StampaQuotidiana ,
Da
diversi
campi
ci
scrivono
chiedendoci
di
precisare
i
motivi
della
posizione
vivacemente
critica
che
abbiamo
assunto
e
mantenuto
,
dopo
la
caduta
di
Mussolini
,
verso
il
maresciallo
Badoglio
,
il
suo
governo
e
la
sua
politica
.
Aderiamo
tanto
più
volentieri
a
questa
richiesta
in
quanto
il
problema
della
politica
del
governo
di
Badoglio
non
è
di
piccola
importanza
,
anzi
,
tocca
alcune
questioni
essenziali
della
vita
politica
italiana
.
È
inutile
nascondersi
la
gravità
della
odierna
situazione
italiana
.
Il
popolo
italiano
si
trova
oggi
di
fronte
a
una
vera
e
propria
catastrofe
nazionale
.
Questo
comprenderanno
agevolmente
quei
prigionieri
di
guerra
,
ufficiali
e
soldati
,
che
nel
corso
del
loro
viaggio
verso
l
'
Unione
Sovietica
hanno
potuto
osservare
,
in
Polonia
e
altrove
,
che
cosa
vuol
dire
per
un
paese
e
per
i
suoi
abitanti
l
'
occupazione
tedesca
.
Quando
i
tedeschi
saranno
cacciati
d
'
Italia
,
là
dove
essi
sono
passati
non
rimarranno
che
rovine
e
lutti
.
Il
suolo
sarà
intriso
di
sangue
;
dappertutto
vi
saranno
le
tracce
del
delitto
;
dappertutto
i
risultati
di
un
'
opera
sistematica
e
perversa
di
devastazione
.
Da
queste
rovine
e
da
questi
lutti
si
leverà
il
più
terribile
degli
atti
di
accusa
contro
le
classi
dirigenti
,
contro
le
istituzioni
e
contro
gli
uomini
responsabili
di
questa
catastrofe
.
Il
popolo
italiano
,
laborioso
,
fecondo
e
forte
,
si
accingerà
ancora
una
volta
a
ricostruire
la
sua
casa
distrutta
,
come
tante
volte
esso
ha
già
fatto
nei
secoli
.
Ma
non
dimenticherà
.
Non
potrà
dimenticare
.
Guai
,
anzi
,
se
dovesse
dimenticare
!
Guai
,
se
dalla
lezione
tremenda
del
fascismo
non
saremo
capaci
di
ricavare
tutti
gli
insegnamenti
che
ne
derivano
:
guai
se
non
avremo
la
forza
di
mandare
sul
banco
degli
accusati
tutti
i
responsabili
,
tutti
i
complici
.
È
l
'
amore
stesso
per
la
nostra
patria
che
ci
obbligherà
a
farlo
:
è
la
necessità
di
sradicare
senza
pietà
un
male
ch
'
è
stato
troppo
grave
e
profondo
perché
possa
guarire
senza
che
si
metta
il
ferro
nella
piaga
.
Ebbene
,
nei
confronti
con
il
fascismo
e
con
la
situazione
tragica
in
cui
si
trovava
l
'
Italia
già
al
tempo
della
caduta
di
Mussolini
,
quale
fu
la
politica
di
Badoglio
?
Fu
un
tentativo
di
compromesso
,
durante
il
quale
l
'
azione
governativa
,
dominata
da
preoccupazioni
reazionarie
,
dalla
paura
stolta
delle
masse
e
della
loro
azione
liberatrice
,
venne
condotta
in
modo
che
contribuì
ad
aggravare
,
e
non
ad
alleviare
,
le
condizioni
della
catastrofe
odierna
.
Oggi
incominciamo
a
ricevere
i
giornali
di
quel
periodo
.
Veniamo
a
conoscere
i
particolari
dei
fatti
.
Siamo
quindi
in
grado
di
giudicare
meglio
di
prima
.
Ebbene
,
ogni
fatto
che
veniamo
a
conoscere
ci
conferma
nelle
nostre
posizioni
.
Il
giorno
preciso
in
cui
Badoglio
decise
di
iniziare
le
trattative
con
gli
alleati
,
non
ha
importanza
decisiva
.
Decisivo
è
il
fatto
che
,
caduto
Mussolini
,
la
minaccia
dell
'
invasione
tedesca
era
evidente
e
imminente
.
Che
cosa
poteva
opporre
l
'
Italia
a
questo
minaccia
?
Due
forze
sole
:
l
'
esercito
e
il
popolo
.
L
'
uno
e
l
'
altro
dovevano
essere
messi
in
grado
di
far
fronte
alla
grande
,
alla
terribile
prova
.
Il
primo
doveva
essere
epurato
di
tutti
i
vecchi
arnesi
del
fascismo
e
della
reazione
,
pronti
a
diventare
gli
agenti
dello
straniero
.
Il
secondo
doveva
essere
messo
in
grado
di
spiegare
tutte
le
sue
energie
e
tutta
la
sua
iniziativa
.
Per
questo
era
urgente
e
vitale
permettergli
di
riorganizzare
rapidamente
le
sue
forze
in
regime
di
libertà
.
Non
venne
fatta
né
la
prima
cosa
,
né
la
seconda
.
Chi
ne
fa
le
spese
,
oggi
,
è
il
popolo
:
è
il
nostro
paese
.
È
con
senso
di
profonda
amarezza
che
oggi
,
leggendo
i
giornali
ispirati
dal
governo
di
Badoglio
,
si
vede
com
'
essi
dirigessero
i
loro
colpi
,
sin
dai
primi
istanti
,
non
contro
i
traditori
della
nazione
,
ma
contro
coloro
che
chiedevano
si
procedesse
contro
di
loro
con
la
più
grande
energia
.
È
con
senso
di
amarezza
profonda
che
si
ricorda
come
la
preoccupazione
essenziale
di
Badoglio
fosse
di
negare
sino
all
'
ultimo
la
libertà
politica
ai
cittadini
,
la
libertà
di
parlare
di
unirsi
,
di
prepararsi
alla
lotta
,
di
armarsi
,
per
essere
pronti
al
combattimento
imminente
contro
i
nemici
del
paese
.
A
Milano
,
nel
momento
dell
'
aggressione
tedesca
,
il
generale
comandante
la
guarnigione
rifiutò
di
armare
il
popolo
delle
«
cinque
giornate
»
,
e
i
pochi
distaccamenti
di
cittadini
armati
che
esistevano
li
allontanò
dalla
città
,
e
quindi
fece
entrare
i
tedeschi
.
Questo
generale
,
traditore
della
patria
,
era
stato
messo
a
quel
posto
solo
perché
aveva
fama
di
reazionario
,
perché
si
sapeva
che
non
avrebbe
ceduto
alle
pressioni
di
massa
antifascista
e
patriottica
,
anzi
,
sarebbe
stato
capace
di
far
sparare
su
di
essa
,
come
,
del
resto
,
gli
era
stato
ordinato
.
Oggi
Milano
è
stata
messa
a
sacco
dai
tedeschi
,
i
cittadini
si
difendono
come
possono
senz
'
armi
,
e
il
traditore
si
è
rifugiato
in
Germania
,
a
Innsbruck
.
Da
che
cosa
fu
dettata
,
questa
politica
esiziale
di
Badoglio
e
del
suo
governo
?
Essa
fu
dettata
dall
'
anima
reazionaria
delle
classi
dirigenti
italiane
,
dalla
loro
paura
organica
del
popolo
e
della
libertà
.
Perisca
l
'
Italia
e
abbiano
via
libera
i
tedeschi
,
ma
fino
all
'
ultimo
sia
esclusa
la
nazione
dall
'
esercizio
dei
suoi
diritti
,
anche
quando
essa
chiede
di
esercitarli
esclusivamente
per
fronteggiare
il
nemico
,
e
schiacciare
i
traditori
.
Così
ragiona
il
reazionario
italiano
e
tale
è
stata
,
in
sostanza
,
la
politica
di
Badoglio
dalla
caduta
di
Mussolini
alla
firma
dell
'
armistizio
.
Nella
grande
tragedia
vissuta
dal
popolo
italiano
negli
ultimi
vent
'
anni
,
questa
politica
appare
come
l
'
ultimo
episodio
,
per
ora
,
di
una
catena
,
ahimè
,
troppo
lunga
di
inganni
,
di
soprusi
,
di
violenze
,
di
arbitri
,
il
cui
risultato
ultimo
è
stato
e
non
poteva
essere
altro
che
l
'
odierna
catastrofe
.
Se
l
'
Italia
vuole
salvarsi
,
se
l
'
Italia
vuole
rinascere
,
se
l
'
Italia
vuole
evitare
nuove
tragedie
e
nuove
catastrofi
,
essa
deve
liquidare
senza
residui
non
solo
il
fascismo
,
ma
tutte
le
manifestazioni
di
quello
spirito
reazionario
,
che
preferisce
la
rovina
della
nazione
allo
scatenamento
salutare
delle
energie
popolari
in
regime
di
libertà
e
per
la
difesa
della
patria
.
Per
questo
è
necessario
,
che
anche
dall
'
esperienza
del
regime
di
Badoglio
si
traggano
tutti
gli
insegnamenti
necessari
.
O
ci
liberiamo
per
sempre
,
attraverso
la
durissima
prova
di
oggi
,
da
ogni
sorta
di
schiavitù
alle
caste
reazionarie
che
hanno
portato
il
nostro
paese
alla
catastrofe
,
oppure
non
riusciremo
mai
a
essere
né
un
popolo
grande
,
né
un
popolo
libero
,
né
un
popolo
felice
.