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PER LA STORIA ( PARETO VILFREDO , 1911 )
StampaQuotidiana ,
Questo era il titolo dell ' articolo mio pubblicato nel n . 200 di questo giornale Fu omesso in stamperia ed è un guaio , perché così ci sarà stato chi avrà creduto che avevo intenzione di rispondere a certe critiche , mentre non ho tempo né voglia di fare ciò , e tale miseria non mi tange . Ma poiché in articoli di giornali quotidiani non è possibile spiegarsi con quell ' ampiezza che si può usare nei libri , ci possono essere persone che , in perfetta buona fede , abbiano frainteso quanto scrivevo , ed è quindi doveroso il dare loro spiegazioni , poiché è giusto che chi ha fatto il peccato faccia anche la penitenza . Mosso da tale sentimento aggiungo qui altre spiegazioni ; e poi faccio punto , e chi non vorrà intendere si serva pure che non me ne importa niente . Tra le teorie che troveranno luogo nel mio trattato di Sociologia , che pubblicherà fra non molto il Barbera di Firenze , ce n ' è una sulla composizione delle classi governanti sociali e la loro evoluzione . Per fare piacere al mio amico Geoges Sorel , pubblicai , nella rivista sua , un caso particolare di questa teoria , e non me ne dolgo ; tutt ' altro , poiché ciò mi procurò l ' approvazione , per me preziosissima , di scienziati come il Sorel e il prof . Tullio Martello . Quanto scrissi nella rivista del Sorel , fu bene inteso e spiegato dall ' egregio autore che firma Pupin nel « Resto del Carlino » ; io non posso per ragion di spazio ripetere qui né il testo né la spiegazione ; basti sapere che , se non erro , occorre considerare due categorie di « capitalisti » , e cioè coloro che hanno una entrata fissa , o quasi fissa , e coloro che hanno un ' entrata variabile dipendente da speculazioni , e che perciò si possono brevemente dire « speculatori » , senza , per altro che tale nome porti con sé il menomo biasimo . Mi pare dimostrato dalla storia che il massimo di prosperità per un paese si ottiene ove non prevalga troppo né la prima né la seconda categoria di tali persone nella classe governante . Ora , un poco dappertutto , c ' è una notevole tendenza al predominio della seconda categoria ; ed è un fatto che , sia pure sotto varie forme , è intuito da moltissimi . In Francia il Jaurès , ha egregiamente notato l ' opera di questa categoria nell ' avventura marocchina . In Italia la proposta è di mettere lo Stato in grado di aiutare i capitalisti della seconda categoria . Non mi propongo qui di indagare che effetto ciò avrà ; mi basta mettere in luce il puro fatto , perché è l ' esistenza del fatto che conferma la teoria . Ed è pure notevole che i socialisti i quali , in ogni altro paese , sono nemici acerrimi appunto di quei capitalisti , in Italia , invece , aiutano il governo a favorirli . Da ciò non traggo alcuna conseguenza in biasimo dei socialisti italiani . Essi hanno uno scopo , sia in suffragio universale od altro , e per conseguirlo si muovono secondo la linea di minor resistenza , Ma per la mia teoria è importantissimo di notare che quella linea di minor resistenza passa dove non si offende , anzi dove si favorisce gli interessi di quella seconda classe di capitalisti ; perché così rimane ancora una volta confermata la potenza loro , la quale in ogni pagina della storia si legge . È anche notevole come uno strategista parlamentare di primissimo ordine , come è l ' on . Giolitti abbia come pezzi preferiti sullo scacchiere sempre quei capitalisti , principiando dal Tanlongo , passando dalle convenzioni marittime , terminando col monopolio delle assicurazioni . Ripeto che da ciò io non traggo il menomo biasimo all ' on . Giolitti , ma traggo la conclusione , che mi pare evidente , che quei capitalisti hanno tanta forza da imporsi a chi voglia fare una politica pratica . Neppure ad essi , di ciò intendo dare biasimo alcuno ; ogni classe sociale opera secondo la propria indole , e non può essere altrimenti , e neppure gioverebbe che fosse altrimenti . Ma può essere un guaio che una delle classi sociali stravinca e non incontri più opposizione alcuna ; specialmente poi il guaio può essere grande quando venga meno ogni opposizione in nome di un ideale . Ma qui mi fermo , perché se aggiungessi parola , entrerei nella teoria degli ideali e dei miti , importantissima per la Sociologia , ma che non si può spiegare in poche parole ; e se ricadessi nel peccato di volere ciò fare , meriterei troppo grande penitenza .