StampaPeriodica ,
Da
pochi
giorni
l
'
Ara
della
Pace
augusta
è
riapparsa
sulle
rive
del
Tevere
.
Il
solenne
corteo
togato
ritorna
a
snodarsi
dinanzi
agli
occhi
degli
uomini
,
in
piena
luce
,
in
mezzo
al
traffico
della
via
,
pausa
solenne
di
meditazione
nella
vita
,
oggi
come
allora
,
fatta
di
movimento
e
di
passioni
.
Il
Duce
,
in
un
'
ora
veramente
augusta
della
pace
romana
,
l
'
ha
riconsacrata
dopo
secoli
di
oblio
e
decenni
di
studio
.
La
scienza
in
pochi
anni
ha
potuto
risuscitare
un
insigne
monumento
,
ma
la
sensibilità
storica
del
Fascismo
ha
saputo
in
esso
ritrovare
un
elemento
di
vita
.
Questo
fatto
deve
indurre
chi
vuole
considerare
la
nostra
età
in
tutta
la
sua
luce
spirituale
,
a
studiare
un
rapporto
che
si
è
di
giorno
in
giorno
intensificato
fra
la
cultura
storico
-
archeologica
ed
il
Fascismo
.
In
altri
termini
,
ritengo
sia
bene
domandarci
quale
sia
l
'
animo
con
cui
il
Fascismo
si
accosta
a
codesti
problemi
,
e
li
risolve
.
Ogni
età
ebbe
di
fronte
alle
testimonianze
materiali
delle
epoche
precedenti
un
suo
proprio
comportamento
.
Si
ebbe
una
civiltà
umanista
che
le
studiò
amorosamente
ma
le
abbandonò
e
anche
le
distrusse
perché
il
cammino
incalzante
degli
studi
non
andava
di
pari
passo
colla
sensibilità
dei
popoli
;
vi
furono
,
prima
,
giorni
più
oscuri
anche
se
pregni
di
germi
nuovi
,
in
cui
le
memorie
dei
padri
furono
dimenticate
e
divelte
;
vi
furono
più
tardi
,
sino
a
ieri
,
tempi
in
cui
codesti
cimeli
vennero
studiati
con
amore
dai
dotti
,
circondati
da
rispetto
dalle
folle
,
ma
rinchiusi
dalle
sbarre
civiche
nei
giardinetti
urbani
perché
la
gente
li
guardasse
come
si
guarda
il
dinosauro
nei
musei
di
storia
naturale
.
Chi
si
ricorda
il
Foro
romano
di
vent
'
anni
fa
,
chi
ancora
si
sofferma
dinanzi
a
qualche
tratto
delle
mura
nei
quartieri
umbertini
o
si
reca
dinanzi
alla
gran
Porta
di
Treviri
constata
molta
cura
,
molto
sapere
,
molta
diffidenza
.
Oggi
invece
,
questi
cancelletti
,
almeno
idealmente
,
sono
da
noi
,
caduti
.
Corre
fra
la
folla
e
il
monumento
una
corrente
di
simpatia
che
sprona
i
sacerdoti
di
codesto
culto
delle
memorie
,
e
,
nello
stesso
tempo
,
trasforma
gli
indifferenti
profani
in
fedeli
osservanti
.
Dalla
"
passeggiata
archeologica
"
siamo
arrivati
alla
"
via
dell
'Impero."
È
questo
senza
dubbio
un
risultato
del
monito
che
il
Duce
rivolse
agli
studiosi
:
andare
verso
il
popolo
.
E
ne
è
anche
la
giusta
e
legittima
conseguenza
e
non
quel
temuto
sviluppo
che
un
impensabile
travisamento
poteva
far
temere
.
Se
le
sbarre
fra
il
mondo
dotto
e
la
folla
sono
cadute
,
ciò
è
avvenuto
per
rinsanguare
di
idee
i
tessuti
del
popolo
,
non
per
far
irrompere
l
'
ignoranza
nei
sacri
recinti
:
questo
,
che
si
potrebbe
chiamare
bolscevismo
intellettuale
,
avvenne
realmente
là
dove
si
soppressero
i
gradi
accademici
per
toglier
via
anche
codesta
insopprimibile
gerarchia
di
valori
.
Ma
il
Fascismo
,
che
ne
è
l
'
opposto
polo
,
ha
operato
il
miracolo
di
fondere
i
due
mondi
,
senza
che
il
vertice
del
monte
ideale
franasse
,
e
tentando
insieme
una
effettiva
elevazione
delle
zone
di
margine
...
StampaPeriodica ,
Che
ancora
su
tutti
i
giornali
umoristici
italiani
appaiano
delle
barzellette
sui
mariti
sfortunati
e
sulle
mogli
allegre
è
cosa
tanto
sfruttata
che
non
fa
più
ridere
nessuno
e
non
può
considerarsi
come
attentato
alla
pubblica
morale
.
Ma
che
,
su
tanti
palcoscenici
,
capocomici
e
rivistaioli
ammanniscano
ancora
saporosi
polpettoni
e
spettacolissimi
patriottici
a
base
di
adulteri
,
di
corna
,
di
figli
illegittimi
e
di
altre
porcherie
del
genere
,
è
indice
di
profonda
mancanza
di
spirito
,
di
comprensione
e
di
sensibilità
fascista
...
Se
non
erriamo
,
si
fa
da
qualche
tempo
gran
parlare
del
teatro
,
della
sua
funzione
,
dei
suoi
problemi
,
della
sua
vita
.
Se
,
fra
le
altre
funzioni
,
gli
si
vuol
riconoscere
anche
quella
educativa
e
se
come
teatro
di
masse
,
a
parte
le
grandi
realizzazioni
spettacolari
,
si
vuoi
anche
considerare
quel
teatro
che
si
effettua
nei
locali
rionali
e
provinciali
e
che
,
per
il
numero
di
questi
,
si
rivolge
alle
masse
di
popolo
,
perché
non
se
ne
prendono
in
attento
esame
i
programmi
,
gli
"
sketches
,
"
le
canzonette
e
i
"
numeri
"
?
In
uno
stato
totalitario
popolare
quale
l
'
Italia
di
oggi
non
può
essere
trascurato
questo
aspetto
e
questa
forma
di
educazione
.
Se
è
necessario
,
se
ne
occupi
pure
la
censura
teatrale
,
che
sembra
finora
limiti
le
proprie
preoccupazioni
a
particolari
di
puro
abbigliamento
(
vestarelle
,
triangoli
,
coppette
,
qualità
delle
stoffe
,
ecc
.
)
.
Se
è
necessario
se
ne
occupi
il
Ministero
della
cultura
popolare
istituendo
uno
speciale
controllo
preventivo
.
E
non
si
allarmino
di
questo
i
soliti
difensori
di
tutte
le
libertà
,
poiché
non
si
tratta
di
colpire
nessuna
libertà
.
Non
si
pretende
neppure
che
l
'
epurazione
avvenga
in
nome
della
morale
,
della
decenza
e
del
puritanesimo
;
ma
più
semplicemente
a
nome
del
buon
gusto
e
dello
spirito
italiano
.
StampaPeriodica ,
Pirrone
nacque
in
Elide
verso
il
365-360
a
.
C
.
;
e
,
certo
,
nella
città
natale
,
apprese
,
forse
dal
megarico
Brisone
,
figlio
di
Stilpone
,
la
dialettica
megarica
,
cioè
a
tutto
considerare
sotto
due
punti
di
vista
contrari
,
a
trovare
ad
ogni
problema
due
soluzioni
contraddittorie
e
,
al
meno
in
apparenza
,
di
egual
valore
.
Fu
discepolo
del
democriteo
Anassarco
,
dal
quale
imparò
che
le
qualità
sensibili
non
esistono
fuori
di
noi
e
che
il
sommo
bene
è
riposto
nella
calma
.
Con
Anassarco
seguì
l
'
esercito
di
Alessandro
Magno
nella
sua
marcia
trionfale
attraverso
l
'
Asia
,
conobbe
genti
varie
per
razza
,
lingua
costumi
,
credenze
,
si
spinse
fin
nelle
Indie
,
ove
vide
nelle
verdi
selve
errare
i
ginnosofisti
,
staccati
dal
mondo
,
praticanti
il
più
rigido
ascetismo
.
Dopo
la
morte
di
Alessandro
,
Pirrone
tornò
in
Elide
(
322-320
)
,
ove
lungi
da
Atene
e
dalle
scuole
dei
filosofi
,
visse
modestamente
,
insegnando
ed
esercitando
l
'
ufficio
di
gran
sacerdote
.
Morì
verso
il
275-270
senza
nulla
avere
scritto
.
La
sua
dottrina
,
anteriore
certo
al
sorgere
delle
scuole
stoica
ed
epicurea
,
ci
è
nota
da
quanto
ne
dice
il
discepolo
Timone
di
Fliunte
.
Chi
vuol
vivere
felice
(
poiché
,
come
per
tutti
i
pensatori
del
suo
tempo
,
anche
per
Pirrone
il
problema
capitale
è
quello
della
felicità
)
deve
considerare
:
1
)
come
sono
le
cose
in
sé
;
2
)
come
dobbiamo
comportarci
a
loro
riguardo
;
3
)
cosa
risulta
per
noi
da
tale
comportamento
.
Ci
è
affatto
ignoto
come
siano
le
cose
in
sé
,
ché
per
ogni
proprietà
che
attribuiamo
ad
una
cosa
possiamo
,
con
egual
ragione
,
attribuirle
anche
l
'
opposta
.
La
conoscenza
sensibile
non
ci
dà
che
le
apparenze
delle
cose
,
la
coscienza
razionale
riposa
sulla
convenzione
(
nòmo
)
e
sull
'
abitudine
,
sicché
ad
ogni
affermazione
si
può
con
egual
diritto
opporne
una
contraria
di
egual
forza
(
isostheneìaton
lògon
)
.
Se
né
i
sensi
,
né
la
ragione
,
ciascuno
per
sé
,
ci
rivelano
il
vero
,
nemmeno
messi
assieme
ci
daranno
verità
.
Non
sembra
che
Pirrone
o
Timone
abbiano
ulteriormente
sviluppato
i
motivi
dello
scetticismo
.
L
'
originalità
di
Pirrone
fu
non
tanto
nell
'
enunciare
i
motivi
dello
scetticismo
,
quanto
nell
'
affermare
la
necessità
di
tenersi
al
dubbio
e
di
sospendere
il
giudizio
.
Bisogna
non
pronunciarsi
fra
le
opinioni
opposte
(
arrepsìa
)
,
non
dir
nulla
(
afasìa
)
,
non
affermare
né
negare
nulla
(
oudèn
orìzein
)
,
sospendere
il
giudizio
(
epochè
)
,
non
dir
mai
di
una
cosa
che
è
,
ma
solo
che
sembra
così
.
Fra
due
opposte
opinioni
lo
scettico
si
astiene
dallo
scegliere
:
oudèn
màllon
,
ma
in
senso
puramente
negativo
,
come
quando
si
dice
che
non
vi
è
più
Scilla
che
Cariddi
.
Lo
stesso
oudèn
màllon
non
è
che
l
'
espressione
di
un
dubbio
,
con
valore
puramente
problematico
:
in
sé
,
oudèn
màllon
non
è
più
di
quanto
non
sia
(
ou
màllon
èstin
è
ouk
èston
)
.
Lo
scettico
non
nega
la
realtà
delle
apparenze
fenomeniche
(
pàthe
)
,
ma
si
guarda
bene
di
oltrepassarle
e
di
affermarne
o
negarne
la
loro
corrispondenza
alle
cose
in
sé
.
Lo
stesso
dire
che
le
cose
ci
appaiono
così
o
così
,
non
è
un
'
affermazione
dogmatica
,
ma
la
nuda
constatazione
o
confessione
che
il
singolo
fa
del
suo
stato
di
coscienza
(
Cirenaici
)
.
Lo
stesso
principio
che
non
si
deve
affermare
nulla
,
non
è
una
proposizione
dogmatica
,
ma
,
anch
'
esso
la
constatazione
di
uno
stato
d
'
animo
cui
nulla
di
esterno
al
soggetto
corrisponde
.
Dalla
sospensione
del
giudizio
segue
,
quasi
per
caso
,
spontaneamente
,
naturalmente
,
necessariamente
,
come
ombra
il
corpo
(
skiàs
tròpon
)
,
l
'
imperturbabilità
,
l
'
atarassia
,
l
'
apatia
in
cui
consiste
la
virtù
e
la
felicità
.
Infatti
,
ciò
che
turba
gli
uomini
sono
le
loro
opinioni
sui
beni
e
sui
mali
,
donde
derivano
il
desiderio
del
creduto
bene
e
l
'
avversione
del
creduto
male
.
Ma
che
ciò
che
è
creduto
bene
o
male
non
sia
tale
in
sé
,
lo
dimostra
la
varietà
delle
leggi
dei
costumi
delle
opinioni
degli
uomini
sul
bene
e
sul
male
.
Ciò
che
in
sé
sia
bene
o
male
ignoriamo
.
Chi
si
astiene
dal
giudicare
sul
bene
e
sul
male
cessa
totalmente
di
desiderare
e
di
avversare
,
diviene
insensibile
,
indifferente
a
tutto
ciò
che
è
esterno
,
alla
ricchezza
e
alla
povertà
,
alla
vita
e
alla
morte
,
alla
salute
e
alla
malattia
,
ed
in
questo
compiuto
distacco
dal
mondo
trova
il
sommo
bene
.
In
pratica
,
lo
scettico
vive
come
tutti
quanti
gli
uomini
,
conformandosi
alle
necessità
della
natura
,
alle
leggi
e
costumi
del
suo
paese
,
ben
sapendo
che
il
suo
contegno
non
riposa
su
scienza
certa
del
bene
e
del
male
:
se
in
teoria
è
rivoluzionario
,
in
pratica
è
conservatore
.
Certo
egli
soffre
e
gode
come
ogni
altro
uomo
ed
è
soggetto
alle
affezioni
involontarie
e
passive
della
natura
,
ma
-
ed
in
questo
è
la
sua
superiorità
-
egli
si
limita
a
subirle
senza
ritenerle
né
bene
né
male
,
e
così
si
affranca
totalmente
dalla
pressione
del
mondo
esteriore
.
Così
il
pirronismo
si
pone
al
polo
opposto
del
socratismo
:
secondo
questo
,
senza
scienza
non
v
'
è
virtù
né
felicità
;
secondo
quello
,
in
ciò
è
l
'
originalità
sua
,
virtù
e
felicità
sono
possibili
solo
rinunziando
alla
scienza
e
seguendo
passivamente
le
suggestioni
della
natura
animale
e
le
convenzioni
degli
uomini
.
Il
pirronismo
segna
la
bancarotta
del
socratismo
,
il
ritorno
con
chiara
e
precisa
coscienza
all
'
agire
irriflesso
,
istintivo
,
tradizionale
,
convenzionale
,
non
illuminato
dalla
riflessione
e
dal
sapere
,
cioè
al
punto
donde
il
socratismo
aveva
spiccato
il
suo
volo
.
Pirrone
è
un
Socrate
rovesciato
:
e
non
è
certo
uno
degli
enigmi
meno
strani
della
storia
che
il
primo
ad
affermare
in
Grecia
che
la
felicità
si
trova
solo
nell
'
assoluta
indifferenza
verso
tutto
ciò
che
è
esterno
sia
stato
precisamente
colui
che
accompagnò
il
Macedone
nel
volo
vittorioso
attraverso
l
'
Asia
,
e
fu
testimone
della
grandiosa
avventura
di
colui
all
'
ambizione
del
quale
fu
troppo
angusto
il
mondo
.
StampaPeriodica ,
A
dire
il
vero
,
nelle
nostre
file
pochi
se
ne
sono
accorti
.
Pochi
si
erano
accorti
,
egualmente
,
che
nelle
nostre
file
egli
ci
fosse
ancora
.
Vittorini
?
Sì
,
era
stato
accanto
a
noi
nel
combattimento
contro
la
tirannide
interna
e
l
'
invasore
straniero
.
Come
tanti
altri
.
Né
meglio
,
né
peggio
,
dicono
.
Poi
era
venuto
un
racconto
dedicata
a
questo
combattimento
,
bello
,
ma
discutibile
,
per
quella
mania
di
non
saper
presentare
se
non
(
attraverso
un
torbido
travestimento
di
letteratura
gli
eroi
di
quella
battaglia
,
che
furono
uomini
del
popolo
nella
loro
grande
maggioranza
,
uomini
chiari
e
semplici
,
dunque
,
dl
fronte
ai
fatti
,
di
fronte
al
dovere
da
compiersi
e
al
destino
.
Poi
una
rivista
,
che
fu
diffusa
largamente
e
favorita
dai
nostri
,
che
attendevano
qualcosa
di
nuovo
e
di
buono
,
ma
finì
per
scontentare
tutti
e
lo
stesso
direttore
,
perché
conteneva
di
tutto
e
non
conteneva
nulla
,
non
riuscendo
a
essere
né
tranquillamente
informativa
,
come
,
diciamo
,
un
Calendario
del
popolo
,
né
seriamente
di
elaborazione
.
Morì
,
la
rivista
,
dopo
un
inizio
di
dibattito
sulla
politica
e
la
cultura
.
Ma
qui
già
si
camminò
sui
carboni
,
perché
l
'
intenzione
che
trasudava
dalle
parole
non
era
quella
di
distinguere
,
congiungere
o
separare
,
queste
due
attività
umane
,
ma
piuttosto
di
trovare
,
per
l
'
uomo
«
colto
»
o
preteso
tale
,
una
scappatoia
per
conto
suo
,
lontano
dalle
non
grate
fatiche
dei
«
politici
»
.
Infine
altri
libri
,
scritti
quando
già
,
crediamo
,
lo
scrittore
riteneva
di
non
aver
più
nulla
in
comune
con
noi
,
di
essersi
liberato
da
qualsiasi
costrizione
e
nei
quali
,
dunque
,
libero
avrebbe
dovuto
espandersi
il
genio
.
Ma
son
libri
di
cui
è
difficile
parlare
,
perché
è
a
tutti
difficile
trovar
la
pazienza
di
leggerli
sino
alla
fine
.
Nei
precedenti
,
almeno
,
qualcosa
c
'
era
.
Ora
dice
che
non
è
più
comunista
,
definitivamente
.
Ma
insomma
,
quando
lo
è
stato
?
La
iscrizione
al
partito
,
dice
,
non
l
'
ha
mai
voluta
fare
.
Almeno
ci
spiegasse
il
perché
.
La
gente
comune
,
quando
ritiene
di
esser
comunista
,
s
'
iscrive
.
Non
è
un
eroismo
,
non
è
un
rito
,
e
non
è
nemmeno
un
sacrificio
.
È
l
'
adesione
a
una
milizia
politica
e
sociale
;
è
l
'
apporto
a
questa
milizia
della
attività
della
propria
persona
,
attività
materiale
o
attività
ideale
,
contributo
di
opere
e
contributo
di
idee
,
nella
misura
che
a
ciascuno
è
concesso
.
Chiunque
si
iscrive
e
milita
,
dà
al
partito
e
al
movimento
comunista
qualche
cosa
.
Vittorini
,
in
sostanza
,
che
cosa
aveva
da
dare
e
che
cosa
ha
dato
?
Ma
forse
è
proprio
perché
non
aveva
nulla
da
dare
,
che
non
s
'
è
iscritto
,
e
per
questo
,
quando
oggi
dichiara
di
non
essere
più
con
noi
,
la
cosa
ci
sembra
priva
di
rilievo
.
Paragona
se
stesso
con
Silone
.
Ha
torto
,
moralmente
,
perché
quello
è
un
poco
di
buono
;
ma
ha
torto
anche
per
un
altro
motivo
.
Quando
Silone
se
ne
andò
,
anzi
fu
annesso
fuori
dalle
nostre
file
(
per
conto
suo
ci
sarebbe
rimasto
a
dir
bugie
e
tesser
l
'
intrigo
)
,
l
'
avvenimento
contò
,
Silone
ci
aiutò
,
in
sostanza
,
non
solo
a
approfondire
e
veder
meglio
,
discutendo
e
lottando
,
parecchie
cose
;
ma
anche
a
riconoscere
un
tipo
umano
,
determinate
,
singolari
forme
di
ipocrisia
,
di
slealtà
di
fronte
ai
fatti
e
agli
uomini
.
Ma
Vittorini
,
in
che
cosa
,
per
che
cosa
conta
?
Qui
si
apre
il
capitolo
più
triste
.
Se
fosse
stato
zitto
,
certo
nelle
nostre
file
,
dove
grande
è
il
prestigio
di
quel
lusinghiero
appellativo
di
«
intellettuale
»
,
quanti
profondi
pensieri
,
fonti
di
recondite
crisi
dell
'
animo
,
gli
si
sarebbero
attribuite
.
Ma
ha
parlato
,
e
che
desolazione
!
Era
venuto
con
noi
,
dice
,
perché
credeva
fossimo
liberali
:
invece
siamo
comunisti
.
Ma
perché
non
farselo
spiegare
prima
?
Sembravamo
liberali
,
aggiunge
,
perché
combattevamo
contro
il
fascismo
.
Ma
se
i
liberali
son
proprio
sempre
e
dappertutto
stati
quelli
che
al
fascismo
hanno
tenuto
la
scala
!
O
vogliam
parlare
in
termini
non
di
stretta
politica
,
ma
più
larghi
?
Vi
è
un
progresso
della
libertà
,
nel
mondo
,
lento
faticoso
,
al
quale
non
vi
è
dubbio
che
molte
e
diverse
classi
e
idee
hanno
dato
un
contributo
,
riuscendo
ciascuna
,
in
un
momento
di
ascesa
e
progresso
,
a
spezzare
una
parte
delle
catene
che
avvincono
gli
uomini
,
salvo
poi
a
tornare
indietro
e
fare
la
parte
opposta
,
in
molti
casi
.
Noi
ci
inseriamo
in
questa
processo
come
la
forza
più
decisamente
liberatrice
,
perché
è
il
mondo
stesso
della
produzione
,
da
cui
sono
sgorgate
sempre
,
e
nei
fatti
e
nelle
idee
,
tutte
le
negazioni
della
libertà
,
che
sottoponiamo
alla
volontà
ordinatrice
degli
uomini
organizzati
in
collettività
produttiva
.
Per
questo
si
accostano
e
fondono
,
nel
movimento
nostro
,
lotta
per
la
libertà
e
lotta
per
la
giustizia
sociale
.
Contadini
e
operai
non
è
che
vogliano
«
un
liberalismo
senza
capitalismo
»
,
come
dice
Vittorini
solo
riducendosi
come
sempre
a
un
giuoco
di
parole
,
ma
non
vogliono
più
il
capitalismo
e
quindi
combattono
per
la
libertà
.
E
ora
dovrebbero
venire
le
obiezioni
,
le
critiche
,
atte
a
mostrare
che
noi
non
siamo
quello
che
diciamo
e
vogliamo
essere
,
che
non
adempiamo
la
funzione
a
noi
attribuita
,
secondo
la
nostra
stessa
concezione
,
dalla
storia
.
Confessiamo
che
,
presi
anche
noi
da
quel
prestigio
per
l
'
«
intellettuale
»
,
a
questo
punto
abbiamo
atteso
e
cercato
con
curiosità
,
con
interesse
.
Chi
lo
sa
che
questo
«
intellettuale
»
ci
aiutasse
a
scoprire
un
nuovo
terreno
di
dibattito
,
ci
invitasse
a
uno
scontro
fecondo
con
nuove
impostazioni
di
idee
,
nuove
interpretazioni
di
fatti
e
di
cose
.
Poveri
noi
!
Abbiamo
trovato
«
le
risoluzioni
oscurantiste
che
prendono
nome
da
Zdanov
»
,
«
le
decisioni
da
Concilio
tridentino
del
Cominform
»
,
«
i
processi
uso
processi
delle
streghe
delle
varie
capitali
balcaniche
»
,
ecc.
ecc.
Dio
mio
!
Dio
mio
!
C
'
era
bisogno
di
pensarci
tanto
,
e
c
'
era
bisogno
di
dirsi
«
intellettuale
»
e
di
chiamarsi
Vittorini
per
tirar
fuori
,
alla
fine
,
questa
roba
?
Ma
se
sta
in
tutti
i
bollettini
parrocchiali
,
in
tutti
i
manifesti
dei
Comitati
civici
,
in
tutti
i
discorsi
di
Acheson
e
di
Truman
,
in
tutti
gli
articoli
del
piccolo
Tupini
.
Col
nome
di
Zdanov
va
una
risoluzione
di
quattro
anni
fa
,
dove
esattamente
si
indica
e
prevede
il
corso
della
politica
imperialista
americana
.
Non
approvi
?
Dillo
chiaro
e
spiega
il
perché
.
Sono
di
Zdanov
alcuni
discorsi
e
scritti
di
critica
letteraria
e
artistica
dove
si
sostiene
,
per
dirla
con
due
parole
,
che
l
'
arte
dev
'
essere
specchio
della
realtà
sociale
.
Perché
proprio
questa
posizione
dev
'
essere
«
oscurantista
»
e
non
la
posizione
opposta
,
per
esempio
?
È
partendo
dalla
posizione
opposta
,
se
non
altro
,
che
vengono
esaltate
come
grandi
opere
d
'
arte
,
opere
dove
proprio
tutto
è
oscuro
,
perché
la
comune
degli
uomini
non
ci
capisce
nulla
.
Processi
delle
streghe
quelli
delle
spie
colte
sul
fatto
a
Budapest
,
a
Bucarest
,
altrove
?
Forse
Vittorini
preferiva
i
processi
che
costarono
dieci
e
dieci
anni
di
galera
a
Rakosy
,
ad
Anna
Pauker
,
e
la
vita
a
dieci
e
dieci
dei
nostri
eroi
?
Com
'
era
tutto
chiaro
,
nato
«
liberale
»
in
quei
processi
là
!
Ma
volete
sentire
la
più
bella
?
Vittorini
non
vuol
più
essere
comunista
da
quando
la
Cina
,
governata
oggi
da
un
blocco
popolare
diretto
dai
comunisti
,
ha
cessato
di
essere
«
liberale
»
e
si
è
«
chiusa
nella
camera
di
sicurezza
di
un
regime
totalitario
»
.
Vediamo
:
la
Cina
sbarra
oggi
le
porte
ai
colonialisti
,
ai
loro
agenti
,
ai
loro
missionari
,
dà
ai
poveri
terra
,
lavoro
,
istruzione
,
stampa
libri
,
costruisce
fabbriche
,
macchine
e
strade
,
e
persino
un
esercito
,
orrore
!
,
per
poter
difendere
la
libertà
.
Voi
non
credete
che
questo
faccia
parte
di
«
un
movimento
storico
generale
a
indirizzo
liberatore
»
?
Pazienza
,
anzi
peggio
per
voi
!
L
'
importante
è
che
laggiù
vi
è
un
popolo
di
450
milioni
che
la
vede
in
modo
diverso
,
perché
sente
,
finalmente
,
di
aver
cominciato
a
governarsi
da
sé
.
O
saran
governati
anche
loro
,
quei
450
milioni
,
dal
russo
col
ghigno
satanico
,
il
berretto
a
punta
e
il
pugnale
fra
i
denti
,
che
minaccia
la
civiltà
«
occidentale
»
?
Coraggio
,
Vittorini
lo
avevano
già
detto
i
manifesti
di
Salò
,
lo
ripetono
oggi
quelli
di
Gedda
:
mettici
anche
la
tua
firma
e
non
se
ne
parli
più
!
Ma
chi
aveva
pensato
tu
valessi
,
proprio
come
«
intellettuale
»
,
qualcosa
,
ti
ha
,
ora
,
giudicato
.
Vi
sono
intellettuali
che
,
quando
aderiscono
al
partito
,
pensano
di
doverne
essere
per
natura
i
dirigenti
,
chiamati
ad
elaborare
le
parti
più
elevate
della
dottrina
.
Si
sbagliano
,
senza
dubbio
,
perché
la
nostra
dottrina
sgorga
non
soltanto
da
una
oramai
secolare
elaborazione
di
idee
,
ma
sgorga
da
una
esperienza
,
che
ha
per
più
di
un
secolo
accompagnato
,
sorretto
,
corretto
il
corso
e
progresso
delle
idee
.
Solo
dopo
una
adesione
e
penetrazione
profonda
,
che
abbia
come
punto
di
partenza
,
come
in
tutte
le
cose
serie
,
anche
la
modestia
,
il
contributo
personale
è
possibile
.
Quello
che
da
un
intellettuale
però
si
ha
ragione
di
pretendere
sin
dall
'
inizio
è
una
certa
qualità
del
ragionare
,
soprattutto
se
si
pretende
,
come
sembra
che
in
questo
caso
si
pretenda
,
alla
buona
fede
.
Quello
che
in
Vittorini
manca
,
e
manca
certamente
in
molti
altri
ancora
,
è
la
qualità
;
e
qualità
ci
sembra
voler
dire
,
per
chi
lavora
essenzialmente
col
pensiero
,
capacità
di
analisi
e
visione
generale
del
mondo
del
pensiero
e
delle
lotte
che
oggi
vi
si
combattono
.
Non
ha
questa
visione
generale
chi
non
va
più
in
là
della
frase
fatta
o
del
luogo
comune
,
siano
essi
quelli
della
noiosa
propaganda
reazionaria
,
o
quelli
delle
tendenze
pseudo
filosofiche
alla
moda
(
«
l
'
uomo
nasce
solo
»
,
«
l
'
uomo
muore
solo
»
:
sciocchezze
!
L
'
uomo
non
è
mai
meno
solo
di
quando
nasce
e
di
quando
muore
!
)
.
Provenienti
dall
'
una
o
dall
'
altra
di
queste
parti
,
la
frase
fatta
,
il
luogo
comune
,
tendono
oggi
soprattutto
a
una
cosa
,
a
abbassare
e
umiliare
la
ragione
umana
.
Che
cosa
resta
nel
mondo
,
se
il
movimento
liberatore
di
milioni
e
centinaia
di
milioni
di
uomini
che
costruiscono
società
nuove
,
non
è
più
che
l
'
«
oscurantismo
di
Zdanov
»
,
le
scomuniche
del
Cominform
,
nuovi
processi
delle
streghe
,
una
nuova
«
Chiesa
»
e
così
via
?
Ben
sanno
ciò
che
si
fauno
,
coloro
che
in
questo
modo
accusano
la
ragione
di
non
essere
più
tale
,
l
'
uomo
di
diventare
meno
umano
,
e
ciò
proprio
mentre
si
corona
di
successo
il
suo
sforzo
di
dominare
e
l
'
economia
e
la
natura
.
Vittorini
pensa
che
rimanga
,
per
lui
e
per
gli
altri
,
la
«
libertà
»
.
Ma
già
ragiona
,
egli
stesso
,
come
uno
schiavo
.
StampaPeriodica ,
...
Ecco
un
argomento
che
non
è
inutile
ricordare
:
la
paglia
.
La
crisi
di
questa
industria
che
è
uno
dei
cespiti
maggiori
delle
industrie
e
delle
maestranze
della
nostra
regione
fiorentina
,
non
è
certamente
sortita
dalla
grave
crisi
a
tutti
nota
anche
dopo
che
si
è
chiusa
la
settimana
di
propaganda
...
Bisogna
non
stancarsi
:
bisogna
insistere
...
OCCORRE
COMPRARE
E
ADOPRARE
CAPPELLI
DI
PAGLIA
all
'
infuori
di
ogni
abitudine
-
di
ogni
snobismo
straniero
al
disopra
di
ogni
moda
di
importazione
.
Ecco
un
preciso
dovere
di
oggi
:
per
la
vita
e
l
'
interesse
nostro
,
per
la
Nazione
!
StampaPeriodica ,
Vale
la
pena
di
dire
due
parole
sull
'
argomento
;
servono
per
chiarire
un
concetto
e
per
delineare
un
orientamento
.
Le
recenti
prove
sportive
per
gerarchi
,
svoltesi
al
Foro
Mussolini
sotto
la
direzione
del
Segretario
del
Partito
,
debbono
dare
il
senso
di
una
nuova
situazione
psicologica
e
sopratutto
del
nuovo
ambiente
che
dominano
in
tutta
l
'
Italia
.
Siamo
convinti
di
interpretare
in
pieno
tutto
il
valore
della
manifestazione
se
diciamo
d
'
esser
certi
che
non
si
tratta
per
niente
di
una
prova
sporadica
o
soltanto
di
un
esempio
ai
giovani
.
Si
tratta
di
una
scuola
per
tutti
i
gerarchi
,
giovani
d
'
età
o
meno
.
Per
noi
queste
prove
sportive
stanno
a
significare
come
sia
assolutamente
indispensabile
che
il
gerarca
,
qualunque
e
dovunque
esso
sia
,
debba
essere
in
condizioni
anche
fisiche
perfette
.
Questo
non
tanto
per
esibizione
retorica
e
puramente
formale
,
quanto
per
rendere
in
pieno
quell
'
equilibrio
tra
spirito
e
materia
,
tra
cervello
e
fisico
,
tra
nervi
e
muscoli
,
assolutamente
indispensabile
per
l
'
azione
di
comando
.
Il
comando
è
equilibrio
,
e
l
'
equilibrio
dev
'
essere
in
tutto
.
Perciò
l
'
azione
che
il
Partito
esplica
anche
in
questo
settore
,
merita
d
'
esser
segnalata
.
Senza
d
'
altro
lato
commettere
l
'
errore
inverso
di
giustificare
un
gerarca
soltanto
perché
può
essere
un
perfetto
campione
sportivo
.
I
pantofolisti
son
padroni
di
trarne
le
illazioni
che
vogliono
;
la
sostanza
di
tutto
è
che
non
si
può
oggi
,
anno
XVI
,
tollerare
nel
nostro
Paese
,
con
azione
di
responsabilità
o
di
comando
,
chi
non
sia
,
o
non
sia
stato
in
grado
di
prendere
le
armi
.
StampaPeriodica ,
C
'
è
un
carattere
che
negli
italiani
è
specificamente
inconfondibile
:
la
prontezza
e
la
vivacità
di
espressione
,
di
pensiero
,
di
capacità
.
Queste
notevolissime
doti
si
sono
troppo
spesso
confuse
con
l
improvvisazione
e
con
l
'
incostanza
nell
'
operare
.
Si
è
così
tirato
il
cliché
dell
'
italiano
spensierato
,
facilone
,
sognatore
impenitente
e
iperbolico
.
Era
ora
di
finirla
!
E
più
ancora
che
all
'
estero
era
ora
di
finirla
all
'
interno
,
fra
noi
italiani
medesimi
.
Abbiamo
bisogno
,
vogliamo
un
bagno
di
dura
e
positiva
ostinatezza
,
desideriamo
ribadire
col
ritmo
più
scandito
e
regolare
le
nostre
più
solari
verità
,
abbiamo
voluto
imporci
la
regola
più
dura
appunto
perché
siamo
certi
di
mantenerla
.
Tutto
questo
significa
il
passo
romano
che
noi
sentiamo
e
vogliamo
usare
nelle
nostre
sfilate
.
Esso
è
duro
e
ostinato
:
come
i
nostri
principi
e
la
nostra
educazione
.
Coreografia
?
Ma
certo
!
Della
migliore
e
più
spontanea
coreografia
;
poiché
in
essa
è
il
nostro
spirito
che
si
plasma
nel
più
sincero
dei
modi
.
Marciando
col
passo
romano
il
nostro
corpo
si
tende
:
come
la
nostra
volontà
.
E
che
nessuno
ci
contrasti
!
StampaPeriodica ,
Una
cosa
è
bene
innanzitutto
premettere
nel
parlare
del
problema
del
meticciato
nel
nostro
Impero
africano
:
in
questo
momento
esso
si
può
dire
non
esista
.
Ma
il
fenomeno
si
presenta
possibile
nell
'
avvenire
con
tale
cruda
evidenza
,
e
si
mostra
così
difficile
a
prevenire
e
tanto
più
a
eliminare
poi
,
che
esso
è
uno
dei
fondamentali
tra
i
tanti
che
l
'
Italia
si
trova
a
dover
affrontare
in
A
.
O
.
I
.
Le
altre
Potenze
colonizzatrici
non
hanno
fatto
nulla
per
impedire
la
commistione
del
sangue
bianco
con
quello
di
colore
e
tutte
,
tranne
l
'
Inghilterra
,
si
son
trovate
di
fronte
al
fenomeno
del
meticciato
...
Se
gli
italiani
possono
spontaneamente
restare
esenti
da
questo
fenomeno
non
c
'
è
da
farsi
illusioni
.
Basta
infatti
dare
uno
sguardo
al
passato
:
in
Eritrea
,
secondo
statistiche
del
1921
,
su
soli
3.500
residenti
bianchi
vi
erano
più
di
mille
meticci
.
Nel
1926
troviamo
dati
quasi
identici
e
in
seguito
certo
il
numero
dei
meticci
non
è
diminuito
...
Lo
stabilirsi
in
questi
anni
in
A
.
O
.
di
centinaia
di
migliaia
di
italiani
,
che
presto
saranno
milioni
,
ha
eliminato
d
'
un
tratto
il
problema
presente
del
meticciato
,
per
farlo
però
risorgere
ancor
più
imponente
come
possibilità
del
futuro
.
Quel
migliaio
di
meticci
dell
'
Eritrea
sono
un
'
entità
trascurabile
nella
massa
di
bianchi
che
ora
si
trova
in
A
.
O
.
,
ma
il
loro
numero
è
,
come
abbiamo
visto
,
una
chiara
dimostrazione
di
quel
che
potrebbe
avvenire
adesso
che
le
proporzioni
si
sono
più
volte
moltiplicate
.
Ammessa
dunque
la
certezza
che
lasciando
le
cose
come
erano
prima
,
il
fenomeno
del
meticciato
assumerebbe
in
A
.
O
.
sempre
più
vaste
proporzioni
,
bisogna
vedere
se
esso
sia
veramente
un
pericolo
,
un
danno
...
In
A
.
O
.
I
.
c
'
è
una
popolazione
indigena
,
che
forma
la
maggioranza
,
e
una
popolazione
italiana
,
il
cui
numero
,
per
ora
in
minoranza
,
va
sempre
più
aumentando
:
queste
due
entità
possono
e
debbono
vivere
separate
;
tra
esse
deve
vivere
non
soltanto
una
gerarchia
politica
,
ma
anche
una
gerarchia
di
razza
.
Le
altre
Nazioni
hanno
la
necessità
di
riempire
i
loro
vuoti
e
possono
guardare
forse
anche
con
compiacimento
qualsiasi
apporto
di
nuove
forze
,
l
'
Italia
non
ha
questo
bisogno
e
vuole
che
il
suo
popolo
sia
integro
nella
sua
unità
razziale
.
Non
c
'
è
dubbio
che
la
nostra
razza
in
A
.
O
.
deve
comandare
:
non
è
solo
per
diritto
di
conquista
,
è
per
naturale
,
evidente
superiorità
:
su
questo
non
v
'
è
certo
da
discutere
.
Ma
se
vuol
comandare
essa
deve
mantenersi
superiore
all
'
altra
,
deve
evitare
con
questa
ogni
confusione
.
Netta
separazione
dunque
in
A
.
O
.
I
.
tra
italiani
ed
elemento
indigeno
;
e
ciò
non
per
instaurare
un
razzismo
pieno
di
odi
ed
esclusivismi
,
ma
per
trovare
un
sistema
di
convivenza
che
sia
,
e
per
noi
e
per
gli
indigeni
,
di
reciproco
vantaggio
...
StampaPeriodica ,
Lo
Stato
fascista
,
che
investe
e
potenzia
ogni
aspetto
della
vita
nazionale
,
non
avrebbe
potuto
non
recare
il
segno
inconfondibile
della
sua
personalità
,
il
soffio
animatore
della
sua
vita
,
nella
scuola
,
custode
dell
'
avvenire
del
popolo
;
il
Regime
,
sorto
da
una
Rivoluzione
non
soltanto
e
troppo
facilmente
sovvertitrice
di
concezioni
sociali
,
ma
creatrice
di
un
nuovo
ordine
su
nuove
leggi
,
non
poteva
più
oltre
tollerare
,
seppure
rabberciato
o
in
mille
modi
rimesso
a
nuovo
,
un
organismo
qual
fu
la
vecchia
scuola
che
aveva
potuto
servire
,
almeno
nella
sua
struttura
,
all
'
Italia
democratica
e
liberale
.
In
essa
e
nei
suoi
schemi
culturalistici
,
astratti
,
lontani
dalla
vita
,
il
nuovo
spirito
del
Fascismo
si
trovava
come
costretto
e
limitato
nella
sua
possibilità
di
produrre
e
di
marciare
;
ed
essendo
,
allora
,
questo
spirito
rivoluzionario
,
curatore
di
una
dottrina
sociale
ch
'
è
modo
di
vita
,
già
in
se
stesso
fortemente
educatore
,
su
di
esso
doveva
necessariamente
basarsi
la
scuola
educatrice
per
eccellenza
e
per
definizione
.
Identificandosi
poi
Fascismo
e
Corporativismo
,
essa
non
poteva
essere
che
scuola
corporativa
.
Il
corporativismo
,
come
tale
,
è
pertanto
l
'
elemento
veramente
rivoluzionario
del
nuovo
ordine
scolastico
e
quello
che
imposta
con
chiarezza
e
con
carattere
di
definitività
,
l
'
unitaria
molteplicità
delle
riforme
.
Vita
e
scuola
,
problema
sociale
e
problema
pedagogico
vengono
ad
identificarsi
nel
corporativismo
,
risolvente
l
'
attività
del
singolo
nel
superiore
interesse
dello
Stato
:
l
'
individuo
si
trova
perciò
di
fronte
allo
Stato
,
nell
'
identica
posizione
,
nella
scuola
e
nella
società
,
poiché
attua
sia
nel
primo
che
nel
secondo
momento
un
"
dovere
sociale
.
"
La
coincidenza
di
età
scolastica
e
di
età
politica
,
il
porre
su
un
unico
piano
scuola
,
G.I.L.
e
G.U.F.
non
fanno
che
ribadire
l
'
identità
fondamentale
di
Fascismo
e
di
Corporativismo
...
All
'
uguaglianza
degli
immortali
principii
del
liberalismo
individualista
,
all
'
assurda
concezione
livellatrice
del
comunismo
si
sostituisce
la
uguaglianza
dell
'
uomo
di
fronte
al
lavoro
che
,
fondandosi
su
una
reale
gerarchia
di
valori
,
potenzia
,
nella
scuola
,
il
cittadino
dello
stato
fascista
...
StampaPeriodica ,
L
uomo
non
può
proporsi
programmi
fissi
,
schemi
da
attuare
.
Il
risultato
dell
'
azione
è
destinato
a
trascenderla
come
fosse
opera
di
una
realtà
obiettiva
.
Non
da
ricercare
adunque
in
lontane
parentele
filosofiche
o
teologiche
è
l
'
antintellettualismo
ed
antirazionalismo
del
misticismo
fascista
.
Esso
nasce
soprattutto
dal
principio
che
i
valori
dello
spirito
si
generano
e
si
pongono
nell
'
azione
e
per
l
'
azione
e
che
adunque
la
sua
dottrina
è
la
sua
azione
,
e
,
quando
se
ne
formula
o
se
ne
vuole
dedurre
una
,
essa
deve
tenersi
legata
al
fatto
che
una
filosofia
o
una
dottrina
fascista
è
,
come
il
misticismo
di
cui
andiamo
parlando
,
un
atto
di
vita
.
Misticismo
ed
antirazionalismo
da
vedere
adunque
in
rapporto
a
quelle
"
venature
pragmatiche
del
Fascismo
,
"
che
lo
accostano
alla
volontà
di
potenza
,
al
voler
essere
,
e
quindi
ad
una
posizione
positiva
di
fronte
al
fatto
violenza
,
al
mito
della
rivoluzione
e
alla
mistica
dell
'
agire
.