StampaQuotidiana ,
Un
drappello
di
Viterbesi
,
circa
90
a
100
,
si
armò
fuori
della
città
il
giorno
30
settembre
,
marciò
su
Bomarzo
,
lasciando
la
città
di
Viterbo
tranquilla
,
forse
per
non
promuovere
un
immediato
intervento
delle
truppe
italiane
;
a
Bomarzo
,
col
concorso
dell
'
intera
popolazione
,
proclamò
il
governo
nazionale
.
Nello
stesso
giorno
alle
3
pom
.
gli
insorti
si
impossessarono
delle
porte
della
città
di
Acquapendente
,
mentre
i
carabinieri
pontifici
si
ritiravano
in
caserma
,
ed
ivi
resistettero
sino
ad
essere
fatti
prigionieri
.
Gli
insorti
s
'
impossessarono
della
cassa
erariale
,
e
ingrossati
,
marciarono
lasciando
in
Acquapendente
istituito
il
governo
nazionale
.
L
'
insurrezione
delle
provincie
romane
è
certa
,
generale
.
Si
aspettano
notizie
di
Roma
,
ove
il
fermento
si
fa
ognor
più
vivo
.
Le
truppe
al
confine
dànno
segni
evidenti
di
simpatia
al
movimento
,
talché
una
repressione
allo
slancio
nazionale
,
in
soccorso
di
Roma
,
si
rende
ognora
più
difficile
,
anzi
impossibile
.
Le
notizie
di
dilatazione
del
movimento
insurrezionale
proseguirono
e
proseguono
ad
arrivare
telegraficamente
al
governo
dalla
frontiera
.
La
proporzione
delle
camicie
rosse
sinora
si
conosceva
minima
nella
forza
insurrezionale
,
talché
è
evidente
il
fondo
locale
,
quando
pure
dimenticassimo
che
molti
cittadini
delle
provincie
romane
la
indossavano
essi
stessi
nelle
file
dei
volontari
,
sempre
e
recentemente
nella
campagna
del
1866
.
È
stata
aperta
una
sottoscrizione
per
soccorrere
i
feriti
.
Nessun
uomo
di
cuore
mancherà
all
'
appello
.