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Un ebdomadario parigino ha chiesto agli scrittori francesi , attraverso un referendum , se l ' attuale situazione politica e le convulsioni d ' Europa e le inquietudini dell ' ora presente non siano motivi seri per distoglierli dal loro lavoro . Alcuni hanno risposto candidamente , da autentici pompieri , che il chiasso non li disturba e che essi preparano , magari nella solitudine della campagna nuovi romanzi , che purtroppo saranno letti da molti , perché in Francia , nonostante tutto , i lettori sono numerosi : acqua sul fuoco e niente paura : il mondo crolla , ma la poesia non muore . E sta bene . Ma gli altri , e sono i più e sono i migliori , anche se non tutti sono incendiari , hanno dichiarato che si sentono solidali col destino e parteciperanno alle lotte politiche , entreranno nel vivo delle questioni , dibatteranno idee e opinioni , scriveranno per serie e urgenti ragioni sociali . La Francia è un paese che ha lo spirito sempre vivo e scintillante , e tutti sanno che non da oggi soltanto i chiari ingegni di questo paese , quelli che hanno una fama mondiale , appartengano alle correnti di destra o a quelle di sinistra , hanno combattuto e combattono per le idee . In questo senso , l ' Italia può godere dello stesso privilegio . Gli scrittori fascisti sanno qual ' è il loro compito . Non è più il momento di adagiarsi nelle piume di una facile letteratura di divertimento . Entrate in due librerie e fate un ' inchiesta per vostro conto : non si leggono più romanzi , si guardano con disprezzo le opere narrative o di poesia ; e si comprano invece i libri di economia politica , di scienze sociali , di indagine scientifica , anche e soprattutto quel certo genere di libri stranieri che pongono in copertina grandi interrogativi sulle questioni del giorno e ne propongono soluzioni più o meno accettabili . La verità sta in questo : che troppa nostra letteratura narrativa manca ancora di contenuto , e , quel che è peggio , di contenuto attuale . Ci sono ancora scrittori italiani che fanno dichiarazioni di principio di questo genere : “ noi non vogliamo annoiare il pubblico , non vogliamo stancarlo , non vogliamo dargli dispiaceri . ” Non vogliono niente , ecco tutto ...
DEMOCRAZIA ( BURZIO FILIPPO , 1921 )
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Rimasto a lungo nella sfera della teoria sotto specie di critica dottrinale , inane contro la espansiva vitalità del regime , il concetto di decadenza della democrazia sembra entrare ora nel quadro della realtà . Malfido sintomo , lo bandisce la moda . A darle , in apparenza , il tracollo in certa ampia zona grigia superficiale della coscienza comune , è stata la delusione della guerra “ democratica " : democratica anche la pace , con la parlamentarizzazione dello stato " militare " tedesco , con la dissoluzione della monarchia " antinazionale " di Asburgo ; lo stesso suo precipitoso realizzarsi formale nei paesi che ne erano rimasti fuori sembrò tradire una febbrilità di motus in fine velocior ; e poi lo zenit del sole di Versaglia ha messo in luce pei semplici una sua essenza insospettata : ha cioè permesso loro di ravvisare , nei tratti dell ' ambigua madre , i " due gemelli feroci " : nazionalismo e socialismo . A lungo irresoluto e ambiguo , quest ' ultimo , che ne era apparso , ai cuori teneri , l ' umanitario continuatore , le si dichiara , ora , nemico . La formula dell ' ordine nuovo , tanto ansiosamente cercata , è trovata , è duramente antitetica : dittatura di classe . Un ' immensa terra , tutto un mondo , la applica , in un esperimento che non vuol finire . Dagli istituti alle ideologie , dal parlamento al concetto di libertà , è in crisi tutto quello che è suo . Patrie , classi , razze , realtà e miti , tutte le antitesi ch ' essa sembrava tendere ingenuamente a confondere , o astutamente a dissimulare , si polarizzano . Tramonta essa veramente ? e che tramonta con lei , con questo nome famoso ? L ' abbia o no sentita come religione che ebbe la sua chiesa , la massoneria , ed i suoi santi , laici , la coscienza comune intuiva la democrazia come alcunché di confuso , un concetto che altri , pure in sé vaghi , concorrono a determinare : in cui , accanto al trinomio dell'89 che la Francia scrive ancor oggi sulle sue monete , vengono evocati scienza con positivismo ed anticlericalismo , repubblica con parlamentarismo e antimilitarismo , principio di nazionalità con diritto naturale ; e pacifismo , e umanitarismo . A concretarla e poetizzarla , il nome prestigioso dei sacerdoti : Mazzini e Garibaldi e Victor Hugo , Gambetta e Gladstone , Darwin e Häeckel . Con altri enti la parentela è più oscura , ma , se pur controversa , vale a precisare . Col capitalismo dissimulata o negata ; col liberalismo e individualismo dubbia ; col principio di autorità , e con lo Stato , occasionale , e recente , sotto la spinta del sovietismo . Tutto questo , ed altro , è democrazia . Scorcio della storia di un secolo e della preparazione ideologica di un altro che si assomma nel suo simbolo principe : ampia identificazione assimilativa , cui devesi l ' immensa eco del nome . Ideologia . Da quando , col marxismo il materialismo storico è nato , è troppo naturale e necessario , non fermarsi ad essa , non ravvisarvi l ' essenza , e nemmeno la quintessenza , del fenomeno democrazia , ma preoccuparsi delle realtà di altra indole , economico - sociale , operanti alla radice , o dissimulate sotto la maschera dei famigerati " ideali " . Il grandioso fenomeno , concomitante e correlativo , esteso , a tutto l ' Occidente ma con centro sismico in Francia , del brusco o graduale avvento di un regime atomistico - rappresentativo in cui , disciolta la figura giuridica e stremata la forza reale di caste e corporazioni preesistenti , nulla più rimaneva a mediare i rapporti tra individuo e Stato , la sovranità ed il governo del quale passava ai parlamenti ; e , più profondo e importante ancora della forma politica , il fatto sociale per cui sulla finzione del governo di maggioranza venivano ad assumere funzioni dirigenti , in luogo delle antiche caste , retoricamente chiuse ed ereditarie , comunque di carattere aristocratico - ecclesiastico - militare , gruppi in principio e in fatto più facilmente accessibili , a tinta culturale - finanziaria - professionale : ecco il motore unico , e la base di tutto , nel concetto della scuola che dispone in ordine di decrescente importanza gli aspetti economico - sociale , politico , ideologico dei fatti umani , e scorge nel primo la determinante del secolo , e l ' ispirazione del terzo . Non è qui luogo a discutere come del materialismo storico siasi iniziato , con Croce , Pareto , Sorel , un processo di revisione che porterà lontano . Limitiamoci a constatare che , ormai , solo più al grosso polemismo socialista è lecito , confondendo il sincero con l ' opportunistico e il contingente col duraturo , riducendo insomma , a semplice quel che è complesso , presentare gli ideali di un ' epoca come la maschera degl ' interessi del gruppo dominante , e , col plauso dei neo - aristocratici , rifare , senza rispetto della cronologia , la storia scettica del trinomio dell'89 additando l ' inganno del capitalismo nell ' idea - forza di uguaglianza , politica e non economica , e però lustra pei proletari , come , a suo tempo , arma contro gli ex dei parvenus borghesi ; e in quella di libertà travisato pei gonzi il regime atomistico che , spezzando la forza delle corporazioni , lascia libero il campo all ' astuzia degli speculatori . Però su altre posizioni s ' insiste : e non si dice che convenga recederne , ma che occorre chiarirle . Il concetto di classe domina il pensiero del nostro tempo . Lotta di classe , politica di classe : la democrazia come ideologia di classe della borghesia . Questa formula corrente bisogna approfondirla . Presentata così , sembra implicare il mistico agire di una coscienza di classe , che non è reale . Che non è totalmente reale nemmeno oggi , e pel proletariato ; che tanto meno lo fu per la borghesia . Essa , intanto , non ha operato alle origini , non ad essa è dovuto il fiat democratico . La borghesia si è assai più educata e formata alla scuola dei precursori , che non abbia contribuito a suscitarli , con la suggestione oscura dei suoi interessi , tanto oscura che non si comprende . Il fenomeno delle azioni e influenze reciproche fra Terzo Stato e filosofi è certo d ' interdipendenza , alla Pareto , ma , per una volta tanto , sembra che l ' ideologia pura abbia primée di classe . È anzi il colore storico tradizionale del secolo , forse non è esatto negarlo . Sorel è risalito , munito di lente marxistica , e del suo grande acume , fino agli scorci del '600 per cogliere le origini dell ' ideologia di classe , ma dove e quando le ha trovate ispirate , o anche solo deterministicamente congiunte a caratteri somatici ben definiti della classe nascente ? che ha potuto concludere , fuori di una tendenza astrattistica della " classe di commessi " francese , opposta al prudente empirismo della " classe di padroni " britannica ? e in ciò non vi è forse più razza che classe ? Egli parla più spesso di borghesia educantesi che di borghesia formatrice . C ' è , naturalmente , un fondo di verità nella veduta classistica , e la conciliazione del fatto incontrovertibile della fioritura autonoma delle ideologie con l ' asserita influenza di classe si compie attraverso il meccanismo di selezione naturale per cui , fra le tante , viene in fama , dilaga , s ' impone quella che è più in accordo coi sentimenti e interessi del gruppo sociale dominante , o in ascesa : per cui , ad esempio , restando all ' epoca che qui c ' interessa , il volterianesimo distanzia di tanto , nella sua fortuna , la vita grama del quasi contemporaneo giansenismo . Sensualità , amoralità , scetticismo dominanti nelle classi elette del tempo , in confronto dello sparuto gruppo di eredi e affini di Port Royal : ma perché tutto ciò colato nelle forme antireligiose , politicheggianti dell ' Enciclopedia , mentre il pietismo aveva permesso benissimo alla galanteria del '600 , cioè all ' immanente residuo sessuale , di conciliarsi ipocritamente con la religione ? Perché nel frattempo un moto prettamente ideologico , il razionalismo , vale a dire l ' estensione , più o meno arbitraria , al campo etico e politico delle sconfitte che altrove la fisica infliggeva alla teologia e al principio di autorità , aveva fatto strada . Interessante fenomeno della variazione dei sentimenti , o di quelli che Pareto chiama residui , e delle loro cause , attraverso cui l ' efficacia delle ideologie può forse riapparire cospicua . Qui è tutta quistione d ' interpretazione . Non si vuoi certo negare che la monarchia francese , favorendo commessi e parlamenti , rinforzando , cioè , la borghesia amministrativo - giudiziaria , e , più remota , la scienza attivando la produzione , abbiano creato le condizioni del divenire democratico , come la grande industria ha posto quelle del socialismo , per considerar questo e quello opera di pochi pensatori e demiurgi : però la coscienza di tali enti non è determinata a priori , e dire che tendono a imporsi non implica ancora in qual modo . La loro forza espansiva porta al loro fiorire , ma essi non recano con sé , dall ' origine , univoca , la loro forma : assorbono fermenti e impulsi estranei , il loro sfruttar gli eventi è casuale . Così il punto di vista classistico non toglie alle grandi correnti ideologiche , volteriana e rousseauiana , il loro valore di fattori della formazione democratica , risalenti per vie proprie alla scienza sperimentale e alla riforma , Lutero e Galileo , cioè a impulsi ben autonomi , per quanto nella storia possa esistere autonomia , dalla formazione borghese : e nemmeno il terzo affluente ideologico , la scuola economica , Smith e i fisiocrati , rivela interi gli estremi della concezione di classe . Sorel , qui interprete di tutta la tradizione marxistica , ha ben ragione di dire che , non le cosidette " idee dominanti " , ma interessi e sentimenti sono i veri moventi degli atti umani , ma in quanto atti dei singoli : negli atti collettivi , invece - come quelli che determinano il variare degli istituti , del regime - , la percezione dell ' interesse di gruppo , cioè la coscienza di classe , non è poi così chiara , anche perché non è poi così certa , risultante un po ' mitica di sentimenti e interessi particolari dissimili . Per questo tramite , un ' ideologia autonoma può benissimo imporsi , con un meccanismo in cui , concediamo ciò di buon grado al materialismo , non tanto lo splendore disinteressato dell ' idea quanto proprio interessi e sentimenti di singoli , più o meno traditori del gruppo , gusto di popolarità , opportunismo dell ' immediato , faciloneria , leggerezza concorrono . L ' umanità nel suo complesso , è più miope di quel che non si creda . Fare delle classi esseri volontari , antiveggenti è falsare , con visione preconcetta , la storia . L ' interesse di classe si manifesta assai più nella politica spicciola , annonaria o doganale , in cui il governo concede prebende ai gruppi che lo sostengono , che non nelle riforme politiche a contenuto generico e a portata remota . Sorel osserva che in Francia era assai più lecito ( perché in apparenza più innocuo ) parlare dei diritti dell ' uomo che della gabella sul sale : ma poi quelli han spazzato questa e coloro che ne fruivano : potere temibile dell ' ideologia . Né uomini , né tanto meno gruppi prevedono a lunga scadenza ; anzi , nemmeno l'89 prevede il '93 : l ' après nous le déluge è , in forma meno apocalittica , norma regolatrice . Parlatemi d ' imboscamenti bellici , o di scandali di oli e formaggi post - bellici , e riconoscerò il governo borghese , come domani , nei privilegi ai sindacati , il socialista : ma la concessione del suffragio universale non è stata un interesse della borghesia , né quella della proporzionale del partito liberale . Concessioni e sintomi di decadenza ? quella decadenza borghese di cui tanto si parla ? La storia ha visto , certo , anche inflessibili governi unilaterali di classi e gruppi , ma più in periodi primitivi , e per parte di vere caste , od oligarchie ereditarie . La borghesia , per l ' ideologia su cui si è formata , per la sua struttura di classe aperta , a composizione assai varia , non ha mai praticato ciò , la sua aspirazione a superare le classi fu sincera . Certo , l ' abolizione dei ceti privilegiati era un interesse di tutti coloro che non vi appartenevano : ma perché dei borghesi piuttosto che degli artigiani ? o diremo che abolendo insieme nobiltà e corporazioni d ' arti e mestieri in quelle deliberazioni della Costituente che furono il vero atto di nascita della democrazia , essa ha voluto definire e proteggere d ' ambo le parti le sue frontiere ? Ciò avrebbe del mitico : è più conforme alla realtà ravvisare i fattori nei teorici della ideologia , i quali pensavano davvero in universale e in astratto , e nei realizzatori giacobini , borghesi dubbi , che , parte con disinteresse parte no , tradussero l ' ideologia negli istituti quando l ' ambiente diventò propizio . I miti della democrazia non sono classistici né come realtà né come trucco né come illusione . Così il concetto della " volontà generale " è definito in Rousseau senza preoccupazioni , non diciamo esplicite , ma nemmeno inconscie , degli interessi del Terzo Stato : e non furono certo più rousseauiani i fermiers généraux dei visconti o degli avvocati . L ' uomo astratto cui si riferisce ed applica la costituzione democratica è , dicono , l ' uomo del Terzo Stato . Certo non è il Pelle Rossa né il profeta ebreo , è un estratto dell ' umanità del suo tempo , ma dove sono in esso i caratteri del magistrato o del commesso piuttosto che del nobile illuminato , o dell ' artigiano ? no , è proprio un uomo astratto , è il " cittadino " : il socialismo lo ripudia , in questo periodo più , in altri meno , per la sostituzione di un ' ideologia economica a quella politica del Settecento : ma , ripetiamolo , i quadri , teorici e pratici , della democrazia furono realizzati con notevole indipendenza dal concetto di classe in quella che ne fu l ' efficace preistoria . Una più precisa e vasta determinazione classicistica si è voluto , e si sarebbe potuto attribuire al gran fenomeno che s ' iniziò con l ' Ottocento : l ' industrialismo . Ad esso , anzi , e all ' élite che ha formato , non ai remoti avi , si riferisce la polemica socialista quando parla di regime capitalistico e di borghesia : è incline , magari , ad ammettere la buona fede di quelli : ma da quando le aule di Westminster e di Palais Bourbon cominciarono a riempirsi dei " direttori di ferrovie " che tanto odiava Treitschke , e di padroni di miniere e banchieri , comincia per essa l ' irreducibile antitesi . In realtà , s ' inizia ! soprattutto il proletariato , col suo bisogno di differenziazione , e la nascente volontà di conquista . L ' industrialismo ha assai più formato e dotato di coscienza rigida il proletariato che non la classe capitalistica . È una constatazione storica , non una deduzione a priori . Il Marx dei plutocrati non è mai nato , e si comprende : ma nemmeno il Napoleone ; gli statisti dell ' Occidente non furono solo loro mandatari , e identificarlo con Rothschild o con Rockfeller non sembra esatto . C ' è bene il mito dell ' Alta Banca direttrice occulta , e definirla senz ' altro favola sarebbe certo avventato . Ma a giudicar dai fatti , a interpretarli , la sua influenza non sembra sia stata universale , né decisiva . L ' ideologia di libertà e di nazionalità , a origine non capitalistica , ha nutrito la borghesia , e informato la storia , per due buoni terzi dell ' Ottocento . Il contenuto prevalentemente economico della politica estera degli ultimi tempi , ed il protezionismo , sono i segni più certi di quell ' influsso , sebbene la guerra abbia lasciato il dubbio , che bisognerà sciogliere , se sia stata l ' economia , il mercantilismo imperialistico , a scatenar le passioni , o non , piuttosto , antagonismi secolari a diversa origine si siano giovati del contenuto novello . La grande funzione capitalistica fu di organizzare la produzione , e , deprecata conseguenza , i produttori . Ma in politica , ma nel campo sociale la potenza creativa è stata scarsa : ha accettato le forme democratiche , che vi nacquero estranee , senza recarvi gran mutamento , fuori di una maggior corruzione del regime parlamentare . Per questo , oltre che per le ragioni storiche dette , e per ragioni attuali , di cui diremo , l ' identificazione di democrazia con capitalismo è sforzata . Il volo plutocratico ebbe ali modeste : forse al tempo di Marx , in Inghilterra , in America , a giudicare dai ferrei padroni di miniere e sfruttatori di petrolio , prometteva di più : anche Sorel riconosce ciò , ma la chiama la " decadenza borghese a causa della pace " , mentre , a parte la degenerazione di taluni clans cosmopoliti dell ' altaborghesia , sembra più esatto parlare di mancata egemonia capitalistica , che ha impedito a questa , poi al suo principio antitetico , ilsocialismo , di unificare la storia contemporanea , smentendo il rigido sviluppo marxistico degli avvenimenti . Né l ' uno né l ' altro dei due avversari vinse intera la sua partita : non hanno potuto superare due ostacoli immani sul loro cammino , due eredità della storia , che non sono stati da tanto da assorbire e annullare : le patrie , e , in ciascuna di queste , le classi medie . Questo nostro Occidente è parti colarista : come già l ' Internazionale monarchica , la Santa Alleanza , così l ' Internazionale plutocratica e l ' Internazionale proletaria non sono riuscite . Le classi medie , che qui comprendono la maggior parte dei contadini , sono solide . Tutti gli sforzi polemici per identificare democrazia e plutocrazia demagogica , che sarebbe ben comodo pel socialismo , restano disperatamente vani , perché la democrazia è anche l ' opinione delle classi medie . Lo è come determinazione negativa , quieto vivere , conservazione quand même dell ' ordine esistente , ma in parte anche positiva , perché le forme rappresentative , e l ' uguaglianza politica teorica sono abbastanza nello spirito di amplissimi strati umani , non famelici , discretamente istruiti e coscienti , e però alieni da dittature , sufficientemente provvisti di educazione politica e di senso sociale , così da non rendere totalmente illusorio il concetto di governo di maggioranza . È il deprecato , deriso , temuto spirito piccolo - borghese . Fa ridere vedere quanto lo odiano . Per esso la vita sociale odierna conserva una certa stabilità , una tendenza alla regolazione automatica che nemmeno , sembra , la guerra è riuscita a scuotere : per esso , e per le patrie , la storia resta varia , indeterminata , non avviata esclusivamente sulle rotaie della lotta di classe . Con le classi inedie si può fare un calcolo di probabilità , della politica : non _ sono sorde ai richiami del senso economico , alla collaborazione : per questo gli economisti , commossi , proclamano la piccola borghesia il sale della terra . Credo si debba tener conto di ciò per capire la politica contemporanea senza ricorrere ai romanzi d ' appendice dei dominii o o dei patti segreti . La plutocrazia demagogica non saprebbe impedirla , ma le classi medie non vogliono la rivoluzione . In Italia , Giolitti , anziché capo del sindacato degli speculatori - nome che spetterebbe , se mai , a più recenti uomini - si può ben più giustamente definire l ' esponente delle classi medie . L ' alta borghesia , progenie dei banchieri ugonotti e dei grandi capi d ' industria , non ha saputo diventare una vera aristocrazia politica , forse nemmeno in Inghilterra e in Francia : è la " decadenza borghese " di Sorel ; gli speculatori , la plutocrazia demagogica , parvenus dell ' élite borghese , senza tradizioni , senza stile , esistono , ma si limitano a praticare , ai margini dei trattati di commercio e dei bilanci statali , una politica di colpi di mano e di pirati : mi sembrano lontani dal dirigere tutto , secondo un ' opinione oggi diffusa . Le classi medie contano , pesano , è vano negarlo come piace agli apocalittici e come un tempo suppose la teoria marxista , sperano forse di proletarizzarle : la loro reazione alla disgregazione plutocratica e alla violenza massimalista è vivace ovunque nell ' Occidente , specie in Francia , subito prima e ben più dopo la guerra , e perfino in Italia , a veder quel che è successo negli ultimi mesi . Lo spirito piccolo - borghese riconosce patria e democrazia . Perfino il nazionalismo vi può trovar qualche base sentimentale : la drogheria impazzata , di cui parlano alcuni . I governi suoi esponenti sono sinceri quando dicono di non volere una politica di classe : ampia zona grigia , esso è il mediatore dei gruppi avversi . Accudisce ai propri affari , non è classe politica , ma esige l ' ordine e la pace sociale : tollera , o meglio non avverte le spinte evoluzioniste , per quanto audaci , delle minoranze : si lascia imprimere delle accelerazioni , ma reagisce all ' urto . Espressioni piccolo - borghesi sono il radicalismo , il riformismo , il socialismo parlamentare , e , in Italia , il partito popolare : piccolo - borghese è , in buona parte , la politica europea interna , ed anche estera , contemporanea . Tutte le procellarie della civiltà occidentale prescindono dall ' influenza stabilizzatrice delle classi medie . Guardato con occhio non mistico , ma politico , il socialismo s ' inserisce in questa realtà come un fattore imponente , ma non esclusivo : e ciò corrisponde , ed equivale , a non ravvisare nell ' industrialismo la forma unica di una civiltà tanto più varia ed antica . Esso è , storicamente , aumento d ' importanza delle classi operaie urbane , che tende a variare la composizione dei gruppi dirigenti , accedendovi l ' élite proletaria o chi , alquanto demagogicamente , si prefigge di rappresentarla : ma in questa , che è la sua base , è anche la sua limitazione , ché , quanto al suo dominio assoluto , all ' assorbimento o assoggettamento di tutto il resto , sembra sia un altro paio di maniche . Potrebbe fornirgli un alleato potente l ' industrializzazione dell ' agricoltura : ma qui si ha un fattore specifico , la piccola proprietà , che pare tenda ad estendersi : essa è bensì la realizzazione del possesso , da parte del produttore , di uno degli strumenti della produzione agricola , la terra - l ' altro , la macchina , ove realmente l ' industrializzazione procede , potendo pensarsi possesso comune di corporazioni contadine - ; ma è realizzazione speciale , e ben poco socialista . Lo è tanto poco che il massimalismo morde il freno davanti alla piccola proprietà e che , ad esempio , in Italia i popolari sono una realtà solida , e opposta , in grazia appunto di essa . La quale si oppone a quella " instabilità " delle masse che rende così grave l ' arte di governo ai politici del nostro tempo . Ci vorrebbe il latifondo , e la torma dei salariati , ma sembra poco probabile , a guardar quanto accade , che le cose debbano procedere in questo senso , à rebours . Del resto , non è facile scorgere che cosa di originale l ' antidemocrazia possa , oggi , creare nelle forme politiche e sociali . Per chi creda alla genesi ed attualità classistica della democrazia , certo la formola : dittatura del proletariato - sia pure , come giustamente si osserva , dittatura sul proletariato - , ne è la risoluta negazione , in quanto distrugge la classe avversa . Ma chi la considera invece come la forma di tutta quanta la fase attuale della civiltà , cerca le novità positive e durevoli che il fatto effimero della dittatura tenderebbe a instaurare , e in cui sarebbe la sua giustificazione . Supremazia esplicita delle minoranze attive sulla finzione di maggioranza , attraverso la prevalenza dei mandati operai sui contadini nei soviet , appare la più notevole : ma ciò è sempre accaduto pei regimi nuovi , e anche le origini democratiche sono nei clubs giacobini , è quistione , non di principii né di forme nuove , bensì di forze in gioco , _ e di loro astuzie , nei paesi dove , per ragioni specifiche , la rivoluzione è maturata . Affermandosi , i regimi diventano tolleranti : in questo caso tramite dell ' addolcimento potrebbe essere proprio l ' altra famosa formola : chi non lavora non mangia , in cui taluno che torna di Russia ravvisa l ' essenza del novus ordo : ch ' essa trionfi , e vedrete che razza di bolscevichi diventeranno i nostri bravi borghesi , tanto più che , già essendovi ultimamente tollerati i tecnici e gl ' intellettuali , non tendono a restarne esclusi che pochi amministratori di società anonime . Principio elezionistico , sia nei soviet , sia nei parlamenti , classe dirigente aperta , sia élite borghese , sia élite proletaria , le forme democratiche permangono , salvo il fatto personale , e russo - Lenin - , che se mai ha riscontro democratico in Napoleone . Noi non andiamo , questo è il punto , verso un ' aristocrazia ereditaria in nessuna parte del mondo bianco , e , pare , nemmeno del giallo . La proprietà privata , checché sembri , non forma oggetto di controversia : la riconobbe la democrazia , la subirà il socialismo ; si tratta solo , a ogni rivoluzione , di trapassi e nuove ripartizioni : nessuno , in Russia , toglierà più la terra ai mugiki . Gli è che , per quanto si tenti , non vi è opposizione intrinseca fra le due concezioni : il socialismo , nella sua parte positiva , tende , in omaggio alla produzione , alla organizzazione tecnica della società : ma poiché questa , una forma , una vita politica , sia pure ridotte , dovrà sempre averle , affibbiate a tale aspetto politico del " produttore " il nome democratico di " cittadino " , e l ' ideologia democratica rientra pari pari nel quadro socialista , con repubblica , forme rappresentative , uguaglianza . Dottrinalmente , la conciliazione è perfetta ; non per nulla Lazzari , ancora al Congresso di Bologna del '19 , diceva : io sono un vecchio democratico . Solo la moda esaspera certe antitesi : la democrazia non si è mai sognata di dire che il cittadino non dovesse essere un produttore , anzi i suoi fermenti etici originari sono già in tal senso ; dal canto suo , il socialismo non osa negare l ' uguaglianza dei produttori . La " spinta all ' uguaglianza " in cui , quasi un secolo fa , Tocqueville riconosceva l ' essenza del fenomeno democratico , con imponenti caratteri di necessità , non è scemata , schiattino pure i superuomini . Anche Treitschke la odiava , ma è questione d ' intendersi , di non trasferire nel campo spirituale dell ' individualità , dove l ' aristocrazia resta irreducibile , una tendenza sociale a garantire un minimo di parità e di diritti a tutti i socialmente utili . Socialdemocrazia : formola del prossimo futuro politico dell ' Occidente , conciliazione dei due termini nella logica integrazione di un ' ideologia politica con una economica sopravvenuta . Praticamente , storicamente , poi , socialdemocrazia sarà , oltre la limitazione della spinta operaia , riconoscimento da parte del socialismo possibilista , di quelle entità storiche - stato , patria , organizzazione militare - , che nemmeno la democrazia pòstula , ma che accettò , come condizioni della realtà , quando ascese al governo ; e realizzazione di taluni capisaldi del tecnicismo socialista e popolare : monarchia costituzionale , o addirittura repubblica , nelle officine , parlamento del lavoro , cooperative , trasformazione professionale del Senato , surrogati democratici occidentali del soviettismo , che tendono a far succedere l ' èra dei produttori all ' èra della produzione . Senonché , la politica non è sola a fare la storia . Bisogna tenere conto dello spirito rivoluzionario nel mondo . Contro l ' " imbastardimento " socialdemocratico , contro lo sforzo politico per la pace , insorgono uomini fra i più cospicui del socialismo , e intere frazioni dell ' Internazionale : insorge ciò che in questo moto confluisce di etico , mistico e religioso cui sembra che esso rinunci , per un piatto di lenticchie , la sua primogenitura . Le ragioni positive che taluni di questi irreducibili i politici dell ' estremismo , danno del loro atteggiamento : vittoria integrale del proletariato , affinché nemmeno una briciola della torta resti agli sfruttatori , non sono le più sincere , almeno , non sono le più reali . Contro di essi hanno buon gioco il senso storico , di avvertire che tutto nella realtà è transazione , specie trattandosi di sostituire modi secolari e spontanei della produzione - e gli economisti borghesi , di osservare che la percentuale prelevata dagli imprenditori sul frutto del lavoro , relativamente minima , nulla se ripartita fra la massa , funziona invece come molla essenziale del meccanismo produttivo , eccitando l ' impulso attivo dei pochi veramente capaci di organizzare e dirigere . Niun dubbio . Nessuno più della borghesia industriale è , oggi come oggi , capace di assicurare il benessere materiale dei lavoratori . Ma gli è che quelle ragioni speciose mascherano forze di altra natura ; gli è che non di solo pane vive l ' uomo . Accanto al gusto del domani certo e del quieto vivere , all ' inerzia persuaditrice della routine , grande forza di conservazione sociale , esiste , come secondo elemento costitutivo di umanità , la sazietà dell ' attuale e del monotono , la fobia dell ' imposto , il senso dell ' à quoi bon ? : qualcosa che non è economico , che non è positivo , che non è classistico se non perché un universale psicologico tenta incarnarsi di preferenza , oltreché negli intellettuali dispersi , nell ' aggruppamento umano che , per suggestioni varie di ambiente , vi è più predisposto . Un processo di saturazione dell ' immane fare meccanico moderno , sempre più scarso di fedi , affiora di quando in quando pur all ' anima popolare , diventando così forza sociale , non sappiamo quanto potente . È il tragico disamore al lavoro , imponderabile estraeconomico , notato pur dai più acuti economisti , quel che valuta Sorel quando dice che solo attraverso il mito dello sciopero generale può balenare all ' operaio l ' ideale di una libera officina ed accendersi qualche entusiasmo per il lavoro . Ingenuamente bisognoso di giustificazioni positive , l ' operaio sorvola sulla negazione pura , sull ' essenza religiosa del suo stato d ' animo , e la coordina e integra con la brama dei paradisi che gli colora il cinematografo , compiendosi così , nella spinta all ' azione distruttiva , il processo rivoluzionario . Su questa tetra insazietà e disvolere fanno leva i mistici della palingenesi e i furbi pescatori nel torbido , con ben maggiore efficacia che non i severi etici dell ' estremismo - Sorel - , propugnanti virtù borghesi nella cerchia dei sindacati , allo scopo di creare , fuor di contatti e compromissioni , ma pur sempre nei modi dell ' azione costruttiva sociale , una cultura e civiltà proletarie originali : modo quest ' ultimo , che sfocia anch ' esso , nolente , nella socialdemocrazia , come si vede ai giorni di crisi , quando , la società minacciata , la collaborazione di tutti i costruttori s ' impone : e la redime la serietà di Turati ; mentre il socialismo integrale , se sarà , sarà come vasta distruzione ed impoverimento . Sì , la Rivoluzione è rovina e miseria , il proletariato dovrà soffrire - avvertono , con mezza sincerità , gli uomini di Mosca , incitando i compagni di Occidente ; e dovrebbero aggiungere , a rendere l ' esatto stato d ' animo mistico : ma andiamo avanti lo stesso , sarà quel che sarà . L ' uno e l ' altro , notiamolo , sono sforzi per sfruttare una condizione psicologica e una situazione sociale fecondabili ; per eleggere una classe , riluttante e ignara , a veicolo e martire di un ' idea : altro che determinismo classistico delle ideologie ! Comunque , io ravviso qui l ' unica forza reale antidemocratica della società contemporanea . E lo è , non per ragioni specifiche , ma solo in quanto negazione di . tutta la forma attuale di civiltà . Appunto per questa sua troppo vasta portata , non è probabile per ora , vale a dire per molto tempo , che possa prevalere . Lo squilibrio interiore , il disgusto del fare sono ancora troppo sporadici , vasti strati sociali , su cui fermammo l ' attenzione , troppo sani e gretti : pur dopo l ' immane crisi bellica , per quanto bisogni andar cauti e tender sempre l ' orecchio , il popolo sembra stia rientrando nei ranghi . Del resto , queste forze etico - mistiche raramente trionfano sole , abbisognano di sostegni , di veicoli esterni : in difetto di invasioni barbariche , oggi vi sarebbero , ma a portata remota , le frequenti guerre o quell ' impoverimento progressivo cui l ' èra dei produttori , successa a quella della produzione , potrebbe portare . Anche la forma in cui , faute de mieux , s ' inseriscono , cioè il socialismo , è sfavorevole , e , appunto perché è forma materialistica , non sa eccitare abbastanza sentimenti assoluti di devozione , di sacrificio : è troppo scarsa la religiosità , troppo priva di trascendenza , troppo lontana dal cristianesimo , per abbattere , oggi come oggi , e rinnovare un uomo . Così la democrazia ha buon gioco , pur nel campo etico , coi suoi ideali equivalenti , e forse superiori : le patrie ; così le forze dominanti nella società rimangono oggi politiche anziché mistiche - possibiliste , realistiche , evoluzioniste ; e , come tali , da qualunque classe provengano , nell ' orbita della democrazia .
StampaPeriodica ,
La coscienza religiosa è lacerata da contraddizioni insanabili ; e lo dimostra la storia degli sforzi poderosi , ma vani della teodicea . Tutte , in fondo , si riducono a una : che Dio si concepisce insieme come spirito e come il suo opposto , la natura . La forma più tormentosa , forse , e più evidente di questa contraddizione è quella studiata da Boezio , dal Valla e dal Leibniz e tanti altri , del conflitto tra la prescienza divina e la libertà umana . Dio come spirito è sapere ; ed è sapere assoluto ; quindi anche prescienza . Ma il futuro , oggetto di prescienza infallibile , è già fatalmente determinato ; e perciò ogni azione umana è predeterminata ab eterno . E la coscienza religiosa non può rinunziare né alla prescienza di Dio , né alla libertà dell ' uomo . Ma la radice della difficoltà non è in questa negazione , che il concetto della . " prescienza porta seco . La predeterminazione dell ' oggetto importa che il soggetto , che a quest ' oggetto si adegua , è già anch ' esso determinato . Ora lo spirito , il pensiero non è un determinato , ma un determinarsi . Determinato è ciò che il pensiero pensa come altro da sé , la natura . Sicché la prescienza divina annulla lo spirito umano perché ha già annullato lo spirito divino . La contraddizione è insanabile finché l ' uomo contrappone a sé Dio ; giacche il contrapposto dello spirito , rispetto allo spirito autore della contrapposizione , non può essere se non natura , ancorché battezzata come spirito . La contraddizione perciò è inevitabile nella coscienza religiosa , che è caratterizzata appunto da questa proiezione che il soggetto fa dell ' oggetto , come di un oggetto assoluto . E si supera soltanto nel concetto dell ' unità dell ' uomo e di Dio , del soggetto e dell ' oggetto , onde il soggetto come assoluto conoscere , non conosce altro che se stesso nel suo determinarsi .
I SOBBORGHI ( GOVONI CORRADO , 1915 )
StampaPeriodica ,
Lebbra d ' oro e lebbra d ' argento i sobborghi intorno alla città . Bivi trivi quadrivi di polvere di sudiciume di fango come tagli saniosi screpolature lorde rughe incartapecorite e piazze stagnanti e infuocate come aie tra case segate a dadi a fette con dei coltelli sporchi , miseria lancinante dei sobborghi sempre in fermento sempre in movimento ! Solo quando l ' ultimo bar ha chiuso i suoi vetri gialli come zucchero d ' orzo e l ' ultimo ubbriaco ha finito di fare i suoi esercizi d ' equilibrio con le sue gambe elastiche , hanno finalmente un po ' di pace e di silenzio . Gli unici esseri viventi che restan nelle vie sono i fanali a gas che su due file spettrali , simili a santi fanatici fanno dei gesti folli nella loro aureola lilla ingrandita dalla bruma , davanti alle case ermeticamente chiuse e glaciali .
LA FAMIGLIA POVERA ( JAHIER PIERO , 1915 )
StampaPeriodica ,
a Giuliano . Solo chi ci vive dentro dovrebbe sapere che la famiglia è povera . Perché i figlioli non possono andare a bottega dove si riscote il sabato , ma frequentano le scuole che costano tanto : le tasse in due rate , aprile e luglio , i libri scolastici che alla fine dell ' anno si vendon per nulla e al principio costano un occhio . " Il professore vuole l ' ultima edizione : sai , vuol proprio vederla e controlla il millesimo " . In questa casa tutti lavorano a prolungare la vita delle cose vecchie , a moltiplicare nel tempo l ' utilità delle cose buone comprate nei negozi dove ora non s ' entra più . Le cose vecchie hanno delle malattie che voglion riguardi . Quando uno accende il lume a petrolio va guardingo e ascolta mordere la meccanica sulla calza : io non vorrei esser quello che una sera sente che i denti non attaccano più e rimane di sasso col fiammifero scottante fra le dita . Oh ! - uno dei fratelli è stato scoperto alla credenza dove non deve andare nessuno e sopra un cucchiaino c ' era l ' appiccicaticcio della conserva . Hanno regalato dei colletti , un fascio di colletti d ' uno ch ' era militare ; ma il fratello che va al ginnasio non li vorrebbe mettere : sono larghi , sfilaccicati e scempi , mentre la moda , che cammina come se non ci fossero poveri , li impone doppi . È quasi peccato che i ragazzi crescano e scoprano che i colletti debbono avere una misura in relazione con quella del collo . Anche sui vestiti trova da ripetere . Sono vestiti scalati dai più grandi ai più piccoli , di stoffe fini , di quando si andava a comprare dei tagli d ' abito nei negozi perbene e si prendevano le misure e si faceva la prova . Ora una donnina con un occhio di vetro che viene a lavorare a giornata in casa ( bisogna volerle bene perché non se ne trovano più ) accudisce ai vestiti per le due stagioni dell ' anno : inverno - estate . I giorni che viene in casa s ' aprono i cassoni dell ' andito e quello di stanza da pranzo che ha il materassino e due guanciali imbottiti di crine vegetale - così duri - che possono servire anche di letto . L ' aria è drogata di naftalina : i ragazzi tornando da scuola inciampano nei rotoli di cenci , ritagli , scampoli che datan dalla nascita della famiglia , serbati , custoditi gelosamente fin a uno . La donnina che ispeziona curvandosi sempre dalla parte dell ' occhio buono e palpando colle sue mani prensili e unghiute ha ingegno e passione : anche la bazza tentennante come fosse articolata a un elastico logoro , pare frughi con lei . Fa delle scoperte . " Per il maggiorino , vede benedizione , si possono scorcire questi pantaloni del babbo e farglieli abbottonati , come costuma ora " . " Già ; ma le fodere non son buone con queste gore di sudato .... " . " Che , che , lo so , ma io penso a quelle della sua sottana a pippolini .... " . " Qui si fa un gallone che copra l ' occhiellatura e dietro si aggeggia una finta " . " Eh ! se non fosse tanto difficile ! ma trova sempre qualcosa da ridire " . Sì , trova sempre da ridire e non ha accettato il dogma di casa che le stoffe hanno due facce e si rivoltano come i fogli di carta quando c ' è scritto su una . S ' è fatto l ' occhio a scuola dove i compagni s ' accorgono che i calzoni dovevan esser lunghi se non li avesse strozzati lì al ginocchio l ' ostacolo della miseria . Così quando viene la sera mentre la mamma si lusinga d ' aver provveduto e la donnina che ha fatto tardi sguscia con soddisfazione il suo occhio lacrimoso dall ' orbita vuota per riporlo in un bicchier d ' acqua tiepida sul comodino , lui morde il lenzuolo e medita la ribellione dell ' indomani . Oh ! i vestiti complicati che si debbon portare con tante cautele , che son passabili in una sola posizione . Bisogna salare la lezione di ginnastica . A tredici anni il mondo è già tutto fatto di negazioni : il tiro a segno che costa tre lire , il gruppo fotografico di fine d ' anno , la passeggiata ginnastica dove bisogna pagarsi il tranvai . Il giorno in cui venne all ' uscio l ' esattore del gioco del calcio bisognò pure chiamare la mamma e la mamma disse ancora , di nuovo , sempre , ch ' era una povera vedova con sei figliuoli e non poteva rispondere dei debiti di un minorenne . C ' è di più . La famiglia ha serbato relazione con quella di un collega del babbo . È un signore forestiero ricco e pio . Si vedono , in chiesa , la domenica . La mamma non manca mai di salutarlo circondata dalla sua coorte di figlioli . Anzi li dispone per la parata affinché nessuno manchi ai convenevoli e il signore abbia una veduta d ' insieme . Questo signore ha una figlia ; la mamma la chiama la signorina . Ma per il ragazzo che fa il ginnasio è una fanciulla . Sapete cosa può essere una fanciulla per un ragazzo povero che fa il ginnasio ? È tanto carina con quell ' incarnato di miele selvatico , gli occhi ignari stellanti sotto l ' arco puro dei sopraccigli , i capelli arricciolati , spioventi giù per le spalle . A volte li scuote da sventatella come un carico un po ' molesto . È ancora " in corto " come si dice e se corre l ' orlo bianco smerlato della sottana di sotto spumeggia sopra il ginocchio . Tanto carina sì ; e aggraziata nelle mosse : quando si siede con garbo per non sciupar le gonnelle pieghettate , spianate , ripassate al ferro caldo ; quando saltella colle gambine secche , chiuse nella ragna leggera delle calze : gambine di merlo che picchiettan la terra come due bacchette col tacco degli scarpini accollati precisi . di poche parole perché non sa la lingua , ma il ragazzo la trova misteriosa , fantastica di qualche grande segreto nella sua vita e trova simpatiche anche le sue piccole ritrosie di canto scozzese che non le hanno impedito di prendergli la mano , quando imparavano gl ' inni per Natale dell ' " Arpa Evangelica " e ricoverarla nel tepore del manicotto . Oh ! quanto vorrebbe far figura presso di lei ! Distinguersi da tutti gli altri ragazzi ! Ma come si fa colla pettorina della marinara che s ' ingoffa al colletto come se nascondesse i gattoni ? Tribolazione delle mattine di Domenica piene di campane e di preparativi ! I più sottili ritrovati dell ' esperienza di lustrascarpe si rivelano impotenti di fronte all ' opposizione della spazzola veterana , quasi calva , unica per la mota , per la polvere , per la tinta . Le calze lunghe , le calze nere , distinte , arricciano una pelurie rossigna dalle grandi strusciate . E nella casa della fanciulla praticano dei floridi ragazzi inglesi colle calze da ciclista pomellate in bianco e grigio . Potersi almeno ravviare i capelli , quei bei capelli lunghi , ondulati , docili ; - c ' è una sola spazzola in casa , inglese , di pelo di cignale , buona , unica : e la Domenica mattina è impegnata presso la mamma , le sorelle . Tribolazione delle mattine di Domenica piene di campane e di preparativi ! Rimarrebbe far figura coll ' intelligenza ; ma qui interviene la mamma : " sì , i punti son discreti , ma non c ' è merito , non studia mai " . I punti son brutti ? " per forza , non fa mai nulla ; è così svagato e svogliato " . La mamma non permette di far figura in nessun modo . Il signore forestiero , d ' altronde , è un filantropo . Ora un filantropo è un uomo che fa del bene alle persone che corrispondono alle sue idee . La mamma gli presenta appunto la famiglia secondo le sue idee . Se il filantropo non sente che è una povera vedova con dei figlioli egoisti sì , disubbidienti , ma che però ascoltano le prediche ; perversi , ma con ravvedimento , come potrà fare del bene ? La mamma è vivace nel raccontare : colorisce spigliata e franca , s ' accende parlando e il signore si diverte un mondo ; sganascia le mascelle dal gran ridere ( il minore gli conta quanti denti d ' oro vero ) quando sente la storia dei vestiti , i furti alla credenza , i preparativi della Domenica mattina . La fanciulla assiste come a un divertimento dato anche un poco in suo onore . Ma il ragazzo suda e trema , si fa torvo e aggrondato e non parla più a sua madre per tutto il giorno . Come si fa a metter tutte le loro povere cose in piazza come quando si sgombera ! Allora è stupido quando ci son delle visite chiuder tutte le porte per nascondere la sfilata delle stanze squallide . Intanto la fanciulla si è fatta più riservata : cresce . Il ragazzo trascina la sua irrequieta mestizia di domenica in domenica , finché apprende che parte . Allora si esalta , prepara la lettera che deve dirle tutto : cosa è stata per lui , come vuol vivere per arrivare alla sua altezza e perfezione . E se il portiere del palazzo si rifiutasse di ricever la lettera ? No , il portiere l ' ha presa e sale a portarla subito , strisciando il suo passo tardo per gli scalini agevoli del palazzo . Ah ! ecco la nota d ' organo del campanello interno , il fruscio della cameriera così corretta , lo scricchiolio dell ' uscio che si richiude , accompagnato , senza rumore . Ma ahimè , chi risponde è il padre : la lettera rimase dimenticata in fondo alla paniera della biancheria ; è naturale che , ritrovandola , la fanciulla ben educata l ' abbia consegnata al padre . E il padre è un filantropo : ora un filantropo è un uomo che fa del bene alle persone corrispondenti alle sue idee , e le sue idee sull ' orfano dabbene sono quelle dello Smiles : " Il Carattere " . È scandaloso che un orfano con cinque fratelli minori manifesti delle tendenze alla leggerezza e alla sensualità . Il ragazzo non ha il senso di aver commesso un ' azione cattiva , ma rimane come un mendicante che ha infilato il viale d ' un parco pieno di promesse e si ritrova contro il divieto d ' un cancello altissimo cifrato d ' oro . Bisogna ritornare sulle strade comuni : nel mondo aperto tutti i giorni e non solo la domenica come una chiesa protestante , nel mondo tumultuoso che non bastano a spiegarlo i versetti della Bibbia , le storie dei tre nella fornace , Elia sul carro di fuoco , e la parola ch ' era in principio . Le cose da fanciullo sono dismesse , abbandonate , passate al crogiolo di fuoco della pubertà che s ' avanza . S ' avanza la pubertà ch ' è una revisione del corpo e dello spirito , una seconda nascita senza ministerio materno , una matrice da cui la creatura esce con una sensibilità nuova e attonita come il crostaceo molle che ha spogliato il suo tegumento calcareo . Bisogna abbandonare tutte le idee ricevute , pesare il mondo coi propri pesi , fare delle esperienze . Così la pensa Martino , il compagno di scuola che è socialista rivoluzionario , è per il libero amore e per tutte le libertà . Martino è figliolo d ' un magnano di campagna ; sa di terra , di sudore , di limatura di ferro ; è un costolone traverso , sanguigno , con un viso colorito da parer dipinto e una rastrelliera di denti sani , aguzzi che schizzano fuor degli alveoli . La callotta bruna dei suoi capelli rasi si varia qua e là di ritrose animalesche . Martino è istintivo , brutale , ingordo di godimenti ; sopra tutto ha diciassett ' anni e la domenica al suo paese ha coricato delle donne e le ha tenute ferme nell ' erba alta . Questo gli dà importanza . Del resto è un compagno sincero e franco che suda a ficcare nel suo testone di popolano la cultura classica e arde di simpatia e di curiosità per la figura distinta del ragazzo rivelatrice d ' una lunga tradizione di intelligenza . Non bisogna preoccuparsi delle idee ma riuscire con ogni mezzo al piacere , pare scritto nel musetto di faina del primo della classe , squarciato da un ' enorme bocca sensuale umida e verdigna . Sta una casa tetra , puzzolente di vecchie imbottiture , una casa volgare dove è adorato come un genio e sono appese in cornice e dentro quadri di velluto stinto tutte le menzioni e le medaglie conseguite a scuola . Nella casa tetra c ' è una serva che si fa tastare le poppe per un soldo . Non è mistero che il padre s ' alza la notte dal letto diviso col figliolo e poi rientra al buio , guardingo come un ladro . Il ragazzo va in quella casa a far le versioni latine ed è tormentato dalle conversazioni lascive , dalle imagini , dai desideri lubrichi che gli s ' infocolano e fermentano dentro - come una lievitazione malsana . Gli altri compagni sono stupidi . - Frequenta questi due perché è troppo giovane per stare solo con tante interrogazioni nuove ; ma ci sono dei giorni di disgusto in cui ha bisogno di appartarsi . Sebbene rifiuti il passato , le idee del passato , le idee morte sono con lui , vivono in lui come una protezione . Dietro le sue spalle ribelli ci sono le nonne calviniste coi capelli lisci spartiti intorno al viso austero ; ci sono i pastori che s ' alzavano sul pulpito rigidi nella toga nera e lasciavan cadere sull ' assemblea genuflessa l ' invocazione sicura : Notre aide est au nom de Dieu . La fatica delle anime loro frutta anche nel suo sangue . Ci sono delle ore che ha bisogno di appartarsi : riaprendo il suo Testamento sul comodino , si atterrisce d ' essere tanto malvagio , ritorna ai racconti morali dove c ' è sempre uno che si sacrifica ; bagna di lacrime il suo guanciale , solo nel nero della notte e i fratelli che gli dormono accanto si spaventano dei suoi singhiozzi soffocati . Ma il giorno ritorna un ragazzo : che è una gran forza intatta operante da sola , un ragazzo di sangue buono , riconosciuto da tutti per capitano quando al gioco della sbarra scatta per liberare i prigionieri sulla ghiaia dei giardini pubblici . LA MADRE La madre che guida questa famiglia appartiene a un ' altra generazione . L ' idea della sua generazione riguardo ai figlioli era che essi nascessero per esser la consolazione dei genitori e non per addentar per conto loro con tanta ingordigia la polpa acerba del mondo . Ora i figlioli , invece vogliono esser capiti perché hanno scoperto ch ' è corto il passo tra la cosa capita , la cosa ragionevole , la cosa ammessa . Si lamentano di non esser capiti . Ma la madre , ch ' è una madre all ' antica , non le importa di capire , ma di mandar avanti la famiglia e perciò le sue qualità son qualità d ' opposizione , le qualità di un principale ; perché una famiglia di sei figlioli è anzitutto un ' amministrazione . D ' altronde i figlioli che voglion esser capiti , che cosa capiscono alla lor volta i figlioli che vogliono esser capiti ? I figlioli ignorano che quando tutti dormono le ore buone della mattina , la madre ha già acceso il fuoco , aperto al lattaio , stabilito il suo piano strategico per la giornata ; che è tornata di mercato colla borsa stivata di provviste da indolenzirle il braccio , dopo aver speso tanti sorrisi e tanto fiato , per tirar nelle compre , dopo aver resistito tutta la via alla tentazione di salire in tranvai , perché il tranvai costa e annulla il guadagno . Per i figlioli trovar la tavola apparecchiata è cosa naturale ; perché si dovrebbe particolarmente esserne grati ? La tavola apparecchiata è un ' immancabile necessità . Eh ! - han l ' aria di pensare quando la madre insinua i suoi diritti di benemerenza - le gioie cominciano oltre il cibo ! Anzi l ' esplicazione di queste virtù domestiche li trova spesso freddi e riottosi . Spesso la madre quando porta in tavola , dopo tanto arrovellarsi ai fornelli , spia , trepidando , l ' impressione del primo boccone e aspetta una parola : ma ecco : il ragazzo s ' è intestato a tener aperto vicino alla scodella il testo latino e alterna un distico a un morso , distrattamente , da uomo superiore ; gli altri non si interessano che quando fa le parti : allora a quello non piace il callo , l ' altro è disgustato del grasso e le imputa di non essersene ricordata , il terzo fa il delicato e le raccomanda : poco , poco .... come se un brincello di pietanza di più dovesse rovinarlo . E quando manca qualcosa : - Le frutta , oggi non c ' è frutta - E quasi non bastasse , attaccano perfino i capisaldi su cui poggia l ' approvvigionamento e la preparazione del desinare : secondo loro il desinare dovrebbe esser basato non su quello che è conveniente , non su quello che fa comparita , non su quello che sazia , ma su quello che piace . - Su quello che piace . Al posto dell ' uniformità dei gusti avanzano il diritto al cibo individuale e il ragazzo fa sfoggio di cultura per sostituire lo zucchero - alimento , allo zucchero di famiglia , condimento festivo , condimento domenicale . Hanno sempre una lezione da ripassare quando c ' è da apparecchiare .... e quando c ' è da sparecchiare han da far la cartella . Questi sono i figlioli che voglion esser capiti . Poi filano a scuola , vuotano la casa e la madre rimane triste , poggiando i gomiti sulla tavola disordinata , da disfare come la mostra d ' un negozio l ' estate . Valeva la pena di prodigar le cose migliori ! Triste rimane , di quel suo perpetuo fare e disfare senza soddisfazione , e le riesce più pesante rimettersi in cammino . Sopratutto rigovernare . La cucina è opprimente nelle ore pomeridiane : invasa dai fumi , dagli odori nauseabondi che salgono dai piani di sotto per il cortiletto comune : di vivande , di orine riscaldate , di lenzuola sordide penzolanti a rifascio dalla finestra del malato che s ' alza a mezzogiorno . Eppure bisogna rigovernare : per rigovernare è necessario immergere le mani nel ranno bollente che irruvidisce la pelle e poi la screpola lasciandoci le sue morsure nere . Ci vorrebbero i guanti per Domenica , ma i denari per i guanti non ci sono . Dunque bisogna rigovernare - l ' acquaio ammorba colle sue tanfate di lezzo rancido . Ahimè ! che bisogna proprio rigovernare , bisogna sempre rifarsi da capo ogni giorno : risciacquare i tegami , risbucciare le patate , rinettare i legumi , rirosolare i soffritti , riapparecchiare , riportare in tavola col sorriso sulle labbra . E poi rigovernare ancora : ma perfino i tegami stanchi non rendono più , e traverso le screpolature delle vernici bevono gl ' intingoli ; lo smalto vetrino delle cazzeruole s ' è scheggiato in piaghe rugginose , la dentiera della grattugia è rada : e quei figlioli così sconoscenti non capiscono che per andar avanti ci vuole a volte una parola buona come a un cavallo avvilito . Certamente se la mamma avesse più tempo finirebbe per immergersi negli abissi della disperazione . Ma la provvidenza ha disposto che i poveri abbiano poco tempo . Ecco lo squillo del campanello : presto a aprire alla sorella maggiore che se rimane giù sulla porta nella vampa dei muri che ribollono , si sente venir meno dopo essersi sgolata tante ore a far lezione . Ha poca salute la sorella maggiore : fa le scale sostando a ogni rampa e chi la vedesse allora rimarrebbe impressionato dei suoi occhi così cerchiati , delle gote esangui , della dentatura trasparente nelle gencive sbiadite e più dell ' accorata rassegnazione del viso . Ma quando s ' accosta all ' uscio di casa si rasserena per incanto , compone un sorriso incoraggiante per la mamma che è corsa ad aprirle , previene il suo ansioso : come va , informandosi invece di lei . È la sorella vestita di scuro , silenziosa e fiera che capisce tutta la vita della casa , che quando scrive al fratello sul mare gli manda a dire : " le cose qui vanno benino " . È confidente della mamma e le dorme accanto in uno dei gemelli del letto matrimoniale : la sera ragionano fitto fitto per delle ore di tutti gli interessi di casa : fanno i preventivi dei soldi in rapporto ai giorni ( ahimè i soldi finiscono e i giorni avanzan sempre ) discutono le inclinazioni e il carattere dei ragazzi e pregano insieme . È la sorella che segna sulla tastiera ingiallita del vecchio pianoforte di casa gli accordi di musica sacra che pacificano lo spirito inquieto del ragazzo come un bagno tiepido distende le membra rotte da una marcia . Non gli dice che è privilegiato di poter studiare , non gli fa sentire che si aspetta in casa la sua licenza come un buono d ' acquisto sul mercato del mondo . Ma sopratutto è la sorella che capisce la madre : la madre che ha preso una casa fuori barriera dove ci son pochi lampioni e pochi marciapiedi , ma l ' aria , la luce e l ' esempio della vita dura di chi lavora ; madre che seguita a mescere nella pentola fumante anche la manciata di minestra dei figlioli lontani , che lesina il centesimo fino a farli tremare in viaggio che non ne abbia abbastanza da pagare il ritorno , madre che non capisce i suoi figlioli , ma li alleva ripartendo i compiti con durezza come un capitano che non tien conto se il soldato dormente in garretta è innamorato . Perché una famiglia povera con sei figlioli è sopratutto un ' amministrazione . IL FRATELLO MOZZO Il fratello che hanno mandato mozzo a quattordici anni perché svoltava male , è arrivata una sua lettera con un francobollo verde del Canadà e il bollo : Bathurst . Ragazzi , tirate fuori l ' atlante . Svoltava male perché è pericoloso quando ci si è dati a scuola - esperimento in classe - camminare contemporaneamente sulla banchina del fiume . Ora cammina scalzo sulla plancia scabra di un barco genovese a tre alberi , a vela . un tre alberi che fa acqua , un tre alberi con turno alle pompe . Ma gli è che il ragazzo svoltava veramente male perché anche nel fondaco di un droghiere svizzero evangelico dove nel sottosuolo si fabbrica Marsala e Miele delle Alpi , è disonesto riscuotere delle fatture per andare in bicicletta . La lettera dice : " il bastimento ha preso un fortunale .... " Alla prima traversata . una lettera lunga , di tanti fogli ( lui che non passava la paginetta di componimento ) , chiazzata di lacrime gialle coll ' orlo d ' inchiostro americano . Tutti i fratelli sono ritti intorno alla mamma ad ascoltar la lettura : - Oh mamma , riprendimi e sarò buono - dice tante volte come in un penso . - Allora il più piccinuccio ( che cosa può capire il più piccinuccio ? ) rompe in singhiozzi e riversa il capo in grembo alla mamma . - Anche le sorelle piangono flebilmente . - I lucciconi silenziosi rigano il viso contratto del ragazzo . Eh ! sui bastimenti si fanno tante cose - rigovernare , spazzare , lavare la biancheria coll ' acqua salmastra crostosa - cose che non son dette nei libri di Salgari , ma piuttosto nelle lettere alle mamme . Ecco perché la mamma non poteva prender sonno le notti di vento dal pensiero di lui , solo " sulla distesa delle acque " . Cosa faranno , sui bastimenti , ai mozzi che non sanno arrampicare ? Perché lui , il mio , era il meno rampichino di tutti e quella volta rimase infilato nella forca dei rami di ciliegio . La lettera dice ancora che ha attaccato sulla sua cuccetta il ritratto del babbo morto - un ritratto buio sur una lastrina di latta , fatto per scherzo in una fiera - che legge la Bibbia tutte le sere e prega avanti di addormentarsi . Questo dice la lettera che ha messo molto a arrivare : e intanto il mozzo ha imparato a reggersi in equilibrio fino in cima al bompresso sospeso sull ' acqua nera , per andar a fare quel che fanno i marinai in cima al bompresso . E ha assaggiato i porti : Pensacola - Florida - e Montevideo dove in rada a incontrare il bastimento viene una scialuppa di puttane di tutte le razze - anche le more untuose coi labbroni a cul di gallina che fanno dei gestri laidi dietro un parasole rosso . - Vengono per l ' acqua febbrosa in una scialuppa di nolo , prima che altre scremino gli avventori ; salgono a bordo mentre il capitano fa i fogli al consolato , per sentir se i marinai si vogliono divertire . E i marinai imbestiati eccitano il mozzo e voglion fargli la visita . I porti : dove gl ' incettatori di mano d ' opera per le fabbriche dimostrano che se in America il dollaro vale una lira , ritorna cinque lire portato in Italia . Anche il mozzo aveva fissato di disertare appena si chiudessero le cortine basse della notte oceanica : aveva calato una cima lungo la murata , sentito battere i piedi dell ' ultimo sul ponte caricatore , buttato loro i sacchi - ma poi s ' era attopato dietro un mucchio di cordami tappandosi gli orecchi per non sentire i richiami di quelli di sotto . È tornato , dopo trenta mesi di navigazione chiarificato come l ' acqua smeraldina dei grandi fondi . C ' è una grande protezione nella carezza delle sue mani arrotate dalle sartie , quando porta a spasso il piccinuccio . È taciturno e sbanda quando cammina ; a volte rimane come incantato davanti alla finestra passandosi sulle labbra un sonino a fiato . Ha portato cinquecento lire , la paga di trenta mesi ; ha messo in casa , naturalmente , cinquecento lire , la paga di trenta mesi , lui che non ha goduto i beni della casa , che sta sopra una casa che cammina . Sa le tre lingue del mare : l ' inglese , lo spagnolo , il genovese ; sa fare una cassa di teck , di pitch - pine , tutta legata a coda di rondine , senza un chiodo , intarsiata dentro di stelle , arabescata di intagli fantastici ; la cassa che è apparsa sulle spalle del facchino , dietro di lui quando sulla soglia come un uomo forestiero , come un uomo di tutti i giorni ha chiesto , entrando , a suo fratello sbigottito : .... c ' è .... c ' è la signora ? I QUATTRO FRATELLI A mia madre . Si ritrovano i quattro fratelli - nella camera a infiorescenze marrone , - stampinate su fondo rosa . E ripiegano - i quattro fratelli - la stinta rovescia cifrata - e aprendo bocca ai letti , - riscoprono i lisi lenzoli . Ridon coi verdi visi - nella vecchia spera appannata . Il marinaio ripone - nella cassetta sganasciata . Si ritrovano : tutto ritorna nella casa rianimata . Marinaio , non più cuccetta - materasso di lana cedente completa stesa di corpo - ; tabacco a portata di mano . Marinaio , non più rullìo ; non più campana d ' alba - non più balzar tra gli sfagli : in coperta . Ma dolce sonno - a volontà - tra fresche lenzuola - , reliquiario , - corredo materno - Impacchetta le sue robe , se le stiva in quattro , in sei , - le dispone come vuole - Mentre il magro intellettuale , arcangelo esiliato , - dai suoi panni in mucchietto è già sguisciato . Nessuno stato malato ? E il minore quanto ha di torace ? Era un bebe - boccole d ' oro - gran bisticci a portarselo fuori - ora cela l ' inguine ombrato . Si guardano i corpi cresciuti , - come naufraghi scampati . Chi più bravo saltatore ? - Chi al braccio di ferro migliore ? Poi nei letti che accolgono bene - letti dei sei parti felici - si stendono sudati e fieri - " Quanto sei stato a tornare - al tuo posto in casa serbato - " " Penso a voi quando cresce il mare - Allora , se avessi studiato .... Ma i miei fratelli si fanno onore - Vi conoscono sul vapore " E attaccano , quattro voci , - i loro salmi , compagni di vita . " Signor da questo mondo rio " " Vo , recinto d ' insidie funeste " Quattro voci nel buio si cercano , - e si stringono come mani : il cupo basso di stiva - il soprano campana filata - il contralto , ombra rassegnata d ' irraggiungibile nota . - I I 3 - Alo my baby O yes Alo my baby O o yes Pull on top my baby O yes Pull on top may baby O o yes Mille piroscafi e velieri - nella baia frescofogliuta , - si dondolano a pancia vuota . Là , niente città , sapete , né campanili gugliati che sballottino a galla di nebbia , - niente segnale al pilota . Baracconi di deposito , magazzini stipati , mille aspettanti partite di tronchi numerati - squadre che smontano e montano di boscaioli e segatori . Niente città , sapete , che elettrici bars sputacchiati - dove tracannano fuoco - principio di giornata - e ritracannano fuoco - giornata finita - Musica nottegiorno di seghe circolari , calabroni infuriati . Poi il nostro rosso gregge di tronchi cavicchiati , - che sottobordo per mare ci arriva , Cantilena di stivatori - agli sportelli imboccati : Port side my baby O yes ! Port side my baby O o yes . Starboard side my baby O yes Starboard side my baby O o yes Così cantano i quattro fratelli - nella camera a infiorescenze marrone , stampinate su fondo rosa . E origlia all ' uscio la madre stupita , - di averli proprio lei rilevati , - così grandi , - forti alla vita . Very well my baby O o yes
LA MIA FEDE ( LOMBARDO_RADICE GIUSEPPE , 1915 )
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Tutto ciò che si dice dell ' educatore pare una amara ironia . " Maestro " , " fabbricatore , quasi , di anime " , " pioniere della civiltà " , " uomo di avanguardia " , " iniziatore di nuova vita . " etc . etc . Così si dice . E se ognuno pensa che il compito educativo suo è limitato ad un angustissimo tempo e volta per volta chiuso entro uffici modestissimi ; se pensa che di queste anime da svegliare , nella vita di maestro ne ha mille , e tutte sono per lui fugaci apparizioni ; e in ciascuna ora ne ha diverse diecine innanzi a sé , che gli si svelano solo in piccolissima parte ; se pensa che le immense umane conquiste le comunica alle falangi dei suoi discepoli solo in grado minimo , insegnando nelle piccole scuole ( piccole , ahimè , anche quando si dicono superiori ! ) entro i confini della propria mente inadeguatissima all ' ideale e delle menti rozze e ingenue , o levigate e scipite degli scolari ; se , anche non vecchio , dopo molti anni di lavoro scolastico riguarda indietro e vede sbiadite e quasi del tutto cancellate dalla memoria la maggior parte delle immagini dei suoi scolari ; e spesso non ritrova più , cercandoli , i nomi per esse , o , se li riode , sono un vago suono che non gli esprime nulla , tranne la stessa indeterminatezza del suo ricordo ; se ogni maestro pensa a queste tristi cose ( e quale maestro non ci pensa almeno qualche volta nella sua vita ! ) non può che sentirsi desolato della sua VANITÀ . " Io educatore ? " , deve chiedersi ; " e come , se i miei discepoli sono creature scomparse , appena intraviste ? Educatore , dunque , di esseri che non posso nemmen dire di conoscere ? " . Ah ! no ; educatore è il corso del mondo , è la vita tutta : la storia , che ha le mille voci della realtà suggeritrici di pensieri e di azioni . Io non posso determinare come derivanti da me nessuno degli effetti , chiamiamoli così , che si sono prodotti nella vita dei miei " educati " , dopo che mi lasciarono ; non posso nemmeno esser certo che sieno miei gli effetti determinatisi in loro mentre li educavo , perché non ero io solo con loro , e su di essi agivano mille altri esseri come me , anche se non , come me , dalla cattedra : maestri senza investitura , ma potenti : la famiglia , la città , gli amici ; i giuochi , il lavoro , gli spettacoli , le letture ; l ' agiatezza e la sorridente indulgente bontà , o la miseria , la fame e la inconsapevole malvagità degli uomini miseri .... Quanti esseri , quante cose , senza di me ! Che cosa sono io di fronte a questa vasta immensa realtà educatrice ? Solo chi ha l ' anima imbottita di retorica può gloriarsi dell ' opera propria di maestro . Io non sono educatore a un titolo maggiore di mille altre persone ; nessuno e tutti siamo educatori ; scuola vera e piena è LA VITA . Pure , malgrado queste considerazioni velate di mestizia , il senso alto della parola maestro non resta meno saldo , anzi diventa , per esse , più solenne , quasi religioso . Vero è : la vita educa ; ma educa in quanto ci si lascia educare , in quanto gli stimoli che essa offre all ' attività nostra si fanno nostri , entrano nella nostra coscienza , sono accettati da noi con un dato valore , che ci sia chiaro e ci appaia necessario . La realtà educa ; ma in quanto un ' idea la governa , poiché essa è nulla se non entra nel mio mondo e dal mio mondo non riceve il suo colore . La identica realtà ( astrattamente identica ! ) suggerisce ad uno la viltà , all ' altro l ' eroismo - come oggi , che la giusta guerra ci attende - ; la identica realtà trova alcuni proni , attaccati ad essa per strapparne come bruti cibo da bruti , altri diritti ed eretti , più fieri quanto essa è più abietta , più soli , quanto essa è più accettata dalla folla degli umani ; dalla stessa realtà uno vuol farsi schiacciare piuttosto che cederle , l ' altro si fa turgido . La realtà non è dunque un dato ; alcunché di esterno , ma lo stesso nostro fare ; lo spirito dell ' uomo fa la sua realtà e la svolge a una nuova realtà . Togliete l ' attività formatrice di sé ( lo spirito ) e la realtà vi diventa cieca ; togliete la realtà e lo spirito vi diventa vuoto . Realtà e idea hanno un ' unica vita ; non c ' è idea se non come elaborazione del suo reale , immersa perciò nella storia a svolgitrice della storia ; non c ' è reale , né storia , se non come corso dell ' idea , che essendo attività creatrice non può cessar mai dal creare , ed è perciò sempre un reale che deve ancor farsi ideale , una storia che deve essere proseguita , cioè rivissuta , appropriata , in un nuovo grado di consapevolezza . Non dunque la realtà estranea a me fa l ' educazione del mio o dei mille miei scolari . La sua , la loro anima si fanno , da sé , elaborando quella realtà , che tutta - buona o malvagia , può aver risonanza e seguito in lui o in loro . Offriamo ai nostri scolari noi stessi , nella prima sincerità del nostro essere , facendoci migliori . Essi ci prenderanno , se sveglieremo in loro le affinità profonde che ha ogni anima con ogni altra anima . Facendo migliori noi stessi , educheremo . Gli scolari ci conosceranno e ci ricorderanno : un ' ora della nostra vita migliore , svoltasi sotto i loro occhi avidi , può essere decisiva , perché trovino essi sé stessi . Che importa se non ricordiamo i singoli per cui abbiamo avuto valore ? Essi , se mai , debbono ricordarci . Noi non abbiamo lavorato per i singoli ; noi siamo stati umanità che ha lavorato per l ' umanità . Gettiamo la semenza e non godiamo i frutti del campo ? Pare . Ma i frutti li troviamo , oh come ! , in noi stessi . Se un maestro è più contento di sé e si trova migliore , è certo che ha fatto migliori anche gli altri . E la mestizia scompare , perché la coscienza dell ' umanità trionfa . In noi : cioè anche in altri , perché noi non siamo mai soli .
ANIME DI MARCIAPIEDE ( MOSCARDELLI NICOLA , 1915 )
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Ditemi animuccie sconosciute che abitate la via sole , chi fu vostro padre ? E aveste un giorno una madre ? O siete figlie perdute trovatelli e trovatelle ? Fratelli e sorelle .... Dimmi tu , bottoncino di madreperla che ho incontrato sul lastrico solo , minorenne traviato quale fu la tua vita galante ? Animuccie perdute , state attente e sentite il poeta che vi ama : per voi ci vuole l ' ospizio la vostra ultima casa di salute : sacrificate un po ' di libertà e ne guadagnerà la moralità . La forcina e lo spillone si narreranno nei lunghi meriggi dello scatolone le impressioni di gioventù , il bottone racconterà la vita dell ' alta società : le carte straccie terranno conferenze di varietà : e la forcina anche si curerà la sua brutta malattia : io sarò il presidente della vostra società . Perché da voi io m ' aspetto , da voi , risolto il problema della fratellanza universale .
LA FINE DELL'ANTIMODERNISMO ( MURRI ROMOLO , 1915 )
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La piccola rivoluzione avvenuta in Vaticano , dove , con l ' avvento di Benedetto XV , è cessata la lotta contro i " modernizzanti " e sono tornati in onore uomini e metodi che Pio X aveva proscritti , e contro i quali si esercitava quotidianamente lo zelo dei migliori interpreti del suo pensiero , è passata pressoché inosservata , per via della guerra . Essa ha assai poco interesse diretto per i modernisti , quelli contro i quali si rivolsero i primi e più fieri colpi di Pio X , sino all ' enciclica Pascendi , e che erano tutti usciti , di propria iniziativa o cacciati fuori a forza , dalla Chiesa ; poiché gli uomini che oggi tornano in auge sono quelli i quali avevano diviso la loro responsabilità da quella dei primi colpiti ed accettato di subordinare la loro attività di pensiero e di opere alle limitazioni ed ai fini imposti dal Vaticano . Qualunque sia oggi l ' atteggiamento di quei modernisti di fronte alla Chiesa cattolica , essi rappresentano pur sempre idee ed aspirazioni che sono in risoluto contrasto con quelle del papa attuale e di ogni papa oggi prevedibile ; poiché si tratta , in sostanza , di sostituire alla concezione statica e dommatica e autoritaria della Chiesa e della religione una concezione storica , immanentistica e democratica . E attendere ed adattarsi e secondare queste così lente ed inconsapevoli evoluzioni che la curia di Roma giunge a tollerare o a subire può solo chi non si è impossessato di questo nuovo punto di vista e riman perplesso . Ma ciò non toglie che quella piccola rivoluzione abbia la sua importanza , religiosa e politica . La dialettica della storia procede per tiri assai più lunghi e lenti che quella delle coscienze singole ; poiché in queste , una idea , un metodo possono facilmente costituirsi come interesse fondamentale e assoluto e dominare tutto lo sviluppo del pensiero ; là invece si tratta di istituzioni che nella tradizione e nella stabilità , quale il tempo permette , trovano la maggior parte della loro forza e di molteplici interessi concreti che si dirizzano istintivamente contro il lavoro delle nuove sintesi . Ma , fondamentalmente , il processo dello spirito , nell ' uno e nell ' altro caso , è lo stesso . Non si può dunque disconoscere che la piccola rivoluzione avvenuta in Vaticano è , dentro limiti quanto si voglia modesti , una vittoria del modernismo . La Chiesa ha , con Pio X , respinto il tutto - la dose letale - per poter poi con il nuovo papa incominciare a prendere il " veleno " modernista a dosi tollerabili . La illusione dei modernisti - illusione necessaria e generatrice di energia - fu quella di poter agire direttamente sulla Chiesa , come istituto , e poi mediante essa . E in ciò non erano modernisti ; non intendevano ancora che il processo religioso , oggi , è di laicizzazione dell ' attività religiosa , non di " ecclesializzazione " ( ci si perdoni il barbarismo ) della vita sociale . Ma in quanto il loro movimento era per necessità intima destinato ad agire ed agiva sulle coscienze direttamente , esso ebbe il suo pieno risultato . Ad es . , rimise nella circolazione della vita di cultura del proprio paese una quantità di giovani - e chiunque ha avuto che fare , in Italia , in questi ultimi dieci anni , con movimenti spirituali lo sa - ; creò e pose per numerose coscienze il problema del modo di conciliare il cattolicismo con la scienza e con la democrazia ; maturò e preparò - e questo si vedrà meglio più tardi - una nuova e più piena concezione della laicità e della libertà religiosa . Quanto all ' istituto ecclesiastico , così come esso è e funziona oggi , quel movimento di giovani non poteva che nuocergli ; e gli nocque molto ; e il danno fu lo stesso antimodernismo di Pio X , da esso direttamente provocato ; antimodernismo che ha finito con il creare nell ' interno della Chiesa così stridenti antinomie e dissensi e conflitti , che la morte di Pio X è parsa a tutti gli spiriti più intelligenti una liberazione . Poiché il richiamo alla più rigida interpretazione della dottrina e della disciplina cattolica , così nella vita interna della Chiesa come nei rapporti con le altre confessioni cristiane , con gli Stati e con la società in generale , opposto alle idee e tendenze dei modernizzanti , non poteva non creare ai cattolici e alla Chiesa stessa difficoltà e imbarazzi innumerevoli , ridurre l ' ortodossia e l ' integralismo ad absurdum . Ed è appunto lo stato di cose venutosi così creando che ha aperto al cardinale Della Chiesa la via del pontificato e gli impone oggi il nuovo programma . Programma di conciliazione e di temporeggiamenti ma anche di ritorno al primo atteggiamento di Leone XIII verso la democrazia cristiana di allora , di fiducia nei laici , di un poco più di libertà alla stampa , di azione popolare e sociale . La Chiesa può permettersi oggi questo movimento , perché lo ha rinnegato ieri e costretto a rinnegarsi esso stesso , a recidere da sé le energie generatrici di ulteriori sviluppi . Ma quello che ha poca importanza come fatto di oggi , può averne domani molta come indizio ed orientamento e come metodo . E qui , proseguendo , entreremmo nel campo delle previsioni , che dovrebbero essere molto caute e dubitative , e non interesserebbero quindi il lettore . Questo solo diremo , che assai probabilmente , per un decennio almeno , nuovi e vigorosi moti di pensiero e di iniziativa non è probabile che abbiano luogo nel seno del cattolicismo ; e che , del resto , conviene oramai vincere la illusione per la quale questo è considerato come un sistema chiuso , nel quale chi governa detti legge ; mentre bisogna invece considerare il cattolicismo come una delle facce della coscienza religiosa italiana , della quale l ' altra faccia è lo scetticismo , la miseria morale , l ' ateismo dei clericaleggianti , il dommatismo di sedicenti nemici del domma , la flaccida grossolanità dello spirito italiano . Agitate potentemente , anche agendo da fuori della Chiesa , la coscienza religiosa del paese e voi imporrete a quella atteggiamenti e movenze diverse .
StampaPeriodica ,
Durante questa guerra i tedeschi in mancanza di capolavori strategici avranno creato i loro capolavori letterarî . Il commesso viaggiatore teutonico che celebra in un italiano molto goffo e sgrammaticato la sua pacottiglia e il suo Deutschtum , vale centomila volte tutti i suoi Kant e Hegel con tutti gli altri Lasson , Eucken e simili confusionarî nel vuoto ed è pari a Schiller e appena inferiore a Goethe : peccato che costui abbia scritto alcune parti del Faust : solo per queste merita di essere sceverato dalla compagnia malvagia e scempia . Di questi commessi viaggiatori farneticanti per tedeschite acuta il principe ( principe anche per volontà di Guglielmone ) è indiscutibilmente von Bülow , l ' ex - cancelliere . Il Popolo romano il quale è , come tutti sanno , disinteressatamente devoto alla grande causa germanica , pubblicava alcuni giorni fa una letterina di Bülow a un qualunque senatore o deputato italiano ( a proposito perché non cerca l ' ottimo Bülow di esportare nell ' immensa tedescheria tutti i nostri deputati e senatori e professori e ministri ? sarebbe un ottimo affare per noi a cui quella malagenia toglie soldi e riputazione ) . - Ecco , dunque , questo cimelio buloffiano , almeno nelle sue linee essenziali che trascrivo dall ' ottimo giornale teuto - italiano di Roma : anche se fosse una spiritosa invenzione del giornale romano , resterebbe sempre altamente caratteristico e interessante , essendo di una verosimiglianza molto maggiore del vero . E del resto , non si presta che ai ricchi . Così suona dunque l ' aureo testo : " Iddio protegge visibilmente i nostri eserciti . Noi abbiamo riportato belle vittorie e altre ne riporteremo ancora .... Spero molto che l ' Italia si manterrà saggia . Assalire l ' Austria sua alleata durante 30 anni e la Germania , pure sua alleata , sarebbe un delitto e una follia . Mentre con un atteggiamento prudente l ' Italia conserverà integra l ' amicizia della Germania " . Siamo dunque intesi . Come dicono Bülow e i suoi milioni di compari , l ' Italia seguiti a portarsi bene , stia quieta , docile e ossequente e non le mancherà la protezione della Germania neanche per l ' avvenire . Con ciò si riassumono perfettamente quaranta anni di politica italiana passata e forse altri quarant ' anni di futura politica italiana . Quelle parolette del rigattiere von Bülow meritano , v ' assicuro , d ' essere incise nel bronzo o in qualchecosa aere perennius . La cosiddetta erede di Machiavelli è scesa al rango di servetta goldoniana e vi si trova benissimo . La grossa e tronfia Germania può pigliare l ' arie di padrona sicura del fatto suo e rimbrottare e castigare la proterva servetta se questa , Dio ci guardi , avesse delle frasche o facesse qualche giretto di danza in territorio proibito . La signora Germania conta già delle belle vittorie ed altre spera di poterne contare quanto prima . Attenta , ohe ! , la servetta . In quarant ' anni di felice servitù Germania e Italia hanno imparato a comandare da un lato e a ubbidire dall ' altro , alla perfezione . Crispi che con grande compiacimento dei nostri nazionalisti rappresenta l ' acme ( ovverosia il fondo ) del vassallaggio italiano durante questi ultimi quarant ' anni , era gioioso e trionfante quando poteva andare a Fridrichsruhe a infagottarsi nel palamidone di Bismarck . E quando tornava , non si teneva dalla contentezza e sarebbe volentieri salito in Campidoglio per ringraziare gli dei e sostituire ai trofei di Mario il tabarro di Bismarck . Quando vi dico che noi siamo gli eredi dei Romani ! Ed ecco perché e come Bülow è nella perfetta tradizione italiana e germanica tutte le volte che piglia l ' Italia per il ganascino e la richiama galantemente al dovere . Sonnino che è stato parecchi anni collega di Crispi nel governo , deve ricordarsene perfettamente . E non dubito che saprà perfettamente conformarvisi anche nell ' attuale momento che è , non bisogna dissimularselo , un po ' difficiluccio . La grossa Germania ci tiene il broncio e ci minaccia . Per carità , mi raccomando , cerchiamo di non disgustarcela . È una padrona tanto cara e così garbata !
SOSPIRI DI NEGRO ( PAPINI GIOVANNI , 1915 )
StampaPeriodica ,
Ci sono stati di quelli che mi hanno guardato come si guarda il vitello squartato sui ganci del macellaro ; e altri hanno voltato , verso i vetri aperti nei muri , i risi rattratti nel finto soprappensiero . Ho avvertito ne ' loro tacchi , dietro dietro inciampicando , uno scricco di più , quasi un singulto risareccio per la buona riuscita . Eppure , eppure ! Chi vi chiamò intorno a me se non quei due occhi miei così ghiotti dietro gli spazzolini corti de ' cigli , quei due occhi che sotto la facciata unita della fronte ingoiano tutti i momenti le cose come quelli di un negro ? Mi bastano , nel piazzone guarnito di ragazzi in maglia rossa , due botte di tamburo per rifarmi in un lampo l ' anima che sta bene al deserto . L ' anima del nero che sa ballare al colore del sole e del fuoco . Una negra soltanto poteva essere la donna che avrebbe steso sopra le mie palpebre grinzose di troppo lume lo scialle bianco del sonno . Sarò , nella seconda parte del mondo , un buon negro di romanzo che si bagnerà dopo il rinoceronte e avrà una religione di legno scolpita a coltello . Oggi , cavallo di privata scuderia , tagliata a striscie la pelle dal cuoio lucente , col muso tra il fieno che non vidi verdeggiare , porto a spasso nella vettura di nolo tutte le signore delle mie immaginazioni . Un salto di qua e uno di là : per giorni e per giorni appena un raggio la mattina , eppoi tutto il giorno , imbiancato , senza sole , finiva prima di sera come un trasporto per carità . Laggiù sarei stato proprietario della mia spelonca di travi colla maschera di cinabro inchiodata alla soglia . Dentoni bianchi di conchiglie avrei messo fra labbro e labbro a inorridire gli spiriti e avrei sorseggiato il rhum cristiano la domenica sera , di nascosto a tutti . Mia moglie , spalmata d ' olio e rasa la testa , avrebbe guardato , alla destra della stoia coniugale , le sue cioccie pendenti a guanciale fino al bellico , il suo grasso bellico spiombante a grembiule fin sopra le cosce . Ora aspetto , sull ' ora di cena , chi passa nel vento e nei riflessi della gran piazza schiacciata da ' marmi . E mi sento così scompagnato dalla mia razza vestita di lana , così intirizzito di freddo e d ' incerto dolore ! Se un ' ora di gioia smarrita viene a visitarmi , vestita a lutto come il prete per sempre , non so riceverla in casa mia . Non mi appartiene . Da nessuno mi fu destinata . Viene e sparisce senza toccarmi e se nel polso il sangue vuol battere la misura del risorgimento non vien risposta dalla parte del cuore . Nella solitudine , invece , mi sollevo più alto di me come il giovane vincitore di bronzo sotto gli archi della loggia . Mi crescono intorno ai capelli foglie di sempre - verdi e duri fiori d ' inverno . Rido col mio specchio ; segno il passo nel vuoto armonico delle dodici scoccate ; gusto ed assaggio con indicibile raccoglimento tutta la soavità della mia tristezza bastarda . Nessuno può prendermi il braccio in quell ' ore . Si spengono i lumi e si vedon meglio le strade del cielo fra palazzo e palazzo e il getto dell ' acqua nella rotonda fontana dà bianche faville di goccie sulla brunità della pietra invecchiata . Passo e ripasso per rivedere quel che ho visto mezz ' ora fa né mi stanco di questo giro di cose intorno a me stesso , più fresco di amore che al momento della levata . Le carrozze son ferme e chiuse come bare d ' epidemia : se tutti gli orologi dei dintorni suonano , l ' un dopo l ' altro , il primo tocco del nuovo giorno penso con fremiti di passione alla bellezza dell ' eternità . Non svegliatemi . Ripenso alla donna alta e matura che si fece guardare da me verso l ' otto , tutta chiusa nei suoi grossi vestiti di velluto e di pelli , colla faccia nascosta dietro la veletta , tesa come una finestra di filo tra i capelli ed il mento . La pelliccia lunga che le rimodellava in dolci monti il corpo grande e fasciato mi lasciò un cattivo senso di fortezza da prendere . E quando mi fu lontana fui contento più del momento innanzi . Accesi pronto una sigaretta come una ricompensa odorosa . Non potrò essere un negro . Se questa pelle di secca recluta che consumò camicie troppo fini lustrasse di grana mora sotto il sole d ' Uganda e degli occhi non si vedesse che il bianco , più bianco di tutto sopra il mio naso camuso di cane , non avrei , né alla luce né al buio , questi amari passatempi . Dormirei come un ceppo collo scudo sotto la parrucca cresputa come i primi cavalieri né mi sveglierebbe infingarda la luce bigia degli orti . Avrei tanto bisogno d ' esser più barbaro ! E di stringere al mio un corpo ubbidiente con diti sudici di sangue infedele . Partirò , partirò qualche mattina . Sarà liscio il mare come la saponata nella conca e sarà il cielo tutto disteso e tirato come una pezza di seta nuova . Partirò senza pianti dal granito del molo e navigherò verso il calore e l ' allegrezza cantando a mezza voce tra il sorriso de ' mozzi .