StampaQuotidiana ,
Ciò
che
è
avvenuto
lascia
in
tutti
,
io
penso
,
un
sentimento
strano
e
potente
,
che
non
era
previsto
.
Dopo
il
decollo
dalla
Luna
,
il
ricongiungimento
e
il
rientro
dei
due
nella
navicella
principale
,
la
tensione
è
caduta
,
ogni
pauroso
dubbio
è
stato
superato
dalla
forza
degli
uomini
e
dalla
perfezione
delle
macchine
.
Si
può
dire
che
iersera
sia
già
cominciato
il
trionfo
.
Sull
'
altare
della
gloria
tutte
le
iperboli
,
tutti
i
superlativi
,
tutto
il
repertorio
della
nomenclatura
epica
e
apologetica
,
finalmente
usati
a
proposito
,
sono
stati
ormai
bruciati
.
E
ritentarli
qui
ancora
una
volta
sarebbe
vano
.
Nel
cielo
immenso
e
nero
,
rimane
quella
scatoletta
solitaria
con
dentro
i
tre
uomini
,
che
corre
verso
casa
.
La
precisione
pressoché
sovrumana
con
cui
si
è
realizzato
,
parola
per
parola
,
un
programma
che
fino
a
ieri
sembrava
utopia
ci
ha
perfino
risparmiato
gli
spasimi
di
una
vera
suspense
.
Ma
un
rintocco
nuovo
e
fortissimo
riecheggia
,
e
continuerà
a
riecheggiare
per
sempre
,
nell
'
animo
di
chi
ha
visto
:
soltanto
di
chi
ha
visto
la
scena
sullo
schermo
del
televisore
,
poiché
le
fotografie
,
i
film
e
i
resoconti
,
per
quanto
assai
più
perfetti
,
non
riusciranno
a
dare
neppure
un
centesimo
di
quel
brivido
misterioso
.
Dopo
l
'
atterraggio
dell
'
"
Aquila
"
,
che
si
sperava
in
qualche
modo
di
vedere
e
invece
non
si
è
visto
,
la
veglia
,
almeno
qui
in
Italia
,
si
era
fatta
lunga
e
pesante
.
La
discesa
di
Armstrong
sulla
Luna
era
stata
promessa
per
le
ore
tre
.
Poi
si
è
parlato
delle
tre
e
tre
quarti
,
delle
quattro
,
delle
quattro
e
mezzo
.
C
'
è
stato
sì
una
mezzora
di
incertezza
abbastanza
tormentosa
perché
sembrava
che
dalla
Luna
nessuno
più
rispondesse
.
Quindi
i
nervi
si
erano
di
nuovo
afflosciati
,
era
subentrata
una
stanchezza
sudaticcia
,
una
specie
di
opaco
intorpidimento
mentale
,
complici
forse
certe
trasmissioni
di
contorno
per
cui
queste
ore
solenni
minacciavano
di
trasformarsi
in
una
stentata
sagra
,
in
una
"
Canzonissima
"
di
serie
C
.
Quand
'
ecco
,
sullo
schermo
dietro
lo
speaker
,
è
comparsa
una
immagine
nuova
,
un
confuso
intreccio
di
sagome
nere
oscillanti
,
simile
ai
quadri
di
Kline
;
era
,
rovesciato
,
il
primo
piano
della
scaletta
e
dei
tralicci
della
capsula
lunare
,
con
Armstrong
che
scendeva
gradino
per
gradino
lentamente
:
di
per
sé
incomprensibile
.
Eppure
tutti
di
colpo
hanno
capito
,
tutti
,
anche
gli
scettici
,
sono
stati
presi
da
uno
sgomento
sconosciuto
.
Si
è
avuta
la
sensazione
di
essere
passati
oltre
una
porta
fatale
e
proibita
,
di
avere
varcato
una
delle
ultime
frontiere
:
del
mondo
?
della
conoscenza
?
della
vita
?
Come
quando
-
il
paragone
può
suonare
falso
,
lo
so
,
ma
è
tipico
-
durante
una
seduta
spiritica
,
dopo
una
lunga
attesa
,
all
'
improvviso
,
con
energia
selvaggia
,
si
rivela
lo
spirito
,
o
meglio
ciò
che
si
usa
chiamare
spirito
,
e
ai
presenti
par
di
oltrepassare
il
confine
della
comune
esistenza
,
a
contatto
col
regno
delle
ombre
.
Sì
,
Armstrong
e
Aldrin
ci
avevano
portati
in
una
sorta
di
aldilà
che
vedevamo
coi
nostri
occhi
e
in
cui
tuttavia
la
nostra
mente
si
smarriva
.
Sì
,
era
una
visione
simile
a
quelle
degli
iniziati
e
dei
santi
.
Tutto
però
stava
a
dimostrare
che
era
vera
.
E
la
favola
,
il
mito
,
la
poesia
,
anziché
venir
distrutti
dai
"
computers
"
,
dai
transistor
,
dai
sapienti
ordigni
tecnologici
,
rinascevano
in
proporzioni
gigantesche
.
La
sensazione
,
ripeto
,
di
essere
condotti
in
un
aldilà
arcano
,
da
cui
potranno
scendere
,
sulla
Terra
,
smisurate
cose
avvenire
.
Ecco
,
secondo
me
,
il
motivo
della
scossa
viscerale
e
struggente
che
gli
uomini
,
per
la
prima
volta
nella
storia
del
mondo
,
hanno
provato
l
'
altra
notte
alle
ore
4.57
dinanzi
ai
televisori
,
che
non
può
immaginare
chi
non
ha
visto
,
e
che
non
si
ripeterà
mai
più
nel
futuro
.