StampaPeriodica ,
Quando
il
Fascismo
rivelò
la
sua
forza
,
notammo
nella
Massoneria
due
tendenze
,
l
'
una
dissidente
,
l
'
altra
carezzevole
.
Il
rito
simbolico
si
accorse
ben
presto
che
il
novello
spirito
contrastava
alle
sue
viete
formule
,
e
non
indugiò
a
spiegare
la
più
acerba
ostilità
.
Il
rito
scozzese
invece
parve
si
volesse
fregiare
dello
scudetto
fascista
.
L
'
una
e
l
'
altra
,
però
,
con
espedienti
diversi
,
tentavano
di
attirare
nell
'
orbita
massonica
questa
fresca
energia
per
assorbirla
,
come
avevan
fatto
di
altre
istituzioni
,
della
Croce
Rossa
,
della
Dante
Alighieri
efinalmente
di
quel
Partito
Popolare
che
fu
servo
della
Massoneria
in
Parlamento
;
epoi
fedelmente
l
'
accompagnò
fin
sull
'
Aventino
.
Palazzo
Giustiniani
ostentò
,
come
sempre
,
onnipotenza
;
non
volle
dar
segno
di
debolezza
,
chiamò
a
raccolta
i
suoi
quotidiani
a
gridare
allo
scandalo
delle
libertà
conculcate
,
della
lesa
costituzione
,
e
mobilitò
le
consorelle
straniere
per
protestare
contro
il
risoluto
e
sprezzante
innovatore
.
L
'
altra
parte
,
quella
di
Piazza
del
Gesù
,
usò
tattica
differente
.
Sperò
a
lungo
,
blandì
a
lungo
,
strisciò
a
lungo
,
e
,
ricordando
la
sua
origine
britannica
,
e
gli
interessi
che
l
'
Italia
avrebbe
dovuto
liquidare
con
l
'
Inghilterra
e
con
l
'
America
inglese
,
pensò
che
il
Duce
ne
avrebbe
ambite
le
grazie
.
N
'
ebbe
invece
un
reciso
rifiuto
,
né
per
tanto
si
corrucciò
,
anzi
continuò
a
simulare
la
sua
affabilità
,
come
il
buffone
delle
antiche
Corti
,
che
ghignava
alle
scherzose
ma
doloranti
scudisciate
del
suo
Signore
.
Ma
qualunque
sia
il
rito
e
la
forma
,
la
Massoneria
è
un
corpo
solo
,
un
'
anima
sola
,
ha
una
sola
origine
,
una
sola
tendenza
;
e
tra
Massoneria
e
Fascismo
vi
è
non
soltanto
incompatibilità
,
ma
antitesi
,
contraddizione
...
StampaPeriodica ,
Quando
il
lavoro
si
concepisce
come
una
manifestazione
dello
spirito
,
e
nella
sua
disciplina
è
alimentato
da
una
fede
,
si
può
innalzare
sulle
ali
dell
'
eroismo
.
La
coscienza
di
una
politica
totalitaria
che
,
come
quella
mussoliniana
,
tenda
in
tutta
la
sua
genialità
al
raggiungimento
di
una
sua
più
alta
giustizia
sociale
,
incide
nella
coscienza
operaia
italiana
con
la
più
semplice
certezza
che
la
tutela
è
nella
comprensione
e
il
diritto
nella
disciplina
.
Ove
l
'
operaio
alza
il
pugno
a
salutare
l
'
autorità
disfattista
di
un
ideale
,
l
'
abuso
più
anarchico
autorizza
gli
espedienti
più
tragici
delle
casse
da
morto
per
le
vie
cittadine
,
o
i
più
grotteschi
atteggiamenti
di
resistenza
passiva
,
ingombrando
i
crocicchi
di
cialtroni
sdraiati
per
terra
,
quando
la
maggioranza
dei
casi
non
si
scopra
nelle
più
vili
e
criminali
manifestazioni
,
dinamite
incendi
bombe
ad
orologeria
sui
trams
o
nelle
officine
.
La
più
sfrenata
ignoranza
distillata
dalle
ideologie
d
'
invenzione
comunista
autorizza
ogni
individuale
atto
negativo
a
tentare
invano
una
giustizia
che
è
senso
invece
di
catastrofe
.
Non
sul
lavoro
fascista
che
è
il
ritmo
normale
di
diciassette
anni
di
Rivoluzione
,
sintesi
di
disciplina
e
di
orgoglio
,
dura
muraglia
ove
l
'
internazionale
democratica
avrà
i
colpi
infamanti
della
fucilazione
la
sbandata
classe
operaia
d
'
oltralpe
dovrebbe
riflettere
,
ma
nella
riprova
eroica
che
risulta
da
questa
nostra
intima
serenità
di
lavoro
:
di
quell
'
operaio
di
Guidonia
,
medaglia
d
'
oro
al
valore
civile
,
caduto
nelle
stesse
fiamme
dell
'
apparecchio
da
dove
eroicamente
tentava
di
trarre
il
pilota
;
di
quelle
decine
di
operaie
ed
operai
periti
nell
'
incidente
dello
stabilimento
di
Colleferro
e
che
un
encomio
solenne
del
Bollettino
militare
,
indica
alla
riconoscenza
della
Nazione
come
militi
caduti
sulla
breccia
di
un
perenne
orizzonte
di
civiltà
.
StampaPeriodica ,
Qualche
considerazione
sul
ballo
...
Il
ballo
di
per
se
stesso
non
è
immorale
.
La
coscienza
più
puritana
non
potrà
mai
proibire
in
buona
fede
che
i
giovani
ballino
ogni
tanto
.
Molto
di
rado
però
,
perché
in
questo
campo
è
l
'
abitudine
che
genera
l
'
immoralità
.
Orbene
,
sono
parecchie
le
donne
italiane
(
è
specie
delle
donne
che
qui
intendiamo
parlare
)
che
ballano
almeno
una
volta
la
settimana
e
frequentano
ambienti
in
cui
la
vanità
più
vuota
,
il
pettegolezzo
,
la
facile
ironia
e
la
cafoneria
,
per
non
dire
altro
,
sono
diventati
un
modo
di
vivere
.
I
"
luoghi
di
danza
"
è
pura
realtà
sono
focolai
perenni
di
corruzione
,
sono
generatori
di
gente
che
s
'
atteggia
a
vissuta
,
di
mentalità
irreducibilmente
dongiovannesche
,
sono
demolitori
implacabili
di
ogni
squisitezza
e
spontaneità
di
sentimenti
.
In
questi
ultimi
vent
'
anni
poi
il
ballo
ha
preso
morbosa
diffusione
anche
fra
il
popolo
.
Non
ci
meraviglieremmo
se
andando
alle
origini
,
si
scoprisse
l
'
azione
speculativa
giudaica
quale
concausa
principale
di
tale
diffusione
che
ora
è
veramente
imponente
e
si
va
introducendo
anche
nelle
campagne
.
È
un
fatto
che
molte
società
sportive
esplicano
tutta
la
loro
attività
nel
campo
delle
danze
e
che
altrettanti
circoli
di
cultura
coltivano
i
propri
soci
esclusivamente
con
veglie
settimanali
.
Ogni
pretesto
è
buono
per
ballare
.
Piuttosto
ci
si
chiede
con
curiosità
quali
dimensioni
abbiano
i
cervelli
di
quelle
certe
madri
che
"
sorvegliano
"
le
loro
figlie
mentre
si
strofinano
contro
dei
maschi
al
suono
del
cosiddetto
"lambethwalk."
Difesa
della
razza
?
A
noi
che
non
siamo
certo
stinchi
di
santo
viene
spontanea
la
risposta
:
chiudiamo
le
sale
da
ballo
.
Se
non
tutte
,
almeno
quelle
che
hanno
sempre
i
battenti
aperti
.
Così
è
avvenuto
.
StampaPeriodica ,
Da
qualche
tempo
nelle
colonne
del
Leonardo
,
con
ammirevole
disprezzo
per
i
pregiudizi
degli
spregiudicati
,
e
con
scandalo
dei
religiosi
,
si
parla
di
misticismo
,
di
Cristo
,
di
Dio
,
di
Uomo
-
Dio
,
di
religione
cattolica
;
si
cita
S
.
Teresa
e
S
.
Giovanni
della
Croce
,
Maestro
Eckehart
e
Sebastiano
Franck
...
Ci
interessiamo
e
stimiamo
il
fenomeno
religioso
di
qualunque
sorta
esso
sia
,
e
tanto
che
ci
pare
uno
dei
gravi
difetti
dell
'
Italia
averne
fatto
soltanto
o
un
soggetto
di
retorica
o
un
soggetto
di
caricatura
o
un
soggetto
di
indifferenza
;
ma
non
abbiamo
nessuna
speciale
predilezione
o
inclinazione
per
una
più
che
per
un
'
altra
religione
,
o
se
parliamo
più
di
Cristo
che
di
Buddha
o
Mosè
,
o
del
Papa
più
che
del
Sultano
o
del
Dalai
Lama
,
dipende
soltanto
dal
naturale
riconoscimento
.
che
come
italiani
dobbiamo
fare
,
di
una
maggiore
importanza
personale
del
cattolicismo
nel
problema
religioso
;
giacché
del
cattolicismo
abbiamo
vicini
templi
,
sacerdoti
,
credenti
,
e
nella
varia
esperienza
,
dalla
politica
alla
letteraria
,
ne
ritroviamo
tradizione
e
traccie
...
Noi
intendiamo
la
religione
come
un
campo
di
esperienze
personali
;
e
se
studiamo
e
ammettiamo
anche
che
vi
siano
,
per
queste
esperienze
,
delle
grandi
case
di
produzione
e
di
coltura
,
con
dei
metodi
speciali
,
e
delle
organizzazioni
particolari
(
cioè
,
le
varie
religioni
,
e
per
noi
principalmente
,
il
cattolicismo
)
,
ammettiamo
anche
e
studiamo
tutti
i
tentativi
particolari
e
individuali
di
esperienza
religiosa
,
che
si
sono
prodotti
nel
passato
e
si
possono
ora
e
nel
futuro
produrre
.
Senza
venir
fuori
con
belle
definizioni
e
circoscrizioni
verbali
,
smaltate
di
dotta
pedanteria
e
mosaicizzate
per
maggior
sicurezza
,
con
termini
scolastici
e
tecnici
delle
industrie
religiose
e
filosofiche
,
basterà
ad
esprimere
la
nostra
posizione
,
un
'
immagine
:
noi
non
apparteniamo
ai
professori
di
religione
,
e
li
combattiamo
,
come
abbiamo
combattuto
i
professori
di
filosofia
.
Potremmo
,
cioè
,
a
proposito
della
religione
,
ripetere
quello
che
abbiamo
detto
di
spesso
nella
filosofia
:
che
essa
non
è
un
abbaco
e
non
s
'
impara
con
l
'
ingoiare
lezioni
.
Non
bastano
i
dogmi
a
fare
un
religioso
,
e
sapere
molta
dottrina
non
avvicina
alla
santità
.
Come
a
noi
pare
spesso
più
filosofo
chi
vive
fuori
dei
sistemi
che
chi
s
'
adatta
a
queste
logiche
prigioni
,
così
ci
sembra
più
religioso
chi
vive
fuori
dei
dogmi
che
chi
cerca
di
slogarsi
per
vestirli
.
Stimiamo
più
religioso
anche
chi
non
appartiene
a
nessuna
religione
riconosciuta
.
Se
può
giungere
da
solo
dove
gli
altri
arrivano
,
e
talora
non
arrivano
,
con
la
guida
degli
intermediari
...
Le
anime
non
studiano
religione
,
e
i
professori
di
questa
s
'
aspettano
a
cacciare
dai
loro
orti
le
più
originali
e
maleducate
,
che
si
ostinano
a
non
produrre
i
frutti
che
stanno
disegnati
sui
libri
,
e
le
confinano
in
vasi
di
separazione
,
con
sopra
scritto
:
eresie
.
Noi
abbiamo
invece
per
gli
"
eretici
"
una
straordinaria
simpatia
...
I
santi
sono
pure
stati
,
quasi
tutti
,
eretici
,
almeno
quelli
che
piacciono
a
noi
.
Sono
stati
eretici
fortunati
,
come
gli
eretici
non
sono
che
santi
sfortunati
.
Gli
uni
sono
riusciti
ad
entrare
nei
canoni
,
e
gli
altri
no
;
forse
perché
i
primi
erano
stati
meno
chiari
e
più
malleabili
...
La
Chiesa
Cattolica
ha
accettato
molti
santi
,
più
per
forza
di
necessità
,
che
per
naturale
simpatia
;
li
ha
accettati
perché
eran
potenze
che
meglio
valeva
trasformare
in
amiche
che
soffrire
per
concorrenti
.
Ma
in
fondo
in
fondo
,
il
sacerdozio
ha
sempre
veduto
di
mal
occhio
il
santo
.
Morto
,
lo
ha
naturalmente
sfruttato
;
ma
vivo
ne
ha
sempre
diffidato
.
Ha
dato
il
singolare
spettacolo
d
'
un
controllo
delle
forze
divine
,
da
parte
di
persone
che
ne
erano
escluse
.
I
santi
sono
stati
provati
e
riprovati
;
Santa
Teresa
e
San
Francesco
hanno
subìto
gli
esami
dei
teologi
e
le
prove
dei
politici
;
e
il
Borgia
,
il
Borgia
stesso
,
grazioso
spettacolo
,
ha
voluto
esaminare
in
persona
la
realtà
delle
estasi
e
dei
digiuni
della
Beata
Colomba
di
Perugia
,
già
messa
a
prova
da
due
frati
domenicani
,
come
ora
due
naturalisti
studierebbero
il
Succi
o
la
Eusapia
Paladino
...
Il
clero
e
soprattutto
l
'
alto
clero
,
è
nemico
delle
iniziative
religiose
individuali
,
e
vede
di
mal
occhio
e
cerca
di
sorvegliare
il
laico
che
si
interessa
a
cose
religiose
,
più
in
là
dell
'
obbedienza
,
dell
'
osservanza
eterna
...
La
libera
concorrenza
lo
spaventa
per
il
suo
trust
,
e
a
questo
proposito
è
veramente
ridicola
la
paura
mostrata
per
il
Protestantesimo
in
Italia
,
come
se
in
Italia
quattro
botteghini
da
lotto
ben
scialbati
e
un
paio
di
discorsi
nasali
per
settimana
potessero
prendere
il
posto
che
per
gli
italiani
hanno
l
'
organo
,
il
coro
,
le
processioni
,
l
'
incenso
,
le
vetriate
a
colori
,
le
vergini
e
tutta
la
mitologia
cattolica
.
Ma
non
siete
dunque
nemmeno
protestanti
!
Lettore
poco
intelligente
,
no
,
non
siamo
nemmeno
protestanti
...
Anzitutto
non
ci
muoviamo
nel
solito
ambito
cristiano
,
e
poi
ci
sembra
che
,
ben
fatti
i
conti
,
il
protestantesimo
valga
il
cattolicismo
.
Anzi
val
meno
.
Perché
mentre
il
cattolicismo
è
fondato
sopra
un
'
idea
a
noi
molto
simpatica
(
e
in
modo
speciale
,
come
è
stata
svolta
del
Newmann
)
,
quella
di
una
progressiva
determinazione
dei
dogmi
,
in
modo
che
la
fede
d
'
oggi
,
pur
essendo
in
sostanza
identica
,
sia
però
in
forma
quasi
irriconoscibile
agli
occhi
di
un
Cristiano
del
primo
secolo
dopo
Cristo
,
il
Protestantesimo
è
fondato
sopra
uno
stupido
ancorarsi
alla
lettera
e
non
voler
dipartirsi
da
quella
.
Alla
infallibilità
papale
oppone
l
'
infallibilità
dello
scritto
,
e
tirannia
per
tirannia
,
preferiamo
quella
di
un
uomo
che
le
vicende
storiche
hanno
mostrato
spesso
abilmente
consigliato
,
a
quella
di
un
libro
che
le
vicende
storiche
hanno
mostrato
pieno
di
passi
di
pericolosa
interpretazione
...
Il
progresso
era
il
cattolicismo
e
non
la
Riforma
...
È
appunto
perché
era
e
tende
a
non
essere
più
,
che
abbiamo
una
seconda
ragione
per
non
amarlo
troppo
,
come
è
ora
.
Fino
al
Concilio
di
Trento
,
questo
compreso
,
il
cattolicismo
si
impernia
sul
programma
tacito
di
un
progresso
reale
,
accompagnato
da
una
fissità
apparente
;
c
'
è
in
lui
progresso
interno
e
fissità
esterna
;
progresso
nell
'
azione
,
fissità
nella
dottrina
.
Il
suo
sviluppo
è
continuo
svecchiarsi
,
perenne
cangiar
di
pelle
lasciando
intatto
lo
scheletro
,
modificarsi
secondo
i
bisogni
del
suo
ampliamento
,
trarre
giovamento
dalle
sue
stesse
perdite
,
prendere
il
lato
buono
degli
avversari
,
sapienza
nell
'
utilizzare
e
immedesimare
le
critiche
a
lui
rivolte
e
le
riforme
a
lui
chieste
,
pur
non
avendo
mai
l
'
aria
di
concedere
o
di
imparare
;
in
breve
una
meravigliosa
sapienza
di
adattamento
a
tutti
i
tempi
e
a
tutti
i
luoghi
.
In
nessuna
religione
si
trova
un
potere
di
modificazione
così
abile
e
lento
,
in
mezzo
a
genti
così
mutevoli
e
bizzarre
e
nervose
,
e
avendo
il
proprio
centro
,
proprio
dove
più
rapido
.
e
turbato
da
crisi
repentine
è
stato
lo
sviluppo
dell
'
intelligenza
.
Nessun
moto
vitale
mondiale
è
stato
trascurato
dal
cattolicismo
,
anche
quando
pareva
contraddirlo
,
e
forse
soprattutto
quando
pareva
contraddirlo
...
Ma
con
lo
stesso
Concilio
finiva
il
moto
assimilativo
del
cattolicismo
.
Il
Concilio
di
Trento
ha
fissato
il
costume
,
la
liturgia
,
la
gerarchia
ecclesiastica
,
ma
ha
tolto
con
ciò
ogni
capacità
d
'
evoluzione
.
...
Da
più
di
due
secoli
ciò
che
è
vita
e
mondo
non
appartiene
più
al
cattolicismo
.
Sembra
che
al
Vaticano
si
sia
perduto
l
'
antico
segreto
.
L
'
unica
attività
che
vi
si
mostri
è
di
spengere
ogni
baleno
di
nuova
vita
,
è
di
invitare
al
suicidio
ogni
anima
gravida
d
'
un
futuro
...
Il
cattolicismo
dunque
che
abbiamo
lodato
,
è
quello
che
ora
non
è
più
;
e
il
protestantesimo
che
ci
sarebbe
piaciuto
,
quello
mistico
e
individualista
,
non
è
riescito
ad
esistere
.
Di
questo
,
come
di
altre
religioni
noi
non
siamo
seguaci
,
ma
non
vogliamo
neppure
come
pretenderebbero
i
rivoluzionari
all
'
antica
,
disinteressarcene
e
spezzarle
totalmente
.
Noi
intendiamo
solamente
:
utilizzarle
...
StampaPeriodica ,
Non
sono
,
stamane
,
le
strade
di
Roma
sospese
sull
'
odore
dei
lauri
?
Che
luce
è
quella
corale
delle
cento
fontane
,
o
che
inno
?
E
non
risuona
il
Campidoglio
sotto
la
corsa
dei
cavalli
trionfali
?
L
'
anima
,
in
un
vortice
,
è
rapida
aria
sul
tempo
di
Roma
eternato
...
Io
sono
l
'
Orgoglio
di
tutta
la
mia
terra
per
Te
,
io
sono
l
'
Amore
di
tutta
la
mia
gente
per
Te
,
io
sono
la
Dedizione
di
tutto
il
mio
popolo
a
Te
!
Tu
sei
il
mio
premio
,
Duce
!
La
mia
anima
si
esalta
alla
vista
di
Te
come
una
selva
risvegliata
dall
'
alba
.
Il
tuo
sorriso
mi
fa
bello
di
passione
nuova
,
di
volontà
nuova
,
di
energia
nuova
.
Vorrei
essere
tutto
il
Tuo
popolo
,
per
muovermi
io
solo
al
Tuo
cenno
,
per
ringraziarti
io
solo
di
tutte
le
opere
grandi
e
forti
e
belle
,
che
Tu
hai
spante
per
tutta
la
mia
terra
,
rinnovata
come
in
questa
mattina
il
mio
spirito
.
Vorrei
parlarti
:
vorrei
dirti
che
farò
più
e
farò
meglio
,
che
faremo
di
più
e
faremo
di
meglio
,
che
non
faremo
per
noi
,
ma
per
l
'
Italia
,
come
Tu
ci
hai
insegnato
a
fare
.
Dal
mio
cuore
fa
impeto
l
'
inno
delle
tue
legioni
giovani
:
I
gagliardetti
al
vento
,
tutti
verremo
a
te
!
Snuda
la
spada
,
quando
Tu
lo
vuoi
!
Per
i
combattimenti
della
guerra
di
fuoco
e
per
l
'
eterna
guerra
che
ci
purifica
nelle
opere
dei
giorni
,
noi
siamo
intorno
a
te
,
Duce
!
Comanda
!
StampaPeriodica ,
Vent
'
anni
di
lotta
e
di
battaglie
!
Vent
'
anni
di
glorie
!
Il
Fascismo
sta
creando
una
nuova
Europa
.
Il
23
marzo
del
1919
ha
detto
il
Duce
agli
Squadristi
radunati
a
Roma
noi
innalzammo
la
bandiera
nera
della
Rivoluzione
fascista
,
anticipatrice
del
rinnovamento
europeo
.
Attorno
a
questa
bandiera
si
raccolsero
le
vostre
Squadre
,
formate
da
veterani
delle
trincee
e
da
giovanissimi
,
decisi
tutti
a
marciare
contro
Governi
imbelli
e
contro
teorie
orientali
dissolvitrici
per
liberare
il
popolo
dal
nefasto
influsso
del
mondo
ottantanovesco
.
Attorno
a
questa
bandiera
caddero
combattendo
da
eroi
,
nel
significato
più
romano
della
parola
,
migliaia
di
camerati
,
nelle
strade
e
nelle
piazze
d
'
Italia
,
in
terra
d
'
Africa
e
di
Spagna
,
camerati
di
cui
la
memoria
è
sempre
viva
e
presente
nei
nostri
cuori
...
Può
darsi
che
qualcuno
nel
frattempo
si
sia
posto
a
sedere
,
ma
gli
uomini
delle
Squadre
sono
in
piedi
,
pronti
a
imbracciare
il
moschetto
,
a
saltare
sul
camion
,
come
facevate
nelle
spedizioni
di
un
tempo
.
L
'
uomo
delle
Squadre
dice
a
colui
che
si
attarda
dietro
le
persiane
che
la
Rivoluzione
non
è
finita
,
ma
,
dal
punto
di
vista
del
costume
,
del
carattere
,
delle
distanze
sociali
,
è
appena
incominciata
.
E
il
grande
colloquio
del
Duce
con
gli
uomini
della
sua
fede
così
continuava
,
con
una
travolgente
,
infiammata
coralità
:
Desiderate
degli
onori
?
Delle
ricompense
?
La
vita
comoda
?
Esiste
per
voi
l
'
impossibile
?
Ad
ogni
schiettissimo
"
no
"
che
si
alzava
dalla
massa
nera
,
ad
ogni
"
no
"
della
"
Carta
del
lavoro
"
ha
il
suo
più
insigne
monumento
giuridico
:
esse
rispecchiano
la
disciplinata
e
consapevole
vita
nazionale
.
Educato
il
suo
popolo
e
richiamatone
lo
spirito
alle
alte
idealità
per
cui
è
bello
combattere
e
sacrificarsi
,
l
'
Italia
ha
dimostrato
al
mondo
quanto
valgano
le
virtù
civili
contro
un
assedio
economico
,
mentre
,
con
la
compiuta
maturità
politica
e
nazionale
,
la
concezione
anti
-
borghese
della
vita
ha
avuta
la
sua
consacrazione
sui
campi
di
battaglia
d
'
Africa
e
di
Spagna
.
Gli
avversari
d
'
oltre
Alpe
dovrebbero
infine
comprendere
che
l
'
Impero
non
si
tonda
né
sull
'
ambizione
dittatoriale
(
come
in
Napoleone
)
,
né
soltanto
sulla
forza
economica
,
ma
innanzi
tutto
sulla
salda
coscienza
dell
'
intero
popolo
,
e
che
è
stato
un
gravissimo
errore
rifiutare
le
amichevoli
e
sincere
condizioni
di
pace
da
Mussolini
spesso
offerte
con
sapienza
e
generosità
veramente
latine
,
poiché
le
rivendicazioni
italiane
,
che
non
sono
soltanto
d
'
ordine
economico
ma
anche
morali
e
storiche
,
sono
sorrette
dalla
coscienza
imperiale
del
nuovo
popolo
romano
.
Questo
Impero
italiano
è
tale
da
superare
uomini
ed
eventi
ostili
,
perché
sopratutto
fondato
su
basi
etiche
:
ma
Roma
ha
provato
già
di
potere
con
le
sue
legioni
liberare
i
popoli
da
false
ideologie
o
da
egoistici
interessi
,
qualora
il
suo
monito
non
venisse
compreso
,
come
ha
già
tatto
in
Spagna
ed
Albania
.
StampaPeriodica ,
Che
il
Duce
,
con
il
suo
potente
intuito
,
si
infischi
allegrissimamente
dell
'
opinione
degli
uomini
di
studio
,
ciò
sta
bene
.
È
un
affare
suo
,
ma
ciò
non
toglie
agli
studiosi
il
dovere
non
soltanto
di
ubbidire
ma
anche
di
apprezzare
l
'
alto
valore
intellettuale
del
Fascismo
in
atto
,
il
che
vuol
dire
analizzare
e
stimare
precisamente
la
saggezza
del
Capo
.
Faccio
una
rievocazione
,
il
più
breve
possibile
,
di
alcuni
punti
comuni
fra
la
Rivoluzione
vostra
e
la
serie
di
rivoluzioni
che
hanno
creato
gli
Stati
Uniti
.
Per
capire
perché
gli
americani
(
o
meglio
,
quella
minoranza
che
è
cosciente
della
propria
storia
)
debbano
simpatizzare
fortissimamente
con
voi
,
io
consiglio
l
'
esame
di
questi
dati
della
storia
americana
.
La
soppressione
della
carta
moneta
nella
colonia
di
Pennsylvania
nel
'700
.
Si
confronti
il
modo
di
emissione
di
questa
valuta
con
tutto
ciò
che
si
scrive
oggi
in
Italia
a
proposito
di
valuta
-
lavoro
.
I
difetti
del
sistema
rappresentativo
mostrati
nell
'
assunzione
dei
debiti
degli
Stati
separati
dall
'
Unione
.
La
serie
di
rivoluzioni
:
la
prima
è
nota
.
La
seconda
s
'
è
svolta
quando
è
stata
creata
la
Costituzione
.
La
terza
,
quella
di
Jefferson
.
La
quarta
,
quella
di
Jackson
e
Van
Buren
caratterizzata
dalla
liberazione
del
fisco
mirabili
opere
pubbliche
intraprese
dal
Regime
fascista
,
quali
la
bonifica
delle
terre
,
la
battaglia
del
grano
,
lo
sfruttamento
sempre
più
completo
delle
risorse
naturali
,
il
rinnovamento
edilizio
e
stra
-
nazionale
dalle
potenze
della
finanza
date
,
sono
accompagnati
da
una
sana
politica
interna
che
,
nella
promulgazione
(
in
gran
parte
internazionali
)
.
4
.
La
calata
del
1862-63;
l
'
alto
tradimento
di
John
Sherman
e
di
Ihleheimer
,
Morton
e
Vandergould
in
corrispondenza
con
i
Rothschild
di
Londra
.
Tutto
questo
è
in
rapporto
con
la
organizzazione
interna
del
paese
,
cioè
la
lotta
tra
popolo
e
alta
usura
.
I
personaggi
di
interesse
speciale
sono
J
.
Adams
,
Jefferson
,
Jackson
,
Van
Buren
,
Lincoln
e
Andrew
Johnson
.
In
quanto
ai
rapporti
con
l
'
estero
(
sanzionismo
ecc
...
)
,
tutto
quello
che
voi
avete
appreso
recentemente
noi
lo
abbiamo
già
conosciuto
prima
della
nostra
seconda
guerra
con
l
'
Inghilterra
,
nel
1812
.
I
pregiudizi
americani
contro
il
Fascismo
italiano
sono
dovuti
ad
una
ignoranza
della
nostra
storia
americana
,
ed
in
parte
ad
una
barriera
di
terminologie
.
Voi
dite
:
"
idea
statale
.
"
Noi
abbiamo
dimenticato
la
differenza
che
corre
tra
"
democrazia
"
e
gli
ideali
originali
del
partito
repubblicano
.
Per
tradurre
il
significato
del
vostro
termine
"
statale
"
vi
consiglio
,
quando
parlate
con
noi
,
il
termine
"
repubblicano
,
"
nel
senso
in
cui
Jefferson
ed
Adams
l
'
avrebbero
usato
.
Quando
parlate
con
gli
americani
del
"
Navicert
"
e
dell
'
odierna
oppressione
dei
neutrali
,
ricordate
loro
la
condizione
dell
'
America
giovane
rispetto
ai
"
Navigation
Acts
"
ed
ai
decreti
di
Berlino
-
Milano
di
Napoleone
I
.
Noi
(
cioè
,
i
nostri
antenati
)
ne
abbiamo
vedute
delle
belle
.
StampaPeriodica ,
Colla
primavera
che
sboccia
al
sole
piena
di
promesse
è
tempo
di
alzare
il
nostro
grido
,
compagni
legionari
!
Il
grido
delle
primavere
d
'
Africa
e
di
Spagna
nella
speranza
certa
di
nuove
battaglie
.
"
Viva
la
guerra
.
"
Era
la
mano
rude
del
legionario
che
lo
disegnava
sui
muri
di
tutte
le
case
dei
villaggi
necessari
alla
sosta
.
Era
la
mano
del
legionario
che
aveva
moglie
e
figli
,
campi
e
terre
,
lavoro
in
fabbrica
,
e
la
casa
con
il
sorriso
dei
bimbi
e
l
'
amore
della
sposa
.
Era
già
partito
volontario
dando
l
'
addio
a
tutto
,
per
imbracciare
il
moschetto
,
ed
appoggiare
la
faccia
sul
freddo
acciaio
della
baionetta
.
Aveva
già
combattuto
e
duramente
sofferto
in
trincea
ed
assalti
nell
'
afa
dell
'
estate
,
eppure
a
primavera
,
vivaddio
,
sentiva
ancora
bisogno
di
scrivere
,
anonimo
legionario
,
Viva
la
guerra
.
E
già
si
partiva
,
e
gli
autocarri
ronfavano
,
ed
aprivano
strade
sui
prati
schiacciando
le
nuove
margherite
,
e
batteva
non
lontano
il
cannone
nemico
.
Viva
la
guerra
.
Erano
quelle
le
migliori
primavere
,
primavere
di
battaglia
.
E
non
erano
speranze
che
morivano
,
ma
speranze
che
sorgevano
.
Chi
pensava
alla
morte
?
Mai
come
allora
si
sentiva
la
vita
,
ed
il
pulso
del
cuore
e
l
'
irruenza
dei
vent
'
anni
.
Non
si
aveva
pensiero
che
per
la
manovra
,
non
s
'
aveva
fiato
che
per
l
'
assalto
,
non
si
aveva
occhi
che
sugli
obbiettivi
,
non
si
aveva
tregua
che
alla
meta
.
Ecco
tornare
primavera
e
riafferrarci
con
la
malia
dell
'
azione
,
a
riportarci
in
eco
vivo
il
ricordo
ed
a
tracciarci
sui
muri
della
casa
borghese
,
delle
strade
imbellettate
di
quiete
,
ai
crocicchi
rumorosi
,
sui
frontali
dei
caffè
invitanti
,
sulle
porte
delle
officine
,
sulle
caserme
dei
presentat
arm
,
la
frase
di
allora
,
scritta
in
rosso
o
in
nero
,
col
carbone
o
col
colore
"
Viva
la
guerra
.
"
Alziamo
la
testa
che
avevamo
appoggiata
sullo
zaino
.
È
primavera
,
non
si
può
dormire
.
Alziamo
la
testa
,
scattiamo
in
piedi
,
a
guardare
lontano
,
il
nostro
orizzonte
.
È
rosso
questo
cielo
come
in
una
perenne
aurora
boreale
,
è
il
nostro
rosso
color
sangue
,
color
guerra
.
E
non
c
'
è
quiete
.
Non
c
'
è
quiete
anche
se
qui
non
giunge
l
'
ululato
del
cannone
,
né
serpeggia
l
'
ossa
l
'
iroso
gracchio
della
mitraglia
.
Ma
queste
voci
sono
dentro
di
noi
,
ma
questa
voglia
di
misurarci
è
nelle
vene
,
ci
turbina
nel
sangue
.
È
il
dono
che
ci
porta
primavera
.
Quest
ansia
del
combattimento
è
la
nostra
divisa
.
La
vogliamo
vestire
ora
,
perché
brilli
a
questo
sole
e
scintilli
negli
occhi
di
tutti
.
Siamo
terribilmente
contro
la
pace
.
Vogliamo
essere
i
maledetti
di
Giano
,
e
non
degni
d
'
ulivo
.
Vogliamo
stracciarlo
l
'
ulivo
come
lo
stracciavano
le
pallottole
sulle
sierre
d
'
Aragona
.
Vogliamo
sfondare
le
porte
dei
falsi
templi
della
pace
finché
l
'
infallibile
nostro
istinto
guerriero
ci
dica
che
la
pace
non
è
giusta
,
ma
che
la
guerra
è
ancora
giusta
,
è
ancora
santa
per
dare
la
vera
giustizia
.
Fuori
le
divise
,
in
attesa
gioiosa
del
richiamo
;
o
kaki
o
grigioverde
,
è
sempre
una
tenuta
da
combattimento
.
Fuori
il
canto
,
fuori
le
pistole
.
Nelle
caserme
son
già
lucidate
le
baionette
,
pronte
le
bombe
a
mano
ed
i
cannoni
e
ci
sono
tanti
aerei
per
volare
,
tante
navi
per
navigare
.
È
tempo
di
scuotere
l
'
aria
con
la
nostra
passione
,
di
mettere
alla
gogna
i
borghesi
ed
i
pacifisti
;
noi
che
abbiamo
combattuto
fino
a
ieri
,
siamo
già
stanchi
di
pace
.
Abbiamo
il
prurito
nelle
mani
.
Si
affianchino
ai
nostri
battaglioni
,
li
trasformeremo
col
nostro
entusiasmo
e
li
trascineremo
verso
la
guerra
.
Non
sappiamo
praticare
altra
antiborghesia
che
questa
,
non
conosciamo
altro
vangelo
che
questo
.
Siamo
degli
impenitenti
rivoluzionari
.
Ci
alzeremo
a
valanga
come
uragano
in
questa
voluttà
di
primavera
.
Forse
gli
stessi
nemici
di
ieri
saranno
quelli
di
domani
.
Tanto
meglio
,
ci
riconosceranno
alla
voce
.
Ci
sentiranno
d
'
oltr
alpe
,
oltre
i
mari
;
questa
nostra
prorompente
passione
è
spaventosamente
infettiva
e
dilagante
come
la
lava
,
e
come
questa
incandescente
e
quando
sarà
toccata
dalla
bacchetta
magica
del
Capo
,
avrà
la
direzione
e
non
ci
saranno
colonne
d
'
Ercole
né
linee
di
ferro
per
arrestarla
.
Lo
sappiano
i
borghesi
che
hanno
attorno
queste
serpi
maledette
d
'
interventisti
,
lo
sappiano
i
borghesi
che
ci
sono
questi
legionari
,
questa
genia
di
combattenti
,
con
posto
o
senza
posto
,
che
sono
pronti
a
rifare
da
capo
alla
guerra
.
E
lo
sappiano
specialmente
all
'
estero
coloro
che
si
cullano
,
seppure
segretamente
,
in
speranze
di
un
'
Italia
pacifista
e
neutrale
.
Mussolini
ci
ha
messo
nel
sangue
questa
malattia
:
siamo
guerrieri
,
anzitutto
.
Per
questo
siamo
un
popolo
Imperiale
,
più
che
per
la
materia
,
per
lo
spirito
.
Ed
il
nostro
è
l
'
imperialismo
di
domani
.
Non
c
'
è
illusione
.
Siamo
dei
rivendicatori
di
cose
nostre
,
di
spirito
nostro
,
di
giustizia
nostra
.
Di
civiltà
nostra
.
Siamo
dei
soldati
senza
retorica
e
senza
illusioni
,
dei
soldati
a
cui
Mussolini
ha
dato
anche
in
tempo
di
pace
,
perché
bruci
la
pelle
,
la
camicia
nera
che
anche
il
balilla
ormai
sa
essere
tenuta
di
combattimento
.
Faremo
la
guerra
?
Oh
!
sì
che
la
faremo
.
Ed
alla
nostra
maniera
.
Ma
il
popolo
?
Non
vuole
la
pace
?
Non
si
borbotta
contro
la
guerra
?
Non
ci
sono
vecchie
filie
?
Ma
il
popolo
siamo
noi
,
disseminati
ovunque
,
col
crisma
legionario
.
Riconoscibili
tra
i
contadini
e
gli
operai
,
tra
gli
impiegati
ed
i
professionisti
,
tra
gli
scrittori
ed
i
diplomatici
.
In
tutti
gli
ambienti
dove
viviamo
tutti
lo
sanno
che
vantiamo
il
diritto
della
guerra
.
Saremo
i
capisquadra
.
Ed
i
contadini
duri
ed
innamorati
della
loro
terra
,
lasceranno
ad
un
cenno
le
messi
già
rigogliose
nei
solchi
alle
massaie
rurali
,
ai
balilla
ed
agli
avanguardisti
che
hanno
già
allenati
e
sono
già
pronti
al
cambio
e
faranno
il
pane
.
E
gli
operai
sanno
che
le
officine
continueranno
a
lavorare
azionate
dalle
donne
fasciste
,
dai
ragazzi
e
dai
mutilati
.
Tutti
i
posti
saranno
rimpiazzati
.
Il
paese
continuerà
ad
essere
un
cantiere
in
lavoro
,
mentre
sulle
frontiere
ed
oltre
si
avanzerà
per
la
vittoria
.
Non
ci
sono
illusioni
.
Siamo
un
popolo
giovane
ed
abbiamo
un
motore
che
dà
sempre
fiamma
propulsiva
in
avanti
.
Due
guerre
non
ci
hanno
piegati
,
ma
temprati
,
e
le
falangi
dei
morti
sono
in
testa
,
come
bandiere
,
perché
sono
caduti
per
seminare
queste
nuove
vittorie
.
Non
ci
sono
giochi
diplomatici
che
possano
abbonirci
,
né
propagande
fraterne
che
possano
affezionarci
.
Siamo
orgogliosamente
ribelli
a
questi
affetti
tardivi
ed
a
queste
buone
parole
.
"
Viva
la
guerra
.
"
Vestiamo
le
divise
,
legionari
!
Verso
l
'
acciaio
combattenti
!
Assaporiamo
in
questo
clima
di
ferrea
vigilia
,
in
questi
brevi
tempi
di
attesa
la
gioia
del
bivacco
,
come
nelle
brevi
ore
delle
tappe
sulle
trincee
conquistate
nelle
battaglie
.
S
'
alzerà
la
polvere
della
guerra
che
ci
ha
rinforzato
ed
acciaiato
le
gole
ed
i
polmoni
,
batteranno
ancora
i
cuori
al
pulsar
dei
primi
caccia
librati
nel
cielo
.
Marce
a
piedi
rotti
,
galoppate
in
autocarro
,
assalti
a
baionetta
,
bengala
di
bombe
a
mano
,
notti
d
'
addiaccio
,
trincee
superate
,
orgoglio
di
ferite
,
sangue
nemico
.
Non
erano
belle
tutte
queste
cose
,
legionari
?
Abbiamo
ancora
,
abbiamo
sempre
vent
'
anni
,
i
muscoli
duri
,
non
vogliamo
invecchiare
a
tavolino
,
o
curvi
sui
solchi
,
o
condannati
ai
magli
,
vogliamo
giocare
questa
pellaccia
in
combattimento
.
StampaPeriodica ,
Il
20
dicembre
1923
,
nel
discorso
ormai
noto
sotto
il
nome
di
"
Discorso
di
Palazzo
Chigi
,
"
il
Duce
ribadiva
,
con
la
sua
classica
facoltà
di
sintesi
,
il
concetto
capitale
che
differenzia
sostanzialmente
la
prassi
fascista
dalla
prassi
marxista
:
"
L
'
errore
del
marxismo
è
quello
di
credere
che
vi
siano
due
classi
soltanto
.
Errore
maggiore
,
di
credere
che
esse
siano
in
perenne
contrasto
fra
di
loro
.
Il
contrasto
vi
può
essere
,
ma
è
di
un
momento
e
non
sistematico
.
L
'
antitesi
sistematica
,
sulla
quale
hanno
giocato
tutte
le
teorie
socialistiche
,
non
è
un
dato
della
realtà
.
La
collaborazione
è
in
atto
;
c
'
è
un
limite
per
il
capitale
e
un
limite
per
il
lavoro
.
Il
capitale
,
pena
il
suicidio
,
non
può
incidere
oltre
una
certa
cifra
sul
dato
lavoro
;
e
questo
non
può
andare
oltre
un
certo
segno
nei
confronti
del
capitale
.
"
"
Epperò
,
e
quando
esiste
la
lealtà
reciproca
,
è
possibile
discutere
e
venire
ad
una
conclusione
;
bisogna
evitare
che
sia
possibile
la
guerra
fra
le
classi
,
perché
essa
,
nell
'
interno
di
una
nazione
,
è
distruttiva
.
"
Pochi
mesi
prima
,
e
precisamente
il
2
giugno
1923
,
aveva
già
affermato
che
se
la
lotta
di
classe
può
presentarsi
nella
vicenda
di
un
popolo
,
in
un
determinato
periodo
di
scompenso
,
di
rottura
dell
'
equilibrio
fra
le
forze
economiche
e
le
forze
spirituali
,
essa
non
può
essere
più
di
un
episodio
,
mai
"
il
sistema
quotidiano
,
perché
significherebbe
la
distruzione
della
ricchezza
e
,
quindi
,
la
miseria
universale
.
"
Erano
gli
anni
ancora
della
dura
polemica
contro
le
teorie
sinistramente
fascinatrici
del
socialismo
scientifico
,
o
marxismo
o
comunismo
che
vedevano
una
soluzione
della
questione
sociale
mediante
una
collettivizzazione
della
ricchezza
,
anzi
dei
beni
,
e
la
attuazione
di
un
programma
radicale
quanto
livellatore
,
che
avrebbe
portato
all
'
unificazione
delle
classi
,
attraverso
il
trionfare
del
proletariato
su
tutte
le
altre
.
Nella
limpida
esposizione
sono
già
stigmatizzate
le
false
e
dissolvitrici
conseguenze
di
una
filosofia
materialistica
,
tipicamente
orientale
e
semitica
,
che
fa
risalire
tutti
i
fenomeni
sociali
(
dal
morale
,
al
religioso
,
al
giuridico
)
al
fenomeno
economico
e
quindi
che
il
determinismo
possa
spiegare
tutte
le
azioni
umane
:
così
come
è
già
esposto
il
programma
di
collaborazione
,
di
integrazione
,
fra
le
classi
.
La
"
classe
"
invero
non
è
sopprimibile
.
Lo
stesso
bolscevismo
aveva
negli
ultimi
anni
creato
de
facto
se
non
de
jure
la
classe
burocratica
,
la
classe
degli
specialisti
,
la
classe
degli
stakanovisti
,
con
effettivi
privilegi
sugli
altri
.
Questa
suddivisione
è
una
necessità
staremmo
per
dire
naturale
,
comunque
imposta
dal
progresso
sempre
più
tendente
a
una
specializzazione
delle
attività
individuali
.
Occorre
bensì
che
non
corrano
fra
di
esse
contrasti
ed
inasprimenti
,
sia
di
natura
economica
quanto
di
natura
,
diciamo
,
morale
;
ma
sopratutto
occorre
che
sia
ben
chiaro
nelle
coscienze
di
ciascuno
il
carattere
di
interdipendenza
strettamente
corrente
fra
l
'
una
e
l
'
altra
,
nella
indispensabile
collaborazione
"
fra
chi
lavora
e
chi
dà
lavoro
,
fra
chi
dà
le
braccia
e
chi
dà
il
cervello
,
"
in
una
innegabile
quanto
insopprimibile
gerarchia
.
In
effetti
se
ne
deve
svuotare
il
contenuto
di
arma
,
di
mezzo
offensivo
e
difensivo
,
per
assumere
carattere
di
categoria
produttrice
.
Ora
come
raggiungere
questa
effettiva
collaborazione
?
Il
marxismo
limitandosi
a
considerare
la
cruda
realtà
del
conflitto
sociale
nei
suoi
aspetti
immanentistici
nelle
sue
manifestazioni
economiche
,
auspicava
e
il
bolscevismo
,
attuazione
pratica
della
dottrina
marxista
realizzava
l
'
abolizione
totale
della
classe
,
come
abbiamo
già
detto
,
unificando
la
ricchezza
ed
abolendo
lo
Stato
che
sulle
basi
precettistiche
della
rivoluzione
francese
si
manifestava
agnostico
;
veniva
a
rappresentare
la
causa
dello
sfruttamento
capitalistico
.
Ora
,
con
le
recenti
parole
di
Giuseppe
Bottai
(
"
Nuova
Antologia
,
"
1
ottobre
1941
)
,
ci
si
chiede
:
"
come
è
pensabile
una
collettività
che
,
all
'
infuori
dello
Stato
e
del
diritto
,
automaticamente
viva
,
si
sviluppi
,
produca
senza
contrasti
e
senza
lotte
?
Come
può
non
degenerare
in
anarchia
?
Quale
è
,
dunque
,
il
senso
dell
'
affermazione
marxista
che
,
scomparso
lo
Stato
,
sarà
possibile
il
libero
sviluppo
di
tutti
?
"
Non
c
'
è
chi
non
vede
il
tragico
paradosso
di
questa
soluzione
:
un
capitale
che
si
moltiplica
e
ingigantisce
in
uno
sbocco
unilaterale
della
ricchezza
,
inasprendo
quindi
la
sua
feroce
facoltà
di
sfruttamento
,
da
individuale
ad
anonimamente
collettivo
(
cioè
la
sempre
icastica
definizione
mussoliniana
di
"
supercapitalismo
di
Stato
"
)
;
un
anti
-
stato
che
nella
sua
brama
di
dissoluzione
si
trova
realizzato
come
un
organismo
mastodontico
,
assumatore
e
distributore
di
tutte
le
attività
.
Per
questo
il
Fascismo
,
come
condanna
lo
Stato
liberale
,
guardiano
notturno
di
quiete
pubblica
,
avversa
l
'
anti
-
stato
di
Marx
ugualitario
e
pachidermico
,
affermando
la
necessità
di
uno
stato
unitario
,
espressione
della
Nazione
inquadrata
e
organizzata
nei
suoi
fattori
produttivi
ed
extra
-
economici
,
elementi
questi
costitutivi
e
non
dissolvitori
dello
Stato
dove
il
concetto
di
massa
non
è
più
di
contrapposizione
ma
di
complementarità
individuale
.
Ma
dove
soprattutto
il
benessere
collettivo
non
rappresenta
il
solo
fine
della
propria
estrinsecazione
:
"
Lo
Stato
,
così
come
il
Fascismo
lo
concepisce
e
attua
,
è
un
fatto
spirituale
e
morale
,
perché
concreta
la
organizzazione
politica
,
giuridica
ed
economica
della
Nazione
;
e
tale
organizzazione
è
,
nel
suo
sorgere
e
nel
suo
sviluppo
,
una
manifestazione
dello
spirito
"
(
Mussolini
,
"
Dott
.
d
.
Fascismo
"
)
.
StampaPeriodica ,
Quando
il
23
marzo
1919
il
caporale
Mussolini
chiamò
intorno
a
sé
i
suoi
fedelissimi
per
riunire
in
Fasci
di
azione
tutti
gli
interventisti
'
intervenuti
,
già
si
sviluppava
quell
'
idea
imperiale
che
doveva
poi
divenire
realtà
storica
appena
le
generazioni
del
Littorio
fossero
state
in
grado
di
prendere
le
armi
.
Era
il
caporale
del
Carso
che
,
dopo
aver
vanamente
inchiodato
al
posto
delle
rispettive
responsabilità
i
diplomatici
in
marsina
e
i
comandanti
indorati
,
prendeva
decisamente
il
comando
della
reazione
armata
e
riportava
a
Roma
la
vittoria
mutilata
a
Versaglia
.
Il
caporale
aveva
intuito
,
combattuto
e
debellato
l
'
insidioso
nemico
che
generali
,
ministri
e
ambasciatori
avevano
invece
ingenuamente
servito
.
il
caporale
Mussolini
divenne
Duce
della
Rivoluzione
e
portò
al
Re
l
'
Italia
di
Vittorio
Veneto
,
quell
'
Italia
che
il
tradimento
e
la
neghittosità
dei
governanti
avevano
umiliata
e
divisa
.
Duce
fu
e
Duce
è
nel
suo
pieno
splendore
il
caporale
dei
bersaglieri
che
ha
udito
le
parole
sincere
e
ha
veduto
i
gesti
sublimi
del
popolo
in
guerra
,
macerato
negli
interminabili
addiacci
sulle
pietraie
sanguinose
del
Carso
.
Ma
il
caporale
Mussolini
aveva
nel
sangue
il
bastone
di
Maresciallo
,
perché
la
Rivoluzione
studiò
,
preparò
,
accese
e
animò
fino
a
renderla
un
costante
moto
di
rinnovamento
individuale
e
collettivo
del
popolo
italiano
.
il
popolo
senti
e
amò
,
nel
caporale
del
Carso
,
l
'
uomo
uscito
dalla
passione
indimenticabile
di
una
povera
casa
,
dove
al
fuoco
dell
'
officina
avita
le
braccia
devono
formare
le
fortune
della
famiglia
.
E
il
popolo
segui
il
muratore
,
il
maestro
,
l
'
operaio
e
infine
il
giornalista
,
perché
senti
che
in
Lui
era
l
'
anima
e
la
volontà
di
tutti
,
perché
in
Lui
era
la
fatale
certezza
di
vittoria
.
Per
questo
la
Fede
dei
credenti
si
alimentò
per
il
Duce
prima
ancora
che
per
l
'
Idea
,
così
come
gli
uomini
credettero
in
Cristo
e
lo
amarono
prima
ancora
di
credere
e
amare
la
sua
Idea
.
Il
Duce
della
Rivoluzione
ebbe
veramente
e
totalitariamente
in
pugno
i
destini
della
Nazione
perché
tutto
il
popolo
si
è
sentito
identificato
in
Lui
,
espressione
genuina
di
popolo
,
perché
tutti
i
credenti
che
combatterono
nella
guerra
e
nella
Rivoluzione
videro
Lui
lottare
contro
il
nemico
di
fuori
e
di
dentro
scendendo
in
campo
aperto
con
l
'
armi
in
pugno
e
offrendo
alla
Patria
anche
parte
della
sua
carne
.
Sotto
gli
umili
segni
del
caporale
palpitò
il
grande
sogno
.
La
guerra
preparò
la
Rivoluzione
e
la
Rivoluzione
l
'
Impero
.
l
'
Impero
divenne
realtà
solo
perché
il
caporale
Mussolini
contro
tutti
gli
avversi
vaticini
credette
fermamente
nella
rapida
e
inesorabile
vittoria
delle
armi
fasciste
.
Quante
cornacchie
gracidarono
allora
,
quanti
amici
si
allontanarono
,
quanti
dotti
di
ogni
materia
vomitarono
la
loro
scienza
negativa
.
Ma
il
caporale
Mussolini
aveva
solamente
bisogno
di
Fede
,
e
una
grande
Fede
aveva
il
popolo
,
il
vero
popolo
,
quello
che
in
camicia
nera
discese
nelle
terre
dell
'
Africa
orientale
e
in
pochi
mesi
dopo
alterne
vicende
cancellò
dal
novero
degli
Stati
l
'
Etiopia
vassalla
e
barbara
,
per
segnare
il
sorgere
di
un
grande
Impero
.
Il
caporale
Mussolini
pensò
,
preparò
e
vinse
la
più
grande
guerra
coloniale
non
mai
prima
d
'
allora
combattuta
.
Tutte
le
mistificazioni
personalistiche
di
piccoli
uomini
tentarono
acrobaticamente
di
insinuare
il
tecnicismo
fallito
dei
soliti
miti
,
non
accettati
del
resto
ormai
più
da
nessuno
.
Ma
il
popolo
italiano
seppe
e
sa
perfettamente
che
il
Condottiero
unico
e
solo
della
guerra
vittoriosa
per
la
conquista
dell
'
Impero
è
stato
il
Duce
,
il
caporale
Mussolini
.
Ma
il
dado
era
tratto
.
L
'
Impero
nuovo
era
tanto
effettivo
e
promettente
che
tutto
il
vecchio
mondo
capitalistico
e
plutocratico
preparò
e
iniziò
una
vera
e
propria
guerra
di
affamamento
,
di
minacce
e
infine
di
ingerenza
avversa
sul
mare
vitale
per
la
nostra
penisola
.
Il
Duce
nuovamente
solo
non
posa
la
spada
ma
combatte
e
vince
la
sua
seconda
guerra
,
nella
quale
fu
ancora
l
'
unico
a
credere
e
a
operare
fermamente
e
decisamente
per
la
vittoria
.
Anche
nella
guerra
per
la
redenzione
della
Spagna
,
il
Duce
comandò
con
lo
spirito
realistico
e
positivo
del
caporale
del
Carso
una
guerra
dura
che
i
soliti
Saloni
davano
per
lunga
e
logorante
.
Il
caporale
Mussolini
portò
le
armi
vittoriose
nei
centri
vitali
della
Spagna
e
consegnò
al
Caudillo
una
nazione
libera
,
unita
e
indipendente
,
illuminata
dalle
sue
tradizionali
insegne
giallo
-
oro
.
E
poi
ancora
è
il
caporale
Mussolini
che
sbarca
a
Valona
e
a
Durazzo
i
contingenti
di
occupazione
dell
'
Albania
,
liberando
il
popolo
skipetaro
dal
giogo
feudale
di
Zog
.
Oggi
non
v
'
è
dubbio
,
è
ancora
il
caporale
Mussolini
che
scende
in
mezzo
al
suo
popolo
in
grigioverde
,
lo
riconosce
,
lo
rivede
come
allora
tra
le
doline
dai
nomi
che
identificarono
poi
storiche
battaglie
e
monumentali
cimiteri
.
Il
caporale
Mussolini
aveva
lasciato
la
cura
e
la
preparazione
del
suo
popolo
in
grigioverde
ai
suoi
collaboratori
.
Oggi
torna
il
Duce
a
fissare
negli
occhi
i
suoi
soldati
.
Tutti
hanno
creduto
,
tutti
credono
fermamente
in
Lui
,
in
Lui
solo
,
il
Capo
di
tutte
le
vittorie
,
perché
anche
la
guerra
del
1915
fu
da
lui
voluta
e
fu
vinta
.
Il
genio
di
Mussolini
sfolgora
.
La
volontà
del
condottiero
è
la
parola
d
'
ordine
che
il
soldato
ripete
al
soldato
,
e
il
cannone
ripete
al
cannone
.
Il
Duce
ha
silenziosamente
e
da
solo
preparato
la
vittoria
nella
quale
il
popolo
in
particolare
crede
fermamente
...