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CONTRADDIZIONI ( PARETO VILFREDO , 1919 )
StampaQuotidiana ,
C ' è molta gente che , ad un tempo , lamenta il caro vivere ed approva i provvedimenti che lo producono . Un ' esperienza secolare ha dimostrato che le restrizioni al commercio nazionale ed internazionale , i vincoli dell ' industria , gli ostacoli posti al libero muoversi dei capitali recano scarsità di produzione e disagio economico , manifestato dal caro vivere , come il termometro palesa l ' alzarsi della temperatura . Quindi chi vuole le prime cose deve anche volerne la conseguenza ; e chi questa non vuole non deve neppure volere le prime . E altresì evidente che , se si lavora meno e si consuma di più , ne segue uno squilibrio che reca ancora disagio economico . Chi , da una parte , approva la riduzione delle ore di lavoro , i continui scioperi , divenuti oramai uno svago , il lavoro svogliato , l ' ozio crescente , e , dall ' altra parte , i salari accresciuti , che concedono maggior consumo , almeno sinché non siano compensati dall ' aumento dei prezzi , i sussidi di disoccupazione , che spessissimo sono sussidi dati a chi non vuole lavorare se non ad alto prezzo e come a lui pare e piace , i premi di ogni genere assegnati a certe classi di cittadini , ed altre simili cose che operano nel senso di accrescere il consumo , vuole propriamente che ad una deficiente produzione corrisponda un sovrabbondante consumo , e poiché ciò non è assolutamente possibile appare un contrasto di cui è indice e misura l ' alzarsi dei prezzi . I governi , per fare le spese di tutti quei provvedimenti , ricorrono all ' aumento delle imposte , agli imprestiti , alla emissioni di cartamoneta ; e per tal modo , mentre da un lato stimolano i consumi , dall ' altra deprimono la produzione , distogliendo da essa , in parte almeno , i capitali che vi si sarebbero volti . Approvare tutto ciò e deplorare il caro vivere che ne è la conseguenza , mostrarsi favorevoli al falcidiare dei capitali che opera il governo , e predicare che devesi accrescere la produzione , ricorda lo scherzo di quel dabbenuomo il quale esponeva come suo programma politico : « Chiedere più all ' imposta , meno al contribuente » . I nodi principiano a venire al pettine . Si ode il grido d ' allarme : manca il carbone ! E di che vi meravigliate ? Se i minatori lavorano meno tempo e meno intensamente , da dove volete che venga il carbone ? Deve forse venir fuori dalla miniera , come se fosse un animale , colle proprie zampe ? Ma si « potrebbe » accrescere la produzione , col miglior uso delle macchine , col dare le miniere allo Stato , che già avendo procacciato l ' abbondanza di ogni ben di Dio , procurerà certo anche quella del carbone . E sia pure , su ciò qui non vogliamo contendere . Aspetta cavallo che l ' erba cresce . Ragioniamo di ciò che è , non di ciò che potrebbe essere . Un poco dappertutto si citano fatti che dimostrano la riduzione della produzione . La soppressione del lavoro a cottimo ha avuto effetti deprimenti . A Kiel , un operaio , lavorando a cottimo , faceva 100 fori in un giorno , lavorando a giornata , solo 39 . A Eidelstedt , gli operai producevano , a cottimo , 950 Kg . di filo di ferro in ore 9,30 , e ne producono solo 600 Kg . in 8 ore , lavorando a giornata . Non importa loro più nulla di perdere il posto , perché hanno i sussidi di disoccupazione , mercé i quali possono godersela , senza lavorare . In Francia , il governo costringe la Germania a mandare operai per rimettere in assetto le regioni che furono invase ; in quel paese ed in altri gli agricoltori e gli industriali si lamentano che manca la mano d ' opera , dunque parrebbe che sovrabbondi il lavoro ; ma i governi di quei paesi spendono grandi somme per sussidi di disoccupazione , dunque parrebbe che invece sono gli operai che sovrabbondano . La contraddizione sparisce quando si consideri che non è lavoro ma ozio che vogliono i sussidiati , oppure che se accetterebbero lavoro sarebbe ad un prezzo che non si può pagare . Per dimostrare che l ' aumento della spesa di mano d ' opera poco opera sull ' aumento del prezzo del prodotto , si citano statistiche , dalle quali , ad esempio , si ricava che nel costo del prodotto c ' è il 16 per cento di costo di mano d ' opera e il 56 per cento di costo di materie prime , e se ne deduce che , anche raddoppiando i salari , il prezzo del prodotto dovrebbe crescere solo del 16 per cento , e se cresce di più , é colpa degli « ingordi speculatori » , con quel che segue . Bravi ! E le materie prime , e il carbone per fare andare le macchine , l ' olio per ungerle , gli strofinacci , ecc . , tutto é caduto dalla luna , proprio dove se ne ha bisogno ? Non occorre mano d ' opera per produrre tutto ciò né per trasportarlo ? E i salari degli impiegati , che pure debbono mangiare , vestirsi , alloggiarsi , le spese generali , ecc . , non crescono in relazione col crescere dei salari ? L ' enorme aumento del costo della mano d ' opera dei muratori e per i materiali che adoperano ha fatto tanto rincarare le case che oramai poche se ne edificano ; mancano dunque gli alloggi e finirebbe col mancare il lavoro ai muratori ed ai produttori di materiali da costruzione , i quali perciò dovrebbero adattarsi a lavorare più , meglio ed a minor prezzo . Ma interviene il governo , e dà sussidi per la costruzione di case , quindi favorisce l ' ascesa dei salari e dell ' ozio di coloro che le edificano , e toglie ogni remora che avrebbe potuto ricondurli a più miti consigli . Dicesi che l ' intervento del governo mira a procurare alloggio a chi ne manca , no , mira a procurare alti salari ed ozio a coloro che edificano le case . Mira anche a favorire indirettamente l ' emigrazione dalle campagne nelle città , togliendo l ' ostacolo del caro prezzo dell ' alloggio . Non dico che tutto ciò sia biasimevole , potrebbe anzi essere lodevole ; narro , non giudico , e mi limito qui ad esporre alcune contraddizioni . Volete produrre molte derrate alimentari e distogliete la gente dalle campagne , ove solo si possono avere ; volete bere molto vino e togliete i lavoratori alle viti , volete accrescere la produzione industriale e sperperate i capitali che ad essa occorrono . Tutto non si può avere . Tra due partiti che si escludono vicendevolmente , pigliate quello che vi piace , e lasciate stare l ' altro . Come dice un proverbio toscano , non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca . Per ridurre le ore di lavoro e crescere i salari parrebbe che giovasse scegliere il momento in cui la produzione cresce ed abbonda , invece si é scelto proprio il momento in cui scema ed é deficiente . È dunque evidente che sono intervenute altre forze , che non sono quelle economiche , e che la contraddizione é sociale più che economica . Tali contraddizioni hanno origine dal fatto che le circostanze spingono , a volere sciogliere problemi insolubili ; ed é appunto ciò che fa molto grave e pericolosa la crisi la quale , in ogni modo , doveva seguire dopo la guerra .