StampaQuotidiana ,
Ieri
sera
dunque
avemmo
al
teatro
Costanzi
l
'
ultima
rappresentazione
del
Don
Giovanni
di
Mozart
.
Il
teatro
era
pienissimo
;
e
,
se
bene
«
popolare
»
,
era
onorato
dalla
presenza
di
molte
fra
le
più
magnifiche
dame
di
Roma
.
La
principessa
d
'
Antuni
riceveva
nel
suo
palco
molte
visite
:
il
meraviglioso
gilet
bianco
del
conte
d
'
Arco
risplendeva
come
un
plenilunio
d
'
agosto
,
oscurando
la
vivace
esiguità
del
conte
Barbiellini
.
Questa
principessa
venuta
a
noi
dalla
patria
di
Tenorio
(
dove
forse
abitava
un
palazzo
moresco
dalle
mura
di
filigrana
)
,
questa
Gracia
,
che
forse
immergeva
il
piccolo
piede
nell
'
acqua
del
Guadalquivir
,
ha
nel
suo
pallore
la
trasparenza
del
più
puro
elettro
e
certi
movimenti
di
cigno
nelle
pose
del
collo
e
certi
petits
airs
penchés
e
certe
maniere
d
'
appoggiarsi
e
di
tener
le
sue
belle
mani
bianche
,
che
fanno
pensare
ai
quadri
in
cui
Zurbaran
rappresentava
sotto
il
nome
di
una
santa
,
in
abito
sivigliano
,
una
dama
ornata
di
piume
e
di
oreficerie
doviziose
.
Ieri
sera
,
in
verità
,
«
il
cavaliere
crudele
e
bello
»
poteva
essere
contento
.
Tutta
la
Spagna
romana
era
venuta
ad
ascoltare
la
serenata
.
La
duchessa
Sforza
-
Cesarini
,
questa
Martirio
la
cui
nobile
bellezza
acquista
maggior
fascino
dall
'
abito
di
merletti
constellato
di
diamanti
,
stava
nel
palco
D
'
un
air
de
reine
qui
s
'
ennuie
Au
milieu
de
sa
tour
à
genoux
,
Superbe
et
distraite
...
Donna
Maria
Bruschi
,
tutta
vestita
di
rosso
,
d
'
un
rosso
di
fiamma
,
non
interrotto
da
alcun
altro
accenno
di
colore
(
oh
felice
audacia
!
)
,
alle
buffonerie
di
Leporello
rideva
di
quel
riso
aperto
e
abbagliante
che
affascinò
Teofilo
Gautier
mentre
passava
da
Vergara
.
Rammentate
?
«
No
vaya
usted
a
ver
eso
...
»
E
quelli
altri
versi
che
non
so
se
qualcuno
abbia
già
scritti
sul
ventaglio
di
Donna
Maria
?
Ses
paupières
de
jais
frangées
Filtrent
des
rayons
de
soleil
.
Entre
ses
lèvres
d
'
écarlate
Scintille
un
éclair
argenté
,
Et
sa
beauté
splendide
éclate
Comme
une
grenade
en
été
.
Gli
applausi
alla
musica
mozartiana
ieri
sera
furono
più
frequenti
e
più
spontanei
.
Pareva
che
il
pubblico
avesse
finalmente
incominciato
a
comprendere
e
a
gustare
le
molte
e
grandi
bellezze
che
l
'
opera
racchiude
.
Tutta
la
Sinfonia
,
mirabile
e
,
secondo
me
,
non
inferiore
per
nulla
a
quella
delle
Nozze
di
Figaro
,
fu
ascoltata
con
men
fredda
indifferenza
.
Qualcuno
anche
notò
il
terzetto
delle
maschere
nella
scena
diciottesima
,
che
è
d
'
una
straordinaria
potenza
drammatica
,
quantunque
malamente
eseguita
da
Donn
'
Anna
e
da
Donna
Elvira
.
Ma
pur
troppo
la
scena
del
ballo
nella
casa
di
Don
Giovanni
,
quella
scena
che
è
una
meraviglia
di
composizione
e
che
potrebbe
bastar
da
sola
alla
gloria
del
maestro
,
rimane
oscura
ai
più
,
e
non
ebbe
né
pure
un
accenno
di
applauso
da
quel
pubblico
che
s
'
è
acceso
di
tanto
entusiasmo
per
la
musica
mediocre
e
assai
spesso
volgare
della
Gioconda
.
La
serenata
«
Deh
,
vieni
alla
finestra
...
»
,
cantata
con
grazia
inimitabile
dal
signor
Cotogni
e
accompagnata
un
po
'
liberamente
dal
mandolino
,
fu
ripetuta
tre
volte
.
Il
resto
passò
quasi
inosservato
,
anche
perché
li
esecutori
non
facevano
che
cangiare
in
piombo
greve
ed
oscuro
il
nitido
e
purissimo
oro
mozartiano
.
Ma
la
freddezza
del
pubblico
di
nuovo
si
sciolse
alle
ultime
due
scene
funerali
,
che
sono
musicalmente
di
una
terribilità
direi
quasi
shakespeariana
,
con
tale
profonda
inspirazione
è
compresa
la
leggenda
del
commendatore
e
con
tale
alta
potenza
ed
insieme
con
tale
sapiente
sobrietà
di
mezzi
sinfonici
l
'
elemento
tragico
e
il
comico
sono
fusi
.
Ed
ecco
che
anche
questo
Don
Giovanni
è
passato
,
non
servendo
ad
altro
per
avventura
che
a
suscitare
pettegolezzi
di
palcoscenico
ed
ire
ingenerose
contro
un
celebrato
direttore
d
'
orchestra
ospite
di
Roma
.
Ed
ecco
che
anche
questo
«
grande
avvenimento
artistico
»
annunziato
con
tanto
clamore
e
con
tanta
impazienza
di
aspettazione
desiderata
,
si
risolve
in
un
insuccesso
.
Ohibò
!
Andiamo
a
San
Giovanni
a
goderci
gli
organini
.
Forse
ancora
vedremo
passare
tra
le
nuvole
,
al
lume
torbido
della
luna
,
il
nobile
sposo
di
donna
Elvira
,
travolto
lungi
dalle
streghe
orride
e
ululanti
,
nascosto
il
volto
dalla
bautta
dell
'
abate
Da
Ponte
(
in
nomine
Patris
et
Filii
et
Spiritus
Sancti
,
amen
!
)
.