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LIBRI DELL'IMPERO ( PEDATE ANTONIO , 1938 )
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Indro Montanelli ? Questo nome davvero non m ' era nuovo . O dove diavolo l ' avevo letto ? Ah sì , ricordo : su " L ' Universale , " un quindicinale che usciva a Firenze in un formato assai ridotto , ma con un contenuto proprio denso e succoso , e , che , iniziatasi appena la guerra per la conquista dell ' Impero , aveva gloriosamente chiuso i battenti , preferendo il suo Direttore ( Berto Ricci ) e i suoi redattori lasciar la penna sul tavolo per correre ad imbracciare il moschetto . E fra quei redattori Indro Montanelli più di tutti mi piaceva : per i suoi articoli senza fronzoli , lisci e politi , stesi con una vena sincera e diritta , senza vane ciancie e storta rettorica . Acquistai subito " XX Battaglione " ... " Ecco un giovane che arriverà lontano , ecco un libro che veramente merita d ' esser letto ! " Sicché non mi meravigliai affatto quando , in Italia , vidi su per i giornali ( due colonne di S . E . Ojetti persino su " Il Corriere della Sera " ! ) la larga eco di consensi che aveva accolto l ' apparizione del "XX." Mi maravigliai invece che il libro non ricevesse un adeguato riconoscimento da parte di qualche nostro più importante Premio Letterario : dal Premio Viareggio , ad esempio , tanto per citarne uno fra i più in vista . Ma a quel Premio , ricordo , il Montanelli si dovette accontentare della solita segnalazione , sia pure brillante , ancora una volta ad un giovane preferendosi un " arrivato " o quasi ! Accanto ai consensi m ' occorse tuttavia di afferrare qua e là qualche voce , per così dire , malintenzionata . Questa , ad esempio : che il Montanelli se s ' era messo , quale scrittore , in luce , lo doveva unicamente al fatto Africa . Opinione che non ha cessato di far capolino neppure in occasione della recente pubblicazione dell ' ultimo libro del Montanelli che qui recensiamo . Anzi , in proposito , si è soggiunto che l ' Autore in questione con questo suo " Guerra e Pace in A.O. " altro non ha fatto che ricalcare le orme del precedente volume , con diversa salsa ammannendoci quello stesso piatto che tanto favore aveva incontrato presso i buongustai ... Che poi il Montanelli , appoggiandosi quasi esclusivamente sul successo conseguito da " XX , " abbia con questo suo Guerra e Pace in A.O. , a detta dei molti , nessun altro risultato ottenuto se non una cattiva copia del precedente fortunato volume , qui l ' opinione ci trova in parte consenzienti . In parte ho detto , ché il fatto stesso che l ' Autore si sia giovato per questo suo nuovo libro dei medesimi elementi che già gli valsero il successo del primo , porta con sé , quale immediata conseguenza , che anche qui si ritrovino intatti quei non comuni pregi che fanno del Montanelli un narratore agile , nervoso e immediato , negatore della frase fatta per l ' affermazione sua propria e particolare di una frase in cui gli stati d ' animo , l ' indagine psicologica dei tipi e dei caratteri , la sequenza tutta quanta del racconto , siano chiusi e conchiusi in un respiro quanto più breve ed efficace possibile , in un tumulto e in una sensazione nella loro descrizione ed espressione concisi e serrati , lungi dal funambulismo parolaio di tanti rinomati ( oh , imperscrutabili misteri del destino ! ) grafomani ! E non foss ' altro , per questo Montanelli ci piace , anche se qualcuno sussurra che egli tutt ' al più arriva a fare della pura e semplice cronaca , mai dell ' arte .
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La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito , ma risponde a una realtà fenomenica , materiale , percepibile con i nostri sensi … È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti Tutta l ' opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo . Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza . La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico , senza intenzioni filosofiche o religiose . La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l ' indirizzo ariano - nordico . Questo non vuoi dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono , o affermare che gli italiani e gli scandinavi sono la stessa cosa , ma vuole soltanto additare agli italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extraeuropee ; questo vuol dire elevare l ' italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità ... Gli ebrei non appartengono alla razza italiana Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto . Anche l ' occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all ' infuori del ricordo di qualche nome e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia . Gli ebrei rappresentano l ' unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia , perché essa è costituita da elementi razziali non europei , diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli italiani . I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non debbono essere alterati in nessun modo L ' unione è ammissibile solo nell ' ambito delle razze europee , nel qual caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo , dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri , mentre sono uguali per moltissimi altri . Il carattere puramente europeo degli italiani viene alterato dall ' incrocio di qualsiasi razza extraeuropea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani .
BASTA! ( - , 1938 )
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Ormai la polemica sulla razza condotta dagli organi ufficiali cattolici è uscita dai binari delle elucubrazioni teoriche per entrare in una vera e propria fase di propaganda antifascista . Non vi è ormai più alcuna differenza tra gli atteggiamenti e lo stile del famigerato don Sturzo e quanto alcuni altissimi prelati hanno creduto di poter impunemente dire o fare in questi ultimi tempi . E il più vile tradimento viene perpetrato proprio da quello stupido e zelante clero minore che con spirito carrieristico aggrava maggiormente uno stato insostenibile di cose . Non erano forse gli stessi pulpiti , gli stessi altari quelli dinanzi ai quali le camicie nere e i legionari genuflessi hanno ascoltato la preghiera e ricevuta la benedizione prima di partire verso il supremo sacrificio per difendere la Chiesa e il Cattolicesimo contro il bolscevismo che ha ripreso a crocefiggere i prelati ? Ebbene quegli stessi pulpiti e quegli stessi altari risuonano oggi delle più insinuose menzogne intese ad avvelenare le coscienze dei semplici . Non si può quindi impunemente trincerarsi dietro finzioni dottrinarie che trovano sempre la loro pratica esplicazione non già in una attività solamente antirazzistica ma sostanzialmente antiromana e antifascista ... Sia detto una volta per sempre che il problema della razza è un inderogabile imperativo categorico della Rivoluzione fascista , che è e deve essere . Tale imperativo non ha inciso , né deve incidere sulla coscienza cattolica degli italiani . Perciò fare dell ' antirazzismo diretto oppure fare delle ibride e false confusioni tra razzismo fascista e altri razzismi perché combattendo quelli si può combattere il primo , significa essere antifascisti . E siccome la rivoluzione ha liquidato don Sturzo e i suoi indegni proseliti col manganello e con l ' olio di ricino , non ci rimane che concludere con un memento a tutti gli sturziani che credessero di poter rinascere nientemeno che nell ' anno diciassettesimo dell ' Era Fascista .
MITO E REALTÀ DEL TEATRO DI MASSE ( ASSUNTO ROSARIO , 1938 )
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Quando , alcuni anni or sono , una Voce elevatissima nominò , per la prima volta , il " teatro per ventimila , " tale frase fu interpretata come il cànone fondamentale di una nuova estetica teatrale . E fu , per lungo tempo un lungo e agitato discorrere di teatro di masse e teatro per masse , di masse - attori e masse spettatori , di teatro politico , e di teatro collettivistico : tutta una ridda di teoriche e programmi , con i quali si voleva aprire un nuovo capitolo della storia dell ' arte drammatica . Né mancarono tentativi di realizzazione pratica : tentativi di cui è rimasto il ricordo come di esperienze negative , utili appunto perché negative , in quanto per mezzo di esse ci si poté persuadere dell ' assoluta inutilità e dell ' assurdità insita nella pretesa di volere fare un teatro di cui fosse protagonista la collettività . L ' errore originario , che diede origine a tanta confusione di idee , consistette nella interpretazione estetica data a quella che era soltanto una direttiva politica . Avvicinare al teatro tutti coloro che , per ragioni pratiche , erano costretti a viverne lontani , restituire alla universalità originaria quello che pareva essersi ridotto un monopolio di pochi favoriti dalla sorte : ecco l ' unico vero significato della formula mussoliniana : " teatro per ventimila . " Difatti , quando si tacquero le polemiche e le teorie ; quando gli esperimenti cominciarono a perdersi nell ' oblio ; quando sui progetti , più o meno macchinosi , cominciò ad ammucchiarsi la polvere ; allora , quasi senza che ce ne accorgessimo , il teatro di masse cominciò ad essere realtà . Prima , l ' istituzione del sabato teatrale , riapri le porte degli antichi teatri ad un pubblico che del teatro aveva , sin ' allora , ignorata l ' esistenza : poi , vennero le prime rappresentazioni all ' aperto : una , due per ogni città , nelle scorse estati : quasi un modesto tentativo , quasi una prova : finalmente , in questa estate dell ' Anno sedicesimo , le grandi , trionfali stagioni liriche all ' aperto ; le antiche piazze italiane , i cortili storici , le rovine millenarie : eccoli , i teatri per ventimila , già pronti . E il cielo estivo è la cupola più bella e fastosa , per questi nuovissimi teatri . Il repertorio più popolare , nel senso migliore della parola , lo si è trovato nel melodramma . Né si può dire vi sia , in Italia , spettacolo che abbia più immediata ed universale risonanza . Ma non si può dire che esso , da solo fosse sufficiente . Era necessario il teatro , quello autentico . Molto opportunamente , si è colmata questa lacuna : spettacoli di prosa si alterneranno con i melodrammi , sin da questa stagione . E , negli anni venturi , sarà fatta parte uguale , nei programmi , alla prosa ed alla lirica . Ne c ' è da preoccuparsi , come qualcuno ha mostrato di credere , che il repertorio attualmente esistente non sia adeguato per degli spettacoli di massa . Non esiste un teatro per pochi e un teatro per molti . Esiste solo l ' arte , che è universale , e tutto ciò che arte non è . Per riportare il popolo a teatro , basterà selezionare le opere d ' arte , esse sole , eliminando tutto il resto , come scoria inutile e dannosa . E di opere d ' arte , e grandissime , il teatro di tutti i tempi ha grande abbondanza : opere che hanno in sé elementi di eternità e di universalità tali che tutti gli uomini , di tutti i tempi , di tutti i paesi , di tutte le categorie sociali , possono in essi riconoscersi e ritrovarsi .
StampaPeriodica ,
Quando il Fascismo rivelò la sua forza , notammo nella Massoneria due tendenze , l ' una dissidente , l ' altra carezzevole . Il rito simbolico si accorse ben presto che il novello spirito contrastava alle sue viete formule , e non indugiò a spiegare la più acerba ostilità . Il rito scozzese invece parve si volesse fregiare dello scudetto fascista . L ' una e l ' altra , però , con espedienti diversi , tentavano di attirare nell ' orbita massonica questa fresca energia per assorbirla , come avevan fatto di altre istituzioni , della Croce Rossa , della Dante Alighieri efinalmente di quel Partito Popolare che fu servo della Massoneria in Parlamento ; epoi fedelmente l ' accompagnò fin sull ' Aventino . Palazzo Giustiniani ostentò , come sempre , onnipotenza ; non volle dar segno di debolezza , chiamò a raccolta i suoi quotidiani a gridare allo scandalo delle libertà conculcate , della lesa costituzione , e mobilitò le consorelle straniere per protestare contro il risoluto e sprezzante innovatore . L ' altra parte , quella di Piazza del Gesù , usò tattica differente . Sperò a lungo , blandì a lungo , strisciò a lungo , e , ricordando la sua origine britannica , e gli interessi che l ' Italia avrebbe dovuto liquidare con l ' Inghilterra e con l ' America inglese , pensò che il Duce ne avrebbe ambite le grazie . N ' ebbe invece un reciso rifiuto , né per tanto si corrucciò , anzi continuò a simulare la sua affabilità , come il buffone delle antiche Corti , che ghignava alle scherzose ma doloranti scudisciate del suo Signore . Ma qualunque sia il rito e la forma , la Massoneria è un corpo solo , un ' anima sola , ha una sola origine , una sola tendenza ; e tra Massoneria e Fascismo vi è non soltanto incompatibilità , ma antitesi , contraddizione ...
OPERAI ( ARC , 1939 )
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Quando il lavoro si concepisce come una manifestazione dello spirito , e nella sua disciplina è alimentato da una fede , si può innalzare sulle ali dell ' eroismo . La coscienza di una politica totalitaria che , come quella mussoliniana , tenda in tutta la sua genialità al raggiungimento di una sua più alta giustizia sociale , incide nella coscienza operaia italiana con la più semplice certezza che la tutela è nella comprensione e il diritto nella disciplina . Ove l ' operaio alza il pugno a salutare l ' autorità disfattista di un ideale , l ' abuso più anarchico autorizza gli espedienti più tragici delle casse da morto per le vie cittadine , o i più grotteschi atteggiamenti di resistenza passiva , ingombrando i crocicchi di cialtroni sdraiati per terra , quando la maggioranza dei casi non si scopra nelle più vili e criminali manifestazioni , dinamite incendi bombe ad orologeria sui trams o nelle officine . La più sfrenata ignoranza distillata dalle ideologie d ' invenzione comunista autorizza ogni individuale atto negativo a tentare invano una giustizia che è senso invece di catastrofe . Non sul lavoro fascista che è il ritmo normale di diciassette anni di Rivoluzione , sintesi di disciplina e di orgoglio , dura muraglia ove l ' internazionale democratica avrà i colpi infamanti della fucilazione la sbandata classe operaia d ' oltralpe dovrebbe riflettere , ma nella riprova eroica che risulta da questa nostra intima serenità di lavoro : di quell ' operaio di Guidonia , medaglia d ' oro al valore civile , caduto nelle stesse fiamme dell ' apparecchio da dove eroicamente tentava di trarre il pilota ; di quelle decine di operaie ed operai periti nell ' incidente dello stabilimento di Colleferro e che un encomio solenne del Bollettino militare , indica alla riconoscenza della Nazione come militi caduti sulla breccia di un perenne orizzonte di civiltà .
CONSIDERAZIONI ( CORRADI EGISTO , 1939 )
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Qualche considerazione sul ballo ... Il ballo di per se stesso non è immorale . La coscienza più puritana non potrà mai proibire in buona fede che i giovani ballino ogni tanto . Molto di rado però , perché in questo campo è l ' abitudine che genera l ' immoralità . Orbene , sono parecchie le donne italiane ( è specie delle donne che qui intendiamo parlare ) che ballano almeno una volta la settimana e frequentano ambienti in cui la vanità più vuota , il pettegolezzo , la facile ironia e la cafoneria , per non dire altro , sono diventati un modo di vivere . I " luoghi di danza " è pura realtà sono focolai perenni di corruzione , sono generatori di gente che s ' atteggia a vissuta , di mentalità irreducibilmente dongiovannesche , sono demolitori implacabili di ogni squisitezza e spontaneità di sentimenti . In questi ultimi vent ' anni poi il ballo ha preso morbosa diffusione anche fra il popolo . Non ci meraviglieremmo se andando alle origini , si scoprisse l ' azione speculativa giudaica quale concausa principale di tale diffusione che ora è veramente imponente e si va introducendo anche nelle campagne . È un fatto che molte società sportive esplicano tutta la loro attività nel campo delle danze e che altrettanti circoli di cultura coltivano i propri soci esclusivamente con veglie settimanali . Ogni pretesto è buono per ballare . Piuttosto ci si chiede con curiosità quali dimensioni abbiano i cervelli di quelle certe madri che " sorvegliano " le loro figlie mentre si strofinano contro dei maschi al suono del cosiddetto "lambethwalk." Difesa della razza ? A noi che non siamo certo stinchi di santo viene spontanea la risposta : chiudiamo le sale da ballo . Se non tutte , almeno quelle che hanno sempre i battenti aperti . Così è avvenuto .
COSA INTENDIAMO FARE DELLA RELIGIONE ( GIULIANO_IL_SOFISTA , 1906 )
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Da qualche tempo nelle colonne del Leonardo , con ammirevole disprezzo per i pregiudizi degli spregiudicati , e con scandalo dei religiosi , si parla di misticismo , di Cristo , di Dio , di Uomo - Dio , di religione cattolica ; si cita S . Teresa e S . Giovanni della Croce , Maestro Eckehart e Sebastiano Franck ... Ci interessiamo e stimiamo il fenomeno religioso di qualunque sorta esso sia , e tanto che ci pare uno dei gravi difetti dell ' Italia averne fatto soltanto o un soggetto di retorica o un soggetto di caricatura o un soggetto di indifferenza ; ma non abbiamo nessuna speciale predilezione o inclinazione per una più che per un ' altra religione , o se parliamo più di Cristo che di Buddha o Mosè , o del Papa più che del Sultano o del Dalai Lama , dipende soltanto dal naturale riconoscimento . che come italiani dobbiamo fare , di una maggiore importanza personale del cattolicismo nel problema religioso ; giacché del cattolicismo abbiamo vicini templi , sacerdoti , credenti , e nella varia esperienza , dalla politica alla letteraria , ne ritroviamo tradizione e traccie ... Noi intendiamo la religione come un campo di esperienze personali ; e se studiamo e ammettiamo anche che vi siano , per queste esperienze , delle grandi case di produzione e di coltura , con dei metodi speciali , e delle organizzazioni particolari ( cioè , le varie religioni , e per noi principalmente , il cattolicismo ) , ammettiamo anche e studiamo tutti i tentativi particolari e individuali di esperienza religiosa , che si sono prodotti nel passato e si possono ora e nel futuro produrre . Senza venir fuori con belle definizioni e circoscrizioni verbali , smaltate di dotta pedanteria e mosaicizzate per maggior sicurezza , con termini scolastici e tecnici delle industrie religiose e filosofiche , basterà ad esprimere la nostra posizione , un ' immagine : noi non apparteniamo ai professori di religione , e li combattiamo , come abbiamo combattuto i professori di filosofia . Potremmo , cioè , a proposito della religione , ripetere quello che abbiamo detto di spesso nella filosofia : che essa non è un abbaco e non s ' impara con l ' ingoiare lezioni . Non bastano i dogmi a fare un religioso , e sapere molta dottrina non avvicina alla santità . Come a noi pare spesso più filosofo chi vive fuori dei sistemi che chi s ' adatta a queste logiche prigioni , così ci sembra più religioso chi vive fuori dei dogmi che chi cerca di slogarsi per vestirli . Stimiamo più religioso anche chi non appartiene a nessuna religione riconosciuta . Se può giungere da solo dove gli altri arrivano , e talora non arrivano , con la guida degli intermediari ... Le anime non studiano religione , e i professori di questa s ' aspettano a cacciare dai loro orti le più originali e maleducate , che si ostinano a non produrre i frutti che stanno disegnati sui libri , e le confinano in vasi di separazione , con sopra scritto : eresie . Noi abbiamo invece per gli " eretici " una straordinaria simpatia ... I santi sono pure stati , quasi tutti , eretici , almeno quelli che piacciono a noi . Sono stati eretici fortunati , come gli eretici non sono che santi sfortunati . Gli uni sono riusciti ad entrare nei canoni , e gli altri no ; forse perché i primi erano stati meno chiari e più malleabili ... La Chiesa Cattolica ha accettato molti santi , più per forza di necessità , che per naturale simpatia ; li ha accettati perché eran potenze che meglio valeva trasformare in amiche che soffrire per concorrenti . Ma in fondo in fondo , il sacerdozio ha sempre veduto di mal occhio il santo . Morto , lo ha naturalmente sfruttato ; ma vivo ne ha sempre diffidato . Ha dato il singolare spettacolo d ' un controllo delle forze divine , da parte di persone che ne erano escluse . I santi sono stati provati e riprovati ; Santa Teresa e San Francesco hanno subìto gli esami dei teologi e le prove dei politici ; e il Borgia , il Borgia stesso , grazioso spettacolo , ha voluto esaminare in persona la realtà delle estasi e dei digiuni della Beata Colomba di Perugia , già messa a prova da due frati domenicani , come ora due naturalisti studierebbero il Succi o la Eusapia Paladino ... Il clero e soprattutto l ' alto clero , è nemico delle iniziative religiose individuali , e vede di mal occhio e cerca di sorvegliare il laico che si interessa a cose religiose , più in là dell ' obbedienza , dell ' osservanza eterna ... La libera concorrenza lo spaventa per il suo trust , e a questo proposito è veramente ridicola la paura mostrata per il Protestantesimo in Italia , come se in Italia quattro botteghini da lotto ben scialbati e un paio di discorsi nasali per settimana potessero prendere il posto che per gli italiani hanno l ' organo , il coro , le processioni , l ' incenso , le vetriate a colori , le vergini e tutta la mitologia cattolica . Ma non siete dunque nemmeno protestanti ! Lettore poco intelligente , no , non siamo nemmeno protestanti ... Anzitutto non ci muoviamo nel solito ambito cristiano , e poi ci sembra che , ben fatti i conti , il protestantesimo valga il cattolicismo . Anzi val meno . Perché mentre il cattolicismo è fondato sopra un ' idea a noi molto simpatica ( e in modo speciale , come è stata svolta del Newmann ) , quella di una progressiva determinazione dei dogmi , in modo che la fede d ' oggi , pur essendo in sostanza identica , sia però in forma quasi irriconoscibile agli occhi di un Cristiano del primo secolo dopo Cristo , il Protestantesimo è fondato sopra uno stupido ancorarsi alla lettera e non voler dipartirsi da quella . Alla infallibilità papale oppone l ' infallibilità dello scritto , e tirannia per tirannia , preferiamo quella di un uomo che le vicende storiche hanno mostrato spesso abilmente consigliato , a quella di un libro che le vicende storiche hanno mostrato pieno di passi di pericolosa interpretazione ... Il progresso era il cattolicismo e non la Riforma ... È appunto perché era e tende a non essere più , che abbiamo una seconda ragione per non amarlo troppo , come è ora . Fino al Concilio di Trento , questo compreso , il cattolicismo si impernia sul programma tacito di un progresso reale , accompagnato da una fissità apparente ; c ' è in lui progresso interno e fissità esterna ; progresso nell ' azione , fissità nella dottrina . Il suo sviluppo è continuo svecchiarsi , perenne cangiar di pelle lasciando intatto lo scheletro , modificarsi secondo i bisogni del suo ampliamento , trarre giovamento dalle sue stesse perdite , prendere il lato buono degli avversari , sapienza nell ' utilizzare e immedesimare le critiche a lui rivolte e le riforme a lui chieste , pur non avendo mai l ' aria di concedere o di imparare ; in breve una meravigliosa sapienza di adattamento a tutti i tempi e a tutti i luoghi . In nessuna religione si trova un potere di modificazione così abile e lento , in mezzo a genti così mutevoli e bizzarre e nervose , e avendo il proprio centro , proprio dove più rapido . e turbato da crisi repentine è stato lo sviluppo dell ' intelligenza . Nessun moto vitale mondiale è stato trascurato dal cattolicismo , anche quando pareva contraddirlo , e forse soprattutto quando pareva contraddirlo ... Ma con lo stesso Concilio finiva il moto assimilativo del cattolicismo . Il Concilio di Trento ha fissato il costume , la liturgia , la gerarchia ecclesiastica , ma ha tolto con ciò ogni capacità d ' evoluzione . ... Da più di due secoli ciò che è vita e mondo non appartiene più al cattolicismo . Sembra che al Vaticano si sia perduto l ' antico segreto . L ' unica attività che vi si mostri è di spengere ogni baleno di nuova vita , è di invitare al suicidio ogni anima gravida d ' un futuro ... Il cattolicismo dunque che abbiamo lodato , è quello che ora non è più ; e il protestantesimo che ci sarebbe piaciuto , quello mistico e individualista , non è riescito ad esistere . Di questo , come di altre religioni noi non siamo seguaci , ma non vogliamo neppure come pretenderebbero i rivoluzionari all ' antica , disinteressarcene e spezzarle totalmente . Noi intendiamo solamente : utilizzarle ...
TU SEI IL NOSTRO PREMIO ( MELLI D. , 1939 )
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Non sono , stamane , le strade di Roma sospese sull ' odore dei lauri ? Che luce è quella corale delle cento fontane , o che inno ? E non risuona il Campidoglio sotto la corsa dei cavalli trionfali ? L ' anima , in un vortice , è rapida aria sul tempo di Roma eternato ... Io sono l ' Orgoglio di tutta la mia terra per Te , io sono l ' Amore di tutta la mia gente per Te , io sono la Dedizione di tutto il mio popolo a Te ! Tu sei il mio premio , Duce ! La mia anima si esalta alla vista di Te come una selva risvegliata dall ' alba . Il tuo sorriso mi fa bello di passione nuova , di volontà nuova , di energia nuova . Vorrei essere tutto il Tuo popolo , per muovermi io solo al Tuo cenno , per ringraziarti io solo di tutte le opere grandi e forti e belle , che Tu hai spante per tutta la mia terra , rinnovata come in questa mattina il mio spirito . Vorrei parlarti : vorrei dirti che farò più e farò meglio , che faremo di più e faremo di meglio , che non faremo per noi , ma per l ' Italia , come Tu ci hai insegnato a fare . Dal mio cuore fa impeto l ' inno delle tue legioni giovani : I gagliardetti al vento , tutti verremo a te ! Snuda la spada , quando Tu lo vuoi ! Per i combattimenti della guerra di fuoco e per l ' eterna guerra che ci purifica nelle opere dei giorni , noi siamo intorno a te , Duce ! Comanda !
VENTENNALE DEI FASCI ( - , 1940 )
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Vent ' anni di lotta e di battaglie ! Vent ' anni di glorie ! Il Fascismo sta creando una nuova Europa . Il 23 marzo del 1919 ha detto il Duce agli Squadristi radunati a Roma noi innalzammo la bandiera nera della Rivoluzione fascista , anticipatrice del rinnovamento europeo . Attorno a questa bandiera si raccolsero le vostre Squadre , formate da veterani delle trincee e da giovanissimi , decisi tutti a marciare contro Governi imbelli e contro teorie orientali dissolvitrici per liberare il popolo dal nefasto influsso del mondo ottantanovesco . Attorno a questa bandiera caddero combattendo da eroi , nel significato più romano della parola , migliaia di camerati , nelle strade e nelle piazze d ' Italia , in terra d ' Africa e di Spagna , camerati di cui la memoria è sempre viva e presente nei nostri cuori ... Può darsi che qualcuno nel frattempo si sia posto a sedere , ma gli uomini delle Squadre sono in piedi , pronti a imbracciare il moschetto , a saltare sul camion , come facevate nelle spedizioni di un tempo . L ' uomo delle Squadre dice a colui che si attarda dietro le persiane che la Rivoluzione non è finita , ma , dal punto di vista del costume , del carattere , delle distanze sociali , è appena incominciata . E il grande colloquio del Duce con gli uomini della sua fede così continuava , con una travolgente , infiammata coralità : Desiderate degli onori ? Delle ricompense ? La vita comoda ? Esiste per voi l ' impossibile ? Ad ogni schiettissimo " no " che si alzava dalla massa nera , ad ogni " no " della " Carta del lavoro " ha il suo più insigne monumento giuridico : esse rispecchiano la disciplinata e consapevole vita nazionale . Educato il suo popolo e richiamatone lo spirito alle alte idealità per cui è bello combattere e sacrificarsi , l ' Italia ha dimostrato al mondo quanto valgano le virtù civili contro un assedio economico , mentre , con la compiuta maturità politica e nazionale , la concezione anti - borghese della vita ha avuta la sua consacrazione sui campi di battaglia d ' Africa e di Spagna . Gli avversari d ' oltre Alpe dovrebbero infine comprendere che l ' Impero non si tonda né sull ' ambizione dittatoriale ( come in Napoleone ) , né soltanto sulla forza economica , ma innanzi tutto sulla salda coscienza dell ' intero popolo , e che è stato un gravissimo errore rifiutare le amichevoli e sincere condizioni di pace da Mussolini spesso offerte con sapienza e generosità veramente latine , poiché le rivendicazioni italiane , che non sono soltanto d ' ordine economico ma anche morali e storiche , sono sorrette dalla coscienza imperiale del nuovo popolo romano . Questo Impero italiano è tale da superare uomini ed eventi ostili , perché sopratutto fondato su basi etiche : ma Roma ha provato già di potere con le sue legioni liberare i popoli da false ideologie o da egoistici interessi , qualora il suo monito non venisse compreso , come ha già tatto in Spagna ed Albania .