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IL DOVERE DEL VIVERE SOBRIO, II ( EINAUDI LUIGI , 1915 )
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Quanto più la guerra procede , tanto più cresce l ' importanza della campagna a favore dell ' economia iniziata dai più autorevoli giornali inglesi , fatta propria dal governo di quel paese , ed a cui anche in Italia si rivolge oggi il consenso crescente dell ' opinione pubblica . Dall ' osservanza della più rigida economia ha finora tratto gran giovamento sovratutto la Germania , la quale deve ad essa se ha sentito scarsamente gli effetti del blocco alimentare ordinato ai suoi danni dall ' Inghilterra ; il pane kappa , il razionamento della popolazione , la campagna per utilizzare i rifiuti della cucina e della casa recarono notevole vantaggio alla resistenza economica tedesca contro gli alleati . E poiché le risorse economiche non sono inesauribili in nessun paese , neppure in Inghilterra , è naturale che anche lì si sia ripetuto il grido : fate economia ! Dal successo di questa campagna dipende , più che non si creda , la capacità di resistenza bellica delle nazioni alleate . Se l ' Inghilterra deve mantenersi in grado di aiutare finanziariamente i suoi alleati , uopo è che essa riduca al minimo i suoi acquisti all ' estero a scopo di consumo ed il consumo medesimo delle cose prodotte all ' interno ; così da diminuire il formidabile e crescente sbilancio commerciale , e da frenare l ' ascesa del cambio , che anche là comincia a farsi sentire . Da un calcolo istituito dal signor Hobson nell ' ultimo numero dell ' « Economic Journal » risulta che nei primi nove mesi di guerra l ' Inghilterra dovette vendere circa 125 milioni di lire sterline ( 3 miliardi e 350 milioni di lire nostre ) di titoli stranieri da essa posseduti per provvedere allo sbilancio economico causato dalla guerra . Se non si pone riparo con l ' economia agli eccessivi dispendi , arriverà il giorno in cui le vendite dovranno essere aumentate molto al di là di questa cifra ed il mercato nordamericano sarà incapace di assorbire le enormi partite di titoli venduti . Di qui il fervore con cui uomini di governo , giornalisti , propagandisti vanno inculcando agli inglesi la necessità di porre un freno alle loro abitudini spenderecce . È un appello , il quale deve , anche fra noi , essere rivolto a tutte le classi sociali . Alle classi alte , ricche ed agiate in primo luogo . Non si lascino esse trarre in inganno dal pregiudizio comunemente diffuso che sia loro dovere di spendere molto per dare lavoro alle masse operaie . Questo dello « spendere per dare lavoro » è un pregiudizio erroneo sempre , e massimamente in tempo di guerra . Gli economisti non affermano che gli uomini siano meritevoli di lode solo quando risparmiamo e siano biasimevoli sempre quando spendono il loro reddito . Ognuno impiega i propri redditi nel modo che ritiene più opportuno ; e dal punto di vista economico è fuor di luogo affermare che l ' atto del risparmiare sia più virtuoso dell ' atto del consumare . Per raggiungere il fine di un progresso economico generale , di un miglioramento costante nella produzione della ricchezza e nel tenor di vita degli uomini , è necessario che sia serbato un certo equilibrio fra il consumo ed il risparmio ; fa d ' uopo che , per risparmiare denaro , non si riducano gli uomini alla macilenza fisica ed alla sordidezza intellettuale e morale ; e d ' altro canto non si consumi tutto il reddito in godimenti presenti , occorrendo provvedere all ' avvenire . Queste sono verità ovvie ; ma non è inutile insistere sul punto che il ricco , il quale spende tutto il suo reddito e forse parte del suo patrimonio , non acquista perciò alcuna maggiore benemerenza , verso i poveri , di colui che risparmia . Apparentemente il ricco spendaccione sembra meritevole di maggiore lode dell ' avaro parsimonioso ; ed invero egli è lodato da servitori , camerieri , cocchieri , negozianti , parassiti , come colui che sa spendere i propri denari a beneficio altrui . Costoro guardano con disprezzo al ricco avaro che tesaurizza e pone in serbo i suoi denari , rifiutando di farne partecipe altrui . In realtà , tutti sanno che questa è solo l ' apparenza delle cose . Nel mondo moderno , in cui nessuno tesaurizza in realtà chi usa ancora riporre sottoterra i denari messi in serbo ? ma tutti risparmiano , risparmiare vuoi dire portare i propri denari alla banca o cassa di risparmio o comprare titoli o fare mutui altrui o comprare terre o case . E poiché banche e casse di risparmio non tengono inutilizzati i depositi , ma li dànno a mutuo ad industriali , commercianti , comuni bisognosi di compiere opere pubbliche ecc . ecc . ; risparmiare vuol dire fare « domanda di lavoro » altrettanto e forse più di quanto non accada consumando . Le l000 lire consumate impiegano gli operai che tessono panni o macinano il grano : ma , senza le l000 lire risparmiate , industriali tessitori e mugnai non avrebbero potuto fare le provviste di lana o di frumento , o comprare le macchine senza di cui il lavoro sarebbe stato impossibile . La quale verità acquista maggior forza in tempo di guerra . Supponiamo vi sia taluno in dubbio se gli convenga acquistare un ' automobile ovvero mettere in serbo i denari per la sottoscrizione di cartelle del futuro prestito nazionale . Quali sono le conseguenze delle due diverse maniere di agire ? Dannose alla generalità nel primo caso , utili nel secondo . Se egli acquista l ' automobile , avrà la scelta fra una marca nazionale od una marca estera . È quasi certo che egli non potrà comperare un ' automobile nazionale , tutta la produzione interna essendo accaparrata per le necessità militari . Quando vi riescisse , sarebbe a danno del paese ; il quale ha interesse che tutti gli operai ed i capitali dell ' industria automobilistica siano impiegati a crescere la resistenza contro il nemico . Egli , aumentando la domanda di maestranze e di materiali così necessari , ne aumenterebbe il prezzo e crescerebbe quindi il costo della guerra per lo stato . Né meno dannoso all ' interesse nazionale sarebbe l ' acquisto dell ' automobile all ' estero . Egli dovrebbe pagare all ' estero 10 o 20.000 lire e crescerebbe d ' altrettanto il debito commerciale dell ' Italia verso l ' estero . Colla sua azione egli : 1 ) impedirebbe all ' Italia di acquistare frumento o munizioni da guerra per altrettante somme ; ovvero 2 ) provocando una nuova domanda di divisa estera , farebbe crescere l ' aggio dell ' oro sulla cartamoneta e contribuirebbe al crescere del prezzo dei cereali , delle carni , delle lane , delle munizioni e di tutte le cose le quali noi dobbiamo comperare all ' estero . L ' azione di chi compra un ' automobile all ' estero , come di chi acquista gemme , brillanti , pizzi , vestiti , stoffe di lusso , libri , di cui la lettura è prorogabile , deve dunque essere reputata nociva alla patria . Osservazioni simili si possono fare per i nuovi impianti industriali , edilizi , per i lavori pubblici prorogabili e non ancora iniziati . Crescono , per queste richieste facilmente prorogabili , i prezzi del legname , del ferro , del cemento e di molti altri materiali , di cui il governo ha gran bisogno per le sue occorrenze militari ; si distolgono gli operai dall ' accorrere a quelle fabbricazioni di panni , di materiali bellici ed a quelle colture dei campi che sono necessarie ed urgenti nel momento attuale . Colui , il quale rinuncia all ' acquisto dell ' automobile od a qualunque altra spesa , anche di cibo o di vestito , prorogabile od evitabile , compie invece opera utile al paese . Il suo risparmio , consegnato allo stato in cambio di cartelle del prestito nazionale , è dallo stato impiegato forse ugualmente nell ' acquisto di automobili o nel riattamento di strade , nell ' ampliamento di stazioni ferroviarie o nella costruzione di ponti o di tronchi di ferrovie e quindi è rivolto a richiesta di lavoro nella stessa misura che s ' egli consumasse quella somma . Ma le automobili , le stazioni , le opere pubbliche compiute o comprate dal governo servono al fine pubblico della difesa nazionale e non al fine privato di un godimento personale , che nel momento presente è dissolvitore . Né è minore il dovere di fare economia per le classi più numerose . Purtroppo , la utilizzazione delle varie sostanze alimentari è imperfettissima nelle masse operaie . Nelle campagne si utilizzano discretamente i rifiuti con l ' allevamento di porci , di conigli , di volatili da cortile ; ma nelle città si comincia appena adesso a comprendere quali vantaggi si potrebbero ricavare dall ' allevamento , anche in piccole proporzioni , di conigli per la produzione della carne e delle pelli . Molta strada potrebbe farsi nelle città altresì con la utilizzazione orticola di tutti gli spazi vacanti , delle aree fabbricabili , che ora non dànno alcun frutto a nessuno . Del pari la diffusione di opportune regole di cucina gioverebbe ad insegnare alle madri di famiglia operaie la possibilità di trarre partito da molte sostanze alimentari ora malamente cucinate e di utilizzare gran parte di quelli che sono considerati rifiuti . Si pensi che ogni chilogrammo di farina o di carne consumato in meno o meglio utilizzato è un minor debito del paese , è un prolungamento della nostra capacità di resistenza militare ! Anche nelle file dell ' esercito combattente la campagna per l ' economia potrebbe essere feconda di utili risultati . Da lettere ricevute ho ricavato l ' impressione che la razione di pane e di carne assegnata ai soldati nella zona di guerra sia in molti casi individuali esuberante . Da un punto di vista generale è bene far così : ma ad evitare sprechi costosi , sarebbe saggio consiglio promuovere tra i soldati l ' economia , incoraggiando con opportuni riacquisti l ' utilizzazione delle razioni rimaste da consumare . Il ritorno della pace sarà accompagnato da uno stato di prosperità economica solo se durante la guerra si sarà diffusa ed accentuata l ' abitudine della economia e del risparmio . Ho già altra volta notato come , in tutti i paesi belligeranti , la guerra abbia dato luogo a fenomeni di apparente prosperità economica , dai quali importa non lasciarsi suggestionare . Una parte invero del capitale già risparmiato viene ora mutuata allo stato , il quale la spende di giorno in giorno per la condotta della guerra e la converte così in reddito dei suoi ufficiali , dei suoi soldati , dei suoi fornitori , dei suoi creditori . Ciò che era capitale si trasforma in reddito ; e cresce così la quantità delle cose che gli uomini ritengono di potere spendere . Guai a ritenere che sul serio i redditi sieno aumentati permanentemente e sia aumentata la spesa che gli uomini possono fare senza pregiudizio del loro patrimonio ! Finita la guerra e finite le spese straordinarie dello stato , i redditi torneranno ad essere quelli di prima . Anzi saranno minori , perché fu consumata una parte del capitale che era stato precedentemente risparmiato e questa parte non può più essere impiegata alla produzione di nuove ricchezze . Fa d ' uopo perciò , se non si vuole che il benessere generale scemi al ritorno della pace , che durante la guerra si cerchi di fare la maggiore economia possibile , in guisa da ricostituire i risparmi distrutti per la condotta della guerra . Supponiamo che la guerra costi all ' Italia 6 miliardi di lire . Una parte di questi 6 miliardi sarà coperta con i redditi dell ' anno , i quali , invece di alimentare operai , contadini , redditieri , alimenteranno soldati , ufficiali , lavoratori nelle fabbriche di munizioni . Una parte sarà prelevata però sul capitale già esistente ; ed è questa parte che occorre ricostituire con nuovo risparmio , affinché alla fine della guerra le banche e le casse di risparmio non si trovino nella impossibilità di soddisfare le richieste degli industriali , commercianti , agricoltori bisognosi di capitale circolante . Per fortuna , il rialzo nel saggio dell ' interesse , cagionato dalle fortissime richieste di somme a mutuo da parte degli stati belligeranti , incoraggia a risparmiare di più . Non forse tutti i risparmiatori , ma certamente parecchi di essi sono maggiormente spinti a risparmiare quando sperano di ottenere un interesse del 5% , piuttostoché solo del 3,50% . È questa una delle principali ragioni per cui i mali cagionati dalle guerre del passato si sono curati più rapidamente di quanto non prevedessero i pessimisti . Nel mondo economico molte malattie provocano il proprio rimedio . Grazie al rialzo del saggio dell ' interesse , il risparmio , invece di limitarsi ad un miliardo all ' anno , cresce ad uno e mezzo e forse due ; sicché in breve volgere di anni le ferite della guerra sono rimarginate . Gli uomini si sono stretti un po ' la cintola , hanno cambiato meno frequentemente vestiti e calzari , si sono divertiti di meno ed hanno risparmiato di più . Il ritorno ad abitudini più frugali di vita non deve però essere considerato soltanto una « dolorosa » necessità . Sotto molti rispetti esso è un beneficio economico e morale . Importa persuaderci che , risparmiando , noi non compiamo solo un atto necessario ed economicamente vantaggioso . Così operando , noi adempiamo ad un dovere verso la patria e contribuiamo al perfezionamento morale delle future generazioni .