StampaQuotidiana ,
L
'
esercizio
del
diritto
elettorale
dovrebbe
essere
,
specialmente
in
un
paese
nuovo
alle
istituzioni
rivoluzionarie
,
dovrebbe
essere
fatto
con
trasporto
,
con
entusiasmo
.
All
'
incontro
l
'
apatia
degl
'
italiani
in
proposito
è
ormai
proverbiale
,
e
l
'
azienda
pubblica
si
è
ridotta
in
mano
di
un
partito
che
la
fa
da
vero
despota
.
Questo
stesso
partito
governativo
ha
in
mano
le
elezioni
;
scioglie
la
Camera
e
pretende
che
dal
5
al
20
novembre
gli
elettori
abbiano
a
poter
applicarsi
a
conoscere
le
questioni
che
la
futura
legislazione
è
chiamata
a
risolvere
.
Perché
questo
dileggio
delle
forme
costituzionali
?
Perché
questo
abuso
d
'
autorità
?
Gl
'
innamorati
di
questi
sistemi
rispondano
,
e
ci
spieghino
come
questo
non
sia
peggio
che
assolutismo
e
autocrazia
.
Ma
non
è
qui
che
a
noi
le
elezioni
danno
a
parlare
.
Vogliamo
dire
ai
cattolici
che
se
vi
fu
momento
nel
quale
l
'
astenersi
dal
votare
per
qualsiasi
candidato
fu
opportuna
e
savia
misura
,
ora
è
un
dovere
strettissimo
.
Già
alcuni
dei
giornali
cattolici
italiani
hanno
espresso
il
loro
parere
.
L
'
«
Unità
Cattolica
»
ha
asserita
e
difesa
la
formola
«
né
eletti
né
elettori
»
in
un
savio
articolo
,
nel
quale
agli
argomenti
addotti
noi
avremmo
forse
dato
una
maggior
estensione
.
A
Roma
un
deputato
cattolico
non
può
andare
come
legislatore
;
a
Roma
non
si
entra
che
per
la
breccia
,
per
forza
;
a
Roma
chi
votasse
anche
contro
l
'
usurpazione
ostenterebbe
un
'
autorità
là
dove
il
Pontefice
non
gliela
acconsente
.
Gli
elettori
né
di
Genova
,
né
di
Palermo
,
né
di
Roma
possono
concorrere
alle
elezioni
,
perché
i
deputati
,
secondo
i
principii
costituzionali
,
rappresentano
l
'
intera
nazione
e
il
voto
sarebbe
un
ritenere
nel
fatto
cessata
ogni
autorità
del
Papa
sul
suo
territorio
;
d
'
altra
parte
qual
elettore
è
costretto
ad
usare
del
diritto
di
eleggere
?
Non
ostante
che
la
ragione
ed
il
buon
senso
dissuadono
i
cattolici
dall
'
accorrere
all
'
urna
,
vi
sono
molti
ai
quali
quest
'
astensione
non
entra
.
Ebbene
;
qual
uomo
cattolico
accetterebbe
l
'
incarico
di
dettar
leggi
sotto
agli
occhi
del
Pontefice
prigioniero
?
chi
vorrebbe
rendersi
connivente
dell
'
attuazione
del
programma
ministeriale
,
sedendo
nella
Camera
anche
per
osteggiarlo
?
Chi
poi
vede
qualcosa
in
questo
buio
avvenire
che
ci
aspetta
?
Chi
vorrà
trovarsi
nella
sala
a
gozzovigliare
co
'
filistei
,
quando
Sansone
deriso
è
in
mezzo
alle
due
colonne
che
sostengono
l
'
edifizio
?
Che
se
fosse
pur
dicevole
entrar
deputato
nella
Camera
,
cerchino
i
cattolici
uomini
da
potersi
proporre
ai
collegi
italiani
!
Alcuni
ci
sono
,
ma
sono
alcuni
.
Non
s
'
offendano
i
cattolici
,
è
pur
troppo
vero
che
quelli
che
forse
s
'
offendono
,
ci
mettono
sulla
penna
queste
parole
.
Cattolici
ci
sono
!
dove
sono
?
dove
la
loro
vita
pubblica
?
E
se
si
trovassero
questi
uomini
ancor
capaci
d
'
indignazione
innanzi
alla
giustizia
oltraggiata
,
possiamo
supporre
che
rimarranno
vincitori
nel
campo
elettorale
?
No
;
si
pretende
che
gli
elettori
siano
in
mano
del
clero
,
il
quale
li
guida
;
ciò
non
è
vero
;
molti
del
clero
hanno
rovinato
,
e
molti
lasciarono
che
si
rovinassero
gli
elettori
.
Si
contarono
preti
che
condussero
all
'
urna
i
loro
dipendenti
a
votare
per
candidati
governativi
,
e
perché
?
pel
meno
male
.
Ah
se
il
meno
male
è
lecito
,
non
sappiamo
perché
si
predichi
di
non
commettere
nessun
male
,
e
di
abbandonarne
anche
le
apparenze
!
È
questo
un
argomento
che
naturalmente
oggi
ci
viene
presentato
dalle
elezioni
imminenti
,
e
di
cui
saremo
costretti
a
riparlare
.
Intanto
gli
elettori
pensino
se
l
'
astensione
non
sia
una
misura
moralmente
e
fisicamente
necessaria
.
Lo
«
Stendardo
Cattolico
»
rimane
attonito
e
pieno
di
dolore
di
fronte
ai
fatti
che
si
preparano
e
si
ritira
in
disparte
a
contemplare
da
semplice
spettatore
la
scena
;
ciò
sta
bene
,
quantunque
si
potesse
far
di
più
;
ad
ogni
modo
la
formola
«
né
eletti
né
elettori
»
ha
un
avversario
di
meno
nelle
nostre
file
,
e
speriamo
che
avrà
seguaci
tutti
i
cattolici
,
e
quelli
principalmente
che
vogliono
far
politica
.