StampaQuotidiana ,
Nuova
York
-
Qualcuno
mi
ha
raccontato
la
storia
seguente
che
,
a
quanto
pare
,
è
vera
.
Un
uomo
politico
americano
,
ritiratosi
ormai
da
anni
dagli
affari
pubblici
,
si
è
dedicato
all
'
allevamento
in
grande
o
meglio
alla
produzione
in
serie
di
polli
.
L
'
allevamento
di
polli
,
per
chi
non
lo
sapesse
,
è
una
faccenda
molto
difficile
e
delicata
.
L
'
allevatore
deve
prima
di
tutto
produrre
polli
tutti
quanti
di
eguale
peso
e
di
eguale
qualità
,
in
modo
da
poter
soddisfare
le
esigenze
del
mercato
collettivo
;
in
secondo
luogo
deve
provvedere
a
che
il
costo
del
mangime
consumato
da
ciascun
pollo
non
superi
il
prezzo
di
vendita
del
pollo
medesimo
,
pena
la
bancarotta
.
Inoltre
i
polli
vanno
soggetti
a
morie
ed
epidemie
improvvise
quanto
massicce
.
Ma
di
questo
basta
.
Quello
che
mi
colpì
in
questa
storia
fu
piuttosto
il
fatto
che
l
'
allevatore
,
dopo
profonda
riflessione
senza
dubbio
confortata
da
calcoli
statistici
ed
economici
,
aveva
deciso
di
tentare
l
'
esperimento
della
creazione
di
polli
sforniti
di
ali
.
Il
suo
ragionamento
era
ineccepibile
:
"
Le
ali
non
servono
a
nessuno
:
non
ai
polli
perché
non
volano
;
non
al
consumatore
perché
pesano
e
non
hanno
che
poca
carne
;
non
a
me
perché
esse
rendono
i
miei
polli
simili
a
quelli
dei
miei
concorrenti
mentre
la
loro
mancanza
li
distinguerebbe
e
li
renderebbe
più
vantaggiosi
.
Dunque
aboliamo
le
ali
.
»
Se
si
vuol
sapere
la
fine
della
storia
,
possiamo
aggiungere
che
,
dopo
ripetuti
esperimenti
e
incroci
,
l
'
allevatore
è
oggi
non
troppo
lontano
dalla
meta
che
si
è
prefissa
ossia
la
produzione
di
polli
senza
ali
,
Passiamo
ad
altro
argomento
.
Uno
scrittore
,
svegliandosi
un
bel
mattino
,
ha
un
'
idea
che
gli
sembra
nuova
e
brillante
.
Il
nostro
scrittore
si
chiude
in
casa
,
sospende
il
telefono
,
rifiuta
inviti
e
occasioni
sociali
,
si
nutre
di
"
sandwiches
"
e
aranciate
,
fuma
una
enorme
quantità
di
sigarette
,
beve
innumerevoli
tazze
di
caffè
e
alla
fine
,
dopo
lungo
e
doloroso
travaglio
,
se
ne
esce
con
un
saggio
di
una
quarantina
di
pagine
,
il
quale
se
accettato
da
certa
diffusissima
rivista
gli
frutterà
dai
millecinquecento
ai
duemila
dollari
ossia
da
un
milione
ad
un
milione
e
trecentoventicinquemila
lire
.
Lo
scrittore
va
alla
direzione
della
rivista
,
si
presenta
dal
direttore
,
uomo
notoriamente
timido
(
la
timidezza
,
in
affari
,
è
come
un
alibi
;
è
come
avere
un
socio
invisibile
al
quale
,
in
ogni
frangente
,
si
può
ricorrere
adducendone
il
cuor
duro
e
l
'
intransigente
giudizio
)
,
e
dopo
una
schermaglia
di
opposte
timidezze
,
riesce
a
strappare
la
promessa
che
il
saggio
verrà
preso
in
seria
considerazione
.
Passano
alcuni
giorni
e
poi
,
miracolo
,
la
direzione
della
rivista
fa
sapere
allo
scrittore
che
il
saggio
è
stato
accettato
.
Il
nostro
scrittore
è
giubilante
,
il
suo
avvenire
,
poco
prima
limitato
dalle
torri
di
cemento
di
Manhattan
si
apre
,
si
sfonda
,
abbraccia
lontani
orizzonti
californiani
o
italiani
:
finalmente
un
viaggio
,
una
vacanza
,
una
distrazione
.
Ma
subito
dopo
,
come
nelle
docce
scozzesi
,
al
getto
confortante
dell
'
acqua
calda
,
segue
quello
agghiacciante
dell
'
acqua
fredda
;
lo
scrittore
è
convocato
alla
direzione
,
questa
volta
non
dal
direttore
ma
da
un
subalterno
redattore
che
vuole
sottoporre
alla
sua
approvazione
,
prima
di
pubblicare
il
saggio
,
alcune
leggere
modifiche
che
,
a
quanto
pare
,
si
sono
rese
necessarie
.
Lo
scrittore
va
dal
redattore
ed
esamina
le
leggere
modifiche
.
Altro
che
leggere
modifiche
.
Pagine
e
pagine
intere
sono
state
tagliate
,
periodi
espunti
,
sostantivi
,
aggettivi
,
modi
sintattici
sostituiti
e
resi
irriconoscibili
.
Le
ragioni
di
questa
manomissione
non
sono
chiare
,
il
saggio
non
conteneva
particolari
scabrosi
o
comunque
eterodossi
rispetto
ai
vari
conformismi
dominanti
,
né
era
troppo
lungo
.
In
realtà
,
come
lo
scrittore
sa
fin
troppo
bene
,
la
manomissione
è
semmai
da
imputare
al
fatto
che
la
rivista
è
fatta
tutta
così
:
cioè
di
testi
rivisti
e
modificati
dalla
redazione
.
È
questo
lavoro
della
redazione
che
dà
,
appunto
,
alla
rivista
il
suo
carattere
scorrevole
,
lubrificato
,
unitario
,
facile
e
digeribile
,
tutto
di
un
tono
solo
,
tutto
di
un
solo
umore
.
Lo
scrittore
aveva
scritto
il
saggio
in
maniera
troppo
personale
,
ossia
originale
.
Altrove
,
forse
in
Europa
,
questa
è
una
qualità
ricercata
e
apprezzata
;
agli
Stati
Uniti
,
no
.
Lo
scrittore
pesa
il
pro
e
il
contro
,
mette
su
uno
dei
piatti
della
bilancia
la
propria
originalità
e
sull
'
altro
la
vacanza
californiana
o
italiana
e
alla
fine
china
la
testa
e
accetta
.
Abbiamo
dato
due
esempi
assai
diversi
di
un
solo
aspetto
assai
caratteristico
della
presente
civiltà
degli
Stati
Uniti
:
la
passione
manipolatrice
la
quale
fa
sì
che
in
qualsiasi
campo
,
da
quello
alimentare
a
quello
giornalistico
,
da
quello
dello
spettacolo
a
quello
manifatturiero
nulla
di
originario
,
di
autentico
,
di
naturale
,
di
genuino
,
di
schietto
arrivi
al
consumatore
americano
.
Intendiamoci
,
tutte
le
civiltà
,
sopratutto
le
fortemente
urbane
,
trasformano
et
come
si
dice
oggi
,
ridimensionano
il
prodotto
naturale
.
È
nota
la
frase
di
quel
marchese
settecentesco
francese
:
"
La
campagna
?
Un
luogo
pieno
di
correnti
d
'
aria
dove
gli
uccelli
sono
,
crudi
.
"
Ma
le
modificazioni
apportate
al
prodotto
naturale
anche
dalle
civiltà
più
artificiose
,
come
quella
francese
,
erano
sempre
di
qualità
.
In
altri
termini
,
si
mirava
all
'
eccellenza
nell
'
artificio
,
secondo
un
criterio
aristocratico
di
raffinamento
del
gusto
,
di
bellezza
,
di
difficoltà
,
di
rarità
.
Invece
,
agli
Stati
Uniti
,
non
si
può
dire
davvero
che
il
prodotto
manipolato
sia
sempre
superiore
a
quello
naturale
.
In
molti
casi
è
inferiore
,
come
appunto
è
inferiore
ogni
prodotto
fabbricato
in
serie
per
la
consumazione
in
serie
ad
un
prodotto
fabbricato
individualmente
per
la
consumazione
individuale
.
Evidentemente
ci
sono
prodotti
che
vanno
fabbricati
in
serie
,
ossia
manipolati
,
per
esempio
il
sapone
.
Il
guaio
si
è
che
questo
sistema
della
manipolazione
in
vista
della
consumazione
in
serie
agli
Stati
Uniti
si
è
ormai
esteso
a
tutti
i
campi
,
ha
sconfinato
,
insomma
,
da
quello
strettamente
produttivo
a
quello
creativo
,
da
quello
commerciale
a
quello
intellettuale
.
Se
si
ricerca
il
motivo
di
questo
furore
manipolatore
degli
Americani
,
si
trova
naturalmente
il
profitto
;
in
qualsiasi
produzione
,
come
è
chiaro
,
tanto
maggiore
sarà
il
profitto
quanto
maggiore
sarà
il
numero
dei
compratori
,
e
tanto
maggiore
sarà
il
numero
dei
compratori
quanto
più
il
prodotto
sarà
razionale
ossia
manipolato
secondo
i
bisogni
più
diffusi
.
Ma
qui
si
viene
al
punto
importante
;
per
determinare
il
grado
di
razionalità
di
un
prodotto
e
dunque
il
modo
di
manipolarlo
acconciamente
,
occorre
prima
di
tutto
elaborare
un
'
ideale
figura
di
consumatore
,
ossia
nientemeno
creare
un
modello
umano
a
cui
adeguare
la
manipolazione
e
,
in
ultima
analisi
,
la
civiltà
intera
.
Il
modello
umano
delle
civiltà
europee
del
passato
era
aristocratico
:
il
gentiluomo
inglese
,
il
cortigiano
italiano
,
il
marchese
francese
.
S
'
intende
che
queste
civiltà
,
appunto
perché
avevano
un
modello
umano
aristocratico
,
correvano
per
così
dire
sul
binario
di
due
culture
parallele
:
quella
della
classe
dirigente
e
quella
popolare
;
ancor
oggi
,
in
Europa
,
abbiamo
queste
due
culture
,
talvolta
avverse
,
talvolta
amiche
ma
sempre
divise
.
Agli
Stati
Uniti
,
invece
,
il
modello
umano
fu
fin
da
principio
democratico
in
una
sola
cultura
tecnocratica
e
urbana
,
perché
l
'
egualitarismo
non
può
non
regnare
là
dove
la
macchina
produce
i
beni
di
consumo
.
Questo
modello
umano
democratico
,
ma
non
necessariamente
liberale
,
è
l
'
Average
Man
,
ossia
uomo
medio
,
il
Common
Man
,
ossia
uomo
comune
,
The
man
in
the
street
,
ossia
l
'
uomo
della
strada
.
Ma
questo
ideale
tipo
d
'
uomo
di
cui
tutti
parlano
con
reverenza
e
timore
,
al
quale
tutti
si
sottomettono
e
che
come
uno
spettro
aleggia
nelle
redazioni
dei
giornali
e
delle
riviste
,
nei
laboratori
,
nelle
fabbriche
,
negli
uffici
,
è
forse
il
prodotto
di
una
dura
,
sottile
e
complicata
esperienza
civile
e
morale
,
o
di
un
'
ideologia
superiore
o
di
una
tradizione
storica
?
Nient
'
affatto
,
come
certi
robots
,
esso
è
il
prodotto
di
calcoli
quantitativi
e
statistici
,
di
deduzioni
scientifiche
o
che
tali
pretendono
di
essere
.
Sarebbe
forse
divertente
delineare
i
caratteri
dell
'
Average
Man
,
di
colui
per
il
quale
in
America
si
producono
polli
senza
ali
e
articoli
senza
stile
personale
,
di
colui
,
insomma
,
che
è
all
'
origine
della
frenesia
manipolatrice
di
questo
Paese
.
L
'
Average
Man
o
uomo
medio
è
pudibondo
e
perciò
non
deve
essere
scandalizzato
con
rappresentazioni
realistiche
di
quell
'
amore
che
,
come
diceva
Manzoni
,
è
così
importante
e
frequente
nella
vita
quotidiana
;
ma
in
compenso
è
brutale
e
anche
un
tantino
sadico
e
può
e
deve
digerire
qualsiasi
descrizione
di
crudeltà
e
di
violenza
.
Non
ama
le
idee
generali
e
le
teorie
e
va
nutrito
perciò
di
fatti
,
di
numeri
e
di
documenti
vissuti
.
È
sfornito
di
dentatura
intellettuale
e
critica
e
di
conseguenza
,
in
qualsivoglia
campo
,
da
quello
politico
a
quello
religioso
,
da
quello
culturale
a
quello
scientifico
è
alimentato
di
slogans
,
di
divulgazioni
,
di
sunti
,
di
estratti
e
di
altri
simili
prodotti
premasticati
.
È
infantile
e
dunque
gli
si
largiscono
in
gran
copia
comic
stripes
o
fumetti
,
novelle
sentimentali
,
e
convenzionali
,
narrazioni
puerilmente
avveniristiche
.
È
curioso
e
persino
indiscreto
e
così
gli
si
ammanniscono
i
particolari
intimi
,
ora
scabrosi
ora
melensi
,
della
vita
privata
di
uomini
politici
importanti
,
attori
e
attrici
del
cinema
,
miliardari
,
grandi
uomini
di
tutti
i
generi
e
celebrità
del
momento
.
È
di
orecchio
piuttosto
ottuso
e
viene
servito
alla
radio
e
,
alla
televisione
di
jazz
in
scatola
e
di
musichette
agevoli
.
È
di
vista
facilmente
contentabile
e
non
si
esita
a
stancargliela
con
le
immagini
di
una
pubblicità
euforica
quanto
irreale
e
sazievole
.
È
privo
o
quasi
di
senso
estetico
e
perciò
in
tutto
quanto
riguarda
l
'
abbigliamento
,
la
casa
,
l
'
ornamento
e
il
gusto
viene
sommerso
in
un
torrente
di
prodotti
la
cui
praticità
sembra
essere
stata
raggiunta
a
diretto
detrimento
della
bellezza
.
E
così
via
,
e
così
via
.
Ma
poi
esiste
veramente
questo
Average
Man
,
quest
'
uomo
medio
di
cui
tanto
si
favoleggia
e
per
cui
tanti
sacrifici
vengono
imposti
a
gruppi
creativi
degli
Stati
Uniti
?
Pensiamo
che
esso
non
esista
affatto
nella
realtà
,
esso
è
invece
il
prodotto
di
una
scelta
operata
nell
'
uomo
completo
,
nell
'
uomo
senza
altri
attributi
che
in
America
è
sano
,
vitale
e
ben
fornito
di
qualità
umane
quanto
e
più
che
altrove
.
E
questa
scelta
a
sua
volta
è
il
risultato
di
una
operazione
riduttiva
che
su
scala
gigantesca
e
collettiva
equivale
in
fondo
alla
vecchia
adulazione
dei
potenti
da
parte
dei
loro
servitori
nelle
più
antiche
civiltà
d
'
Europa
e
d
'
Asia
.
Così
il
cerchio
si
chiude
,
come
sempre
,
in
maniera
che
non
si
sa
bene
chi
fosse
al
principio
,
se
l
'
Average
Man
che
determina
con
i
suoi
supposti
caratteri
la
manipolazione
adulatrice
,
o
questa
che
a
sua
volta
crea
a
sua
immagine
e
somiglianza
l
'
Average
Man
.
Perché
a
forza
di
definire
questo
mitico
uomo
medio
e
di
adularlo
e
di
additargli
soltanto
alcuni
aspetti
umani
,
si
è
finito
per
crearlo
davvero
,
ossia
per
convincere
l
'
uomo
a
diventare
uomo
medio
.
Una
prova
di
più
,
se
era
necessario
,
della
grande
plasticità
,
docilità
e
influenzabilità
delle
masse
.
Naturalmente
le
conseguenze
di
tutto
ciò
sono
profonde
e
piene
di
lontani
significati
.
È
stato
detto
:
"
Il
potere
corrompe
e
il
potere
assoluto
corrompe
assolutamente
"
;
ora
questa
manipolazione
così
vasta
,
così
uniforme
e
così
coerente
di
una
civiltà
intera
equivale
ad
un
potere
quasi
assoluto
messo
nelle
mani
di
coloro
che
presiedono
alla
manipolazione
stessa
.
In
altri
termini
esistono
oggi
agli
Stati
Uniti
i
mezzi
per
guidare
e
sospingere
le
masse
in
qualsivoglia
direzione
e
in
qualsivoglia
campo
.
Per
fortuna
,
tuttavia
,
come
sempre
avviene
in
Paesi
diStati
Uniti
1955
democrazia
organica
quali
sono
gli
Stati
Uniti
,
questo
potere
è
bilanciato
dalla
grande
fluidità
,
vitalità
e
capacità
consumatrice
della
società
americana
,
per
cui
non
sembra
che
classi
,
gruppi
,
situazioni
,
privilegi
e
poteri
debbano
mai
cristallizzarsi
e
ossificarsi
staticamente
come
avviene
in
altri
Paesi
,
e
continuamente
nuove
forze
,
nuovi
interessi
,
nuove
correnti
scacciano
le
vecchie
,
ne
prendono
il
posto
e
correggono
gli
antichi
errori
e
conformismi
,
sia
pure
talvolta
con
nuovi
errori
e
nuovi
conformismi
.
Il
problema
dunque
è
,
semmai
,
che
l
'
Average
Man
,
esista
o
no
nella
realtà
,
sia
guidato
e
sospinto
da
élites
e
concezioni
fondamentalmente
sane
e
umane
.
Indubbiamente
l
'
adulazione
di
cui
abbiamo
parlato
c
'
è
;
però
,
a
ben
guardare
,
è
un
'
adulazione
basata
sopra
un
'
idea
dell
'
uomo
certo
riduttiva
ma
in
complesso
bonaria
e
ragionevole
.
L
'
Average
Man
americano
non
ha
nulla
di
decadente
,
di
corrotto
,
di
disumano
,
di
spietato
e
di
irreale
come
certi
Uomini
Medii
di
nostra
conoscenza
che
in
un
recente
passato
si
sono
affacciati
alla
storia
,
coi
risultati
che
tutti
sanno
,
in
Europa
e
altrove
.
Insomma
l
'
esperimento
americano
di
creare
una
cultura
di
massa
è
in
corso
,
con
una
ricchezza
e
ampiezza
di
mezzi
mai
viste
,
e
naturalmente
ha
portato
come
primo
risultato
all
'
abbassamento
della
cultura
al
livello
della
massa
.
Si
può
dunque
criticare
alcuni
aspetti
di
quest
'
esperimento
,
per
esempio
quello
della
manipolazione
eccessiva
;
ma
sarebbe
prematuro
oltre
che
presuntuoso
pronunziare
un
giudizio
definitivo
.