StampaQuotidiana ,
Qualunque
sia
il
capriccio
della
stagione
,
splenda
il
sole
o
lo
velino
le
nubi
,
c
'
è
una
cosa
che
nessuna
stagione
più
vela
,
c
'
è
una
bandiera
che
nessun
tempo
ci
fa
più
ammainare
,
c
'
è
una
fede
che
più
non
si
oscura
,
e
questa
cosa
è
la
libertà
,
questa
bandiera
è
quella
dai
tre
colori
,
questa
fede
è
quella
di
Vittorio
Emanuele
.
Erede
del
primo
Re
che
ha
sfoderata
la
spada
per
la
rivoluzione
,
figlio
del
primo
campione
scettrato
per
la
indipendenza
d
'
Italia
,
Vittorio
Emanuele
ha
piantata
la
statua
della
libertà
sopra
un
piedistallo
di
porfido
,
e
l
'
Alfiere
di
Piazza
Castello
che
colla
spada
sguainata
veglia
minaccioso
al
vessillo
italiano
,
non
simboleggia
che
la
fierezza
,
italiana
di
questo
Re
,
che
da
16
anni
sta
a
guardia
della
risurrezione
della
patria
,
e
della
sua
libertà
.
Salve
,
Re
d
'
Italia
!
Se
sei
superbo
del
tuo
valore
e
della
tua
fede
,
n
'
hai
d
'
onde
.
Gira
attorno
lo
sguardo
e
sotto
le
assise
dei
tuoi
guerrieri
,
sotto
il
fremito
di
gioia
di
questi
popoli
che
ti
salutano
,
nello
stesso
seguito
del
tuo
stato
maggiore
,
conterai
gli
uomini
che
un
dì
nemici
a
tuttoché
sapeva
di
regio
,
ora
esultano
con
Te
nella
esultanza
italiana
.
Dal
sasso
dell
'
algente
Cenisio
a
quello
delle
terre
vulcaniche
,
tutta
la
gentile
penisola
inneggia
oggi
alla
libertà
.
Dove
segnavano
barriere
i
patiboli
,
ora
sventolano
i
colori
d
'
Italia
,
e
se
due
sorelle
mancano
ancora
al
nazionale
tripudio
,
non
son
esse
,
nel
lutto
,
meno
di
noi
incrollabili
nella
fede
dell
'
avvenire
,
perché
san
bene
che
tutto
questo
vasto
territorio
di
gente
libera
,
non
può
da
umana
forza
esser
più
risospinto
nelle
tenebre
E
finché
arde
la
luce
,
finché
questa
fiamma
è
tenuta
alta
dalla
forte
tua
destra
,
o
Re
Vittorio
,
non
può
più
sorger
timore
di
smarrire
la
via
che
ci
conduca
tutti
all
'
ultima
mèta
.
La
Spagna
può
avere
i
suoi
Galindi
anche
nel
pieno
possesso
della
sua
indipendenza
,
ma
l
'
Italia
è
terra
privilegiata
troppo
da
Dio
,
perché
una
volta
rotta
la
lapide
del
suo
sepolcro
,
non
torni
maestra
di
civiltà
a
quanti
sono
nella
barbarie
.
Salve
,
o
Re
d
'
Italia
!
Era
ben
tempo
che
se
un
Re
Galantuomo
disertasse
dal
sinedrio
dei
Re
spergiuri
,
anche
i
popoli
disertassero
dalle
mene
settarie
per
salutarlo
loro
padre
e
fratello
.
E
Tu
sei
l
'
uno
e
l
'
altro
per
noi
,
che
sbattuti
per
secoli
nelle
ire
di
parte
,
e
nelle
torture
dei
despoti
,
ti
abbiam
veduto
scendere
dal
trono
per
accomunarti
nei
diritti
ai
tuoi
cittadini
,
lasciare
la
reggia
per
accomunarti
nei
perigli
del
campo
ai
tuoi
gloriosi
soldati
,
gittar
la
Corona
di
Principe
per
aver
la
gemma
dell
'
amore
della
Nazione
.
E
questa
Nazione
ti
ama
,
perché
Tu
le
provasti
di
amarla
,
né
ama
Te
solo
ma
la
tua
stirpe
intera
,
perché
per
quanto
audacemente
aneli
al
progresso
,
ella
sente
che
niuna
forma
,
o
niun
nome
,
potrebbe
accrescerle
lo
splendore
che
Tu
le
hai
conquistato
,
né
garantirle
più
fortemente
la
libertà
,
che
dai
gradini
del
trono
è
a
lei
discesa
.
Oh
che
quella
concordia
che
fu
prima
autrice
di
questo
glorioso
presente
,
non
sia
mai
una
vana
invocazione
,
e
quanti
amano
e
sperano
si
confondano
nei
voti
tuoi
,
che
sono
voti
sinceri
di
cittadino
più
che
di
Re
!
E
Voi
,
fratelli
nostri
,
che
tendete
ansanti
a
superare
i
confini
che
ancora
segnano
una
linea
di
lutto
in
Italia
,
non
vi
scoraggiate
per
ore
o
per
giorni
che
ci
dividano
ancora
da
voi
Quando
sentirete
echeggiare
le
grida
del
nostro
saluto
,
gioite
e
sperate
,
ché
queste
grida
non
sono
di
egoistico
tripudio
,
ma
sì
di
altissimo
orgoglio
per
trecentomila
figli
che
assordano
l
'
aria
col
rimbombo
dei
loro
moschetti
,
col
tuono
dei
loro
cannoni
,
sono
grida
di
libertà
che
alla
vigilia
del
6
giugno
l
'
Italia
manda
alla
tomba
di
Santena
,
per
tranquillare
lo
spirito
del
Conte
Cavour
,
sulle
profetate
sorti
d
'
Italia
.
Se
è
morto
Cavour
,
è
sempre
come
torre
fermo
Vittorio
Emanuele
,
e
Vittorio
Emanuele
è
il
Re
Galantuomo
.
Nel
1865
solennizzeremo
la
libertà
in
Piazza
San
Marco
.