Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaQuotidiana"
LA FOLLIA LOMBARDA DI WALTER CHIARI ( Bianciardi Luciano , 1963 )
StampaQuotidiana ,
L ' estate scorsa al mare conobbi Walter Chiari . Gli parlavo e lui accennava di sì con la testa , la stessa faccia di quando sulla scena fa il ciclista tonto : credevo che mi canzonasse . Poi a cena la ragazza che l ' accompagnava rovesciò una bottiglia di vino , e la più parte mi finì sulla camicia : si tolse subito il maglione blu e me lo infilò addosso , quasi di forza . In due giorni gli vidi fare tutto : teneva banco sul peschereccio in gita verso il largo , ballava il « tamouret » inventandoselo , carezzava i bambini , quasi fosse un taumaturgo , a richiesta delle madri , rimase fino alle tre di notte a discutere di politica con Giorgio Ghezzi , romagnolo , di poche e chiarissime idee , mentre lui , Walter , di idee ne ha fin troppe e confuse . Ma soprattutto parlava della sua adolescenza milanese , là fuori porta Magenta , fra piazza Piemonte e via Domenichino , allievo assai scadente eppure prediletto di pugili , « spicciolisti » , pescatori di frodo . A nessuno confessava che suo padre era brigadiere scacciato con ignominia . La figura del padre , poi , gli diventava leggendaria : come quando inseguì un ladro a bordo d ' un tram , perché non aveva né l ' auto né i soldi per pagarsi il tassì . Dubitavo che ci fosse un po ' di mitologia e invece l ' altra sera , quando ha tenuto la « prolusione » ( proprio così diceva l ' invito ) alla prima de La rimpatriala , nella figura di Cesarino c ' erano tante cose che appartengono a Walter : l ' altruismo , il candore quasi musulmano del bigamo , il filo rosso di pazzia lombarda che traspare sempre nei suoi discorsi , la voglia scatenata di regalare sempre qualcosa , una risata , un maglione , un ' avventura . E , finita la proiezione , a tavola non sai più se accanto ti siede Cesarino oppure Walter : abbraccia i camerieri , si preoccupa se qualcuno è rimasto in piedi , cuoce sul fornelletto a spirito un pezzo di carne , lo condisce con misteriose salse inventate dal signor Pino , e poi m ' imbocca , come se fossi un suo fratello maggiore che si trascura per disattenzione . E ancora il padre : « La miseria diventa nobiltà , capisci ? Gli avevo comprato un buco di casa in Riviera , con pochi metri di terra , e lui ci faceva nascere tutto . Col gelo , la notte metteva una coperta sopra le piantine . Perché , vedi , per chi è padrone di un bosco un albero è un albero , ma per chi ha solo l ' orto una pianta diventa come un figliolo , bisogna farlo venire su a tutti i costi , anche perché poi lo mandi al lavoro e ti porta a casa la paga » . Chiama al tavolo i suoi amici di allora , posteggiatori , ex pugili , maschere di cinema , « spicciolisti » forse , e alle quattro del mattino sono ancora lì per strada a ridere , a rincorrersi , a scambiarsi pacche sulla schiena , senza badare alle signore in pelliccia che vorrebbero andare a nanna . La vera « rimpatriata » eccola qua , in una nobile stradetta di Milano che fra qualche mese sparirà . E al momento del congedo non sai se dirgli Walter oppure Cesarino .