StampaQuotidiana ,
Ogni
sforzo
diretto
a
porre
fine
alla
violenza
e
a
conciliare
gli
animi
esasperati
non
può
non
essere
guardato
con
benevolenza
e
secondato
con
sincero
desiderio
di
successo
.
Ma
perché
il
successo
sia
non
apparente
,
ma
reale
e
fecondo
di
utili
risultati
per
il
Paese
,
bisogna
che
i
vantaggi
conseguiti
dalla
parte
nazionale
sulla
parte
antinazionale
,
dall
'
Italia
sull
'
antitalia
abbiano
pieno
riconoscimento
e
siano
consolidati
in
quel
nuovo
stato
di
fatto
,
che
seguirà
all
'
accordo
.
Diversamente
sarebbe
non
una
pace
,
ma
una
semplice
tregua
a
tutto
vantaggio
dei
nemici
interni
,
che
la
pusillanime
tolleranza
o
assenza
dei
governanti
aveva
resi
audaci
e
spavaldi
e
che
la
spontanea
reazione
delle
giovani
forze
nazionali
,
dopo
averli
costretti
ad
una
disperata
difensiva
,
li
ha
ridotti
a
chiedere
mercé
.
Il
Popolo
italiano
non
è
una
scolaresca
in
vacanza
,
che
dopo
avere
giocato
alla
guerra
,
si
diverte
a
stipulare
la
pace
.
La
pace
interna
deve
essere
una
cosa
seria
,
appunto
perché
la
guerra
interna
è
stata
una
cosa
triste
ed
atroce
.
Come
coi
nemici
esterni
così
coi
nemici
interni
l
'
Italia
non
può
volere
una
pace
di
compromesso
,
ma
una
pace
vittoriosa
.
Ora
una
pace
vittoriosa
all
'
interno
non
può
voler
dire
semplicemente
la
fine
della
materiale
violenza
,
ma
il
riconoscimento
pieno
ed
universale
della
supremazia
morale
dell
'
Italia
,
l
'
osservanza
per
tutti
del
culto
,
per
lo
meno
esterno
,
della
Patria
.
Se
la
fine
della
violenza
non
deve
essere
l
'
effetto
dell
'
esaurimento
fisico
delle
parti
contendenti
o
di
un
intervento
coercitivo
del
potere
pubblico
,
ma
l
'
oggetto
di
una
regolare
stipulazione
contrattuale
,
questa
non
può
avere
per
presupposto
il
diritto
ad
una
incondizionata
libertà
di
manifestare
e
di
esaltare
la
propria
idealità
,
anche
se
in
contrasto
ed
in
ispregio
con
l
'
idea
sovrana
di
Patria
.
Non
si
può
contrattare
il
rispetto
alla
bandiera
nazionale
,
mediante
il
corrispettivo
del
rispetto
alla
bandiera
rossa
.
Al
disarmo
materiale
della
parte
nazionale
deve
corrispondere
da
parte
degli
elementi
sovversivi
il
disarmo
degli
spiriti
almeno
nelle
loro
manifestazioni
esteriori
.
Ora
sono
gli
uomini
,
che
si
assumono
la
responsabilità
di
rappresentarli
,
in
grado
di
garantire
che
non
avranno
più
a
ripetersi
gli
oltraggi
alla
bandiera
nazionale
,
il
vilipendio
dell
'
esercito
,
gli
insulti
ai
combattenti
e
le
offese
alla
vittoria
italiana
,
che
già
furono
in
onore
nelle
manifestazioni
pubbliche
e
sulla
stampa
di
loro
parte
?
Di
non
permettere
più
lo
sventolio
delle
bandiere
rosse
nei
loro
municipi
e
nelle
sedi
delle
loro
organizzazioni
,
i
voti
antipatriottici
nei
loro
consessi
?
Se
sì
,
firmino
pure
l
'
accordo
e
la
pace
sarà
fatta
.
Se
no
,
è
perfettamente
inutile
che
si
reciti
la
commedia
della
pace
interna
,
mediante
la
stipulazione
di
un
regolare
protocollo
di
rappresentanti
senza
credenziali
.
È
inutile
,
perché
la
violenza
,
non
potrà
mai
essere
eliminata
finché
permangono
le
provocazioni
alla
violenza
.
Noi
non
possiamo
ammettere
che
i
simboli
della
Patria
,
come
la
bandiera
nazionale
,
e
gli
organi
essenziali
della
Patria
,
come
l
'
esercito
,
siano
identificati
ai
simboli
e
agli
organi
di
un
partito
e
quindi
equiparati
,
nel
mutuo
rispetto
e
nella
mutua
tolleranza
,
ai
simboli
e
agli
organi
di
un
altro
partito
,
che
disconosce
la
Patria
in
tutti
i
suoi
attributi
e
in
tutti
i
suoi
simboli
.
Perciò
un
accordo
per
la
pacificazione
non
può
avere
per
oggetto
che
o
la
garanzia
dei
capi
socialisti
dell
'
ossequio
da
parte
dei
loro
seguaci
alle
forme
e
agli
istituti
che
incarnano
e
simboleggiano
la
maestà
della
Patria
;
o
l
'
impegno
da
parte
degli
stessi
capi
di
consentire
acché
lo
Stato
reprima
fermamente
,
anche
,
se
occorre
,
mercé
nuovi
provvedimenti
legislativi
,
ogni
forma
di
vilipendio
alla
Patria
e
ogni
offesa
alla
coscienza
nazionale
.