StampaQuotidiana ,
Consentiamo
pienamente
nell
'
articolo
che
Arnaldo
Mussolini
ha
pubblicato
sui
Popolo
d
'
Italia
.
Già
,
nei
giorni
scorsi
,
una
chiarificazione
,
e
non
una
polemica
,
avvenuta
su
queste
colonne
tra
Ugo
d
'
Andrea
e
Umberto
Guglielmotti
,
ci
ha
fatto
,
diciamo
così
,
anticipare
il
nostro
consenso
alle
osservazioni
chiare
e
tranquille
del
direttore
del
giornale
fascista
.
Noi
infatti
,
pur
non
facendo
alcuna
confusione
,
come
quella
di
cui
giustamente
si
lamenta
l
'
on
.
Bottai
nella
lettera
che
più
oltre
pubblichiamo
,
indicavamo
nettamente
il
pericolo
e
il
danno
di
una
polemica
che
,
partendo
da
posizioni
dottrinali
e
meritevoli
senza
dubbio
di
esame
,
per
il
momento
,
per
il
modo
e
per
inevitabili
inserzioni
deviatrici
,
avrebbe
piuttosto
nociuto
che
recato
bene
all
'
opera
di
assestamento
del
partito
all
'
indomani
delle
elezioni
.
La
nostra
indicazione
,
chiaramente
espressa
e
che
deve
aver
convinto
anche
quello
che
pareva
il
nostro
contraddittore
,
non
era
certo
avventata
e
infondata
,
se
certo
oggi
,
tra
interviste
,
commenti
,
articoli
,
contrasti
largamente
sfruttati
dalla
stampa
d
'
opposizione
o
di
certo
filofascismo
cirioleggiante
e
deluso
,
peggiore
della
stessa
opposizione
;
ci
troviamo
,
fumante
e
appetitoso
per
tutti
gli
oziosi
politicanti
italiani
,
il
solito
pasticcio
di
chiacchiere
,
dove
c
'
è
tutto
:
Hegel
,
l
'
Antiriforma
,
il
liberalismo
protestante
,
l
'
incompatibilità
,
lo
squadrismo
,
il
sindacalismo
integrale
,
gl
'
industriali
,
gli
attacchi
a
membri
del
Governo
;
e
chi
più
ne
ha
più
ne
metta
.
Dobbiamo
riconoscere
con
amarezza
che
la
prosa
abbondante
e
irrequieta
dell
'
on
.
Massimo
Rocca
si
è
trovata
ad
essere
,
magari
contro
le
intenzioni
dell
'
autore
ribadite
in
alcune
dichiarazioni
di
risposta
al
direttore
del
Popolo
d
'
Italia
,
la
colla
di
questo
enorme
pasticcio
che
gli
avversari
affettano
con
la
gioia
di
chi
può
sfamarsi
a
così
buon
mercato
.
Ebbene
mettiamolo
da
parte
,
una
buona
volta
,
e
veniamo
al
sodo
.
C
'
è
dissenso
sull
'
opera
di
governo
,
condotta
dal
Duce
con
una
energia
e
una
chiaroveggenza
,
cui
risponde
sempre
più
e
lo
attesta
il
viaggio
di
Sicilia
il
consenso
fiducioso
e
reverente
di
tutto
un
popolo
,
in
tutti
i
suoi
ceti
,
senza
distinzioni
di
classi
e
di
fittizi
inquadramenti
di
partito
?
No
.
L
'
opera
di
governo
,
e
cioè
la
massima
espressione
del
Fascismo
,
è
salda
,
incontestabile
;
e
,
per
la
prima
volta
,
è
raccolta
nelle
mani
di
un
Capo
formidabile
,
che
non
ha
bisogno
di
campagne
giornalistiche
per
giudicare
i
particolari
di
quest
'
opera
e
l
'
azione
dei
suoi
collaboratori
.
C
'
è
dissenso
nell
'
azione
fondamentale
del
partito
?
Nemmeno
.
La
polemica
sulla
incompatibilità
deliberata
dal
Gran
Consiglio
è
già
risoluta
.
Ha
potuto
avere
qualche
apparenza
di
indisciplina
su
una
sostanza
di
sincera
passione
,
ma
è
risoluta
.
Si
esegue
.
Né
del
resto
poteva
sollevare
divisioni
o
i
cosiddetti
urti
di
tendenze
,
ben
noti
storia
degli
altri
partiti
.
Il
partito
esce
or
ora
dalla
lotta
elettorale
,
in
cui
ha
dato
indubbie
prove
di
forza
e
di
compattezza
.
Cerca
ora
il
suo
assetto
gerarchico
,
di
quadri
e
di
gregari
,
ancora
commosso
dalla
lotta
stessa
.
Lo
raggiungerà
sicuramente
,
senza
melanconie
di
diverbi
dottrinari
e
senza
affatto
rifiutare
quell
'
alta
elaborazione
spirituale
,
che
sarà
il
segno
intellettuale
della
nuova
civiltà
fascista
.
C
'
è
dissenso
fondamentale
sull
'
azione
delle
Corporazioni
,
sulla
funzione
della
Milizia
,
sulle
direttive
fondamentali
di
quello
che
è
il
regime
fascista
,
la
cui
normalizzazione
non
ha
proprio
niente
a
che
fare
con
la
normalizzazione
liberaloide
di
certi
filofascisti
?
Nemmeno
questo
.
La
fraseologia
,
accolta
a
torto
da
qualche
fascista
,
e
che
vuoi
significare
,
su
certa
stampa
,
un
contrasto
tra
Roma
e
la
provincia
,
tra
normalizzatori
e
cosiddetti
«
selvaggi
»
,
è
una
balordaggine
giornalistica
;
una
applicazione
al
Fascismo
del
solito
gergo
,
che
trionfava
un
tempo
nelle
cronache
dei
corridoi
di
Montecitorio
.
C
'
è
dissenso
in
questa
vigilia
parlamentare
?
Niente
affatto
.
C
'
è
consenso
,
c
'
è
volontà
decisa
di
cambiar
costume
parlamentare
;
di
far
giustizia
di
un
passato
che
,
oltre
tutto
,
è
stato
un
passato
di
vera
e
propria
indegnità
parlamentare
.
E
allora
?
Vogliamo
ricadere
nell
'
errore
della
prima
campagna
revisionistica
,
che
si
impasticciò
proprio
quando
il
Fascismo
avrebbe
dovuto
dimostrare
coscienza
dell
'
opera
del
Duce
,
impegnato
,
proprio
in
quei
giorni
,
nella
vertenza
con
la
Grecia
,
che
fu
vertenza
per
il
prestigio
d
'
Italia
in
Europa
?
Tirate
le
somme
,
anche
allora
le
chiacchiere
lasciarono
il
posto
a
poca
sostanza
.
Guardiamoci
dall
'
errore
di
allora
e
ciascuno
trovi
,
guardando
all
'
esempio
del
Duce
,
il
suo
posto
di
lavoro
per
il
Fascismo
.
E
lo
tenga
come
una
consegna
,
guardando
che
anche
le
parole
siano
azione
,
inquadrata
e
disciplinata
,
e
non
critica
sterile
e
politicante
.
Ecco
tutto
.