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Nella sua esposizione al Gran Consiglio , Mussolini dichiarò che , a proposito di guerre sentite o non sentite , non voleva disturbare le " grandi ombre " , non voleva cioè risalire nel corso del XIX secolo a esaminare quali guerre furono più o meno sentite , nel ciclo del Risorgimento . Ecco la parte del suo discorso , che fu allora condensata in poche parole . Mussolini cominciò col ricordare la guerra del 1915-1918 , dichiarata in un ' atmosfera di vera e propria guerra civile , con una lotta senza quartiere fra neutralisti e interventisti . Guerra civile che continuò sino a Caporetto ; ebbe una tregua nei dieci mesi della riscossa sul Piave e ricominciò immediatamente dopo , appena firmata la falsa pace di Versaglia . " Sentita " la guerra del 1915-1918 ? Fu detta la guerra dei " milanesi " e nei " reggimenti " molti dovevano celare la loro qualità di cittadini della metropoli lombarda , per non incorrere nelle ire e negli insulti dei compagni . Parlino i superstiti volontari se ne esistono come è da augurarsi ancora ! I " volontari " furono vessati in ogni modo . Sei volontario ? si diceva . Dimostra dunque la tua " volontà " ! Nemmeno gli irredenti , che , entusiasti , erano venuti ad arruolarsi nelle file italiane , trovarono un ambiente che fosse in qualche modo fraterno . Uomini come Battisti e Sauro conobbero amarezze , che solo il loro sconfinato amore per l ' Italia riusciva a placare . Gruppi di volontari balzarono dalle trincee nell ' ottobre del 1915 , in un impeto d ' eroismo , nel quale entrava anche un elemento di ripulsa e di esasperazione per l ' ambiente ostile , refrattario , nel quale essi erano entrati . L ' Esercito regio non ha mai avuto simpatia alcuna per i volontari . L ' Esercito era considerato come il demanio della dinastia . Il suo compito era quello preminente di difendere le istituzioni e anche quello di fare la guerra , nel qual caso ciò non era considerato dalla maggior parte degli ufficiali come il coronamento desiderato e glorioso di una missione , ma come un molesto infortunio che ognuno avrebbe voluto evitare . Già nell ' ottobre del 1915 il fiore del volontarismo italiano da Corridoni a Deffenu era stato falciato nelle trincee delle prime quote carsiche , oltre Isonzo . Probabilmente non vi erano più volontari nell ' Esercito italiano , quando dopo il martirio di Battisti , in data 14 agosto 1916 , il generale Cadorna si decise a diramare una circolare stampata di due pagine , nella quale veniva raccomandato che i " volontari " non fossero oggetto di derisione , ma fossero rispettati dagli ufficiali e dai soldati . La guerra del 1915-1918 non fu " sentita " dall ' aristocrazia , né dai circoli di Corte ; meno ancora dal clero e dai ceti politicanti . Fu con una violenta agitazione di masse , fu col famoso manifesto " O guerra o Repubblica " scritto da Mussolini seduta stante dopo una riunione tenutasi in via Palermo fra i capi dell ' interventismo milanese , fu con le gigantesche dimostrazioni dannunziane di Roma che i " trecento " deputati del " parecchio " giolittiano si nascosero nel fondo dei loro collegi e si ebbe una " maltusiana " dichiarazione di guerra . È legge storica che quando in una Nazione si determinano due correnti una delle quali vuole la guerra e l ' altra la pace , quest ' ultima resti sempre regolarmente battuta , anche se , come sempre accade , rappresenti da un punto di vista numerico la maggioranza . Le ragioni sono evidenti . Coloro che si chiamano " interventisti " sono giovani , ardenti , essi costituiscono la minoranza dinamica , di fronte alla staticità della massa . Furono forse " sentite " dal popolo le guerre del Risorgimento ? La storia del Risorgimento deve essere ancora fatta ; bisogna creare una sintesi fra la storia così come è stata manipolata dai monarchici , i quali ipotecarono il Risorgimento , e la versione dei repubblicani . Bisognerà stabilire quale fu l ' apporto del popolo e quale quello della Monarchia ; che cosa diede la rivoluzione e quel che diede la diplomazia . Nelle oleografie che colpirono la nostra infanzia vi è quella un giorno diffusissima rappresentante i quattro fattori del Risorgimento : Vittorio Emanuele , coi pantaloni eccessivamente lunghi dai quali spuntano in fondo gli speroni , e i grandi baffi che davano al suo volto un aspetto di rurale inurbato ; Cavour , con gli occhiali che ne nascondono diplomaticamente lo sguardo , mentre il volto incorniciato dalla barba corta lo fa rassomigliare un poco a un vecchio signore distante : questi due rappresentano la dinastia e la diplomazia ; Garibaldi , prorompente di forza e di umanità ; il venturiero generoso di ogni grande avventura , innamorato dell ' Italia con un amore che ha il fuoco delle sue Camicie rosse ; ingenuo e " strepitoso " , come egli stesso si chiama con un aggettivo originale e non retorico , vero campione della vecchia razza ligure - italiana ; e quarto , infine , Mazzini , della stessa razza , nato sullo stesso mare , assorto , concentrato , durissimo , fanatico , di una sublime ortodossia repubblicana , anche se per lungo tempo inattuale . Si deve a questi ultimi se le guerre del Risorgimento furono possibili , anche se non furono " sentite " . L ' opinione pubblica , allora , non aveva gli strumenti di cui oggi dispone : bisogna quindi ricordare quale fu l ' atteggiamento delle Camere subalpine di fronte alle guerre che nel ventennio 1848-1870 portarono i Savoia a Roma . La guerra del 1848 appare abbastanza " sentita " . Non mancano , anche agli inizi , critiche e riserve da parte di alcuni deputati e in particolar modo del Brofferio che già il 29 maggio , in sede di discussione sull ' indirizzo di risposta al discorso della Corona , tocca il tasto , sempre penoso in Italia , della condotta della guerra da parte dei generali . In una successiva seduta gli onorevoli Moffa di Lisio e Grossi continuano le loro critiche , le quali diventano , naturalmente " vivacissime " non appena le operazioni militari prendono un corso poco brillante . In queste critiche ancora e sempre viene denunciata l ' inettitudine dei generali , la qual cosa imbarazza assai Cesare Balbo , Presidente del Consiglio . L ' agitazione aumenta sino al punto da determinare in piena guerra , e in una fase difficile della medesima , una crisi del Governo . Il nuovo Ministero , presieduto da Casati , proclama , nella seduta del 27 luglio , che " la guerra continua " , come Badoglio il 26 luglio , ma oramai si marcia verso l ' armistizio che viene considerato un " tradimento " . Brofferio grida : « Se voi persisterete in una pace funesta , noi vi ripeteremo cannoni e non protocolli e sarà a voi che i rappresentanti del popolo dichiareranno la guerra , incessante , ostinata , instancabile » . Il Casati non regge ed entra in scena Gioberti , il quale a sua volta non può dominare le scatenate passioni e scioglie la Camera . In nove mesi , tre Ministeri ! Vincenzo Gioberti sta al timone soltanto un paio di mesi . La guerra riprende , nel marzo del 1849 , in un ambiente completamente negativo , e dura poco più di una settimana . Carlo Alberto abdica , dando un esempio che il suo futuro nipote , in circostanze infinitamente più gravi , si è finora guardato dall ' imitare ! Ancora meno " sentita " fu la guerra di Crimea o meglio l ' intervento del Piemonte nella guerra scoppiata fra la Russia e la Turchia . L ' approvazione del Trattato di alleanza fra il Piemonte e le grandi Potenze ( Francia , Inghilterra ) vero capolavoro , questo , della politica di Cavour fu portata alla Camera il 3 febbraio del 1855 e incontrò vivacissime opposizioni , tanto a destra quanto a sinistra . Il Brofferio , fra l ' altro , accusò il Cavour di non avere un preciso indirizzo politico e di non avere " rispetto delle convenzioni e della moralità costituzionale " e affermava l ' assoluta inutilità e anche l ' inopportunità del Trattato . L ' alleanza con la Turchia offende il Piemonte e disonora l ' Italia . Abbiamo sfidato ogni specie di privazioni , ci siamo sottoposti a odiosissime tasse , abbiamo affrontato la bancarotta dello Stato nella speranza di potere , quando che fosse , ritornare in campo col grido " fuori lo straniero " . E poi ? Tutto questo abbiamo fatto per consumare i nostri milioni e i nostri soldati nella Crimea a beneficio dei nemici d ' Italia » . E concludeva : « Se voi consentite questo trattato , la prostrazione del Piemonte e la rovina dell ' Italia saranno un fatto compiuto » . Lo stesso fratello di Cavour , onorevole Gustavo , votò contro . Fu in questa occasione che Cavour pronunciò uno dei suoi migliori discorsi . Il trattato fu approvato , ma 60 deputati votarono contro , e 101 a favore . Anche la guerra del 1859 sollevò forti opposizioni . Cavour pose praticamente in vacanza la Camera e alla vigilia chiese i pieni poteri che gli furono accordati con 110 voti contro 23 . Tutti ricordano la terribile indignazione , la vera ondata di furore che si sollevò in ogni parte d ' Italia all ' annuncio del " tradimento " perpetrato a Villafranca da Napoleone III . Le polemiche furono di una violenza eccezionale : eppure il " tradimento " di Napoleone non aveva il volume e il carattere di quello consumato dal Savoia 1'8 settembre del 1943 ! Ed era comunque un Sovrano straniero ! Ma gli Italiani non perdonarono mai a Napoleone , la cui statua rimase per decenni e decenni nel cortile del Senato a Milano , abbandonata come un rudere senza valore ! Dal punto di vista materiale la prigionia di Mussolini non fu affatto dura , salvo alla Maddalena , date la naturale povertà dell ' isola e le generali difficoltà . Anche il trattamento da parte degli ufficiali e dei militi fu sempre molto riguardoso . Ma dai primi di settembre le " facilità " aumentarono . Egli consumava sempre solo i suoi pasti , ma alla sera poteva ascoltare la radio , ricevere qualche giornale e giocare a carte coi funzionari di guardia . Tutto ciò cominciava ad essere sospetto . Questo trattamento migliore non ricordava quello che si riserva ai condannati alla pena capitale ? Le voci che giungevano dall ' Aquila erano sempre più confuse . I " bollettini " di guerra denunciavano chiaro che oramai si trattava di una guerra - simulacro . Il primo settembre il Papa pronunciò un discorso che fu ascoltato anche da Mussolini : il tono accesamente pacifista di quella orazione radiodiffusa in quella data faceva parte della preparazione spirituale all ' evento che ormai era giunto a conclusione . All ' Albergo - rifugio tutto procedeva tranquillamente . Il prigioniero usciva dall ' edificio soltanto nelle prime ore pomeridiane e non si allontanava che di poche decine di metri , sempre accompagnato da un sottufficiale . Una mattina furono postate delle mitragliatrici ai lati della porta d ' ingresso . Un ' altra mattina fu eseguita una esercitazione con mitragliatrici pesanti sulle alture vicine . Il Gran Sasso , dal punto di vista " estetico " , è veramente affascinante . Non si può facilmente dimenticare il profilo scabro di questo monte che nel cuore d ' Italia raggiunge quasi i tremila metri . La roccia è nuda , ma ai piedi della cima più alta si distende un grande pianoro in direzione sud - est , il Campo Imperatore , lungo almeno venti chilometri , con dolce declivio , luogo ideale per gli sport della neve . Ai primi di settembre , su questo e sui limitrofi pianori , pascolavano numerosi greggi saliti in primavera dall ' Agro romano e che ormai lentamente si spostavano , preparandosi , a ritornarvi . Talvolta i proprietari dei greggi facevano delle apparizioni a cavallo e poi se ne andavano lungo i crinali della montagna stagliandosi all ' orizzonte come figure di un ' altra età . C ' è un indefinibile nelle cose , nell ' aria , nella gente di Abruzzo che afferra il cuore . Un giorno un pastore si avvicinò a Mussolini e molto a bassa voce gli disse : « Eccellenza , i Tedeschi sono già alle porte di Roma . Se il Governo non è fuggito poco ci manca . Noi della campagna siamo rimasti tutti fascisti . Nei paesi nessuno ci ha disturbato . Hanno soltanto chiuso i circoli . Sempre si parlava di voi . Si è detto che eravate fuggito in Spagna , che vi avevano ucciso , che eravate morto durante un ' operazione in un ospedale di Roma , che vi avevano fucilato al forte Boccea . Io credo che i Tedeschi , quando avranno saputo dove siete , vengano a liberarvi . Adesso porto giù le mie pecore e glielo dirò io dove siete . Ora si fa presto : le pecore fanno il viaggio in treno . Quando dirò a mia moglie che vi ho visto , dirà che sono impazzito . Ora viene il maresciallo ; a buon vederci ! » .