StampaQuotidiana ,
Fra
le
moltissime
lettere
di
adesione
che
riceviamo
,
scegliamo
alla
rinfusa
le
più
brevi
,
che
basteranno
a
dimostrare
come
ogni
classe
della
società
prenderebbe
parte
alla
sottoscrizione
.
Torino
,
15
febbraio
1866
.
«
Caro
dottor
Bottero
,
Non
saprei
lodare
abbastanza
la
magnifica
proposta
contenuta
nel
num
.
45
del
pregiato
giornale
da
lei
diretto
,
riguardo
ad
un
Consorzio
Nazionale
,
per
pagare
i
debiti
dello
Stato
;
e
secondo
me
sarebbe
il
vero
mezzo
per
affrancare
la
patria
,
onde
poter
essere
alleati
con
tutti
,
ma
servi
di
nessuno
,
e
in
appoggio
di
questo
mi
fo
un
dovere
di
offrire
L
.
720
pagabili
in
12
rate
mensili
di
L
.
60
sulla
pensione
che
percepisco
dallo
Stato
per
le
ferite
riportate
nelle
campagne
di
guerra
combattute
per
la
libertà
d
'
Italia
.
Spero
che
l
'
onore
nazionale
,
l
'
amore
della
patria
,
ed
il
desiderio
della
libertà
sarà
stimolo
agli
italiani
a
concorrervi
.
La
saluto
,
ecc
.
Maggiore
CHIESA
LIBERIO
»
.
«
Signor
Direttore
,
Aderendo
alla
proposta
fatta
dalla
Gazzetta
del
Popolo
di
formare
un
Consorzio
per
il
pagamento
dei
debiti
nazionali
,
mi
dichiaro
pronto
a
contribuire
con
sei
mesi
di
stipendio
del
mio
grado
di
maggiore
di
fanteria
.
GIO
.
FILIPPO
GHIRELLI
»
.
«
Egregio
signor
Direttore
,
Servo
il
paese
dal
48;
da
circa
sei
anni
ho
raggiunto
il
modesto
stipendio
di
L
.
1600;
non
posseggo
altra
risorsa
e
mi
sommetto
volentieri
alla
sottrazione
di
cento
lire
,
per
contribuire
al
pagamento
dei
debiti
della
Nazione
.
Un
ex
-
sotto
-
commissario
del
genio
militare
ora
aiut
.
contabile
di
2.a
classe
»
.
«
Onorevole
signor
Bottero
,
Oggi
ho
letto
nel
vostro
giornale
l
'
articolo
sull
'
Asta
Pubblica
,
ove
avete
esternato
un
'
idea
che
da
qualche
tempo
mi
rumina
pel
capo
,
senza
però
avere
il
coraggio
di
esternarla
.
Per
l
'
esecuzione
di
questa
mia
si
terrebbe
una
via
differente
alla
vostra
,
ma
ci
raggiungeremmo
sempre
nello
scopo
principale
,
cioè
quello
di
pagare
i
debiti
dello
Stato
.
La
vostra
è
un
'
idea
grande
e
generosa
sotto
ogni
rapporto
,
ma
la
temo
irrealizzabile
;
a
vece
se
voi
al
bello
,
al
grande
,
al
generoso
v
'
unite
anche
un
poco
d
'
utile
,
più
facile
cosa
sarà
venirne
a
capo
,
perché
ben
sapete
che
bisogna
prendere
gli
uomini
come
sono
,
e
non
come
dovrebbero
essere
.
Voi
proponete
di
fare
una
sottoscrizione
a
quote
regalate
,
e
per
conseguenza
perdute
;
a
vece
io
proporrei
di
fare
una
sottoscrizione
per
comperare
i
debiti
della
Nazione
,
onde
toglierla
dal
palese
monopolio
degli
esteri
finanziari
,
e
da
quello
politico
di
certe
potenze
!
!
Secondo
il
mio
sistema
il
sottoscrittore
non
perderebbe
il
capitale
,
ed
in
pari
tempo
ne
ricaverebbe
ancora
un
interesse
annuo
da
convenirsi
,
ma
però
non
maggiore
del
5
per
cento
.
Quando
l
'
Italia
non
avrà
più
debiti
che
verso
i
propri
figli
,
e
che
gli
amministratori
saranno
responsabili
del
loro
operato
,
allora
potremo
occuparci
di
fare
assennati
passi
nella
politica
,
ma
fino
a
tanto
che
non
faremo
bene
gli
affari
nostri
in
linea
di
finanze
,
faremo
sempre
e
poi
sempre
cattiva
politica
.
Riducendo
la
questione
a
minimi
termini
,
bisogna
che
i
figli
si
rendano
possessori
dei
debiti
fatti
dal
padre
Governo
per
non
causare
una
vergognosa
morte
alla
cara
loro
comune
madre
Italia
.
Chi
vi
scrive
è
un
figlio
del
popolo
,
non
ricco
di
fortuna
,
ma
bensì
d
'
affetto
per
la
cara
madre
,
e
promette
di
concorrere
per
lire
Io
mila
all
'
effettuazione
del
presente
progetto
.
Ricevete
,
ecc
.
Torino
,
il
14
febbraio
1866
.
G
.
BONELLI
»
.
«
Signor
Direttore
,
Torino
,
15
febbraio
1866
(
sera
)
.
Quanto
sia
nobile
,
generosa
e
filantropica
la
proposta
relativa
al
debito
nazionale
lo
diranno
la
nazione
ed
i
posteri
.
A
me
,
militare
di
bassa
forza
,
basti
l
'
applaudirla
e
lo
associarmivi
,
dichiarandomi
sin
d
'
ora
pronto
a
sborsare
oltre
alla
quota
che
mi
verrà
assegnata
,
un
soprappiù
di
L
.
20
.
Animo
!
Volere
è
potere
.
Vogliamo
,
perdio
!
L
'
Italia
mostri
anche
in
questa
circostanza
che
non
è
la
terra
dei
morti
né
una
espressione
geografica
,
e
che
ben
s
'
ingannarono
que
'
due
oltramontani
che
l
'
accusarono
per
tale
.
Passo
a
riverirla
,
ecc
.
«
S
I.O
P
.
nei
Carabinieri
Reali
,
Legione
allievi
,
3.0
squadrone
,
nativo
della
provincia
di
Como
»
.
Torino
,
15
febbraio
1866
.
«
Signor
Direttore
,
«
Facendo
plauso
alla
municipalistica
proposta
di
pagare
il
debito
nazionale
fatta
dalla
benemerita
Gazzetta
del
Popolo
a
condizione
che
tutti
,
secondo
le
proprie
forze
,
vi
concorrano
,
mi
sottoscrivo
per
un
quarto
di
più
della
quota
che
sarà
per
toccarmi
.
SAVOJARDO
B
.
F
.
,
tipografo
dei
teatri
»
.
«
Signor
Direttore
,
Un
Consorzio
Nazionale
!
Oh
santissimo
concetto
!
Unica
,
efficacissima
àncora
di
salvamento
in
questi
duri
momenti
,
in
cui
l
'
Italia
veramente
indietreggia
all
'
abisso
!
Non
mi
perderò
,
signor
direttore
,
in
espansioni
cui
vorrebbe
trascinarmi
il
mio
cuore
commosso
innanzi
a
questa
grande
idea
;
all
'
espansione
darò
sfogo
quando
l
'
idea
avrà
preso
un
corpo
ed
un
'
anima
!
Ma
ora
i
nostri
mali
sono
abbastanza
e
anche
troppo
additati
.
Crediamo
noi
di
commuovere
con
ciò
i
nostri
nemici
?
O
speriamo
che
venga
alcuno
a
trarci
d
'
impaccio
?
È
tempo
di
adoperarci
e
adoperarci
efficacemente
per
guarire
questi
mali
.
E
lo
possiamo
se
lo
vogliamo
.
La
concordia
degli
animi
e
l
'
unione
dei
sacrifizi
possono
operare
miracoli
.
L
'
idea
santissima
di
un
Consorzio
Nazionale
è
forse
un
'
utopia
?
Essa
è
più
positiva
che
il
calcolo
di
coloro
che
vogliono
condurci
a
rovina
!
Perché
dunque
non
la
manderemo
ad
effetto
?
La
Società
di
Gianduja
,
invitata
,
se
occorre
,
si
riunisca
di
nuovo
per
farsi
nucleo
di
un
Consorzio
Nazionale
,
il
quale
sotto
la
protezione
del
nostro
bravo
Vittorio
si
costituisca
allo
scopo
di
salvare
l
'
Italia
pagandone
i
debiti
.
A
Gianduja
l
'
onore
dell
'
iniziativa
e
la
benedizione
delle
presenti
e
future
generazioni
d
'
Italia
;
all
'
Italia
gloria
e
risorgimento
!
Bravo
,
signor
direttore
!
Promuova
l
'
attuazione
della
sua
idea
.
Oh
se
potessimo
spingere
l
'
effettuazione
fino
a
renderla
sinonima
di
emancipazione
!
...
Ma
sarà
anche
questo
un
falso
lume
in
tanta
oscurità
?
Accolga
,
ecc
.
Alessandria
,
14
febbraio
1866
.
L
.
VEGLIO
,
maestro
elementare
»
.
«
Signor
Direttore
,
La
parte
più
cospicua
di
mia
sostanza
consiste
in
5
mila
lire
di
rendita
in
fondi
pubblici
italiani
.
Se
volessi
realizzarli
non
ne
ritirerei
che
il
61
e
centesimi
,
mentre
li
ho
comprati
all'80
.
M
'
associo
di
gran
cuore
per
lire
dieci
mila
alla
proposta
di
un
Consorzio
Nazionale
per
pagare
i
debiti
dello
Stato
;
e
a
ciò
mi
muove
non
solo
spirito
di
patriottismo
,
ma
anche
un
legittimo
interesse
,
poiché
nel
caso
che
la
sottoscrizione
riesca
,
il
rialzo
de
'
fondi
pubblici
mi
compenserà
ad
usura
.
Ci
pensino
anche
i
proprietari
che
ora
lamentano
che
la
troppa
quantità
di
carta
allontani
i
capitali
dalle
terre
e
dalle
case
.
Il
vostro
P
.
G
.
»
Riceviamo
una
lettera
di
adesione
alla
proposta
del
Consorzio
Nazionale
,
con
entro
un
biglietto
di
banca
.
Siccome
noi
né
possiamo
né
dobbiamo
ricevere
i
denari
d
'
una
sottoscrizione
di
tal
natura
,
così
avvertiamo
il
gentile
e
generoso
che
si
firma
Un
operaio
che
ha
lavoro
che
:
quel
biglietto
resta
a
sua
disposizione
,
e
sarà
restituito
dietro
le
volute
indicazioni
.
Da
PALLANZA
il
signor
Gio
.
Piceni
ci
scrive
associandosi
alla
proposta
del
Consorzio
Nazionale
offrendo
di
versare
fin
d
'
ora
lire
duemila
,
e
riservandosi
di
aumentare
la
cifra
a
seconda
delle
sue
forze
.
Egli
ci
suggerisce
inoltre
alcune
idee
che
verranno
esaminate
in
seguito
.
Per
ora
importa
che
venga
accettata
l
'
idea
fondamentale
.
La
mancanza
di
spazio
ci
costringe
a
rimandare
a
domani
il
seguito
di
queste
pubblicazioni
.
Ci
è
grato
però
di
dire
fin
d
'
ora
che
già
si
annunziano
adesioni
anche
di
MUNICIPI
.