StampaQuotidiana ,
Antonio
Comelli
,
cinquantenne
da
Palanzano
,
entrò
l
'
altro
giorno
in
cucina
e
si
sentì
profondamente
seccato
.
Sua
sorella
Teresa
,
d
'
anni
quaranta
,
stava
acerbamente
rampognandogli
la
giovane
figlia
di
cui
ci
sfugge
il
nome
.
Il
sistema
di
insegnare
il
verbo
a
suon
di
nerbo
è
cattivo
sotto
tutti
i
riguardi
.
Coi
giovani
la
maniera
forte
non
va
:
da
essi
si
può
ottener
molto
di
più
con
la
dolcezza
,
perché
se
una
paziente
spiegazione
persuade
,
una
bastonata
,
o
peggio
,
una
certa
quantità
di
parolacce
,
non
fanno
che
irritare
.
Lo
sdegno
di
Antonio
Comelli
era
dunque
ragionato
e
i
Regi
Carabinieri
di
Palanzano
si
sarebbero
guardati
bene
dall
'
intervenire
nella
vicenda
familiare
se
il
nostro
uomo
non
avesse
fatto
in
modo
di
far
entrare
in
ballo
l
'
articolo
582
CPC
.
Antonio
,
infatti
,
forse
per
far
comprendere
quanto
egli
disapprovasse
certi
violenti
sistemi
di
educazione
,
prendeva
a
calci
e
a
bastonate
la
disgraziata
sorella
Teresa
,
producendole
lesioni
guaribili
in
non
meno
di
dodici
giorni
.
Per
questo
,
saputa
la
cosa
,
i
Regi
Carabinieri
provvedevano
a
mettere
al
sicuro
il
Comelli
,
il
quale
avrebbe
,
a
suo
favore
,
la
scusante
dell
'
eccessivo
amore
paterno
,
se
non
avesse
,
a
suo
sfavore
,
l
'
aggravante
di
una
condanna
a
dieci
mesi
di
reclusione
comminatagli
il
16
dicembre
1931
per
maltrattamenti
in
famiglia
.