StampaQuotidiana ,
L
'
utilitarismo
egoistico
non
è
una
dottrina
sociale
,
è
un
anarchico
mercato
di
valori
falsi
.
La
causa
prima
di
quel
furto
,
perpetrato
da
volontaria
miseria
,
dov
'
è
e
che
nome
ha
?
Dov
'
è
e
chi
è
il
provocatore
primo
,
l
'
istigatore
vero
?
Chi
eccitò
nell
'
autore
del
fatto
la
deliberazione
di
farsi
giustizia
da
sé
?
Chi
è
il
complice
infine
?
Se
c
'
è
il
ribelle
è
segno
che
c
'
è
il
despota
.
E
se
il
despota
c
'
è
,
ci
dev
'
essere
il
ribelle
.
Uno
ruba
perché
l
'
altro
affama
;
e
se
non
ruba
,
o
si
prostituisce
per
mendicar
la
vita
e
o
si
fa
saltar
in
aria
le
cervella
.
Quale
dei
tre
partiti
è
il
più
scusabile
e
il
più
idoneo
a
scuotere
e
ammonire
la
società
?
...
Comunque
sia
,
togliete
il
despota
e
non
avrete
più
il
ribelle
:
togliete
l
'
avaro
parassitismo
e
non
avrete
più
il
furto
per
miseria
.
Togliete
il
favoritismo
al
lusso
dorato
e
non
avrete
più
la
prostituzione
civile
,
e
avrete
in
pari
tempo
chiusa
una
larga
sorgente
di
suicidii
.
Ma
se
per
lo
contrario
per
gli
affamati
che
allungano
la
mano
non
avrete
mai
che
afflizioni
,
catene
e
repressioni
,
mentre
agli
affamatori
prodigherete
indulgenze
,
favori
,
privilegi
,
onori
,
voi
darete
esca
perpetua
alla
sorda
guerra
che
è
nella
Società
,
e
provocherete
scene
luttuose
,
spettacoli
orribili
,
calamità
sanguinose
.
Dite
or
voi
,
legislatori
e
padroni
,
chi
è
che
semina
davvero
e
provoca
ed
eccita
l
'
odio
fra
le
varie
classi
sociali
.
Siam
noi
,
o
siete
voi
?
...
Ma
voi
lo
sappiamo
vi
trincererete
dietro
una
vostra
logica
,
e
tirate
giù
colpi
a
chi
non
vi
sta
al
fianco
o
al
di
sopra
.
Ma
badate
che
la
vostra
logica
non
è
la
sola
:
v
'
è
la
logica
anco
di
chi
sente
sul
dosso
il
peso
dei
vostri
colpi
.
Chi
le
giudicherà
quelle
due
logiche
?
Il
materialismo
forse
dell
'
utile
individuale
?
Ma
egli
non
può
essere
che
giudice
parziale
,
imperocché
,
aggirandosi
intorno
all
'
io
non
può
giungere
ad
afferrare
mai
un
largo
principio
sociale
né
una
legge
d
'
universale
armonia
principio
e
legge
che
soli
ponno
giudicare
le
due
logiche
a
conflitto
.
E
infatti
,
se
logico
è
il
padrone
che
,
movendo
dall
'
utile
suo
,
lascia
a
lungo
sprovvisto
il
mercato
delle
proprie
granaglie
per
attendere
al
varco
l
'
occasione
di
conchiudere
un
lucroso
negozio
,
non
è
meno
logico
certamente
anco
il
povero
che
non
volendo
lasciar
sprovvisto
di
pane
il
desco
de
'
suoi
figli
,
né
potendo
trar
pane
dalla
sua
capacità
di
lavoro
,
allunga
la
mano
e
porta
via
al
proprietario
l
'
invocato
alimento
.
La
logica
dell
'
uno
va
dritta
come
va
dritta
la
logica
dell
'
altro
.
Similmente
,
un
manifatturiere
,
non
badando
che
a
tirar
l
'
acqua
al
proprio
mulino
e
ad
avere
il
possesso
d
'
un
maggior
numero
di
prodotti
colla
minore
spesa
possibile
,
diminuisce
il
salario
ai
suoi
operai
o
aumenta
loro
le
ore
di
lavoro
oppure
ne
licenzia
una
buona
parte
e
fa
lavorare
invece
le
macchine
di
cui
si
provvede
.
Anche
qui
la
logica
corre
liscia
e
non
fa
una
grinza
.
Ma
un
'
altra
logica
allora
v
'
ha
pure
che
corre
egualmente
liscia
e
neppur
essa
fa
una
grinza
,
ed
è
la
logica
del
salariato
,
del
servo
,
del
reietto
sul
lastrico
,
il
quale
,
tirato
pei
capelli
,
scuote
le
spalle
,
alza
la
voce
e
il
braccio
,
si
dà
allo
sciopero
,
e
talora
si
arma
e
fa
fuoco
.
Si
fa
giustizia
da
sé
.
Evidentemente
due
logiche
sono
in
guerra
.
Chi
interverrà
come
giudice
supremo
?
...
Interviene
la
legge
coi
suoi
agenti
armati
.
Ma
non
crediate
già
ch
'
ella
intervenga
come
conciliatrice
oibò
!
essa
si
presenta
colla
spada
sguainata
,
ma
non
è
la
spada
della
giustizia
distributiva
.
La
legge
,
come
oggi
esiste
,
non
se
ne
intende
di
filosofia
sociale
:
ella
vuol
essere
positiva
,
reale
,
e
si
direbbe
che
la
sua
più
alta
paura
è
quella
di
essere
tacciata
di
moralista
.
Ed
ha
ragione
,
per
Dio
!
Cos
'
è
infine
poi
cotesta
Morale
?
...
Una
bolla
di
sapone
cose
da
fanciulli
.
Il
mondo
vuol
cose
utili
,
palpabili
e
che
reggano
di
fronte
a
un
calcolo
d
'
aritmetica
.
Benissimo
!
Ed
ecco
perciò
la
legge
fatta
cortigiana
,
illiberale
.
Ed
è
naturale
che
,
come
tale
,
parteggi
,
e
faccia
la
civetta
agli
imparuccati
conservatori
,
ai
novelli
feudatarii
,
ai
signori
dell
'
oro
,
dei
titoli
e
dei
ciondoli
.
Non
è
vero
forse
che
alla
fin
fine
chi
va
col
capo
rotto
è
sempre
l
'
operaio
,
il
povero
,
il
vassallo
,
il
quale
a
termini
d
'
un
codice
ch
'
egli
malamente
conosce
ha
l
'
obbligo
giuridico
di
tollerare
in
pace
che
il
superiore
usi
ed
abusi
della
sua
facoltà
,
ed
in
compenso
a
lui
garantisce
il
diritto
,
incontrastabile
,
di
possedere
una
larga
dose
di
miseria
e
tramandarla
per
successione
ereditaria
ai
suoi
figli
...
Da
ciò
appare
manifesto
che
l
'
ordine
attuale
delle
cose
richiede
che
all
'
utile
del
proprietario
,
del
manifatturiere
,
del
capitalista
sia
sacrificata
una
parte
dei
diritti
e
dei
bisogni
del
contadino
,
dell
'
operaio
.
E
perché
allora
l
'
utile
delle
classi
povere
e
più
numerose
non
dovrà
volere
il
sacrificio
di
una
parte
delle
facoltà
e
dei
godimenti
delle
classi
ricche
e
meno
numerose
?
Se
è
vero
(
come
scrive
l
'
illustre
Bentham
)
che
il
Giusto
e
l
'
Utile
sieno
cose
identiche
perché
il
sacrificio
del
povero
sarà
cosa
reclamata
dalla
Giustizia
,
e
sarà
invece
una
iniquità
il
sacrificio
del
ricco
?
perché
l
'
utilità
del
benestante
sarà
il
simbolo
materiale
della
Giustizia
e
l
'
utilità
del
proletario
sarà
invece
ogni
volta
la
vuol
far
valere
una
fonte
inesauribile
per
lui
di
accuse
,
di
processi
,
di
castighi
,
di
lagrime
e
sangue
?
La
teoria
dell
'
utilitarismo
individuale
conduce
dunque
all
'
egoismo
,
ed
è
tutt
'
altro
che
teoria
di
fratellanza
e
di
conciliazione
;
molto
meno
poi
quando
essa
è
usufruttata
e
sfruttata
da
pochi
potenti
.
Allora
abbiamo
privilegi
utili
da
un
lato
,
privilegi
onerosi
dall
'
altro
.
Privilegio
nell
'
alta
-
società
la
rendita
,
il
lusso
,
le
ville
,
i
viaggi
,
il
governo
:
privilegio
del
medio
ceto
l
'
industria
,
il
commercio
,
la
scuola
,
gli
ufficii
:
privilegio
nelle
povere
classi
la
fatica
macchinale
,
l
'
ignoranza
,
i
pegni
,
l
'
ospedale
,
la
leva
.
Con
questo
sciagurato
sistema
la
vita
è
mero
fatto
,
che
ognuno
interpreta
a
modo
suo
secondo
le
esigenze
d
'
una
battaglia
,
in
cui
nessuno
vuol
essere
sconfitto
.
Qual
meraviglia
dunque
se
uno
si
trincera
dietro
i
suoi
scrigni
pieni
di
oro
;
se
l
'
altro
si
fa
forte
delle
leggi
e
dei
tribunali
che
lo
favoriscono
;
e
se
un
terzo
per
non
morire
asfissiato
come
sotto
una
campana
pneumatica
non
avendo
per
sé
né
oro
né
codici
si
getta
all
'
aria
libera
dei
monti
e
diventa
l
'
eroe
d
'
una
masnada
?
Tale
è
la
Società
,
ove
leggi
,
istituzioni
e
governo
danno
continuo
spettacolo
di
immoralità
,
di
favoritismo
,
di
ingenerosità
,
e
non
si
identificano
con
quel
principio
morale
,
umanitario
che
sta
al
di
sopra
dell
'
utile
egoistico
,
e
può
colla
sua
virtù
sovrana
armonizzare
quegli
interessi
che
oggi
urtansi
discordi
.