StampaQuotidiana ,
Il
Ministro
Benes
è
infaticabile
.
Dopo
la
giornata
di
ieri
,
che
fu
una
lunga
ininterrotta
serie
di
colloqui
,
visite
e
ricevimenti
,
stamane
si
è
levato
di
buon
'
ora
,
e
di
buon
'
ora
mi
ha
ricevuto
.
Piccolo
,
magro
,
bruno
,
vivaci
occhi
neri
che
sembrano
star
lì
,
a
vigilare
sul
suo
pensiero
,
e
quasi
sulla
sua
frase
,
parla
sobrio
e
netto
con
la
evidente
e
continua
preoccupazione
di
riuscir
chiaro
e
persuasivo
.
Qua
e
là
,
ogni
tanto
,
un
breve
gesto
interrompe
o
ravviva
e
sottolinea
il
discorso
.
È
il
primo
giornalista
comincia
col
dirmi
il
Ministro
Benes
col
quale
ho
l
'
opportunità
di
parlare
.
E
colgo
l
'
occasione
per
dichiararmi
veramente
lieto
,
non
solo
delle
cordiali
accoglienze
che
mi
sono
state
fatte
,
ma
soprattutto
dei
risultati
che
negli
abboccamenti
di
ieri
sono
stati
raggiunti
.
I
miei
colloqui
con
l
'
on
.
Mussolini
e
i
Ministri
De
Stefani
e
Corbino
sono
serviti
a
confermare
e
ribadire
quei
vincoli
di
sincera
e
sicura
amicizia
che
legano
la
Ceco
Slovacchia
all
'
Italia
.
Quali
sono
stati
gli
argomenti
trattati
con
l
'
on
.
Mussolini
?
Naturalmente
il
primo
e
più
importante
argomento
è
stato
quello
che
riguarda
direttamente
,
e
più
da
vicino
,
i
due
paesi
.
I
rapporti
tra
l
'
Italia
e
la
Ceco
-
Slovacchia
sono
stati
largamente
e
minutamente
esaminati
,
e
posso
con
piacere
affermare
che
essi
continueranno
a
svolgersi
in
quell
'
ambiente
di
schietta
e
fervida
amicizia
,
in
cui
dalla
fine
della
guerra
ad
oggi
si
sono
mantenuti
e
sviluppati
.
Molti
altri
argomenti
sono
stati
toccati
.
Sulla
situazione
europea
,
in
genere
,
l
'
accordo
più
completo
è
stato
confermato
.
E
quanto
alla
Piccola
Intesa
,
io
ho
sostenuto
e
sostengo
che
nessuna
ragione
esiste
la
quale
possa
comunque
dividerci
dall
'
Italia
.
Anzi
,
se
ben
si
guarda
,
gli
stessi
motivi
che
hanno
determinato
la
nascita
della
Piccola
Intesa
concorrono
a
favorire
una
sempre
maggiore
intimità
di
rapporti
con
l
'
Italia
.
Ma
quali
sono
le
direttive
attuali
della
Piccola
Intesa
dopo
il
governo
di
Sinaja
?
A
Sinaja
i
rappresentanti
dei
tre
Stati
hanno
fissato
chiaramente
gli
scopi
e
le
finalità
dell
'
alleanza
,
la
quale
si
propone
,
innanzi
tutto
,
di
difendere
,
contro
qualsiasi
tentativo
e
nei
limiti
insuperabili
dei
trattati
,
il
nuovo
assetto
uscito
dalla
guerra
e
quindi
la
pace
.
La
questione
ungherese
,
di
cui
molto
si
parla
,
va
appunto
riguardata
da
questo
punto
di
vista
,
che
è
fondamentale
e
da
cui
la
Piccola
Intesa
non
devierà
.
L
'
applicazione
dei
trattati
:
questo
è
quanto
noi
chiediamo
all
'
Ungheria
.
Ed
è
anche
su
questo
argomento
l
'
on
.
Mussolini
si
è
mostrato
pienamente
consenziente
.
D
'
altra
parte
,
lo
ripeto
,
io
sono
fermamente
convito
che
mille
sono
le
ragioni
che
contribuiscono
fatalmente
a
far
coincidere
gli
interessi
dell
'
Italia
con
quelli
della
Piccola
Intesa
.
Oltre
le
ragioni
geografiche
,
che
sono
a
tutti
evidenti
,
esistono
insopprimibili
ragioni
storiche
e
non
meno
importanti
ragioni
politiche
,
che
spingono
l
'
Italia
ad
essere
accanto
a
noi
,
su
tutti
quei
problemi
che
abbiamo
ereditato
dalla
guerra
e
dalla
cui
soluzione
dipende
uno
stabile
assetto
di
pace
.
Si
è
detto
che
la
Piccola
Intesa
si
allargherà
,
comprendendo
nuovi
aderenti
?
Sì
,
ne
hanno
molto
parlato
i
giornali
.
Ma
sinora
niente
v
'
è
,
che
io
sappia
,
di
deciso
o
di
fondato
.
La
Piccola
Intesa
,
limitata
ai
tre
Stati
che
attualmente
la
compongono
,
ha
una
funzione
anch
'
essa
limitata
.
Noi
non
amiamo
abbandonarci
al
bluff
.
La
Piccola
Intesa
,
come
ho
detto
,
è
stata
creata
da
profonde
necessità
,
che
hanno
giustificazione
e
chiarimento
nella
attuale
situazione
dell
'
Europa
centro
orientale
.
E
però
non
si
illude
di
cambiare
il
corso
della
storia
o
di
bouleverser
il
mondo
.
Noi
viviamo
nella
realtà
e
tutti
i
nostri
sforzi
sono
proprio
diretti
a
questo
scopo
:
non
perdere
mai
di
vista
o
altrimenti
esagerare
,
i
termini
della
realtà
.
La
Ceco
-
Slovacchia
,
la
Rumenia
e
la
Jugoslavia
hanno
una
base
comune
di
interessi
economici
e
politici
,
che
dispersi
o
separati
,
sarebbero
stati
altrettante
ragioni
,
prossime
o
remote
,
di
dissidio
e
che
,
coordinati
,
tendono
a
riassestare
il
più
presto
e
il
più
facilmente
possibile
,
l
'
equilibrio
,
non
rotto
dalla
guerra
.
In
questi
limiti
e
per
assicurare
ai
nostri
paesi
un
periodo
di
pace
e
di
lavoro
,
noi
abbiamo
sinora
agito
e
ci
proponiamo
di
agire
.
E
della
questione
di
Fiume
,
si
è
fatto
cenno
nei
colloqui
?
Direttamente
no
.
Però
io
sono
convinto
che
una
soluzione
,
soddisfacente
le
esigenze
dei
due
Stati
,
sarà
presto
concordata
.
L
'
Italia
e
la
Jugoslavia
hanno
molti
interessi
comuni
,
sui
quali
potrà
iniziarsi
un
periodo
di
attiva
e
fattiva
collaborazione
.
Sulla
questione
delle
riparazioni
,
quale
è
la
tesi
che
la
Piccola
Intesa
sostiene
?
È
in
breve
detto
.
La
Piccola
Intesa
,
che
nei
suoi
riguardi
difende
l
'
applicazione
dei
trattati
,
segue
lo
stesso
criterio
a
proposito
delle
riparazioni
.
È
necessario
che
un
accordo
tra
Francia
e
Germania
sia
presto
definito
,
perché
un
periodo
di
tranquillità
e
di
lavoro
si
apra
in
Europa
,
la
cui
economia
risente
ancora
e
fortemente
degli
sconquassi
della
guerra
.
Pertanto
la
Piccola
Intesa
,
essendosi
la
discussione
sulle
riparazioni
limitata
in
questi
ultimi
tempi
,
soprattutto
tra
l
'
Inghilterra
,
la
Francia
,
il
Belgio
e
la
Germania
,
ha
creduto
opportuno
rimanere
fuori
dalle
polemiche
.
Ha
seguito
,
in
parte
,
l
'
esempio
dell
'
Italia
,
la
quale
svolge
una
politica
saggia
e
accorta
e
che
attende
con
vigile
senso
della
realtà
il
buon
momento
per
intervenire
.
È
cardine
fondamentale
della
nostra
politica
seguire
e
secondare
,
nei
sui
scopi
di
pace
,
l
'
indirizzo
della
Grande
Intesa
.
La
quale
non
ha
affatto
esaurita
la
sua
funzione
ma
deve
conservarsi
forte
ed
unita
,
a
difendere
l
'
equilibrio
europeo
.
L
'
Inghilterra
,
la
Francia
e
l
'
Italia
non
possono
e
non
debbono
separarsi
.
Ed
è
mia
profonda
convinzione
che
solo
da
una
più
stretta
concordia
dei
tre
grandi
Stati
potranno
all
'
Europa
venire
benefici
e
vantaggi
incalcolabili
.
La
Piccola
Intesa
si
riconosce
un
po
'
figlia
della
Grande
e
la
loro
azione
comune
è
la
più
sicura
garanzia
di
pace
contro
minacce
e
tentativi
di
nuove
guerre
.
E
,
venendo
a
questioni
di
più
diretto
interesse
quali
sono
i
risultati
dei
colloqui
per
una
più
intima
collaborazione
tra
l
'
Italia
e
la
Ceco
Slovacchia
?
Come
ho
detto
,
sono
più
che
lieto
dei
risultati
raggiunti
.
Tanto
nel
colloquio
con
l
'
on
.
Mussolini
,
che
io
conosco
sin
dal
1918
quando
ero
in
Italia
esule
e
che
io
ammiro
per
la
sua
tenace
volontà
,
quanto
negli
abboccamenti
con
i
ministri
De
Stefani
e
Corbino
sono
state
gettate
le
basi
di
nuovi
accordi
economici
e
commerciali
che
saranno
la
condizione
d
'
una
più
intima
e
più
fervida
collaborazione
tra
i
due
paesi
.
Sin
dal
giorno
in
cui
trovai
in
Italia
aiuti
e
favori
per
costruire
e
organizzare
la
legione
ceco
slovacca
,
io
pensai
e
stabilii
in
cuor
mio
,
quali
dovevano
essere
i
rapporti
tra
l
'
Italia
e
la
nostra
repubblica
,
ch
'
era
allora
la
mia
fede
e
il
mio
sogno
.
Da
quel
giorno
io
non
ho
mai
mutato
e
mai
muterò
.
Ma
oltre
queste
ragioni
sentimentali
,
che
pur
servono
,
come
nessun
'
altra
ragione
a
creare
un
'
atmosfera
di
spirituale
fraternità
fra
i
due
paesi
,
ne
esistono
altre
che
vanno
consolidate
,
secondate
,
e
dirette
e
che
riguardano
la
vita
quotidiana
.
Io
sono
un
realista
e
credo
che
tra
due
popoli
,
i
quali
hanno
formidabili
e
indimenticabili
vincoli
sentimentali
,
è
necessario
questi
vincoli
ribadirli
sul
terreno
pratico
della
vita
economica
.
Ecco
perché
la
parte
più
proficua
dei
miei
colloqui
ha
trattato
di
quelle
questioni
attraverso
le
quali
si
potranno
realizzare
rapporti
commerciali
più
fervidi
e
più
intensi
.
Quando
si
pensa
che
l
'
anno
scorso
il
commercio
di
esportazione
e
d
'
importazione
tra
i
due
paesi
ha
raggiunto
il
miliardo
,
è
chiaro
che
esistono
le
condizioni
elementari
perché
queste
correnti
commerciali
,
cui
si
legano
tenacemente
interessi
di
migliaia
di
cittadini
,
siano
ravvivate
,
migliorate
perfezionate
e
soprattutto
meglio
coordinate
.
Questo
il
principale
risultato
dei
miei
colloqui
e
credo
che
con
esso
non
ho
solo
tutelato
gli
interessi
del
mio
paese
ma
ho
cercato
di
stringere
,
sempre
più
fortemente
,
quei
rapporti
che
la
guerra
e
la
vittoria
hanno
consacrato
tra
l
'
Italia
e
la
Repubblica
Ceco
Slovacchia
.