StampaPeriodica ,
Più
facile
del
previsto
Di
prima
occhiata
al
4
a
2
sull
'
Ungheria
,
si
può
anche
pensarlo
.
E
la
superiorità
azzurra
nella
finalissima
della
Coppa
del
Mondo
nei
confronti
dell
'
undici
magiaro
è
stata
così
evidente
e
convincente
che
almeno
un
goal
,
se
non
due
,
di
più
di
scarto
a
nostro
favore
,
non
avrebbe
sorpreso
nessuno
,
anzi
le
cifre
avrebbero
precisato
meglio
la
differenza
effettiva
delle
forze
in
campo
.
Ma
per
riacciuffare
in
così
brillante
stile
il
massimo
titolo
mondiale
,
per
ribadire
così
vigorosamente
in
un
ultimo
e
magistrale
colpo
di
maglio
sul
terreno
di
Colombes
il
chiodo
della
supremazia
azzurra
piantato
nel
'34
e
ripicchiato
alle
Olimpiadi
nel
1936
,
Si
sono
dovuti
prima
superare
tre
autentici
trabocchetti
.
vere
bocche
di
lupo
-
il
cui
sorpassamento
conteneva
gia
di
per
sé
la
fatale
decisione
della
competizione
.
È
stato
su
questi
passaggi
che
s
'
è
deciso
il
titolo
:
l
'
ultimo
episodio
presentava
già
scritta
la
conclusione
logica
.
L
'
incontro
di
ottavo
di
finale
con
la
Norvegia
a
Marsiglia
:
assalto
ad
una
rocca
improvvisamente
rivelatasi
di
granito
,
su
terreno
spinoso
e
minato
quale
può
essere
uno
stadio
assiepato
di
folla
sistematicamente
e
pervicacemente
ostile
agli
azzurri
.
Fu
qui
che
la
bravura
,
la
tecnica
e
soprattutto
lo
spirito
di
bandiera
ci
salvarono
dalla
sorpresa
e
dal
capitombolo
.
Il
nostro
undici
(
e
per
dir
meglio
tutti
e
venti
i
pupilli
di
Pozzo
)
erano
troppo
freschi
di
allenamento
collegiale
e
troppo
imbevuti
di
impostazioni
tematiche
e
di
sviluppi
ortodossi
di
azione
;
reduci
,
come
erano
,
di
accademia
e
di
incontri
di
collaudo
internazionali
di
facile
disimpegno
;
si
trovarono
di
fronte
una
Norvegia
superbamente
impostata
e
attrezzata
in
linea
atletica
e
in
sostanza
agonistica
.
Allenata
da
un
inglese
,
con
giuoco
di
scuola
,
se
non
proprio
di
esecuzione
,
inglese
,
assolto
in
ogni
modo
da
elementi
tutti
velocissimi
,
potenti
,
aggressivi
sino
all
'
esasperazione
.
Osarono
il
tutto
per
il
tutto
.
Da
tempo
si
erano
specificamente
allenati
per
tentare
il
gran
colpo
.
Per
poco
non
vi
riuscirono
.
Ed
il
nostro
schieramento
era
fatto
proprio
in
modo
da
favorire
il
più
graziosamente
possibile
avversari
del
genere
.
Una
prima
falla
la
presentavamo
nella
terza
linea
.
Si
chiamava
Monzeglio
apparso
in
cattiva
giornata
.
Il
sicuro
terzino
di
posizione
del
Campionato
del
Mondo
1934
non
rivelò
lo
scatto
e
il
recupero
indispensabili
.
Difatti
le
sue
entrate
a
vuoto
,
quando
uomo
e
pallone
erano
già
partiti
,
o
i
suoi
vani
inseguimenti
furono
numerosi
e
paurosi
.
Solo
allora
si
pensò
che
nel
rovente
e
duro
massimo
campionato
di
quest
'
anno
,
la
vecchia
Juventus
era
riuscita
a
riportarsi
al
secondo
posto
d
'
una
graduazione
di
ferro
,
per
precipuo
merito
di
una
coppia
di
terzini
:
Foni
-
Rava
.
E
Foni
era
stato
lasciato
in
tribuna
.
Un
errore
di
tal
genere
costrinse
la
nostra
seconda
linea
a
preoccuparsi
più
del
consueto
della
situazione
alle
proprie
spalle
;
né
il
sostegno
destro
,
Serantoni
,
proprio
dalla
stessa
parte
di
Monzeglio
,
è
stato
mai
un
velocista
.
Toccava
quindi
al
centro
-
sostegno
,
Andreolo
,
ora
ripiegare
,
ora
poggiare
sulla
destra
,
con
conseguente
accartocciamento
e
sbandamento
del
sistema
difensivo
.
Non
basta
:
ai
due
interni
di
attacco
,
Ferrari
e
Meazza
,
toccava
giuocare
ancor
più
arretrato
che
mai
non
fosse
stato
nel
loro
metodo
e
nelle
loro
preferenze
,
con
la
risultante
tattica
di
lasciare
pressoché
isolati
i
tre
uomini
di
punta
,
dei
quali
poi
,
le
due
ali
,
Ferrari
a
sinistra
e
Pasinati
a
destra
,
non
erano
davvero
irresistibili
in
fatto
di
velocità
e
di
scatto
.
Un
uomo
solo
dunque
realmente
efficiente
per
l
'
assalto
:
Piola
.
Colaussi
e
Biavati
erano
stati
anche
essi
lasciati
in
tribuna
.
Non
parliamo
poi
di
Olivieri
in
porta
,
semplicemente
prodigioso
,
ma
costretto
a
parate
che
potevano
mettere
a
repentaglio
la
sua
incolumità
.
In
simili
condizioni
,
le
più
ridotte
che
si
fossero
potute
escogitare
,
ci
trovammo
dinanzi
ad
una
Norvegia
al
massimo
della
potenzialità
e
delle
possibilità
.
Come
vincemmo
?
Dovevamo
vincere
ugualmente
.
Come
riconobbero
i
giornali
francesi
,
vinse
la
squadra
che
aveva
svolto
il
giuoco
più
tecnico
e
di
superiore
qualità
,
che
aveva
avuto
in
campo
un
atleta
di
assoluta
eccezione
:
Piola
,
dimostratosi
il
più
grande
centro
attacco
del
Torneo
.
Del
resto
alla
distanza
,
arricchita
di
.
due
tempi
supplementari
,
il
nostro
undici
,
anche
claudicante
,
aveva
ritrovato
il
suo
ritmo
,
ottenendo
nei
tempi
supplementari
il
goal
della
vittoria
con
Piola
.
Ma
il
pericolo
corso
con
la
Norvegia
servì
a
schiarire
le
idee
di
tutti
,
e
a
far
decidere
Pozzo
ad
affidarsi
con
maggiore
risolutezza
sui
fattori
velocità
e
freschezza
nella
composizione
delle
amalgame
atletico
-
agonistiche
da
schierare
sul
terreno
.
Ed
ecco
in
terza
linea
ricollocare
Foni
al
fianco
del
suo
compagno
naturale
,
Rava
.
Sostituire
le
ali
con
due
velocisti
della
specie
:
Colaussi
a
sinistra
e
Biavati
a
destra
.
Questi
un
giovanissimo
,
l
'
altro
un
anziano
tuttora
con
l
'
argento
vivo
nei
polpacci
.
La
seconda
linea
la
lascia
stare
:
con
le
apportate
maggiorazioni
di
rendimento
e
di
mobilità
,
dovrebbe
reggere
bene
ed
accrescere
intanto
la
fusione
propria
e
quella
con
l
'
intero
complesso
.
Olivieri
,
anche
,
rimane
al
suo
posto
:
il
primo
collaudo
è
stato
più
che
convincente
.
Il
trio
centrale
di
attacco
,
anche
se
Ferrari
è
accusato
di
lentezza
,
dovrà
pur
funzionare
secondo
il
noto
rendimento
.
Ed
eccoci
ai
quarti
di
finale
:
2
giugno
a
Parigi
,
allo
Stadio
di
Colombes
.
Come
avevamo
previsto
,
il
pubblico
parigino
è
stato
di
una
sportività
squisita
.
Ma
il
pericolo
per
noi
era
che
l
'
undici
francese
giocasse
bene
veramente
,
sulla
linea
non
solo
della
tecnica
,
ma
della
velocità
,
anzi
delle
sfuriate
caratteristiche
del
temperamento
e
delle
abitudini
francesi
.
Inoltre
quel
pallone
in
uso
in
Francia
(
una
sfera
più
grossa
e
più
leggera
)
e
adoperato
nel
torneo
,
in
barba
a
precise
regole
sul
peso
e
la
circonferenza
,
anche
ulteriormente
rivedute
e
corrette
dalla
F.I.F.A.
,
dava
maledettamente
ai
nervi
ai
nostri
e
a
qualunque
giuocatore
che
si
rispetti
,
del
resto
abituati
al
«
N
.
5
»
piccolo
,
teso
e
sonante
e
del
peso
specifico
sufficiente
a
non
dare
l
'
impressione
di
calciare
nel
vuoto
.
Pozzo
dovette
curare
allenamenti
speciali
su
quel
benedetto
pallone
francese
.
Inoltre
la
squadra
francese
si
trovava
lanciatissima
.
Aveva
battuto
,
in
ottavo
di
finale
,
il
Belgio
per
3-1
ed
era
questo
un
risultato
molto
probante
.
Né
si
dimenticava
che
qualche
mese
innanzi
la
nazionale
italiana
era
uscita
nei
confronti
della
nazionale
francese
,
dallo
Stadio
di
Colombes
appena
con
un
grigio
0-0
...
Quindi
l
'
undici
della
Senna
,
rimpolpato
di
elementi
negri
di
notevole
classe
,
si
presentava
con
morale
elevatissimo
e
temerario
.
Ma
i
rinforzi
di
velocità
e
di
freschezza
apportati
nella
compagine
azzurra
in
questa
seconda
presentazione
non
mancarono
di
funzionare
a
meraviglia
.
Tre
furono
i
palloni
depositati
nella
rete
di
Di
Lorto
(
due
di
Piola
e
uno
di
Colaussi
)
contro
uno
.
La
cattiva
impressione
della
prima
uscita
azzurra
veniva
cancellata
.
Gli
italiani
avevano
impartito
una
lezione
di
tecnica
,
di
stile
,
di
combattività
elettrizzante
.
Finalmente
dall
'
involuto
bozzolo
era
uscita
la
splendida
farfalla
.
Anzi
era
un
'
aquila
quella
,
dalle
penne
dai
colori
dell
'
iride
!
...
Che
si
trattava
proprio
di
un
'
aquila
lo
si
vide
nei
confronti
di
quel
bisbetico
Brasile
che
aveva
cominciato
col
dare
le
vertigini
con
un
6-5
strambo
sulla
Polonia
(
osso
duro
non
meno
della
Norvegia
)
,
ma
poi
dimostratosi
anche
squadra
assennata
oltre
che
acrobatica
e
scintillante
,
nei
confronti
di
una
Cecoslovacchia
dal
giuoco
magistrale
,
ma
troppo
freddo
e
lento
,
rimasto
ancora
sul
piede
di
due
lustri
indietro
.
Nell
'
altro
settore
si
facevano
luce
,
intanto
,
la
Svezia
,
maramaldeggiando
su
un
Cuba
di
scarsa
efficienza
fisica
,
per
8-0;
l
'
Ungheria
,
che
con
un
2-0
di
elevata
qualità
batteva
la
Svizzera
uscita
vincente
per
4-2
da
un
confronto
con
la
Germania
,
ma
stremata
da
un
paragone
che
era
stato
assai
più
uno
scontro
che
un
incontro
calcistico
.
Ormai
alle
semifinali
le
grandi
linee
della
competizione
erano
fissate
.
Da
un
girone
di
ferro
erano
balzate
in
evidenza
Italia
e
Brasile
;
da
un
girone
di
comoda
preparazione
,
Svezia
e
Ungheria
.
Due
gironi
,
e
per
ciascuno
gli
esponenti
di
un
giuoco
diametralmente
opposto
.
Italia
e
Brasile
,
due
squadre
impostate
nettamente
sui
fattori
velocità
,
virtuosismo
,
estro
;
Svezia
,
a
dire
il
vero
,
su
motivi
soltanto
affioranti
,
latenti
e
comunque
inespressi
;
Ungheria
su
una
tecnica
sicura
,
brillante
,
virtuosa
,
ma
dai
temi
invecchiati
,
ben
noti
,
troppo
spesso
al
rallentatore
,
con
esecuzione
affidata
a
troppi
anziani
,
con
un
solo
atleta
diciamo
così
aggiornato
,
il
giovanissimo
Szengeller
interno
sinistro
.
Era
quanto
sufficiente
,
tuttavia
,
perchè
l
'
undici
magiaro
battesse
la
Svezia
nella
semifinale
per
5-1
.
E
Italia
-
Brasile
?
Ecco
:
il
12
giugno
a
Bordeaux
,
Brasile
-
Cecoslovacchia
si
attaccano
ai
ferri
corti
e
si
pestano
a
più
non
posso
.
Nulla
di
fatto
,
anche
con
i
tempi
supplementari
.
Si
chiude
1-1
.
La
vivacità
,
la
potenza
e
la
giocoleria
satanica
dei
pur
sorprendenti
ispano
-
italo
-
negri
non
l
'
hanno
spuntata
contro
la
classica
solidità
dei
boemi
che
già
tanto
filo
da
torcere
avevano
dato
a
Roma
nel
'34
alla
squadra
azzurra
.
Due
giorni
dopo
si
ripete
.
Caso
nuovo
;
è
proprio
il
Brasile
che
mostra
una
maggiore
resistenza
fisica
;
subisce
un
goal
nel
primo
tempo
;
ma
nel
secondo
sfodera
un
recupero
fantastico
,
strabiliante
;
e
vince
netto
e
inesorabile
per
2-1
.
Il
caso
appare
strano
.
Sudamericani
battere
i
cechi
nei
capitoli
solidità
,
resistenza
,
tenacia
combattiva
non
priva
di
mobilità
,
di
recupero
,
di
produzioni
veloci
?
E
qui
si
scopre
un
altro
trabocchetto
,
e
teso
proprio
ai
nostri
danni
.
Il
Brasile
era
venuto
in
Europa
con
due
squadre
specificamente
designate
.
La
seconda
destinata
a
battersi
nelle
partite
preliminari
e
battere
gli
avversari
secondari
,
tra
i
quali
era
considerata
nientemeno
che
la
squadra
cecoslovacca
.
La
prima
,
destinata
,
fresca
e
lustra
a
battersi
con
l
'
Italia
,
che
quegli
esperti
di
Rio
de
Janeiro
e
di
S
.
Paolo
già
vedevano
per
lo
meno
semifinalista
(
ci
conoscono
bene
,
sono
stati
nostri
eccellenti
fornitori
)
.
Toccava
ai
nostri
vecchi
rivali
boemi
costringere
quei
signori
a
smascherare
le
batterie
.
Mille
grazie
!
È
stato
davvero
un
eccellente
servizio
reso
al
calcio
europeo
.
Nel
2-1
di
Bordeaux
si
vide
quale
realmente
era
il
pericolo
brasiliano
.
S
'
intende
che
Pozzo
corse
subito
ai
ripari
.
Vale
a
dire
lasciò
la
sua
squadra
quale
era
:
quella
che
aveva
vinto
tanto
persuasivamente
sulla
Francia
.
Aveva
pur
un
suo
intrinseco
valore
quel
3-1
!
Per
la
tenzone
col
Brasile
bisognava
tornare
all
'
inospitale
Stadio
di
Marsiglia
.
Tanto
meglio
.
I
nostri
campioni
si
sarebbero
messi
da
se
stessi
alla
frusta
.
Il
Brasile
giuocò
una
partita
decisa
,
dura
,
qualche
volta
violenta
.
Voleva
vincere
ad
ogni
costo
del
resto
la
squadra
era
stata
troppo
montata
e
resa
nervosa
dall
'
ambiente
locale
e
non
seppe
sempre
mantenere
i
nervi
a
posto
.
Si
dimostrò
compagine
di
alto
valore
tecnico
come
trattamento
di
palla
dei
singoli
atleti
,
ma
non
come
giuoco
d
'
assieme
.
Ciascuno
per
conto
suo
e
a
modo
suo
.
Non
si
decidevano
ad
eseguire
un
passaggio
senza
aver
prima
esaurito
un
proprio
repertorio
di
virtuosismi
mirabolanti
quanto
sterili
agli
effetti
del
successo
pratico
.
Credettero
bloccare
le
nostre
azioni
offensive
marcando
fortemente
ed
isolando
Piola
(
e
tra
i
suoi
guardiani
c
'
era
un
Domingos
,
il
terzino
-
fenomeno
dell
'
intero
torneo
)
.
Ma
potevano
manovrare
più
libere
le
nostre
velocissime
ali
;
e
Ferrari
e
Meazza
sapevano
tenere
un
collegamento
così
funzionale
tra
l
'
attacco
e
la
difesa
,
che
la
macchina
azzurra
poté
lavorare
a
pieno
e
costante
regime
.
Una
spettacolosa
cannonata
di
Colaussi
su
un
allungo
di
testa
di
Piola
;
un
impeccabile
calcio
di
rigore
di
Meazza
su
giusta
punizione
arbitrale
a
carico
di
Domingos
reo
di
aver
affibbiato
due
calci
nelle
caviglie
di
Piola
,
permanente
spauracchio
nonostante
tutto
,
e
la
vittoria
era
acquisita
anche
se
i
brasiliani
in
recupero
vorticoso
(
quando
però
l
'
Italia
aveva
allentato
ormai
la
stretta
)
,
riuscivano
a
segnare
un
goal
di
consolazione
.
Aveva
trionfato
l
'
unità
veramente
tale
e
non
soltanto
maestra
di
gioco
,
di
schermaglia
e
di
stoccata
.
Così
siamo
giunti
alla
finale
.
Faremo
come
il
Brasile
:
sfodereremo
per
l
'
occasione
una
squadra
nuova
e
fresca
?
Oppure
Pozzo
cambierà
degli
uomini
?
In
verità
,
l
'
Ungheria
si
presenta
in
condizioni
di
freschezza
e
di
forma
ideali
.
Il
suo
girone
non
è
stato
che
un
seguito
di
galoppi
di
salute
.
E
nel
corso
della
stagione
ha
conseguito
successi
che
gli
azzurri
non
vantano
tali
da
far
gridare
alla
resurrezione
del
calcio
magiaro
.
Pozzo
comincia
col
...
bruciare
i
vascelli
e
rimanda
a
casa
tre
riserve
di
alta
efficienza
che
finora
hanno
seguito
la
squadra
:
Genta
,
Donati
e
Olmi
.
La
formazione
andava
bene
così
com
'
era
stata
fissata
dopo
il
tribolato
esperimento
con
la
Norvegia
;
era
apparsa
sempre
in
crescendo
,
anche
con
le
lentezze
e
i
ricami
statici
di
Ferrari
e
le
fughe
-
razzo
,
ma
fuori
bersaglio
,
di
Biavati
.
«
Per
l
'
ultima
battaglia
saranno
a
punto
tanto
il
giovanissimo
quanto
l
'
anziano
;
questo
per
il
suo
canto
del
cigno
,
quello
per
il
primo
«
do
»
di
petto
della
sua
carriera
.
E
sarà
a
giusto
punto
di
cottura
anche
la
forma
dell
'
intera
squadra
»
.
Questo
il
pensiero
del
C.T.
,
ormai
troppo
buon
conoscitore
di
ambiente
,
di
clima
e
di
atleti
propri
ed
altrui
.
L
'
abbiamo
già
detto
:
il
superamento
stesso
degli
ostacoli
e
delle
bocche
di
lupo
appostate
nella
prima
parte
del
percorso
,
vuoi
di
slancio
,
d
'
abilità
,
di
classe
,
vuoi
di
spirito
di
bandiera
,
conteneva
già
di
per
sé
la
logica
inesorabile
conclusione
.
Ed
il
trionfo
,
con
un
finale
bruciante
ed
una
segnatura
netta
di
4-2
sull
'
Ungheria
non
ammette
neanche
una
discussione
di
semplice
accademia
.
Trionfo
ancora
più
netto
e
indiscutibile
che
non
fosse
stato
quello
del
1934
,
dove
si
vollero
sollevare
dubbi
ed
obiezioni
per
il
fatto
che
il
torneo
si
era
svolto
in
casa
nostra
e
la
finalissima
aveva
avuto
luogo
a
Roma
,
nell
'
antro
del
leone
...
Questa
volta
ci
siamo
battuti
nelle
condizioni
ambientali
più
difficili
.
Solo
gli
«
azzurri
»
in
tutto
il
corso
del
torneo
hanno
conosciuto
pubblico
ostile
,
ferocemente
ostile
,
nelle
due
partite
di
Marsiglia
,
che
potevano
per
noi
segnare
un
tracollo
.
Però
la
vecchia
Francia
dei
Paladini
si
è
riabilitata
,
in
fatto
di
cavalleria
,
a
Parigi
e
ne
traiamo
gli
auspici
per
giorni
molto
più
cordiali
tra
le
due
Nazioni
latine
.
Siamo
ben
lieti
questo
ci
preme
non
meno
del
titolo
mondiale
che
sulle
rive
della
Senna
si
sia
potuto
constatare
de
visu
,
con
quale
schietta
lealtà
e
fiera
bravura
sanno
battersi
gli
esponenti
della
gioventù
del
Littorio
.
Al
saluto
romano
degli
azzurri
,
per
la
seconda
volta
Campioni
del
Mondo
,
Parigi
non
ha
risposto
col
pugno
chiuso
dei
ciechi
faziosi
di
Marsiglia
,
ma
con
l
'
aperto
sorriso
e
l
'
applauso
d
'
un
riconoscimento
sincero
.
StampaPeriodica ,
La
politica
di
rivalutazione
della
nostra
moneta
,
iniziata
col
discorso
di
Pesaro
,
raggiunge
oggi
effetti
evidenti
:
la
lira
è
aumentata
di
valore
.
Il
maggiore
potere
di
acquisto
della
lira
aumenta
il
valore
reale
dei
salari
e
degli
stipendi
.
Da
ciò
è
derivata
la
necessità
da
parte
dello
Stato
di
diminuire
il
carico
del
bilancio
per
retribuzione
del
proprio
personale
,
mentre
la
squisita
sensibilità
delle
nostre
classi
lavoratrici
ha
potuto
permettere
al
segretario
generale
del
partito
on
.
Turati
di
annunziare
al
Duce
che
i
lavoratori
di
Padova
e
i
contadini
del
bresciano
aderivano
alla
diminuzione
delle
loro
paghe
in
ragione
del
10%
.
Anche
nel
pavese
e
nel
bolognese
i
lavoratori
hanno
accettato
la
medesima
misura
di
diminuzione
delle
paghe
...
StampaPeriodica ,
Molti
anni
addietro
,
quando
poche
erano
le
gare
che
si
svolgevano
durante
l
'
annata
,
quando
ognuna
di
esse
costituiva
un
avvenimento
di
eccezione
,
quando
gli
sport
del
motore
erano
quelli
che
avevano
il
maggior
seguito
di
pubblico
,
quando
le
automobili
e
le
motociclette
erano
ancor
poco
diffuse
,
e
le
modeste
velocità
raggiungibili
dal
normale
utente
facevano
apparire
sbalorditive
,
nel
confronto
,
quelle
che
,
su
strade
spesso
indegne
di
tal
nome
,
riuscivano
ad
attingere
gli
e
assi
e
dell
'
epoca
i
quali
perciò
divenivano
gli
idoli
delle
folle
il
e
Lario
e
,
il
famoso
«
Circuito
del
Lario
»
dalle
strade
strette
e
tortuose
,
dai
dislivelli
repentini
,
dal
fondo
polveroso
o
pantanoso
a
seconda
che
il
sole
o
la
pioggia
lo
presidiavano
,
soleva
richiamare
ad
ogni
estate
,
nelle
sue
embrionali
tribune
e
lungo
i
margini
di
tutto
il
suo
percorso
,
enormi
masse
di
spettatori
che
da
ogni
parte
,
spesso
sobbarcandosi
a
compiere
decine
e
centinaia
di
chilometri
,
venivano
per
assistere
alle
acrobatiche
prodezze
dei
e
centauri
e
che
in
una
prova
del
genere
trovavano
la
loro
definitiva
consacrazione
.
Oggi
assai
più
numerose
sono
le
grandi
gare
motoristiche
che
si
svolgono
in
tutta
Italia
durante
l
'
anno
;
e
molte
altre
competizioni
sportive
,
dal
calcio
all
'
atletica
leggera
,
appassionano
domenicalmente
le
folle
.
Oggi
anche
le
normali
macchine
da
turismo
vanno
come
folgori
,
e
lo
scarto
di
velocità
esistente
tra
esse
e
quelle
da
corsa
,
pur
essendo
spesso
più
alto
di
quello
di
una
volta
,
stupisce
forse
meno
il
gran
pubblico
che
s
'
è
familiarizzato
con
le
rapidissime
andature
in
terra
,
in
mare
e
in
cielo
.
Oggi
i
«
circuiti
stracittadini
»
,
che
permettono
alla
gente
di
godersi
un
paio
d
'
ore
di
movimentatissimo
spettacolo
senza
muoversi
da
casa
,
o
al
massimo
da
una
comoda
tribuna
fornita
di
ogni
conforto
e
situata
a
due
passi
dal
centro
della
città
,
hanno
detronizzato
competizioni
famose
che
,
pur
avendo
un
«
passato
»
glorioso
,
avevano
il
torto
di
imporre
agli
spettatori
spostamenti
macchinosi
e
un
certo
dispendio
di
tempo
.
Essendo
dunque
oggi
i
palati
viziati
,
per
così
dire
,
molte
manifestazioni
hanno
perduto
almeno
in
parte
la
loro
importanza
,
il
loro
seguito
di
pubblico
.
E
infatti
,
quante
grandi
gare
,
automobilistiche
e
motociclistiche
,
sono
scomparse
,
si
sono
trasformate
,
in
questi
ultimi
anni
?
Quanti
circuiti
,
che
pur
avevano
un
loro
fascino
e
una
loro
non
indifferente
importanza
tecnico
-
sportivo
-
turistica
,
sono
stati
sostituiti
con
altri
,
talvolta
di
valore
discutibile
?
In
quest
'
atmosfera
di
evoluzione
,
di
trasformazione
,
di
innovazioni
,
il
«
Lario
»
è
,
se
non
il
solo
,
almeno
tra
i
pochissimi
che
resta
,
vivo
e
vegeto
più
che
mai
,
sulla
breccia
;
il
«
Lario
»
è
uno
dei
pochissimi
che
ha
resistito
,
acquistando
anzi
sempre
maggiore
importanza
e
destando
un
sempre
più
alto
interesse
;
e
pur
aggiornandosi
,
poiché
le
sue
strade
si
sono
oggi
di
gran
lunga
migliorate
,
perché
l
'
organizzazione
è
sempre
più
perfetta
,
perché
ha
tratto
tutto
quanto
di
buono
v
'
era
da
trarre
dai
moderni
criteri
che
informano
lo
sport
motoristico
,
ha
religiosamente
custodito
la
sua
tradizione
,
ha
conservato
integre
tutte
le
sue
caratteristiche
,
anzi
accentuandole
.
E
perché
?
Perché
il
«
Lario
»
ha
una
fama
ormai
mondiale
,
perché
il
«
Lario
»
è
il
banco
di
prova
per
eccellenza
delle
macchine
e
dei
guidatori
,
perché
il
«
Lario
»
ha
il
potere
di
entusiasmare
come
pochi
altri
circuiti
le
folle
;
perché
,
infine
,
il
«
Lario
»
ha
un
suo
fascino
particolare
al
quale
non
si
sfugge
.
Quando
il
«
Lario
»
non
fu
effettuato
,
tutti
gli
sportivi
u
sentirono
»
la
sua
mancanza
.
E
il
suo
successo
continua
a
crescere
di
anno
in
anno
.
Nato
nel
lontano
1921
per
contrapporre
al
classico
«
Tourist
Trophy
»
,
che
gli
inglesi
organizzano
nell
'
Isola
di
Man
,
un
circuito
stradale
severissimo
e
sotto
tutti
gli
aspetti
adatto
a
mettere
a
dura
prova
la
«
classe
»
dei
piloti
e
le
doti
di
ripresa
e
di
resistenza
allo
sforzo
prolungato
di
un
motore
,
di
stabilità
,
di
aderenza
,
di
frenaggio
,
di
robustezza
di
una
macchina
tutti
gli
organi
della
quale
vengono
sollecitati
al
massimo
grado
il
«
Lario
»
si
disputò
ininterrottamente
fino
al
1931
incluso
;
dopo
due
anni
di
sospensione
fu
ripreso
nel
1934
,
fu
disputato
ancora
l
'
anno
successivo
,
e
poi
si
è
avuta
un
'
altra
pausa
biennale
,
dalla
quale
esce
ora
rinforzato
e
aureolato
di
nuove
attrattive
.
Le
pause
sono
state
causate
da
situazioni
contingenti
dello
sport
motociclistico
locale
,
e
non
da
circostanze
relative
alla
gara
stessa
;
la
quale
nelle
tredici
edizioni
fin
qui
svoltesi
ha
messo
in
luce
nuove
giovani
valide
energie
del
motociclismo
italiano
,
ha
confermato
il
valore
di
assi
famosi
,
ed
ha
assolto
superbamente
,
oltre
alla
sua
funzione
tecnico
-
sportiva
,
anche
quella
propagandistica
a
favore
della
diffusione
della
motocicletta
.
Nell
'
albo
d
'
oro
del
«
Lario
»
tutti
i
nostri
migliori
uomini
hanno
apposto
la
propria
firma
:
da
Ruggeri
ad
Arcangeli
,
a
Varzi
,
a
Nuvolari
,
fino
ai
più
recenti
,
a
Bandini
,
a
Fumagalli
,
a
Serafini
,
e
-
per
i
primati
sul
giro
-
da
Biagio
Nazzaro
a
Ghersi
,
a
Vailati
,
agli
stessi
Varzi
,
Nuvolari
e
Bandini
,
a
Pigorini
,
ad
Aldrighetti
.
Quest
'
anno
il
«
Lario
»
-
che
si
svolgerà
il
10
luglio
-
riunirà
accora
una
volta
un
forte
gruppo
di
«
Centauri
»
i
quali
offriranno
alla
folla
immensa
che
assieperà
gli
spalti
del
circuito
,
lungo
tutti
i
36
chilometri
del
suo
sviluppo
,
un
susseguirsi
continuo
di
emozioni
,
di
sensazioni
quali
ben
poche
altre
contese
del
genere
sono
in
grado
di
dare
.
E
la
funzione
tecnica
della
prova
brianzola
sarà
ancor
pii
alta
del
consueto
,
inquantoché
macchine
che
quest
'
anno
sono
rimaste
in
ombra
verranno
a
chiedere
all
'
autorità
del
«
Lario
»
una
rivincita
che
può
essere
posta
sull
'
altro
piatto
della
bilancia
per
equilibrare
le
sconfitte
;
e
macchine
passate
trionfalmente
al
terribile
vaglio
della
«
Milano
-
Taranto
»
,
e
dominatrici
in
altre
gare
su
circuiti
veloci
intendiamo
parlare
della
gloriosa
Gilera
a
4
cilindri
sovralimentata
esigeranno
la
suprema
conferma
delle
proprie
eccezionalissime
multiformi
qualità
.
Ma
si
può
affermare
che
tutte
le
Marche
italiane
e
alcune
estere
,
saranno
degnamente
rappresentate
al
«
Lario
»
,
la
diserzione
significando
già
di
per
sé
stessa
una
dichiarazione
d
'
inferiorità
.
Sicché
,
nel
quadro
di
un
'
organizzazione
senza
precedenti
,
nel
conforto
di
ima
sistemazione
per
il
pubblico
curata
dagli
appassionati
e
competenti
organizzatori
in
ogni
dettaglio
,
la
folla
potrà
assistere
a
una
gara
veramente
completa
sotto
ogni
aspetto
,
unica
nel
suo
genere
,
appassionante
quant
'
altre
mai
.
Le
miglioratissime
condizioni
delle
strade
del
circuito
,
e
i
recenti
progressi
della
tecnica
costruttiva
motociclistica
,
lasciano
agevolmente
prevedere
che
i
primati
della
gara
saranno
tutti
largamente
battuti
.
Insieme
alle
macchine
da
corsa
che
dovranno
compiere
6
giri
del
circuito
-
gareggeranno
quest
'
anno
le
macchine
di
serie
(
però
soltanto
su
due
giri
)
per
contendersi
il
«
Trofeo
della
Valsassina
»
,
la
«
Coppa
A
.
Pigorini
»
e
la
«
Coppa
Isacco
Mariani
»
;
la
partecipazione
di
questa
categoria
di
macchine
,
oltre
a
rendere
più
interessante
la
contesa
,
fornirà
delle
preziose
indicazioni
nei
riguardi
della
nostra
eccellente
produzione
di
serie
.
Il
«
Lario
»
dotato
quest
'
anno
dell
'
«
XI
Premio
dell
'
Industria
»
,
del
«
Trofeo
del
turismo
Lariano
»
e
del
«
VI
Premio
del
C.O.N.I.
»
,
costituisce
la
quarta
prova
del
Campionato
italiano
;
prova
che
potrà
essere
decisiva
agli
effetti
dell
'
assegnazione
dei
titoli
.
Già
da
qualche
settimana
l
'
Ufficio
Stampa
del
«
Lario
»
,
di
cui
è
valoroso
ed
appassionato
capo
il
collega
Renato
Tassinari
,
ha
pubblicato
un
elegante
opuscolo
,
curato
dallo
stesso
eminente
collega
,
contenente
i
pareri
e
le
impressioni
sulla
classica
corsa
italiana
di
tutti
i
più
noti
giornalisti
.
E
perciò
l
'
opuscolo
è
,
nel
suo
complesso
,
un
vero
inno
alla
tradizionale
contesa
,
cara
al
cuore
di
tutti
i
nostri
sportivi
.
StampaPeriodica ,
Un
maestro
sulla
pedana
di
combattimento
costituisce
un
avvenimento
ed
uno
spettacolo
a
lettere
maiuscole
.
Ci
sarebbe
da
riempire
una
mezza
biblioteca
di
robusti
tomi
sulle
discussioni
,
le
chiacchiere
,
i
commenti
,
i
pro
e
i
contro
che
questa
manifestazione
così
caratteristicamente
combattentistica
e
fascista
ha
suscitato
.
Erano
degli
anni
,
dei
lunghi
anni
che
la
questione
del
campionato
per
i
maestri
viaggiava
sull
'
altalena
dei
sì
,
forse
,
ma
,
però
.
La
Federazione
italiana
ha
troncato
decisamente
il
nodo
,
ha
spalancato
le
porte
ai
partigiani
del
si
ed
ha
filosoficamente
lasciato
il
campo
degli
oppositori
e
dei
dubitanti
a
baloccarsi
con
gli
arzigogoli
della
dialettica
.
Questione
scottante
,
delicata
.
Questione
risolta
e
ci
auguriamo
per
sempre
.
Per
chi
ha
orgoglio
,
passione
,
disinteressato
coraggio
la
porta
è
aperta
.
Il
premio
in
posta
valeva
certamente
il
rischio
ed
ecco
il
campo
tripartirsi
:
gli
iscritti
(
numerosi
,
108
)
i
partecipanti
(
un
po
'
meno
numerosi
,
65
)
,
gli
assenti
(
troppo
numerosi
)
,
cambieranno
parere
col
tempo
.
Per
la
verità
è
necessario
aggiungere
la
coda
di
una
quarta
categoria
che
chiameremo
degli
assenti
obbligatori
.
Solo
questi
ultimi
,
i
grandi
veterani
,
le
tempie
bianche
o
troppo
grigie
della
classe
magistrale
sono
gli
scusati
a
priori
.
L
'
opera
di
alcuni
di
questi
gloriosi
rappresentanti
della
vecchia
guardia
ed
i
frutti
creati
dalla
loro
passione
e
dalla
loro
valentia
non
hanno
bisogno
di
riconoscimenti
agonistici
.
Eppure
sulla
pedana
qualcuno
ha
voluto
ancora
essere
presente
per
il
misterioso
richiamo
di
quella
passione
che
arde
ancora
inesausta
nei
cuori
che
hanno
sempre
vent
'
anni
.
Le
gambe
erano
legnose
,
il
fiato
corto
,
lo
scatto
smorzato
ed
opaco
.
Sono
caduti
in
batteria
ma
hanno
combattuto
con
lo
spirito
del
moschettiere
che
cade
ma
non
si
arrende
.
Lasciate
che
al
loro
spirito
sia
di
conforto
l
'
illusione
guascona
della
solita
incompetenza
e
parzialità
delle
giurie
.
I
partecipanti
hanno
vinto
tutti
il
loro
campionato
d
'
Italia
;
anche
se
la
critica
stupida
con
il
morso
avvelenato
dell
'
assente
ghignerà
beffarda
sulle
prove
degli
sfortunati
.
Anche
se
gli
assenteisti
sfodereranno
la
sapienza
del
calcolo
dell
'
opportunismo
e
sarà
facile
per
essi
pronunciare
la
frase
di
prammatica
:
«
te
l
'
avevo
detto
io
»
.
Perché
,
sia
detto
ben
chiaro
,
questo
campionato
italiano
dei
maestri
deve
essere
considerato
come
una
rassegna
d
'
onore
della
classe
magistrale
italiana
,
una
scorta
di
atto
dimostrativo
di
stile
,
di
tecnica
e
di
correttissima
combattività
.
Solo
così
questa
nuova
pagina
dell
'
attività
schermistica
nazionale
raggiungerà
le
vere
finalità
per
le
quali
la
prova
è
stata
creata
.
E
giusto
,
è
logico
che
ai
validi
,
ai
giovani
,
agli
animosi
sia
consentito
di
misurarsi
sul
campo
della
vera
battaglia
,
sia
concessa
la
possibilità
di
affinare
il
bagaglio
delle
proprie
conoscenze
e
di
trarre
dalla
diretta
e
personale
esperienza
il
suggerimento
più
vitale
e
più
efficace
per
l
'
allievo
.
La
classe
magistrale
italiana
ed
i
giovani
maestri
in
particolare
avevano
bisogno
di
questa
iniezione
vivificatrice
,
di
questo
stimolo
al
proprio
orgoglio
di
distributori
del
buon
pane
della
tecnica
schermistica
.
I
più
grandi
maestri
che
la
storia
ricordi
furono
grandi
,
talvolta
grandissimi
campioni
.
La
regola
non
è
così
ferrea
né
così
generale
poiché
l
'
insegnamento
richiede
doti
caratteristiche
e
quanto
mai
particolari
.
Il
sapere
intendere
,
assimilare
,
distribuire
e
suggerire
con
magistero
d
'
arte
è
privilegio
di
pochi
ma
non
va
dimenticato
che
la
scherma
è
ben
vero
un
'
arte
ma
è
anche
,
e
sopratutto
,
un
'
arte
di
combattimento
.
Chi
avrà
saputo
combattere
e
vincere
la
bella
battaglia
,
con
l
'
arma
in
pugno
,
sulla
pedana
di
combattimento
,
avrà
carpito
il
segreto
sostanziale
di
tutte
le
vittorie
che
coronano
questa
nobilissima
disciplina
sportiva
,
alimentato
la
fiamma
che
sola
può
vivificare
e
far
brillare
la
fredda
maestria
della
tecnica
:
il
cuore
del
combattente
.
Salutiamo
nei
campionati
italiani
dei
maestri
la
più
bella
,
la
più
simpatica
e
la
più
convincente
delle
esibizioni
schermistiche
.
A
Mario
Bini
vincitore
del
fioretto
,
a
Giovanni
Palmeri
trionfatore
nella
spada
,
a
Nicolò
Perno
primo
nella
sciabola
è
andato
l
'
alloro
dei
trionfatori
.
Vittorie
meritate
,
conquistate
con
l
'
impeto
,
con
la
valentia
,
con
l
'
energia
che
distinguono
i
forti
.
Essi
hanno
indicato
la
via
e
saranno
pronti
domani
a
difendere
il
fiammeggiante
tricolore
conquistato
.
A
tutti
gli
altri
,
ad
iniziare
dall
'
ultimo
classificato
delle
prime
eliminatorie
,
il
plauso
di
tutti
gli
sportivi
.
Degne
di
particolare
rilievo
la
disciplina
,
la
correttezza
sportiva
e
la
forbitezza
stilistica
di
tutti
i
concorrenti
.
La
gara
si
è
svolta
nella
ricca
sala
d
'
armi
della
Società
del
Giardino
di
Milano
,
sede
degna
da
ogni
punto
di
vista
,
ma
dove
,
per
ragioni
che
ci
sfuggono
,
la
partecipazione
degli
spettatori
è
sempre
relativamente
limitata
.
StampaPeriodica ,
Abbiamo
già
detto
che
il
Giro
dei
Tre
Mari
»
la
più
grande
competizione
ciclistica
a
carattere
di
propaganda
si
svolgerà
dal
7
al
20
settembre
nelle
province
dell
'
Italia
meridionale
.
Oggi
aggiungiamo
che
il
percorso
della
gara
è
stato
completato
con
le
3
tappe
siciliane
:
Messina
-
Catania
;
Catania
-
Messina
e
Messina
-
Palermo
.
Ciò
si
deve
,
principalmente
,
al
vivo
interessamento
del
Prefetto
di
Catania
,
il
quale
,
con
lodevole
senso
sportivo
,
ha
assicurato
al
Presidente
della
S.S.
Parioli
,
la
quale
organizzerà
la
grande
prova
a
tappe
,
tutto
il
suo
appoggio
morale
e
quello
degli
sportivi
di
questa
Provincia
per
l
'
effettuazione
della
tappa
Messina
-
Catania
e
viceversa
.
È
la
prima
volta
-
se
la
memoria
non
ci
tradisce
-
che
una
competizione
dell
'
importanza
di
quella
del
Giro
dei
«
Tre
Mari
»
raggiunge
l
'
Italia
insulare
.
Va
senz
'
altro
rilevato
ed
elogiato
l
'
interessamento
di
quegli
sportivi
per
quella
che
si
può
definire
una
delle
più
grandi
adunate
ciclistiche
nazionali
.
È
stato
sufficiente
il
solo
annuncio
per
mettere
a
rumore
l
'
ambiente
sportivo
siciliano
.
A
questa
passione
si
deve
se
il
«
Giro
dei
Tre
Mari
»
ha
già
ottenuto
il
primo
,
significativo
successo
:
quello
delle
adesioni
di
tutte
le
province
ove
si
svolgerà
il
«
Giro
»
.
Quando
gli
organizzatori
hanno
studiato
il
percorso
,
desideravano
che
il
«
Giro
»
non
fosse
eccessivamente
lungo
.
Però
,
da
un
attento
esame
,
è
risultato
che
se
si
voleva
raggiungere
la
punta
dello
«
Stivale
»
per
poi
avere
il
traguardo
a
Roma
,
la
corsa
avrebbe
dovuto
svolgersi
su
un
percorso
di
km
.
2500
.
Venne
accolta
,
quindi
,
all
'
unanimità
,
la
proposta
che
il
«
Giro
»
toccasse
qualche
città
della
Sicilia
per
poi
raggiungere
Napoli
per
via
mare
e
,
con
la
tappa
Napoli
-
Roma
,
si
sarebbe
avuta
la
conclusione
della
gara
,
ciò
che
importa
un
percorsa
di
km
.
1700
.
Pertanto
,
il
«
Giro
dei
Tre
Mari
»
si
svilupperà
come
segue
:
7
settembre
:
Roma
-
Aquila
.
8
»
Aquila
-
Pescara
.
9
»
Pescara
-
Foggia
.
10
»
Foggia
-
Bari
.
11
»
Intertappa
.
12
»
Bari
-
Potenza
.
13
Potenza
-
Lagonegro
.
13
»
Lagonegro
-
Cosenza
.
14
»
Cosenza
-
Catanzaro
M
.
15
»
Intertappa
.
16
»
Catanzaro
M
.
-
Reggio
Calabria
.
17
»
Messina
-
Catania
.
17
»
Catania
-
Messina
.
18
»
Messina
-
Palermo
.
18
»
Ore
21
:
partenza
di
tutta
la
carovana
da
Palermo
con
il
Piroscafo
«
Vulcania
»
.
19
»
Arrivo
a
Napoli
-
Intertappa
.
20
»
Napoli
-
Roma
.
Scorrendo
il
percorso
,
non
si
può
fare
a
meno
di
rilevare
che
la
gara
si
presenta
dura
anche
per
coloro
che
(
al
«
Giro
»
parteciperanno
anche
i
corridori
che
hanno
disputato
la
prova
del
«
Tour
»
)
vanno
per
la
maggiore
in
campo
ciclistico
nazionale
ed
internazionale
.
Tuttavia
,
altra
constatazione
da
fare
è
che
il
percorso
è
stato
distribuito
in
modo
da
conferire
alla
gara
una
omogeneità
ed
un
interesse
senza
pari
.
Non
è
ancora
opportuno
fare
previsioni
;
è
certo
però
che
la
competizione
indetta
dalla
«
Parioli
»
può
definirsi
la
prova
del
fuoco
non
solo
per
i
giovani
,
desiderosi
di
mettersi
sempre
più
in
luce
,
ma
anche
per
gli
«
Assi
»
.
Ed
il
successo
della
gara
sta
appunto
nell
'
incertezza
del
risultato
,
nella
perfetta
organizzazione
e
nell
'
entusiasmo
vivo
,
sentito
degli
sportivi
dell
'
Italia
meridionale
,
che
accoglieranno
i
concorrenti
con
quello
slancio
proprio
dei
meridionali
.
«
Giro
dei
Tre
Mari
»
:
competizione
destinata
a
passare
nella
storia
del
ciclismo
nazionale
.
StampaPeriodica ,
Il
mercato
si
è
iniziato
presto
,
quest
'
anno
.
Le
necessità
create
dalla
preparazione
per
la
Coppa
del
Mondo
e
la
fine
conseguentemente
anticipata
del
campionato
italiano
,
hanno
fatto
sì
che
quell
'
immenso
baraccone
ideale
ove
si
può
immaginare
si
svolgano
le
operazioni
di
compra
-
vendita
dei
giocatori
,
spalancasse
prima
del
solito
i
suoi
battenti
e
desse
maggiore
sfogo
alle
trattative
,
non
più
soffocate
dalla
immanente
chiusura
delle
liste
di
trasferimento
.
Non
è
certamente
con
intenzioni
offensive
che
abbiamo
pronunciato
la
parola
mercato
per
definire
l
'
insieme
delle
operazioni
necessarie
per
il
passaggio
di
un
calciatore
dall
'
una
all
'
altra
società
;
e
non
si
manca
certo
di
rispetto
alle
buone
norme
parlando
di
vendite
e
di
acquisti
di
giocatori
come
se
si
trattasse
di
vile
merce
e
non
di
uomini
in
carne
ed
ossa
.
Un
tempo
,
magari
,
un
linguaggio
simile
avrebbe
fatto
torcere
il
naso
a
molti
di
quei
purissimi
,
rimasti
ancora
al
viaggio
in
terza
classe
ed
alla
pagnottella
imbottita
consumata
frettolosamente
all
'
impiedi
prima
della
partita
,
ai
tempi
,
per
intenderci
,
cosidetti
eroici
e
del
dilettantismo
integrale
,
ma
oggi
i
]
termine
è
entrato
completamente
nel
parlare
comune
e
non
c
'
è
nessuno
che
si
sogni
di
scandalizzarsi
per
una
simile
crudezza
d
'
espressione
.
Tutto
questo
abbiamo
premesso
perché
non
vengano
fraintese
le
nostre
purissime
intenzioni
e
non
venga
data
all
'
esposizione
che
stiamo
per
fare
un
valore
ed
un
significato
che
non
ha
.
Ci
ripromettiamo
semplicemente
di
dare
uno
sguardo
di
sfuggita
al
panorama
calcistico
italiano
e
di
ficcare
per
un
momento
il
naso
in
quel
baraccone
cui
abbiamo
alluso
più
sopra
;
non
sarà
colpa
nostra
se
a
questa
rapida
occhiata
molte
cose
sfuggiranno
e
molte
altre
verranno
appena
avvistate
.
E
tante
altre
infine
,
non
verranno
nemmeno
segnalate
,
dato
che
non
sono
ancora
avvenute
;
non
bisogna
infatti
dimenticare
che
il
termine
per
la
presentazione
delle
liste
di
trasferimento
scade
soltanto
col
31
luglio
.
Appare
subito
chiaro
che
la
tendenza
del
mercato
è
al
rialzo
.
Al
netto
rialzo
.
Non
sappiamo
con
precisione
indicare
le
cause
di
questo
fatto
che
non
ci
sembra
tuttavia
dovuto
soltanto
ai
motivi
che
in
genere
determinano
l
'
aumento
dei
prezzi
e
cioè
alla
abbondanza
delle
richieste
ed
alla
deficienza
delle
offerte
.
Giocatori
che
passano
da
una
società
all
'
altra
ve
ne
sono
moltissimi
ed
i
giornali
infatti
pubblicano
lunghe
liste
di
trasferimenti
già
avvenuti
e
di
altri
che
probabilmente
avverranno
;
il
materiale
,
dunque
,
non
manca
sia
che
si
tratti
di
...
prima
scelta
,
sia
che
,
invece
,
si
tratti
di
qualità
un
poco
più
scadente
.
Ma
qualunque
siano
i
motivi
,
veri
o
fittizi
,
che
lo
hanno
provocato
,
il
certo
si
è
che
i
prezzi
sono
saliti
alle
stelle
e
che
per
un
ottimo
giocatore
di
fama
internazionale
l
'
unità
di
misura
è
senz
'
altro
il
mezzo
milione
!
Ricordiamo
la
sensazione
che
provocò
anni
fa
la
notizia
dell
'
avvenuto
passaggio
di
Colombari
al
(
(
Napoli
u
per
la
cifra
di
25o
mila
lire
;
fu
un
fatto
che
fece
gridare
allo
scandalo
,
tanto
poco
il
pubblico
era
abituato
alle
grosse
cifre
.
Oggi
,
a
più
di
un
mese
dalla
chiusura
delle
liste
di
trasferimento
,
quella
somma
appare
,
non
diciamo
ridicola
,
ma
perfettamente
normale
.
Ogni
giocatore
di
una
qualche
fama
vale
almeno
200
mila
lire
;
ogni
giovanissimo
che
si
sia
fatto
appena
un
po
'
di
luce
nei
campionati
inferiori
,
che
abbia
attirato
su
di
sè
l
'
attenzione
di
una
società
di
serie
superiore
,
vale
almeno
roo
mila
lire
.
Di
cifre
inferiori
non
se
ne
trovano
,
o
se
per
avventura
vengono
offerte
si
tratta
di
elementi
di
valore
mediocre
che
non
suscitano
alcun
interesse
in
quei
compratori
che
misurano
ormai
il
valore
di
un
atleta
dall
'
entità
della
cifra
richiesta
.
Certo
,
a
molto
ha
contribuito
la
campagna
senza
economia
svolta
da
quaiche
grande
società
con
le
spalle
molto
solide
ed
anche
l
'
indirizzo
immediatamente
stabilito
dalle
prime
trattative
che
aprirono
la
serie
dei
trasferimenti
:
quelle
cioè
che
assicurarono
al
(
(
Genova
)
)
due
ottime
speranze
del
(
(
Pisa
n
,
il
terzino
Marchi
e
il
centr
'
attacco
Bertoni
,
per
i
quali
il
Genova
pagò
in
blocco
55o
mila
lire
.
È
naturale
che
successivamente
ne
dovesse
restare
influenzato
tutto
l
'
andamento
del
mercato
.
Per
un
certo
tempo
la
cifra
spesa
dal
«
Genova
»
è
restata
la
cifra
-
primato
,
ma
poi
ecco
un
'
altra
società
superarla
di
slancio
.
È
il
«
Milan
»
che
non
esita
,
pur
di
impadronirsi
di
Andreolo
,
assoggettarsi
ad
un
salasso
veramente
eccezionale
:
480
mila
lire
.
La
somma
è
tale
da
lasciare
leggermente
sbigottiti
,
ma
per
il
«
Milan
»
non
c
'
era
altro
da
fare
.
Andreolo
era
legato
al
«
Bologna
»
ed
una
clausola
del
suo
contratto
diceva
che
egli
avrebbe
potuto
essere
libero
solo
se
per
il
suo
trasferimento
fossero
state
pagate
400
mila
lire
,
e
siamo
certi
che
il
«
Bologna
»
nello
stabilire
la
clausola
era
sicuro
che
mai
Andreolo
se
ne
sarebbe
avvalso
.
Invece
mutano
i
tempi
ed
ecco
che
il
«
Milan
»
non
si
è
fatto
tanto
pregare
per
sborsare
le
400
mila
lire
;
alle
quali
bisogna
aggiungere
il
18%
,
che
spetta
di
diritto
all
'
atleta
e
che
il
«
Milan
»
dovrà
pagare
.
Questa
è
dunque
la
nuova
cifra
-
primato
della
stagione
,
ma
non
è
detto
che
essa
non
debba
essere
migliorata
e
che
il
traguardo
non
venga
portato
ancora
più
in
alto
.
Non
si
è
forse
di
già
parlato
che
siano
state
offerte
alla
«
Lazio
»
600
mila
lire
per
Piola
e
all
'
«
Ambrosiana
»
una
eguale
cifra
per
Meazza
?
Ed
entrando
nel
terreno
delle
cose
possibili
,
chi
è
che
non
sa
che
il
«
Genova
»
si
è
dichiarato
pronto
a
spendere
400
mila
lire
per
.
Colaussi
e
500
mila
lire
per
Arcari
IV
?
Cifre
esagerate
,
si
potrà
dire
,
ma
questa
è
la
realtà
della
situazione
e
se
una
società
vuole
veramente
attrezzarsi
e
migliorarsi
con
atleti
di
grande
classe
,
non
può
che
adattarvicisi
e
seguirla
.
Fare
gli
scandalizzati
è
perfettamente
inutile
;
e
non
parliamo
di
morale
poiché
è
il
fatto
che
conta
e
non
l
'
entità
del
fatto
.
Ma
proseguiamo
nella
nostra
rapidissima
rassegna
.
Dalla
cifra
limite
di
Andreolo
si
cala
immediatamente
alla
quota
200
,
dato
che
per
nessun
giocatore
è
stata
richiesta
la
somma
intermedia
di
300
mila
lire
.
Ha
pagato
200
mila
lire
la
«
Juventus
»
al
«
Napoli
»
per
avere
Boscaglia
,
pagherà
200
mila
lire
il
«
Livorno
»
alla
e
Lazio
o
se
vorrà
avere
,
come
ormai
sembra
sicuro
,
il
lungo
e
valoroso
Viani
.
La
quota
200
mila
lire
è
stata
sfiorata
,
se
non
proprio
raggiunta
,
dalla
e
Lazio
o
con
le
sue
180
mila
lire
spese
per
avere
Ramella
dalla
«
Pro
Vercelli
»
;
dal
«
Milan
»
con
una
somma
eguale
per
avere
Buscaglia
dal
«
Torino
»
,
dall
'
«
Ambrosiana
»
che
ha
speso
altrettanto
per
farsi
cedere
Barsanti
dal
«
Genova
»
.
Poi
si
scende
ancora
e
si
giunge
alle
155
mila
lire
che
il
«
Napoli
»
ha
sborsato
alla
«
Lucchese
»
per
assicurarsi
Romagnoli
.
A
questo
proposito
si
narra
che
la
«
Lucchese
»
aveva
già
stabilito
di
cedere
il
suo
attaccante
per
60
mila
lire
ed
in
questo
senso
stava
per
darne
comunicazione
al
«
Napoli
»
,
quando
veniva
preceduta
da
una
lettera
dello
stesso
«
Napoli
»
nella
quale
venivano
offerte
140
mila
lire
.
Di
conseguenza
la
«
Lucchese
»
domandava
...
170
mila
lire
e
finiva
poi
per
accontentarsi
di
155
mila
!
E
se
la
storia
non
è
vera
è
indubbiamente
ben
trovata
!
Ed
eccoci
alle
100
mila
lire
alla
cui
quota
sono
avvenute
parecchie
trattative
di
atleti
sopratutto
provenienti
dalle
società
minori
.
Registriamo
così
le
112
mila
lire
pagate
dal
«
Bologna
»
alla
«
Sanremese
»
per
il
trasferimento
di
Marchese
,
le
120
del
«
Genova
»
alla
«
Anconitana
e
per
il
centro
mediano
Baldoni
,
le
120
del
«
Genova
»
per
il
portiere
Agostini
,
le
110
mila
della
«
Fiorentina
»
al
Q
Vigevano
e
per
il
portiere
Griffanti
.
Infine
possiamo
ricordare
anche
la
coppia
Vale
-
Suber
che
il
«
Venezia
»
ha
ceduto
alla
«
Ambrosiana
»
per
100
mila
lire
.
A
tutte
queste
cifre
possiamo
aggiungere
quelle
che
formano
ancora
materia
di
trattative
e
che
so
-
no
naturalmente
moltissime
;
fra
queste
ricordiamo
'
le
15o
mila
lire
che
la
(
(
Lazio
»
domanda
per
Riccardi
e
che
(
(
Liguria
»
e
u
Milan
e
stanno
cercando
,
o
hanno
cercato
,
di
ridurre
,
le
10o
mila
che
la
stessa
Lazio
»
ha
domandato
al
cc
To
rino
»
per
Capri
,
le
10o
mila
che
il
e
Vicenza
»
domanda
per
Frigo
.
Ed
infine
le
200
,
ed
anche
le
250
mila
,
che
la
«
Roma
»
ha
inutilmente
offerto
al
«
Bologna
»
per
trattenere
Donati
.
Sotto
le
100
sono
avvenuti
una
infinità
di
trasferimenti
,
ma
le
cifre
sono
troppo
...
esigue
perché
le
cronache
se
ne
debbano
occupare
ed
in
ogni
caso
si
tratta
di
passaggi
avvenuti
fra
squadre
di
categorie
inferiori
.
Fanno
eccezione
quello
di
Busidoni
che
la
«
Juventus
»
ha
avuto
dalla
Triestina
per
6o
mila
lire
,
quello
di
Dugini
che
il
«
Bari
»
e
ha
pagato
6o
mila
lire
al
«
Prato
»
Questa
,
salvo
le
inevitabili
omissioni
,
è
la
situazione
del
mercato
calcistico
ad
oltre
un
mese
dalla
chiusura
delle
liste
di
trasferimento
.
E
le
conclusioni
,
in
fondo
,
non
possono
essere
che
assai
rosee
ed
ottimistiche
.
Perchè
bisogna
proprio
dire
che
il
calcio
italiano
sia
vivo
e
fiorente
,
se
le
società
sono
in
grado
,
per
migliorarsi
,
di
assoggettarsi
senza
battere
ciglio
a
delle
spese
così
sensazionali
.
StampaPeriodica ,
La
stagione
automobilistica
è
ormai
a
metà
del
suo
cammino
e
non
si
può
negare
che
nel
complesso
del
bilancio
internazionale
accusi
degli
...
ammanchi
di
attività
.
La
rete
delle
varie
competizioni
nella
vicina
terra
di
Francia
qua
e
là
si
rompe
e
si
dirada
.
Si
tratta
in
ogni
modo
di
un
fenomeno
in
relazione
anche
ad
una
situazione
di
irrequietezza
e
di
crisi
interna
.
L
'
ultima
rinunzia
è
quella
del
G
.
P
.
di
Comminges
.
Restano
a
tener
duro
nel
loro
ben
fornito
calendario
,
Italia
e
Germania
.
È
già
deciso
,
è
vero
,
che
la
ormai
tradizionale
«
Mille
Miglia
»
non
avrà
più
luogo
sulle
strade
nazionali
;
ma
non
è
detto
che
non
debba
ripresentarsi
convenientemente
trasformata
,
oppure
addirittura
trasferita
,
armi
e
bagagli
,
sulle
strade
coloniali
.
Che
se
ne
direbbe
di
una
«
Mille
Miglia
»
abbondante
,
per
esempio
,
sulla
nostra
maravigliosa
litoranea
nord
-
africana
?
Ma
lasciamo
pur
lavorare
l
'
estro
e
la
fiera
volontà
degli
organizzatori
bresciani
(
ai
figli
della
«
Leonessa
»
una
escursione
libica
non
dovrebbe
dispiacere
)
e
riportiamo
l
'
occhio
al
momento
attuale
.
Di
competizioni
nostre
,
d
'
ambito
limitato
o
di
carattere
nazionale
ed
internazionale
,
ne
abbiamo
molte
e
tutte
affollate
di
concorrenti
.
Soltanto
che
ci
si
pronuncia
sempre
più
verso
le
piccole
cilindrate
,
dalla
minuscola
500
sino
alla
1500
,
dove
l
'
industria
nazionale
presenta
tutta
una
gamma
di
gioielli
veramente
insuperabili
e
dove
si
registra
una
affermazione
assoluta
,
costante
,
autoritaria
.
Tutte
macchine
del
resto
che
rientrano
nel
tipo
rispondente
alle
nostre
strade
,
ai
nostri
gusti
e
...
alle
disponibilità
finanziarie
della
clientela
media
che
in
Italia
rappresenta
l'80
per
cento
del
complesso
acquirente
o
probabile
acquirente
.
E
con
ciò
si
spiega
il
perfezionamento
e
il
rendimento
raggiunti
dalle
piccole
e
medie
cilindrate
della
produzione
italiana
:
è
una
risposta
alla
richiesta
.
Nei
riguardi
poi
delle
competizioni
che
esigano
l
'
intervento
dei
grossi
calibri
e
dei
voluminosi
cavalli
-
potenza
,
queste
,
in
Italia
,
mantengono
intatto
il
loro
calendario
e
molto
probabilmente
avrà
luogo
anche
il
G
.
P
.
di
Monza
sulla
cui
effettuazione
si
erano
fatte
recentemente
delle
riserve
.
E
sono
intanto
nel
periodo
conclusivo
della
preparazione
la
Coppa
Ciano
a
Livorno
il
7
agosto
,
e
la
Coppa
Acerbo
a
Pescara
il
14
:
due
prove
d
'
alto
bordo
a
una
sola
settimana
di
distacco
!
È
la
prima
volta
che
si
verifica
una
vicinanza
così
perentoria
di
due
prove
di
superiore
importanza
internazionale
.
È
giovevole
ai
fini
dello
sport
una
coincidenza
del
genere
,
e
oltre
che
dello
sport
,
dell
'
organizzazione
e
dell
'
industria
?
Non
si
vengono
a
sottoporre
le
Case
ad
uno
sforzo
finanziario
gravoso
e
i
corridori
a
un
carosello
logorante
?
C
'
è
il
pro
e
il
contro
.
Il
pro
è
certamente
rappresentato
da
un
crescendo
vertiginoso
di
tifo
automobilistico
che
mobilitato
in
circuiti
chiusi
e
ampiamente
forniti
di
tribune
non
mancherà
di
fare
molto
bene
al
...
fisico
e
al
morale
delle
organizzazioni
.
Quanto
a
spese
c
'
è
il
caso
di
trovarci
la
convenienza
,
poiché
appena
fatte
le
loro
cose
a
Livorno
,
Case
e
piloti
interessati
infileranno
l
'
itinerario
di
Pescara
senza
intervallo
,
ma
anche
senza
le
necessità
relative
del
ricominciare
tutto
da
capo
.
Una
settimana
gaudiosa
di
sagre
del
motore
con
finale
di
Ferragosto
sulle
rive
di
un
Adriatico
fascinoso
.
Una
estate
memoranda
,
questa
,
nella
storia
dell
'
automobilismo
.
È
dal
lato
vetture
delle
maggiori
cilindrate
che
abbiamo
le
nostre
preoccupazioni
;
siamo
in
magra
,
da
un
paio
d
'
anni
a
questa
parte
,
in
tema
di
successi
internazionali
.
E
tuttavia
riteniamo
che
si
tratti
piuttosto
di
preoccupazioni
relative
ad
un
periodo
di
transizione
,
che
come
tale
non
può
passare
d
'
un
colpo
.
E
del
resto
fa
parte
di
una
crisi
di
sviluppo
.
Di
uno
sviluppo
che
ha
preso
molta
cura
delle
cilindrate
minori
per
ovvie
ragioni
economiche
e
preferenziali
già
accennate
;
e
per
le
cilindrate
maggiori
per
un
po
'
ha
voluto
non
buttare
subito
alle
ortiche
il
materiale
eccellente
già
specializzato
e
per
un
po
'
ha
soprasseduto
alquanto
sul
nuovo
orientamento
da
prendere
.
Forse
ha
soprasseduto
troppo
?
Eh
,
si
vedrà
in
appresso
,
dai
risultati
che
non
saranno
per
mancare
.
Anzi
,
per
molti
segni
,
una
ripresa
vigorosa
appare
in
gestazione
.
Il
fatto
si
è
che
una
brillante
situazione
europea
quanto
dire
mondiale
la
si
è
raggiunta
con
le
1500
Maserati
bene
affiancate
anche
dalle
analoghe
Alfa
Romeo
,
Aprilia
,
con
le
500
e
750
Fiat
,
ecc
.
,
e
nelle
3000
Si
lavora
con
alacrità
e
spirito
critico
per
il
quale
si
vogliono
evitare
certe
delusioni
spiacevoli
sofferte
.
Trasformazioni
essenziali
e
creazioni
ex
novo
non
possono
farsi
sotto
l
'
assillo
della
fretta
.
La
Maserati
,
per
esempio
,
aveva
presentato
a
Tripoli
una
eccellente
vettura
nuova
formula
,
di
certo
non
meno
veloce
della
Mercedes
vittoriosa
.
La
rottura
del
ponte
posteriore
come
è
noto
ne
troncò
le
chiare
possibilità
.
È
stata
rimessa
in
cantiere
e
le
due
monoposto
tre
litri
di
Varzi
e
di
Trossi
,
accuratamente
revisionate
,
irrobustite
nel
telaio
e
col
ponte
nuovo
,
saranno
in
lizza
sul
Circuito
dell
'
Ardenza
,
nella
Coppa
Ciano
.
Nella
quale
competizione
porterà
la
sua
battaglia
anche
la
francese
Delahaye
con
due
monoposto
4500
cmc
.
senza
compressore
,
affidate
a
Dreyfus
e
Comotti
.
Anche
l
'
edizione
di
queste
è
superiore
a
quella
presentata
a
Tripoli
.
E
l
'
Alfa
corse
?
Sono
a
punto
veramente
le
due
macchine
tanto
attese
e
che
a
Tripoli
risultarono
del
tutto
...
fuori
forma
?
In
un
primo
momento
era
stata
annunciata
la
loro
presenza
al
G
.
P
.
di
Germania
con
la
guida
di
Nuvolari
.
Poi
tale
intervento
viene
disdetto
e
troviamo
Nuvolari
passato
a
capo
pilota
dell
'
Auto
Union
per
la
corsa
in
parola
.
Però
ci
viene
data
per
certa
la
prossima
presenza
delle
Alfa
,
una
dodici
e
la
nuovissima
sedici
cilindri
,
affidate
a
Biondetti
e
a
Farina
.
C
'
è
della
febbre
in
giro
.
Febbre
del
successo
possibile
o
della
incertezza
ancora
opprimente
?
Alla
Coppa
Ciano
il
primo
parere
in
proposito
,
nel
mentre
possiamo
sin
d
'
ora
nutrire
una
sola
fiducia
nella
prova
che
le
1500
Maserati
ci
sapranno
offrire
anche
nei
confronti
delle
nuove
E.R.A.
Circa
le
macchine
tedesche
,
la
loro
gradita
quanto
pericolosa
presenza
è
sempre
permanente
.
A
Livorno
la
partecipazione
della
Mercedes
è
sicura
e
si
sta
concretando
ora
anche
la
certezza
del
ritorno
dell
'
Auto
Union
che
in
officina
e
sul
Nurnburgring
ha
provato
e
riprovato
e
,
sembra
,
con
risultati
tali
da
deciderla
ad
accaparramenti
dei
migliori
piloti
disponibili
:
presenterebbe
un
terzetto
Nuvolari
-
Stuck
-
Chiron
...
Il
primo
appuntamento
è
a
Livorno
.
La
rivincita
poi
il
14
agosto
a
Pescara
.
Questo
illustre
Circuito
,
come
abbiamo
già
avuto
occasione
di
dire
,
è
stato
trasformato
,
reso
del
tutto
autonomo
e
qui
la
Coppa
Acerbo
,
insieme
alle
altre
prove
del
programma
,
assurgerà
ai
fastigi
cui
è
abituata
.
Avremo
una
competizione
con
Maserati
,
Alfa
Romeo
,
Mercedes
,
Auto
Union
,
Delahaye
in
piena
efficienza
?
oppure
la
tirata
di
collo
dell
'
Ardenza
farà
sentire
a
qualche
,
concorrente
,
e
magari
a
tutti
il
suo
peso
?
Quasi
quasi
le
indimenticabili
Alfa
della
vecchia
formula
vi
potrebbero
cogliere
il
destro
di
una
ampia
dimostrazione
della
loro
irriducibile
vitalità
...
Questa
breve
rassegna
automobilistica
fatta
a
piè
sospeso
poiché
siamo
soltanto
alla
vigilia
di
avvenimenti
capitali
,
non
può
trascurare
un
'
occhiata
al
capitolo
piloti
.
Qualche
astro
di
prima
grandezza
,
purtroppo
,
è
scomparso
,
qualche
altro
n
'
è
uscito
per
il
rotto
della
cuffia
.
L
'
augurio
a
Nuvolari
e
a
Farina
,
ritornati
in
piena
efficienza
,
di
far
valere
in
pieno
la
loro
classe
,
nel
mentre
sta
maturando
per
i
nuovi
fasti
dell
'
automobilismo
nazionale
una
schiera
di
giovani
di
alto
valore
,
quali
Marazza
,
Rocco
,
Villoresi
,
Baravelli
,
Bertani
,
Spotorno
,
Barbieri
,
Ruggeri
Arialdo
ed
altri
.
È
da
questa
schiera
che
emergeranno
gli
assi
del
volante
necessari
a
proseguire
la
tradizione
gioriosa
dei
maestri
che
da
Nazzaro
,
Cagno
e
Lancia
ha
mantenuto
sino
ad
oggi
il
suo
scettro
prestigioso
.
Nel
campo
motociclistico
,
dobbiamo
rammaricarci
di
aver
perduto
primo
e
secondo
posto
sicuri
al
G
.
P
.
della
Svizzera
.
Già
dalle
prove
si
era
constatata
a
base
di
tempi
e
di
tenuta
,
la
netta
superiorità
delle
Gilera
quattro
cilindri
affidate
ad
Aldrighetti
e
a
Serafini
,
nei
confronti
di
tutte
le
altre
marche
presenti
.
Indubbiamente
,
la
nostra
superiorità
nella
500
,
che
sino
allo
scorso
anno
era
soltanto
un
miraggio
né
la
sbarazzina
superiorità
delle
Guzzi
250
era
una
consolazione
sufficiente
agli
interessi
dell
'
industria
a
Ginevra
stava
per
avere
,
per
merito
della
Gilera
e
dei
suoi
due
centauri
,
una
consacrazione
memorabile
.
La
sfortuna
,
soltanto
la
sfortuna
,
ci
ha
vietato
il
trionfo
.
La
nuovissima
creazione
di
Taruffi
e
di
Gilera
non
soltanto
è
oggi
la
moto
più
veloce
che
esista
,
ma
ha
raggiunto
la
perfezione
in
fatto
di
stabilità
,
di
tenuta
e
di
manovra
.
Dimostrazione
palmare
di
ciò
,
superando
anche
ogni
più
favorevole
aspettativa
degli
stessi
costruttori
,
era
stata
offerta
-
oltre
che
sul
Circuito
del
Lario
,
irradiato
della
luce
e
della
bellezza
fascinosa
del
Lago
di
Como
nei
giorni
precedenti
il
Circuito
di
Ginevra
,
da
Aldrighetti
e
Serafini
,
specie
il
primo
,
che
sotto
gli
occhi
di
un
pubblico
stupefatto
,
si
era
prodigato
in
velocità
ed
in
acrobazie
inedite
per
le
difficili
giravolte
del
percorso
.
E
forse
,
proprio
la
eccessiva
sicurezza
ha
tradito
i
nostri
piloti
su
quel
Circuito
delle
Nazioni
che
ha
visto
in
lizza
le
più
veloci
e
più
note
macchine
europee
.
Al
Lario
invece
era
andata
come
doveva
andare
.
La
quattro
cilindri
con
compressore
non
vi
ha
conosciuto
rivali
,
nemmeno
la
Guzzi
,
che
sin
dall
'
inizio
vedeva
con
la
caduta
di
Tenni
sfumare
le
sue
possibilità
,
del
resto
non
troppo
accentuate
.
Ma
Serafini
correva
sul
Lario
precettore
Taruffi
dopo
aver
imparato
a
memoria
in
tutti
i
minimi
particolari
,
sulla
carta
e
sulla
strada
,
il
percorso
,
e
aveva
avuto
ordini
di
andare
piano
.
E
andando
piano
sentiva
che
su
un
circuito
del
genere
si
possono
,
con
la
Gilera
,
anche
sfiorare
i
100
orari
...
Comunque
vittoria
pacifica
a
specchio
di
quella
gemma
del
Lago
di
Como
,
così
orgogliosa
del
castone
che
la
racchiude
,
di
ville
,
di
cime
,
di
luoghi
di
paradiso
,
legati
dal
filo
di
platino
d
'
una
strada
prodigiosa
di
arditezza
e
di
perfezione
costruttiva
.
Venivano
anche
battuti
tutti
i
primati
precedenti
.
Ed
eziandio
questo
ha
valso
a
dare
a
Serafini
e
Aldrighetti
quel
senso
di
sicurezza
di
sé
stessi
e
del
mezzo
,
che
a
Ginevra
avrebbe
dovuto
starsene
invece
a
guinzaglio
.
Ma
,
in
definitiva
,
è
ormai
incontroverso
che
il
nuovo
gioiello
della
produzione
italiana
,
la
quattro
cilindri
Gilera
,
è
a
punto
nella
risposta
a
tutte
le
esigenze
e
sta
trovando
l
'
apice
del
suo
rendimento
.
Con
ciò
prendendo
un
meritato
posto
d
'
onore
per
il
completamento
della
formidabile
tradizione
instaurata
dalla
Bianchi
,
dalla
Guzzi
e
appoggiata
dalle
altre
giovani
quanto
intraprendenti
marche
italiane
.
StampaPeriodica ,
Tutti
i
viaggiatori
che
visitano
Napoli
si
scandalizzano
alla
quantità
dei
pregiudizi
napoletani
che
abbrutiscono
tanta
parte
della
popolazione
:
tutti
i
forestieri
che
spendono
tempo
e
danaro
in
Napoli
s
instizziscono
alla
grettezza
dei
pregiudizi
napoletani
che
scemano
di
tanto
la
libertà
e
i
piaceri
della
vita
e
del
soggiorno
:
i
letterati
che
meravigliano
in
Napoli
l
immensità
di
Grecia
e
di
Roma
notano
nei
loro
libretti
e
scrivono
ai
loro
paesi
la
pigmea
servilità
dei
pregiudizi
napoletani
che
incerchiano
di
notte
e
di
paura
le
intelligenze
di
loro
natura
le
più
acute
e
vivaci
:
i
magistrati
stessi
destinati
al
governo
di
Napoli
si
lamentano
della
feroce
irrequietudine
dei
pregiudizi
napoletani
,
che
privano
spesso
la
legge
della
sua
forza
,
della
sua
influenza
benefica
,
e
perpetuano
al
popolo
la
lebbra
secolare
delle
sue
miserie
:
che
più
?
i
Napoletani
medesimi
educati
allo
studio
ed
ai
viaggi
,
si
vergognano
alla
fedele
tradizione
dei
pregiudizi
del
loro
paese
,
che
nell
atto
di
degradarlo
all
ultimo
posto
della
civiltà
europea
,
lo
rendono
pressocché
inabitabile
a
suoi
stessi
cittadini
non
perduti
della
mente
e
del
cuore
dietro
alle
stupide
fole
del
prete
,
e
della
balia
.
I
pregiudizi
dunque
vi
sono
,
dacché
tutti
li
ammettono
:
ebbene
,
che
si
fa
per
isdradicarli
?
Nulla
.
Tutti
se
ne
lagnano
e
se
ne
risentono
come
di
pubblica
calamità
:
ebbene
,
perché
non
toglierli
?
Si
avrà
dunque
a
continuare
in
tanta
tristizia
sino
alla
fine
del
mondo
?
Non
si
vorrà
dunque
mai
mai
mai
cominciarne
la
vendemmia
,
per
poi
farne
un
brindisi
al
diavolo
che
ce
li
regalava
?
A
questo
punto
però
tutto
il
coro
dei
vili
,
dei
timidi
,
degli
ingordi
,
dei
pagnottisti
intuona
una
litania
di
ma
da
disgradare
quella
del
breviario
romano
,
inchiusi
i
suoi
libera
nos
,
Domino
.
Ed
il
maestro
che
batte
solfa
in
questa
musica
di
talpe
e
di
conigli
è
per
lo
appunto
lo
stesso
governo
.
Ma
bisogna
andar
bel
bello
;
ma
conviene
agire
con
infinita
prudenza
;
ma
necessita
usarvi
il
tatto
di
una
mano
in
guanti
di
velluto
;
ma
il
popolo
non
ci
è
preparato
;
ma
non
si
può
urtar
così
di
fronte
alle
consuetudini
popolari
;
ma
non
si
dee
correre
il
rischio
di
qualche
cicaleggio
e
forse
anche
di
qualche
scalfiatura
misurandosi
a
corpo
con
le
favorite
enormezze
popolane
;
ma
non
si
vuole
scontentare
tanta
parte
di
popolazione
che
di
queste
sue
popolesche
stupidità
si
beatifica
,
e
ciò
per
solo
cessare
da
Napoli
la
riputazione
di
barbara
,
che
sì
giustamente
le
accattarono
i
pregiudizi
del
suo
popolo
,
ma
eh
!
andate
al
fistolo
voi
e
i
vostri
ma
;
che
non
sono
buoni
ad
altro
che
per
servirli
in
insalata
agli
eunuchi
.
Se
le
cose
buone
si
dovessero
fare
per
ma
,
il
mondo
sarebbe
ancora
nella
mente
del
Creatore
.
Chi
non
ha
coraggio
di
riparare
ad
un
male
che
ei
deplora
,
e
per
togliere
il
quale
può
disporre
di
ogni
mezzo
;
e
quei
vada
a
far
la
balia
ai
trovatelli
,
ovvero
a
biasciar
Paternostri
alla
Mecca
,
ma
non
deturpi
colla
sua
irresoluzione
,
e
la
sua
connivenza
il
nome
ed
il
seggio
di
un
governo
italianamente
costituzionale
.
Cosa
è
dunque
che
c
impedisce
vedere
in
Napoli
iniziata
la
grande
crociata
contro
i
pregiudizi
?
Mancanza
,
o
di
volontà
,
o
di
onestà
,
o
di
coraggio
.
Gl
impiegati
di
qualunque
grado
che
vedendo
il
danno
che
deriva
da
questi
pregiudizi
alla
moralità
,
alla
civilezza
,
al
progresso
del
popolo
,
non
se
ne
danno
per
intesi
,
o
tutto
al
più
vi
rispondono
col
darvi
ragione
stringendosi
nelle
spalle
,
sono
impiegati
disonesti
che
non
vogliono
avere
la
volontà
del
bene
per
l
egoistica
ragione
che
vale
ben
meglio
beccarsi
i
mensili
dell
impiego
senza
fiorirselo
di
brighe
e
di
spine
.
Ed
il
governo
li
apprezzerà
come
savi
,
come
prudenti
,
come
discreti
?
Evviva
la
pagnotta
ed
il
suo
fedel
sacerdozio
!
Altri
invece
non
mancherebbero
di
buona
volontà
o
di
sufficiente
onestà
,
che
mancano
poi
al
tutto
di
coraggio
per
bravare
il
mostro
e
per
atterrarlo
.
E
qui
un
altra
sfilza
di
ma
;
ma
ci
si
pericola
del
posto
,
ma
ci
si
rischia
la
pelle
,
ma
ci
si
pone
a
repentaglio
la
riputazione
.
La
riputazione
!
Ma
quale
uomo
volle
mai
in
Napoli
il
bene
del
popolo
che
non
ci
perdesse
la
sua
riputazione
?
Il
popolo
che
non
risparmiò
il
suo
stesso
Masaniello
,
potrebbe
rispettare
il
nome
di
chi
vuole
felicitarlo
,
ma
correggendone
le
male
abitudini
?
Il
proverbio
che
corre
di
Napoli
in
Italia
è
per
lo
appunto
che
Napoli
è
la
tomba
d
ogni
immacolata
riputazione
.
Perciò
chi
fa
il
bene
,
non
debbe
già
riguardare
se
in
facendolo
perderà
in
Napoli
la
sua
riputazione
;
bensì
,
se
in
non
facendolo
perderà
in
Italia
e
fuori
questa
sua
tanto
cara
riputazione
.
L
uomo
che
partendo
da
Napoli
potrà
con
sé
recare
il
vanto
di
aver
tentato
di
ammegliarne
il
popolo
,
riceverà
dovunque
la
civilezza
è
in
pregio
accoglienze
e
riguardi
,
che
lo
compenseranno
della
fama
in
Napoli
ingiustamente
perduta
.
Che
anzi
Napoli
stessa
a
suo
tempo
gli
renderà
giustizia
,
restaurandolo
agli
affetti
e
alle
laudi
della
sua
troppo
vivace
cittadinanza
.
Non
è
dunque
per
la
riputazione
che
l
onesto
uomo
debbe
agire
ma
per
la
coscienza
:
ed
una
volta
trovato
e
confessato
che
i
pregiudizi
incagliano
,
immiseriscono
,
deturpano
Napoli
,
conviene
che
ei
ponga
la
mano
allo
svellerli
.
Non
dico
già
che
tutto
d
un
tratto
si
debba
arrivarne
allo
sradicamento
:
dico
che
non
si
deve
tardare
,
non
tentennare
di
porsi
all
opera
:
dico
che
ogni
esitanza
è
colpa
,
ogni
ritardo
è
delitto
per
parte
di
chi
ne
governa
:
dico
che
l
aspettare
a
domani
è
un
rendersi
rei
di
lesa
opportunità
,
questo
essendo
il
momento
più
propizio
alle
radicali
riforme
:
dico
che
chi
non
fa
oggi
,
rimettendolo
a
più
avanti
,
è
uomo
in
lega
coi
nemici
del
popolo
,
di
cui
vuole
così
perpetuare
l
abbiettezza
e
la
ferocità
.
Crede
forse
l
attuale
governo
che
tutti
lo
somiglino
?
Argomenta
forse
da
se
stesso
che
tutti
in
Napoli
pensino
solo
a
conservarsi
posto
e
stipendio
,
scansando
di
correggere
i
brutali
istinti
del
volgo
!
E
se
il
numero
dei
volenti
e
degli
ardimentosi
non
è
al
tutto
scarso
,
perché
di
questi
non
si
avvale
il
governo
onde
della
penna
,
e
specialmente
della
parola
parlata
spantaccino
il
popolo
dal
lezzo
dei
suoi
pregiudizi
?
È
al
clero
specialmente
che
Napoli
va
debitore
di
questa
turpe
eredità
di
credula
barbarie
,
e
di
farnetica
superstizione
;
tocca
quindi
al
governo
giovarsi
di
quella
piccola
eletta
di
clero
liberale
che
può
e
vuole
sbuiar
le
menti
popolari
dagli
errori
addensativi
dai
suoi
falsi
fratelli
di
sacerdozio
.
Soprattutto
che
la
turba
dei
codardi
non
mi
venga
in
campo
collo
specioso
pretesto
della
educazione
infantile
,
come
l
unico
rimedio
per
guarire
in
meno
di
tre
generazioni
il
popolo
dal
cancro
de
suoi
pregiudizi
.
Ma
in
nome
del
cielo
come
educherete
questi
bimbi
senza
urtar
di
fronte
i
pregiudizi
del
popolo
,
che
non
vorreste
toccare
?
Il
popolo
osteggia
le
scuole
,
amando
meglio
la
sozza
ignoranza
dei
figli
,
anziché
perderli
ad
un
solo
grano
di
turpe
speculazione
:
o
tutto
al
più
contentandosi
alla
semiasineria
del
figlio
prete
,
da
esso
impretato
per
nobilitare
il
fango
da
cui
sverminò
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
o
non
condotte
da
un
qualche
cappellone
alla
Don
Basilio
,
o
dove
almeno
un
basilisco
di
cappellone
non
insegna
in
nome
del
cardinale
arcivescovo
il
catechismo
della
menzogna
e
della
negazione
della
patria
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
ove
a
furia
di
bocconi
rubbati
agli
stessi
fanciulli
non
s
incampiona
o
s
incandela
una
qualche
goffa
caricatura
,
che
ei
crede
santo
o
madonna
,
per
la
sola
ragione
che
per
tale
la
battezzò
un
qualche
guasta
mestieri
.
Come
potrete
dunque
vincere
i
pregiudizi
mercè
le
scuole
,
se
il
primo
pregiudizio
del
popolo
esiste
appunto
contro
queste
vostre
scuole
?
E
badate
bene
a
che
dico
,
se
le
scuole
non
saranno
le
vostre
,
ma
invece
saranno
le
scuole
del
cardinale
,
dei
frati
,
dei
preti
,
delle
monache
,
o
dei
laici
che
recitano
l
uffizio
divino
,
non
solo
non
saranno
corretti
í
pregiudizi
del
volgo
,
ma
per
due
volte
altrettanto
in
numero
e
qualità
gli
saranno
ribaditi
nella
mente
e
nel
cuore
dai
fabri
della
sua
ignoranza
.
Fateci
dunque
animo
,
Governo
di
Re
Galantuomo
,
e
voi
culti
cittadini
di
una
patria
emancipata
:
e
colla
stampa
,
col
pulpito
,
colla
tribuna
,
al
crocchio
,
al
teatro
,
nella
piazza
,
nel
tempio
,
gli
uomini
che
amano
il
proprio
paese
inizino
fin
d
oggi
l
opera
santissima
di
spregiudicare
il
popolo
napoletano
dalla
sua
vecchia
scorza
,
ringiovanendolo
a
civilezza
,
ad
onestà
,
a
pensare
degni
di
una
libera
Italia
.
I
pregiudizi
,
di
qualunque
genere
sieno
,
non
faranno
mai
lieta
di
progresso
e
di
prosperità
la
cittadinanza
che
vive
di
essi
.
Siccome
l
ellera
che
s
abbarbarica
ad
albero
fiorente
di
vita
,
e
lo
intisichisce
e
lo
soffoca
:
così
i
pregiudizi
prendendo
il
posto
del
vero
mano
mano
annientano
in
cuor
del
popolo
la
religione
,
la
morale
,
la
civiltà
,
per
sostituirvi
la
superstizione
,
l
ipocrisia
,
la
barbarie
.
Ecco
di
qual
guisa
e
a
quale
intento
noi
ci
dobbiamo
avvalere
delle
nuove
libertà
italiane
,
che
dopo
tanti
secoli
di
servitù
e
di
catene
,
di
despoti
e
di
preti
,
oggi
per
la
prima
volta
infiorano
di
nazionalità
la
terra
del
sorriso
di
Dio
!
StampaPeriodica ,
I
maestri
nella
scienza
della
Yoga
dichiarano
che
la
religione
non
è
solamente
basata
sopra
l
'
esperienza
dei
tempi
antichi
,
ma
che
nessun
uomo
può
essere
religioso
finché
non
abbia
egli
stesso
le
medesime
percezioni
(
sopranormali
)
.
La
Yoga
è
la
scienza
che
insegna
come
ottenere
queste
percezioni
.
È
inutile
parlare
di
religione
prima
di
averle
provate
...
Quale
diritto
ha
l
'
uomo
di
affermare
ch
'
egli
ha
una
anima
se
non
la
sente
,
o
di
dire
che
vi
ha
un
Dio
s
'
egli
non
lo
vede
?
Se
vi
è
un
Dio
egli
deve
vederlo
,
se
vi
è
un
'
anima
egli
deve
percepirla
;
altrimenti
è
meglio
non
credere
.
È
meglio
essere
un
ateo
dichiarato
che
un
ipocrita
...
L
'
uomo
ha
bisogno
della
verità
,
di
sperimentare
la
verità
da
sé
medesimo
,
afferrarla
,
di
realizzarla
,
di
sentirla
entro
il
suo
intimo
cuore
.
Allora
solo
,
dichiarano
i
Veda
,
tutti
i
dubbi
dilegueranno
,
ogni
oscurità
sarà
spazzata
via
,
ogni
tortuosità
raddrizzata
.
"
Oh
voi
,
figli
dell
'
immortalità
,
anche
voi
che
vivete
nella
sfera
più
alta
,
la
via
è
trovata
;
vi
ha
una
via
d
'
uscita
da
tutta
questa
oscurità
,
e
sta
nel
percepire
Colui
che
è
oltre
ogni
oscurità
;
e
non
vi
è
altra
via
"
.
La
scienza
della
Raja
Yoga
si
propone
di
presentare
alla
umanità
un
metodo
pratico
e
scientificamente
elaborato
per
raggiungere
questa
verità
.
In
primo
luogo
,
ogni
scienza
deve
avere
il
suo
metodo
speciale
di
ricerca
.
Se
voi
desiderate
divenire
un
astronomo
,
e
vi
sedete
e
gridate
"
Astronomia
,
astronomia
"
essa
non
vi
verrà
incontro
.
Lo
stesso
dicasi
per
la
chimica
.
Deve
seguirsi
un
certo
metodo
...
S
'
io
vi
facessi
centinaia
di
discorsi
,
essi
non
vi
renderebbero
religiosi
,
fino
a
che
prima
non
praticaste
il
metodo
.
Queste
sono
le
verità
dei
savii
di
tutti
i
tempi
e
di
tutti
i
paesi
,
degli
uomini
puri
ed
altruisti
,
che
non
ebbero
altro
scopo
che
di
fare
del
bene
al
mondo
.
Essi
affermarono
tutti
di
avere
trovato
una
verità
più
elevata
di
quella
che
i
sensi
possono
darci
,
ed
invitano
alla
verifica
.
Essi
vi
dicono
:
prendete
il
metodo
ed
osservatelo
accuratamente
,
e
se
non
troverete
allora
questa
più
alta
verità
,
sarete
in
diritto
di
dichiarare
falsa
l
'
asserzione
;
ma
prima
di
avere
fatto
questo
il
negare
la
verità
di
queste
asserzioni
sarebbe
irragionevole
.
Nell
'
acquisto
della
conoscenza
noi
facciamo
uso
della
generalizzazione
,
e
la
generalizzazione
è
basata
sopra
l
'
osservazione
.
Prima
osserviamo
i
fatti
,
poi
generalizziamo
,
e
quindi
tiriamo
le
nostre
conclusioni
o
principi
.
Non
possiamo
avere
la
conoscenza
della
mente
,
della
natura
interna
umana
,
del
pensiero
,
finché
non
abbiamo
il
potere
di
osservare
i
fatti
che
hanno
luogo
internamente
.
È
molto
facile
osservare
i
fatti
del
mondo
esteriore
e
centinaia
di
strumenti
sono
stati
inventati
per
osservare
ogni
punto
della
natura
,
ma
nel
mondo
interiore
non
troviamo
strumenti
che
ci
soccorrano
.
Pure
noi
sappiamo
che
bisogna
osservare
una
vera
scienza
.
Senza
una
analisi
proporzionata
,
ogni
scienza
sarà
vana
,
pura
teorica
,
ed
è
per
questo
che
tutti
gli
psicologi
hanno
disputato
fra
di
loro
dal
principio
dei
tempi
,
eccettuati
i
pochi
che
trovarono
i
mezzi
di
osservazione
.
La
scienza
della
Raja
Yoga
si
propone
di
dare
agli
uomini
i
mezzi
appropriati
per
osservare
gli
stati
interiori
,
e
lo
strumento
è
la
stessa
mente
.
Il
potere
di
attenzione
della
mente
,
ben
guidato
e
rivolto
verso
il
mondo
interno
,
analizzerà
la
mente
e
ci
illuminerà
i
fatti
.
I
poteri
della
mente
sono
come
i
raggi
di
luce
diffusa
;
quando
vengono
concentrati
essi
illuminano
ogni
cosa
.
Questa
è
la
sola
sorgente
di
conoscenza
che
noi
abbiamo
.
Ognuno
la
adopera
,
tanto
nel
mondo
esterno
,
quanto
nell
'
interno
,
ma
per
lo
psicologo
,
la
osservazione
minuta
che
l
'
uomo
scientifico
apporta
sopra
il
mondo
esterno
,
deve
essere
portata
sopra
il
mondo
interno
,
e
questo
richiede
una
buona
dose
di
pratica
.
Da
bambini
in
poi
ci
è
stato
insegnato
a
fare
attenzione
solo
alle
cose
esterne
,
mai
a
quelle
interne
,
e
la
maggior
parte
di
noi
ha
quasi
perduto
la
facoltà
di
osservare
il
meccanismo
interno
.
Rivolgere
la
mente
,
per
così
dire
,
in
dentro
,
farla
smettere
di
andare
al
di
fuori
,
e
quindi
concentrare
tutti
i
suoi
poteri
,
e
ripiegarli
sopra
la
mente
stessa
,
perché
possa
conoscere
la
sua
propria
natura
,
analizzare
sé
stessa
,
è
duro
lavoro
.
Pure
è
il
solo
mezzo
per
avvicinare
scientificamente
questo
soggetto
.
Vi
è
un
solo
metodo
per
raggiungere
questa
conoscenza
e
si
chiama
concentrazione
...
Quanto
più
concentro
i
miei
pensieri
sopra
l
'
argomento
di
cui
vi
parlo
,
tanta
più
luce
vi
getterò
sopra
.
Voi
mi
seguite
,
ed
afferrate
ciò
che
vi
dico
tanto
più
chiaramente
,
quanto
più
concentrate
i
vostri
pensieri
.
Come
è
stata
acquistata
tutta
la
scienza
del
mondo
,
se
non
con
la
concentrazione
dei
poteri
della
mente
?
La
natura
è
pronta
a
darci
i
suoi
segreti
,
se
noi
sapremo
soltanto
come
bussare
,
come
darle
la
spinta
necessaria
;
ed
il
vigore
e
la
forza
della
spinta
vengono
per
mezzo
della
concentrazione
.
Non
vi
è
limite
al
potere
della
mente
umana
.
Quanto
più
è
concentrata
,
tanto
più
potere
è
apportato
per
influire
su
di
un
punto
;
e
questo
è
il
segreto
.
È
più
facile
concentrare
la
mente
su
cose
esteriori
,
la
mente
va
naturalmente
al
di
fuori
;
ma
nel
caso
di
religione
,
o
psicologia
o
metafisica
,
il
soggetto
e
l
'
oggetto
sono
tutt
'
uno
.
L
'
oggetto
è
interno
,
la
mente
stessa
è
l
'
oggetto
,
ed
è
necessario
studiare
la
mente
stessa
,
con
la
mente
studiare
la
mente
.
Noi
sappiamo
che
esiste
il
potere
della
mente
chiamato
riflessivo
.
lo
vi
parlo
,
ed
intanto
sto
in
disparte
come
se
fossi
un
'
altra
persona
,
e
conosco
e
ascolto
quello
che
dico
.
Voi
lavorate
e
pensate
contemporaneamente
,
e
un
'
altra
parte
della
vostra
mente
sta
allato
e
vede
quello
che
pensate
.
I
poteri
della
mente
dovrebbero
essere
concentrati
e
rivoltati
sopra
di
sé
,
e
come
i
luoghi
più
oscuri
svelano
i
loro
segreti
sotto
i
penetranti
raggi
solari
,
così
questa
mente
concentrata
penetrerà
i
suoi
più
intimi
segreti
.
Così
arriveremo
alla
base
della
credenza
,
alla
vera
genuina
religione
.
Percepiremo
da
noi
stessi
se
abbiamo
un
'
anima
,
se
la
vita
è
di
cinque
minuti
,
oppure
eterna
,
se
vi
è
o
non
vi
è
un
Dio
nell
'
universo
.
Tutto
questo
ci
sarà
rivelato
.
Questo
è
quanto
la
Raja
Yoga
si
propone
di
insegnare
.
La
meta
di
tutti
i
suoi
insegnamenti
sta
nel
come
concentrare
la
mente
e
poi
come
scoprire
i
fatti
nelle
stesse
nostre
menti
,
e
poi
come
generalizzare
questi
fatti
,
e
trarre
da
essi
le
nostre
proprie
conclusioni
.
Essa
non
vi
chiede
quindi
quale
sia
la
vostra
religione
,
se
siate
deisti
o
ateisti
,
cristiani
,
ebrei
,
o
buddisti
.
Noi
siamo
esseri
umani
,
e
tanto
basta
.
Ogni
essere
umano
ha
il
diritto
ed
il
potere
di
andare
in
cerca
di
religione
;
ogni
essere
umano
ha
il
diritto
di
chiedere
alla
ragione
il
perché
,
e
di
darsi
da
se
stesso
una
risposta
alla
domanda
,
se
vorrà
solo
darsene
la
pena
.
StampaPeriodica ,
Ad
ogni
estate
il
calcio
prende
le
sue
vacanze
,
e
tanto
più
meritate
sono
quest
'
anno
in
quanto
ha
sostenuto
anche
la
fatica
e
gloriosamente
risposto
all
'
impegno
della
difesa
e
della
riconferma
del
massimo
titolo
mondiale
.
Ma
sono
vacanze
più
apparenti
che
sostanziali
.
La
parentesi
è
tale
per
il
pubblico
che
non
ha
più
di
che
gridare
e
gesticolare
dalle
scalee
degli
stadi
,
ed
intanto
si
pasce
di
quel
che
accade
o
si
presume
nei
retroscena
delle
trattative
e
delle
cessioni
.
La
parentesi
è
poi
piuttosto
relativa
per
squadre
e
giuocatori
,
che
sì
e
no
hanno
un
mese
di
autentico
intervallo
,
e
gli
attori
di
Coppa
Europa
anche
meno
.
Non
esiste
poi
affatto
per
dirigenti
di
società
e
federali
,
poiché
hanno
tanto
di
quel
lavoro
a
tavolino
e
in
viaggio
che
neanche
un
«
brasseur
d
'
affaires
»
di
trust
bancario
.
Del
resto
,
in
cassetti
e
cartelle
,
federali
o
sociali
che
siano
,
circolano
e
ballano
milioni
ad
oltranza
...
A
sostegno
,
dobbiamo
pure
riconoscerlo
,
di
vasti
e
chiari
interessi
sportivi
.
La
Federazione
Italiana
Giuoco
Calcio
lavora
con
lena
anche
sotto
la
canicola
e
soltanto
sotto
Ferragosto
si
permette
il
lusso
di
riprendere
un
po
'
di
fiato
.
Per
contro
,
quest
'
anno
le
squadre
di
Nazionale
A
e
B
hanno
già
fissato
la
diana
della
raccolta
con
i
primi
di
agosto
.
Nessun
rispetto
più
per
la
tradizione
!
Si
comincia
presto
adesso
con
la
preparazione
fisica
,
tecnica
e
morale
per
l
'
individuo
e
per
la
compagine
.
Del
resto
a
che
servivano
certi
ozii
estivi
in
piena
indipendenza
personale
e
senza
alcun
controllo
?
A
far
tornare
in
sede
,
un
mese
prima
dell
'
inizio
del
campionato
,
degli
atleti
che
per
troppe
settimane
dedicatisi
alla
spensieratezza
se
non
alla
pazza
gioia
,
apparivano
in
condizioni
fisiche
tutt
'
altro
che
brillanti
o
addirittura
deplorevoli
e
tali
da
compromettere
sin
dall
'
inizio
utilità
di
allenamento
ed
efficienza
futura
di
giuocatori
e
di
squadra
.
Il
rimedio
acconcio
,
è
stato
trovato
dal
Presidente
del
Napoli
,
una
delle
squadre
più
esposte
alle
traditrici
lusinghe
delle
vacanze
estive
.
Ha
già
radunato
,
con
da
fine
di
luglio
,
i
suoi
«
polli
»
e
confinatili
in
un
suo
delizioso
eremo
,
dove
tra
esercizi
...
spirituali
e
atletici
e
lo
studio
assiduo
dei
segreti
della
sfera
di
cuoio
avranno
modo
di
che
corroborarsi
a
dovere
e
presentarsi
alla
competizione
forti
di
un
accumulo
di
energie
vergini
e
squillanti
come
mai
per
il
passato
.
E
,
posto
che
la
compagine
è
stata
seriamente
rinforzata
di
elementi
,
quali
giovani
e
quali
di
carriera
,
chi
sa
che
questa
volta
il
Napoli
non
riesca
a
correre
la
giostra
in
qualità
di
temibile
aspirante
al
titolo
.
Tuttavia
l
'
esempio
del
Comandante
Lauro
non
resta
isolato
.
Anche
le
altre
quindici
squadre
fanno
lo
stesso
:
tutto
sta
a
vedere
quale
saprà
farlo
con
maggiore
e
più
fedele
convinzione
.
Ma
torniamo
ai
nostri
bravi
dirigenti
federali
.
Che
prima
di
riprendere
il
fiato
accennato
lo
sappiamo
,
sì
e
no
,
per
i
rituali
tre
giorni
del
mezz
'
agosto
-
hanno
provveduto
alla
riunione
dei
Presidenti
di
Nazionale
A
e
B
nella
sede
del
C.O.N.I.
per
esposizione
e
considerazione
di
problemi
generali
,
del
regolamento
organico
e
varie
cosa
questa
mai
fatta
in
passato
di
«
varie
»
e
per
la
compilazione
del
calendario
,
che
questa
volta
è
stato
formato
col
procedimento
della
estrazione
a
sorte
.
Sarà
stato
indovinato
questo
ricorrere
alla
sorte
?
Ai
fini
del
crescente
interesse
del
torneo
forse
no
;
ma
d
'
altra
parte
la
scelta
degli
incontri
secondo
un
criterio
selettivo
previsionale
aveva
suscitato
recriminazioni
e
malcontenti
.
Ora
se
non
le
recriminazioni
,
i
malcontenti
sia
pure
postumi
,
ci
saranno
lo
stesso
;
ma
insomma
la
buona
fede
resta
fuori
causa
,
come
certamente
doveva
essere
ineccepibile
anche
per
l
'
innanzi
.
In
ogni
modo
,
arrivederci
dal
17
settembre
in
poi
.
L
'
altra
cosa
fatta
importantissima
è
la
sistemazione
delle
iscrizioni
per
la
Serie
C
:
107
squadre
avremo
quest
'
anno
in
lizza
,
suddivise
in
8
gironi
di
14
squadre
.
Nuove
energie
...
E
bene
si
è
fatto
a
rinunziare
al
«
goal
-
average
»
nei
casi
di
parità
in
classifica
finale
e
tornare
alla
disputa
delle
qualificazioni
:
si
eviterà
così
di
spegnere
anzi
tempo
entusiasmi
e
appassionamento
,
di
rinunziare
a
notevoli
incassi
e
nel
contempo
sarà
rispettato
il
principio
sportivo
assoluto
del
risultato
sul
campo
.
Deliberazione
di
Direttorio
questa
che
fa
parte
di
tutto
un
complesso
importantissimo
trattato
e
definito
subito
dopo
le
succitate
assemblee
di
A
e
B
.
Un
complesso
invero
di
vasta
portata
,
e
colmo
di
un
soffio
vitale
fresco
e
rinnovatore
.
Si
è
incominciato
col
ricordare
che
la
Federazione
è
al
400
anno
di
vita
quasi
mezzo
secolo
di
autentica
storia
sportiva
,
per
mille
guise
addentellata
e
ingranante
con
quella
della
Nazione
!
anniversario
che
la
seconda
vittoria
ai
Campionati
del
mondo
ha
degnamente
,
e
senza
altre
cerimonie
che
l
'
innalzamento
del
tricolore
italiano
sullo
Stadio
di
Parigi
celebrato
.
Per
suo
conto
la
Federazione
ha
voluto
dare
una
prova
di
clemenza
,
dimostrando
che
non
si
vuole
la
morte
del
...
peccatore
,
ma
il
suo
ravvedimento
e
ha
concesso
un
condono
di
due
anni
per
le
punizioni
a
tempo
indeterminato
e
la
riammissione
nelle
file
federali
dopo
un
intervallo
di
quattro
anni
degli
squalificati
a
vita
.
E
forse
sarà
un
condono
che
ridurrà
all
'
ovile
molte
pecore
pentite
,
ferma
restando
però
in
noi
la
convinzione
della
necessità
di
mai
deflettere
a
parte
eccezionalità
di
ben
fausti
eventi
da
processo
di
epurazione
sempre
in
permanenza
,
sempre
il
più
oculato
e
rigoroso
possibile
.
Il
calcio
come
tutti
gli
sport
è
per
i
galantuomini
...
In
tema
di
attività
internazionale
,
la
prossima
stagione
vedremo
i
nostri
azzurri
impegnati
con
Svizzera
,
Ungheria
,
Francia
e
Germania
;
non
sarebbe
troppo
,
ma
sono
in
programma
altri
incontri
per
la
B
ed
uno
,
il
28
maggio
,
per
la
Nazionale
A
da
disputarsi
all
'
estero
.
Fosse
questa
volta
con
la
Nazionale
inglese
!
E
'
pur
necessario
identificare
a
che
punto
la
squadra
Campione
del
Mondo
si
trovi
oggi
in
fatto
di
potenzialità
e
di
tecnica
precisamente
espresse
nei
confronti
dei
maestri
d
'
oltre
Manica
che
dalla
massima
competizione
mondiale
si
sono
finora
astenuti
...
Fa
parte
dell
'
attività
internazionale
anche
la
Coppa
Europa
,
di
cui
parliamo
a
parte
in
questa
breve
scorribanda
sul
calcio
estivo
;
ma
pare
che
una
certa
domenica
di
luglio
l
'
Ambrosiana
,
Campione
d
'
Italia
,
se
ne
fosse
dimenticata
,
recandosi
a
Praga
ad
incontrarvi
in
Coppa
Europa
lo
Slavia
forse
con
la
stessa
disposizione
con
cui
si
giuoca
una
partita
amichevole
con
una
squadra
...
balneare
.
L
'
ondata
di
goal
ricevuta
a
Praga
è
certo
un
infortunio
,
tanto
che
lo
Slavia
a
Milano
dovette
poi
incassare
a
sua
volta
una
sconfitta
,
molto
meno
vistosa
ma
assai
più
probativa
circa
la
reale
forza
delle
due
compagini
.
Ciò
che
rappresenta
azione
di
rinnovamento
e
di
rassodamento
e
anche
di
chiarificazione
amministrativa
sono
l
'
adozione
per
le
società
di
un
libro
amministrativo
contabile
,
fornito
e
bollato
dalla
stessa
Federazione
:
è
un
controllo
amministrativo
in
piena
regola
specificamente
normativo
,
che
in
molti
casi
sarà
utile
alle
stesse
società
nei
confronti
dei
loro
stipendiati
.
Si
è
pensato
finalmente
anche
alla
tenuta
in
ordine
dei
campi
di
giuoco
,
sia
del
terreno
,
sia
degli
annessi
.
Sarà
preferibile
per
tutti
provvedere
a
sistemazioni
complete
piuttosto
che
vedersi
decurtati
ogni
volta
gli
incassi
per
maggiorazione
percentuale
a
società
ospiti
a
disagio
su
campo
non
in
ordine
...
E
speriamo
che
nella
definizione
e
non
in
ordine
n
rientri
lo
stato
di
terreni
troppo
duri
e
sconnessi
,
così
esiziali
per
gli
arti
dei
giuocatori
.
Degne
di
rilievo
,
inoltre
,
modifiche
a
carattere
moralizzatore
,
quali
la
limitazione
della
percentuale
spettante
al
giocatore
in
caso
di
passaggio
di
società
(
avremo
un
po
'
meno
passaggi
desiderati
e
architettati
dal
giocatore
!
)
;
e
invece
consentimento
alle
società
di
migliorare
le
condizioni
ai
giuocatori
che
dimostrino
attaccamento
alla
propria
società
:
veri
e
propri
premi
di
fedeltà
che
varranno
a
rendere
felici
molti
bravi
atleti
,
a
rinforzare
le
compagini
e
stabilire
sempre
più
cordiali
rapporti
tra
giuocatori
,
società
e
pubblico
.
Si
è
inoltre
ribadito
il
divieto
di
trattative
o
cessioni
durante
il
Campionato
;
tassativamente
vietate
trattative
dirette
con
giocatori
e
soltanto
riservate
tra
le
società
;
e
per
i
militari
non
più
automaticamente
il
diritto
alla
lista
di
trasferimento
,
ma
prima
nulla
osta
della
società
di
appartenenza
.
Incidenti
e
casi
diversi
verranno
così
eliminati
.
E
'
stato
delimitato
al
31
marzo
precedente
l
'
inizio
del
Campionato
il
periodo
di
residenza
fisica
per
i
giocatori
provenienti
da
Federazione
estera
.
Quanto
mai
interessante
la
revisione
delle
norme
regolanti
i
rapporti
tra
società
e
giuocatori
.
Insomma
la
F.I.G.C.
insiste
e
con
chiarezza
di
vedute
e
precisione
di
provvedimenti
su
un
processo
di
normalizzazione
e
di
epurazione
psicologica
e
condizionale
del
calcio
come
sport
,
come
spettacolo
,
come
organizzazione
e
come
organizzati
;
intende
ottenere
la
completa
sanità
dell
'
ambiente
,
la
serenità
e
l
'
equilibrio
in
tutte
le
sue
manifestazioni
,
dove
entusiasmo
e
passione
devono
aver
sì
libero
corso
,
ma
dentro
argini
ben
definiti
e
solidi
.
Opera
da
quarant
'
anni
bene
intrapresa
e
d
'
anno
in
anno
,
di
giorno
in
giorno
sempre
meglio
condotta
e
vigilata
.
Ed
ora
uno
sguardo
alla
Coppa
Europa
,
dove
il
Milan
cominciava
col
trovare
nella
compagine
romena
del
Ripensia
uno
squadrone
dal
quale
s
'
è
fatto
sorprendere
senza
possibilità
di
riscatto
.
Ma
dove
l
'
Ambrosiana
ha
giuocato
quel
brutto
scherzo
che
tutti
sanno
.
Non
è
autentica
squadra
da
combattimento
,
si
dice
;
non
è
da
Coppa
Europa
;
troppa
tecnica
e
anche
troppa
classe
...
Per
noi
è
anche
squadra
da
combattimento
,
altrimenti
non
avrebbe
guadagnato
il
titolo
di
fronte
a
compagini
gladiatorie
oltre
che
tecniche
,
tipo
Juventus
,
Bologna
,
Genova
.
ecc
.
Gli
è
che
troppo
presto
si
è
smobilitata
nello
spirito
e
nel
regime
atletico
.
In
piena
efficienza
non
avrebbe
defezionato
da
un
trio
dove
sarebbe
stata
la
compagna
della
Juventus
e
del
Genova
.
Gagliardamente
s
'
è
invece
comportata
la
Juventus
,
la
cui
prima
linea
è
tuttavia
in
gestazione
e
in
seconda
il
miracolo
della
resurrezione
di
Monti
non
sappiamo
quanto
durerà
.
Forse
quanto
la
stagione
estiva
,
che
è
di
solito
propizia
ai
giuocatori
anziani
?
Quest
'
uomo
sta
ripetendo
nel
calcio
il
fenomeno
Facelli
in
atletica
.
Il
nostro
entusiasmo
salirebbe
al
colmo
se
ci
fosse
dato
di
vedere
Monti
funzionare
in
pieno
anche
nel
prossimo
inverno
...
Intanto
Monti
e
la
sua
squadra
,
agli
ordini
di
un
Rosetta
che
fremerebbe
tuttavia
di
tornare
in
campo
,
è
già
molto
quello
che
hanno
fatto
.
Purtroppo
l
'
infortunio
e
l
'
assenza
di
Gabetto
al
centro
dell
'
attacco
hanno
compromesso
le
ulteriori
possibilità
dei
secondi
campioni
d
'
Italia
.
E
sì
che
la
vittoria
di
Torino
,
per
3-2
sul
Ferencvaros
,
benchè
di
minimo
scarto
,
è
stata
invero
augurale
.
Ancor
più
gladiatorio
e
rispondente
allo
spirito
di
Coppa
è
stato
il
comportamento
del
Genova
,
la
cui
compagine
ormai
,
oltre
alle
qualità
tecniche
,
dispone
di
risorse
atletico
-
agonistiche
di
primissimo
ordine
.
A
Genova
lo
Slavia
è
stato
battuto
per
4-2
:
andamento
di
semifinale
quindi
a
pieno
favore
dei
rosso
-
bleu
della
Superba
.
Gli
incontri
di
ritorno
sul
terreno
avversario
hanno
dato
i
risultati
che
sappiamo
.
Siamo
ora
in
attesa
della
finale
,
il
cui
esito
non
si
potrà
sapere
che
a
...
settembre
.
Ma
intanto
ricordiamoci
che
alla
Coppa
Europa
non
ci
si
può
andare
alla
stracca
.
E
'
un
durissimo
torneo
dove
le
squadre
d
'
Europa
centrale
si
giuocano
ogni
anno
il
loro
diritto
all
'
esistenza
...
E
'
per
gli
incassi
di
essa
,
e
con
tanto
maggior
profitto
per
semifinaliste
e
iînaliste
,
che
esse
si
assicurano
la
vita
per
l
'
inverno
.
Per
le
nostre
compagini
la
mentalità
non
è
la
medesima
;
ma
al
torneo
devono
partecipare
,
e
alla
sua
durezza
abituarsi
se
vogliono
corazzarsi
contro
tutte
le
sorprese
del
magnifico
sì
ma
severo
giuoco
del
calcio
ed
ai
fini
stessi
del
sempre
aggiornato
attrezzamento
fisico
e
morale
agli
incontri
internazionali
,
ivi
compresi
quelli
che
interessano
il
titolo
di
Campione
del
Mondo
.