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A Chicago , come si accorge ben presto il signor X , batte il cuore degli Stati Uniti , più che a Washington , capitale politica , più che a Nuova York , capitale intellettuale . Brutta e brutale , proliferata in riva allo sterminato lago Michigan con la spontaneità sorda e apparentemente inanimata dei vegetali ( ma un vegetale gigantesco , di quelli che riempivano la terra nelle epoche geologiche ) Chicago , capitale industriale degli Stati Uniti , non sembra essere a prima vista che un immenso accampamento produttivo ( ci sono state prima le fabbriche o prima le case di abitazione a Chicago ? Difficile a dirsi ) in cui l ' Utilità ha regnato fin dagli inizi , dittatorialmente , senza mai permettere che la sua naturale oppositrice , la Bellezza , salisse al potere , foss ' anche per governare un solo giorno . Eppure , forse appunto perché schiacciata dall ' Utilità , pensa il signor X , Chicago sogna la Bellezza , con un ' intensità e ingenuità maggiore che altrove in America . Non è un caso , per esempio , si dice il signor X penetrando in una sala del museo d ' arte moderna e restando a bocca aperta davanti alla Grande Jatte di Seurat che riempie un ' intera parete , non è un caso che a Chicago si trovino alcune tra le più belle collezioni di arte moderna del mondo intero . Non è un caso , insomma , che questa Grande Jatte , pittura meravigliosa , paragonabile soltanto alle grandi composizioni del passato , alla Resa della città di Breda di Velàzquez o all ' Inumazione del Conte di Orgaz del Greco , questo quadro dorato dal sole declinante della vecchia Europa , si trovi nella città dei macelli , delle fabbriche , dei gangsters , dei miliardarii delle industrie alimentari e della " Chicago Tribune " del defunto ( or è qualche giorno ) colonnello Mac Cormick . Non è un caso neppure , pensa ancora il signor X , allontanandosi con rammarico dalla Grande Jatte , che , per esempio , ieri sera , egli abbia trovato nella casa di un agente di borsa la maggiore collezione di dischi microsolco che egli abbia mai visto ; o che l ' altro giorno abbia assistito in casa di un sensale di terreni ad una fervida e ben informata discussione sulla poesia modernissima . Non è un caso , no , conclude il signor X avviandosi all ' uscita del museo attraverso le sale piene zeppe di bellissimi quadri di Monet , Manet , Cézanne , Van Gogh , Gauguin e via dicendo : Chicago è un gigante di ferro ma con un cuore umano . E mentre è vero che Chicago deve la celebrità al suo carattere quasi esemplare di città tutta dedita alla produzione industriale , non è meno vero che moltissimi scrittori e artisti d ' America sono nati qui o nei dintorni , per esempio Hemingway , Mark Twain e tanti altri . Dopo il museo d ' arte moderna , il signor X se ne va lungo il Lake Front al museo di storia naturale . Il signor X ama questo genere di museo molto americano , dove dietro grandi vetrine , impagliati e circondati da scenarii a colori che ne riproducono l ' ambiente naturale , si possono vedere esemplari della fauna d ' America come il bisonte , l ' orso grigio o grizzly , l ' alce , la foca e il gattopardo . La fede nell ' evoluzionismo darwiniano è testimoniata da una serie di vetrine in cui l ' uomo passa lentamente da una condizione quasi scimmiesca ( la prima famiglia umana è rappresentata da tre fantocci , madre padre e bambino , irsuti , di bassa fronte , prognati , nocchieruti e ignudi , in atto di divorare crudo un povero cervo mezzo scarnificato ) alla civiltà già sofisticata delle palafitte . Ma il signor X è soprattutto attirato dagli scheletri dei grandi mostri preistorici che in America sono stati ritrovati un po ' dappertutto in ottime condizioni di conservazione . Eccolo per esempio girare intorno il Diplodocus , il più grande di tutti , un lucertolone gigantesco vissuto nelle praterie d ' America parecchie decine di milioni di anni or sono . Sarà lungo , pensa il signor X , una trentina di metri e doveva avere , almeno a giudicare dalla grandezza delle costole simili a cerchi rotti di una botte immensa , un corpaccio barcollante su brevi ( relativamente ) zampe ; preceduto da una testa molto piccola e seguito da una coda sottile e lunghissima che doveva strisciare tra le alte erbe per un pezzo dopo che l ' animale ci aveva impresso le sue orme mostruose . Un cartello ai piedi dello scheletro avverte che esso fu trovato in una cava dell ' Utah e qui portato , pietra e tutto , e poi che ci vollero cinque anni per liberarlo dalla sua tomba di sasso , pulirlo , smontarlo e rimontarlo , debitamente imbevuto di una sostanza chimica che impedisce alle ossa di andare in polvere . Eh , pensa il signor X , l ' America è proprio il paese dei Dinosauri ; milioni e milioni di anni or sono questi mostri scorrazzavano per le praterie del Middlewest e poi perirono tutti per qualche motivo misterioso probabilmente connaturato alla loro stessa grandezza . Oggi su queste stesse praterie scorrazzano mostri altrettanto smisurati , le cosiddette grandi Corporazioni dell ' acciaio , delle automobili , degli alimentari , delle sigarette e via dicendo . Che c ' è , si domanda il signor X , che c ' è nell ' aria , nell ' acqua , nel suolo d ' America perché qui ogni organismo cresce fuori della misura umana , mostruosamente , e diventi colossale , così i sauriani preistorici come le società industriali di oggi ? Tutto in America diventa colossale , ma la testa di questi colossi rimane piccola ; e la loro stessa grandezza li espone un giorno o l ' altro ai colpi dell ' uomo , di loro tanto più piccolo . E i mostri periscono e periranno , finché il mondo sarà un mondo umano e l ' uomo ne sarà il centro . Il signor X , dopo il museo d ' arte moderna e il museo di storia naturale , pensa di dovere anche una visita allo Stockyard , luogo famoso dei massacri di bovini e suini , descritto più e più volte dagli inorriditi ( ma non vegetariani , ahimè ) scrittori d ' Europa . Il signor X scopre che non potrà assistere a quei famosi massacri perché le grandi società alimentari hanno finalmente deciso di devolvere una parte dei loro guadagni all ' ammodernamento dello Stockyard , in altri termini alla costruzione di un campo di sterminio veramente scientifico . Non resta dunque al signor X che recarsi nel sobborgo dove si trova la Stockyard e lì prendere la ferrovia sopraelevata e contentarsi di gettare uno sguardo panoramico sul luogo dei macelli . Il signor X , come arriva nel sobborgo , è colpito una volta di più dal particolare aspetto della civiltà industriale là dove essa non si cura di adornarsi , sia pure in maniera goffa e retorica , e si mostra nella sua nudità utilitaria . Quel che fa più impressione al signor X , in quelle strade devastate ma irreprensibilmente squadrate ad angolo retto ( strana combinazione della geometria e dello squallore ) è l ' assenza assoluta del vecchio e dell ' antico che sono così frequenti anche nei quartieri più poveri delle città rurali e artigiane d ' Europa . Case , fabbriche , pubblicità , vetrine , insegne , lampioni , magazzini , ciminiere , muri e marciapiedi , tutto in queste strade è scaduto e cadente , ma non vecchio né antico . Sono luoghi quasi metafisici , pensa il signor X , non privi di una loro terribile patetica bellezza , i quali ricordano un poco i paesaggi urbani dei primi film di Chaplin girati nel West End di Londra . Luoghi , per tutto dire , dove l ' industria ha sostituito la natura , perfino , si direbbe , nelle facce degli abitanti , e mostra chiaramente di essere di molto inferiore alla sua rivale . Il signor X cammina tra i detriti , i rottami di vetro e i pezzi di assi , lungo un alto muro scuro e pensa che in definitiva la civiltà industriale è condannata dal solo fatto di non sapere creare un muro , un vero muro di mattoni , dall ' intonaco screpolato e indorato dalle intemperie e dal sole , inverdito dai muschi , illeggiadrito dai rampicanti . O il muro è nuovo fiammante , di cemento brutale o di mattoni che sembrano di ferro e non di terracotta , oppure è già cadente , nero , spaccato , non vecchio né antico ma morto . Ecco la scala di ferro che porta con molti gradini di ferro alla piattaforma di ferro della ferrovia sopraelevata , ecco il treno che sbuca , si direbbe , dal cielo , e si arresta in un fracasso di ferraglia . Il signor X siede dentro lo scompartimento di fronte ad un negro gigantesco e , al suo modo africano , bellissimo , tutto vestito a nuovo , color blu pervinca chiaro , con delle grandissime scarpe nere lucidate alla perfezione ( le scarpe dei negri , agli Stati Uniti , sono sempre lucide , i negri sono i soli che se le puliscono da sé ) . Il signor X guarda al negro e pensa : " Da dove vieni ? Sei nato a Chicago , in un quartiere un tempo elegante e abitato da bianchi facoltosi e poi la tua famiglia affittò con un sotterfugio attraverso un prestanome bianco una di quelle belle villette e allora tutti i bianchi , dopo due o tre agitate assemblee , decisero di fuggire e adesso il quartiere è abitato da soli negri e ci stanno in sei per ogni stanza e i bianchi evitano di passarci dopo il tramonto ? " Oppure attirato dagli alti salari come tant ' altre centinaia di migliaia di tuoi consanguinei hai lasciato qualche addormentata città del Sud , dove ti toccava osservare la linea di discriminazione tra bianchi e negri , frequentando scuole per soli negri , salendo in tram per soli negri , mangiando e bevendo in locali per soli negri e sei venuto qui a Chicago dove c ' è lavoro per tutti e nessuno guarda al colore della pelle e i salari sono eguali per bianchi e per negri ? E che fai ? A giudicare dalla larghezza delle spalle , dalla statura , dai muscoli che affiorano sotto la stoffa sottile dell ' abito , potresti essere pugilista , lottatore , campione di qualche sport pesante . Oppure sei suonatore di saxofono o di oboe in qualche orchestrina specializzata in musiche del Sud , e tutte le notti te ne stai in un minuscolo music hall , sul palco , e suoni con i tuoi compagni e ti abbandoni a prestigiose variazioni col tuo strumento , sfogando il tuo senso di ritmo ancestrale ? " E che c ' è dentro la tua testa che sembra di lucido ebano scolpito , un vero ebano durissimo d ' Africa , dietro i tuoi occhi e il tuo sorriso ambedue bianchi che sembrano intarsiati con l ' osso nell ' ebano , sotto la tua fronte sulla quale le potenti lozioni antiricci non sono riuscite a spianare del tutto l ' originale ricciutezza ? Quali pensieri , quali rancori ? A giudicare dal tuo largo sorriso , dalla tua cortesia verso i vicini , dalla tua aria soddisfatta , tu sei un uomo in pace con te stesso e con gli altri . Sei , cioè , un negro che vive secondo i suoi gusti e i suoi istinti , e non secondo i gusti e gli istinti dei connazionali bianchi , un negro , insomma , in cui sono ancor vivi il senso del ritmo , la immaginazione infantile , l ' emozione pronta della razza . Ecco ci siamo , la ferrovia che nella sua corsa aerea sembra puntare verso i più lontani e fumosi orizzonti di Chicago , adesso passa al disopra di uno strano paesaggio : innumerevoli , rozze , campestri staccionate delimitano a perdita d ' occhio innumerevoli recinti nei quali , code contro corna e corna contro code , stanno pigiati i poveri bovini in attesa di essere uccisi . Il treno si ferma , il signor X , per meglio vedere , si affaccia sulla piattaforma e subito investe le sue narici un fortore di sangue accagliato di carogna ancor fresca . Tra i recinti si levano qua e là edifici anonimi che portano scritti sui muri i nomi delle firme alimentari ; tubi enormi si dipartono da questi edifici dirigendosi a mezz ' aria verso non meno enormi serbatoi . Il signor X contempla questo triste paesaggio con occhio perplesso ; lo Stockyard , comunque , gli sembra del tutto intonato con quanto ha veduto sinora agli Stati Uniti ; macello di massa per l ' alimento delle masse , esso trae il suo carattere sinistro proprio dalla quantità , questa fatalità dell ' America . Un bue tratto dalla stalla per la cavezza dal contadino , pensa il signor X , per essere condotto al macello poco distante del villaggio , non fa che pietà ; ma migliaia di buoi assembrati dentro le staccionate dello Stockyard in attesa del colpo di coltello e subito dopo delle varie macchine confezionatrice che ne ripartiranno la carne in tanti barattoli gaiamente multicolori , fanno riflettere e ispirano un senso di vanità e di paradossale ribrezzo . Dopo la visita allo Stockyard , il signor X , per rinfrancarsi , sente il bisogno di qualche cosa di forte : si è ormai americanizzato il signor X , e verso il crepuscolo , come tutti gli americani prova il desiderio di rimontarsi con un doppio whisky o con un gin and tonic . Ecco sulla passeggiata lungo il Lago Michigan , la mole brutale e nerorossastra del Conrad Hilton Hotel . Conrad Hilton , proprietario di alberghi in tutti gli Stati Uniti , è uno di quei dinosauri , appunto , che oggi scorrazzano indisturbati ( la legge antitrust appena appena li sfiora , arma debole in mani deboli ) per la vastità dell ' America . Il signor X ricorda vagamente che si parlò l ' anno passato di costruire addirittura una di queste mostruosità del signor Hilton anche sul gentile Monte Mario , sopra Roma . A malincuore il signor X s ' ingolfa nelle fauci dell ' albergo . Soffitti sovraccarichi , colonne dorate , sale a pianterreno piene di negozi e di uffici , erti tappeti di un gusto più che dubbio , l ' albergo è anch ' esso un dinosauro di tipo ottocentesco , pratico , lussuoso e temibile . Ecco un antro oscuro che porta a lettere violette di neon la scritta rassicurante : bar . Il signor X penetra in un buio quasi completo , si inerpica su uno sgabello , ordina la sua bevanda . Dall ' oscurità una voce allegra esclama , in italiano : " Ma che fa di bello qui a Chicago , signor X ? " Il signor X aguzza gli sguardi e , guarda caso , riconosce nel barman certo Michele , anni fa incontrato a Capri dove lavorava come cameriere . " E lei che fa di bello a Chicago ? " " Come vede , il barman . " " E ci si trova bene ? " "Benissimo." " Non rimpiange l ' Italia qualche volta ? " "Mai." " Ma l ' Italia è pur tanto più bella di Chicago . " " Eh sarà vero , ma non si vive di sola bellezza . " Su questa risposta , il signor X è lasciato al suo gin and tonic , e alle sue riflessioni .