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IL MOMENTO SUBLIME ( Buzzati Dino , 1969 )
StampaQuotidiana ,
Ciò che è avvenuto lascia in tutti , io penso , un sentimento strano e potente , che non era previsto . Dopo il decollo dalla Luna , il ricongiungimento e il rientro dei due nella navicella principale , la tensione è caduta , ogni pauroso dubbio è stato superato dalla forza degli uomini e dalla perfezione delle macchine . Si può dire che iersera sia già cominciato il trionfo . Sull ' altare della gloria tutte le iperboli , tutti i superlativi , tutto il repertorio della nomenclatura epica e apologetica , finalmente usati a proposito , sono stati ormai bruciati . E ritentarli qui ancora una volta sarebbe vano . Nel cielo immenso e nero , rimane quella scatoletta solitaria con dentro i tre uomini , che corre verso casa . La precisione pressoché sovrumana con cui si è realizzato , parola per parola , un programma che fino a ieri sembrava utopia ci ha perfino risparmiato gli spasimi di una vera suspense . Ma un rintocco nuovo e fortissimo riecheggia , e continuerà a riecheggiare per sempre , nell ' animo di chi ha visto : soltanto di chi ha visto la scena sullo schermo del televisore , poiché le fotografie , i film e i resoconti , per quanto assai più perfetti , non riusciranno a dare neppure un centesimo di quel brivido misterioso . Dopo l ' atterraggio dell ' " Aquila " , che si sperava in qualche modo di vedere e invece non si è visto , la veglia , almeno qui in Italia , si era fatta lunga e pesante . La discesa di Armstrong sulla Luna era stata promessa per le ore tre . Poi si è parlato delle tre e tre quarti , delle quattro , delle quattro e mezzo . C ' è stato sì una mezzora di incertezza abbastanza tormentosa perché sembrava che dalla Luna nessuno più rispondesse . Quindi i nervi si erano di nuovo afflosciati , era subentrata una stanchezza sudaticcia , una specie di opaco intorpidimento mentale , complici forse certe trasmissioni di contorno per cui queste ore solenni minacciavano di trasformarsi in una stentata sagra , in una " Canzonissima " di serie C . Quand ' ecco , sullo schermo dietro lo speaker , è comparsa una immagine nuova , un confuso intreccio di sagome nere oscillanti , simile ai quadri di Kline ; era , rovesciato , il primo piano della scaletta e dei tralicci della capsula lunare , con Armstrong che scendeva gradino per gradino lentamente : di per sé incomprensibile . Eppure tutti di colpo hanno capito , tutti , anche gli scettici , sono stati presi da uno sgomento sconosciuto . Si è avuta la sensazione di essere passati oltre una porta fatale e proibita , di avere varcato una delle ultime frontiere : del mondo ? della conoscenza ? della vita ? Come quando - il paragone può suonare falso , lo so , ma è tipico - durante una seduta spiritica , dopo una lunga attesa , all ' improvviso , con energia selvaggia , si rivela lo spirito , o meglio ciò che si usa chiamare spirito , e ai presenti par di oltrepassare il confine della comune esistenza , a contatto col regno delle ombre . Sì , Armstrong e Aldrin ci avevano portati in una sorta di aldilà che vedevamo coi nostri occhi e in cui tuttavia la nostra mente si smarriva . Sì , era una visione simile a quelle degli iniziati e dei santi . Tutto però stava a dimostrare che era vera . E la favola , il mito , la poesia , anziché venir distrutti dai " computers " , dai transistor , dai sapienti ordigni tecnologici , rinascevano in proporzioni gigantesche . La sensazione , ripeto , di essere condotti in un aldilà arcano , da cui potranno scendere , sulla Terra , smisurate cose avvenire . Ecco , secondo me , il motivo della scossa viscerale e struggente che gli uomini , per la prima volta nella storia del mondo , hanno provato l ' altra notte alle ore 4.57 dinanzi ai televisori , che non può immaginare chi non ha visto , e che non si ripeterà mai più nel futuro .