StampaQuotidiana ,
Poiché
l
'
uso
vuole
che
ci
sia
un
bilancio
della
Stato
e
una
relazione
su
di
esso
,
abbiamo
quello
e
questa
.
Essi
riferiscono
le
entrate
e
le
spese
in
una
certa
unità
che
dicesi
lira
.
Che
mai
sarà
,
di
preciso
o
almeno
con
discreta
approssimazione
,
non
si
sa
,
poiché
tace
l
'
Oracolo
di
Delfo
ed
è
morta
M.me
de
Thèbes
.
Sei
o
sette
anni
fa
,
questa
lira
non
era
molto
lontana
dalla
pari
coll
'
oro
;
poi
si
è
data
a
vita
selvaggia
;
fa
salti
da
capriolo
.
Se
si
paragona
al
franco
svizzero
,
che
è
più
fermo
,
ma
non
fermissimo
,
si
trova
che
mentre
scrivo
questo
articolo
(
15
febbraio
)
100
lire
valgono
33,47
franchi
svizzeri
,
mentre
il
15
febbraio
1919
,
valevano
circa
76
franchi
;
dunque
il
prezzo
della
lira
,
in
franchi
svizzeri
,
è
scemato
di
metà
almeno
in
un
sol
anno
,
che
è
anno
di
pace
e
non
di
guerra
.
È
quindi
lecito
porre
il
quesito
:
scemerà
ancora
,
in
analoga
proporzione
,
o
crescerà
,
da
oggi
al
febbraio
1921;
e
,
secondo
che
scemerà
,
o
crescerà
,
che
ne
sarà
di
quel
bel
bilancio
espresso
in
lire
?
Per
trovare
alcunché
di
meno
fluttuante
,
sarebbe
bene
di
potere
paragonare
la
lira
carta
alla
lira
oro
;
ma
per
ciò
occorre
almeno
un
mercato
libero
dell
'
oro
:
c
'
è
a
Londra
,
ma
non
c
'
era
nel
febbraio
1919
.
Per
altro
,
lo
essere
quasi
solo
in
Europa
fa
sì
che
i
suoi
prezzi
non
sono
quelli
che
si
avrebbero
se
dovunque
libero
fosse
,
il
commercio
dell
'
oro
,
libera
l
'
esportazione
della
moneta
aurea
.
Aggiungasi
che
neppure
il
«
valore
»
dell
'
oro
è
stabile
.
Infine
,
poiché
non
possiamo
avere
di
meglio
,
contentiamoci
del
poco
che
possiamo
ricavare
dalle
notizie
dei
mercati
dei
cambi
.
Intanto
,
il
film
dei
cambi
gira
tanto
rapido
,
che
ciò
che
è
vero
oggi
non
lo
è
più
domani
.
Le
variazioni
che
durano
breve
tempo
,
non
operano
sul
bilancio
,
quelle
che
durano
a
lungo
lo
possono
mutare
notevolmente
.
A
Londra
,
nella
prima
metà
di
febbraio
,
l
'
oncia
di
oro
puro
è
giunta
al
prezzo
di
12o
scellini
;
il
che
dà
,
per
la
sterlina
carta
,
il
prezzo
di
franchi
oro
17
mentre
la
parità
è
di
franchi
oro
25,22
.
A
Ginevra
,
il
14
febbraio
,
la
sterlina
carta
era
quotata
franchi
svizzeri
20,69
.
Da
ciò
si
deduce
che
il
franco
svizzero
vale
franchi
oro
0,86
.
In
altro
modo
si
possono
avere
quei
valori
.
L
'
11
febbraio
,
a
Londra
,
la
sterlina
carta
era
quotata
dollari
3,37
mentre
la
parità
è
di
dollari
4,867
.
La
sterlina
varrebbe
dunque
franchi
oro
17,46
.
A
Ginevra
,
il
14
febbraio
,
il
dollaro
era
quotato
franchi
svizzeri
6,03
e
la
sua
parità
è
di
franchi
oro
5,18
.
Dunque
il
franco
svizzero
varrebbe
franchi
oro
0,86
.
Le
differenze
di
tali
valori
coi
precedenti
sono
piccole
e
quindi
trascurabili
.
Di
sfuggita
.
Pochi
giorni
or
sono
si
poteva
leggere
in
un
giornale
italiano
che
il
franco
svizzero
era
alla
pari
con
l
'
oro
.
È
proprio
vero
che
un
bel
tacere
non
fu
mai
scritto
.
Non
mi
fermo
qui
sulla
variabilità
del
«
valore
»
dell
'
oro
;
i
lettori
di
questo
giornale
ne
avranno
veduto
alcun
cenno
nell
'
articolo
mio
riprodotto
nel
n
.
31
.
Paragonando
dunque
la
lira
italiana
al
franco
svizzero
,
faremo
,
circa
il
valore
effettivo
,
due
errori
;
cioè
uno
avente
origine
dal
non
essere
il
franco
svizzero
pari
all
'
oro
,
l
'
altro
dal
non
essere
il
presente
«
valore
»
dell
'
oro
pari
a
quello
che
aveva
nel
tempo
che
precedette
la
guerra
.
Veniamo
ai
particolari
.
Dice
la
relazione
dell
'
onorevole
Bonomi
che
l
'
onere
pel
bilancio
degli
interessi
dei
debiti
è
di
circa
4,5
miliardi
di
lire
;
ma
che
è
tale
onere
,
valutato
in
beni
economici
?
Se
si
paragona
la
lira
al
franco
svizzero
,
quest
'
onere
sarebbe
oggi
solo
di
1,55
miliardi
,
e
sarebbe
minore
paragonata
la
lira
all
'
oro
,
minore
ancora
tenuto
conto
che
il
«
valore
»
dell
'
oro
è
scemato
.
Come
feci
notare
in
un
articolo
pubblicato
nel
1916
dalla
«
Rivista
di
scienza
bancaria
»
,
si
poteva
agevolmente
prevedere
che
parecchi
Stati
,
per
sottrarsi
all
'
obbligo
del
pagamento
reale
dei
loro
debiti
,
pur
fingendo
di
ciò
fare
,
li
avrebbero
pagati
con
moneta
deprezzata
.
Tali
previsioni
fecero
scandalo
e
suscitarono
sdegni
,
ma
i
fatti
mostrano
che
si
sono
avverate
e
che
seguitano
ad
avverarsi
ogni
giorno
.
Nell
'
ipotesi
,
per
dir
vero
assurda
,
che
,
nel
1920-21
,
la
lira
tornasse
alla
pari
col
franco
svizzero
meglio
ancora
col
franco
oro
l
'
onere
tornerebbe
ad
essere
di
4,5
miliardi
,
ma
effettivi
,
non
più
solo
nominali
.
Nell
'
ipotesi
speriamo
egualmente
fallace
che
la
lira
seguisse
il
cattivo
esempio
del
marco
e
decadesse
sino
a
0,06
franchi
svizzeri
,
gli
interessi
,
in
lire
,
del
debito
sarebbero
solo
270
milioni
di
franchi
effettivi
.
Tra
questi
limiti
estremi
,
di
miliardi
4,5
e
di
0,270
,
quale
sarà
l
'
onere
effettivo
del
bilancio
?
E
se
non
si
sa
,
che
significa
il
bilancio
?
Tutto
ciò
andrebbe
bene
se
l
'
onere
dei
prestiti
fosse
solo
in
lire
,
con
pagamenti
all
'
interno
;
se
in
parte
è
in
altre
monete
,
pagabile
all
'
estero
,
occorre
tenere
conto
del
cambio
di
queste
monete
,
e
navighiamo
più
che
mai
su
di
un
mare
incognito
.
Pei
privati
,
il
fenomeno
è
l
'
inverso
di
quello
ora
notato
pel
governo
.
Coloro
che
hanno
sottoscritto
ad
un
prestito
che
dà
5,71
per
cento
d
'
interesse
avranno
impiegato
il
loro
capitale
precisamente
a
quest
'
interesse
.
Se
il
valore
della
lira
non
varia
,
lo
avranno
impiegato
al
17,30
per
cento
,
se
la
lira
diventa
alla
pari
con
l
'
oro
all'1,04
per
cento
,
se
la
lira
decade
sino
a
6
centesimi
oro
,
ad
un
saggio
intermedio
,
se
la
lira
si
fissa
ad
un
saggio
intermedio
.
Ma
quale
sarà
tal
saggio
?
Indovinalo
grillo
!
Analoghe
osservazioni
si
possono
fare
per
le
imposte
.
Se
la
lira
tornasse
alla
pari
con
l
'
oro
sarebbe
impossibile
che
i
contribuenti
seguitassero
a
pagare
la
stessa
somma
,
in
lire
,
che
pagano
oggi
.
Se
decadesse
sino
a
6
centesimi
,
pagherebbero
agevolmente
molto
più
.
Incertissime
sono
pure
le
altre
spese
del
bilancio
.
L
'
onorevole
Bonomi
giustamente
osserva
:
«
I
residui
5
miliardi
e
mezzo
di
entrate
sono
però
insidiati
ora
da
una
spesa
che
minaccia
di
travolgere
la
nostra
finanza
se
i
ripari
non
sono
pronti
ed
efficaci
.
Le
spese
per
il
personale
si
sono
accresciute
in
misura
così
allarmante
da
venire
subito
dopo
quelle
sì
cospicue
degli
oneri
del
debito
»
.
Certo
,
ci
vorrebbero
«
ripari
»
,
ma
dove
si
troveranno
?
Non
nel
Parlamento
;
il
recente
sciopero
dei
ferrovieri
,
al
quale
è
probabile
che
facciano
seguito
altri
simili
,
è
segno
non
trascurabile
che
del
Parlamento
si
può
fare
a
meno
per
impegnare
la
finanza
pubblica
.
Nessuno
può
dire
ciò
che
sta
per
accadere
né
che
intensità
acquisteranno
le
forze
operanti
per
fare
variare
il
bilancio
.
Al
presente
,
vediamo
sgretolarsi
lo
Stato
e
crescere
l
'
anarchia
:
ognuno
procura
di
ricavare
quanto
più
può
dal
bilancio
,
e
scema
ognora
la
resistenza
a
tali
imprese
.
Sino
a
che
punto
si
spingeranno
?
Se
a
ciò
non
si
può
rispondere
neppure
si
può
conoscere
il
futuro
della
finanza
.
Si
può
opporre
che
simili
incertezze
ci
sono
per
tutti
i
bilanci
,
in
ogni
tempo
.
Verissimo
;
ma
,
nello
stato
normale
,
le
differenze
sono
lievi
e
quindi
trascurabili
.
Oggi
vediamo
seguire
repentini
e
gravi
movimenti
,
i
quali
non
accennano
per
niente
a
cessare
:
le
differenze
sono
grandi
,
ed
esse
,
più
che
una
sterile
contabilità
formale
,
danno
la
realtà
del
bilancio
.