste , oggi , altra flotta che possa tenere testa ad essa . Ma è una strana dominatrice , codesta flotta , che è condannata a starsene rintanata nei suoi rifugi , sotto pena di subire perdite spaventose appena tenti di uscirne . Subito dopo l ' avvento al potere del nazionalsocialismo , la Germania cominciò a ricostruire la sua aviazione . Due anni fa , all ' epoca di Monaco , si seppe che aveva raggiunto una schiacciante superiorità aerea sulle due Potenze occidentali messe insieme . Ciò non ostante , mai il pubblico inglese . Oggi le demo - plutocrazie biascicano prosternate ai piedi dell ' altare della " forza " le più untuose preghiere , ripugnanti ed inutili . Gli Stati totalitari invece battono col martello della " violenza " sulla incudine della gloria . Là una eterea speranza di difendere con accanimento ciò che si vuoi conservare e non si vuoi perdere : qui un ' incrollabile fede di combattere con ardore e baldanza contro chi è indegno di additare la strada ai popoli . Là l ' estrema illusione che la civiltà sia " una " ed infinitamente progressiva ; qui l ' inconcussa fiducia che il mondo è lo sfacelo di una civiltà sotto i colpi messianici di una nuova . Là , in conclusione , l ' impeto dominato dalla intelligenza che diviene spesso brutalità senza intelligenza : qui l ' impeto violento che è intelligenza . L ' esito della guerra che infiamma ora il mondo non è per noi dubbio . Giunti a quello che i fisici chiama - no il punto morto , non si poteva troppo a lungo procrastinare la soluzione che s ' imponeva in termini perentori , soluzione raggiungibile con " lo spintone della violenza " e che ha questo nome : vittoria degli Stati totalitari ...
CLASSICISMO PITTORICO ( DE_CHIRICO GIORGIO , 1920 )
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Quando si dice pittura greca si pensa subito a certe forme asciutte e fredde , a certe apparizioni piatte e " fantasmiche " , ed allo stile geroglifico che orna le patere e i vasi . Noi non possiamo conoscere bene tale pittura . Né possiamo sapere con esattezza quali furono i diversi suoi aspetti secondo i secoli ne ' quali fiorì , conoscere bene il suo primitivismo e la sua decadenza . Possiamo tuttavia intuirne il demone osservando gli affreschi di Pompei , quei pochi frammenti di pitture murali che si conservano a Roma , e poi anche i disegni e le pitture dei vasi greci di cui fortunatamente si conserva gran copia nei musei d ' Europa . Il demone della pittura greca è anzitutto demone lineare ; egli si rivela ancora nella pittura italiana del quattrocento e poi fa qualche rara apparizione in tutte l ' epoche e in diversi paesi . Anche in questi ultimi tempi potremmo osservare alcune rapide apparizioni di esso . Poiché , dopo i tempi durante i quali il demone lineare influì maggiormente sull ' arte degli uomini , seguirono epoche di decadenza più o meno grande e di più o meno grande confusione , dobbiamo conchiudere che pure il demone del classicismo è demone lineare , di " segno " o di " stile " . Nella pittura greca è dalla linea e dal segno che si rivela l ' emozione d ' un che d ' inspiegabile che va dritto alla meta , oppure si spezza per via , tracciando nei punti fatalmente prefissi , gli angoli necessari e le necessarie curve . Pertanto possiamo dire che come Ingres e i quattrocentisti italiani , così i pittori della Grecia antica vedevano solo nel disegno il fondo d ' ogni grande arte . In questa specie di misticismo della linea , che caratterizza un ' arte veramente classica , si può scorgere l ' avversione per l ' insieme delle masse inutili , per la soda polposità , estranea a ogni sottigliezza spirituale , e la tendenza a ridursi solo all ' alfabeto religioso dei segni che formano il contorno d ' una figura , o d ' un oggetto . Il profilo d ' un piede , tracciato da Douris o da Botticelli , non è il profilo d ' un piede come lo possiamo vedere nella natura ; è lo spettro d ' un piede ; è la parte demoniaca di quest ' arto che l ' artista classico ci rivela , segnandola per l ' eternità sulla terracotta d ' un vaso , sulla superficie d ' una parete , o sulla tavola ingessata . Diremmo quasi che ogni aspetto della natura , ingannevolmente cangiante e passeggero , possiede , riguardo al mondo delle cose eterne , il suo particolare segno o simbolo , ed è appunto tale segno o simbolo , o perlomeno , parte d ' esso , che l ' artista classico scopre . Meravigliosamente sentirono i greci la magia della linea , Nel paradiso dell ' arte il loro spirito chiedeva alla linea perfettamente diritta o dolcemente curva , o ancora rivolta esattamente a spirale come il ricciolo d ' una dea , quell ' ineffabile frescura ch ' è refrigerio dolcissimo alle torride ventate ond ' è riscaldata questa vita faticosa e macchiata dal peccato . Non si preoccupavano d ' altro ; non in altre forme cercavano gioia e ristoro . Perciò il pittore greco attribuiva importanza alla finezza del suo pennello , che per lui assumeva il valore d ' uno strumento magico . Avere il pennello più perfetto era per l ' artista greco la somma felicità . Lo amava e lo curava , come il guerriero amava e curava la sua spada ; era il suo stile , il suo arco di Filottete . Fatti con piume di beccaccia attaccate a una lunga cannuccia , oppure con un solo crine di seta , i pennelli dei pittori greci esigevano un ' abilità particolare per essere maneggiati , ma permettevano altresì di tracciare linee finissime e aventi per tutta la loro lunghezza uguale spessore . Tali linee sono per l ' occhio del riguardante gioia e sorpresa . Ciò dunque che caratterizza ogni classicismo pittorico , è la sottigliezza e la purezza della sensazione lineare , è l ' assenza completa d ' ogni aspetto del gigantesco e del voluminoso . Si giunge così a una misteriosa interpretazione della natura , che pigliando come prima e ultima lettera del suo alfabeto quella forma enigmatica e simbolica ch ' è l ' uomo , sviluppa e moltiplica all ' infinito gli aspetti di tale forma . In tal guisa trovansi gli uomini allo stesso livello degli dei , e viceversa . Le statue stanno su piedistalli bassi ; Hermes stanco , ; poggiato sull ' anca , insegna la grazia della curva e della linea spezzata . Questi strani e commoventi aspetti del classicismo greco li , vediamo anche nella architettura . I templi dedicati a Pallade vergine o a Giove Olimpico , stanno al livello dei mortali . Sotto le loro colonne non si ha mai l ' impressione del mostruoso , dell ' inafferrabile e dell ' infinito , come accade presso altri popoli meno astuti e in altre epoche più confuse ; ad esempio : nell ' arte egizia e nella gotica . Il tempio greco è a portata di mano ; sembra che lo si possa pigliare e portar via , come un giocattolo posato sopra un tavolo . Senso mirabile che doveva riapparire tanti secoli dopo nell ' architettura toscana . A questo si pensa , a Firenze , guardando il Battistero e il Duomo col suo campanile . E ripetiamo ancora essere il demone del classicismo demone di segno e di linea . Diceva Federico Nietzsche che la potenza intellettiva di un uomo si misura dalla dose di spirito ( ironia ) ch ' egli può usare . Parimenti possiamo dire che la potenza classica d ' un pittore si misura dall ' intelligenza e dalla commozione della sua linea . Vi sono emozioni primigenie che non si possono smarrire senza correre il grave rischio di uscire da ogni via di classicismo . Così l ' emozione del troglodita che traccia sulle pareti della caverna il profilo del bisonte , è classica , come classica è l ' emozione d ' un Douris , d ' un Apelle o d ' un Polignoto , e più vicino a noi quella d ' un Botticelli o d ' un Ghirlandaio , d ' un Holbein e d ' un Dürer . Per un fenomeno strano il demone lineare del classicismo ellenico riapparve nell ' opera dei nostri grandi quattrocentisti . Questi infatti rivissero le medesime emozioni di linea e di segno che i . Greci . Giotto che traccia il circolo perfetto , Cimabue che traccia la retta perfetta , Apelle e Protogene che , simili a due atleti . nello stadio , vanno gareggiando né loro affreschi e ne ' loro quadri a chi traccerà la linea più perfetta e più sostenuta , Holbein , che eseguisce il semplice disegno lineare d ' una testa , e fiducioso in quel disegno come un navigatore nella sua bussola , elabora in base ad esso pitture perfette , senza più riguardare la natura , più che aneddoti e leggende di discutibile verità storica , più che luoghi comuni , sono simboli della commozione spirituale d ' un artista e d ' un periodo d ' arte . L ' uomo veramente grande non si perde mai nell ' inutilità . Tra la massa di forme e volumi che ingombrano il nostro pianeta , egli fa una scelta minuziosa e un ' accurata selezione . Riguardando con occhio di classica astuzia alla passata arte italiana , dove poseremo noi lo sguardo ? Già sappiamo che tutti i panneggiamenti e i gonfaloni sbattuti dal vento e le nubi e le stoffe straripanti dell ' arte veneziana , che tutto quel rigoglio non farà mai passare sul nostro spirito l ' alito d ' astuzia e di profonda finezza che sanno darci certe curve e certi geroglifici contorni screzianti la veste della donna che regge il drappo nella Nascita di Venere di Sandro Botticelli . Più che un problema d ' aggiunta , il fatto del classicismo è un problema di sfrondatura e potatura . Ridurre il fenomeno , la prima apparizione , al suo scheletro , al suo segno , al simbolo della sua inspiegabile esistenza . Se un pittore greco o uno italiano del quattrocento avesse potuto avere tra le mani una pittura d ' un ' epoca decadente in cui è svanito ogni senso di segno e di linea , ogni sottigliezza d ' emozione artistica , col compito di correggerla e classicizzarla , la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato di pulire , chiarificare , sopprimere masse e forme inutili , per rendere appariscente il contorno dello spettro . L ' ultimo grande italiano nel quale visse il classicismo con tutti i suoi segni e i suoi misteriosi simboli è stato Michelangelo . Non per nulla è chiamato " demoniaco " , solo che in coloro che gli conferirono tale appellativo vi fu errore profondo e profondo malinteso . Demoniaco sì , ma in " altro senso " . Ciò si vede più che nei suoi affreschi e tavole , nei disegni , alcuni dei quali giungono a una profondità e sottigliezza di segno cui solo poteva giungere un greco nato nell ' ombra del Partenone . Gli uomini distratti , miopi e arruffoni non scorsero questo sottile fenomeno ; impressionati della mole dei suoi affreschi e di alcune sue sculture , come il Mosè e il Davide , lo chiamarono " il titanico " , mentre altri , ancor meno furbi , ( esteti d ' origine nordica ) vollero scoprire il Michelangelo dolorante , che rivela l ' affanno della vita , il dilemma dell ' esistenza ecc . Nessuno pensò al vero Michelangelo , al Michelangelo " anacreontico " . Raffaello , spirito spaventosamente assimilatore , intuì anch ' egli il classicismo e il mistero della linea . Meno di Michelangelo , però , che infatti ove egli è più demoniacamente classico è nelle prime opere , in quelle del periodo peruginesco ; verso la fine della sua brava esistenza sembra avere smarrito tale senso . Le ultime sue pitture preludiano già a quel crepuscolo che doveva poi scendere sull ' arte e che perdura ancora . Ma il demone del classicismo non è sparito . Ancor oggi , nella grande confusione dell ' arte contemporanea , appare qua e là . Vorremmo citare dei nomi , a rischio di sembrare paradossali . Vorremmo dire che un barlume di classicismo si può vedere perfino in certi disegni di Gaetano Previati . Perfino in Segantini che , malgrado la sua pittura mancata , la sua natura ibrida e la sua mentalità d ' alpinista , in alcuni ultimi disegni , in certe figure di donna , volanti nella notte dei cieli , fu oscuratamente tentato dal dèmone del classicismo . E frugando ancora se ne potrebbe trovare altri , tanto nel nostro che negli altri paesi . Ma trattasi sempre di apparizioni talmente fugaci e confuse che non mette conto di parlarne . Una forte corrente di misticismo è indispensabile alla formazione d ' artisti classici . I pittori greci e i grandi artisti italiani l ' ebbero dalla religione . Non dimentichiamo che i " misteri " fiorivano ai tempi di Polignoto e non saranno stati estranei all ' essenza del suo disegno severo e colmo d ' emozione , a quell ' ethos che avvolgeva le sue figure , a quella idealità tanto elogiata da Aristotile . Oggi noi speriamo d ' essere ancora abbastanza mistici per una rinascita del classicismo . Al nostro misticismo hanno contribuito fattori diversi , ma non importa . Troppo abbiamo aspettato , troppa scontentezza , oscurità e confusione hanno coperto il mondo , premendo con particolare insistenza sull ' Italia . Ma ecco che , in compenso , sulla nostra terra , prima ancora che su altre , il demone del classicismo torna a tentare gli uomini , ad adescarli con la promessa di nuovi segni e di scheletri più perfetti . Noi , senza scompiglio né orgasmo , seguiremo il richiamo , insistendo nell ' opera con sempre maggior chiaroveggenza e amore .
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Il proclama di Hitler e la dichiarazione di guerra dell ' Asse alla Russia fanno cessare un ' incognita e precisano una volta di più il carattere della nostra guerra ... Cadrà , così , il velo dietro cui il bolscevismo ha vivacchiato sinora , e come regime e come complesso dirigente , e l ' Europa saprà tutte le verità sul preteso comunismo moscovita , sulle sue discordie intestine , sui suoi rapporti col giudaismo e con le plutocrazie , sui suoi misfatti e sulle sue vergogne , interne e internazionali . Inoltre , questa guerra alla Russia , che dovrebbe veramente e più propriamente chiamarsi guerra al bolscevismo , perché il popolo russo ci entra fino a un certo punto , precisa e chiarisce una volta di più il carattere e le ragioni ideali della grande battaglia dell ' Asse . Il Fascismo e il Nazionalsocialismo sono due Rivoluzioni del secolo ventesimo , che rappresentano il superamento delle vecchie concezioni politiche e sociali create dalla rivoluzione del 1789 : a queste concezioni il bolscevismo si era invece fermato , limitandosi ad esasperarle , portando la lotta di classe al valor bianco dell ' odio e dello sterminio , mentre nel campo dei rapporti con gli altri popoli , era rimasto fisso al vecchio programma marxista dell ' internazionale , con qualche leggera variante provocata dai piccoli scismi interni , più per gelosia di uomini che per contrasto effettivo di idee . Era e costituiva , cioè , né più né meno che il rovescio della medaglia sul cui diritto stanno impresse le formule del capitalismo borghese : non una rivoluzione nuova ma una degenerazione dell ' antica . Oggi la guerra dell ' Asse acquista nuovo e più profondo carattere di guerra rivoluzionaria per l ' ordine nuovo , fra i popoli e nei popoli : non è più e soltanto guerra antiplutocratica , è anche guerra antibolscevica : guerra , cioè contro entrambi i poli della falsa civiltà delle democrazie , guerra totalitaria per la fondazione di una civiltà nuova che del passato riconsacri i valori reali e accanto ad essi affermi i nuovi principi . La lotta è senza quartiere . L ' idra democratica , con la plutocrazia e il bolscevismo , ne riporterà schiacciate entrambe le teste .
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Al carattere umano e all ' aspetto morale dell ' istintiva ed antica repulsione italiana e fascista di fronte al livellamento assurdo e inumano del comunismo si aggiungono e si sommano l ' aspetto sociale ed il movente rivoluzionario del nostro antibolscevismo . Anche questi caratteri erano insiti dalle origini nel movimento fascista e lo facevano tale da non potere essere confuso con altri movimenti antibolscevici ; tuttavia essi dovevano farsi sempre più manifesti e divenire senz ' altro prevalenti solo in questi ultimi anni , quando più acuto e vivo si rivela in Europa e nel mondo il conflitto tra le rivoluzioni di ispirazione fascista la nostra e la germanica sopra tutte e la reazione plutocratica coperta dall ' etichetta democratica . Il Fascismo e per esso il suo Duce avvertiva e denunciava in modo esplicito non soltanto l ' intima solidarietà tra bolscevismo e plutocrazia , ma anche la sostanziale identità tra due aspetti d ' una medesima crisi , la crisi della società capitalistica . La lotta intrapresa sul fronte dell ' Est contro il regime inumano dei Sovieti discende dallo stesso presupposto rivoluzionario , dalla stessa direttiva che ha portato alla lotta tra le forze della plutocrazia internazionale e le forze , associate , del Fascismo e del Nazismo . Tanto l ' individuo astratto ed il supercapitalismo privato della formula liberale - democratica quanto la rivoluzione mondiale e lo Stato capitalista della formula socialcomunista hanno condotto e conducono ad un eguale asservimento dell ' uomo , ad un ' eguale supremazia opaca e grigia dell ' economia e della ricchezza sopra la dignità morale e sociale dell ' uomo . Contro questa servitù , contro questa supremazia il Fascismo ha condotto e conduce dalle origini la sua lotta .
POLIZIA RIVOLUZIONARIA ( MARCA , 1926 )
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Molti reclamano , a gran voce , l ' istituzione di un nuovo Ministero : quello della Polizia Politica . Dopo l ' attentato al nostro Duce , le richieste si fanno più vivaci , più insistenti . Altri chiedono , semplicemente , la separazione della polizia dall ' altra : quella normale per intendersi . Francamente la polizia ha oggi un compito molto grave , molto arduo da assolvere : salvaguardare l ' Uomo Formidabile che ogni Nazione ci invidia , e che nella rinnovata grandezza della Patria rappresenta la Patria stessa . La storia , grande maestra della vita , si ripete sempre . Ogni rivoluzione ha avuto i suoi emigrati . La Grande Rivoluzione francese ebbe : gli Emigrati di Coblenza ; la Rivoluzione russa : Judenic , Kolciak , Wrangel , Denikin . La Rivoluzione Fascista ... Inutile ripetere i nomi dei fuorusciti , sono sulla bocca di tutti , e ognuno di noi li disprezza , specialmente coloro che beneficiati dalla magnanima generosità del Presidente , giurarono di essergli amici fedeli e devoti e lo tradirono vilmente , bassamente , senza attenuanti di sorta . Valorosi fuorusciti , è facile cosa inviare degli allucinati , degli esaltati , dei pazzi , a colpire il Capo del Governo , standosene tranquillamente indisturbati nel comodo quartiere generale di Parigi . Lo sappiamo che ogni attentato al Duce è preparato all ' estero dai fuorusciti ed è perfezionato in Italia dai loro compagni di tradimento oppure è preparato da loro in Italia ed è perfezionato all ' estero dai fuorusciti ! Compito della nostra polizia , dunque , quello di tagliare netto le comunicazioni tra i traditori di Parigi ed i traditori d ' Italia . Occorre operare risolutamente , prontamente , in difesa della Patria , del Duce , della Grande Rivoluzione Fascista . I mezzi ed i fini di una polizia politica sono molto differenti da quelli di una polizia comune . Il delinquente politico non ha nessun punto di contatto col delinquente volgare né fisicamente né intellettualmente . Occorre un ' altra preparazione psicologica per riconoscerlo , per comprenderlo , per impadronirsene , ridurlo all ' impotenza . Impossibile porlo di fronte ad i soliti agenti , che pure essendo abili , sono subito in condizioni di inferiorità . Diamine , si riconoscono subito per ... agenti ! E questo anche senza avere nessun conto da rendere almeno alla giustizia ... umana . Altri agenti , dunque , per salvaguardare il nostro Mussolini ! Quanto al Capo della Polizia Politica per comprendere i derivati della Rivoluzione deve , necessariamente , essere un uomo della Rivoluzione .
CHI LO SA E CHI NO ( VILLANI LEONIDA , 1941 )
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Le demoplutocrazie sono il regno di Israele cioè il regno della massoneria che ne rappresenta l ' incarnazione . Ottenuto il permesso di libera circolazione dalla Rivoluzione ottantanovesca ( che è un fenomeno massonico , quindi ebraico ) , il giudío si presenta nella storia moderna con due ricette alla mano : una per puntellare le casseforti dei ricchi ( teorica capitalistica dell ' ebreo Ricardo ) , ed un ' altra per ingannare le ansie dei poveri ( teorica livellatrice dell ' ebreo Marx ) . Della prima usa per sé , della seconda per gli altri . Il fine : l ' umanità spaccata in mezzo ; da una parte l ’ internazionale dell ' oro , dall ' altra l ' internazionale della miseria . Per facilitare il processo dissociativo aggiunge un afrodisiaco : la teoria anarchica dell ' ebreo Stirner . Il successo di questo piano parve quasi assicurato alla fine della guerra mondiale quando la massoneria insediò sulle placide sponde del Lemano quel Sinedrio ginevrino che doveva stroncare ogni velleità di risorgimento nazionale . Dal momento in cui l ' Italia disobbedì a questo Superstato giudeo - massonico e rifiutò l ' ordo judaicus affidato ai quattordici punti che il fratello massone Wilson aveva imposto all ' Europa , sotto dettatura dell ' ebreo massone Lippman , durante quella Versaglia che era stata diabolicamente ispirata dall ' ebreo massone Wise ; da quando il Fascismo denunciò l ' infame trucco col quale le potenze occulte somministrando il sonnifero della democrazia e l ' illusione della libertà , facevano più pingue il sacco e più sicuro il dominio della plutocrazia ebraica internazionale , la guerra , questa guerra ci attendeva . Contro la nostra marcia , da 18 anni , la giudeo - massoneria puntava la minaccia delle pistole . Essa era inevitabile ... Quando ci metteremo a fiutare insieme l ' ebreo , a scovarlo , a smascherarlo , di sotto la politica mondiale come nelle minute relazioni giornaliere , nella politica come nell ' arte , nella filosofia come nel diritto , nella morale come nell ' economia in cui egli , vigile sulla nostra distrazione , spietato sulla nostra generosità , con le armi sue sottilissime attenta alla Vittoria che con la nostra fede e le nostre armi , contro lui di casa e di fuori , vogliamo finalmente conseguire ?