StampaQuotidiana ,
È
veramente
una
commedia
d
'
amore
la
novità
di
Giuseppe
Patroni
Griffi
,
rappresentata
questa
sera
alla
Fenice
,
a
inaugurazione
del
«
XVII
Festival
Internazionale
del
Teatro
»
,
dalla
compagnia
De
Lullo
-
Falk
-
Guarnieri
-
Valli
?
A
noi
ha
fatto
piuttosto
l
'
impressione
d
'
una
commedia
contro
l
'
amore
.
Una
commedia
d
'
amore
del
tempo
nostro
,
impegno
arduo
,
bisogna
riconoscerlo
,
ma
affascinante
,
non
può
che
partire
dall
'
ambiguità
dei
sentimenti
,
dal
loro
essere
e
non
parere
,
dalla
difficoltà
,
tipica
dell
'
uomo
moderno
,
di
riconoscerli
,
anzi
addirittura
di
individuarli
,
mentre
si
dibattono
nell
'
oscura
trappola
del
cuore
.
È
la
triste
ambivalenza
con
altri
moti
,
per
cui
l
'
amore
viene
mutato
,
equivocato
,
mediato
con
sentimenti
di
natura
diversa
,
per
non
dire
opposta
,
che
fa
l
'
angoscia
dell
'
«
uomo
d
'
amore
»
contemporaneo
.
Perché
questa
viva
,
tuttavia
,
in
una
trascrizione
poetica
(
teatro
o
no
)
occorre
che
l
'
amore
esista
nella
sua
difficile
,
spesso
asimmetrica
,
reciprocità
,
cioè
che
accanto
all
'
uomo
ci
sia
la
donna
:
innamorata
magari
di
un
altro
,
magari
prostituta
e
dedita
alla
cocaina
,
ma
donna
e
amante
.
Nei
tre
atti
di
Patroni
Griffi
,
invece
,
non
ci
sono
donne
,
ma
figurazioni
odiose
e
beffarde
di
una
femminilità
avida
e
arida
.
Si
tratta
,
dunque
,
del
consueto
tema
,
ormai
da
qualche
tempo
circolante
nell
'
aria
come
un
polline
irritante
,
per
cui
la
donna
è
considerata
le
nemica
,
la
distruttrice
,
l
'
incapace
di
sentimenti
autentici
.
Di
lei
si
può
anche
morire
,
ma
forse
è
meglio
lasciarla
perdere
.
Con
tutto
ciò
,
voi
capite
,
non
è
possibile
scrivere
una
commedia
d
'
amore
;
e
i
tre
atti
di
Patroni
Griffi
sono
,
se
mai
,
una
requisitoria
contro
l
'
amore
,
o
per
lo
meno
una
denuncia
dell
'
impossibilità
della
sua
presenza
nel
mondo
,
fra
uomo
e
donna
.
La
commedia
(
che
è
condotta
con
una
tecnica
spezzata
,
e
assai
abile
,
da
sceneggiatura
cinematografica
)
si
svolge
ai
margini
dell
'
ambiente
romano
del
cinema
.
Due
aspiranti
sceneggiatori
,
Renato
ed
Eduardo
,
detto
Eddy
,
vivono
insieme
,
in
un
appartamentino
d
'
affitto
,
che
è
una
specie
di
«
porto
di
mare
»
,
al
quale
approdano
,
da
tempestose
navigazioni
,
Tea
,
ragazzetta
ambiziosa
e
proterva
che
vuol
diventare
una
diva
ed
Enzo
,
un
attore
preso
dalla
strada
,
che
ebbe
con
un
film
neorealista
il
suo
quarto
d
'
ora
di
fortuna
,
e
che
ora
non
riesce
più
a
mettersi
sul
filo
del
vento
buono
.
L
'
amore
di
Renato
per
Elena
Davidson
,
bella
altera
e
autonoma
donna
,
separata
dal
marito
,
che
gestisce
un
'
agenzia
di
collocamento
per
aspiranti
attori
e
attrici
,
nasce
così
,
in
questo
ambiente
sciamannato
e
vociante
,
pieno
degli
scrosci
d
'
acqua
delle
vasche
da
bagno
e
d
'
una
sorta
di
cinismo
patetico
.
Ma
è
una
amore
impossibile
,
perché
Elena
,
e
lo
confessa
durante
una
gita
al
mare
con
l
'
amico
(
secondo
atto
,
di
gran
lunga
il
meglio
dei
tre
)
,
è
negata
all
'
abbandono
del
cuore
;
già
tentò
,
e
fallì
,
col
marito
,
cui
è
tuttavia
unita
da
una
specie
di
riconoscente
tenerezza
.
Ciò
non
le
impedisce
,
però
,
facilitata
anche
dal
suo
lavoro
,
di
prendersi
,
per
indulgenza
coi
sensi
,
gli
uomini
che
vuole
:
come
quell
'
Enzo
,
«
fusto
»
barbaro
e
inconsapevole
.
Su
questo
filone
principale
si
innesta
l
'
arida
relazione
Eddy
-
Tea
,
relazione
puramente
,
diciamo
così
,
di
«
comodo
»
per
entrambi
;
con
lui
che
a
un
certo
punto
si
stanca
e
vorrebbe
troncare
,
lei
che
rimane
incinta
,
e
allora
è
lui
,
commosso
dall
'
idea
del
figlio
,
che
ha
un
momento
di
sincerità
e
sarebbe
disposto
a
sposare
la
ragazza
.
Macché
,
quella
ha
mentito
solo
per
vendicarsi
,
ora
ha
trovato
un
produttore
che
la
lancia
,
perciò
alza
le
spalle
e
se
ne
va
.
Lella
Mare
,
diva
del
microfono
,
non
più
giovanissima
e
sentimentalona
,
pencola
nel
frattempo
,
con
melodica
tenerezza
,
da
Renato
al
rude
Enzo
,
che
poi
si
piglia
,
per
tenerselo
,
finché
almeno
il
successo
non
glielo
porterà
via
di
nuovo
.
Intanto
,
abbandonato
da
Elena
,
che
si
è
allontanata
per
guarirlo
,
Renato
,
tornato
alla
provincia
natia
,
si
spegne
in
silenzio
,
letteralmente
muore
.
Perché
?
La
volontà
di
vivere
ha
abbandonato
il
suo
corpo
ed
egli
se
n
'
è
andato
così
,
di
un
male
misterioso
,
non
previsto
da
alcuna
diagnosi
.
Eddy
alla
fine
dirà
ad
Elena
«
Ci
manca
l
'
educazione
del
cuore
.
Come
ci
costruiamo
con
le
nostre
mani
il
lavoro
,
gli
interessi
,
una
personalità
,
perché
non
dovremmo
costruirci
un
sentimento
?
»
.
La
realtà
è
che
nessuna
«
educazione
sentimentale
»
potrebbe
insegnare
l
'
amore
a
questi
personaggi
così
come
l
'
autore
ce
li
presenta
.
E
ne
varrebbe
poi
la
pena
,
con
donne
di
quel
genere
?
Come
rappresentazione
di
costumi
,
come
acre
documentario
di
un
ambiente
particolare
,
dunque
,
l
'
opera
ha
una
sua
efficacia
,
il
dialogo
vi
è
brusco
,
magro
,
ha
il
volto
sporco
e
trasandato
di
questi
giorni
;
come
commedia
d
'
amore
,
no
,
ché
anzi
i
suoi
momenti
più
sensibili
li
ha
proprio
,
al
secondo
atto
,
.
quando
,
attraverso
alcune
livide
battute
,
l
'
autore
arriva
a
stabilire
ciò
che
veramente
sembra
interessargli
:
l
'
impossibilità
,
per
colpa
,
della
donna
,
del
rapporto
d
'
amore
.
Salvo
qualche
lungaggine
e
un
certo
calo
di
tensione
al
terzo
atto
,
la
commedia
è
ben
costruita
;
e
piacerà
,
vedrete
,
al
pubblico
d
'
oggi
,
per
quel
tanto
di
poetica
ambiguità
,
(
più
apparente
che
reale
,
ma
è
appunto
quanto
si
vuole
)
che
lascia
intravedere
.
Anche
perché
poi
lo
spettacolo
montato
da
Giorgio
De
Lullo
,
è
,
nel
suo
genere
,
perfetto
;
la
scena
multipla
di
Pier
Luigi
Pizzi
,
trasformabile
a
vista
,
rende
ottimamente
quelle
atmosfere
realistiche
e
allucinate
;
così
la
colonna
sonora
.
Degli
interpreti
,
De
Lullo
,
che
ritorna
con
questa
commedia
alla
sua
attività
di
attore
,
dà
alla
figura
del
protagonista
una
tenerezza
,
una
sorta
di
pietà
fraterna
,
anche
nelle
punte
di
isterismo
sentimentale
;
e
il
Valli
delinea
il
personaggio
dell
'
amico
con
una
pacata
malinconia
.
Rossella
Falk
è
,
con
tenerezza
e
crudeltà
insieme
,
l
'
inaccessibile
(
relativamente
)
Elena
;
Annamaria
Guarnieri
mette
semplice
,
animalesco
cinismo
nel
personaggio
della
proterva
ragazzetta
Tea
;
Umberto
Orsini
è
un
brusco
,
indolente
ammiccante
Enzo
.
Assai
intonati
tutti
gli
altri
,
da
Nicky
De
Fenex
al
Maranzana
alla
Marchesini
.
Ma
un
cenno
a
parte
merita
Elsa
Albani
,
che
nella
parte
della
canterina
sentimentale
dà
un
saggio
notevolissimo
delle
sue
qualità
di
attrice
ironica
e
tenera
,
colma
di
densi
umori
.