Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaQuotidiana"
Vietato fare storia ( Blondet Maurizio , 2000 )
StampaQuotidiana ,
La patria è in pericolo . " Ritornano gli sconfitti della storia " ; le forze " fanatiche " , " reazionarie " e " sanfediste " dell ' anti - Risorgimento sono lanciate in " una aggressione contro i principi laici e liberali che sono parte fondante della Costituzione repubblicana " , con " propositi di erosione dell ' assetto democratico della società " . È Alessandro Galante Garrone a gridare ieri quest ' allarme un po ' spropositato in prima pagina di La Stampa con un articolo - anzi un appello " firmato già da 66 intellettuali " - di chiamata alla Nuova Resistenza : i sanfedisti assetati di rivincita " devono essere respinti " . La loro " provocazione è inaccettabile per l ' Italia civile " . Con chi ce l ' ha ? Con il tentativo , spiega , " nel meeting di Comunione e Liberazione " di denigrare il Risorgimento . Quell ' evento già dimenticato dalla cronaca continua a irritare i custodi universitari della Storia . Anzi , l ' irritazione cresce più il tempo passa . Galante Garrone è solo l ' ultimo a insorgere . Sempre su La Stampa , nella " data emblematica del 20 settembre " ( sic ) tre storici come Galasso , Salvadori e Tranfaglia hanno già gridato la loro indignazione per " il revisionismo " della " parte più primitiva del clericalismo italiano " . Il 22 settembre su Repubblica Salvadori rincara : è " un revisionismo da combattere " . Il 26 , un altro storico torinese , Angelo d ' Orsi , torna su La Stampa a spiegare : è vero , la " revisione è l ' anima della storia " . Ma essa va strappata dalle mani " degli ideologi di turno , siano i neointegralisti papisti o gli ammiratori del duce , per arrivare fino ai negatori dei campi di sterminio nazisti " . Solo " la cultura democratica e razionalista conosce l ' unico modo serio di essere revisionisti " . Conclusione ( nel titolo ) : " Il revisionismo è di sinistra " , altrimenti è un delitto . Esagerano ? " Quel che più spiace , è constatare che questa " ingiunzione a tacere " viene da storici che sanno il loro mestiere " , risponde lo storico Giorgio Rumi . " Io sono un cattolico che difende il Risorgimento , penso che l ' Unità d ' Italia sia stata un bene ; non per questo vilipendo chi combatté per i Borboni . Da una parte perché i cosiddetti " vinti " sono miei concittadini . Dall ' altra perché so che il Risorgimento non fu la lotta fra Luce e Tenebre , fra Progresso Laico e Reazione cattolica , raccontata da una certa versione ufficiosa . I fatti e le persone furono molto più complessi . Cavour e Ricasoli erano dei cristiani . Visconti Venosta , il ministro degli Esteri che preparò le condizioni per la presa di Roma , visse una crisi di coscienza che trascinò per vent ' anni . Il tenente che aprì a cannonate la breccia di Porta Pia finì frate di clausura . Nel Conclave del 1849 , l ' Austria mise un veto sull ' elezione di Mastai Ferretti , il futuro " reazionario " Pio IX , perché lo giudicava troppo liberale " . Aggiunge Rumi : " Mi pare penoso che quegli storiografi si arroghino un diritto di censura su chi interpreta i documenti in modo diverso . Come se usassero la storia per sacralizzare un assetto istituzionale di fatto , anziché per scoprire come è davvero andata . La storia non si scrive per difendere " la linea giusta " . La generazione di Galante Garrone è quella che , giustamente , si disgustò della " romanità " recitata dal fascismo . Dovrebbe dunque essere in grado di capire che i giovani di Cl , proprio in quanto giovani , fanno la stessa cosa : sentono finta la versione autorizzata del Risorgimento , non ci si ritrovano , la sfidano . E la sfida intellettuale , poi , è il bello della ricerca , storica e scientifica " . Ma la " generazione dei Galante Garrone " non ha accolto bene nemmeno la sfida di De Felice , la sua lettura del fascismo . " Giovanni Volpe fece lavorare alla Enciclopedia Italiana degli storici che sapeva bene essere antifascisti " , racconta Rumi a modo di apologo : " Quanti di noi sapremmo , quanti saprebbero avere la stessa generosità intellettuale , oggi ? Volpi fu grande in questo . E alcuni storiografi ufficiosi sono piccini " . Dice Agostino Giovagnoli ( storico alla Cattolica di Milano ) : " C ' è poco di storico in questa chiamata alle armi degli storici . Vedo un tentativo di risollevare una conflittualità , questa sì antistorica , fra cattolici e laici : e la provocazione della mostra di Rimini in fondo , fa comodo . Consente di gridare " al lupo " per un lupo di carta . In realtà , oggi , laici e cattolici sono entrambi minoranza di fronte a una società flaccidamente adagiata nel vuoto di valori e progetti " . Un altro storico , Francesco Traniello , docente di storia contemporanea a Scienze Politiche a Torino , giustifica : " L ' eccesso d ' allarme di tanti storiografi laici , fra cui ho molti amici , nasce dal fatto che quella mostra sull ' " altro Risorgimento " ha coinciso , del tutto casualmente , con la beatificazione di Pio IX . Per di più in un passaggio politico , dove è opportuno " tener fermo " ( lo raccomanda anche il Papa ) un certo grado di unità nazionale , contro derive disgreganti . E la reazione del campo laico è resa più esasperata da un fatto : il tipo di argomenti scelto dalla " provocazione " di Cl non appartiene agli argomenti polemici tradizionali di quella che Spadolini chiamò " l ' opposizione cattolica " , che è poi più il cattolicesimo sociale che quello liberale . Quelli , non sono mai giunti ad attaccare il mito dello Stato nazionale , a ridurre il Risorgimento a oppressione criminosa . Del resto , anche molti cattolici non mi pare siano stati contenti di quelle uscite cielline ... " . Appunto : i ciellini sono giovani d ' oggi . Non chiedono a nessuno il permesso di pensare . " D ' accordo . Non ci sono argomenti - tabù . Ma si deve sapere che nel campo laico certi nervi sono più scoperti . Mi sentirei di invitare tutti a più reciproca tolleranza . Qualche elemento comune deve pur restare ed essere difeso da tutti " . Franco Cardini è canzonatorio : " Nel momento in cui tutti , destra e sinistra , sono ( a parole ) per rifare l ' Italia in senso federale , come scandalizzarsi che qualcuno rilegga la storia dell ' unificazione nazionale ? E poi , l ' area culturale che ci ha rotto per anni le orecchie col " vietato vietare " , ora vuol vietare una lettura storica che discute la storia ufficiale . Mi sembra che i veri clericali siano proprio loro , i difensori d ' ufficio della versione " intoccabile " del Risorgimento " . E Pietro Scoppola ? " Non posso rispondere " , si scusa , " perché sto giusto scrivendo un articolo per Repubblica sul tema sollevato da Galante Garrone . Anche in risposta della sciagurata manifestazione anticlericale del 20 settembre " . Lo leggeremo .