StampaQuotidiana ,
Vogliamo
raggiungere
una
vera
giustizia
sociale
.
Portare
le
masse
nello
Stato
,
far
entrare
davvero
nella
vita
nazionale
la
loro
enorme
forza
materiale
e
mistica
.
Dobbiamo
anzitutto
lottare
contro
la
loro
impreparazione
,
elevarle
,
educarle
,
convincerle
.
Dobbiamo
lottare
contro
la
impreparazione
morale
,
ideologica
,
di
molti
componenti
le
classi
elevate
del
paese
.
Contro
tutti
coloro
che
non
hanno
compreso
,
o
non
vogliono
comprendere
,
il
significato
,
le
conseguenze
,
le
nuove
norme
di
azione
che
i
discorsi
del
Duce
,
sulle
corporazioni
ed
il
discorso
agli
operai
di
Milano
ci
hanno
dato
.
È
chiaro
che
appunto
perché
siamo
fascisti
e
crediamo
in
Mussolini
,
siamo
tutti
impegnati
a
realizzare
il
nuovo
ordine
sociale
.
Ma
è
chiaro
che
se
tutti
noi
abbiamo
un
interesse
ideale
a
tale
realizzazione
quelli
che
dal
nuovo
ordine
hanno
tutto
da
guadagnare
,
che
naturalmente
immediatamente
ne
sentono
il
fascino
,
sono
coloro
che
sono
organizzati
dai
sindacati
dei
lavoratori
.
Sotto
un
certo
profilo
il
loro
interesse
coincide
con
la
nostra
ideologia
.
Per
questo
si
può
ritenere
che
i
sindacati
dei
lavoratori
siano
mezzi
naturalmente
efficienti
per
lo
sviluppo
della
nostra
rivoluzione
.
Sono
anche
gli
strumenti
migliori
per
elevare
,
educare
e
convincere
le
masse
,
perché
sono
in
contatto
continuo
con
esse
,
ne
inquadrano
e
regòlano
sistematicamente
la
vita
,
ne
sono
l
'
espressione
.
Affondano
le
loro
radici
nel
più
vivo
della
vita
popolare
.
Attraverso
la
loro
fatica
nella
quotidiana
opera
di
assistenza
,
la
rivoluzione
rivela
al
popolo
le
sue
esigenze
di
giustizia
sociale
di
amore
per
essa
,
e
viene
da
questo
giudicato
.
Ma
essi
per
quest
'
opera
di
tutela
di
assistenza
che
svolgono
,
sono
forse
gli
organi
che
più
spesso
si
trovano
a
contatto
coi
datori
di
lavoro
,
colle
classi
più
elevate
della
popolazione
,
agiscono
nei
loro
confronti
per
tutelare
gli
interessi
degli
organizzati
,
e
così
facendo
anche
per
realizzare
la
nostra
ideologia
.
La
loro
azione
in
questo
senso
è
insostituibile
,
perché
la
creazione
dell
'
ambiente
moralmente
e
socialmente
favorevole
alla
nostra
rivoluzione
,
e
la
conquista
delle
coscienze
individuali
avviene
attraverso
un
'
opera
lenta
di
sgretolamento
di
vecchie
idee
,
resti
di
educazione
liberali
,
mentalità
borghesi
,
caso
per
caso
,
produttore
per
produttore
,
sopratutto
nel
terreno
economico
in
cui
sono
più
concreti
ed
immediati
gli
effetti
della
nostra
rivoluzione
.
È
questo
un
settore
delicatissimo
dell
'
azione
rivoluzionaria
,
il
sindacato
va
controllato
nella
sua
azione
ma
va
anche
potenziato
deve
avere
gli
uomini
ed
i
poteri
per
agire
efficacemente
nella
vita
nazionale
.
In
quest
'
opera
di
elevazione
delle
masse
,
conquista
di
ogni
strato
sociale
,
parte
notevolissima
potrà
essere
data
ai
giovani
...
I
bimbi
d
'
Italia
son
tutti
Balilla
,
oggi
.
Quindi
anche
nei
paeselli
più
remoti
sanno
chi
è
il
Duce
e
che
cosa
vuole
da
loro
.
In
questi
paesi
è
spesso
la
voce
di
una
maestrina
che
apre
gli
orizzonti
alle
piccole
menti
e
che
dilata
i
cuori
.
Nei
meno
remoti
il
cinematografo
porta
,
oltre
che
l
'
eco
,
la
visione
.
E
la
voce
maschia
e
armoniosa
,
dalle
colorazioni
intense
,
dalle
vibrazioni
profonde
,
la
voce
superba
del
Duce
,
scaturendo
da
quella
bocca
massiccia
,
scandente
il
moto
delle
mascelle
d
'
acciaio
,
è
ascoltata
in
un
silenzio
vivo
di
brividi
.
Se
il
Duce
potesse
,
senz
'
esser
veduto
,
esser
presente
,
di
questi
visucci
attenti
,
succhiati
a
ber
la
sua
voce
e
le
sue
parole
sempre
chiare
,
anche
ai
più
piccoli
,
certo
godrebbe
più
che
del
plauso
frenetico
degli
uomini
coscienti
.
Sono
esigenti
,
dicevo
,
i
bimbi
d
'
oggi
.
E
vediamo
dunque
in
che
modo
:
il
bimbo
di
Roma
ha
in
mano
una
latta
e
un
lungo
mestolo
di
legno
nell
'
altra
.
Con
tali
armi
combatte
la
sua
battaglia
,
con
tali
strumenti
dirige
la
sua
orchestra
.
D
'
un
tratto
si
mette
a
cantare
con
tutte
le
sue
forze
:
"
Giovinezza
,
giovinezza
,
primavera
di
bellezza
!
"
Poi
bruscamente
tace
.
Guarda
in
su
.
Guardo
anch
'
io
.
Ci
sono
degli
uccellacci
sul
tetto
del
palazzo
di
fronte
.
Gracchiano
.
Se
fossi
romano
farei
lo
scongiuro
.
Forse
il
pupo
,
tutto
teso
,
è
stupito
o
spaventato
.
Ha
paura
che
uno
di
quegli
uccellacci
neri
spicchi
a
un
tratto
il
volo
e
gli
si
abbatta
fra
i
due
cigli
...
Alza
la
mano
destra
nel
rigido
saluto
romano
.
Così
resta
un
attimo
lungo
:
come
un
soldatino
di
bronzo
.
Si
direbbe
che
ascolti
.
Ascolta
infatti
:
che
cosa
?
Poi
l
'
immobilità
si
discioglie
,
le
braccia
s
'
agitano
tutte
e
due
in
alto
.
Grida
di
alalà
stridenti
sgorgano
dalla
gola
sottile
,
gonfiano
tutte
le
corde
del
collo
.
Il
tamburo
,
cioè
la
latta
,
vola
in
un
angolo
.
Resta
il
mestolo
che
si
foggia
a
tromba
.
Canto
dei
bersaglieri
,
passo
bersaglieresco
,
cioè
di
corsa
.
La
tromba
si
muove
a
destra
a
sinistra
,
e
così
ondeggiano
come
piume
di
gallo
i
capelli
riccioluti
.
Scende
il
mestolo
dalle
labbra
,
s
'
appoggia
sotto
l
'
ascella
.
Il
pupo
ora
zoppica
malamente
,
stirando
il
viso
nello
sforzo
,
lo
sguardo
fisso
sempre
in
un
punto
,
in
alto
.
La
mano
s
'
alza
rigida
nel
saluto
romano
.
Getta
via
la
stampella
,
corre
,
s
'
agita
,
grida
:
"
Alalà
,
alalà
,
alalà
!
"
È
un
coro
,
una
legione
,
una
massa
.
Tre
squilli
di
tromba
.
Silenzio
perfetto
...